Conclusioni del Consiglio europeo (25-26 giugno 2015) e del Vertice euro (7 luglio 2015), nonché attuale situazione in Grecia (discussione)
Lorenzo Cesa (PPE), per iscritto.– Nutro il massimo rispetto per la decisione assunta dal popolo ellenico, meno per la forma politica con cui il governo di Atene ha messo a rischio l'intera tenuta dell'Ue, issando un muro di fronte al dialogo e alla mediazione. Ora, dal Presidente Tsipras mi attendo senso di responsabilità e una maggiore predisposizione ai negoziati, poiché, volente o nolente, oggi il destino dei cittadini greci è nelle sue mani.
Dico però, con la massima franchezza che oggi la priorità non è salvare un singolo Paese, bensì l'Europa. A qualsiasi prezzo. Mi auguro, ovviamente, che le parti trovino un accordo e che la Grecia possa restare all'interno della zona euro, ma credo si debba privilegiare, in una tale fase, l'interesse collettivo e dei partner UE, non quello di un singolo governo. Soprattutto a fronte della poca disponibilità del governo greco di assumere impegni precisi per riformare il Paese e renderlo più vicino ai parametri richiesti dalla UE.