Misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell’Italia e della Grecia (A8-0245/2015 - Ska Keller)
Lorenzo Cesa (PPE), per iscritto. ‒ Come cittadino europeo e come italiano non posso che essere contento della proposta della Commissione che ricolloca 24.000 rifugiati arrivati in Italia e 16.000 arrivati in Grecia. Il problema è che, dal momento in cui la Commissione ha preso questa decisione ad oggi, il numero dei migranti che scappano dai territori in guerra è aumentato vertiginosamente, altri 68.000 in Grecia e 67.500 in Italia. Lo Stato islamico in Siria e la guerra in Libia non aspettano certo i tempi dell'Unione europea. Abbiamo bisogno di più misure e non solo temporanee. Questa gente deve essere ripartita in tutti i paesi dell'Unione, con criterio. I campi profughi sono, a volte, dei propri e veri lager, i bambini non possono abitarvi in maniera permanente solo perché noi non ci mettiamo d'accordo su come accoglierli. Dobbiamo fare in fretta, non abbiamo più tempo. Quote più numerose di rifugiati in ogni paese, chiedendo anche a loro dove vogliono andare. A volte hanno parenti in un paese europeo che cercano di raggiungere o ne parlano la lingua e questo favorirebbe l'integrazione, sviluppando un senso di appartenenza e lealtà verso il paese adottivo. Speriamo che la Commissione europea ne tenga conto nel prossimo pacchetto di misure che dovrebbe presentare prima della fine dell'anno.