Seznam 
Doslovný záznam ze zasedání
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Čtvrtek, 10. března 2016 - Štrasburk
1. Zahájení zasedání
 2. Epidemie viru Zika (rozprava)
 3. Bankovní unie – výroční zpráva za rok 2015 (rozprava)
 4. Rozpravy o případech porušování lidských práv, demokracie a právního státu (rozprava)
  4.1. Svoboda projevu v Kazachstánu
  4.2. Egypt, zejména případ Giulia Regeniho
  4.3. Konžská demokratická republika
 5. Sdělení předsednictví
 6. Prodloužení mandátu zvláštního výboru pro daňová rozhodnutí a jiná opatření podobná svojí povahou nebo účinkem (TAXE 2): viz zápis
 7. Hlasování
  7.1. Svoboda projevu v Kazachstánu (RC-B8-0337/2016, B8-0337/2016, B8-0343/2016, B8-0344/2016, B8-0345/2016, B8-0349/2016, B8-0373/2016, B8-0375/2016)
  7.2. Egypt, zejména případ Giulia Regeniho (B8-0376/2016, B8-0377/2016, B8-0378/2016, RC-B8-0338/2016, B8-0338/2016, B8-0346/2016, B8-0347/2016, B8-0348/2016, B8-0371/2016)
  7.3. Konžská demokratická republika (RC-B8-0342/2016, B8-0342/2016, B8-0350/2016, B8-0372/2016, B8-0374/2016, B8-0379/2016, B8-0380/2016, B8-0381/2016)
  7.4. Zavedení mimořádných autonomních obchodních opatření pro Tunisko (A8-0013/2016 - Marielle de Sarnez) (hlasování)
  7.5. Veterinární léčivé přípravky (A8-0046/2016 - Françoise Grossetête) (hlasování)
  7.6. Registrace humánních a veterinárních léčivých přípravků a dozor nad nimi (A8-0035/2016 - Claudiu Ciprian Tănăsescu) (hlasování)
  7.7. Na cestě k prosperující ekonomice založené na datech (B8-0308/2016) (hlasování)
  7.8. Situace v Eritreji (B8-0318/2016, B8-0319/2016, B8-0320/2016, B8-0321/2016, B8-0322/2016, B8-0323/2016, B8-0324/2016) (hlasování)
  7.9. Zpráva o Bývalé jugoslávské republice Makedonii za rok 2015 (B8-0310/2016) (hlasování)
  7.10. Zpráva o Černé Hoře za rok 2015 (B8-0309/2016) (hlasování)
  7.11. Bankovní unie – výroční zpráva za rok 2015 (A8-0033/2016 - Roberto Gualtieri) (hlasování)
 8. Vysvětlení hlasování
  8.1. Zavedení mimořádných autonomních obchodních opatření pro Tunisko (A8-0013/2016 - Marielle de Sarnez)
  8.2. Veterinární léčivé přípravky (A8-0046/2016 - Françoise Grossetête)
  8.3. Registrace humánních a veterinárních léčivých přípravků a dozor nad nimi (A8-0035/2016 - Claudiu Ciprian Tănăsescu)
  8.4. Na cestě k prosperující ekonomice založené na datech (B8-0308/2016)
  8.5. Situace v Eritreji (B8-0318/2016, B8-0319/2016, B8-0320/2016, B8-0321/2016, B8-0322/2016, B8-0323/2016, B8-0324/2016)
  8.6. Zpráva o Bývalé jugoslávské republice Makedonii za rok 2015 (B8-0310/2016)
  8.7. Zpráva o Černé Hoře za rok 2015 (B8-0309/2016)
  8.8. Bankovní unie – výroční zpráva za rok 2015 (A8-0033/2016 - Roberto Gualtieri)
 9. Opravy hlasování a sdělení o úmyslu hlasovat: viz zápis
 10. Schválení zápisu z předchozího zasedání: viz zápis
 11. Cenová krize v evropském odvětví vepřového masa (rozprava)
 12. Akty v přenesené pravomoci (čl. 105 odst. 6 jednacího řádu): viz zápis
 13. Předložení dokumentů: viz zápis
 14. Rozhodnutí o určitých dokumentech: viz zápis
 15. Petice: viz zápis
 16. Předání textů přijatých během zasedání: viz zápis
 17. Termíny příštích zasedání: viz zápis
 18. Přerušení zasedání


  

PRESIDENZA DELL'ON. DAVID-MARIA SASSOLI
Vicepresidente

 
1. Zahájení zasedání
Videozáznamy vystoupení
 

(La seduta è aperta alle 8.30)

 

2. Epidemie viru Zika (rozprava)
Videozáznamy vystoupení
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  Presidente. – L'ordine del giorno reca discussione sull'interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione sull'epidemia del virus Zika, di Annie Schreijer-Pierik, Matthias Groote, Boleslaw G. Piecha, José Inácio Faria, Katerina Konecná, Martin Häusling, Piernicola Pedicini, Joëlle Mélin, a nome della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (O-000030/2016 - B8-0119/2016) (2016/2584(RSP)).

 
  
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  Giovanni La Via, presidente della commissione ENVI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, l'epidemia del virus Zika è iniziata nel maggio del 2015 in Brasile e da allora si è diffusa in quaranta Paesi. Il virus ha contagiato circa quattro milioni di persone nel Sud America. Il 1° febbraio 2016 il Comitato di emergenza del regolamento sanitario internazionale ha dichiarato che l'epidemia del virus Zika costituisce un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Gli esperti concordano nel ritenere fortemente probabile l'esistenza di un nesso di causalità tra l'infezione del virus Zika durante la gravidanza e la microcefalia dei neonati, sebbene ciò non sia stato ancora dimostrato sul piano scientifico. A differenza del virus Ebola, molto più pericoloso e che per il contagio aveva bisogno del contatto tra le persone, il virus Zika è trasmissibile attraverso la puntura delle zanzare.

Tali premesse ci hanno spinto a chiedere questo dibattito e il confronto in Aula con la Commissione europea. L'oggetto della nostra interrogazione orale è rappresentato dalla richiesta di una panoramica sulla situazione attuale per quanto riguarda il focolaio della malattia e l'incidenza della microcefalia nell'Unione, nonché il concreto rischio di trasmissione dell'infezione dal virus Zika nell'Unione europea. A tal proposito, sappiamo che il vettore, la zanzara Aedes aegypti., al momento non è attivo. Ma sappiamo anche che in estate, e già in primavera se pensiamo ai paesi del Sud Europa, diventerà attivo.

In aggiunta va considerata la presenza delle Olimpiadi in Brasile, un evento che, per lo spostamento già previsto di grandi quantità di persone, genererà e potrebbe generare il moltiplicarsi a dismisura della diffusione del virus. In più, quando inizierà la manifestazione di Rio 2016, ci sarà, per effetto delle condizioni climatiche, il maggior sviluppo delle popolazioni delle zanzare, che sono appunto il vettore della malattia.

In vista di ciò, la Commissione, ENVI intende chiedere al Commissario quali sono le azioni poste in essere per evitare il diffondersi della malattia nel territorio europeo e se sono già state predisposte le misure necessarie per fronteggiare un'eventuale emergenza, nel caso questa si manifesti anche in Europa. Chiedo se la Commissione, ad esempio, ritiene di consigliare alle autorità sanitarie dell'Unione di collaborare con il settore dei trasporti, al fine di garantire la disinfezione dei carichi, dei portacarichi, delle cabine e dei compartimenti passeggeri degli aerei che provengono dalle zone colpite dal virus. Se ritiene, inoltre, di diffondere l'utilizzo di insetticidi e se si cercherà di sterilizzare, come è stato proposto, le zanzare per evitare la loro produzione attraverso la cosiddetta tecnica del maschio sterile.

Per quanto concerne la parte finanziaria, chiedo al Commissario se ritiene sufficiente la somma di 10 milioni di euro messa a disposizione per fronteggiare la sfida di natura scientifica e rappresentata dal virus e dalle sue complicanze neurologiche, nonché alla necessità di sviluppare test diagnostici, vaccini e cure per la malattia.

Infine, sappiamo che l'EMA ha organizzato una task-force di esperti specializzati in vaccini e malattie infettive, per fornire alle compagnie farmaceutiche input scientifici e regolatori per lo sviluppo di medicine o vaccini contro il virus. Su questo tema vorrei chiedere al Commissario a che punto siamo con lo studio del vaccino, se stiamo facendo dei progressi e se possiamo aspettarci esiti positivi nel breve e medio periodo.

Come vede, signor Commissario, una serie di questioni vengono poste all'attenzione della Commissione al fine di prevenire, perché sappiamo bene che prevenire è la strategia migliore per evitare danni alla salute dei cittadini europei e, soprattutto, per ridurre i possibili effetti di una infezione come quella del virus Zika.

 
  
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  Jonathan Hill, Member of the Commission. Mr President, Mr La Via, the Commission fully shares Parliament’s concern on Zika and we agree that we need to have a forceful response to this outbreak. The Zika virus is a model example of the threats that we face in today’s globalised world. Suddenly it made its way around the world and reached the Americas and the Caribbean. And as always when a virus is introduced in a new area we can see some unexpected symptoms and effects. While the uncomplicated Zika infection causes only mild symptoms, this virus seems able to infect unborn children in utero, potentially causing microcephaly. In the light of this, the World Health Organization has rightly declared a public health emergency of international concern and in the European Union we have mobilised our structures of cooperation with the Member States. The epidemic has arrived in Member States’ overseas territories; in continental European Union we so far only have cases in travellers returning from the affected areas.

So that is why the European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) has developed information for travellers and for EU residents in the affected areas, and that I know is one of the points for action mentioned in your resolution. We have also shaped advice to health authorities to help Member States increase awareness amongst clinicians, something else that your resolution stresses. It is likely that more infections will occur in Europe. We must be prepared for local transmission of Zika as temperatures rise, building on our experience in controlling the spread of mosquitoes, which is being brought together by the ECDC. We are already gathering knowledge from countries with experience in mosquito control, as you rightly call for. We are ready to address Zika by using tried and tested systems under our legislation on serious cross-border health threats, which gives us the mandate to coordinate the response to a threat together with Member States.

As regards surveillance of the epidemic, we are on track and we are working with Member States to reinforce laboratory capabilities for early detection and diagnosis based on the ECDC risk assessments. It is the Health Security Committee which is the structure we have in place for risk management to cross-border threats. This committee has so far met three times to review the Zika situation and we are constantly exchanging information on Zika through our early warning and response system.

As regards another important point you raised, the disinfection of ships and airplanes, we have developed specific advice to Member States on this, again based on ECDC risk assessments.

We share your concern at the fact that there are no vaccines or medicines to protect people from the Zika virus or to treat them, and that is why we are stepping up our efforts in this area. The European Medicines Agency has established a task force of experts to advise on scientific and regulatory matters related to the development of medicines against the virus. The Agency will also contact companies planning to work on vaccines and offer advice. We are making available an additional EUR 10 million of emergency research funding for Zika-related research.

These are only the first steps in our response. We will continue to support the EU Member States and the affected regions in close cooperation with the World Health Organization and today’s debate and Parliament’s motion for a resolution come, I think, at the right moment to focus attention on the urgency of the situation. This is particularly true as in the coming spring and summer mosquitos may pose a danger for the introduction of the virus in Europe, so we need effective vector control measures. Let me assure you that the Commission is ready to address all aspects of the Zika virus challenge and is ready to deploy all available instruments and means to this end.

 
  
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  Annie Schreijer-Pierik, namens de PPE-Fractie. Een vraag aan de Commissie: heeft u al eens een foto of video gezien van een baby geboren met een klein hoofdje? Dat is microcephalie en volgens de WHO vermoedelijk veroorzaakt door het zikavirus. Volgens de laatste berichten van het Amerikaanse onderzoek kan het virus ook het zenuwstelsel beschadigen. Het is dan ook belangrijk dat we daarmee aan de slag gaan.

Het virus trekt een spoor van ellende door tropische landen. Ook in Europa zijn al besmettingen opgedoken. En daarom de vraag: wat is nu de stand van zaken? Bent u het eens met de WHO? Het ECDC is kritischer. Wat is het risico voor besmettingen in Europa? Welke maatregelen bent u van plan te nemen? U heeft er verschillende genoemd: vliegtuigen, schepen, enzovoort. Maar wat bent u nog meer van plan?

U heeft 10 miljoen euro toegezegd, of is het 65 miljoen? Is dat voldoende voor de enorme uitdaging om een vaccin te ontwikkelen voor dit virus, àls dat de oorzaak is en om de wereldbevolking werkelijk te beschermen? Alleen al in Europa zijn elk jaar 5 miljoen vrouwen zwanger. Samen met honderden miljoenen andere vrouwen wereldwijd wachten zij op een goedgekeurd vaccin.

In hun belang vragen wij om meer onderzoek naar het zikavirus en om meer voorzorgsmaatregelen. Want besef wel: één enkele beet van een besmette mug kan moeder en kind levenslang in ellende onderdompelen.

Tot slot: we zijn nu twee dagen na de Internationale Vrouwendag. Het mag niet zo zijn dat we de vrouwen van de hele wereld nu al vergeten zijn. Ik reken op u!

 
  
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  Matthias Groote, im Namen der S&D-Fraktion. Herr Präsident, Herr Kommissar, Kolleginnen und Kollegen! Wir haben ja diese Debatte vertagt, weil wir uns im Umweltausschuss in aller Ruhe darüber unterhalten haben, wie eigentlich eine Entschließung aussehen muss, was eigentlich gemacht werden muss, weil wir noch nicht die Informationen hatten. Die Informationen fließen spärlich. Wir haben ja seit dem 1. Februar 2016 den Ausnahmezustand, den die Weltgesundheitsorganisation in Sachen Zika-Virus ausgerufen hat.

Mich würde noch mal interessieren, wie die Finanzierung aussehen soll. Denn insgesamt wird die Bekämpfung laut WHO-Angaben in Mittel- und Südamerika bis Juni dieses Jahres bis zu 50 Millionen Euro kosten. Die Europäische Union gibt zehn Millionen. Geben die Mitgliedstaaten zusätzlich an der Stelle Geld? Denn der Ruf, dass die Europäische Union sich engagieren soll, ist ja immer sehr schnell da. Aber wir sind ja meistens chronisch unterfinanziert. Insofern würde mich interessieren, was die Mitgliedstaaten on top geben und wie sich auch andere Regionen der Welt an der Bekämpfung dieses schrecklichen Virus beteiligen werden.

Über den Verkehrssektor ist schon viel gesprochen worden. Wir leben in einer globalisierten Welt, und da muss man natürlich auch sehen, wie Reiseströme aussehen. Aber Zika hat sich ja wirklich um den Äquator verbreitet; innerhalb von 40 Tagen ist dieser Virus eigentlich um die Welt gegangen. Wie sieht es in den Mitgliedstaaten aus? Wir haben ja auch Regionen der EU, die sich in den Krisengebieten befinden. Wie steht es um die Verbreitung, und wie sehen Präventivmaßnahmen in den jeweiligen Regionen aus, wo die EU am Ende des Tages Verantwortung trägt?

Was gerade auch hierbei, im engen Zusammenhang mit dem Zika-Virus, nochmal wichtig ist zu erwähnen – wir haben ja über Schwangerschaft gesprochen, über die Fehlbildung bei Säuglingen: Wie steht es um den ganzen Bereich Frauenrechte? Zwei Tage nach dem Frauentag müssen wir uns, glaube ich, in dieser Stellungnahme, die das Parlament abgibt, auch hierzu dezidiert äußern.

 
  
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  Julie Girling, on behalf of the ECR Group. Mr President, firstly may I take this opportunity – one I did not think I would have with my portfolio – to welcome the Commissioner to the Parliament?

Like many people, until a month or so ago, I had never really heard of Zika. When I started to read about it I kind of assumed it was something very new and I was quite surprised to find that actually Zika has been around a long time. What is new is the rapid spread. So it is surprising that we have, in fact, so little information about how it is spreading and, indeed, so few inroads made into research, into preventing that spread, into a vaccination, etc. So I am delighted to hear that we are going to be speeding that process up.

So my question really is: how will this ongoing information – we have heard about the work that is going to be done, and I am sure we will hear more – be transmitted to Parliament, and will the Commission be setting up a mechanism for regular reporting, be this via ECDC or not, to Parliament, and also to Member States, because we would very much like to be kept updated?

 
  
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  José Inácio Faria, em nome do Grupo ALDE. Senhor Presidente, caros Colegas, é com muita preocupação que temos vindo a acompanhar as notícias sobre o surto do vírus Zika, que se tem espalhado rapidamente em diferentes países, principalmente na América Latina, e que poderá propagar—se ao continente europeu e que se transformou numa verdadeira emergência de saúde global.

De acordo com a Organização Mundial de Saúde, este vírus pode afetar cerca de quatro milhões de pessoas só no continente americano, em 2016. As notícias sobre este surto são cada vez mais alarmantes e há grandes suspeitas de que este vírus possa provocar malformações congénitas e síndromes neurológicas.

Neste momento, há já casos de viajantes que foram contaminados pelo vírus Zika em países terceiros e diagnosticados após o regresso à Europa. Felizmente, para todos nós, a doença ainda não se propagou ao continente europeu.

No entanto, com a primavera e o verão, o risco dessa propagação na Europa tornar-se-á necessariamente maior. Nos países onde o mosquito Aedes aegypti está presente, como é o caso de Portugal - mais especificamente na região ultraperiférica da Madeira - poderá haver um risco sério de propagação do vírus Zika. As lições aprendidas durante o surto ébola indicam que precisamos de atuar de maneira mais rápida e eficaz nas situações de emergência global de saúde.

Como disse o Comissário Hill, os Estados-Membros devem e podem colaborar cientificamente e operacionalmente entre si, também com os países latino-americanos mais afetados pelo vírus. Fica para estabelecer as melhores medidas de prevenção, controlo, diagnóstico e possíveis tratamentos contra a doença, assim como para compartilhar informações sobre pesquisas que estejam a ser realizadas. É fundamental que estas pesquisas incluam as possíveis ligações entre o vírus e malformações congénitas e síndromes neurológicas.

Porém, também é preciso analisar possíveis causas alternativas para estas malformações e não excluir nenhuma hipótese antes da devida comprovação e investigação científica. Refiro-me, em particular, à possibilidade de existir um nexo de causalidade entre os casos de microcefalia detetados e o larvicida pyriproxifen adicionado à água potável.

Assim, caros Colegas, poderemos encontrar respostas que contribuam para uma solução final para este gravíssimo problema para a saúde pública global.

 
  
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  Martin Häusling, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! Wenn man die Zahlen hört, ist man sehr erschrocken: vier Millionen Menschen, 40 Länder sind mittlerweile betroffen.

Die WHO hat gestern wieder gesagt: Die Verbreitung ist nicht gestoppt, es wird weitergehen. Deshalb sind alle Maßnahmen, die jetzt ergriffen werden – auch die Ausrufug eines Notfalls – zwingend notwendig, um nicht in dieselbe Falle zu geraten wie bei Ebola, dass wir zu spät reagieren auf eine fast globale Bedrohung.

Wir brauchen auch nicht den allerletzten Beweis, ob jetzt die Tigermücke verantwortlich ist. Es müssen jetzt Maßnahmen ergriffen werden, obwohl man andere Sachen natürlich auch weiterhin prüfen muss. Dass es einen Zusammenhang gibt mit Schädelfehlbildung, mit Mikroenzephalie und aber auch mit dem Guillain-Barré-Syndrom durch die Verbreitung der Mücke, das ist, glaube ich, mittlerweile unbestritten.

Jetzt sei die Frage: Was machen wir? Reagieren wir erst dann, wenn Europa betroffen ist? Ich glaube, wir müssen die betroffenen Länder jetzt auch unterstützen bei Vorsorgemaßnahmen, bei Hygienemaßnahmen, bei der Verbesserung der Abwasserbeseitigung; zum Beispiel stimmen da, wo sich die Mücke verbreitet, meistens die Verhältnisse nicht.

Wir müssen auch daran denken, dass wir weiterhin natürlich die Ausbreitung der Mücke forcieren, wenn wir nicht endlich etwas gegen den Klimawandel tun. Wir müssen nicht warten, bis es in Europa zum Problem wird. Es wird in Europa irgendwann zu einem Problem werden, wir werden es nicht aufhalten können.

Was wir, glaube ich, jetzt nicht brauchen, ist, dass wir mit großen Chemiekanonen auf die Mücke schießen. Wir können sie nicht ausrotten – wir müssen mit ihr leben. Ich kann auch nur davor warnen, dass man jetzt gentechnische Spielchen mit gentechnisch veränderten Mücken macht. Auch das wird das Problem nicht lösen, sondern wir schaffen uns vielleicht ganz andere Probleme, die vielleicht schwerwiegender sind.

Deshalb ist die zentrale Frage: Reichen wirklich 10 Mio. EUR? Ich glaube, wir brauchen mehr, und wir brauchen eine gemeinsame Anstrengung aller Mitgliedstaaten, damit wir wirklich etwas bewegen können.

 
  
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  Piernicola Pedicini, a nome del gruppo EFDD. Signor Presidente, onorevoli colleghi, dallo scopo di questa epidemia, ancora molte questioni rimangono poco chiare. Non ci sono ancora basi scientifiche solide che spiegano la connessione tra il virus Zika e microcefalia e neanche tra il virus Zika e sindrome di Barré. Ci sembra evidente che bisogna ancora sviluppare dei test diagnostici in grado di ridurre le diagnosi errate dovute alla presenza di dengue e non è ancora chiaro se la trasmissione del virus possa avvenire anche per via sessuale o per trasfusione del sangue.

Eppure, con tutte queste innegabili incertezze, si procede allo sviluppo del solito vaccino, pur sapendo che una copertura vaccinale completa non debellerebbe un virus che può trasmettersi, mutando da zanzara a zanzara e pur sapendo che i tempi per testarlo sono, in ogni caso, troppo lunghi.

Perciò, evitiamo di far arricchire ancora e inutilmente queste case farmaceutiche con un vaccino che non rappresenta una risposta a questa epidemia e guardiamo invece a strategie alternative, come ad esempio la tecnica delle zanzare sterili, che avrebbe un effetto reale ed efficiente sulla diffusione del virus.

 
  
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  Joëlle Mélin, au nom du groupe ENF. Monsieur le Président, le 1er février, j'avais demandé, au nom de mon groupe, Europe des nations et des libertés, l'inscription urgente de l'épidémie Zika à l'ordre du jour. Le président de séance me l'avait refusée, le jour même où l'OMS en avait déclaré l'urgence. Le débat s'ouvre donc six semaines après.

Selon nous, la formulation de la question orale constitue une bonne base, acceptable, pour interroger la Commission. En effet, l'appréciation urgente, globale et maximale de cette épidémie virale, potentiellement pandémique, est une de nos prérogatives, mais surtout une de nos obligations. C'est l'appréhension de la gravité maximale, que nous devons cerner au titre du principe de précaution médicale et scientifique, que nous devons à nos concitoyens et surtout à nos concitoyennes.

Peu importe que l'état actuel des connaissances du virus, de ses complications, de ses cofacteurs soit parcellaire ou encore en débat. C'est un véritable protocole reproductible pour toute épidémie que nous devons encourager. Notre aide financière doit être proportionnée, contrôlée et évaluée. La centralisation des données internationales – médicales, techniques, biologiques – doit être une priorité dès ce printemps, en Europe d'outre-mer, en Méditerranée et dans le monde entier, en fonction des zones d'expansion du moustique vecteur. Il faut démultiplier les moyens les moins toxiques possible de prévention et d'éradication des moustiques dans les lieux de vie et les transports, développer les kits de dépistage encore balbutiants, les vaccins, à l'égard desquelles la recherche a trois ans de retard, et les traitements préventifs et curatifs.

Le défi est immense, car le risque viral est à l'échelle mondiale, et il faut en avoir conscience, un des risques les plus inquiétants qui soit.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE). Gospodine predsjedniče, lekcija koju smo naučili od isprva neuspješnog odgovora međunarodne zajednice na epidemiju virosa ebole jest da trebamo sveobuhvatan mehanizam za odgovor i koordinaciju u hitnim situacijama, stoga pozdravljam odluku Komisije da uvede europsku zdravstvenu jedinicu kako bi olakšala mobilizaciju liječničkih timova i timova za javno zdravstvo te opreme u slučaju hitnih situacija unutar i izvan EU-a. Mjere za brži odgovor na hitne situacije su potrebne.

No, ne smijemo izgubiti iz vida i dugoročna rješenja. Iako u mnogočemu različite, postoji jedna poveznica između epidemije virusa ebole i zike. Obje su uglavnom i barem zasad bolesti siromašnih i marginaliziranih. Slabi zdravstveni sustavi pogođenih zemalja zapadne Afrike u slučaju ebole, a u slučaju zike nedostatak pristupa adekvatnoj sanitaciji u ranjivim zajednicama Južne Amerike bili su važan faktor za širenje virusa.

Izbijanje novih sličnih epidemija u budućnosti stoga možemo bolje spriječiti samo iskorjenjivanjem ekstremnog siromaštva, a tu ključnu ulogu ima razvojna politika EU-a.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D). Gospodine predsjedniče, zika virus je opasnost koja nadproporcionalno prijeti ženama. Neprimjereni su pozivi da se žene suzdrže od trudnoće, jer trudnoća često nije stvar izbora osobito u siromašnijim i nerazvijenim zemljama.

Podržavam preporuke UN-a vezane uz pristup uslugama vezane za spolno i reproduktivno zdravlje. Žene u siromašnijim krajevima često nemaju pristup informacijama, testovima i lijekovima. Stoga pozivam Komisiju i vlasti pogođenih zemalja da uzmu u obzir specifične izazove i teškoće s kojima se suočavaju žene.

Trenutačno je opasnost po Europu relativno mala, no dolaskom toplijeg i vlažnijeg vremena postoji šansa da komarci krenu širiti virus i u našem kraju svijeta. Ako se to dogodi, neće ga zaustaviti nacionalne granice, stoga države članice, regionalne vlasti i Komisija moraju biti spremne koordinirano i učinkovito odgovoriti.

Nadalje, prevencija je najbolji lijek i zato pozivam Komisiju da snažno podrži napore u pronalaženju cjepiva i pruži svu potrebnu pomoć zemljama koje se bore s ovim virusom.

 
  
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  Stanislav Polčák (PPE). Pane předsedající, podle mého názoru je zde skutečně nezbytně nutné, aby došlo k mezinárodně koordinované akci. Aby mezinárodní společenství plně koordinovalo a aby i Evropská unie stála na špičce této koordinace.

Já jsem velmi rád, že Komise tuto otázku nepodceňuje. Že můžeme říci, že nejen patříme k vědecké špičce a můžeme poskytnout naše kapacity, ale že bychom měli rovněž koordinovat nejen tyto vědce, ale i členské státy, koordinovat různé krizové plány. To očekáváme skutečně od přístupu Evropské unie.

Musíme se poučit, jakým způsobem byla zvládnuta například i nákaza Ebola, a k tomu přistoupit i v tomto konkrétním případě. Já zasedám v České republice v Národní radě pro sport a mohu vám říci, že se skutečně řada sportovců velmi děsí toho, jaká situace bude konkrétně v Brazílii. Měli bychom je uklidnit a nabídnout i naše řešení, které přispěje do řešení tohoto mezinárodního problému.

 
  
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  Ramón Jáuregui Atondo (S&D). Señor Presidente, yo les hablo en nombre de los países de América Latina. Yo soy presidente de la Asamblea EuroLat. El pasado 2 de febrero se reunieron los ministros de Sanidad de catorce países de América Latina y nos han trasladado dos mensajes, especialmente a la Comisión, que yo quiero transmitir aquí.

En primer lugar, nos están pidiendo que establezcamos una emergencia humanitaria desde la Unión Europea para ayudar a los países, fundamentalmente de Centroamérica, así como a Brasil y Colombia, a combatir esta epidemia gravísima, que puede afectar a cuatro millones de personas al final de este año. Por tanto, nos piden que habilitemos un sistema de protección civil de emergencia de la Unión Europea. Y nos insisten en que hay que concentrar los esfuerzos de investigación de la Unión Europea, que es fundamental en la investigación contra el Zika, para encontrar la vacuna.

Estas son las dos ideas que quería transmitir hoy en nombre de muchos países de América Latina.

 
  
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  Lynn Boylan (GUE/NGL). Mr President, I echo my colleagues’ concerns on the Zika virus and the EU must support the scientific research to conclusively establish the link between the Zika virus and microcephaly, but we must also be cognisant, as has been said earlier, of the fact that simply telling women to delay pregnancy is not good enough.

Many of these countries deny women access to information on their reproductive rights and concrete steps must be taken so that women have the information, support and services they require to exercise their right to determine whether and when they become pregnant. As the UN Human Rights Chief said: ‘in situations where sexual violence is rampant and sexual and reproductive health services are criminalised, efforts to halt this crisis will not be enhanced by placing the focus on advising women and girls not to become pregnant.’

So while I welcome the EU funding of EUR 10 million, I believe we must also proactively support those organisations which are trying to help women in these regions.

 
  
 

Procedura "catch-the-eye"

 
  
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  Maria Grapini (S&D). Domnule președinte, domnule comisar, virusul Zika reprezintă o urgență internațională în domeniul sănătății, așa cum se consemnează și în întrebarea adresată Comisiei.

Domnule comisar, ați prezentat azi punctul de vedere al Comisiei, recunoscând urgența acestei probleme. Eu sunt surprinsă, pentru că, în cele mai multe cazuri, reacția Comisiei este târzie. Se știe că prevenția și informarea populației pot salva vieți. Populația trebuie să fie bine informată și la timp, iar măsurile prezentate trebuie luate la timp.

Vă adresez o întrebare: nu știu cum ați stabilit suma de zece milioane de euro. De ce zece și opt sau douăzeci? Aveți un studiu din care a rezultat această sumă? Există soluții de contracarare a virusului? Ce trebuie să facă populația pentru a se proteja? Trebuie, cred eu, să fie mult mai mult instituțiile europene concentrate pe măsuri de protejare a stării de sănătate și să facă mult mai mult în politicile comune cu statele membre pentru informare și prevenție.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR). Κύριε Πρόεδρε, σύμφωνα με τον Παγκόσμιο Οργανισμό Υγείας, η επιδημία του ιού Ζίκα, που εμφανίστηκε πρόσφατα στη Βραζιλία και μεταφέρθηκε από την Αφρική αποτελεί ένα γεγονός έκτακτης ανάγκης για τη δημόσια υγεία με διεθνές πλέον ενδιαφέρον, μιας και αναμένεται να εξαπλωθεί σε Αμερική και Ευρώπη. Πρέπει λοιπόν να επισημανθεί ότι ο ιός Ζίκα αφορά μια λοίμωξη που μεταδίδεται με τα κουνούπια και συνδέεται με τον δάγκειο πυρετό καθώς και με την αύξηση των περιπτώσεων μικροκεφαλίας. Έτσι θα πρέπει η Ευρωπαϊκή Ένωση να εξετάσει άμεσα το ενδεχόμενο να μεταδοθεί αυτός ο ιός στην Ευρώπη και να λάβει τα απαραίτητα μέτρα προφύλαξης. Αυτό σημαίνει ότι θα πρέπει να βρεθεί εμβόλιο ή και θεραπεία κατά του ιού και είναι αναγκαίο η Ευρωπαϊκή Ένωση να αυξήσει τις δαπάνες για τις υπηρεσίες υγείας σε όλα τα κράτη μέλη, ώστε να προσφέρονται δωρεάν διαγνωστικές εξετάσεις για τα άτομα που παρουσιάζουν το σύμπτωμα του ιού. Τέλος, ο ιός Ζίκα θα πρέπει να αποτελέσει πρόκληση για την Ευρωπαϊκή Ένωση, ώστε να γίνουν διαγνωστικά τεστ και έρευνες, για να βρεθεί το εμβόλιο για τη θεραπεία της επιδημίας.

 
  
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  Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL). Señor Presidente, a mí también, en esta intervención, me gustaría dar voz a otras organizaciones; tengo en mis manos un informe de Médicos de Pueblos Fumigados sobre dengue, zika y fumigaciones con venenos químicos. Por eso, creo que, antes de lanzarnos a responsabilizar al final a las mujeres diciéndoles que no se queden embarazadas, hay que tener evidencias.

Me va a permitir que de este informe lea solo tres párrafos:

«La epidemia de dengue en Brasil se sostiene en forma endémica en la marginalidad y miseria de millones de personas, sobre todo en el nordeste brasileño. Ahora se suma la circulación del virus Zika.

Se detecta aumento de malformaciones congénitas en forma muy llamativa, sobre todo microcefalia en recién nacidos. El Ministerio de Salud brasileño rápidamente lo vincula con virus Zika. Aunque obvia que en la zona donde viven los enfermos desde hace 18 meses aplican un larvicida químico que produce malformaciones en los mosquitos, y que este veneno (piriproxifeno) el Estado lo aplica en el agua de consumo de la población afectada.

Las epidemias previas de Zika no generaron malformaciones en recién nacidos, a pesar de infectar al 75 % de la población de los países. Tampoco países como Colombia registran casos de microcefalia y sí mucho Zika».

 
  
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  Soledad Cabezón Ruiz (S&D). Señor Presidente, Señorías, colegas, esta infección es una infección nueva. Es un brote mayor que llega, en algunos casos, a la Unión Europea y por eso nos ha alarmado. Pero viene afectando a países con condiciones desfavorecidas y con condiciones climáticas especiales. Por eso considero que desde la Unión Europea no cabe alarma, pero sí informar y realizar protocolos para la población.

En cambio, sí creo que estamos obligados a prestar ayuda humanitaria a estos países más desfavorecidos desde el punto de vista del saneamiento y la salud pública, al mismo tiempo que ponemos a su servicio todas nuestras infraestructuras de investigación para alcanzar la necesaria vacuna y erradicar esta enfermedad.

Y no quiero dejar de hacer un llamamiento para que se impulse y se promueva el respeto a los derechos de salud sexual y reproductiva del conjunto de las mujeres, y muy especialmente de las mujeres latinoamericanas, que como sabemos tienen en gran parte, en sus países, coartado este derecho, para que, en el caso de que se detecten microcefalia o malformaciones, tengan el origen que tengan, se respete su capacidad para decidir si continúan o no con el embarazo.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR). Mr President, the Zika virus outbreak has shocked the world, and once again another life-changing epidemic brings suffering to hopeful and unsuspecting families. Yesterday, in this House we called for compensation for the victims of the thalidomide tragedy. We recognised that the terrible side effects of that drug given to pregnant woman should be morally and financially compensated. With great urgency, we again look to the pharmaceutical industry for help – this time not for compensation, but for prevention.

I am surprised to see that the solution offered by the commercial abortion industry is to lobby national governments and the United Nations to introduce abortion on demand up to delivery, which goes against the moral and cultural fabric of our society and, indeed, of all humanity. Christian nations which uphold the love of life should never be bullied or bribed to kill their children. Abortion is not healthcare. It harms the mother and kills her child.

 
  
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  Karin Kadenbach (S&D). Herr Präsident, Herr Kommissar! Herzlichen Dank für die Möglichkeit, heute mit Ihnen diesen Meinungsaustausch zu führen. Ich möchte bei zwei Punkten ansetzen. Der eine ist heute schon vielfach angesprochen worden, nämlich das Recht der Frau auf ihren eigenen Körper und damit auch alle Fragen der Reproduktion. Das heißt auch, die Entscheidung treffen zu müssen oder zu können, ein Kind zu bekommen oder nicht bekommen zu können, und dafür alle begleitenden Maßnahmen einzusetzen, das heißt Untersuchungen. Wenn jedoch ein Urteil gefällt wird in dem Sinn, dass man weiß, dass das Kind geschädigt ist, dann muss man aber bei der Entscheidung, die man nachher trifft, auch begleitet werden. Das ist der eine Punkt.

Der zweite Punkt, der mir sehr wesentlich ist: Bekämpfung des Virus. Ich glaube, wir müssen auf Forschung in der Verhütung, in der Vermeidung und dann auch in der Behandlung setzen. Aber wir müssen jetzt, in der Vorbeugung, darauf achten, dass ein übermäßiger, unkontrollierter Einsatz von Bioziden nicht in Wirklichkeit eine gegenteilige Wirkung hat – dass er zwar auf der einen Seite vielleicht die Gefahr durch den Zika-Virus reduziert, auf der anderen Seite aber generell neue Gefahren durch die Biozide bringt, nicht nur für die Gesundheit des einzelnen Menschen, sondern generell auch für unsere Biodiversität. Ich ersuche daher darum, bei allen Maßnahmen hier auf Ausgewogenheit zu achten.

 
  
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  Michèle Rivasi (Verts/ALE). Monsieur le Président, c'est un fait maintenant qu'il y a une épidémie au Brésil, mais qu'elle va franchir les frontières et que l'Europe du Sud va être touchée par Zika. Je pense donc qu'il faut prendre des mesures pour informer la population, et ce dans toutes les langues comprises par la population – on en voit bien l'intérêt en Amérique latine ainsi que dans d'autres pays –, et permettre l'accès à la contraception et à l'avortement – parce qu'on voit que le blocage au niveau du Brésil, c'est que l'avortement est interdit. Il doit vraiment y avoir un suivi des femmes pour savoir si, oui ou non, elles peuvent avoir des enfants avec des microcéphalies, ce qui n'est pas évident d'ailleurs, parce qu'on la détecte souvent à la naissance, mais pas en cours de grossesse.

Ensuite, il y a la prévention. Je trouve que l'exemple de La Réunion concernant la dengue est assez intéressant. La population a été informée et on a pu réduire les populations de moustiques. On voit maintenant qu'il y a des recherches sur des insecticides naturels, qu'il y a des poissons, etc., qui peuvent tuer les larves.

Concernant la recherche, Barack Obama s'est engagé à y consacrer 1,6 milliard d'euros et, vous, vous dites 10 millions. La seule recommandation que je pourrais faire est que, si un vaccin est mis au point, il ne faut pas qu'il soit protégé par un brevet, puisqu'il aura été financé par une aide sur les fonds publics.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D). Elnök Úr, azért nézzük meg ennek az ügynek egy olyan vonatkozását is, amiről ebben a mai vitában nem nagyon volt szó. Történetesen amikor egy vírus, egy jól ismert vírus, egy évtizedek óta jól ismert vírus hirtelen furcsa betegségeket kezd el okozni, akkor azt hiszem, hogy egyéb dolgokat is kell figyelni. Konkrétan fölmerült a gyanú, és több helyről lehetett ilyen híreket hallani, hogy egy bizonyos multinacionális cég egy bizonyos rovarölő szerének maradványa is fellelhető abban a vízben, amit egyébként bizonyos pontokon ivóvízként használnak az emberek. Én azt gondolom, hogy ezekre az összefüggésekre a Bizottságnak is oda kell figyelnie, már csak azért is, mert ha egy adott vírus egy adott térségben csak egy-egy ponton okoz nagyon súlyos betegségeket, akkor ott annak más oka is kell, hogy legyen.

 
  
 

(Fine della procedura "catch-the-eye")

 
  
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  Jonathan Hill, Member of the Commission. Mr President, on behalf of the Commission, I have listened very carefully to this debate. It seemed to me that there were some recurring themes, themes of urgency, of comprehensiveness, and the importance of coordination, prevention and information all playing a vitally important role. I can say, on behalf of the Commission, that we will certainly take all of those into account as we continue our action to address Zika in the months to come.

I do believe that our experience of past epidemics and the structures that we already have in place stand us in good stead to make an effective and swift response to developments. Right now, as many honourable Members have stressed, we need to focus on preparing for the summer and on finding effective vaccines and medicines, both to prevent and to treat Zika virus infection.

So far as the question about the sum of the money that we are able to make available is concerned, one part, as I have said, is to mobilise EUR 10 million from the EU budget. This call for research has been approved by the Member States, is expected to be launched on 15 March and will address several knowledge gaps that we have regarding the Zika virus.

Most importantly, it will examine the potential link of the virus with the epidemic of congenital brain malformations and other neurological complications observed across Latin America and French Polynesia.

Additionally, it will allow for diagnostics development and the testing of potential treatments and vaccines. That is going to be done in cooperation with the World Health Organization and other agencies, including the CDC. I think that this research should provide evidence to public health authorities on the best prevention and clinical management strategies, particularly for pregnant women, which is another of the themes that we have heard today.

This call for research will be complemented by other open Horizon 2020 calls on vaccine development with a budget of EUR 40 million euros, on vector control infrastructures with a budget of EUR 10 million and by continuing projects, including on dengue. I was asked particularly about the sterilisation of mosquitoes. My understanding is that the issue is still at the research stage, but it is one of the options on the table.

So I think I am happy to pledge the Commission’s full support in addressing the challenges posed by Zika virus infection and raised today. We will of course want to keep Parliament informed. I think that this resolution is a very important element in this debate and I would like to thank Parliament for the contribution that it has made.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà nella prossima tornata.

Dichiarazioni scritte (articolo 162)

 
  
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  Cristian-Silviu Buşoi (PPE), în scris. Este cunoscut că transmiterea virusului Zika la om se face prin înțepătura unui țânțar de tip Aedes infectat, în mod special de Aedes aegypti, prezent în zonele tropicale.

Rapida răspândire geografică a acestui virus, îndeosebi în America de Sud, impune măsuri de sprijin din partea UE pentru autoritățile sanitare din țările afectate, în vederea implementării de strategii privind suprafețele de control care să vizeze reducerea populațiilor de țânțari Aedes. În acest moment, este necesar ca UE să investească în măsuri de prevenție, acestea traducându-se prin cercetare științifică pentru crearea de vaccinuri.

Sunt încântat să aflu că aceasta este direcția spre care se îndreaptă Comisia și sper că va informa în mod regulat Parlamentul cu privire la stadiul cercetării. Mă bucur să aud că abordarea Comisiei privind virusul Zika se bazează pe măsuri împotriva amenințărilor transfrontaliere grave pentru sănătate și că va conlucra în acest sens cu statele membre. Avem nevoie de cooperare strânsă, deoarece, în contextul instalării verii în Europa, sănătatea cetățenilor poate fi amenințată de activarea virusului Zika în populațiile de țânțari de pe continentul nostru. Obiectivele pe care trebuie să lucrăm sunt clare: prevenția și tratarea epidemiei, iar cooperarea statelor membre va constitui fundamentul acestor acțiuni.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. On 1 February 2016 the World Health Organisation declared the Zika virus outbreak to be a Public Health Emergency of International Concern. I hope that we have learnt our lesson from the recent Ebola outbreak and that our experience of the past epidemics, and the structures we already have in place stand us in good stead to make an effective and swift response to developments.

I welcome the EU funding of EUR 10 million to examine the potential link of the Zika virus with the epidemic of congenital brain malformations and other neurological complications observed across Latin America and French Polynesia. At the moment, the ‘risk of transmission of the Zika virus infection is extremely low in the EU’ since during the winter season the climatic conditions are not suitable for the mosquito which carries the virus. However, we are still not aware of the implications and risk of transmission of the Zika virus. We should take urgent measures on preparing for the summer climatic conditions and on finding effective vaccines and medicines, both to prevent and to treat Zika virus infection.

 
  
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  József Nagy (PPE), írásban. Nagyon fontosnak tartom, hogy az Európai Unió képes legyen időben reagálni az olyan helyzetekre, mint a Zika néven ismert járvány kitörése. A Bizottság álláspontját támogatom és bízom benne, hogy együtt sikerül egy hatékony stratégiát felállítanunk. Első számú prioritásnak a tájékoztatást és megelőzést tartom. Közelednek például a Brazíliában megrendezésre kerülő olimpiai játékok, ahova minden évben számos európai is ellátogat. Biztosnak kell lennünk abban, hogy állampolgáraink tisztában vannak a vírus terjedésének módjával és következményeivel, mielőtt a veszélyeztetett országok felé veszik az irányt. Ezzel párhuzamosan kell támogatnunk a vírus elleni védőoltás kifejlesztésére irányuló kutatásokat, valamint a megelőzés összes lehetséges formáját.

 

3. Bankovní unie – výroční zpráva za rok 2015 (rozprava)
Videozáznamy vystoupení
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  Presidente. – L'ordine del giorno reca la relazione di Roberto Gualtieri, a nome della commissione per i problemi economici e monetari, sull'Unione bancaria - Relazione annuale 2015 (2015/2221(INI) - (A8-0033/2016)).

 
  
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  Roberto Gualtieri, rapporteur. Mr President, the Banking Union is the most important step towards a genuine EMU since the introduction of the euro. A single supervision and a single resolution involves a significant transfer of responsibility from euro area Member States to the European institutions.

This is necessary to ensure stability and restore confidence in our banks and in order to reduce and share risks by enhancing financial integration. Such a transfer or responsibility requires, however, an appropriate level of parliamentary scrutiny, of which this report represents the first concrete expression. I would like, in this regard, to thank all the shadow rapporteurs for their excellent cooperation, as well as the secretariat and all the staff for their work. I also appreciate the transparent and open dialogue we had with the Single Supervisory Mechanism (SSM), the Single Resolution Mechanism (SRM) and the Commission.

The report considers the establishment of the SSM a success, both from an operational point of view and in terms of supervisory quality. At the same time we identify some problems and margins of improvement in both areas. In particular, we underline the importance of effective coordination between micro and macro-prudential policies, as the SSM is fully part of the EU macro-prudential framework, the need for stabilisation of the supervisory and regulatory framework, as well as improving the comprehension among banks of a common supervisory approach underlying the concrete individual micro-prudential measures. We stress also the need for proportionality.

The markets need clarity and predictability on the setting of capital requirements; this has not been the case with the maximum distributable amount (MDA) threshold. The report says that the legislation’s lack of clarity on this point should not prevent the SSM from using a margin of flexibility in order to avoid too-rigid solutions that can negatively affect the AT1 bond market. For this reason, we call for a legal clarification of the MDA and the function of pillar two, which is to address only ‘bank specific’ risks. We welcome the note provided yesterday by the Commission in order to start the review process, and we think that the SSM should take it fully into account, in particular where it makes a distinction between pillar two capital requirements and capital guidance.

We support the revision of options and national discretions in order to achieve a homogenisation of practices and standards. We make also some specific comments on some of the issues which have been put into the consultation.

Further steps are necessary to reinforce supervisory scrutiny of banks’ financial activity, in order to improve the capacity to look beyond credit risk to all forms of bank risks, including an in-depth analysis of financial portfolios, especially level 3 assets.

The report supports the bail-in principle and its implementation. At the same time we recommend that the various choices at the disposal of the Board on the basis of the EU legislation be assessed carefully, including different resolution tools as an alternative to the liquidation of the bank, and to apply always the appropriate proportionality, fairness and flexibility which is in-built in the legislative framework, keeping in mind the importance of safeguarding financial stability and maintaining confidence in the banking system.

Finally, the report calls for the completion of the Banking Union, guarantee of deposits and a common backstop. Parliament welcomes the recent package from the Commission, the European Deposit Insurance Scheme (EDIS) proposal on the one hand and the commitment to work on risk-reduction on the other. On the former, we are working in the appropriate legislative procedure format; on the latter, it is important to emphasise that risk reduction is a broad concept which refers to a number of different possible measures. On the most controversial, related to sovereign exposures, we take note of the work of the Basel Committee and consider that any possible change should carefully be assessed and, in any case, should be done in the medium-terms in the framework of international bodies (Basel Committee on Banking Supervision) and should not affect the financing capacity of Member States and financial stability.

 
  
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  Jonathan Hill, Member of the Commission. Mr President, I would like to thank Roberto Gualtieri very much for this report on the banking union. I think he gave us an excellent reminder of how much has been achieved as we have worked to overhaul Europe’s regulatory and supervisory framework in recent years. The banking union is absolutely central to this new architecture. The Single Supervisor and the Single Resolution authority already feel very well established, and it is easy to forget now that the transition of supervisory tasks from national authorities to the SSM only took place one year ago, or that the Single Resolution Board only became fully operational in January this year. So we have taken big steps forward, delivered in record time. We have helped make Europe’s banks stronger and better capitalised, and Europe’s taxpayers better protected. I would like to thank members of this committee, and also my predecessor, for the part that they have all played in this. The report covers a lot of ground, so I will just highlight some of the main points raised by Mr Gualtieri.

We agree on the need, both at EU level and of course within Member States, to tackle the non-performing loans that continue to weigh negatively on parts of the banking sector. I very much agree that we must check that our legislation is proportionate, that it is sensitive to different business models, and that it avoids unnecessary compliance requirements, particularly for the smaller banks. That is what we will look at in our review of the CRR. I also agree that we need to do everything we can to support lending to SMEs and long-term investment in infrastructure projects. So far as strengthening the banking union is concerned, here the main focus is on our proposal to create a European deposit insurance scheme (EDIS) by 2024, and that is a key part of the broader plan to deepen economic and monetary union. It will give the banking union the third leg that was always intended. We have sought to come up with a balanced approach, an approach that seeks to reduce risk as well as to mutualise it. It is vital that we pursue both sides of this equation in parallel. We need to keep up the pressure to ensure that the Bank Recovery and Resolution Directive and the Deposit Guarantee Scheme Directive are fully transposed into national legislation. We are nearly there on that. We will soon consult on the key differences in insolvency and early restructuring regimes across the EU and we will come forward before the end of the year with a proposal to apply the total loss-absorbing capacity (TLAC) standard in a way that works for Europe.

Mr Gualtieri highlighted a moment ago in his remarks his concerns about the Pillar 2 capital requirements for banks and their relationship with the capital buffers. We know that there are differences in how these rules are applied by supervisors and that is why we have now started the process of reflecting on this with Member States and here in the Parliament and with others, so that the legislation can work as it was originally intended. There needs to be a clearer difference between the goals of Pillar 1 requirements that apply to all banks and Pillar 2 requirements that are institution-specific and depend on the level of additional risk that banks bear. I am very grateful for what Mr Gualtieri said and I look forward to continuing the discussion on this very important issue.

So these were just some of the areas that struck me in the report. I share the view that we have got strong foundations on which to build and, overall, I am optimistic about the opportunity we have to refine our legislation so that we can continue to meet our prudential objectives while also supporting growth and investment in Europe.

 
  
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  Eva Paunova, on behalf of the PPE Group. Mr President, a stable banking system means growth, jobs and stability. Recently, we have seen the largest financial institutions in some Member States experience financial turbulence. This shows that we still have a lot of work to do. This report sets the right tone and direction for reforms in the banking sector. Importantly, it calls for further risk reduction measures, which will prevent moral hazard. We clearly state that if the costs for bank failures and insolvencies are to be mutualised, the risk must be contained to the maximum extent possible. I would also underline that risk reduction should not be seen as a vague concept; there are concrete steps that can be taken. This is why we encourage the Commission to propose such measures, and the Member States to implement existing rules.

The consolidation of the banking sector must come with legal certainty. This is why we also ask for clarification of the existing Maximum Distributable Amount (MDA) legislation, making it clear banks need to comply with both level I and level II capital requirements. But the key role of this report is providing a clear incentive for reducing sovereign exposure and a balanced approach towards the third pillar of the Banking Union. With this, we have made a strong statement for a prudent and forward-looking system.

Having achieved an overwhelming majority in committee, I hope that we will vote in favour of this report today. With this, we would set the beginning to an important dialogue that would help us build a Banking Union in the best shape possible.

 
  
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  Elisa Ferreira, em nome do Grupo S&D. Senhor Presidente, Senhor Comissário, a união bancária é, de facto, o único projeto completo que a Eurozona pensou em resposta à crise de 2008. O relatório dos quatro presidentes, o blueprint da Comissão, o relatório Thyssen, todos em 2012, lançaram a união bancária e o propósito foi renovado em 2015 no relatório dos cinco presidentes.

A união bancária é absolutamente essencial para a estabilidade da moeda única e do sistema financeiro europeu e foi esta consciência que justifica um envolvimento fundamental deste Parlamento. O chamado Common Rule Book, as regras iguais, o mecanismo único de supervisão e o mecanismo único de resolução foram finalizados com extraordinário sucesso antes dos prazos.

Mas sejamos claros. Este é um projeto original, é um projeto de alto risco, tem de ser refinado nos seus detalhes e depende da confiança mútua. Sistemas semelhantes só conhecemos dois, o FDIC nos Estados Unidos e o sistema alemão. Ambos assentam, como ponto de partida, na garantia dos depósitos enquanto condição essencial de estabilidade financeira. Se não implementarmos rapidamente as componentes de estabilização da união bancária, em particular o terceiro pilar, a garantia comum dos depósitos, pelo menos na versão já muito diluída mas que agradecemos do EDIS, mas também a revisão do ISM, a constituição de um backstop e de uma linha de crédito comum, nós vamos correr sérios riscos de desmontar o que já construímos, porque numa arquitetura incompleta os pilares existentes transformam-se em perigosos fatores de desequilíbrio e não de estabilização. Um bolo bem cozido é um prazer, mas um bolo meio cozido é uma refeição indigesta e até perigosa. É esse momento que nós estamos a viver.

 
  
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  Beatrix von Storch, im Namen der ECR-Fraktion. Herr Präsident! Wir reden heute über die Bankenunion. Die hat bislang schon zwei Elemente: die Vergemeinschaftung der Kosten für die Abwicklung von Pleitebanken – am Ende zahlen wieder die Steuerzahler, die Deutschen besonders – und eine einheitliche Bankenaufsicht, die nicht funktioniert. Aber schlimmer noch: Die Bankenaufsicht und die Geldpolitik sind nun vermischt. Wir haben keine unabhängige Geldpolitik mehr. Das hat Herr Schäuble – CDU – kritisiert und eine Änderung der europäischen Verträge gefordert.

Liebe Kollegen von der CDU, meine Änderungsanträge im Ausschuss zur auf Trennung von Aufsicht und Geldpolitik haben Sie leider nicht unterstützt.

Als drittes Element soll jetzt die sogenannte gemeinsame Einlagensicherung kommen. Wieder, meine lieben Kollegen von der CDU, aber auch von der CSU, der SPD und der FDP: Heute geht es darum, ob Sie grundsätzlich wollen, dass deutsche Sparer die Verluste von ausländischen Banken bezahlen. Die Zeiten für Sonntagsreden sind vorbei. Heute müssen Sie Farbe bekennen.

Ich habe beantragt, dass wir gleich namentlich über die europäische Einlagensicherung abstimmen. Dann können die Wähler, und besonders die Wähler in Baden-Württemberg, Rheinland-Pfalz und Sachsen-Anhalt, vor den wichtigen Wahlen sehen, wo Sie stehen.

Die Alternative für Deutschland ist gegen die sogenannte europäische Einlagensicherung.

 
  
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  Sylvie Goulard, au nom du groupe ALDE. Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, le rapport sur l'union bancaire ne devrait pas être l'occasion de faire des campagnes électorales à usage interne. C'est un sujet extrêmement important sur lequel nous pouvons avoir enfin une vue d'ensemble – je remercie Roberto pour la clarté de son travail – de ce qui a été fait depuis quelques années. C'est probablement le seul dossier sur lequel l'Europe peut se flatter, dans les deux ou trois dernières années, d'avoir fait un pas considérable sur des sujets extrêmement sensibles.

Je ne vais pas revenir sur ce qui a été fait. Je voudrais moi aussi me concentrer sur le dossier du système de garantie des dépôts (EDIS), dont je suis l'un des rapporteurs fictifs, pour vous dire deux ou trois choses qui me paraissent importantes. La première, c'est que nous avons besoin impérativement de reconstruire la confiance mutuelle, parce que ce texte touche à des questions sensibles – le rapport des épargnants à leur argent – et, personnellement, je refuse qu'on nationalise ce problème. Il n'y a pas de pays dans lesquels il serait important de protéger l'épargne qui est placée dans les banques et d'autres où ce serait moins important. C'est un sujet d'intérêt commun.

La santé dans notre secteur bancaire aussi est un sujet d'intérêt commun. À l'intérieur de la zone euro, les liens sont suffisamment étroits pour que nous soyons extrêmement vigilants. Il ne faut pas non plus que des propositions sur le risque puissent donner le sentiment que, du jour au lendemain, nous changerons les choses. Il va donc falloir que nous travaillions sur la confiance et sur les conditions que nous pouvons apporter. À cet égard, Monsieur le Commissaire, de mes premières discussions sur ces sujets, je retiens qu'il faut que nous garantissions que la Commission est vraiment prête à jouer ce rôle de gardienne des traités, à prévoir des conditions qui seront respectées dans les textes.

Troisièmement, bien entendu, nous pourrons également jouer sur le calendrier, parce que je crois qu'il faut que nous fassions un bon travail, que ce travail va prendre un petit peu de temps et que, encore une fois, pour qu'il soit un succès, il faut que nous ayons restauré la confiance entre nous.

Merci beaucoup en tout cas d'avoir fait cette proposition, qui constitue le troisième pilier de l'union bancaire.

 
  
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  Rina Ronja Kari, for GUE/NGL-Gruppen. Hr. formand! Da de store banker blev reddet under finanskrisen med skatteborgernes penge, var det fordi, bankerne var blevet for store og for vigtige til at gå fallit. Det drejede sig om de såkaldte "too big to fail"-banker, som ville trække resten af samfundet med sig, hvis de var gået under. Et første skridt hen imod at sikre skatteborgerne mod fremtidige bankkriser er derfor naturligvis også at hindre bankerne i at vokse sig så store, at skatteborgerne tvinges til at redde dem, hvis de går fallit. Men det problem gør bankunionen intet ved! Otte år efter finanskrisen er den europæiske banksektor blevet endnu større og endnu mere koncentreret, og der eksisterer stadig ikke nogen lovgivning, der reelt adresserer "too big to fail", eller som ser på at nedskalere bankerne. Bankerne kan fortsat vokse sig større og større under bankunionens falske forsikringer om, at vi aldrig får en bankkrise igen. Denne første årsberetning om bankunionen var en oplagt mulighed for at sætte "too big to fail" på dagsordenen. Den mulighed har Parlamentet desværre ikke grebet. Årsberetningen rejser heller ikke nogen kritik af Mario Draghis medlemsskab af G30-Gruppen. Det er en særlig loge for bankverdenens topdirektører. Kan dette parlamentet virkelig tillade, at Draghi render rundt i en klub med direktørerne for de selvsamme banker, som han skal føre tilsyn med? Det synes jeg virkelig ikke, at vi kan, og derfor stemmer vi desværre også imod denne her fuldstændig ukritiske og ufarlige årsberetning.

 
  
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  Sven Giegold, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! Zunächst mal möchte ich sagen: Es ist schon traurig, wie hier versucht wird, mit Unwahrheiten vor Wahlkämpfen Parteipolitik zu machen. Es geht doch eben gerade nicht darum, dass die Steuerzahler für Einlagen haften sollen. Es geht nicht darum, dass die Steuerzahler dafür haften sollen, wenn Banken abgewickelt werden, sondern die Bankenunion dient doch gerade dazu, die Steuerzahler dadurch zu schützen, dass in Zukunft die Gläubiger haften und das Prinzip der Marktwirtschaft wieder ins Werk gesetzt wird. Und deshalb ist es falsch, wenn Frau von Storch hier mit Unwahrheiten Panik schürt. Das müssen wir leider nun auch in Deutschland ertragen.

Ich muss auch sagen, ich kann mich nur wundern, wenn Sie von der Linken so heftige Kritik an dem Bericht äußern. Ich würde mich freuen, wenn Sie bei den Treffen, in denen verhandelt wird, anwesend wären und Ihre Positionen dort auch einbringen würden. Es ist nicht richtig, hier im Plenum hinterher Kritik zu äußern, während man bei den offenen Verhandlungen, die kollegial von Roberto Gualtieri geführt wurden, nicht anwesend ist. Das muss hier auch mal ausgesprochen werden.

An die Adresse der Kommission möchte ich noch eines sagen: Ich begrüße vieles, was Sie da ins Werk setzen. Ich würde Sie um eines bitten: In dem Bericht stehen sehr viele Punkte, die noch nicht in Ihrem Arbeitsprogramm sind. Zu denen haben Sie hier wenig gesagt, Herr Hill. Also: Was tun Sie gegen Schattenbanken? Dazu fordern wir Sie explizit auf. Was tun Sie, um die Arbitrage bei der Regulierung zwischen Versicherungen und Banken zu reduzieren? Und schließlich interessiert mich ein Thema ganz besonders: Wie sorgen wir dafür, dass die verschiedenen Signale, die Eigenkapitalanforderungen abzusenken oder abzuschwächen, letztlich nicht zum Zuge kommen? Denn wir dürfen die Fehler von gestern nicht wiederholen.

 
  
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  Steven Woolfe (EFDD). Mr President, a point of order: the interpreter during the course of Mr Giegold’s speech said that the lady, Ms von Storch, had committed an untruth. In English, that is a lie.

Is it parliamentary language in this Chamber to call another Member of this Chamber a liar? Is it possible that the interpreter was wrong and Mr Gielgold did not say that? If he did, I have no course with that. Should we be allowing lies?

 
  
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  Presidente. – Prendiamo nota della sua osservazione.

 
  
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  Marco Valli, a nome del gruppo EFDD. Signor Presidente, onorevoli colleghi, volevo innanzitutto dire al collega Giegold che i contribuenti tedeschi, invece, sono ancora molto esposti al rischio bancario, anche con l'introduzione dei primi due pilastri, perché, non avendo fatto il primo vero pilastro – e mi rivolgo al Commissario Hill – ovvero una vera separazione bancaria, abbiamo ancora le banche universali che possono da una parte speculare e poi avere la garanzia del credito e dei risparmiatori. Questo esiste ancora. Non è stata fatta la separazione.

Sono stati ascoltati i poteri forti e quindi adesso abbiamo un secondo pilastro che introduce il concetto di conto corrente come investimento. Un'azienda, pensate che ha più di 100 000 euro sul conto per pagare i propri dipendenti una volta al mese, si ritrova esposta al bail-in, cioè può essere "rasata" sopra i 100 000 euro, sempre che per questi 100 000 euro, appunto, si trovi una soluzione, dal momento che la BCE non può essere prestatore di ultima istanza. Quindi ci ritroviamo con un sistema estremamente fragile.

Abbiamo agito senza pensare alle cause delle crisi bancarie ma alle conseguenze; cioè questa è una situazione veramente paradossale con un'instabilità mostruosa del sistema bancario europeo. I mercati non sono stupidi, se ne sono accorti. Dal 1° gennaio -40% sullo stock. Questa è la situazione in cui ci ritroviamo. E la supervisione non funziona per come sta la stiamo facendo adesso, perché ci concentriamo sul credito e sul rischio del credito e non invece sui prodotti finanziari – e cito sempre Deutsche Bank e le banche francesi che son piene di derivati.

In questo modo non andremo da nessuna parte. Il primo pilastro dovrebbe essere la separazione bancaria.

 
  
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  Bernard Monot, au nom du groupe ENF. Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, si je devais dresser le bilan de l'union bancaire pour 2015, je dirais que votre arnaque institutionnelle pour sauver, encore une fois, le lobby bancaire a très bien fonctionné pour vous jusqu'à présent. En effet, votre législation est passée dans le dos des citoyens. En France, par exemple, la ratification de l'union bancaire s'est faite en août par ordonnance, pendant que les Français étaient à la plage.

Lorsque le système bancaire, insolvable, fera défaut, les clients des banques seront pris au piège et devront payer de leur épargne la facture finale du renflouement. Cette funeste directive "résolution bancaire" (DRB) est le vol, par la Banque centrale européenne, de la souveraineté bancaire des États membres et la mise en place d'un véritable totalitarisme financier pour sauver, encore, votre euro.

Le système de garantie des dépôts, troisième pilier de l'union bancaire, prévu dans huit ans, est un leurre démocratique qui ne verra jamais le jour, parce que l'Allemagne n'en veut pas. On a déjà vu en 2015, avec la faillite des quatre banques régionales italiennes, ce que supportent les petits épargnants lorsqu'une résolution bancaire s'applique: la majorité des clients sont ruinés et certains se suicident.

L'Union européenne est inféodée à une idéologie ultralibérale, celle du lobby bancaire. Face à ce danger démocratique, la seule solution est de mettre fin au schéma de la banque universelle. L'union bancaire est une machine à broyer les peuples par des législations démentielles, qui ne feront qu'aggraver les risques et les problèmes. Mais prenez garde, Monsieur le Commissaire, que la colère des peuples souverains, dans leur pays, ne se retourne pas violemment contre vous et vos collègues eurocrates!

 
  
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  Σωτήριος Ζαριανόπουλος ( NI). Ισχυρίζεστε ότι η τραπεζική ένωση εξυγιαίνει τις τράπεζες χωρίς να επιβαρυνθούν τα λαϊκά στρώματα αλλά δήθεν οι μέτοχοι και οι μεγαλοκαταθέτες. Είναι ψέματα. Για παράδειγμα, τα κόκκινα μη εξυπηρετούμενα δάνεια, κρίσιμη πτυχή της τραπεζικής ένωσης, αυξάνονται με γεωμετρική πρόοδο στην Ευρώπη αλλά και στην Ελλάδα των τριών μνημονίων, αποτέλεσμα της ανεργίας και της γενικευμένης λαϊκής φτώχειας. Η αξιολόγηση κουαρτέτου και κυβέρνησης ΣΥΡΙΖΑ τα οδηγεί σε διεθνή κερδοσκοπικά funds, σφίγγοντας περισσότερο τη θηλιά και εντείνοντας το κυνηγητό σε λαϊκά νοικοκυριά. Αυτά πλήρωσαν με μνημόνιο την ανακεφαλαιοποίηση των τραπεζών· τώρα θα πληρώσουν και την εξυγίανσή τους με την απώλεια της στέγης τους, με χιλιάδες πλειστηριασμούς που απελευθερώθηκαν. Η καπιταλιστική ανάπτυξη δεν έρχεται όπως θέλετε. Οι τράπεζές σας έχουν πρόβλημα, γι’ αυτό συγκεντρώνεται, ενισχύεται το τραπεζικό σύστημα, η εναλλακτική χρηματοδότηση από την Ένωση κεφαλαιαγορών ή από τις ενισχυόμενες ιδιωτικές ασφαλιστικές, που σαν τα κοράκια εκμεταλλεύονται την κατεδάφιση της κοινωνικής ασφάλισης. Δηλαδή και την κρίση και την ανάκαμψη του καπιταλισμού θα πληρώσει ο λαός, αν δεν επιλέξει τον δικό του δρόμο για την εξυπηρέτηση των δικών του σύγχρονων αναγκών ενάντια στο κεφάλαιο και την εξουσία του.

 
  
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  Burkhard Balz (PPE). Herr Präsident, Herr Kommissar! Der Bericht zur Bankenunion ist ein Rückblick auf das vergangene Jahr. Es wird darin klar, dass es in allen drei bestehenden Säulen der Bankenunion noch Baustellen gibt.

Aber bevor wir diese Bankenunion weiterbauen, müssen wir erst einmal fertigstellen, was bislang auf den Weg gebracht worden ist. Hier sind zuallererst die Mitgliedstaaten bei der Implementierung und Anwendung gefragt. Hier muss aber auch die Kommission besser überwachen und Druck auf die Mitgliedstaaten ausüben. Denn wenn das Fundament der Bankenunion nicht stabil ist, wird auch jedes Haus, das wir darauf bauen, am Ende instabil sein.

Ich sehe mit großer Sorge, dass in diesem Haus Stimmen zunehmen, die bereits jetzt mehr Flexibilisierung der Regeln und mehr Vergemeinschaftung von Risiken fordern. Wir müssen zunächst die Regeln durchsetzen, die wir beschlossen haben. Die Vorgaben zur Gläubigerbeteiligung sind eben keine Schönwetterregeln. Wir haben sie beschlossen, weil die Bürgerinnen und Bürger nicht mehr für die Risiken der Banken haften sollen. Wir brauchen eine konsequente Anwendung der Gläubigerbeteiligung. Wir brauchen ein starkes Bail-in-Instrument. Wir wollen den Steuerzahler schützen; dafür steht auch gerade unsere Fraktion.

Wir fordern die Kommission auf, ihre Ankündigung in der Mitteilung zur Bankenunion umzusetzen. Wir halten eine weitere Risikoreduktion im Bankensektor für unbedingt notwendig! Wir fordern hierzu von Ihnen, Herr Kommissar, auch legislative Vorschläge. So möchten wir an einer stabilen und effektiven Bankenunion mitarbeiten, aber dafür liegt eben noch sehr, sehr viel Arbeit vor uns.

(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 162 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)

 
  
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  Marco Valli (EFDD), Domanda "cartellino blu". Lei lo sa, che sono state introdotte delle regole sulle banche? Dal 2013 non sono più possibili gli aiuti di Stato. Da poco sono state salvate quattro banche in Italia, sulle quali la Commissione è stata molto severa.

Quello che mi chiedo io è perché non è stata altrettanto severa nel salvataggio di una banca regionale tedesca, la HSH Nordbank, alla quale, proprio a ottobre, nello stesso periodo in cui la Commissione era severa con le nostre banche, alla banca tedesca sono stati concessi aiuti di Stato per 3 miliardi.

Volevo capire se le regole valgono solo per i paesi mediterranei mentre la Germania può fare quello che vuole? Lei come interpreta queste decisioni?

 
  
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  Burkhard Balz (PPE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. Zunächst einmal war die Verdolmetschung etwas missverständlich. Aber ich will deutlich sagen, dass ich die strenge Behandlung der italienischen Banken für vollkommen richtig halte. Gleiches muss für andere Banken auch gelten. Allerdings bin ich der Meinung, lieber Herr Kollege Valli, dass Sie diese Frage am besten natürlich Kommissar Hill stellen, der heute ja auch da ist und für die Kommission sprechen kann. Ich glaube, dass die Kommission im Fall der italienischen Banken jedenfalls absolut richtig gehandelt hat.

 
  
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  Jakob von Weizsäcker (S&D). Mr President, my thanks to Roberto Gualtieri for presenting an excellent report in which the main message is that the glass is half—full with respect to the Banking Union; half-full and not half-empty, because so much has been achieved, but half-full only because much more needs to be done to make this a workable arrangement. And because the glass is half-full the Commission’s regulatory review that is planned must not be seen as an invitation for regulatory rollback, but rather as a review that will help us to fill our regulatory glass properly.

In the area of banking the challenges are obvious: the problem of non-performing loans has not yet been fully dealt with throughout the Banking Union. Capitalisation remains uneven and in particular for systemic banks not always fully satisfactory. And of course that is one of the reasons for recent market turmoil. The Commission’s proposal for bank structural reform needs to be properly implemented rather than watered down beyond recognition. Sufficient levels of MREL need to be implemented so that the 8% bail-in requirement will not be disruptive but will truly protect taxpayers.

A workable European deposit insurance scheme needs to be implemented while taking into account national specificities and making certain that this goes hand in hand with further risk reduction in the banking system. One important element of this will be a credible strategy to reduce sovereign exposure of banking. So, summing up, Roberto Gualtieri’s report gives us good guidance on how to fill up a half-empty glass.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 162(8))

 
  
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  Steven Woolfe (EFDD), blue-card question. I have one very simple question. We have a Banking Union report. Is it your view that there is only one method of looking after banks in the European Union – that is, the Banking Union – or could there possibly be other methods or options available for improving growth and jobs and dealing with inflation that could be used instead of banking union?

 
  
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  Jakob von Weizsäcker (S&D), blue-card answer. Improving the Banking Union is neither a necessary, nor a sufficient condition to produce economic growth, but it is very important for the long-term sound functioning of our economies, and so it is important for sustainable growth. As you know, not every country in the EU is part of the Banking Union. All members of the euro area are part of the Banking Union, and that is why we are a little bit challenged, as you know, between the requirements of a currency union with respect to banking regulation and the requirements of the single market. That is what keeps our work and our committee very interesting.

 
  
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  Sander Loones (ECR). Dit verslag over de bankenunie bevat een aantal zeer goede punten. Ik denk bijvoorbeeld aan het feit dat zeer kritisch wordt gekeken naar de stresstest voor grote banken in de eurozone. Laten we teruggaan naar 2011: op dat moment slaagde zelfs de bank Dexia voor haar stresstest en iedereen weet intussen hoe dat verhaal is geëindigd.

Als we banken in Europa veiliger willen maken hebben we meer controle, betere controle, sterkere controle nodig. Dat is bovendien belangrijk voor de dossiers waarover wij in de toekomst in dit Parlement zullen spreken. Het is al aangehaald. Het dossier van het Europees depositogarantiestelsel bijvoorbeeld is in het verband dat wij vandaag bespreken, zeer relevant.

Maar ten slotte betreur ik wel dat dit verslag op een aantal punten te rooskleurig is. Er wordt bijvoorbeeld te weinig ingegaan op de situatie van rommelkredieten, waar banken - vooral in Zuid- Europa - vandaag mee te kampen hebben. Ik vind bovendien dat we iets te snel meegaan in de uitspraken en het beleid van Mario Draghi en zeker op een dag als vandaag is dat te betreuren.

 
  
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  Enrique Calvet Chambon (ALDE). Señor Presidente, señor Comisario, agradezco el excelente trabajo del ponente y de los coponentes en este tema. Por otra parte, lamento haber oído frivolidades aquí que no sé si solo demuestran mala idea demagógica y facilona o una ignorancia enciclopédica incluso sobre lo que es la democracia.

Lo cierto es que la unión bancaria es lo más sustancial, probablemente, que se ha hecho contra la renacionalización demagógica, destructiva del futuro de los ciudadanos europeos, y lo más sustancial que se ha hecho en los últimos años para la prosperidad y seguridad de las generaciones futuras de europeos.

Yo sé que se avanza, yo sé que es complejo técnicamente, y no vamos a entrar en detalles, puesto que aquí estamos para hablar de política, pero es importante tener a la opinión pública informada de que vamos hacia adelante, hacia una mayor seguridad, que es en lo que se basan las democracias. Más deprisa, con más celo y con más fair-play en el tratamiento de los países; no obstante, insto a la Comisión a que siga con paso firme sin oír cantos de sirena renacionalizadores.

(El orador acepta responder a una pregunta formulada con arreglo al procedimiento de la «tarjeta azul» (artículo 162, apartado 8, del Reglamento))

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), Kékkártyás kérdés. Tisztelt Képviselő Úr, jómagam is egyetértek azzal, hogy ez egy nagyon fontos vívmány: a bankunió. Bár, mint hallottuk, azért ez még nem teljes. Viszont azért kérdezném Öntől, hogy Ön tényleg egy ekkora vívmánynak tartja-e azt, amiben hiányzik néhány pillér, mondjuk a harmadik pillér: a közös betétbiztosítási rendszer, illetve általában is egy közös védőháló. Ön mennyire látja ezeket még szükségesnek?

 
  
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  Enrique Calvet Chambon (ALDE), respuesta de «tarjeta azul». Señor Szanyi, pienso que es un éxito en construcción, pero, sin duda, un éxito, hasta ahora, el mero hecho de haber empezado el camino. Hagámoslo mejor y más deprisa.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL). Señor Presidente, Señorías, ocho años después del comienzo de la crisis, la banca ha recibido casi 700 000 millones de euros de fondos públicos ―lo que equivale a cinco presupuestos de la Unión― y, a pesar de ello, los grandes bancos del norte son hoy el principal agujero negro de la economía europea: el Deutsche Bank tiene una exposición a productos de alto riesgo de 60 billones de euros, veinte veces el producto interior bruto alemán.

Las autoridades europeas se han demostrado inútiles para plantar cara a la gran banca, para acabar con sus dimensiones desproporcionadas y para poner orden en sus cuentas. Cuando el estado de insolvencia de los grandes bancos nos acerca a una nueva crisis financiera, es delirante decir, como hace el informe, que el primer año de unión bancaria ha sido un éxito. Para lo que sí ha sido un éxito muy efectivo este proyecto es para ayudar a imponer a sangre y fuego reformas estructurales en los países del sur, sin que importe vulnerar su soberanía ni hundir a sus poblaciones en la miseria.

En este sentido, fue vergonzoso el papel que desempeñó el órgano de supervisión en el golpe de Estado financiero perpetrado contra el pueblo griego en junio de 2015. El resultado fue el cierre de los bancos griegos con consecuencias catastróficas para la economía y la soberanía griegas. El informe que se presenta hoy pasa de puntillas sobre este escándalo.

Señorías, sus instituciones son un peligro para la soberanía y la estabilidad de Europa. Podemos cambiar esta situación. Pongámonos manos a la obra.

 
  
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  Steven Woolfe (EFDD). Mr President, a long, long time ago in a distant age before man landed on the moon, before the internet and mobile phones, even before the Eurovision Song Contest, there was an idea of a new country rising out of Europe, a new empire – the United States of Europe. In that new empire there would be a need for a new currency and also a new bank – the European Central Bank. That bank would improve the productivity, the employment chances, the opportunities for European citizens.

We will move ourselves forward to today. We have unemployment averaging 11%, youth unemployment in many countries over 30%, productivity down, GDP down. Today the world has moved on, but the European Union and its ideas have not. They are stuck in the past. There are very talented people and it is very sad. There are very talented people like Commissioner Hill, who are trying to complete an old idea from an old past into the modern world. All of which should give us one solution. Think of those countries outside the euro area that are prospering. There are ideas better than the one that you already have today.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 162(8))

 
  
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  Gunnar Hökmark (PPE), blue-card question. I hear that you are looking back to the times of Hastings and 1066, but then you had the Vikings over you. One would think, listening to you, that all problems come from Brussels. But if you look at the problems of the United Kingdom, was it not more Blair and Brown than Brussels that caused the problems in the UK? Would it not be a fairly good idea, if you have banks covering the European market, not to have a jungle of different regulations, but one regulation in common that we decide on together? Can you tell me, do you prefer a jungle of different national regulations to one common one that is opening up the market?

 
  
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  Steven Woolfe (EFDD), blue-card answer. It is always a pleasure to receive questions from you, Mr Hökmark. One of the things that is very important is the idea that you say a jungle – while I say competitive regulations across the globe – which is resulting in the fact that in the euro area you have high unemployment, negative inflation, almost deflation, and low productivity, when those countries, like the United Kingdom, which are outside of the euro area, which has a more flexible competitive basis, are the ones that are seeing high growth, high employment levels, high productivity, much better than those in the European Union.

The question you have to ask yourself is, by having one single set of rules, why is it that that one single set of rules is destroying Europe, while those who have competitive rules are improving across the globe?

 
  
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  Laurenţiu Rebega (ENF). Domnule președinte, domnule comisar, problema majoră cu care ne confruntăm în uniunea bancară este transferul de autoritate către mecanismul unic de supraveghere. Am văzut cu toții ce înseamnă ca, în situații tensionate, să nu poți lua decizii privitoare la problemele interne și să trebuiască să aștepți o decizie centralizată de la Bruxelles.

Vă atrag atenția că fiecare stat membru are o piață bancară diferențiată în funcție de nivelul de trai și de comportamentul consumatorilor. Consider ca fiind prioritară, în această fază a raportului, o evidențiere clară a acelor instrumente care vor rămâne în continuare la dispoziția statelor membre, cu scopul de a putea asigura independența și securitatea în cazul apariției unor situații de criză.

A doua problemă este decalajul economic dintre statele membre. Uniunea bancară nu se va putea realiza atâta vreme cât Comisia Europeană nu și-a îndeplinit obiectivele de uniformizare a nivelului de trai, iar, în cazul unor crize viitoare, consider că este necesar ca securitatea bancară a statelor membre să fie asigurată exclusiv și independent de băncile naționale, pentru că acestea dispun de experiență istorică, adaptată la problematicile interne ale țărilor respective.

 
  
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  Zoltán Balczó (NI). Elnök Úr, a bankunió egy olyan integrációs folyamatnak az eszköze, amelyik a gazdasági és bankválságot akarja fölhasználni arra, hogy indokolja az egyre szorosabb Unió létrehozását. A öt elnök 2015 júniusában közreadott jelentésében vázolták föl a valódi, szoros, méltányos gazdasági és monetáris unió jellemzőit. A monetáris unió nem lehet működőképes, mert nem lehet ennyire különböző országokra azonos monetáris politikát kialakítani. A centrumországok kereskedelmi többlete hatalmas egyensúlytalanságokat idézett elő, és így az Unió szétesett hitelező és adós országok csoportjára, és ebben a kérdésben semmi megoldást sem próbálnak találni. A kitűzött egységes Európa nem valósítható meg, mert nincs egységes európai nép, amelyik egy demokratikus európai kormányt fölhatalmazhatna ügyei intézésére.

 
  
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  Werner Langen (PPE). Herr Präsident! Der vorliegende Bericht ist eine gute Fleißarbeit: mit positiven Dingen im ersten Jahr der Bankenunion, aber auch ohne ausreichend kritische Betrachtung.

Ich will mit dem ersten Punkt anfangen: Die Trennung der Geld- und der Politik- und der Bankenaufsicht ist nicht gewährleistet. Hier brauchen wir Vertragsänderungen. Wohin das führt, sieht man im Augenblick. Zwar sind die Eigenkapitalquoten in ganz Europa gestiegen, aber die Kreditvergabe, insbesondere in Südeuropa, ist zurückgegangen.

Der zweite Punkt: Großbanken und kleine und mittlere Unternehmen haben die gleichen Bedingungen zu erfüllen. Das war so von Anfang an nicht vorgesehen, ist aber jetzt Praxis. Wozu dieser bürokratische Aufwand führt, zeigen zum Beispiel die Ana-Kredite, wonach jeder Kredit ab 25 0000 EUR an die EZB gemeldet werden soll – da kann man doch nur mit dem Kopf schütteln.

Es gibt keine risikobezogene Bewertung für Staatsanleihen – das ist in dem Bericht auch nicht ausreichend gewürdigt worden. Kollege Giegold hat sein Lieblingspferd geritten: Er will gleiche Bedingungen für Finanzdienstleistungen und Versicherungsleistungen, obwohl die sehr unterschiedlich sind und wir in der Gesetzgebung etwas völlig anderes beschlossen haben.

Deshalb möchte ich zum Schluss an die Entstehungsgeschichte erinnern. Die Bankenunion ist entstanden, weil Spanien nicht in den Rettungsfonds wollte. Diese Gelegenheit haben Frankreich, Belgien und Luxemburg genutzt, um Dexia zu retten. Ich erinnere mich, dass Herr Almunia innerhalb von 24 Stunden eine staatliche Beihilfe für Dexia in Höhe von 24 Mrd. EUR genehmigt hat und jetzt soll das alles durch die Einlagensicherung abgesichert werden. Das ist nach meiner Überzeugung ein Irrweg.

 
  
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  Pervenche Berès (S&D). Monsieur le Président, je voudrais marquer mon accord avec M. Balz, qui dit qu'il faut continuer ce que nous avons commencé, parce que si nous ne le faisons pas, alors, selon une jolie formule:

‘we do enough to take the blame; but we do not do enough to take the credit’.

Si nous pensons qu'il faut aller au bout de ce que nous avons entamé, alors, chers collègues, il nous manque encore plus que ce que vous avez mentionné. Il nous faut un back stop et une garantie des dépôts, sinon, ce que nous avons acquis se retournera contre nous. Je veux que, ensemble, nous puissions vraiment avancer de manière déterminée en ce sens.

J'entends ici ou là monter un débat sur le thème "il faut réduire les risques pour pouvoir les partager". Mais derrière ce joli concept se cache un débat de fond sur la place des dettes souveraines. Je m'étonne que les mêmes qui refusent de tenir compte d'une approche internationale dans ce domaine, à la fois, veuillent supprimer la prise en compte des dettes souveraines de manière soutenable et, pour eux-mêmes, refusent de faire des dettes souveraines un outil qui échappe à la spéculation, en les soumettant à la taxation sur les transactions financières. Il me semble qu'il y a un moment où il faut choisir.

 
  
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  Pirkko Ruohonen-Lerner (ECR). Arvoisa puhemies, ollaanko tässä taas tilaamassa lisää laskuja Etelä-Euroopasta? Voin taata, että niitä alkaa tulla, jos euroalueenlaajuinen talletussuojajärjestelmä otetaan käyttöön. Ymmärrän Gualtierin mietinnössä ilmaistun huolen, ja toki allekirjoitan sen itsekin. Luottamus on kaiken pankkitoiminnan perusta. Kansalainen ei talleta yhtä ainoaa euroa säästötililleen ilman luottamusta siihen, että rahat myös pysyvät tallessa. Pankkisektorit pohjoisessa ja etelässä ovat kovin erilaiset, riskit ovat erilaiset. Yhteinen euroalueen kattava talletussuojajärjestelmä toisi vakautta ja uskoa lähinnä niihin jäsenvaltioihin, missä hälytyskellojen pitäisi oikeasti soida. Tämän vuoksi vastustan Gualtierin mietintöä.

 
  
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  Marisa Matias (GUE/NGL). Senhor Presidente, cara Colega, quando falar de se pagar a fatura dos países do sul, pense bem naquilo que foi a transferência de dinheiro dos países do Sul para os países do Centro, em particular para salvar a banca comercial europeia, e, muito em particular, a banca comercial alemã. Mas dito isto, ao fim de 700 000 milhões de euros dos contribuintes diretamente enterrados nos bancos europeus é preciso muito mais do que continuar a justificar o injustificável. Tal como está, a união bancária não passa do anúncio publicitário, mas enganoso. Repare-se: o pilar garante relativo à garantia comum de depósitos, que seria o mais importante, está por sequer começar. Se pensarmos naquilo que é o mecanismo único de resolução, o mínimo que podemos dizer é que é insuficiente e é ainda uma miragem, e se pensarmos na existência do supervisor único que foi o que entrou em vigor em primeiro lugar, então nem vale a pena falar.

Há cerca de dois anos em vigor e quando foi necessário não funcionou. Veja-se o que aconteceu no meu país, o Banif, um banco que estava falido de há dois anos, quando entrou em vigor a supervisão única, e ainda assim ninguém deu por isso. O que é que aconteceu? Ninguém explica. Responsabilidades? Ninguém tem. Vamos parar com a publicidade enganosa, por favor.

 
  
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  Esther de Lange (PPE). Ik hoor een collega zeggen dat we moeten afmaken wat we begonnen zijn. En inderdaad, de bankenunie was één van de grootste verworvenheden van de vorige zittingsperiode, met als doel de burger niet meer te laten opdraaien voor onverantwoorde risico's van banken.

Als ik de meeste collega's hier een blanco blad zou geven, dan zouden ze ongetwijfeld een bankenunie tekenen met drie pijlers: toezicht, resoluties en ook het garanderen van deposito's. Maar in crisistijd is er veel gebeurd en het vertrouwen tussen lidstaten is in heel grote mate geraakt. We moeten bovendien niet doen alsof het garanderen van deposito's niet nu al geregeld is via de nationale stelsels die we hebben. Nu enorme haast maken met die derde pijler, terwijl dat vertrouwen nog gebroken is en de risicoreductie, zelfs de afspraken die we in de eerste twee pijlers met elkaar gemaakt hebben, nog niet gegarandeerd zijn, zou bouwen op drijfzand zijn.

We moeten dus niet alleen afmaken wat we begonnen zijn. We moeten vooral doen wat we met elkaar hebben afgesproken. En net zoals we een no creditor worst off-criterium hebben, moeten we daarbij ook een no member state worst off-criterium hebben. Ik ben voor een derde pijler, maar niet met haast! Dus doe het voorzichtig, anders bouwen we op drijfzand.

[De spreker gaat in op een "blauwe kaart"-vraag overeenkomstig artikel 162, lid 8, van het Reglement.]

 
  
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  Bernard Monot (ENF), question "carton bleu". Monsieur le Président, je suis très sensible à vos arguments, mais la question que je vous pose est la suivante: vous répétez perpétuellement qu'il faut éviter de faire payer les contribuables. Est-ce que vous considérez que les contribuables n'ont pas aussi des comptes en banque et qu'ils ne seront pas appelés en garantie sur leurs dépôts, voire leur épargne, comme cela s'est passé en décembre 2015 en Italie, dans les banques qui ont fait faillite?

Donc "contribuable", pour moi, égale "client dans les banques". Qu'en pensez-vous?

 
  
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  Esther de Lange (PPE), blue-card answer. Exactly. Therefore, look at the rules. The rules already are that deposits of up to EUR 200 000 are guaranteed through the national schemes. If banks are irresponsible and give their clients products that are high-risk without informing them, that is a consumer issue, but not a deposit guarantee issue. What I am afraid of is if Member States – and I do not mention any – try to find a way around the ‘bail in’ principle, which we actually have in order to reduce risk and to reduce moral hazard, then that is basically saying that we do not want bail in, so we want to give the bill back to the taxpayer and back towards the state. I am afraid that some Member States do not want to send the bill to their own Member State, but to another one. This is why I said we should work towards a third pillar, but with no Member State worse off.

 
  
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  Jonás Fernández (S&D). Señor Presidente, en primer lugar me gustaría felicitar al ponente de este magnífico informe, Roberto Gualtieri, que creo que sintetiza muy bien el avance de los últimos años en la construcción de esa unión bancaria; de ese proyecto realmente europeísta, que, además de europeísta, ha permitido la estabilización de la zona euro en los últimos años, aunque obviamente todavía está lejos de la recuperación, para lo cual necesitaríamos una política fiscal más fuerte.

En todo caso, este informe deja patente la necesidad de seguir avanzando, como han dicho todos mis colegas o la mayoría de mis colegas, y agradezco que se perciba una amplia mayoría en esta Cámara a favor de construir ese tercer pilar de la unión bancaria que necesitamos, con ese seguro de depósitos, y que además necesitamos más rápido y con más fuerza del actual calendario que estamos barajando en esta Cámara.

En todo caso, ese debate no puede ir nunca aparejado a una revisión de la naturaleza jurídica de la deuda pública. Yo creo que es importante reducir los riesgos; que es importante que la supervisión sobre las entidades financieras reduzca y minimice los riesgos; es importante la transparencia de los balances de las entidades bancarias; pero, realmente, plantear un cambio cualitativo en la definición y en el tratamiento de la deuda pública podría volver a disparar la fragmentación financiera de la zona euro, que es lo que estamos intentando evitar exactamente con la unión bancaria.

Por lo tanto, ese camino va directamente en línea contraria a la unión bancaria; por lo tanto no podemos avanzar ahí, sobre todo si tenemos en cuenta que sería solo para la unión bancaria, teniendo un mercado común y, por lo tanto, diferentes tratamientos sustanciales para entidades financieras dentro de la Unión.

Así que muchas gracias y empujemos ese seguro de depósitos.

(El orador acepta responder a una pregunta formulada con arreglo al procedimiento de la «tarjeta azul» (artículo 162, apartado 8, del Reglamento))

 
  
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  Werner Langen (PPE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. Herr Kollege! Sie haben gesagt, die Bankenunion sei ein riesiger Erfolg. Nun haben wir aber die Probleme, dass Geldpolitik und Bankenaufsicht nicht getrennt sind und dass die EZB jetzt feststellt, wie hoch die Risiken sind, und sie deshalb das Bargeld beschränken will. Das ist die eine Seite, und das Zweite ist, dass sie die 500-Euro-Scheine abschaffen will. Halten Sie das für einen Erfolg, dieses Projekt, oder wie sehen Sie das? Sehen Sie das kritisch oder auch als Erfolg, dass die EZB jetzt, weil die Wirtschaft in Südeuropa nicht in Gang kommt, Negativzinsen einführen will?

 
  
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  Jonás Fernández (S&D), respuesta de «tarjeta azul». Señor Langen, yo creo que la unión bancaria ha ido en la buena dirección y que los problemas entre la política monetaria y la labor de supervisión están presentes o estaban presentes antes en muchos países como el nuestro ―si existen esos problemas, porque realmente la labor de supervisión es autónoma del ejercicio de la política monetaria―.

En cualquier caso, los problemas que aún seguimos teniendo para recuperar el crecimiento de la zona euro no se deben a posibles problemas de la política monetaria sino, esencialmente, a la ausencia de un pilar fiscal en la zona euro y, sobre todo, a la ausencia del compromiso con el conjunto de la zona euro de algunos países, que siguen manteniendo superávits presupuestarios, superávits abultadísimos en la cuenta corriente que complican y dificultan la salida de la crisis de muchas economías del sur.

 
  
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  Stanisław Ożóg (ECR). Panie Przewodniczący! Ze względu na krótki limit czasowy tylko kilka kwestii. Teoretycznie inicjatywa dotycząca systemu gwarancji depozytów jest z punktu widzenia strefy euro logiczną konsekwencją prac nad kolejnymi elementami unii bankowej. Jednak szereg wątpliwości budzą między innymi planowane zasady gromadzenia składek na tworzonym wspólnym funduszu gwarantowania depozytów. Bardzo prawdopodobne jest, że koszty stworzenia tego systemu poniosą klienci instytucji.

Z perspektywy mojej ojczyzny, Polski, jako kraju posiadającego znaczny udział kapitału zagranicznego na wewnętrznym rynku finansowym, uważam w tej sytuacji działanie tych organów za niekorzystne. Klienci tych banków będą ponosili koszty tworzenia systemu, pomimo że Polska nie jest członkiem unii bankowej. Nie mamy też żadnej gwarancji przecież, że system gwarancji depozytów ograniczy ryzyko kosztów będących wynikiem błędnego zarządzania i upadłości banków w innych krajach.

 
  
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  Fabio De Masi (GUE/NGL). Herr Präsident! Eine neue Finanzkrise droht. Das Kasino wächst schneller als die Realwirtschaft, weil die EU sich ins Koma kürzt und das billige Geld der Zentralbanken und der Superreichen nicht weiß wohin, trotz Negativzinsen. In Italien hat sich gar ein Rentner erhängt, weil ihm die Bank riskante Coco-Anleihen angedreht hatte und er seine Lebensersparnisse verlor. Das ist aber ein Versagen der Bankenaufsicht. Die Kleinsparer müssen geschützt werden, aber nicht, indem wir wieder Schlupflöcher schaffen.

Die Haftung von Aktionären und Gläubigern der Banken ist nur glaubhaft, wenn tickende Zeitbomben wie die Deutsche Bank zerschlagen werden, wie es auch US-Zentralbanker fordern. Das Einlagen- und Kreditgeschäft muss vom Investmentbanking getrennt werden, damit Zombiebanken nicht weiter die Steuerzahler erpressen können. Wir brauchen eine Staatsgarantie für die Kleinsparer, für die Rentner, aber nicht für die Kasinobanken. Nur dann ist eine Einlagensicherung, die sicher notwendig ist, zu verantworten, doch Sparkassen mit eigener Institutssicherung müssen davon ausgenommen sein.

 
  
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  Gunnar Hökmark (PPE). Mr President, first to those colleagues campaigning for fragmentation. You could have a campaign theme: ‘we want more bureaucracies because we love bureaucracy’ or ‘the more bureaucracies the better’; something like that, I am only trying to help.

Regarding the discussion here about banks, my thanks to the rapporteur, but the main problem we see today in Europe is not the lack of regulation in the banking sector but rather the other way around, because we are now seeing an adaptation, an adjustment, to the decisions we have taken and that are now entering into force. What we see is the lack of growth, lack of investment, and in that perspective to hinder banks from market-making, investment-making, from creating liquidity would be to create even bigger problems because there is no regulation that can compensate for the lack of growth or unemployment. So let us be clear: we will not solve any problems by separating banks, and there is no majority for that.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 162(8))

 
  
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  Elisa Ferreira (S&D), blue-card question. Mr Hökmark, thank you very much for all the work you have done on the BRRD. My question relates precisely to that. It implies bail-in, so costs to the owners of the banks. But are you aware that a substantial part of the European banking industry is safeguarded from this – and I am speaking in particular about the German banks – because there is a kind of big IPS that hides, through so-called ‘private’ funding, all the bail-in mechanisms and protects them from the pure application of bail-in? There is no transparency in relation to the state aid mechanisms that, through this, are being introduced in the market. Are you aware of that? Do you follow that? Does this concern you?

 
  
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  Gunnar Hökmark (PPE), blue-card answer. Thank you for your question, Mrs Ferreira. First of all, the idea with the bail-in is that the taxpayers are not to be required to pay for the losses. In this legislation, which I was happy to be responsible for in this Parliament together with you and others, I say that we together revitalised capitalism in the banking sector and I would like to thank you for those efforts. But this also means, in Germany or in Sweden or in Portugal, that there will be no taxpayers’ money involved in the bank until you have dealt with the 8%. How you do that can be different. Of course, we shall follow up and see what is happening and that all member countries are adapting to the legislation. I think that is important to do in Portugal, in Italy, in Germany and in Sweden.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR). Κύριε Πρόεδρε, ο ενιαίος εποπτικός μηχανισμός που συστάθηκε στο πλαίσιο της τραπεζικής ένωσης για να συμβάλει δήθεν στη σταθερότητα του χρηματοπιστωτικού συστήματος αποδείχθηκε ότι δεν επαρκεί για την εξυγίανση των τραπεζών. Λόγω της οικονομικής κρίσης τρισεκατομμύρια ευρώ δημόσιου χρήματος διατέθηκαν για τη διάσωση των τραπεζών επιβαρύνοντας το δημόσιο χρέος των κρατών, και όλα αυτά τη στιγμή που τα κεφάλαια που διατέθηκαν για την ανεργία είναι ελάχιστα. Στην Ελλάδα έγιναν τρεις ανακεφαλαιοποιήσεις τραπεζών που αύξησαν το δημόσιο χρέος και κοινωνικοποίησαν τις ζημιές των τραπεζών. Μάλιστα, με το τρίτο μνημόνιο πωλήθηκαν ξανά οι τράπεζες σε ιδιώτες και κοράκια αντί πινακίου φακής, με αποτέλεσμα το δημόσιο να ζημιωθεί κατά τριάντα δισεκατομμύρια ευρώ. Και σαν να μην έφθανε αυτό, οι τράπεζες, αφού διασώθηκαν, πωλούν πλέον τα κόκκινα στεγαστικά δάνεια σε κερδοσκοπικά funds και κοράκια που ετοιμάζονται να βγάλουν στο σφυρί τα σπίτια των Ελλήνων. Aυτό όμως είναι κάτι που δεν θα το επιτρέψει ο ελληνικός λαός.

(Ο ομιλητής δέχεται να απαντήσει σε ερώτηση με γαλάζια κάρτα (άρθρο 149 παράγραφος 8 του Κανονισμού))

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), Domanda "cartellino blu". Volevo chiedere al collega se lui ritiene che, in questo mondo sempre più globalizzato, siano meglio poche banche ma molto grandi, piuttosto che tante banche piccoline sul territorio? In realtà stiamo vedendo che quelle piccole sul territorio vengono inglobate per creare dei mostri sempre più grandi.

Lei ritiene che in economia sia meglio quello che sta succedendo adesso o ci sarebbe un'altra soluzione?

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), απάντηση σε ερώτηση με γαλάζια κάρτα. Κύριε Buonanno, στην Ελλάδα η λύση που δόθηκε για τις μικρές τράπεζες, και ιδίως για τις μικρές στεγαστικές τράπεζες, είναι απαράδεκτη, και είναι απαράδεκτη διότι αρκετές από αυτές έπρεπε να έχουν στηριχθεί. Όμως δεν στηρίχτηκαν οι μικρές αυτές τράπεζες, με αποτέλεσμα να μπουν σε εκκαθάριση. Πιστεύω ότι πρέπει να στηριχθούν οι τράπεζες οι οποίες είναι στην περιφέρεια, οι συνεταιριστικές τράπεζες, διότι αυτές είναι που συμβάλλουν στην πραγματική οικονομία. Σε σχέση με τη διαδικασία ανακεφαλαιοποίησης στην Ελλάδα, αυτό που είδαμε ήταν να ξαναπάρουν αντί πινακίου φακής ιδιώτες τις τράπεζες που είχαν πριν, και έτσι το δημόσιο να χάσει τριάντα δισεκατομμύρια ευρώ.

 
  
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  Theodor Dumitru Stolojan (PPE). Domnule președinte, mulțumesc domnului Gualtieri pentru acest raport și celor care au contribuit la el: un foarte bun raport! De asemenea, doresc să mulțumesc domnului comisar Hill și întregii Comisii Europene pentru faptul că, în sfârșit, avem o propunere legislativă pe masă pentru cel de-al treilea pilon al uniunii bancare care, desigur, este și cel mai dificil: realizarea acestui „mecanism european de garantare a depozitelor bancare”.

Aș vrea să subliniez însă, domnule comisar: cu surprindere am auzit declarații ale unor președinți de bănci importante europene, care spun că nu ar mai trebui să continuăm cu eforturile pentru uniunea bancară, pentru că Uniunea Europeană are destule probleme. Chiar s-a folosit cuvântul de „dezintegrare”. Cred că, aici, Comisia Europeană ar trebui să discute mai mult cu acești președinți de bănci pentru a-i lămuri de ce e necesară, totuși, uniunea bancară.

În sfârșit, un alt aspect pe care vreau să-l subliniez. În țara mea, băncile sunt gata să vândă pachete de credite neperformante cu 10 % din valoarea nominală, dar nu au o deschidere față de debitori să renegocieze creditele cu ei, în special pentru locuințe.

 
  
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  Hans-Olaf Henkel (ECR). Herr Präsident! Ursprünglich war die Bankenunion eigentlich als Aufsicht vorgesehen. Natürlich haben wir alle gedacht: Je mehr Leute sich über die Banken mal unterhalten und sie beaufsichtigen, desto besser. Inzwischen ist klar – aus der Sicht der deutschen Sparer und Rentner: Hier haben wir es mit einer Vergemeinschaftung von Risiken zu tun. Das heißt im Klartext, dass der deutsche Sparer für das Gezocke ausländischer Banken mithaftet.

Meine Erfahrung in meinem Leben ist immer die gleiche gewesen: Wenn alle für alles verantwortlich sind, dann ist am Schluss niemand mehr verantwortlich! Diese Bankenunion in dieser Konstitution ist absolut unverantwortlich.

Im Übrigen – hier kommt mein ceterum censeo, Sie kennen das schon – bin ich der Meinung, dass der Euro in Europa nur zu Zwist und Zwietracht führt und deshalb abgeschafft werden muss.

 
  
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  Markus Ferber (PPE). Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen, liebe Kollegen! Wenn wir eine Bestandsaufnahme zur Bankenunion machen, dann müssen wir schon kritisch feststellen, dass die Bankenabwicklungsrichtlinie noch nicht von allen Mitgliedstaaten umgesetzt ist, dass die geltende Einlagensicherungsrichtlinie noch nicht von allen Mitgliedstaaten umgesetzt ist, und gleichzeitig werden schon wieder neue Vorschläge gemacht. Deswegen meine eindringliche Bitte, zunächst mal dafür zu sorgen, dass das Regelwerk, das verabschiedet wird, in allen Mitgliedstaaten umgesetzt, implementiert ist und auch angewandt wird, bevor wir weitere Vorschläge, wie zum Beispiel den völlig falschen Vorschlag für EDIS, auf den Tisch bekommen.

Ein zweiter Punkt, den ich kurz ansprechen möchte: das Proportionalitätsprinzip. Nicht jedes Problemchen in Europa muss durch europäische Aufsicht gelöst werden. Ich nenne hier zum Beispiel die Beiträge zum Abwicklungsfonds, wo die Kommission jetzt plötzlich mit Vorschlägen kommt, dass die großen Banken weniger und die kleinen Banken mehr bezahlen müssen. Ich nenne das Stichwort Vergütungsleitlinien aus CRD IV, das auch für die kleinste Bank irgendwo in Europa gelten soll. Und ich will Ana-Kredit benennen, diese Datenbank, die eine Sammelleidenschaft auslöst und überhaupt keinen ökonomischen Mehrwert generiert. Hier gibt es also noch viel nachzuarbeiten, bevor neue Vorschläge kommen.

 
  
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  Danuta Maria Hübner (PPE). Mr President, the Banking Union has been, in my view, the most important European project to have emerged from our common European reflection on the crisis. It allows us to leave the bailout era and enter a bail-in universe but, with this shift, new obligations and conditions for debt and capital-holders are being created. There has been some time to adapt to these changes but they appear not to have been fully assimilated yet.

The immediate challenge is therefore to communicate better on the new regime to investors and other market participants. In particular, I believe retail investors, who are likely to be the most vulnerable, should reach a better understanding of their rights and obligations under the bail-in regime. We can see also wide divergences today in the way the BRRD has been implemented, in particular as regards the provisions relating to the order in which the creditors of a bank in resolution are repaid.

The system would gain in efficiency, credibility and predictability, and we would move closer to a level playing field, if more harmonisation was brought into this area.

 
  
 

Procedura "catch-the-eye"

 
  
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  Κώστας Μαυρίδης ( S&D). Κύριε Πρόεδρε, συγχαίρω τον εισηγητή γι’ αυτή τη σημαντική έκθεση. Θα ξεκινήσω λέγοντας ότι προτού εμπλακώ στην πολιτική είχα ακούσει ότι στην Ευρωπαϊκή Ένωση έχουμε κοινούς κανόνες αλλά πολλές φορές αυτοί οι κοινοί κανόνες δεν είναι αμερόληπτοι, και αυτό είναι που έχουμε μπροστά μας τώρα.

Όταν η τραπεζική ένωση σχεδιάστηκε εξαρχής, κύριε Επίτροπε, η τραπεζική ένωση είχε και θα έχει νόημα εφόσον θα περιλαμβάνει και τους τρεις πυλώνες και φυσικά την εγγύηση των καταθέσεων. Θυμάμαι όταν διοριστήκατε και είχαμε αυτή τη συζήτηση. Χωρίς τον τρίτο πυλώνα η ένωση είναι όχι απλώς λειψή, είναι μεροληπτική εναντίον μικρών τραπεζών και μικρών κρατών μελών. Οι καταθέτες πρέπει να τυγχάνουν της ίδιας μεταχείρισης, που δεν τυγχάνουν, οι τράπεζες πρέπει να τυγχάνουν των ίδιων ευκαιριών, που δεν τυγχάνουν, γι’ αυτό λοιπόν όσο καθυστερεί τόσο περισσότεροι κίνδυνοι ελλοχεύουν.

 
  
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  Andreas Schwab (PPE). Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Die Bankenunion ist in der Tat eine schwierige Bewährungsprobe, vor der wir stehen. Ich möchte gern an das anschließen, was vorher schon gesagt wurde: Ich glaube zum einen, dass wir, wie es in der Politik üblich ist, mit dem beginnen müssen, was die Realität zeigt. Wir haben die Eurozone, und deswegen sind die Kommentare, die von den Kollegen der ECR-Fraktion hier gemacht wurden, dass die Eurozone das Problem sei, ein Stück weit weltfremd, denn wir müssen kucken, wie wir aus der heutigen Realität heraus eine Lösung finden.

Die Banken, die Finanzwirtschaft ist dazu da, der Realwirtschaft zu dienen. Das hat man nach den Skandalen in der Bankenkrise ein Stück weit vergessen. Man hat zu Recht viel an neuer Regulierung geschaffen. Herr Kommissar, ich bin Ihnen auch sehr dankbar, dass Sie den Blick wieder stärker in die Richtung wenden wollen, wie wir die Finanzwirtschaft so stärken können, dass sie wieder stärker in der Lage ist, unbürokratisch der Realwirtschaft zu dienen. Darauf müssen unsere Anstrengungen gerichtet sein. Ich danke dem Berichterstatter, dass in dem Bericht auch entsprechende Passagen vorkommen.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL). Senhor Presidente, esta união bancária não resolve coisa nenhuma. O sistema de supervisão é ineficaz, o sistema de resolução e o seu fundo são curtos e insuficientes, mesmo depois das perdas dos acionistas, pelo que os contribuintes serão seguramente novamente chamados a pagar para salvar os bancos sistémicos. Basta ler a legislação, o regulamento diz, e passo a citar: “um regime de resolução eficaz deverá minimizar os custos a suportar pelos contribuintes”, ou então outra expressão, “com custos mínimos para os contribuintes e para a economia real”, é o próprio regulamento que o diz. É, aliás, significativo, que se avance com esta união bancária antes da prometida reestruturação do sistema bancário com uma pseudoseparação que representa outra aldrabice.

Sejamos claros, para nós não há solução sólida sem uma recuperação do controlo público da banca e do sistema financeiro. Só assim teremos um sistema financeiro ao serviço da economia e verdadeiramente seguro para os cidadãos.

 
  
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  Brian Hayes (PPE). Mr President, I would like to thank Mr Gualtieri for his report. I just want to make three brief points to the Commissioner. Banking Union is crucial for jobs and growth, especially across the eurozone. We need to have a strong Banking Union. Where we need to retrofit the project and improve the project, we should do that. I also believe that the Commission is right to now initiate a review. Where changes need to occur, we should be honest enough to admit those changes need to occur. I do not think we should do it in a partisan way.

We have had to do this very quickly. It has been an extraordinary project – the mandate of the previous Parliament – but we should always be prepared to change what we have if it is not working. My final remark is this, Commissioner: it is all about the lending environment. We see too many banks still not in a position to lend to SME growth and development across Europe and across the eurozone especially. It is important that we keep capital reserves, that the new architecture on SSM is correct, and that the new stress tests are right, but we have to make sure that the final high street banks actually start delivering real growth to the European economy. Otherwise, we are not going to see progress.

 
  
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  Luke Ming Flanagan (GUE/NGL). Mr President, this week in Ireland, our Central Bank destroyed EUR 500 million, the legacy of being forced to bail out two non-systemic banks and also the legacy of the fact that what we are doing here is trying to erect pillars that should have been put in place when the euro currency was actually launched back in 1999. Last year we similarly destroyed EUR 2 billion, in 2014 EUR 1 billion, and in 2011 EUR 3 billion: a total of EUR 6 billion. The Bank is still holding EUR 25 billion awaiting the same fate.

I want to know what the Council, the Commission and the ECB will do to apply these new rules retrospectively and save Ireland and the Irish people from this obscenity – this destruction of EUR 31 billion. This is the fifth time I have tried to get an answer about this. Can the Commission please listen? Stop chatting among yourselves and show a bit of bloody respect for the people who get elected here, rather than looking at your coffee and looking at the internet while we are talking to you! Answer the question: what are you going to do to retrospectively help Ireland, which is being forced eventually to burn EUR 31 billion? It may not be a lot in your economy, but it is a damn large amount of money in our economy, and there are people hungry because of it. So answer the question and respect my mandate and everyone else’s please.

 
  
 

(Fine della procedura "catch-the-eye")

 
  
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  Jonathan Hill, Member of the Commission. Mr President, thank you for the debate, which I think has covered a range of issues, some of them on the Banking Union. I think it is worth reminding ourselves, as Mr von Weizsäcker did, of this question of whether the glass is half-full or half—empty. I think it is a good opportunity to remind ourselves of how far we have actually come and to think of the process, for instance, of the stress tests and the fact that our banking system is stronger, more resilient, better capitalised than it was before this work started.

In terms of the question that was raised about trust, I think this lies at the heart of how we are going to be able to address the work we need to do on Banking Union if we are to go forward. I think that underlines the approach we have taken with the EDIS proposal and the associated Risk Reduction Communication, because we are going to have to build trust and take both sides of the equation forward together.

I agree with the points that were made about the importance of implementing existing legislation and honouring commitments that have already been entered into. As I said before, there is progress being made on the transposition of that regulation. We return to it regularly in the Ecofin Council every time we meet and the Member States are nearly there with that.

On the question of sovereign exposure, which was raised by Mr Gualtieri in his remarks, I concur with the prudent line that I think was set out in his report on possible prudential treatments of sovereign exposures. Our approach should be part of a coordinated effort at the global level and that issue is currently being discussed at the Economic and Financial Committee and in the Basel Committee. Any future Commission action would obviously be informed by those discussions.

The important issue of the backstop was also raised. Member States agreed on an approach for bridge financing and have agreed that there needs to be an appropriate backstop by 2024. That issue was also mentioned in our Communication on risk reduction measures.

With regard to the question of shadow banking, I will make a couple of points on that. Firstly, the Securities Financing Transaction Regulation came into force last year and that is a big step forward for monitoring shadow banking. The MiFID legislation will also play a role. I hope that we will be able to make some more progress on the money market funds file in the Council where I think we have greater prospects of progress. Obviously, I will stay alert to any emerging risks that there are on the shadow banking side.

Finally, one of the recurring themes there has been from all sides of the House is points made about proportionality and that does lie behind the thinking for having the call for evidence and wanting to look at the effect of the legislation that we have already passed, not to bring the architecture of that legislation –architecture like the Banking Union – into question, but to ask ourselves, as Mr Hayes said, whether we have got everything right and whether the legislation is working in the most effective way to encourage investment, make it possible for businesses to lend, make it possible for capital to flow to businesses that want to invest and grow. That issue of proportionality will be looked at as part of that call for evidence. It will also be looked at as part of our CRR review and I think the need that we have to balance micro- and macro-prudential requirements is one that I have very much in the forefront of my mind.

I am very grateful to Mr Gualtieri and the shadow rapporteurs for the report and for the work they have done for this debate. I look forward to future reports and I hope that we will be able to demonstrate more of the progress that I know colleagues are keen to see and that we keep up the pace on strengthening our banking system.

 
  
  

Elnökváltás: ILDIKÓ GÁLL-PELCZ
alelnök

 
  
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  Roberto Gualtieri, relatore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, è stato un dibattito vivace, che ha toccato molti aspetti, che ovviamente non ci deve far smarrire il fatto che la principale caratteristica della relazione e il suo scopo fondamentale era quello di analizzare in modo molto dettagliato e preciso i vari aspetti del concreto esercizio di questo primo anno di vigilanza unica, di individuare quello che ha funzionato ma anche quello che ha funzionato meno bene e che deve essere corretto. In questo senso ci sono molte proposte precise, come ha ricordato Sven Giegold, e noi naturalmente ci aspettiamo che la Commissione, l'SSM, l'SRM – che vorremmo anche invitare a una speciale riunione della commissione ECON – ci diano delle risposte precise sui punti che noi abbiamo sollevato.

Poi naturalmente, io capisco che la metodologia dello SREP, le optional e national discretion, la soglia MDA – apprezzo molto quanto detto dalla Commissione – la necessità di mantenere il fattore di sostegno alle PMI siano temi che, magari, possono appassionare meno in un dibattito in Aula rispetto alle grandi dispute ideologiche sul bail-in, sul bail-out, sulla separazione delle banche e su tutti i temi che è bene che discutiamo, anche se questa discussione dovrebbe essere basata sulla realtà, sui fatti e un po' meno sull'ideologia.

Quindi, noi non dobbiamo perdere di vista il fatto che nella relazione si afferma che le regole vanno rispettate ma che, allo stesso tempo, le regole contengono, fortunatamente, anche la possibilità di prendere misure che non abbiano degli effetti negativi sulla stabilità finanziaria e questa flessibilità, di cui ha parlato l'onorevole Balz, è positiva. È positivo quello che sta avvenendo in Germania, dove si crea un istituto che possa prevenire il bail-in e in alcuni casi anche fornire ristoro ai possessori di obbligazioni. È una cosa positiva.

Noi dobbiamo vedere con favore l'utilizzo intelligente delle regole che ci siamo dati, perché credo che la stabilità finanziaria sia un bene primario. Così come è bene ricordare i fatti e cioè che l'EDIS (euro-area wide deposit insurance scheme) non prevede nessun utilizzo di soldi dei contribuenti e, infine, ho accolto molto positivamente il fatto che il Commissario abbia apprezzato l'approccio prudente seguito dalla relazione alla questione dei debiti sovrani, questione che va affrontata solo nel quadro di Basilea.

 
  
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  Elnök asszony. – A vitát lezárom.

A szavazásra ma, 2016. március 10-én, csütörtökön kerül sor.

Írásbeli nyilatkozatok (162. cikk)

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. Na području bankarstva treba nam više Europe. Zato podržavam stvaranje europske bankovne unije. To je način da kvalitetnije i jedinstveno upravljamo novčanim tokovima te ojačamo monetarnu uniju. To će stvoriti i neophodnu stabilnost bankarskog sektora. Dodatni argument je svakako mogućnost da se kroz ujednačenu visoku razinu depozita, koji se financira iz financijskog sektora, jamči građanima da neće ostati bez svog novca i da se banke neće spašavati novcem poreznih obveznika.

 
  
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  Alfred Sant (S&D), in writing. It is important to ensure that the direction towards Banking Union is maintained. However it is equally important that the impact of changes Banking Union brings in its wake are tracked in an effective way, and for corrective measures to be taken as necessary and quickly, not when it is too late.

It cannot simply be assumed that moves towards Banking Union will be uniformly beneficial. On the contrary, if seen as ‘one-size-fits-all’ solutions, such changes may not effectively address the different economic and financial realities present in Member States.

More attention should be paid to the impact of the new rules introduced with the Banking Union, especially on the changing operating costs of banks and on bank lending propensities, in view of the investment gap that has persisted in the Union over the past years. An in-depth study of the impact of the Banking Union as it is being implemented on bank credit in general and SMEs in particular, needs to be carried out with the aim of mitigating any negative consequences in this regard. Most importantly, we should ensure that the needs of certain Member States are not taken into account at the expense of other Member States.

 

4. Rozpravy o případech porušování lidských práv, demokracie a právního státu (rozprava)
Videozáznamy vystoupení

4.1. Svoboda projevu v Kazachstánu
Videozáznamy vystoupení
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  Elnök asszony. – A következő pont vita hét, az emberi jogok, a demokrácia és a jogállamiság megsértését érintő ügyekről szóló állásfoglalásra irányuló indítványról – A véleménynyilvánítás szabadsága Kazahsztánban.

 
  
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  Tatjana Ždanoka, Vice-Chair of the Delegation to the EU-Kazakhstan, EU-Kyrgyzstan, EU-Uzbekistan and EU-Tajikistan Parliamentary Cooperation Committees and for relations with Turkmenistan and Mongolia. Madam President, I will speak now in my capacity as Vice—Chair of the Central Asia Delegation. In this capacity, I prefer mutually respectful, equal dialogue with Kazakhstan.

The EU has a vital interest in stepping up strategic cooperation with such an important international actor as Kazakhstan. Therefore, I would like to pose the following question to my colleagues. Unless it decently calls into question Kazakhstan’s ambition to be a candidate for a non-permanent seat on the UN Security Council in 2017-2018, do we have the moral right, as cavalierly as is made out in the resolution, to teach Kazakhstan on the questions concerning freedom of expression while we ourselves behave badly in the very same area?

Last December our Parliament accepted the resolution saying that measures taken over the past few years in Hungary have led to a serious systematic deterioration in the situation as regards the rule of law and fundamental rights, inter alia freedom of expression. This January we hotly debated the rule of law and media independence in Poland.

In my own country, Latvia, the parliament has just adopted at first reading new provisions in criminal law which are aimed at sentencing to imprisonment for even non—violent actions against the state, that is independence, sovereignty, territorial integrity, and also for cooperation with foreign organisations against the security interests of the state.

I myself sharply condemn attacks on freedom of expression elsewhere in the world. Therefore, I am sure that we have to fight for these freedoms together, but not against each other.

 
  
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  Ignazio Corrao, Autore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, la situazione in Kazakistan continua ad essere grave nonostante le raccomandazioni e i rapporti commerciali. Le minoranze continuano a denunciare vessazioni da parte della polizia e delle autorità locali. Alcuni esponenti politici dell'opposizione continuano ad essere detenuti arbitrariamente; i funzionari dei servizi di sicurezza sono stati accusati di utilizzare sistematicamente tortura e maltrattamenti contro gli attivisti della società civile. Il governo kazako limita pesantemente la libertà di riunione, di parole e di religione.

Nonostante le numerose richieste della comunità internazionale, di fare passi avanti, in tema di libertà di espressione, il governo ha adottato una nuova legislazione che de facto la limita ancora di più. Esprimiamo profonda preoccupazione per lo stato in cui versa la società civile, gli oppositori antigovernativi e i giornalisti del Paese. Chiediamo che l'Unione europea, anche tramite gli accordi bilaterali in essere, pretenda dalle autorità kazake indagini efficaci e sanzioni appropriate per i colpevoli. Non vorremmo pensare che la diversa sensibilità che dimostriamo in analoghi casi di violazione dei diritti umani sia dettata dalla presenza di interessi che sono posti su un piano superiore.

 
  
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  Ryszard Czarnecki, autor. Pani Przewodnicząca! Panie Komisarzu! Nie będę mówił o sytuacji na Łotwie, jak pani przewodnicząca Ždanoka, chcę mówić o Kazachstanie. W tym kraju byłem siedmiokrotnie, nie byłem tylko w stolicy (najpierw to była Ałma-Ata, obecnie Ałmaty; teraz stolicą jest Astana), ale przejechałem dwa tysiące kilometrów samochodem. Myślę, że znam to państwo i generalnie byłoby dobrze, gdybyśmy zabierali głos wtedy, kiedy znamy specyfikę danego kraju. Mieliśmy niedawno debatę o uchodźcach. Ja byłem w obozach dla uchodźców, więc też wiedziałem, o czym mówię. Sytuacja w regionie jest specyficzna: tam wolność słowa i wolność mediów jest inaczej postrzegana niż wypadałoby to postrzegać według naszych europejskich standardów. W związku z tym tę poprawkę należy przyjąć, ale w tej rezolucji jest też mowa, że Kazachstan jest naszym bardzo ważnym strategicznym partnerem.

 
  
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  Tunne Kelam, author. Madam President, I would say to Commissioner Hahn that we are deeply worried about freedom of expression in Kazakhstan. The recent signing of the enhanced PCA was actually a welcome and mutually beneficial step, but such a relationship must be based on shared values and democratic reforms. This is not lecturing a partner; this is about shared values.

Vladimir Kozlov;  journalist Seztkazy Matayev; bloggers Ermek Narymbayev, Serikzhan Mambetalin and Bolatbek Blylov.

There are signals of increasing repression of critical voices. It is especially alarming that just around the signing of the PCA last December, criminal cases were launched against independent journalists and editors of the Nakanune.kz website, Guzyal Baidalinova and Yuliya Kozlova, who were merely accused of spreading false information. I also called for the release of the opposition leader Vladimir Kozlov, several journalists, such as Seztkazy Matayev, and bloggers, such as Ermek Narymbayev, Serikzhan Mambetalin and Bolatbek Blylov. Even if their names sound like they come from a faraway country, we feel very close to them in a spirit of solidarity. We demand that they be able to exercise their freedom of expression with the dignity of truly free citizens.

 
  
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  Urmas Paet, author. Madam President, the situation on the freedom of expression in Kazakhstan has deteriorated in recent years. Independent media outlets, journalists and bloggers frequently suffer arrests and pressure from authorities just for doing their job and exercising their right to voice an opinion. People are even harassed for being active in social media. We call on the Kazakhstan authorities to ensure that human rights are respected and that the media and civil society be able to carry out their activities without fear of harassment.

EU enhanced relations with Kazakhstan are linked to concrete human rights improvements. The Partnership and Cooperation Agreement (PCA) with the EU must be linked to developments in democracy, rule of law, human rights and fundamental freedoms in Kazakhstan.

While I am most delighted that Kazakhstan has joined the World Trade Organization, it is also important that Kazakhstan fulfil its international obligations in other spheres and follow the rule of law and guarantee legal certainty for international companies operating in Kazakhstan and the protection of their investments.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey, Autora. Señora Presidenta, Kazajistán es el país postsoviético no europeo más rico, sobre todo, debido a sus reservas de petróleo. La Unión Europea lo considera un aliado clave por intereses geopolíticos y económicos. Sin embargo, las desigualdades en Kazajistán se agravan, la corrupción se dispara y los políticos y los hombres de negocios se confunden.

Kazajistán está derivando en un régimen autoritario. Se persigue toda crítica, ya venga de oposición política, periodistas o blogueros. Los derechos laborales están en dramática recesión, los estándares de la OIT se violan sistemáticamente y se criminaliza a los sindicatos. La situación en las cárceles es muy preocupante. El maltrato a prisioneros políticos es constante.

En este contexto, la Unión Europea está revisando su Estrategia para Asia Central y parece que se basará simplemente en objetivos geopolíticos y económicos, sin tener en cuenta los derechos humanos, una vez más.

Es urgente que empecemos a preocuparnos por la situación de los derechos humanos en aquellos Estados que consideramos socios. La Unión Europea no debe asociarse con violadores de derechos humanos.

 
  
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  Pier Antonio Panzeri, Autore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, gli arresti e le detenzioni di giornalisti e blogger avvenuti lo scorso dicembre, in alcuni casi, solo pochi giorni prima della firma dell'accordo rafforzato di partenariato e cooperazione tra l'UE e il Kazakistan, il quale contiene clausole chiare sul rispetto dei diritti umani e delle libertà dei media e di espressione, rappresentano un segnale molto preoccupante per la Comunità europea.

Oltre ai recenti casi che sono tra l'altro menzionati nel testo della risoluzione, pare che le autorità kazake stiano muovendo anche a livello internazionale, cercando di silenziare i media che erano già stati banditi in Kazakistan, ma che continuano a lavorare all'estero, come Res publica, che attualmente sta combattendo cause legali avviate dal Kazakistan presso tribunali americani.

Rimane particolarmente preoccupante l'uso frequente dell'articolo del codice penale sulla ispirazione all'odio sociale, molto vago e spesso utilizzato in caso di mancate prove e argomenti validi, contro individui critici nei confronti delle autorità. Per tutto questo, è indispensabile che questa risoluzione sia approvata.

 
  
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  Jiří Pospíšil, za skupinu PPE. Paní předsedající, já se chci připojit ke svým předřečníkům a autorům daného textu. Je podle mě správné, že debatujeme o stavu lidských práv a otázkách svobody projevu v Kazachstánu.

Ve chvíli, kdy Kazachstán, jak už bylo řečeno, s námi podepsal strategickou dohodu o posíleném partnerství, pak nás musí zajímat to, jak náš partner se staví k základním lidským svobodám, k právu na veřejné projevy, k právu na shromažďování atd. Důležité je to v tuto chvíli, když za několik dní se konají v Kazachstánu předčasné volby. To je třeba také říci, za několik dní probíhají v Kazachstánu předčasné parlamentní volby a my bychom měli sledovat, zda budou splňovat základní principy svobodných a tajných voleb. Bylo už tady zmíněno a v usnesení je to podrobně popsáno potlačování práv novinářů, blogerů, opozičních politiků. Je třeba vyzvat Kazachstán, pokud chce být dále naším strategickým partnerem, a my to chceme, aby propustil tyto vězněné politiky, blogery, novináře. Jinak těžko do budoucna můžeme úzce spolupracovat.

 
  
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  Marju Lauristin, fraktsiooni S&D nimel. Ma tahaksin sotsiaaldemokraatide poolt kinnitada, et ühelt poolt on kasahhide püüdlus olla Euroopa Liidule partneriks väga oluline ja me toetame seda, kuid teiselt poolt tõstab see veelgi meie nõudlikkust, et Kasahstan jälgiks ja järgiks neid põhimõtteid, mis on meie koostöölepingus. Ja praegune olukord näitab siin väga teravat ja suurenevat vastuolu. Kusjuures Kasahstani võimud tegelevad sellega, et nad jälitavad opositsiooniliidreid isegi siis, kui nood on saanud poliitilise varjupaiga Euroopa Liidu maades, ja kasutavad kõiki võimalusi selleks, et – nagu siin juba oli öeldud – jälitada ka neid meediaväljaandeid, mis tegelikult on läinud Kasahstanist väljapoole.

Nii et me loodame väga, et selles olukorras, kus koostööleping Kasahstaniga peab saama heaks kiidetud kõikide liikmesriikide parlamentides ja ka meie poolt siin, pööraksime me teravat tähelepanu sellele, et Kasahstan tõepoolest neid kohustusi täidaks ja kõiki neid demokraatlikke vabadusi ja põhiõigusi kaitseks, mis on ette nähtud nii selles lepingus kui ka, muide, Kasahstani enda põhiseaduses. Ma seepärast väga toetan seda resolutsiooni ja kutsun ka kõiki meie parlamendiliikmeid üles pöörama oma liikmesriikides tähelepanu praegusele olukorrale Kasahstanis ja võimalusele seda olukorda praegu meie surve abil parandada.

 
  
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  Илхан Кючюк, от името на групата ALDE. Подобно на всички държави от региона, Казахстан е страна с богата история, която дълги години е била част от Съветския съюз. Взаимоотношенията ни с Казахстан са от особено значение, като се има предвид, че страната бе първата в Централна Азия, която подписа споразумение за сътрудничество с Европейския съюз, в резултат на което имаме значими съвместни проекти. И въпреки че 25 години търси своята демократична идентичност, няма как да пренебрегнем факта, че политическата система проявява признаци на олигархизъм. Нещо повече, през последните години наблюдаваме влошаване на цялостното зачитане на демократичните стандарти, правата на човека и основните свободи в Казахстан. Арестът на журналисти и блогъри за това, че изпълняват своите функции, са актове, на които Европейският съюз трябва категорично да се противопостави.

В тази връзка призовавам казахстанските власти да действат в съответствие с международните задължения и своите ангажименти към ОСС, да се въздържат от използването на политически мотивирани обвинения срещу критични журналисти, независимите медии и гражданите, които са неоснователно задържани, да бъдат незабавно освободени.

(Ораторът приема да отговори на въпрос, зададен чрез вдигане на синя карта (член 162, параграф 8 от Правилника за дейността)).

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), blue-card question. Dear colleague, as you know, the Partnership and Cooperation Agreement between the European Union and Kazakhstan still has to be ratified by some of EU Member States’ parliaments. Do you not think that, taking into consideration this situation, we should call on some of the Member States’ parliaments to slow down the ratification so that Kazakhstan implements the EU recommendations on the protection of freedom, freedom of assembly and the respect for human rights?

 
  
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  Илхан Кючюк (ALDE), отговор на въпрос, зададен чрез вдигане на синя карта. Напълно съм съгласен с Вас. Казахстан трябва да изпълни всички свои ангажименти, всички международни стандарти, да спазва човешките права и свободи, и тогава можем да влезем в по-задълбочен разговор с тях.

 
  
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  Σωτήριος Ζαριανόπουλος ( NI). Κυρία Πρόεδρε, μετά την ανατροπή του σοσιαλισμού και τη διάλυση της Σοβιετικής Ένωσης αποκαλύπτεται ποια είναι η δήθεν δημοκρατία και ελευθερία που επιβλήθηκε στους λαούς της. Καταδικάζουμε κατηγορηματικά την κρατική βία της κυβέρνησης του Καζαχστάν, την καταστολή των δημοκρατικών δικαιωμάτων και λαϊκών ελευθεριών, του ταξικού εργατικού κινήματος και των κομμουνιστών με την απαγόρευση του Κομμουνιστικού Κόμματος Καζαχστάν. Η έκθεση, η κοινή έκθεση όλων των πολιτικών ομάδων, αποσιωπά αυτά τα γεγονότα. Δεν αναφέρει κουβέντα για τη δολοφονική επίθεση της αστυνομίας στους απεργούς διαδηλωτές της πόλης Ζαναοζέν, τον θάνατο και τον τραυματισμό δεκάδων από αυτούς, το πογκρόμ διώξεων κατά δεκάδων άλλων αγωνιστών ούτε αναφέρει τίποτα για τον νόμο για ασφυκτικό έλεγχο των εργατικών σωματείων.

Είναι υποκριτική και επιλεκτική η δήθεν ανησυχία της Ευρωπαϊκής Ένωσης και του Κοινοβουλίου, καθώς ανάλογα μέτρα εφαρμόζονται και σε κράτη μέλη της με την βούλα αυτών των οργανισμών. Εκφράζουμε την αμέριστη αλληλεγγύη μας στους κομμουνιστές και τo ταξικό κίνημα του Καζαχστάν. Κάτω τα χέρια από τους κομμουνιστές του Καζαχστάν!

 
  
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  Pavel Svoboda (PPE). Paní předsedající, pane komisaři, všichni v tomto sále víme, že svoboda projevu je základním předpokladem demokracie, a to nejenom pro jednotlivé občany, ale zejména pro novináře. Bránit svobodné výměně názorů je nejen nedemokratické, ale také kontraproduktivní, protože šíření nezávislých informací lze sice omezit, ale nikdy se nedá zcela potlačit.

Je dvojnásob odsouzeníhodné, pokud k potlačení svobody slova používá státní moc zástupná obvinění například z držení drog, jak se to děje v Kazachstánu. Sám jsem měl možnost se osobně setkat se zástupci nezávislých médií v Kazachstánu a rád bych proto upozornil na nepřesnost v bodu odůvodnění D preambule našeho usnesení. Novinářka Julia Kozlovová nebyla zbavena všech obvinění. Je stále obviněna z šíření falešných informací, což může vést k odsouzení až na sedm let. Je proto třeba stále její případ sledovat a podpořit ji a všechny další, kteří v Kazachstánu bojují za svobodu projevu.

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj! Godātais komisāra kungs, Hana kungs, godātie kolēģi! Protams, situācija ar vārda brīvību Kazahstānā ir tālu no ideālas. Šeit vēl ir daudz kas jādara gan Kazahstānas valdībai, gan pilsoniskajai sabiedrībai. Vairākus bloga resursus un žurnālistus, tai skaitā arī Vladimira Kozlova sievu, es pazīstu personīgi, jo, pirms šeit kļuvu par Eiropas Parlamenta deputātu, es, būdams žurnālists, devu viņiem iespēju uzstāties un paust savus viedokļus, jo viņiem nebija tādas iespējas Kazahstānā.

Bet īstenībā šis jautājums ir pavisam par ko citu. Kā mēs varam pamācīt Kazahstānu, ņemot vērā to, kas notiek pie mums mūsu pašu mājās? Nesen manā valstī — Latvijā — cilvēks vārdā Maksims Koptelovs tika notiesāts ar reālu pusgadu ilgu cietumsodu tikai par to, ka viņš uzrakstīja internetā par iespējamo Latvijas pievienošanu Krievijai, un tas bija joks, viņš piebilda. Mēs, sociālisti nosodām šo nostāju, bet tas arī ir milzīgs vārda brīvības pārkāpums.

 
  
 

„Catch the eye” eljárás

 
  
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  Eduard Kukan (PPE). Madam President, Kazakhstan has become the first country in Central Asia to have an EPCA with the EU. We expect these enhanced bilateral relations to compliment Kazakhstan’s efforts on political and democratic reforms and to go further within this framework. Despite the strong relationship with Kazakhstan, we have to point out the growing pressure on independent media outlets and the environment in which civil society works.

The extensive list of journalists harassed by the authorities is worrying. Even when fighting extremism and terrorism, freedom of expression cannot be compromised. This should particularly apply in a pre-electoral environment so that voters can freely choose their candidates. With respect to the upcoming early parliamentary elections already taking place on 20 March, I would like to underline the importance of full OSCE/ODIHR recommendations.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR). Κυρία Πρόεδρε, η κρατικά ελεγχόμενη οικονομία στο Καζαχστάν έχει πληγεί σοβαρά από την πτώση της τιμής του πετρελαίου. Το εθνικό νόμισμα έχει χάσει τη μισή του αξία από το περασμένο καλοκαίρι και όλα δείχνουν ότι η κρίση θα συνεχιστεί κατά τη διάρκεια του 2016. Σε αυτές τις συνθήκες σκληρής πλέον οικονομικής κρίσης εκφράζεται η δυσαρέσκεια του λαού. Πρέπει λοιπόν να γίνονται σεβαστά τα δικαιώματα των μειονοτήτων, ιδίως του ρωσικού στοιχείου, όπως επίσης και η βούληση του λαού του Καζαχστάν. Όμως το καθεστώς φιμώνει την ελευθερία του Τύπου, τις οργανώσεις της κοινωνίας των πολιτών, παραβιάζει τα δικαιώματα των εργαζομένων και τις συλλογικές ελευθερίες.

Η Ευρωπαϊκή Ένωση πρέπει να στείλει ένα αποφασιστικό μήνυμα στο Καζαχστάν, το οποίο αποτελεί σημαντικό εμπορικό εταίρο της Ένωσης. Στην Κεντρική Ασία θα πρέπει να υπάρξει σταθερότητα και ανάπτυξη, αυτό όμως περνάει από τον σεβασμό των ανθρωπίνων δικαιωμάτων και την ειρηνική συμβίωση χριστιανών και μουσουλμάνων.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD). Signora Presidente, onorevoli colleghi, come sempre ci troviamo a commentare una gravissima situazione di profonde violazioni dei diritti umani. Trattamenti inumani e degradanti, tortura, negazione sempre più pressante della libertà di espressione, media che vengono di fatto controllati con manovre amministrative, col pretesto della sicurezza nazionale. Per non parlare di molestie e intimidazioni costanti subiti dai giornalisti che, in qualche modo, tentano di continuare a fare il proprio dovere, come accaduto ad esempio al giornale Adam-bol nel dicembre del 2014.

Ormai, il Procuratore generale in Kazakistan ha persino la possibilità di bloccare l'accesso a contenuti Internet se giudicati estremisti e lesivi della sicurezza nazionale, addirittura, senza un pronunciamento giudiziale. È del 2015 l'introduzione nel nuovo codice penale del reato di incitamento alla discordia, con il quale vengono puniti anche i rappresentanti delle ONG, ai quali viene di fatto impedita la possibilità di esplicare il proprio ruolo all'interno della società civile. Questo è il quadro del Kazakistan.

Ora io colleghi vi invito, come sempre, a non utilizzare due pesi e due misure. Come sempre, non dobbiamo permettere che i nostri valori e la difesa dei diritti umani si svendano al metro cubo di gas o al barile di petrolio e spero che ve ne ricordiate in questo come in tanti altri casi. Coerenza!

 
  
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  Stanislav Polčák (PPE). Paní předsedající, já navážu na pana kolegu Castalda. Skutečně ten nový trestný zákoník, který byl přijat v Kazachstánu, budí velké obavy a velké emoce. Pan kolega zde zmínil jeden aspekt trestných činů, který je zavedený, já bych zmínil druhý. To je omezení svobody sdružování. Kazachstán se zjevně bojí, tamější vládnoucí režim, pokud se lidé budou moci shromažďovat, pokud budou moci demonstrovat. Samozřejmě nezávislá média jsou hlavním znakem svobodného demokratického právního státu, ale svoboda sdružování je rovněž jedním z těch podstatných komponentů právního státu.

Byly zde zmíněny i parlamentní volby. No já mám obavu, jakým způsobem budou parlamentní volby probíhat, když ty prezidentské, které probíhaly, tak kandidáti, kteří byli proti panu Nazarbajovi, sami v kampani říkali, že on je nejlepší kandidát. Je to jenom zdání, které nám bohužel Kazachstán předkládá jako zdání právního státu. Tato idea, tato představa je samozřejmě velmi vzdálená. A je důležité, aby Evropská unie v této věci prostě byla aktivní.

 
  
 

A „Catch the eye” eljárás vége

 
  
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  Johannes Hahn, Member of the Commission. Madam President, the European Union closely follows the human rights situation in Kazakhstan. Freedom of expression should be guaranteed under Kazakhstan’s constitution. It is a matter of international human rights – and we see human dimension commitments – and this is priority for the European Union. The European Union has been at the forefront of calling for an improvement of the situation, and has consistently raised issues related to freedom of expression in its bilateral discussions with Kazakhstan.

The European Union is concerned at the increasing pressure on the independent press. Over the past two years a number of publications have been shut down or have received disproportionate fines. We believe that this not only has an impact on the publications concerned, but also leads others to exercise self-censorship. There are also limitations on freedom of expression online, most recently seen with the arrest and prosecution of a number of bloggers for statements made on social media. We welcome the fact that three of these bloggers were recently released, though we deplore that they were released with restrictions imposed on their movement.

Our concerns focus not only on specific individual cases, but also the legislative framework which provides for criminal sanctions, for defamation, denigration of honour and dignity. In particular, we have urged Kazakhstan to consider revising Article 174 of the Criminal Code, which imposes criminal sanctions for broadly worded offences and has been used to prosecute activists and bloggers. The European Union consistently emphasised the importance of freedom of expression for the development of a democratic society in Kazakhstan throughout the process of negotiating the enhanced partnership and cooperation agreement.

During her visit to Astana on 21 December last year to sign this agreement the Vice-President/High Representative raised with her counterparts the importance of strengthening the resilience of societies through the protection of human rights and fundamental freedoms. The European Union has also been consistent in empowering civil society in Kazakhstan and promoting press freedom and the freedom of expression under the European Instrument for Democracy and Human Rights. The European Union stands ready to work together with all partners concerned in addressing this particular issue.

 
  
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  Elnök asszony. – A vitát lezárom.

A szavazásra ma, 2016. március 10-én, csütörtökön kerül sor.

Írásbeli nyilatkozatok (162. cikk)

 
  
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  Dita Charanzová (ALDE), in writing. The EU-Kazakhstan partnership is gradually growing stronger with the ambition to become a strategic one. In order to achieve this it has to be clear that both sides share the same basic democratic values and principles. Freedom of expression is one of those principles that we have to protect and promote. Cases of imprisonment of opposition politicians such as Vladimir Kozlov, and convictions of journalists and bloggers show that Kazakh authorities must be urged to respect these rights. That is why I support this motion for a resolution.

 
  
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  Tadeusz Zwiefka (PPE), na piśmie. Kazachstan jest członkiem ONZ, OBWE, Komisji Weneckiej Rady Europy oraz stroną Pogłębionej Umowy o Partnerstwie i Współpracy z UE, która dotyczy nie tylko wymiany handlowej, lecz kładzie też duży nacisk na demokrację, praworządność, ochronę praw podstawowych i niezależność sądownictwa. Bez względu na wszystkie zobowiązania międzynarodowe i standardy, które suwerenne państwo dobrowolnie na siebie przyjęło, poszanowanie demokracji i praw człowieka w Kazachstanie budzi zaniepokojenie społeczności międzynarodowej. Aresztowania dziennikarzy, blogerów i obrońców praw człowieka pozbawionych prawa do rzetelnego procesu naruszają podstawy demokracji. Bez niezależnych mediów nie ma mowy o praworządności. Sytuację polityczną trzeba oceniać na podstawie działań, nie deklaracji rządzących. Już w czerwcu 2008 r. i ponownie w maju 2009 r., w związku z nadchodzącym przewodnictwem Kazachstanu w OBWE, minister spraw zagranicznych tego kraju zobowiązał się do poprawy sytuacji w obszarze ochrony praw człowieka w Kazachstanie. Na przestrzeni 8 lat jedyne, co ulegało zmianie, to nazwiska kolejnych aresztowanych i więźniów politycznych, czego przykładem są rezolucje Parlamentu Europejskiego, raporty organizacji międzynarodowych i relacje prześladowanych obywateli. Czas podjąć realne środki w celu wyegzekwowania deklarowanych reform.

 

4.2. Egypt, zejména případ Giulia Regeniho
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  Elnök asszony. – A következő pont vita nyolc, az emberi jogok, a demokrácia és a jogállamiság megsértését érintő ügyekről szóló állásfoglalásra irányuló indítványról – Egyiptom, nevezetesen Giulio Regeni esete.

 
  
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  Barbara Lochbihler, author. Madam President, the human rights situation in Egypt is dramatic and getting worse. The Egyptian authorities are repressing fundamental freedoms. Demonstrations are de facto banned. Human rights defenders are harassed. NGOs are threatened with closure.

Anyone who is arrested in Egypt is at serious risk. People are arbitrarily detained and held for weeks without contact with the outside world. Human rights organisations have recorded many cases of so-called ‘disappeared detainees’ in cases of Egyptians who died in detention. Torture is widespread and prison conditions are appalling.

Those responsible for human rights violations against detainees are almost never brought to justice. When I visited Egypt a few weeks ago the dead body of the Italian researcher Giulio Regeni had just been discovered. I found it very telling that in my meetings with very different people – activists, journalists and diplomats – they related his death to the many incidents of human rights violations in the country. Many suggested that members of the security apparatus were responsible.

The EU has to send clear messages to Egypt. Repression of fundamental freedoms will not lead to a prosperous and stable Egypt. As long as there is no substantial improvement in Egypt’s human rights record, EU Member States shall not become complicit and shall maintain restrictions on weapons exports to the country.

 
  
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  Bas Belder, Auteur. De afschuwelijke moord op de Italiaanse wetenschapper Regeni heeft de potentie de relaties tussen Egypte en de EU te beïnvloeden. Derhalve, dat wil ik beklemtonen, is het van essentieel belang voorbarige conclusies te voorkomen en de uitkomst van het gezamenlijk Egyptisch/Italiaans onderzoek af te wachten.

Onder president al-Sisi zijn inmiddels 90 verwoeste kerken gerestaureerd en dat verdient óók waardering. Een zorg is wel de blasfemiewetgeving, waardoor recent vier jonge Kopten strenge straffen kregen. De EU dient aan te dringen op annulering van deze blasfemiewetgeving en president al-Sisi om gratie te bezoeken.

Ten slotte moet de EU toetredingskandidaat Turkije aanspreken op zijn subversieve beleid tegenover Egypte. Want vanaf Turks territoir roepen Egyptische moslimbroeders in televisieuitzendingen op tot het doden van journalisten, rechters en zelfs president al-Sisi in Egypte.

 
  
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  Ignazio Corrao, Autore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, Giulio Regeni era un ragazzo europeo, un ragazzo spinto dalla voglia di contribuire alla costruzione di una società migliore, di una società libera. Il suo lavoro di ricerca lo ha portato a maneggiare argomenti scomodi per le autorità egiziane, verità pericolose sistematicamente oscurate dai media e dalla politica. Il suo desiderio di dar voce a chi non ne può avere lo ha condotto ad essere barbaramente torturato e ucciso in circostanze che sono ancora inaccettabilmente oscure. Giulio Regeni poteva essere nostro fratello, vostro figlio o vostro nipote, un ragazzo europeo assetato di verità.

L'Unione europea deve assumere, nonostante i fortissimi legami con l'Egitto, una posizione ferma e decisa, che ci porti a chiedere chiarezza sulle circostanze della morte di Giulio Regeni, perché non deve restare alcun dubbio sul fatto che l'odore del potere e degli interessi coprano il puzzo del sangue di Regeni. Questo cartello lo dedichiamo ai suoi amici e ai suoi familiari. Verità per Giulio Regeni.

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  Mario Borghezio, Autore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, certo, verità e anche giustizia per Giulio Regeni: io lo ho tentato di chiederla alla Commissione AFET ma sono stato bloccato. Era presente l'Alto rappresentante Mogherini, che non ha detto una parola sul caso Regeni. La risoluzione che noi non abbiamo sottoscritto, firmata da tutti i partiti, è un po' monca: sembra essere un atto d'accusa solo nei confronti di questo regime, che in questo caso si è reso sicuramente responsabile di comportamenti assai censurabili.

Ma, mi domando, quando l'Egitto era sotto la leadership di Morsi e al potere erano quei democratici dei Fratelli musulmani, l'Unione europea non muoveva alcuna critica: erano democratici, erano per la libertà di stampa, tutelavano i diritti umani. Eh beh, noi siamo stanchi di questa tutela dei diritti umani a corrente alternata e bisognerebbe anche dire qualcosa sul tentativo di coinvolgere un povero ragazzo, una persona perbene come Regeni, in attività che probabilmente sono state teleguidate dai centri di ricerca collegati all'Intelligence britannica.

Ma questi sono argomenti delicati e quindi non devono essere trattati.

 
  
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  Tomáš Zdechovský, Autor. Vážený pane komisaři, tento případ Giulia Regeniho považujeme za opravdu odstrašující, protože v nás všech probouzí obavy o bezpečnost pobytu v Egyptě. S touto zemí Evropská unie stále intenzivně spolupracuje a do budoucna s ní počítá jako se strategickým partnerem na své straně. Takové případy jsou tedy v souvislosti s dalším vývojem Egypta i novou ústavou o to více šokující.

Jsem rád, že se Egypt poprvé v historii zavázal připustit k vyšetřování i zahraniční, tedy italský tým. To je jistě jasný krok dopředu, ale nestačí to. Proto bych rád za Evropskou lidovou stranu vyzval egyptské autority, aby vyvinuly maximální snahu k zajištění bezpečnosti všech občanů Evropské unie, a to bez ohledu na jejich politickou či náboženskou příslušnost, a aby prošetřily tento velice závažný případ.

 
  
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  Marietje Schaake, author. Madam President, as we mourn the lost life of a bright Italian student, the injustice and the torture that occur too often in Egypt hits home. The push for justice in this case should be as strong as in all cases of forced disappearances in Egypt. There were 1 700 instances in 2015, according to NGOs, who see the involvement of security services in the methods of torture inflicted. We will hold the Egyptian authorities to their promise to fully cooperate with the Italian and international experts in this case. We need independent and credible investigations, which is something that does not happen at all in most cases in Egypt. There is more impunity than justice, unfortunately.

I am very concerned about the large-scale campaign the Sisi government is conducting to detain critics, journalists, human rights defenders and political opponents. Since 2013, more than 22 000 people have been detained, according to the Egyptian authorities themselves. It is high time that the EU speaks out and at least stops the export of technological systems that help human rights violations. It is an illusion to find in Egypt a strong partner and an ally in fighting terrorism, without safeguarding the rights and freedoms of Egyptians. I truly wonder why the lessons from the recent past are not more decisively guiding EU policies because the reasons for the uprisings in 2011 are still present and we need to take those into consideration.

 
  
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  Curzio Maltese, Autore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, sono passate cinque settimane dalla morte di Giulio Regeni e ogni settimana le autorità egiziane hanno cambiato versione su questa tragedia, che ha ormai tutta l'apparenza di un assassinio politico compiuto su ordine del regime di Al-Sisi nei confronti di un giovane coraggioso ricercatore europeo. In questo tempo il mio governo non ha trovato la dignità di denunciare questa macabra presa in giro e la forza di agire di conseguenza, interrompendo molti rapporti politici ed economici con il regime di Al-Sisi, firmati nel nome di una comune lotta al terrorismo.

Una promessa che suona grottesca sulla bocca di un dittatore che fa del terrorismo quotidiano il suo principale strumento di governo. Oggi questo Parlamento vota un atto di dignità: è una buona cosa ma non basta. Bisogna smettere di considerare alleati dell'Europa regimi liberticidi come l'Egitto di Al-Sisi o la Turchia di Erdogan e di fornire loro risorse che vengono usate per opprimere i loro popoli. Rinnegando in questo modo i nostri valori, noi non stiamo lottando contro ma a favore del terrorismo.

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  Pier Antonio Panzeri, Autore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, il Parlamento europeo non solo condanna la tortura e l'omicidio di Giulio Regeni ma chiede di consegnare alle autorità italiane tutti i documenti e le informazioni utili per condurre, congiuntamente con le autorità investigative italiane, un'indagine rapida, trasparente, imparziale, per ottenere verità.

L'Egitto deve interrompere la pratica delle sparizioni forzate e della tortura, deve rivedere la legge repressiva sulla protesta del novembre 2013, utilizzata per reprimere il dissenso pacifico. L'Egitto poi deve rilasciare le persone detenute solo per motivi legati alla libertà di espressione e garantire alle organizzazioni della società civile e ai sindacati indipendenti di operare liberamente.

Voglio rivolgermi a lei, commissario Hahn: l'Egitto è senza dubbio un partner importante per l'Unione europea. Ma non può esserlo a tutti i costi. E noi non possiamo e non vogliamo chiudere gli occhi su quanto avvenuto e sta avvenendo.

 
  
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  Stanislav Polčák, za skupinu PPE. Paní předsedající, je třeba připustit, že současný Egypt se nenachází v jednoduché situaci. To ale v žádném případě neospravedlňuje nepřiměřené kroky veřejné moci hrubě zasahující do základních lidských práv a svobod.

Kauza Giulia Regeniho je mimořádné tragická, ale snad ještě horší je skutečnost, že jde o jeden z případů institucionalizované praxe. Ta spočívá v tom, že se státní orgány vypořádávají s nepohodlnými lidmi způsobem, který v žádném případě neodpovídá standardům moderního státu.

Tím chce být s ohledem na obsah ústavní listiny z ledna 2014 i Egypt, ale není jím. Důvod je jasný. Rozpor mezi tím, co se píše v ústavě, a tím, jak je aplikována, je nesnesitelný a je třeba ho odsoudit. V rukou egyptských bezpečnostních složek zmizely stovky ba tisíce lidí. Nepřipouští se jiný závěr, než že tento režim nesplňuje nároky kladené na demokratický právní stát.

 
  
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  Isabella De Monte, a nome del gruppo S&D. Signora Presidente, onorevoli colleghi, oggi parliamo di una risoluzione che riguarda la violazione dei diritti umani in Egitto, ma in modo particolare parla della questione di Giulio Regeni, della sua morte. Giulio Regeni era un giovane ricercatore, un mio conterraneo che era pieno di speranze e che aveva tutta la vita davanti. Giulio si era recato al Cairo per approfondire i suoi studi, ma purtroppo là ha trovato la morte a seguito di indicibili torture.

L'Egitto ha restituito il corpo ma non ha restituito ancora la verità e penso che non esista nel suo rapporto commerciale o strategico che ci possa consentire di arretrare di fronte alla ricerca della verità. Io credo che questo lo dobbiamo a lui, lo dobbiamo alla famiglia, agli amici, lo dobbiamo la comunità di Fiumicello, il suo paese di origine ma credo anche che lo dobbiamo ai tanti giovani che devono ancora poter credere nella libertà e devono poter credere nel diritto alla vita, che nessuno può togliere.

 
  
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  Klaus Buchner, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. Frau Präsidentin! Menschenrechte und Rechtsstaatlichkeit sind zentrale Werte der Union, und es gehört zur Handelsstrategie, dass wir immer mehr darauf achten, dass diese Werte auch bei unseren Handelspartnern eingehalten werden.

Nur muss man leider zugeben, dass Menschenrechte fast überall im Nahen Osten mit Füßen getreten werden. Aber die spezielle Situation von Ägypten ist doch, dass sich in den letzten Jahren die Situation dramatisch verschlechtert hat. Die Regierung will offenbar jegliche politische Aktivität unterbinden, sogar Aktivität im Sinne dieser Regierung.

Deshalb ist diese Entschließung, die wir heute hoffentlich annehmen, gerade zum richtigen Zeitpunkt da. Ich bitte die Kommission eindringlich, darauf zu achten, dass die Handelsbeschränkungen, die dort vorgeschlagen werden, auch wirklich durchgeführt werden.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo, a nome del gruppo EFDD. Signora Presidente, onorevoli colleghi, oggi siamo qui per condannare un omicidio barbaro e atroce, un orrore insensato. Riteniamo intollerabili i tentativi di depistaggio a poche ore dalla morte, le ambiguità e le torbide manovre per coprire gli evidenti segni di torture efferate e spietate, che ci fanno pensare a una possibile lotta di potere interna tra diversi apparati dello Stato in Egitto.

Oggi noi chiediamo proprio all'Egitto di dimostrare con i fatti la volontà di far luce sulla morte di Giulio Regeni, di punire i veri responsabili e non quelli di comodo, di interrompere immediatamente le gravissime violazioni dei diritti umani e della libertà di espressione e di opinione, perché gli interessi geopolitici ed energetici non possono giustificare l'ingiustificabile, perché il terrorismo estremista non si combatte con il terrore di Stato.

Chiediamo all'Unione e agli Stati membri di condividere ogni informazione in loro possesso perché non si può tacere a qualunque prezzo. Oggi, colleghi, non basta commemorare la morte di Giulio: oggi dobbiamo agire e pretendere che ognuno faccia la sua parte. Noi vogliamo verità e giustizia per Giuglio Regeni. Verità e giustizia.

 
  
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  Javi López (S&D). Señora Presidenta, hoy estamos aquí para condenar la muerte de Giulio, pero también para recordar que murió como murieron muchos de los que admiraba ―activistas en Egipto― durante los últimos cinco años. Y para decir que el futuro, las relaciones internacionales, el respeto a las víctimas, solo se construyen desde la verdad; una verdad que se nos esconde, una vez tras otra, en este caso.

Giulio no es un caso aislado; forma parte de una larguísima lista de periodistas, activistas, abogados o defensores de derechos humanos que han sido detenidos, y algunos asesinados o torturados, durante los últimos años en Egipto.

Y hoy estamos aquí para decir que su muerte no fue en vano, que su tolerancia nos inspira. Y nos inspira de tal forma que hoy decimos que, en nombre de la lucha contra el terrorismo, no cerraremos más los ojos, que la mejor lucha por la estabilidad en un país estratégico como Egipto ―que lo es― es el respeto a las libertades. Y eso hay que decirlo alto y claro a sus autoridades.

 
  
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  Afzal Khan (S&D). Madam President, I strongly condemn the atrocious killing of Giulio Regeni and express my solidarity with the relatives of the victim. We need an independent, credible investigation into his death.

Sadly the case of Giulio follows a long list, running into hundreds, of enforced disappearances that have occurred in Egypt since the military takeover. We demand justice for Giulio and his family; we also demand justice for the number of Egyptians who continue to suffer a similar fate on a daily basis. The security forces and the judiciary have failed to hold officers to account in cases where citizens have been tortured to death, or which involved excessive use of force.

The Egyptian authorities urgently need to repeal the repressive protest law and all other repressive legislations that are being used for internal repression under the pretext of security of the state. We need to take all the necessary steps to ensure the Egyptian Government does carry out these reforms in order to maintain peace and stability in Egypt.

 
  
 

„Catch the eye” eljárás

 
  
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  Antonio Tajani (PPE). Signora Presidente, onorevoli colleghi, l'Egitto è un interlocutore importante dell'Unione europea, è un Paese importante per la stabilità nell'area del Mediterraneo. Però noi non possiamo barattare i nostri valori per interessi commerciali o interessi politici. Il dialogo con un Paese come l'Egitto si fonda anche sulla necessaria e indispensabile collaborazione per il rispetto e la tutela dei diritti della persona. È dovere dell'Unione europea difendere la dignità della persona e i diritti umani anche al di fuori dei confini dell'Unione.

Io avrei voluto un'azione più forte da parte dell'Alto rappresentante, magari l'avrei voluta vedere oggi in quest'Aula, come l'avremmo voluta vedere più attiva sulla vicenda dei due italiani assassinati in Libia, come l'avremmo voluta vedere più attiva sulla vicenda dei due fucilieri di marina ingiustamente detenuti in India. L'Europa deve far ascoltare la sua voce per difendere innanzitutto i propri valori.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D). Signora Presidente, onorevoli colleghi, l'Europa deve essere al fianco dell'Italia nel percorso che deve condurre a far piena luce sulla tragica morte di Giulio Regeni in Egitto.

È necessario riaffermare, per dirla con le parole del ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, che non saranno accettate verità di comodo, verità come quelle che il governo egiziano cerca di propinare in queste ore. Quanto accaduto in Egitto a Giulio Regeni impone a noi tutti di reagire con risolutezza: l'Europa deve chiedere con forza che si faccia chiarezza sulla morte del giovane ricercatore, chiedendo spiegazioni anche sulle violazioni dei diritti umani commesse in quel paese.

L'Egitto, che pure rappresenta un importante partner dell'Unione europea, deve rispettare i diritti umani e gli obblighi nei confronti della libertà di espressione, di religione e di credo. L'Italia deve avere al suo fianco l'Europa per arrivare alla verità sulla morte di Giulio Regeni: lo dobbiamo a Giulio Regeni stesso e alla nostra dignità di cittadini europei.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR). Κυρία Πρόεδρε, πρόσφατα στην αίθουσα αυτή εκφράσαμε έντονες ανησυχίες για την παραβίαση των ανθρωπίνων δικαιωμάτων στην Αίγυπτο. Η δολοφονία στην Αίγυπτο του Giulio Regeni, ενός πολίτη της Ευρωπαϊκής Ένωσης, ξεχείλισε το ποτήρι. Καταδικάζουμε τη δολοφονία του Giulio Regeni, εκφράζουμε τα συλλυπητήριά μας στην οικογένειά του και εκφράζουμε τη συμπαράστασή μας στους φίλους Ιταλούς συναδέλφους που πήραν πριν λίγο τον λόγο. Θα πρέπει η Ευρωπαϊκή Ένωση να στείλει ένα αποφασιστικό μήνυμα στην Αίγυπτο, η οποία οφείλει να σεβαστεί τα ανθρώπινα δικαιώματα, και θα πρέπει να αντιληφθεί η αιγυπτιακή ηγεσία ότι η καταπίεση των δημοκρατικών ελευθεριών και του αιγυπτιακού λαού αποτελεί βούτυρο στο ψωμί των τζιχαντιστών, οι οποίοι καραδοκούν για να πάρουν τη ρεβάνς. Είναι δεδομένο ότι η Ευρωπαϊκή Ένωση πρέπει με τον πιο κατηγορηματικό τρόπο να εκφράσει την καταδίκη της για τη δολοφονία του Giulio Regeni .

 
  
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  Pavel Telička (ALDE). Madam President, first of all I share the deep sympathy for the family and the countrymen of Giulio Regeni. I subscribe to the fact that unconditionally this has to be independently investigated.

But I am concerned that this is ‘just’ one out of hundreds and thousands of cases. I really wonder what the authorities and institutions are shifting with Egypt. But what concerns me even more is that yesterday we spoke about the relevance of the partnership with Turkey, and despite what Erdoğan is doing, we will rushing into the liberalisation of visas and will be opening chapters.

A few minutes ago we discussed Kazakhstan. We have signed an agreement at a time when we know what kind of a regime we are dealing with. So, again, Egypt is a relevant partner and I subscribe to it, I understand that. But Commissioner, for once please leave your notes aside and give us a clue as to how we should refine and shape our policy towards Egypt so that we really contribute to a different situation in the future and a really strong partnership.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL). Señora Presidenta, hace diez años las mujeres sindicalistas de Mahala nos mostraron el Egipto que reclamaba libertad, justicia social y pan. Mubarak era el niño mimado por los Estados Unidos y por Europa. Por desgracia, no llegó la libertad, ni la justicia, ni el pan, sino otro golpe de Estado, con un régimen a cuyo ejército los Estados Unidos siguen pagando más de 1 000 millones de euros al año, o al que países de la Unión Europea siguen vendiendo armas.

Este régimen dictó 1 700 sentencias de muerte o detuvo a 3 000 personas el año pasado. La lucha sindical democrática sigue, y es lo que nos quería contar Giulio Regeni. Por eso, fue terriblemente torturado y asesinado.

Egipto es socio estratégico de la Unión Europea y la Unión Europea no debería dejar pasar esto sin que ocurra nada. Lo que pasa es que yo dudo mucho de que la Unión Europea de la insolidaridad actúe en este caso, porque utiliza los derechos humanos solo cuando le interesa.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF). Signora Presidente, onorevoli colleghi, io, in questo caso per una vicenda così grave, vorrei sottolineare che se l'Europa fosse davvero un'Europa unita, dovrebbe dire semplicemente all'Egitto "o tu dici la verità su quello che è successo a Giulio Regeni oppure noi blocchiamo qualsiasi sviluppo e qualsiasi rapporto economico e diplomatico".

Semplicemente questo basterebbe a far capire all'Egitto che non si può prendere in giro né la famiglia di Regeni né lo stesso Regeni che non c'è più, né un intero continente che si aspetta delle risposte mentre il governo egiziano continua a dare delle versioni molto diverse e contrastanti tra loro. Basterebbe questo.

 
  
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  Salvatore Cicu (PPE). Signora Presidente, onorevoli colleghi, è evidente che c'è in gioco la credibilità dell'Europa. C'è in gioco la credibilità di dare verità, di tutelare un percorso di approfondimento e di indagine, che ancora non è indipendente e un'inchiesta che non è garantita. Quindi noi stiamo qui a sollecitare che dalle parole si passi ai fatti, che dalle parole si realizzi la condizione di poter dare trasparenza a una morte, a una tragedia di un giovane, Giulio Regeni, che ricercava la sua appartenenza d'identità a un sistema che era diverso da quello che aveva vissuto.

Quindi, crediamo fortemente che l'Alto rappresentante Mogherini che debba garantire questa trasparenza, questa verità. Crediamo che il nostro governo italiano, innanzitutto, debba realizzare la condizione di interrompere i rapporti commerciali in questo momento, perché la verifica e l'approfondimento sula verità è una priorità rispetto a qualsiasi altra questione.

 
  
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  Richard Howitt (S&D). Madam President, as a British Member of the European Parliament I express our concern, with our Italian colleagues, over the case of Giulio Regeni and indeed for all victims of human rights abuse in Egypt and amongst the Egyptian people.

In my speech I want to speak in favour of the paragraph which asked Mr Hahn and his European Commission colleagues to specifically regulate the European export of surveillance equipment used for repression in the light of the latest Privacy International Report, which suggests that such exports were made by Nokia Siemens from Germany and the Hacking Team based in Italy.

The Egyptian Government has developed and maintained, within its own intelligence infrastructure, a secret unit with an extensive budget and mass surveillance capabilities, with no public scrutiny whatsoever. I believe the European companies involved in these exports are in breach of the UN Guiding Principles on Business and Human Rights and I ask for European action to ensure such complicity becomes illegal under European law.

 
  
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  Csaba Sógor (PPE). Elnök Asszony, Giulio Regeni tragikus és brutális halálának körülményeit független és pártatlan vizsgálatnak kell felderítenie, bár számomra sajnos kétséges, hogy valaha is kiderül-e a teljes igazság. Az mindenesetre egyértelműnek tűnik, hogy a fiatalember nem egy egyszerű bűntény áldozata lett, hanem halálához köze volt politikai nézeteinek és ezzel kapcsolatos tevékenységének. Ez pedig elfogadhatatlan, még akkor is, ha egy olyan országban történt, amelynek társadalmi viszonyai és biztonsági helyzete a forradalom után öt évvel is zavaros, sőt, talán zavarosabb, mint a forradalom előtt. Nem hagyhatjuk szó nélkül, hogy uniós állampolgárok büntetlenül ilyen sorsra jussanak, Európának szolidárisnak kell lennie Olaszországgal, és mindent meg kell tennünk, hogy ez az eset soha ne ismétlődhessen meg.

 
  
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  Brando Benifei (S&D). Signora Presidente, onorevoli colleghi, verità e giustizia per Giulio Regeni, sono un dovere, un impegno, una ricerca necessaria per le istituzioni europee tutte. Dobbiamo essere certi che nessuna realtà economica europea sia coinvolta in azioni di sorveglianza, di punizione, di tortura, che purtroppo stanno avvenendo nel Paese in questione, l'Egitto. Abbiamo una situazione di violazioni ripetute dei diritti umani, che la nostra risoluzione comune ricorda, come ci ricorda l'impegno a contrastare questa situazione con tutto, tutte le nostre forze, tutto il nostro impegno.

Credo che una figura come quella di Giulio Regeni ci debba portare a riflettere, a discutere, soprattutto i più giovani, i giovani che si impegnano in politica e che vogliono cambiare il mondo. Io penso che lo stesso Giulio abbia, con la sua ricerca, coi suoi studi, cercato di cambiare le cose. Non può aver pagato con la vita questa sua ricerca della verità.

 
  
 

A „Catch the eye” eljárás vége

 
  
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  Johannes Hahn, Member of the Commission. Madam President, I think we share the same view and we were all shocked at the discovery of Giulio Regeni’s dead body on 3 February in Cairo after he disappeared on 25 January. The torture and death of this young Italian PhD student in Cairo is not only a personal tragedy for all who knew him, but an unacceptable tragedy for the entire European Union, for the institutions and for the people. I think this has been expressed by all the speakers today.

Vice-President/High Representative Mogherini has personally raised Giulio Regeni’s murder twice with Egyptian Foreign Minister Shoukry and stressed the need to conduct a thorough independent and transparent investigation in close cooperation with the Italian authorities in order to shed full light on the circumstances and to bring the perpetrators to justice. The case was also raised by the EEAS and Commission officials in Cairo during bilateral talks with the Egyptian authorities in February. The High Representative and the External Action Service are following this case in close cooperation and consultation with the Italian Government.

The European Union attaches great importance to the protection and promotion of human rights in each and every country, Egypt included. To mention just one other recent example, we made a number of interventions over attempts to close down the El Nadim Centre which treats torture victims.

The protection and promotion of human rights, democracy and the rule of law are guiding principles of the Union’s external action and policies. In 2015 the European Union revived bilateral relations with Egypt in the framework of the Accession Agreement which had been on hold since 2010. The objective was to re-engage across key areas including democracy and human rights and to establish cooperation in fields of mutual interest. In November last year in Cairo we resumed the political and human rights dialogue with Egypt, the first such meeting for five years. The Commission and EEAS officials maintain regular contact with civil society organisations and human rights organisation and defenders, and Vice-President/High Representative Mogherini made the point of meeting these organisations in her visit to Cairo four months ago. We are also currently working with EU Member States on a statement on the human rights situation in Egypt to be delivered at the UN Human Rights Council on 15 March in Geneva.

The European Union Special Representative is planning to visit the country in the coming months so as to continue engaging actively with Egypt on human rights matters. I can assure you that we will continue to do what we can, together with the Italian authorities, to ensure that the full truth comes out, and that those responsible for Giulio Regeni’s brutal torture and murder will face justice, but we are also working to prevent such unacceptable prejudice in the future. We will continue to call for and support a full implementation of the 2014 Constitution, reforms in the area of governance and rule of law and progress in the human rights situation in view of the aspirations of the Egyptian people for democracy and stability. May I add that we are, in the course of our cooperation and work with Egypt, ready to support civil society organisations, in particular addressing all these issues working for democracy in the country, and this is one of the targets of our policy in and with Egypt.

 
  
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  Elnök asszony. – A vitát lezárom.

A szavazásra ma, 2016. március 10-én, csütörtökön kerül sor.

Irasbeli nyilatkozatok (162. cikk)

 
  
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  Simona Bonafè (S&D), per iscritto. Permettetemi prima di tutto di esprimere la mia vicinanza ai familiari di Giulio Regeni.

L'uccisione del giovane ricercatore italiano è un evento che ci colpisce per la sua drammaticità, evento sul quale non possiamo permetterci di accettare mezze verità o risposte di comodo. Le autorità egiziane hanno il dovere di collaborare con gli inquirenti italiani per far luce su questa triste vicenda, ultimo caso di una lunga lista di abusi e violazioni denunciati a più riprese da varie ONG attive sul territorio egiziano. Indagini trasparenti e indipendenti devono poter garantire giustizia per questo caso di violenza inaccettabile.

Una stabilizzazione pacifica della realtà politica egiziana non potrà realizzarsi attraverso pratiche che negano il nucleo centrale dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Il divieto della tortura e l'affermazione dello Stato di diritto sono tra i valori che esprimono al meglio l'essenza stessa della realtà europea. Un Egitto florido e stabile si avrà solo con una transizione che abbracci il rispetto di valori pienamente democratici. L'azione europea deve dunque muovere con forza in questa direzione e in questo senso ho sottoscritto la mozione che voteremo a breve.

 
  
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  Pina Picierno (S&D), per iscritto. L'omicidio di Giulio Regeni mette in luce tutte le falle e i lati oscuri di un paese che si dichiara democratico.

La Costituzione egiziana del 2014 che sancisce diritti e libertà fondamentali per i propri cittadini si scontra costantemente con la realtà di detenzioni arbitrarie (22 000 da luglio 2013), torture perpetrate contro oppositori del governo e minacce contro il centro di El Nadim, luogo di riabilitazione delle vittime di violenza bersagliato con argomentazioni false che ne vorrebbero la chiusura.

Il caso di Giulio Regeni si colloca in questo quadro di violazioni dei diritti umani fondamentali di cui l'Egitto è responsabile, infrangendo l'articolo 2 dell'accordo di associazione con l'UE. Ritengo che l'Unione europea attraverso l'Alto rappresentante debba agire con urgenza e fermezza, di concerto con gli Stati membri e le autorità egiziane, perché sia fatta chiarezza su quando accaduto al nostro giovane connazionale e su quanto continua ad accadere nel paese. Penso inoltre che non si debba lasciare nulla d'intentato allo scopo di intercettare e punire i responsabili di certi terribili eventi ed esortare il governo egiziano a garantire che si possa operare liberamente nel paese, seguendo la strada tracciata dagli accordi con l'Unione.

 

4.3. Konžská demokratická republika
Videozáznamy vystoupení
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  Elnök asszony. – A következő pont vita hét, az emberi jogok, a demokrácia és a jogállamiság megsértését érintő ügyekről szóló állásfoglalásra irányuló indítványról – Kongói Demokratikus Köztársaság.

 
  
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  Jordi Sebastià, autor. Señora Presidenta, el deterioro de la situación en la República Democrática del Congo es evidente y gravísimo.

Las maniobras del Presidente Kabila para perpetuarse en el poder, a pesar de que la Constitución del propio país se lo impide, están provocando muchísimas protestas por parte de los partidos de la oposición y de la sociedad civil en general. Estas protestas son duramente reprimidas, y sabemos ya que ha habido muchas víctimas mortales.

Esta situación se une al sufrimiento por la pobreza absolutamente insoportable que padece la mayor parte del pueblo de la República Democrática del Congo y también a la violencia, a esa guerra encubierta «de baja intensidad» ―decimos―, pero que es durísima y que están sufriendo las poblaciones del norte y del noreste, y que además golpea mucho más a las mujeres.

Me alegro, por tanto, de que esta Resolución común, firmada por la mayoría de los grupos de esta Cámara, sea contundente para exigir al Presidente Kabila que respete los derechos humanos, que respete la legislación y que dé pasos para dejar claro que no va a perpetuarse en el poder contra la voluntad de aquellos que aprobaron la Constitución, contra la voluntad de su pueblo.

Pero me gustaría que también en esta Resolución se incluyera alguna referencia a la cuestión del comercio con los minerales de zonas en conflicto. Esto no es solo una cuestión puramente política de un personaje que no quiere respetar las leyes; detrás hay toda una explicación económica, hay todo un comercio de sangre con unos minerales que están generando esta situación y de los cuales se aprovecha la Unión Europea.

 
  
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  Mark Demesmaeker, Auteur. Wij zijn op een scharniermoment voor de Democratische Republiek Congo. Al maanden schreeuwen oppositie, NGO's, academici en zelfs de regeringspartners van president Kabila om verandering en respect voor de grondwet.

Eigenlijk heeft de president geen politieke toekomst meer. Maar hij wil er graag nog een ongrondwettelijke ambtstermijn bij doen. Ondertussen verslechtert het politieke klimaat en de mensenrechtensituatie zienderogen. Er geldt maar één wijsheid in Congo, en dat is die van zwijgen. Mensenrechtenactivisten, journalisten en oppositieleden zijn opgejaagd wild: vervolgd, opgesloten, soms vermoord. Zelfs jongeren die vreedzaam protesteren, worden niet gespaard.

Ik wil vooral de namen noemen van 'Fred Bauma' en 'Yves Makwambala' die al een jaar gevangenzitten. We kijken nu naar de Congolese regering, maar ook naar de lidstaten, de Hoge Vertegenwoordiger, de Raad. Ze moeten een actieve rol spelen om een inclusieve dialoog tot stand te brengen. Congo heeft alles te winnen bij een stabiele, democratische context en een rechtsstaat waar een einde komt aan de straffeloosheid. Dat zijn de voorwaarden voor de vrede waar de Congolezen al zo lang naar snakken.

 
  
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  Ignazio Corrao, Autore. Signora Presidente, onorevoli colleghi, nella Repubblica Democratica del Congo siamo di fronte a una grave crisi politica e una forte minaccia per la democrazia, rappresentate dai tentativi da parte del presidente Kabila di ritardare il processo elettorale per estendere il suo mandato. Tali tendenze dittatoriali violano palesemente il rispetto della Costituzione e i diritti riconosciuti nel Congo. Parliamo di un Paese emblematico dell'incoerenza nell'azione esterna dell'Unione europea.

Allo stesso tempo è il paese più aiutato dall'Unione europea e quello più ricco al mondo in termini di risorse naturali: basta dare un'occhiata agli scambi commerciali tra Europa e Repubblica Democratica del Congo. Dobbiamo pretendere che venga rispettata la Costituzione e che siano seguite le raccomandazioni all'ultima missione elettorale, affinché ci siano elezioni libere senza il paventato terzo mandato di Kabila.

Dobbiamo inoltre pretendere che il difensore diritti umani, Christopher Ngoyi, ingiustamente detenuto, sia rilasciato e abbia un trattamento medico adeguato, anche al di fuori del Congo, in quanto gravemente malato.

 
  
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  Mariya Gabriel, auteur. Madame la Présidente, Monsieur le Commissaire, je me réjouis que nous ayons à l'ordre du jour une résolution d'urgence qui concerne la situation préélectorale en République démocratique du Congo. Les quelques mois à venir sont cruciaux pour l'avenir de la RDC ainsi que pour la région des Grands Lacs dans son ensemble.

J'aimerais insister sur trois aspects couverts par le texte commun. Premièrement, en ce qui concerne le processus électoral lui-même, j'insiste sur la mise en œuvre des recommandations de la mission d'observation électorale de 2011 et de la mission de suivi de 2014, que j'ai eu l'honneur de mener. Il est plus que nécessaire de mettre le président et le gouvernement devant leurs responsabilités. Un calendrier électoral, un budget et, surtout, un engagement public à respecter la constitution sans tarder sont nécessaires pour éviter l'embrasement du pays.

Deuxièmement, sur le plan de la sécurité, je salue le renouvellement du mandat de la Monusco et je soutiens l'élargissement de ses compétences à la protection des civils.

Troisièmement, la dimension régionale: l'Union européenne et l'Union africaine doivent tout faire pour maintenir le dialogue politique avec et entre les pays de la région pour éviter toute escalade des tensions à l'échelle régionale.

 
  
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  Charles Goerens, auteur. Madame la Présidente, les dispositions constitutionnelles d'un État protège les citoyens contre l'arbitraire de ses dirigeants. Cette situation de confiance est rompue lorsque ces dirigeants s'en écartent. Tel est le cas, notamment, en République démocratique du Congo. Vouloir différer les élections au motif de devoir modifier la Constitution pour permettre au président sortant de briguer un troisième mandat, est-ce une affaire intérieure à la République démocratique du Congo ou le Parlement européen devrait-il en débattre en séance plénière? Il me semble que tel devrait être le cas.

Pourquoi? Rappelons-nous que l'Union européenne accompagne très étroitement, depuis le début, le processus de transition de la République démocratique du Congo. C'est l'Union qui a contribué à réunir les conditions indispensables à la tenue des élections précédentes. Elle a, de ce fait, contribué à consolider la démocratie à laquelle aspirent les Congolais. En faisant ce constat, le Parlement européen ne fait que rappeler aux dirigeants de la République démocratique du Congo la feuille de route en vue de la démocratisation de leur pays, à laquelle ils adhéraient naguère encore. Les citoyens congolais nous sauront gré de continuer à nous référer à un processus décidé d'un commun accord.

 
  
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  Lidia Senra Rodríguez, autora. Señora Presidenta, creo que estamos ante una resolución bastante débil y que debería profundizar en algunos aspectos más, que también suponen violación de los derechos en la República Democrática del Congo.

Creo que este Parlamento debería aprobar medidas que pongan fin a la responsabilidad de las multinacionales en la financiación del conflicto armado. En abril de 2015, el director del Programa de las Naciones Unidas para el Medio Ambiente decía que el 2 % de los beneficios de explotación de los recursos naturales van a alimentar a grupos armados.

Por otra parte, creo que sería importante poner medidas para revisar y derogar los contratos mineros y forestales, para devolver la soberanía al pueblo para explotar, transformar y comercializar sus materias primas.

Y, finalmente, tengo que hacer mención a la necesidad de poner fin también al acaparamiento de tierras por parte de las multinacionales.

 
  
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  Maria Arena, auteure. Madame la Présidente, selon la constitution congolaise, les élections devront se tenir d'ici 90 jours, date à laquelle le mandat du président Kabila expirera. Le silence de ce dernier et les efforts déployés par le pouvoir pour se maintenir en place créent une réelle instabilité en République démocratique du Congo. Depuis janvier 2015, une vague importante vague de répression s'abat sur toutes les voix de l'opposition.

Nous demandons dans ce texte: aux autorités congolaises, de mettre en place, au plus vite, les conditions d'une élection libre et transparente, respectant la constitution; à l'Union africaine, de jouer son rôle, qui est de faire respecter les constitutions africaines; à l'Union européenne, de soutenir un processus clair et d'envisager des sanctions ciblées; et, enfin, aux Nations unies, de reconduire le mandat de la Monusco.

 
  
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  Cristian Dan Preda, în numele grupului PPE. Aș vrea să insist asupra nevoii de a organiza alegeri legislative și prezidențiale până la sfârșitul anului în Republica Democratică Congo. Așa prevede Constituția și cred că linia asta trebuie urmată fără nici un fel de corecturi. Președintele Kabila are, de fapt, în fața lui, de ales între respectarea Constituției și limitarea la două mandate, respectiv, are posibilitatea să cedeze tentației de a rămâne la putere cu orice preț. În ceea ce mă privește, sper că va alege prima cale, cea a respectării Constituției, pentru că, altfel, mă tem că vom vedea repetarea scenariului din Burundi sau din alte țări unde această tentație de a se eterniza la putere călcând în picioare prevederile constituționale îi animă pe unii dintre liderii politici.

(Aplauze)

 
  
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  Kashetu Kyenge, au nom du groupe S&D. Madame la Présidente, en RDC, les élections présidentielles représentent le plus grand enjeu démocratique. Le pays tout entier va devoir démontrer qu'il sait respecter sa constitution, notamment les dispositions d'alternance qui limitent à deux le nombre des mandats présidentiels.

Le gouvernement doit urgemment établir et officialiser un calendrier électoral dans le strict respect des dispositions constitutionnelles. En plus, nous rappelons aux autorités de la RDC la nécessité de respecter les libertés de la presse, d'association et d'opinion. Ce sont là les valeurs minimales de la démocratie.

Cette fin de mandat du président Joseph Kabila est fondamentale pour la démocratie en RDC, et aura un impact fort sur l'avenir et la stabilité de toute l'Afrique centrale.

Je demande, enfin, la libération immédiate des prisonniers politiques, coupables de défendre les principes fondamentaux de leur constitution, et j'invite l'Union africaine à accompagner ce processus vers la liberté et aussi le respect de la constitution congolaise.

 
  
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  Javier Nart, en nombre del Grupo ALDE. Señora Presidenta, hablar de «República Democrática del Congo» es una ironía porque, primero, no es una república, ya que no es de todos —es de los grupos armados y de la cleptocracia—; no es democrática porque las elecciones han sido siempre una burla; y, desde luego, en cuanto a «Congo», es de una corta minoría de bakongos, porque la mayoría no es ni siquiera étnicamente bakongo. Es un país riquísimo con una población pobrísima, que ocupa el antepenúltimo lugar en el índice de desarrollo humano. Nosotros hemos entregado casi 600 millones de euros de ayuda en los últimos años.

La Resolución pide limpieza de elecciones, fin de la represión e impulso a la sociedad civil: todo ello es contradictorio con la propia esencia de la cleptocracia y la corrupción en el poder. Por lo tanto, hay que invocar la aplicación de los artículos 8, 9 y 96 del Acuerdo de Cotonú y vincular directamente la continuidad de la ayuda de la Unión Europea a que el Congo sea una república y sea democrática.

 
  
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  Bogdan Brunon Wenta (PPE). Pani Przewodnicząca! Niestabilna sytuacja polityczna oraz humanitarna Demokratycznej Republiki Konga stawia pod znakiem zapytania pokojowy i demokratyczny przebieg nadchodzących wyborów. Ubiegłej jesieni nie odbyły się wybory lokalne. Listopadowe wybory mogą oznaczać zakończenie dziewiętnastoletnich rządów rodziny Kabilów. Tymczasem ONZ informuje o aresztowaniach członków partii opozycyjnych, a pokojowe manifestacje rozpędza policja i siły bezpieczeństwa. Opozycja wskazuje także na liczne działania obecnego prezydenta mające na celu opóźnienie wyborów i pozostanie u władzy, zaś ogromne zasoby bogactw mineralnych, zamiast być siłą napędową gospodarki, stają się źródłem korupcji i łamania praw człowieka. Ważne jest, aby Unia Europejska, ONZ i Unia Afrykańska wywierały nacisk dyplomatyczny na władze tego kraju, a także żeby nowa komisja wyborcza, składająca się również z członków opozycji i społeczeństwa obywatelskiego, była w stanie efektywnie i sprawnie przeprowadzić listopadowe wybory.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). A Uachtaráin, tá Uachtarán Kabila i réim anois i bPoblacht Dhaonlathach an Chongó ó 2001 agus is cosúil go bhfuil fonn air fanacht ann ar feadh tamall fada eile agus tá sé ag úsáid gach cleas chun é sin a dhéanamh. Gan dabht ar bith, tá teannas polaitiúil sa tír. Tá easaontas agus foréigean ar siúl dá bharr sin. Caithfimid gach brú a chur air chun glacadh le bunreacht na tíre agus go mbeadh olltoghchán ann i Mí na Samhna na bliana sin. Mura dtarlaíonn sé sin, ní féidir “Poblacht Dhaonlathach” a ghlaoch ar an tír seo. Ba chóir go nglaoífí “Poblacht Mhídhaonlathach an Chongó” uirthi. Freisin, tá achmhainní saibhre sa tír agus níl aon dealramh go bhfuil na saoránaigh chomh bocht agus atá siad. Mar fhocal scoir, ba chóir ionadaí na Náisiún Aontaithe um Chearta an Duine a athbhunú sa tír seo chomh maith.

 
  
 

„Catch the eye” eljárás

 
  
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  Marijana Petir (PPE). Gospodine predsjedniče, podržavam ovu rezoluciju jer stanje u Kongu je doista vrlo teško. Humanitarne organizacije procjenjuju da je trenutačno za 7,5 milijuna ljudi spriječen pristup pitkoj vodi i bolnicama, a mnogobrojna djeca se ne mogu i nemaju gdje školovati. Zbog sukoba i vojnih operacija, unutar Konga je raseljeno tri milijuna ljudi, a izvan države 500 tisuća osoba, koje su spas od ratova uglavnom pronašle u susjednim zemljama.

Vjerujem da će sljedeći predsjednički i parlamentarni izbori, koji su predviđeni za studeni ove godine, predstavljati prvu demokratsku tranziciju vlasti nakon desetljeća građanskog rata i političke nestabilnosti u toj afričkoj državi.

Svi mi zajedno trebamo pridonijeti demokratskim procesima u Kongu.

 
  
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  Jean-Paul Denanot (S&D). Madame la Présidente, je crois que le président Kabila devrait regarder autour de lui. Nous avons malheureusement d'autres exemples, en Afrique, de présidents qui se sont crus éternels et ont voulu s'exonérer de leur Constitution.

Récemment, cela a été le cas de Blaise Compaoré au Burkina Faso, avec les conséquences que l'on sait. Mais dans ce cas, c'est le peuple qui l'a emporté: le processus démocratique s'est mis en marche.

Les richesses du Congo – parce qu'il y en a, effectivement – doivent être réparties par un régime démocratique auprès du peuple, qui souffre aujourd'hui. L'Union européenne doit être un partenaire de l'Afrique, car nos intérêts sont liés, mais elle doit aussi exercer son droit de vigilance à l'égard du respect de la démocratie en Afrique.

 
  
 

A „Catch the eye” eljárás vége

 
  
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  Johannes Hahn, Member of the Commission. Madam President, the Commission welcomes the opportunity to discuss the human rights situation in the Democratic Republic of Congo (DRC) and it looks forward to the adoption of Parliament’s resolution which addresses the crucial political process towards elections and the worrying situation regarding human rights and fundamental freedoms in the DRC.

The DRC is a vast country of immense challenges, not least those of poverty and security, including gender-based violence. As Sakharov Prize Winner Dr Denis Mukwege has told this House, women’s bodies have become a true battlefield. It is true that the Democratic Republic of Congo has experienced a protracted humanitarian and security crisis. The fragile peace in Eastern DRC depends on what has become the largest UN peacekeeping operation ever. Monusco is still facing a highly volatile and insecure situation.

Since the constitution and elections of 2006 there has been some progress. The economy expanded, some armed groups in the east were defeated or restrained, and there was an effort with much work still ahead to build viable regional institutions, but the DRC is now approaching a critical milestone in its evolution. 2016 should be a presidential election year, but the opposition and civil society fear that the constitutional deadlines will not be respected. A political consensus is urgently needed on a focused set of steps to deliver inclusive and transparent elections within the framework of the constitution.

This does not mean that government and opposition have to agree on every policy challenge facing the country, but it does mean they should find a common understanding on a roadmap leading to the ballot box.

Getting the right political climate for democracy to work is also important. Unfortunately, protests and peaceful dissent have been met with repression in some cases and fundamental freedoms seem to be at stake. State security services are accused of involvement in human rights abuses and in a number of cases the judiciary has been disproportionately severe.

The EU issued for this reason a statement in Kinshasa on 8 March reminding the government of the need to respect its obligation. The stakes are high, the economy has been hit by falling commodity prices and an inability to expand domestic revenue, and public services suffer. This recipe for public alienation and discontent deserves our full attention. The EU has invested heavily in security, humanitarian aid and development. We are committed to a long-term partnership with the DRC.

It is not only material help. We have deployed intense political and diplomatic activity in support of peace, stability and reconciliation in active partnership with African regional actors and with the rest of the international community. In our comprehensive approach we have placed human rights first and we recognise the crucial role of the UN as well.

Working closely with the United Nations Joint Human Rights Office in the DRC we monitor and support human rights defenders, we contribute to fighting impunity and we look to the longer term with support for security sector reform and conflict prevention, as well as human and social development. We also seek engagement with the authorities in political and policy dialogue.

In conclusion, we believe that it will only be possible for the DRC to move from fragility to resilience in a political culture of constitutionalism, rule of law and respect for human rights. The DRC’s future belongs first and foremost to its citizens. Their voice must be heard in civic discourse and at the polls and the European Union will use the range of its instruments to make this happen. This resolution from Parliament is therefore timely and welcome, and I am grateful for the particular attention you paid to my speech.

 
  
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  Elnök asszony. – A vita lezárásához hét állásfoglalási indítványt juttattak el hozzám.

A vitát lezárom.

A szavazásra ma, 2016. március 10-én, csütörtökön kerül sor.

A szavazás következik.

Írásbeli nyilatkozatok (162. cikk)

 
  
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  Ilhan Kyuchyuk (ALDE), in writing. Unfortunately, the political situation in the Democratic Republic of Congo (DRC) is very disturbing. The country’s fragile young democracy is under serious threat. According to reports from various sources, authorities in the DRC are trying to break the constitution and to cancel the upcoming presidential elections in November 2016. In order to do so, Congolese security and intelligence officials have initiated a severe crackdown on peaceful activists, political leaders and ordinary civilians who oppose peacefully unconstitutional attempts of ruling by President Kabila, seeking to amend the constitution in order to stay beyond his constitutionally mandated two-term limit.

As a leading democratic power and human rights champion, the EU should urge the Congolese authorities to respect their own constitution, to guarantee the holding of transparent, credible and inclusive elections, to promote and protect human rights and fundamental freedoms. At a deeper level, the EU should expand cooperation with the UN’s mission in the country (MONUSCO) to further protect civilians and consolidate peace. Undoubtedly, only stable democracy provides the natural environment for the protection of human rights and peace, and therefore we cannot allow ourselves to lose it in the DRC.

 
  
  

IN THE CHAIR: IOAN MIRCEA PAŞCU
Vice-President

 

5. Sdělení předsednictví
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  Anna Maria Corazza Bildt (PPE). Mr President, I would like again to raise the issue of the voting fraud by Ms Le Pen. This issue was raised at the October 2015 session and the Presidency kindly said it would launch an official investigation. Many of us are still wondering what the result of that investigation is after so many months. Mr Marcel de Graaff, co-Chair of the Group of European Nations and Freedom has been sanctioned for the voting fraud on the citizen’s initiative, but we have not heard anything on the vote by Mr Nicolas Bay on behalf of, from the poste of, and with the card of, Ms Le Pen, Secretary-General of the Front National, for voting on the emission schemes. I hope you have some news for us.

 
  
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  President. – I have to inform you that I was tasked by the President to start with an announcement that I will make to you immediately, relating exactly to this matter, but Mrs Le Pen has asked for the floor, so first I will give her the floor.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF). Monsieur le Président, chers collègues, Mme Corazza Bildt semble avoir développé une véritable obsession pour ma personne, je l'en remercie.

Je voulais, en tout cas, l'informer que, contrairement aux allégations mensongères et aux diffamations qu'elle a développées à mon égard, j'ai été totalement innocentée dans cette affaire.

 
  
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  President. – Now, because I have announced this and it refers to the matter we are discussing, I will read the text which has been given to me to be presented to you on behalf of the President: ‘As you will certainly remember during the voting session at the plenary sitting of 28 October 2015, the President was asked by Mrs Corazza Bildt to verify the circumstances under which Mrs Le Pen’s voting machine was being used in her absence. On 17 December 2015, Parliament was informed of the President’s decision to impose a penalty on Mr de Graaff for his behaviour during the aforementioned voting session – that is for having used Mrs Le Pen’s voting machine. The penalty consisted in the forfeiture of his entitlement to the daily subsistence allowance for a period of five days. Moreover, after having heard various Members and Mr Bay twice, the President has decided to impose a penalty on Mr Bay for his behaviour during the same voting session – that is for having used Mrs Le Pen’s voting machine. It will consist in the forfeiture of his entitlement to the daily subsistence allowance for a period of five days. The Member has been notified of this decision’.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF). Monsieur le Président, mon intervention se fonde sur l'article 164 et l'article 167 du règlement du Parlement. Je vais, bien sûr, déposer un recours contre cette décision de sanction, qui n'a aucun fondement juridique, et qui ne s'appuie sur aucun élément de preuve. La décision du président Schulz est révélatrice de l'utilisation totalitaire qu'il fait de l'institution et de la fonction de Président, comme il l'a d'ailleurs

(Protestations)

comme il l'a d'ailleurs montré mardi dernier devant le représentant des Nations unies. Cette décision repose sur des accusations fantaisistes et des témoignages que je n'ai pas pu consulter en violation flagrante des droits élémentaires de la défense et de l'article 166 du règlement.

Je vous rappelle que, dans cette affaire, ce n'est pas à moi de démontrer mon innocence, mais que c'est à mes accusateurs, dont quatre sur cinq sont anonymes d'ailleurs, d'apporter la preuve matérielle de ma culpabilité. Il n'a d'ailleurs échappé à personne que M. Schulz est aujourd'hui en campagne pour un nouveau demi-mandat de Président. Voilà qui l'incite sans doute à céder aux caprices de députés PPE.

(Applaudissements)

 
  
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  President. – We have taken note of your decision to contest the decision, but now Mrs Corazza Bildt has asked for the floor.

 
  
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  Anna Maria Corazza Bildt (PPE). Mr President, very quickly to say that this is proof of a public ‘mensonge’, a lie, because Mr Nicholas Bay said to me personally that he had voted on behalf of Mrs Le Pen in the car when we were going to the airport, and I have a witness, Mrs Frédérique Ries. It shows how the Front National think that they are above the rules of this Parliament.

 
  
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  President. – The communique announcing the penalty for Mr Bay follows the establishment of the facts.

 

6. Prodloužení mandátu zvláštního výboru pro daňová rozhodnutí a jiná opatření podobná svojí povahou nebo účinkem (TAXE 2): viz zápis
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7. Hlasování
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  Preşedintele. – Următorul punct pe ordinea de zi este votarea.

 

7.1. Svoboda projevu v Kazachstánu (RC-B8-0337/2016, B8-0337/2016, B8-0343/2016, B8-0344/2016, B8-0345/2016, B8-0349/2016, B8-0373/2016, B8-0375/2016)

7.2. Egypt, zejména případ Giulia Regeniho (B8-0376/2016, B8-0377/2016, B8-0378/2016, RC-B8-0338/2016, B8-0338/2016, B8-0346/2016, B8-0347/2016, B8-0348/2016, B8-0371/2016)

7.3. Konžská demokratická republika (RC-B8-0342/2016, B8-0342/2016, B8-0350/2016, B8-0372/2016, B8-0374/2016, B8-0379/2016, B8-0380/2016, B8-0381/2016)

7.4. Zavedení mimořádných autonomních obchodních opatření pro Tunisko (A8-0013/2016 - Marielle de Sarnez) (hlasování)

7.5. Veterinární léčivé přípravky (A8-0046/2016 - Françoise Grossetête) (hlasování)
 

– Before the vote on the legislative resolution:

 
  
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  Françoise Grossetête, rapporteure. Monsieur le Président, je propose le report du vote sur le projet de résolution législative, conformément à l'article 61, paragraphe 2, du règlement, pour procéder directement aux négociations interinstitutionnelles sur la base du mandat adopté.

 
  
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  President. – That is adopted. So this matter is referred back to committee to allow the interinstitutional negotiations to begin.

 

7.6. Registrace humánních a veterinárních léčivých přípravků a dozor nad nimi (A8-0035/2016 - Claudiu Ciprian Tănăsescu) (hlasování)
 

– Before the vote on the legislative resolution:

 
  
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  Claudiu Ciprian Tănăsescu, raportor. Domnule președintele, propun amânarea votului pe rezoluția legislativă conform articolului 61 al doilea paragraf, pentru a putea trece direct la negocierile interinstituționale pe baza mandatului adoptat.

 
  
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  President. – That is adopted. So this matter is referred back to committee to allow the interinstitutional negotiations to begin.

 

7.7. Na cestě k prosperující ekonomice založené na datech (B8-0308/2016) (hlasování)

7.8. Situace v Eritreji (B8-0318/2016, B8-0319/2016, B8-0320/2016, B8-0321/2016, B8-0322/2016, B8-0323/2016, B8-0324/2016) (hlasování)

7.9. Zpráva o Bývalé jugoslávské republice Makedonii za rok 2015 (B8-0310/2016) (hlasování)

7.10. Zpráva o Černé Hoře za rok 2015 (B8-0309/2016) (hlasování)
 

- Înainte de votarea amendamentului 3:

 
  
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  Andrey Kovatchev (PPE). Mr President, I would like on behalf of the PPE to put an oral amendment to paragraph 3, first part, after the first sentence: ‘deplores external pressure attempts related to Montenegro’s integration into Euro-Atlantic organisations’.

 
  
 

(Amendamentul oral nu a fost reținut)

 

7.11. Bankovní unie – výroční zpráva za rok 2015 (A8-0033/2016 - Roberto Gualtieri) (hlasování)
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  Preşedintele. – Votarea a luat sfârșit.

 

8. Vysvětlení hlasování
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8.1. Zavedení mimořádných autonomních obchodních opatření pro Tunisko (A8-0013/2016 - Marielle de Sarnez)
 

Explicații orale privind votul

 
  
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  Nicola Caputo (S&D). Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi ho votato contro l'importazione aggiuntiva senza dazi nell'Unione europea di 35 000 tonnellate di olio di oliva tunisino, perché si tratta di una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, aumenta il rischio di frodi, ai danni dei consumatori europei e danneggia i produttori italiani, in particolare quelli pugliesi già penalizzati dal problema Xylella.

L'improvvido via libera del Parlamento di oggi arriva dopo che nel 2015 le importazioni di olio di oliva tunisino in Italia sono aumentate del 481%. Il nuovo contingente agevolato andrà tra l'altro da aggiungersi alle attuali 56 700 tonnellate a dazio zero, già previste dall'accordo di associazione Unione europea-Tunisia, portando così il totale degli arrivi agevolati oltre quota 90 000.

Il rischio concreto è che in questo modo si favorisca solo il moltiplicarsi di frodi, ingannando i consumatori sull'origine del prodotto e favorendo una concorrenza sleale nei confronti dei produttori di qualità. Non metto in discussione il supporto dell'Unione europea all'economia tunisina ma le modalità dell'aiuto. L'Unione europea deve in tutti i modi accompagnare il processo di democratizzazione della Tunisia ma a farne le spese non possono essere i nostri produttori di olio.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). Herr Präsident! Einerseits ist die Freude groß über den angenommen Bericht, denn die beste Entwicklungshilfe ist natürlich gegenseitiger Handel. Freie Handelsbeziehungen generieren wirtschaftliche Entwicklung, und wirtschaftliche Entwicklung schafft Arbeitsplätze, Arbeitsplätze schaffen Einkommen und Wohlstand – so weit, so gut.

Andererseits müssen wir gerade bei Importen von Agrarprodukten auf mögliche Kollateralschäden im Binnenmarkt achten und auf diese auch verweisen, denn gerade im Gemüse- und Obstsektor haben wir in der Europäischen Union eine latente Überversorgung. Ein unsensibler Import kann da zu Preisverfall bei unseren europäischen Landwirten führen.

Ich bitte deshalb die Europäische Kommission, erstens sich des Problems bewusst zu sein und zweitens für entsprechende angemessene Kompensationsmaßnahmen für unsere europäischen Landwirte zu sorgen.

 
  
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  Hannu Takkula (ALDE). Arvoisa puhemies, totesin tuosta Tunisian kanssa tehtävästä kauppasopimuksesta ja yhteistyöstä, että on erittäin tärkeätä, että tuemme Tunisiaa ja ennen muuta sen demokratian kehitystä. Sitä he tarvitsevat voimakkaasti tuonne Pohjois-Afrikkaan, niin kuin koko Afrikan mantereelle, me tiedämme sen.

Mutta ehkä noista keinoista sen verran, että itsekin olen hiukan sitä mieltä, että meidän pitäisi huolehtia myös nyt omasta Etelä-Euroopasta ja sen oliivituotannosta, oliiviöljyn laadusta, alkuperästä ja näin edespäin. Tässä suhteessa hiukan itse myös karsastan tätä ajatusta, että oliiviöljyn tariffivapaata kiintiötä nostettiin edelleen. Olemassa olevat sopimukset olisivat tältä osin riittäneet, mutta toki Tunisia tarvitsee tässä apua, ja voidaan sanoa, että edustaja Caputon puheenvuoro vastasi tältä osin, melko monelta osin, sitä, mitä itse asiasta ajattelen.

 
  
 

Explicații scrise privind votul

 
  
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  Isabella Adinolfi (EFDD), per iscritto. ‒ L'accordo euromediterraneo regola le relazioni tra UE e Tunisia, instaurando una cooperazione economica e finanziaria nel rispetto dei diritti umani.

L'attentato terroristico del 26 giugno 2015 nei pressi di Sousse, in Tunisia, ha però spronato gli Stati membri all'adozione di misure eccezionali e temporanee a sostegno dell'economia tunisina, gravemente danneggiata dai suddetti eventi. Per tali ragioni, si è autorizzata l'importazione di 35 000 tonnellate di olio tunisino, libere da dazio, per gli anni 2016 e 2017, cagionando così un enorme danno all'economia e all'agricoltura italiana.

Pertanto, ho deciso di esprimere voto negativo, considerando come una simile deroga alle norme d'importazione, per un lasso di tempo così prolungato, danneggi gravemente una delle eccellenze dell'economia italiana, già colpita gravemente dalla crisi economica e dalla xylella.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de la introducción de medidas comerciales autónomas de emergencia para Túnez desde el convencimiento de que estas medidas no son para ayudar al pueblo ni a las agricultoras y agricultores tunecinos, sino que son medidas para abaratar el coste de las aceitunas, lo que perjudicará a los pequeños y medianos productores y productoras en los países del sur de Europa y también en Túnez.

Tampoco hay ninguna garantía de que ese aceite no entre en la Unión Europea por debajo de los costes reales de producción o de que no vaya a producirse dumping ecológico o social. Por estos motivos he votado en contra.

 
  
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  Νίκος Ανδρουλάκης ( S&D), γραπτώς. ‒ Μετά την Αραβική Άνοιξη, η Τυνησία αποτελεί τη χώρα πρότυπο στη διαδικασία μετάβασης προς τη Δημοκρατία. Η Ευρωπαϊκή Ένωση στο πλαίσιο της προσπάθειάς της να βοηθήσει τη χώρα τόσο σε πολιτικό όσο και οικονομικό επίπεδο αποφάσισε την αφορολόγητη εισαγωγή επιπλέον 35.000 τόνων ελαιολάδου, επιπλέον των 56.000 τόνων που ήδη εισάγονται με προνομιακό καθεστώς. Δυστυχώς, τα μέτρα τα οποία θα μπορούσαν να διασφαλίσουν την οικονομική στήριξη της Τυνησίας χωρίς συγχρόνως να διακινδυνεύεται η ελληνική και ευρωπαϊκή παραγωγή ελαιολάδου δεν συμπεριελήφθησαν. Για τον λόγο αυτό αναγκάστηκα να καταψηφίσω την έκθεση στο σύνολό του.

 
  
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  Pascal Arimont (PPE), schriftlich. ‒ Angesichts der schrecklichen Terroranschläge, die Tunesien vergangenes Jahr heimsuchten, befindet sich das Land derzeit in großen wirtschaftlichen Schwierigkeiten. Vor diesem Hintergrund legte die Kommission dem Parlament in erster Lesung einen vernünftigen Verordnungsvorschlag zur Einführung von dringenden autonomen Handelsmaßnahmen für Tunesien vor. Für die Jahre 2016 und 2017 führt der Text ein zollfreies Kontingent von jeweils 35 000 Tonnen nativem Olivenöl ein, das vollständig in Tunesien hergestellt worden ist. Nach der Hälfte der Zeit werden dann aber auch die Auswirkungen dieser Handelsmaßnahme auf den Olivenölmarkt der Union evaluiert. Sollte dabei festgestellt werden, dass der Unionsmarkt betroffen ist, kann die Kommission Korrekturmaßnahmen einführen.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport vise à aider la Tunisie à sortir de ses difficultés économiques, alors que sa situation politique est très fragile. Malheureusement, dédouaner 35 000 tonnes d'huile d'olive tunisienne ne peut qu'aggraver les difficultés des producteurs européens d'huile d'olive et favoriser la fraude en faisant passer pour française ou italienne de l'huile tunisienne, pratique déjà très répandue.

En conséquence j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Jean Arthuis (ALDE), par écrit. ‒ Il est essentiel d'assurer la stabilité économique et politique de la Tunisie. C'est pourquoi j'ai voté en faveur de cette résolution. Fruit d'un long travail de ma collègue Marielle de Sarnez, cette résolution sera bénéfique à l'économie tunisienne et donc à son long cheminement vers une démocratie apaisée. Nous devons soutenir la Tunisie dans ses efforts pour consolider la démocratie en contribuant au développement économique du pays.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už skubių autonominių prekybos priemonių taikymą Tuniso Respublikai. Dėl 2015 m. kovo 18 d. Tunise ir 2015 m. birželio 26 d. Susoje įvykdytų teroristinių išpuolių labai nukentėjo Tuniso ekonomika. Atsižvelgdama į tai, Europos Sąjunga nori dar kartą patvirtinti, kad remia Tunisą ir imasi konkrečių Tuniso ekonomikos vystymąsi remiančių veiksmų. Siūloma pradėti vienašališkai laikinai taikyti autonominę prekybos priemonę, pagal kurią Tunisui numatoma tarifinė kvota – šiai šaliai leidžiama be muito eksportuoti į Sąjungą 35 000 tonų alyvuogių aliejaus per metus, tai yra iš viso 70 000 tonų, nedidinant bendros importo apimties. Ši kvota nustatoma dvejiems metams nuo 2016 m. sausio 1 d. iki 2017 m. gruodžio 31 d. ir ji gali būti taikoma nuo tada, kai bus išnaudota dabar taikoma Sąjungos ir Tuniso asociacijos susitarime numatyta 56 700 tonų nulinio tarifo tarifinė kvota. Ši priemonė bus labai naudinga Tuniso ekonomikai. Tuniso alyvuogių auginimo sektoriuje netiesiogiai sukuriama daugiau kaip milijonas darbo vietų, kurios sudaro penktadalį visų šalies žemės ūkio sektoriuje sukuriamų darbo vietų. Be to, alyvuogių aliejus yra daugiausia eksportuojamas Tuniso žemės ūkio produktas.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF), par écrit. ‒ L'Union européenne aurait pu aider de bien d'autres manières la Tunisie sans mettre en difficulté les oléiculteurs européens. J'ai voté contre ce texte qui, une fois de plus, ne tient aucun compte des difficultés rencontrées par nos propres producteurs.

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. J'ai voté en faveur de ce texte qui vise à aider économiquement la Tunisie et ainsi à aider à sa stabilisation malgré les actes terroristes auxquels elle est confrontée.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ L'olio d'oliva rappresenta il principale prodotto agricolo esportato dalla Tunisia verso l'Unione europea nonché un settore fondamentale per l'economia del paese.

La proposta di regolamento approvata oggi in Parlamento ha avuto come obiettivo di introdurre alcune misure commerciali autonome di emergenza per favorire l'ingresso di 70 000 tonnellate di olio tunisino, senza aumentare il volume globale delle importazioni. Ho deciso esprimere voto contrario a questo provvedimento, perché sono convinto che queste misure non servano ad aiutare i produttori del paese maghrebino.

Pur consapevole della fragilità della situazione economica e sociale tunisina, ritengo che l'Unione debba aiutare il paese con un impegno politico di più ampio respiro che sappia consolidare il processo democratico avviato dalla Tunisia senza mettere a rischio i consumatori e i cittadini dell'Unione. L'importazione dell'olio tunisino apre il mercato europeo ad un pericolo maggiore in termini di frodi, minacciando di generare una concorrenza sleale capace di danneggiare i produttori di qualità.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de estas medidas comerciales extraordinarias porque consideramos que, en primer lugar, no responden al sentido original del mandato del Consejo, al no favorecer al conjunto de la economía y de la sociedad tunecina, sino a las empresas productoras de aceite de oliva con capacidad exportadora. Asimismo, el informe no prevé mecanismos de compensación lo suficientemente garantistas en caso de una caída de los precios del aceite de oliva en Europa, que podría afectar negativamente a los productores de aceite europeos, en particular italianos y españoles. Por último, estas medidas extraordinarias parecen abrir la puerta a un aumento permanente del contingente de aceite tunecino importado en el marco del acuerdo de libre comercio entre la UE y Túnez que se encuentra actualmente en negociación.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ He apoyado este informe sobre la introducción de medidas comerciales autónomas de emergencia para la República de Túnez, con la que la UE quiere reafirmar su apoyo de manera concreta en favor del desarrollo económico de Túnez. Para ello, la Comisión propone ofrecer un contingente arancelario libre de derechos, temporal y unilateral de 35 000 toneladas anuales para las exportaciones de aceite de oliva de Túnez a la Unión en forma de medidas comerciales autónomas y sin que esto suponga un aumento del volumen total de las importaciones.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ Je me suis positionnée contre ce texte sur les mesures commerciales d'urgence en faveur de la Tunisie.

Si je considère que la Tunisie doit être un partenaire stratégique, notamment pour la France du fait des liens historiques entre nos deux pays, et que je suis consciente de la déstabilisation de l'économie tunisienne par les attentats terroristes, je ne crois pas que mettre en concurrence nos oléiculteurs européens avec l'industrie tunisienne de l'huile d'olive soit la solution à apporter aux problèmes économiques tunisiens.

Il faut bien sûr aider la Tunisie à se stabiliser pour notamment éviter les risques de bouleversements politiques et sociaux qui auraient également une grave incidence pour les européens, mais l'aide proposée supprimerait les droits de douane sur 35 000 tonnes supplémentaires d'huile d'olive, alors même que notre secteur agricole connaît l'une des plus graves crises de son histoire et que le prix de l'huile d'olive a eu tendance à baisser substantiellement depuis dix ans.

Il aurait fallu fournir à la Tunisie un appui stratégique pour notamment redynamiser le secteur touristique, mais cette solution n'aura, au mieux, que des effets bénéfiques de court terme pour les Tunisiens et très certainement des effets catastrophiques pour les oléiculteurs européens, notamment italiens, espagnols, mais aussi français.

 
  
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  Mara Bizzotto (ENF), per iscritto. ‒ Questo provvedimento è scandaloso e avrà conseguenze devastanti per i produttori italiani di olio e per il Made in Italy. Rappresenta l'ennesima follia dell'UE, una decisione che va contro i nostri produttori e gli stessi consumatori: permettere l'ingresso di 35 000 tonnellate di olio d'oliva tunisino, a dazio zero, significherà la chiusura di migliaia di aziende italiane e un aumento esponenziale delle frodi legate al commercio di olio d'oliva. Mi sono espressa contro l'approvazione di questo testo.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šio pranešimo dėl pasiūlymo dėl Europos Parlamento ir Tarybos reglamento dėl skubių autonominių prekybos priemonių netaikymo Tuniso Respublikai. Dėl 2015 m. kovo 18 d. Tunise ir 2015 m. birželio 26 d. Susoje įvykdytų teroristinių išpuolių labai nukentėjo Tuniso ekonomika, tačiau jau ir prieš šiuos įvykius Tunise buvo didelių ekonomikos sunkumų. Atsižvelgdama į šias aplinkybes, Europos Sąjunga nori dar kartą patvirtinti, kad remia Tunisą ir imasi konkrečių Tuniso ekonomikos vystymąsi remiančių veiksmų. Taigi Europos Komisija siūlo pradėti vienašališkai laikinai taikyti autonominę prekybos priemonę, pagal kurią Tunisui numatoma tarifinė kvota – šiai šaliai leidžiama be muito eksportuoti į Sąjungą 35 000 tonų alyvuogių aliejaus per metus, tai yra iš viso 70 000 tonų, nedidinant bendros importo apimties. Ši kvota nustatoma dvejiems metams nuo 2016 m. sausio 1 d. iki 2017 m. gruodžio 31 d. ir ji gali būti taikoma nuo tada, kai bus išnaudota dabar taikoma Sąjungos ir Tuniso asociacijos susitarime numatyta 56 700 tonų nulinio tarifo tarifinė kvota. Ši priemonė bus labai naudinga Tuniso ekonomikai. Tuniso alyvuogių auginimo sektoriuje netiesiogiai sukuriama daugiau kaip milijonas darbo vietų, kurios sudaro penktadalį visų šalies žemės ūkio sektoriuje sukuriamų darbo vietų. Be to, alyvuogių aliejus yra daugiausia eksportuojamas Tuniso žemės ūkio produktas.

 
  
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  Franc Bogovič (PPE), pisno. ‒ Z glasovanjem za sem izrazil podporo predlogom sprememb, ki so jih pripravili pogajalski kolegi v Evropskem parlamentu v zvezi z uredbo Evropskega parlamenta in Evropskega Sveta o uvedbi nujnih avtonomnih trgovinskih ukrepov za Republiko Tunizijo.

Tako smo opozorili, da so izredni ukrepi za pomoč tunizijskemu gospodarstvu po dveh terorističnih napadih v lanskem letu začasne narave. Glavna izvozna panoga, pridelava oljčnega olja, se je znašla v težavah, zato bo tudi v največji meri deležna ukrepov.

Da bi se izognili goljufijam in zagotovili, da bodo predvideni avtonomni trgovinski ukrepi dejansko koristili tunizijskemu gospodarstvu, morajo biti pogojeni z upoštevanjem ustreznih predpisov Unije o poreklu proizvodov in z njimi povezanih postopkov s strani Tunizije ter tudi z učinkovitim upravnim sodelovanjem Tunizije z Unijo.

 
  
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  Simona Bonafè (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato contro la proposta di importare nell'UE settantamila tonnellate aggiuntive di olio tunisino, a dazi zero, per il biennio 2016-2017.

La Tunisia è un attore fondamentale per la stabilità nell'area nordafricana ed è nell'interesse comune favorirne la ripresa economica e la transizione democratica. Tuttavia, per offrire un sostegno concreto occorre agire con mezzi adeguati, in grado di produrre benefici tangibili per la popolazione tunisina, e che non siano controproducenti per le produzioni europee.

Il mio voto di oggi segue un percorso intrapreso nelle scorse settimane con alcuni esponenti del gruppo S&D, e in particolare della delegazione del PD, per migliorare la proposta. Siamo riusciti a far passare l'obbligo di tracciabilità e l'esclusione di proroghe alla misura. Ritengo però che il testo, privo di altri miglioramenti che pure avevamo avanzato, resti fortemente problematico per i produttori europei onesti e, in ultima analisi, per i consumatori, aumentando il rischio di frodi a scapito della garanzia del "made in".

 
  
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  Mercedes Bresso (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore di questo documento perché ritengo che sia compito dell'Unione europea sostenere la transizione della Tunisia verso la democrazia con ogni mezzo possibile.

Credo che l'introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Tunisia permetta di fornire un sostegno tangibile all'economia tunisina e di rendere meno appetibile agli occhi dei cittadini tunisini un cambio di regime, sia esso di natura militare o religiosa. La Tunisia rappresenta l'unico paese in cui la primavera araba ha raggiunto risultati soddisfacenti. È nell'interesse di tutti che i risultati raggiunti non siano vanificati.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ La Tunisia è indubbiamente un paese il cui percorso democratico deve essere sostenuto e incoraggiato. Tuttavia sono contraria a questo provvedimento perché in questa maniera non si aiutano realmente i tunisini, si penalizzano i nostri produttori e di certo non si favoriscono i consumatori.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ Voto fortemente contrario. Questo provvedimento prende vita da un intervento in persona dell'Alto rappresentante Mogherini, con l'obiettivo di aiutare l'economia tunisina colpita dalla crisi del settore turistico a seguito dei recenti attentati terroristici.

Ciò che propone, quindi, la Commissione europea è di permettere l'ingresso ulteriore nell'UE di un contingente a tariffa zero di 35.000 tonnellate di olio d'oliva Tunisino.

È chiaro che il prezzo di questo "aiuto" verrebbe pagato solo da certi Stati membri (Italia, Spagna, Grecia e in parte Francia), mentre per la maggior parte si tratterebbe di un provvedimento a impatto zero.

Inoltre, questo intervento non farebbe altro che favorire le multinazionali del falso "made in Italy" che immettono sul mercato dell'Unione enormi quantitativi di olio di oliva che sembra Italiano, ma che è tale – quando va bene – solo in parte.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. ‒ À la suite des attentats terroristes de Sousse en Tunisie en septembre 2015, l'économie tunisienne, qui repose énormément sur le tourisme, a été considérablement impactée. Dans cette perspective, la Commission a proposé la mise en place, unilatéralement et à titre temporaire, d'un contingent tarifaire à droit nul de 35 000 tonnes par an pour les exportations d'huile d'olive provenant de la Tunisie vers l'Union européenne pour une période de deux ans.

Lors de la session plénière de février à Bruxelles, le Parlement européen a demandé des mesures supplémentaires de garantie de protection pour les producteurs d'huile d'olive européens. Ces derniers se situent principalement dans les régions du Sud de l'Union qui éprouvent d'importantes difficultés économiques. Il était donc nécessaire de mettre en application une mesure qui soit à la fois bénéfique pour la Tunisie et qui ne mette pas en danger les producteurs d'huile d'olive européens.

J'ai voté en faveur de ce texte qui constitue un compromis tout à fait acceptable.

 
  
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  James Carver (EFDD), in writing. ‒ UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  David Casa (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of the amendments to the proposal for a regulation on the introduction of emergency autonomous trade measures for the Republic of Tunisia relating to olive oil in the hope that they will help to resolve the difficult current economic situation in Tunisia. However, to remain cautious and ensure that EU producers of olive oil remain unaffected by this, the Commission should also conduct an assessment of this regulation and introduce corrective measures if necessary.

 
  
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  Caterina Chinnici (S&D), per iscritto. ‒ Ho riconfermato il mio voto contrario alla risoluzione legislativa sulle misure di aiuto straordinarie alla Tunisia, perché ritengo che l'azzeramento dei dazi doganali all'importazione di olio d'oliva tunisino possa nuocere ad un settore già gravemente provato dalle conseguenze del perdurare della crisi economica.

Nel primo voto in plenaria del 25 febbraio, il Parlamento, per contenere le ripercussioni che l'accordo avrebbe avuto sulla produzione europea ed in particolare per quella italiana, era riuscito a modificare parte della proposta. Si era trattato di una posizione chiara ed inequivocabile che aveva rincuorato i sostenitori del no, facendo sperare che in sede di Consiglio potessero esserci le condizioni per un cambio di rotta.

Senza dubbio l'aiuto ai paesi terzi rientra tra le missioni dell'Unione europea e misure per accompagnare il processo di democratizzazione e di stabilizzazione dell'area del bacino del Mediterraneo vanno intraprese, ma il tentativo di aiutare un paese in difficoltà sta rischiando di danneggiarne altri.

Ci aspettiamo che si possa presto aprire un dibattito per riconoscere misure compensative a quegli Stati più esposti a perdite di quote di mercato.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου (PPE), γραπτώς. ‒ Στηρίζουμε την έκθεση σχετικά με την πρόταση κανονισμού του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και του Συμβουλίου σχετικά με την εφαρμογή έκτακτων αυτόνομων εμπορικών μέτρων για τη Δημοκρατία της Τυνησίας.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ Against the current background the European Commission proposes to offer a temporary, unilateral duty free tariff rate quota of 35 000 tonnes annually for Tunisia’s exports of olive oil to the Union, under the form of autonomous trade measure. Such quota will be made available for a period of two years, from 1 January 2016 until 31 December 2017. This additional volume will be opened once the existing duty-free tariff rate quota of 56 700 tonnes, enshrined in the Agreement, is exhausted.

Olive oil is Tunisia’s main agricultural export to the EU, and the olive oil industry is an important part of the country’s economy, providing direct and indirect employment to more than one million people and representing one-fifth of the country’s total agricultural employment.

 
  
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  David Coburn (EFDD), in writing. ‒ UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. ‒ Come in precedenza, ho sottolineato la mia contrarietà alla risoluzione intesa ad istituire misure di emergenza a favore della Tunisia, che consistono nel via libera all'importazione di 70 mila tonnellate di olio d'oliva tunisino in regime di esenzione fiscale per due anni, il che avrà come conseguenza un ulteriore danno alla situazione dei piccoli produttori di olio di diversi paesi europei, in particolare quelli italiani.

Non si vuole mettere in dubbio il desiderio di voler aiutare un altro paese, per altro strategicamente importante per l'Europa, ma non possiamo accettare il fatto che ogni volta a rimetterci siano i piccoli produttori italiani e/o dei paesi del Sud dell'Europa. Bisogna essere in grado di trovare soluzioni diverse per poter mostrare solidarietà verso i paesi terzi senza creare svantaggi per gli Stati membri.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de la introducción de medidas comerciales autónomas de emergencia para Túnez desde el convencimiento de que estas medidas no son para ayudar al pueblo ni a las agricultoras y agricultores tunecinos, sino que son medidas para abaratar el coste de las aceitunas, lo que perjudicará a los pequeños y medianos productores y productoras en los países del sur de Europa y también en Túnez.

Tampoco hay ninguna garantía de que ese aceite no entre en la Unión Europea por debajo de los costes reales de producción o de que no vaya a producirse dumping ecológico o social. Por estos motivos he votado en contra.

 
  
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  Andrea Cozzolino (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato, per la seconda volta e sempre convintamente, contro l'abolizione dei dazi sull'olio tunisino.

L'ho fatto perché colpito dalle considerazioni di svariate ONG tunisine per le quali le misure sono insufficienti e incapaci di produrre effetti positivi per il settore agricolo e, in generale, per la situazione economica. L'ho fatto anche perché credo che la risoluzione finale rappresenti un duro colpo per i piccoli produttori: il provvedimento per come è strutturato rischia, infatti, di aiutare soltanto la grande industria, rafforzando le lobby del settore.

La mancata approvazione di importanti emendamenti ha impedito che venissero fugati tutti i dubbi e le incertezze che il provvedimento solleva. La risoluzione finale è affrettata e poco analitica, incapace di rispondere al bisogno di sostegno del popolo tunisino e penalizzante nei confronti di una parte del nostro tessuto produttivo. Per questo, ancora una volta, ho deciso di votare contro il provvedimento.

 
  
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  Andi Cristea (S&D), în scris. ‒ În urma atacurilor teroriste de anul trecut, economia tunisiană a fost afectată foarte mult, iar Uniunea Europeană și-a reafirmat sprijinul, acționând în mod concret pentru a sprijini dezvoltarea economică a Tunisiei. Astfel, Uniunea va oferi Tunisiei, cu titlu temporar, un contingent tarifar scutit de taxe vamale pus la dispoziție pe o perioadă de doi ani, până la 31 decembrie 2017, de 70 000 de tone în total, pentru exporturile de ulei de măsline din Tunisia către Uniune, sub forma unei măsuri comerciale autonome, fără a crește volumul global al importurilor. Măsura va aduce beneficii importante sectorului de ulei de măsline, ce angajează indirect în Tunisia peste un milion de persoane și reprezintă o cincime din totalul locurilor de muncă din agricultură. Prin implicarea concretă alături de tunisieni în sprijinirea dezvoltării lor economice, UE contribuie și la promovarea democrației în Tunisia.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ Zamach terrorystyczny w czerwcu 2015 r. w Susie wywołał w UE debatę na temat konieczności dalszego wspierania Tunezji w transformacji politycznej i gospodarczej w konkretny i ukierunkowany sposób, za pomocą działań, które mogą być skuteczne w perspektywie krótkoterminowej.

Komisja Europejska proponuje tymczasowy jednostronny bezcłowy kontyngent taryfowy w wysokości 35 000 ton rocznie na wywóz oliwy z oliwek z Tunezji do Unii w formie autonomicznych środków handlowych. Oliwa z oliwek jest głównym produktem rolnym Tunezji wywożonym do UE, a sektor oliwy z oliwek to ważna część gospodarki krajowej – zapewnia bezpośrednio i pośrednio zatrudnienie dla ponad miliona osób, co stanowi łącznie jedną piątą zatrudnienia w całym sektorze rolnictwa. Należy zauważyć, że ustępstwo to nie powinno przesądzać o wyniku negocjacji dotyczących rolnictwa w ramach umowy o wolnym handlu, które rozpoczęły się w październiku 2015 r. Mając na uwadze fakt, iż celem tych działań jest wsparcie gospodarcze, a tym samym podtrzymanie trwającej transformacji w Tunezji, zagłosowałem za.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ I strongly believe that the European Union must support Tunisia since it is facing a politically and economically difficult period. Moreover we need a stable Tunisia also for the benefit of stability in the Mediterranean. The fact is, the economy of Tunisia was already facing serious difficulties and the terrorist attacks have led to further problems primarily in the economy. Stronger trade relations with the European Union would be beneficial for Tunisia to be able to revive its economy. With the Association Agreement, the European Union has already taken a positive step forward in assisting Tunisia. I am in favour of the autonomous trade measures proposed, as they are a concrete example of EU support and further promote democracy in Tunisia and for these reasons I voted in favour of this report.

 
  
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  Mireille D'Ornano (ENF), par écrit. ‒ Je me suis opposée à cette exonération de droits de douane pour l'exportation de dizaines de milliers de tonnes d'huile tunisienne, en votant contre ce texte.

Notre devoir de parlementaire est de protéger d'abord nos oléiculteurs. D'autant que ces derniers sont touchés par la bactérie Xylella, notamment en Corse, l'Italie étant encore plus gravement touchée. Sans parler de l'Espagne dont la production est affaiblie par la sécheresse depuis 2013.

Exonérer la Tunisie est un comble quand on sait qu'elle profite déjà largement de la hausse récente des prix de l'huile, qui découle précisément de ce contexte.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Αρνητικότατον η βοήθεια σε κράτος εκτός ΕΕ εις βάρος μελών της που ήδη βρίσκονται σε δυσκολία, όπως η Ελλάδα και η Ιταλία. Δεν σηκώνει δεύτερη σκέψη.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ O azeite é o principal produto agrícola da Tunísia exportado para a UE. O setor oleícola constitui parte importante da economia do país, bem como de algumas regiões de certos Estados—Membros, em especial do Sul.

O regulamento prevê a concessão de um contingente pautal anual, com isenção de direitos, de 35 mil toneladas para as exportações de azeite da Tunísia para a UE em 2016 e 2017 (ou seja, 70 mil toneladas no total). Esta quota será aberta após o esgotamento das atuais 56 700 toneladas, também isentas de direitos, consagradas no Acordo de Associação UE-Tunísia.

Concordo que a Comissão realize uma avaliação intercalar do impacto no mercado oleícola da União e que, caso se verifique que o mercado europeu é afetado, proponha medidas corretivas para restabelecer a situação.

 
  
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  Edouard Ferrand (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre: l'Union européenne aurait pu aider de biens d'autres manières la Tunisie sans mettre en difficulté les oléiculteurs européens.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ Na sequência dos atentados de 26 de fevereiro de 2015, propõe-se a concessão, para as exportações de azeite da Tunísia para a UE, de um contingente pautal unilateral e temporário com isenção de direitos, de 35 000 toneladas anuais, sob a forma de medida comercial autónoma. Esse contingente será disponibilizado por um período de dois anos, de 1 de janeiro de 2016 até 31 de dezembro de 2017.

A filosofia da medida é a mesma que explicou, no passado, medidas idênticas, por exemplo em relação à importação de têxteis do Paquistão. Para Portugal, bem como outros Estados-Membros da orla do Mediterrâneo, a produção de azeite tem uma significativa importância económica e social e será prejudicada por esta medida.

Era possível adotar outras medidas, de genuína e mais efetiva solidariedade com o povo tunisino. Não é esse, porém, o objetivo desta medida.

Beneficiando os importadores europeus (e alguns interesses circunscritos na Tunísia), esta medida prejudica os mesmos de sempre. A verdade é que nunca medidas deste tipo prejudicam os países mais poderosos da UE (assim foi com os têxteis do Paquistão, assim é agora com o azeite da Tunísia). São sempre os mesmos a arcar com os custos desta falsa solidariedade.

 
  
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  Lorenzo Fontana (ENF), per iscritto. ‒ Voto assolutamente contrario alla relazione che permette l'ingresso di olio tunisino in Europa con conseguenze negative soprattutto per i produttori italiani.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Καταψηφίζω την έκθεση όσον αφορά τη θέσπιση έκτακτων αυτόνομων εμπορικών μέτρων για την Τυνησία, καθώς η βοήθεια σε κράτος εκτός ΕΕ εις βάρος μελών της που ήδη βρίσκονται σε δυσκολία όπως η Ελλάδα και η Ιταλία, δεν σηκώνει δεύτερη σκέψη.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Tunesien ist ein wichtiger Partner für den europäischen grenzüberschreitenden Handel. Indem die wirtschaftliche Situation des Landes durch die Förderung des Olivenölsektors gestärkt wird, leisten wir auch einen wichtigen Beitrag zur Stärkung der Wirtschaft.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de estas medidas comerciales extraordinarias porque consideramos que, en primer lugar, no responden al sentido original del mandato del Consejo, al no favorecer al conjunto de la economía y de la sociedad tunecina, sino a las empresas productoras de aceite de oliva con capacidad exportadora. Asimismo, el informe no prevé mecanismos de compensación lo suficientemente garantistas en caso de una caída de los precios del aceite de oliva en Europa, que podría afectar negativamente a los productores de aceite europeos, en particular italianos y españoles. Por último, estas medidas extraordinarias parecen abrir la puerta a un aumento permanente del contingente de aceite tunecino importado en el marco del acuerdo de libre comercio entre la UE y Túnez que se encuentra actualmente en negociación.

 
  
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  Nathalie Griesbeck (ALDE), par écrit. Frappée par des attentats terroristes depuis 2015, la Tunisie a connu une baisse significative de la fréquentation de ses sites touristiques, particulièrement importants pour son économie. L'Union répond, par cette résolution, à sa promesse effectuée l'année dernière d'explorer la possibilité de prendre des mesures exceptionnelles et temporaires vis-à-vis de la Tunisie.

C'est pour cela qu'autoriser l'importation de 70 000 tonnes d'huile d'olive franchisées de droits au sein de l'Union m'apparaît être une action judicieuse. Ces mesures commerciales constituent pour moi une bonne façon pour l'Union de soutenir l'économie tunisienne, d'autant plus qu'elles sont soumises au respect de règles de contrôle. Enfin, ces mesures sont limitées dans le temps et des moyens sont laissés à la Commission en cas de déséquilibre pour le marché de l'huile d'olive européen.

Cette résolution bien pensée permettra de mettre en place une excellente mesure d'aide à la Tunisie, sans risquer de préjudices pour l'Union, et c'est pourquoi je l'ai votée sans hésitation.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report. I support the autonomous trade measure. The measure marginally interferes with olive oil production within the EU Member States, but can have a great impact on stability and security in the region.

 
  
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  Τάκης Χατζηγεωργίου ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Στον κανονισμό προβλέπεται η αύξηση εισαγωγών ακατέργαστου ελαιολάδου 35.000 τόνων ετήσια για τα χρόνια 2016 και 2017. Η οικονομία της Τυνησίας έχει πληγεί όλα αυτά τα χρόνια τόσο από την αστάθεια που επικρατούσε όσο και από τις τρομοκρατικές επιθέσεις. Αποτελεί ίσως μια από τις ελάχιστες χώρες της περιοχής όπου σήμερα παρατηρείται σταθερότητα και δεν έχει περιέλθει στο χάος που μαστίζει άλλες χώρες της περιοχής, όπως για παράδειγμα η γειτονική Λιβύη. Ωστόσο η πρόταση για αύξηση των εισαγωγών ελαιόλαδου δημιουργεί προβλήματα και αντιρρήσεις από τις χώρες ειδικά του Νότου, οι οποίες θεωρούν βάσιμα ότι θα πληγεί η δική τους οικονομία αν αυξηθούν οι εισαγωγές φτηνού ελαιολάδου από την Τυνησία. Παρότι στην Κύπρο δεν είμαστε μεγάλοι παραγωγοί, ωστόσο αυτό θα επηρεάσει τους κύπριους παραγωγούς. Για τον λόγο αυτό θεωρούμε ενδεδειγμένη στάση αυτήν της καταψήφισης.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ I was happy to vote in favour of my colleague, Marielle de Sarnez’ report on introducing emergency autonomous trade measures for Tunisia. Tunisia has suffered severe damage to its economy and especially to its tourism sector. Given the long history of cooperation and trade between Tunisia and the European Union, the importation into the Union of untreated olive oil originating in Tunisia (Tunisia’s largest export) via an autonomous trade measure would be mutually beneficial for both parties to the agreement. It would boost economic ties to Tunisia and enhances its cooperation with the European Union. I also support the agreement clause which allows the Commission to suspend the measure should Tunisia fail to comply with any of its stipulations.

 
  
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  Mike Hookem (EFDD), in writing. ‒ UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), in writing. ‒ I have voted according to the Commission’s proposal to Parliament and the Council. The Tunisian economy has been devastated following the terrorist attacks of 2015. It is crucial for the EU to support Tunisia through exceptional measures in order to boost its economy, and I fully support the quotas set by the Commission.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasovao sam za nacrt zakonodavne rezolucije Europskog parlamenta o prijedlogu uredbe Europskog parlamenta i Vijeća o uvođenju hitnih autonomnih trgovinskih mjera za Republiku Tunis jer podržavam napore da se pomogne ekonomiji Tunisa koja je znatno oslabljena radi terorističkih napada i političkih zbivanja. U tom kontekstu podržavam uvođenje hitnih autonomnih trgovinskih mjera, što je također i stav ALDE grupe. Međutim, nužno je ustanoviti hoće li se maslinovo ulje uvoziti izravno iz Tunisa, te moraju se spriječiti mogući pokušaji šverca ili prijevara s podrijetlom istoga. Smatram stoga da predložene mjere trebaju uzeti u obzir zaštitu europskih proizvođača maslinova ulja i onemogućiti poremećaje na tržištu.

 
  
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  Jean-François Jalkh (ENF), par écrit. – Pour aider la Tunisie, dont l'économie est gravement affectée par les attentats terroristes, la Commission propose un quota supplémentaire sans droit de douane de 35 000 tonnes d'exportations d'huile d'olive de la Tunisie vers l'Union. L'actuel contingent est de 56 700 tonnes. La mesure sera mise en place du 1er janvier 2016 au 31 décembre 2017.

La Tunisie connaît de graves difficultés suite aux nombreux attentats ayant notamment ébranlé son secteur touristique. Une aide est nécessaire pour éviter que le régime ne bascule et que ce pays si proche de nous ne soit déstabilisé. L'aide proposée est de mettre des droits de douane nuls sur 35 000 tonnes supplémentaires d'huile d'olive.

L'Union européenne aurait pu aider de biens d'autres manières la Tunisie sans mettre en difficulté les oléiculteurs européens. Le prix de l'huile d'olive a eu tendance à baisser tendanciellement depuis 10 ans, affectant les producteurs européens, sans que la Commission ne s'en soucie. J'ai donc voté contre ce texte.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Petr Ježek (ALDE), in writing. ‒ The EU must help Tunisia to succeed in the difficult transition the country has engaged in. This means we should support Tunisians in building a solid and credible democracy but also in developing their economy and creating jobs. The latter is the objective of this proposal, which is why I voted in favour. This measure allows for an additional 70 000 tonnes of its virgin olive oil to be imported duty free into the EU in 2016/17. The Tunisian olive sector indirectly provides employment to more than one million people, representing one-fifth of the total agricultural employment in the country. These temporary measures will have no impact on the total volume of Tunisian olive oil exported to the EU.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du rapport de ma collègue Marielle de Sarnez sur l'instauration de mesures commerciales autonomes d'urgence en faveur de la Tunisie. Il s'agit d'exempter de droits de douane un quota d'exportations d'huile d'olive tunisienne. Ces mesures sont temporaires et exceptionnelles et une analyse d'impact sur les producteurs européens aura lieu à mi-parcours. L'huile d'olive est une des seules sources d'exportation agricole de la Tunisie vers l'Union européenne dont le secteur fait vivre plus d'un million de personnes. Il est important de soutenir la Tunisie et par là son processus démocratique qui, s'il est l'un des plus avancés dans la région, est menacé par des défis sécuritaires importants, rendant primordial le soutien à la stabilité de l'économie tunisienne.

Ce texte a été adopté à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Der Vorschlag würde eine Benachteiligung der europäischen Olivenölproduzenten mit sich bringen und der tunesischen Konkurrenz die Möglichkeit eröffnen, mit einem namensgleichen, billigeren, aber qualitativ weniger überprüften Öl den Markt zu überschwemmen. Ich stimme aus diesen Gründen gegen den vorliegenden Vorschlag.

 
  
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  Stelios Kouloglou (GUE/NGL), in writing. ‒ We were waiting for the Council opinion regarding the emergency trade measures on Tunisia. I regret the fact that the Council approved all the amendments and the final report without changing anything. This is why I voted against this report. I believe that exacerbating the economic situation of European oil-producers is not the solution to help Tunisia.

 
  
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  Ilhan Kyuchyuk (ALDE), in writing. ‒ The introduction of emergency autonomous trade measures for Tunisia marks the beginning of a new era in relations between EU and Tunisia, a new approach in the Euro-Mediterranean political region. It has been clear that the Tunisian economy needs support in particular after last year’s terrorist attack which severely damaged the tourist industry (Tunisia’s main economic sector). Therefore, exceptional and temporary free access to the European market will really benefit the Tunisian economy. Last but not least, the introduction of emergency autonomous trade measures for Tunisia will facilitate negotiations between the Union and Tunisia on the establishment of a Deep and Comprehensive Free Trade Area (DCFTA).

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. – Oggi siamo stati chiamati a votare una relazione che prevede aiuti all'economia tunisina attraverso misure d'emergenza comunitarie che permetteranno l'importazione, per il 20016 e il 2017, di 70 000 tonnellate di olio d'oliva extra vergine tunisino "duty-free".

Da molti mesi stiamo lavorando su questa decisione, per me sbagliata, e resto contrario all'accordo. Va comunque sottolineato che grazie al nostro intervento il testo è stato migliorato rispetto a quello originario della Commissione europea. Ho votato contro perché ritengo che l'UE debba cambiare approccio, perché non si può pensare di aiutare paesi esterni danneggiando la nostra economia o parte di essa. E in questo caso non ritengo nemmeno ci sia un aiuto concreto per la Tunisia. Chiedo che la Commissione europea monitori l'implementazione dell'accordo per evitare frodi e contraffazioni, e procedere al più presto con il riconoscimento di misure compensative per i nostri olivicoltori, quali ad esempio il riconoscimento del marchio IGP dell'olio extravergine di oliva siciliano.

 
  
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  Patrick Le Hyaric (GUE/NGL), par écrit. – Pour aider l'économie tunisienne, la Commission nous proposait d'accorder 35 000 tonnes de quotas d'importation sans droits de douanes pour l'huile d'olive tunisienne pour les années 2016 et 2017.

Ces quotas ont cependant fortement été critiqués par les agriculteurs du Sud de l'Union européenne. Ils viennent de subir de plein fouet une chute de la production due à une bactérie s'attaquant aux oliviers, et s'inquiètent de voir l'huile d'olive tunisienne prendre les parts de marché qu'ils ont perdues.

Étant donné que ces doutes n'ont pas reçu de réponses claires de la part de la Commission et que les amendements que j'avais déposés, demandant des mesures de sauvegarde pour les producteurs, ne sont pas repris, j'ai décidé de m'abstenir, car je ne voulais pas non plus bloquer une mesure qui puisse aider l'économie tunisienne.

Je note cependant qu'il existe bien d'autres moyens d'aider l'économie tunisienne, à commencer par la révision de sa dette ou les conditions que nous mettons à nos aides financières, plutôt que de porter des mesures qui menacent les producteurs européens et les opposent aux tunisiens.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre le rapport sur l'instauration de mesures commerciales autonomes d'urgence en faveur de la Tunisie.

Pour aider la Tunisie, dont l'économie est gravement affectée par les attentats terroristes, la Commission propose un quota supplémentaire sans droit de douane de 35 000 tonnes d'exportations d'huile d’olive de la Tunisie vers l'Union. L'actuel contingent est de 56 700 tonnes. Une aide est nécessaire pour éviter que le régime ne bascule et que ce pays si proche de nous ne soit déstabilisé.

L'Union européenne aurait pu aider de bien d'autres manières la Tunisie sans mettre en difficulté les oléiculteurs français et européens. Le prix de l'huile d'olive a eu tendance à baisser tendanciellement depuis 10 ans, affectant les producteurs européens. Cela, la Commission n'en a cure.

 
  
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  Gilles Lebreton (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce rapport, car il propose d'importer 35 000 tonnes d'huile d'olive tunisienne sans droits de douane. Cela va donc mettre nos oléiculteurs en difficulté.

Il est normal d'aider la Tunisie, dont le tourisme est en chute libre à cause du terrorisme islamiste. Mais il aurait fallu s'y prendre autrement!

 
  
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  Philippe Loiseau (ENF), par écrit. ‒ Je me suis prononcé CONTRE cette proposition. La Tunisie connaît de graves difficultés à relever son économie après les attentats terroristes qui l'ont frappée, et il est essentiel de l'aider à se stabiliser, sous peine de voir le pays basculer sous nos yeux.

Cependant, je pense que l'aide proposée par la Commission européenne, à savoir l'exonération de droits de douane sur 36 000 tonnes supplémentaires d'huile d'olive, est inappropriée. Étant donné que nos propres oléiculteurs font face à une baisse tendancielle depuis 10 ans du prix de l'huile d'olive, l'Union européenne devrait aider ses producteurs au lieu d'édicter des mesures qui les plombent.

Le texte est donc inadapté à la situation européenne.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de la introducción de medidas comerciales autónomas de emergencia para Túnez desde el convencimiento de que estas medidas no son para ayudar al pueblo ni a las agricultoras y agricultores tunecinos, sino que son medidas para abaratar el coste de las aceitunas, lo que perjudicará a los pequeños y medianos productores y productoras en los países del sur de Europa y también en Túnez.

Tampoco hay ninguna garantía de que ese aceite no entre en la Unión Europea por debajo de los costes reales de producción o de que no vaya a producirse dumping ecológico o social. Por estos motivos he votado en contra.

 
  
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  Petr Mach (EFDD), písemně. ‒ Zdržel jsem se. Návrh povoluje Tunisku dovézt ve dvou po sobě následujících letech do EU bez cla 91 tisíc tun místo 56 tisíc tun olivového oleje. Je to malinké dílčí uvolnění obchodu. Jsem zastáncem bezcelního obchodu, protože jsem přesvědčen, že když dovolíme Tunisanům vyrábět věci doma a dovážet je do EU, najdou práci doma a nebudou se snažit prchat do Evropy. Svobodný obchod je výhodný pro obě strany. Myslím, že je potřeba celkově liberalizovat obchod s Tuniskem a je nedůstojné, aby Parlament jednal o takovéto nicotné změně. Svým zdržením jsem umožnil, aby návrh prošel, i když bych si přál zásadnější uvolnění obchodu s Tuniskem.

 
  
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  Vladimír Maňka (S&D), písomne Nariadenie reaguje na teroristické útoky v Tunise z roku 2015, ktoré sa dotkli aj hospodárstva a ekonomickej situácie tejto krajiny.

V záujme oživenia hospodárstva Tunisu poskytuje EÚ týmto nariadením pomoc tuniskému hospodárstvu, a to tak, že určuje pre roky 2016 – 2017 nulovú colnú sadzbu pre dovoz olivového oleja do EÚ v objeme maximálne 35 000 ton ročne. Olivový olej je najviac vyvážaným poľnohospodárskym produktom Tuniska. Odvetvie jeho výroby zamestnáva milión ľudí. Týmto opatrením tak pomôžeme udržať zamestnanosť, zabránime rozvoju chudoby v tejto africkej krajine a prispejeme tak aj k tomu, aby ľudia z tejto krajiny nemuseli v takej miere utekať za lepším životom.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Καταψήφισα την έκθεση σχετικά με την πρόταση κανονισμού του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και του Συμβουλίου σχετικά με την εφαρμογή έκτακτων αυτόνομων εμπορικών μέτρων για τη Δημοκρατία της Τυνησίας για τους λόγους που ανέφερα αναλυτικά στην ομιλία μου στην Ολομέλεια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου στις 24/2/2016. Επισημαίνω επίσης ότι, ενώ οι Έλληνες ελαιοπαραγωγοί έχουν υποστεί τεράστια ζημιά από τα έντονα περσινά καιρικά φαινόμενα που έπληξαν την παραγωγή τους, την ίδια στιγμή έρχεται η απόφαση της Ευρωπαϊκής Ένωσης που χορηγεί αδασμολόγητη ποσόστωση εισαγωγής εβδομήντα χιλιάδων τόνων τυνησιακού λαδιού για το 2016 και 2017. Η ενέργεια αυτή της Ένωσης θα επιφέρει ανυπολόγιστες ζημιές στους φτωχοποιημένους έλληνες παραγωγούς, που ήδη βλέπουν τις φετινές τιμές του λαδιού τους να καταρρέουν.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ Following the terrorist attack of 26 June 2015 in Sousse, Tunisia, the Council of the European Union, in its Conclusions of 20 July 2015, stated that the European Union, in consultation with its Member States, would explore the option of taking exceptional measures to support the Tunisian economy. Olive oil is Tunisia’s main agricultural export product to the EU and the olive oil industry is an important part of the country’s economy. I therefore see these measures as delivering on our promise.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. ‒ L'aumento della quota per le importazioni di olio dalla Tunisia rappresenta il modo peggiore di aiutare il paese nord-africano. Le aziende produttrici di olio stanno cercando, tra mille difficoltà, di venire fuori non solo dalla perdurante crisi economica, ma anche dall'emergenza xylella. Questa misura avrà conseguenze devastanti per tutto il settore e per questi motivi ho votato convintamente contro.

 
  
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  Emmanuel Maurel (S&D), par écrit. ‒ La Tunisie est le berceau mais aussi le symbole du Printemps arabe: il est du devoir de l'Union européenne de l'aider à mener à bien la transition démocratique qu'elle est en mesure de réussir. Au nom du groupe socialiste dont je suis le responsable sur ce dossier, j'ai fait valoir à plusieurs reprises la nécessité d'aider concrètement et durablement le peuple tunisien face aux défis auxquels il est confronté.

Les évènements préoccupants des derniers jours à Ben Gardane ne font que renforcer notre détermination. Alors que le taux de chômage atteint déjà des sommets, la menace terroriste a pour effet de faire fondre les revenus touristiques tunisiens. Face à cette situation s'imposent à la fois une aide économique d'urgence et un appui politique durable.

J'ai donc logiquement soutenu le rapport de Sarnez, qui pose une première pierre en prévoyant des mesures commerciales d'urgence en faveur de la Tunisie, sous la forme d'une augmentation des contingents d'huile d'olive importés à droit nul en Europe. Ces mesures devraient avoir un effet immédiatement positif pour le million de Tunisiens qui travaillent directement ou indirectement dans le secteur, sans impacter négativement les producteurs européens (les contingents supplémentaires représentent 2,2 % du marché européen).

 
  
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  Valentinas Mazuronis (ALDE), raštu. ‒ Atsižvelgiant į sudėtingą Tuniso ekonominę padėtį bei 2015 m. pavasarį įvykdytus teroristinius išpuolius, dėl kurių šios šalies ekonomika dar labiau smuko, Europos Sąjunga imasi konkrečių veiksmų, remiančių Tuniso ekonomikos vystymąsi.

Reglamentu numatoma laikinai, t. y. dvejus metus, leisti Tunisui be muito eksportuoti į ES 35 000 tonų alyvuogių aliejaus. Prognozuojama, jog ši priemonė bus naudinga Tuniso ekonomikai, nes šios šalies alyvuogių auginimo sektoriuje netiesiogiai sukuriama daugiau kaip milijonas darbo vietų.

Įsipareigodama imtis tokių veiksmų, Europos Sąjunga remia Tuniso ekonomikos vystymąsi ir kartu skatina Tuniso demokratijos procesą.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this report to promote democracy in Tunisia by boosting economic development.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport doit aider la Tunisie à sortir de ses difficultés économiques, alors que sa situation politique est très fragile. Je serais partie prenante pour éviter une crise de l'État si la manière de l'aider n'était pas tout à fait néfaste pour nos oléiculteurs. En effet, il s'agit de dédouaner 35 000 tonnes d'huile d'olive tunisienne, ce qui ne peut qu'aggraver les problèmes chroniques des producteurs de ce secteur.

En conséquence j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. ‒ Relativamente ao relatório de introdução de medidas comerciais autónomas de emergência para a Tunísia, o meu voto foi a abstenção.

Depois dos atentados na Tunísia, é importante que a União Europeia se mostre solidária com este país.

No entanto, tenho muitas reservas quando vejo a União Europeia utilizar a política comercial como moeda de troca em situações desta natureza.

No caso presente, o setor de azeite dos países do Sul da Europa sairá muito prejudicado. O setor do azeite é extremamente importante para Portugal. Portugal tem promovido a produção nacional com apoios ao investimento e à internacionalização, tendo triplicado a produção entre 2007 e 2014.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution because it is important that the Union sends the message that we are ready to assist Tunisia’s economic recovery, tackle the level of unemployment in the country and support the political transition process.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), schriftelijk. – De terroristische aanslagen in Tunesië hebben het land en zijn economie, dat voor een groot deel afhankelijk is van zijn inkomsten uit het toerisme, zware schade toegebracht. Om de verdere politieke en economische transitie van Tunesië te garanderen is het van essentieel belang dat de Europese Unie concrete en direct meetbare steun geeft.

Met de tijdelijke handelsmaatregel voor de Tunesische uitvoer van olijfolie naar de EU kunnen we ervoor zorgen dat de economische motor van Tunesië opnieuw aanslaat en de economische en democratische transitie, waarvan het welslagen van vitaal belang is voor Tunesië én voor Europa, kan worden voortgezet.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Napriek sérii politických a hospodárskych reforiem, ktoré v Tunisku prebehli od prevratu počas Arabskej jari a od posledných volieb v októbri 2014, situácia v krajine zďaleka nie je stabilizovaná. K vážnosti súčasného stavu „prispeli“ teroristické útoky z marca a júna minulého roka, ktoré tvrdo postihli ekonomiku. Tunisko je súčasťou európskej susedskej politiky, kľúčovej pre zahraničnú politiku EÚ, a ako také je súčasťou programov zameraných na povzbudenie hospodárskych a politických premien, ktoré stavajú na princípe spoločných záujmov a hodnôt ako demokracia, právny štát, rešpektovanie ľudských práv či sociálna súdržnosť. Bezpečnostné problémy neustále sužujúce krajinu spomaľujú proces hospodárskeho rozvoja, ku ktorým sa pridávajú nedostatočne nastavené vládne politiky, nízka úroveň istoty pre investorov či vysoká úroveň nezamestnanosti. V tejto súvislosti je v našej moci pomôcť občanom Tuniska účinným nástrojom spočívajúcom v oživení vzájomného obchodovania, predovšetkým podporou vývozu z krajiny. Predložený návrh ponúka ako jedno z možných riešení dočasnú jednostrannú colnú kvótu s nulovou sadzbou v objeme 35 000 ton ročne na obdobie od 1. 1. 2016 do 31. 12. 2017 na vývoz olivového oleja (najviac vyvážaný tuniský výrobok a odvetvie predstavujúce pätinu pracovných miest v poľnohospodárstve), ktorý sa otvorí po vyčerpaní existujúcej bezcolnej kvóty 56 7000 ton zakotvenej v dohode o pridružení. Návrhu vyjadrujem svoju podporu.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I have voted in favour of the report on the introduction of emergency autonomous trade measures for Tunisia since the EU has long pledged support to Tunisia in its transition to democracy. Tunisia has been a success story in the region. However, its economy took a huge hit following the 2015 terrorist attacks. Recent months have seen rising levels of unemployment and resulting protests. Therefore it is essential that Tunisia’s economic and social development continues and therefore it is very important to support these temporary and exceptional measures.

 
  
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  Sorin Moisă (S&D), in writing. ‒ I support the adoption of emergency trade measures for Tunisia. Following last year’s terrorist attacks the Tunisian economy is facing serious difficulties and is in dire need of further assistance. I welcome the Council’s decision to agree with the additional safeguards introduced by the EP in its plenary vote of 25 February 2016 such as the mid-term impact assessment. In this way a trilogue will be avoided and the measures will enter into force quickly.

 
  
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  Bernard Monot (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport concerne l'instauration de mesures commerciales autonomes d'urgence en faveur de la Tunisie afin d'aider ce pays dont l'économie est perturbée par les activités terroristes.

L'accord porterait sur les importations d'huile d'olive sans droits de douane pour les années 2016 et 2017.

Cette mesure portera encore une fois préjudice à nos oléiculteurs alors que de nombreuses options existent pour aider la Tunisie.

Nous avons voté contre ce rapport.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ A União, em consulta com os seus Estados-Membros, declarou que iria proceder à análise de medidas excecionais e temporárias de apoio à economia tunisina. Estas medidas de apoio são fundamentais para apoiar o desenvolvimento económico e social deste país, que recentemente teve enormes convulsões sociais e que atravessa um período difícil.

Voto a favor do presente relatório, mas salvaguardei que os produtos portugueses, nomeadamente o azeite, sejam protegidos. O azeite é o principal produto agrícola da Tunísia exportado para a União Europeia e o setor do azeite constitui uma parte importante da economia do país, bem como de algumas regiões de certos Estados Membros, devendo-se, assim, também salvaguardar as produções nacionais, que são importantes para a dinamização da nossa atividade económica.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ L'aide proposée consiste à mettre des droits de douane nuls sur 35 000 tonnes supplémentaires d'huile d'olive. L'Union européenne aurait pu aider de bien d'autres manières la Tunisie sans mettre en difficulté les oléiculteurs des pays membres de l'Union européenne. C'est pourquoi j'ai voté contre.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport qui approuve la proposition de la Commission d'offrir, à partir du 1er janvier 2016 et jusqu'à fin 2017, un quota tarifaire unilatéral exempté de droits de douane d'un volume de 35 000 tonnes pour les exportations d'huile d'olive de Tunisie, s'ajoutant aux 56 700 tonnes existantes au titre de l'accord d'association UE-Tunisie.

Le rapport souligne à juste titre le caractère exceptionnel et temporaire de ces mesures. De plus, je suis favorable à l'analyse d'impact à mi-parcours que demande le rapport, afin que nous puissions, le cas échéant, adopter des mesures correctives.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ Je n'ai pu, pour raison médicale, assister à la séance plénière du 7 au 10 mars 2016. Néanmoins, je tiens à faire part de mon soutien à l'instauration de mesures commerciales temporaires accordées à la Tunisie.

L'huile d'olive étant le principal produit d'exportation agricole du pays vers l'Union européenne, ces mesures doivent permettre un soutien de l'Union au secteur agricole tunisien.

 
  
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  József Nagy (PPE), írásban. ‒ A tavaly márciusban és júniusban elkövetett kegyetlen terrortámadások sokként érték a már amúgy is komoly gazdasági nehézségekkel küzdő Tunéziát. Miután a 2015-ös év során az Európai Uniónak is számos ilyen jellegű, megrendítő eseménnyel kellett szembenéznie, gyorsan világossá vált, hogy csak akkor van esélyünk a terrorista szervezetek elleni harcban, ha most összefogunk. Szolidaritást kell mutatnunk Tunézia felé, ezért támogatom minden olyan rendkívüli és ideiglenes intézkedés bevezetését, ami az ország gazdaságának fellendítését szolgálja. Nagyszerűnek tartom például az olívaolaj-exportra irányuló program megvalósítását, amely által több mint egymillió új munkahely teremtését tettük lehetővé. Bízom benne, hogy a történtek ellenére a tunéziai üdülőparadicsomok újra megtelnek lelkes nyaralókkal, és hogy az ország erős turistaszezonnak néz elébe.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ The Tunisian economy, already facing serious difficulties, suffered after the terrorist attacks of 18 March and 26 June 2015. I have voted for this report that has as its aim the temporary offering of a zero-duty tariff for exports of olive oil from Tunisia to the EU.

 
  
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  Franz Obermayr (ENF), schriftlich. ‒ Ich habe mich gegen diesen Bericht ausgesprochen, da ich der Meinung bin, dass im Interesse und zur Unterstützung der südeuropäischen Olivenproduzenten dieser Vorschlag grundsätzlich abzulehnen ist. Eine weitere Annäherung Tunesiens an die Europäische Union respektiert nicht den Willen der Mehrheit der europäischen Bürger.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Tuneesia majandus on raskustes ja EL peaks Tuneesia poliitilist ja majanduslikku üleminekut toetama meetmetega, mis neid aitavad.

 
  
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  Κωνσταντίνος Παπαδάκης ( NI), γραπτώς. ‒ H συμφωνία ΕΕ - Τυνησίας για την αδασμολόγητη εισαγωγή στην ΕΕ 75.000 τόνων ελαιολάδου για τα έτη 2016 - 2017 αποτελεί ένα ακόμη οδυνηρό πλήγμα της EE στους φτωχούς ελαιοπαραγωγούς της Ελλάδας. Η συμφωνία έρχεται ενώ η ΚΑΠ έχει επιφέρει συντριπτικό χτύπημα στους μικρομεσαίους αγρότες και η συγκυβέρνηση ΣΥΡΙΖΑ-ΑΝΕΛ μαζί με ΕΕ και ΔΝΤ επιδιώκει τη χαριστική βολή με βάρβαρα αντιλαϊκά μέτρα. Συμπίπτει με την προσπάθεια να χτυπηθεί ο δίκαιος αγώνας της φτωχής αγροτιάς, επειδή παλεύει στα μπλόκα για την επιβίωση. Τα ψέματα ότι η συμφωνία γίνεται για να «αντιμετωπίσουν την τρομοκρατία» και να «προωθήσουν τον εκδημοκρατισμό» της Τυνησίας δεν παραπλανούν κανέναν. Βασικός στόχος είναι να ρίξουν την τιμή παραγωγού στο ελαιόλαδο, ώστε μεσάζοντες και μεγαλέμποροι να συνεχίσουν να αγοράζουν φτηνά και να πουλάνε ακριβά. Οι εργαζόμενοι θα αγοράζουν πανάκριβα το λάδι, ενώ οι φτωχοί παραγωγοί θα είναι δέσμιοι της εκμετάλλευσης. Η συμφωνία υπηρετεί αποκλειστικά τα κέρδη των μεγάλων επιχειρηματικών ομίλων στην αλυσίδα της μεταφοράς, εξαγωγής-εισαγωγής, διάθεσης και εμπορίας. Η φτωχή αγροτιά να βγάλει κι από αυτό τα συμπεράσματά της. Ο δικός της δρόμος είναι η πάλη της σε συμμαχία με την εργατική τάξη και τα άλλα φτωχά λαϊκά στρώματα ενάντια στα μονοπώλια και την εξουσία τους, τις ιμπεριαλιστικές ενώσεις τους που τα υπηρετούν.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. ‒ Vista la necessità che l'UE contribuisca a rilanciare l'economia tunisina in un momento indubbiamente difficile, mi sembra una decisione opportuna ma bisogna tener conto che la solidarietà dell'Unione è una solidarietà a spese degli agricoltori dell'Europa meridionale che costituiscono attualmente quella parte del mercato già fragile da tempo.

L'immissione di 35 000 tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia senza dazi, se non aiuta di molto l'economia tunisina, danneggia certamente quella italiana, con un crollo dei prezzi oltre che l'aumento di frodi e danni per i consumatori. Dunque, a pagare il prezzo più alto saranno il Mezzogiorno e le sue regioni.

Per tale ragione, da europarlamentare, ma soprattutto da cittadino italiano, esprimo un voto negativo a tale relazione affinché si possa trovare una soluzione migliore quale ad esempio un sostegno finanziario diretto piuttosto che penalizzare l'intero indotto dell'olivicoltura.

 
  
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  Eva Paunova (PPE), in writing. – Since 2011 Tunisia has been а country in successful transition towards democracy. EU support during the period when the region is still very unstable, and the strengthening of democratic reforms in Tunisia are key. A lack of jobs and opportunities was one of the main reasons for massive popular demonstrations in 2011 and many of the problems are present still today. Economic growth will be embedded in rules through a trade agreement, which should enforce incentives for further economic and institutional reforms. That is why I voted in favour of the resolution.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. ‒ Kako bi izrazila solidarnost s Tunisom i pružila potporu demokratskom režimu, Europska komisija predložila je uvođenje privremenih jednostranih bescarinskih kvota od 35 000 tona godišnje za tuniski izvoz maslinovog ulja u Europsku uniju, uz već postojeću kvotu od 57 000 tona. Takva bi kvota bila dostupna tijekom razdoblja od dvije godine, od 1. siječnja 2016. do 31. prosinca 2017. Tu mjeru EU-a ocjenjujem parcijalnom te izražavam zabrinutost da će ona loše utjecati na europske poljoprivrednike.

Tunisu, kao zemlji s još uvijek krhkom demokracijom, potrebno je pružiti pomoć, između ostalog i gospodarskim mjerama. Međutim, europska potpora Tunisu ne bi smjela imati negativne posljedice za europske poljoprivrednike, kao što je to bio slučaj s ruskim embargom. Zbog odluka političara ispaštaju poljoprivrednici koji tim odlukama nisu doprinijeli, a onda se šteta zbog poremećaja na tržištu namiruje iz proračuna EU-a. Prema procjenama stručnjaka iz 2014. godine, EU-u zbog ruskog embarga u sektoru poljoprivrede prijeti gubitak 6,7 milijardi USD i više od 130 000 radnih mjesta. Stoga sam stava da nas iskustvo s ruskim embargom poziva da nađemo ravnotežu između pomoći koju treba pružiti Tunisu i zaštite naše poljoprivredne proizvodnje.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ Na sequência dos lamentáveis atentados de 26 de junho de 2015, propõe-se um contingente pautal unilateral e temporário, com isenção de direitos, de 35 000 toneladas anuais, sob a forma de medida comercial autónoma, para as exportações de azeite da Tunísia para a União Europeia. Um contingente a ser disponibilizado por um período de dois anos, com início a 1 de janeiro de 2016.

A produção de azeite tem uma significativa relevância económica e social, não só para Portugal, mas também para outros Estados-Membros mediterrânicos.

Entendemos a necessidade de prestar auxílio à Tunísia, nomeadamente na sequência dos criminosos atentados perpetrados. Não aceitamos, contudo, que sejam sistematicamente os mesmos países a suportar os custos desta solidariedade, sobrecarregando países, como Portugal, que têm as suas economias deprimidas por via das políticas de austeridade impostas pela Troica, neste caso por via de uma solidariedade que colide diretamente com os seus interesses de produção nacional.

A União Europeia deve ativar outros mecanismos de solidariedade que permitam dar o devido apoio à Tunísia.

Pelo expresso, votámos contra.

 
  
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  Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. ‒ La Commissione europea propone l'introduzione di un contingente, senza dazio, di 35 000 tonnellate l'anno, per due anni, per le esportazioni tunisine di olio d'oliva verso l'Unione.

Comprendo la volontà dell'UE di contribuire a rilanciare l'economia tunisina in un momento difficile per i nostri alleati, ma ritengo che la solidarietà dell'Unione non debba concretizzarsi a spese degli agricoltori dell'Europa meridionale, nel caso specifico dei produttori di olio d'oliva. Questi ultimi sono stati già colpiti duramente, nel corso del 2015, da alcune malattie che hanno colpito le loro coltivazioni.

La solidarietà nei confronti della Tunisia poteva essere dimostrata attraverso finanziamenti per le forze dell'ordine o investimenti nel settore della cultura e della formazione giovanile. Invece, ancora una volta, a rimetterci saranno i coltivatori del Sud. Ho votato contro l'introduzione di queste misure commerciali autonome di emergenza e continuerò a impegnarmi affinché l'Europa non commetta più errori di questo genere in futuro.

 
  
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  Jiří Pospíšil (PPE), písemně. ‒ Vítám poskytnutí tohoto opatření na podporu tuniské ekonomiky. Tato země na severu Afriky je snad jediným příkladem, který zvládl arabské jaro. Platí za to ovšem tvrdě, když ji opakovaně napadají islamističtí teroristé. Tunisko si proto zaslouží naši všemožnou podporu, a i proto má tento návrh moji podporu.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté pour l'instauration de mesures commerciales d'urgence en faveur de la Tunisie. Ce pays, victime du terrorisme, voit son secteur du tourisme chuter. Parallèlement, le secteur de l'huile d'olive est important pour la Tunisie, l'huile d'olive étant son principal produit agricole à l'exportation.

Accorder un quota tarifaire unilatéral exempté de droits de douane d'un volume de 35 000 tonnes pour les exportations d'huile d'olive de Tunisie est donc une façon pour l'Europe de témoigner son soutien au pays, et ce de façon temporaire (2 ans).

Surtout, aucune perturbation du marché européen de l'huile d'olive n'est à prévoir, particulièrement en France où l'huile d'olive tunisienne n'entre pas en compétition avec les huiles françaises, protégées par des indications géographiques. Le commerce peut être une arme, mais aussi un bouclier.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ Este relatório pretende que, para os anos civis de 2016 e 2017, seja aberto um contingente pautal anual de importação de 35 000 toneladas para as importações para a União de azeite não tratado originário da Tunísia, dos códigos CN 1509 10 10 e 1509 10 90, se esse azeite não tratado tiver sido totalmente produzido na Tunísia e transportado diretamente da Tunísia para a União.

Após a entrada em vigor do presente regulamento, a Comissão procede a uma avaliação intercalar do impacto do presente regulamento no mercado oleícola da União e apresenta as conclusões dessa avaliação ao Parlamento Europeu e ao Conselho.

Caso se verifique que o mercado oleícola da União é afetado pelas disposições do presente regulamento, a Comissão fica habilitada a adotar um ato de execução que preveja medidas corretivas destinadas a restabelecer a situação nesse mercado.

O presente regulamento, que votei favoravelmente apenas por questões humanitárias e por ser claramente limitado no tempo, apesar de reconhecer o seu impacto no setor do azeite europeu, é diretamente aplicável em todos os Estados-Membros e entra em vigor no dia seguinte ao da sua publicação no Jornal Oficial da União Europeia, sendo aplicável até 31 de dezembro de 2017.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. ‒ Grâce à ce vote, 70 000 tonnes d'huile d'olive, première exportation agricole de Tunisie, pourront être importées dans l'Union au court des deux prochaines années en bénéficiant de frais de douanes nuls.

La Tunisie est un partenaire important dans la région, un voisin de l'Europe et un membre d'Euromed, mais les réformes démocratiques et économiques y sont encore fragiles. Cet encouragement de la filière oléicole, qui emploie indirectement plus d'un million de personnes, est d'autant plus significatif qu'une croissance poussive, 0,5 % à peine, laisse aujourd'hui plus de 15 % des Tunisiens à la porte du marché du travail.

Les mesures approuvées aujourd'hui ne devraient pas déséquilibrer le marché européen, puisque les stocks d'huile d'olive y sont actuellement inférieurs à ceux observés ces dernières années. Plus qu'un soutien économique, le vote de ce midi est aussi un véritable encouragement du processus démocratique tunisien.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ Os atentados terroristas de 18 de março de 2015 em Tunes e de 26 de junho em Sousse desferiram um duro golpe na economia tunisina, que já enfrentava graves dificuldades. Neste contexto difícil, a UE reitera o seu apoio através de medidas concretas que visam favorecer o desenvolvimento económico da Tunísia. É nesta linha de pensamento que a Comissão Europeia propõe a concessão, no que toca às exportações de azeite da Tunísia para a União, de um contingente pautal unilateral e temporário, com isenção de direitos, de 35 000 toneladas anuais, ou seja, 70 000 toneladas no total, sob a forma de medida comercial autónoma e sem o aumento do volume global das importações. O sector do azeite proporciona indiretamente emprego a mais de um milhão de pessoas e representa um quinto do emprego agrícola total do país. O azeite constitui a principal exportação agrícola da Tunísia.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ Réuni jeudi 10 mars en session plénière à Strasbourg, le Parlement européen a adopté les mesures commerciales d'urgence en faveur de la Tunisie déjà approuvées sur le fond lors de la dernière session plénière, le 25 février 2016.

Le Parlement avait alors soutenu l'adoption d'un contingent additionnel d'importation en franchise de 35 000 tonnes par an d'huile d'olive tunisienne sur deux ans, mais n'avait pas conclu formellement la première lecture du texte.

Entretemps, pour le Conseil, le Comité des représentants permanents avait approuvé, mercredi 9 mars, les amendements votés par le Parlement, donnant ainsi l'occasion aux députés européens de les adopter formellement et définitivement.

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Dėl 2015 m. kovo 18 d. Tunise ir birželio 26 d. Susoje įvykdytų teroristinių išpuolių labai nukentėjo Tuniso ekonomika, jau ir iki to patyrusi daug struktūrinių sukrėtimų. Esu įsitikinęs, kad ES turi padėti šiai savo kaimynei palaikyti savo ekonomiką ir taip išvengti dar vieno galimų neramumų šaltinio. Manau, kad vienašališkas sprendimas laikinai taikyti autonominę prekybos priemonę, nustatančią Tunisui tarifinę kvotą be muito eksportuoti 2016 ir 2017 m. į Sąjungą papildomai po 35 tūkst. tonų alyvuogių aliejaus per metus, yra nedidelė, bet veiksminga pagalba Tunisui, kurio alyvuogių sektoriuje netiesiogiai dirba apie milijoną žmonių, arba penktadalis visų šalies žemės ūkio sektoriaus darbuotojų ir kuriame nedarbo lygis jau senokai viršijo 30 procentų.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de la résolution législative qui permet de clore la première lecture et de faire entrer en vigueur très prochainement les mesures commerciales autonomes d'urgences en faveur de la Tunisie, étant donné qu'un accord avec le Conseil a été trouvé.

Pour rappel, il s'agit d'octroyer à la Tunisie un contingent de 35 000 tonnes d'huile d'olive sans droit de douane pour une période de deux ans. Cette mesure permettra d'apporter un soutien à la Tunisie afin de participer à la relance de son économie fortement déstabilisée par les attentats terroristes dont le pays a été victime.

L'accord trouvé avec le Conseil approuve la position du Parlement qui insiste sur l'importance qu'il ne puisse pas y avoir d'abus ni de contournements de ce contingent supplémentaire et qu'il bénéficie à tous les producteurs tunisiens, y compris les petits producteurs.

Il met également en place un examen à mi-parcours des effets de ce règlement afin de pouvoir prendre des mesures correctives pour rétablir la situation sur le marché européen si celui-ci venait à être déstabilisé.

Je me félicite de l'adoption de cet accord qui témoigne du soutien de l'Union à la Tunisie dans la poursuite de sa transition démocratique.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de estas medidas comerciales extraordinarias porque consideramos que, en primer lugar, no responden al sentido original del mandato del Consejo, al no favorecer al conjunto de la economía y de la sociedad tunecina, sino a las empresas productoras de aceite de oliva con capacidad exportadora. Asimismo, el informe no prevé mecanismos de compensación lo suficientemente garantistas en caso de una caída de los precios del aceite de oliva en Europa, que podría afectar negativamente a los productores de aceite europeos, en particular italianos y españoles. Por último, estas medidas extraordinarias parecen abrir la puerta a un aumento permanente del contingente de aceite tunecino importado en el marco del acuerdo de libre comercio entre la UE y Túnez que se encuentra actualmente en negociación.

 
  
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  Christel Schaldemose (S&D), skriftlig. ‒ Tunesien befinder sig i en økonomisk svær situation. Vi er nødt til at få landet på rette kurs igen. Med forordningen sikrer man, at en vis mængde olivenolie i kalenderåret 2016-17 kan importers toldfrit fra Tunesien til Den Europæiske Union. Det er godt for økonomien, og derfor støtter jeg aftalen.

 
  
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  Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de la introducción de medidas comerciales autónomas de emergencia para Túnez desde el convencimiento de que estas medidas no son para ayudar al pueblo ni a las agricultoras y agricultores tunecinos, sino que son medidas para abaratar el coste de las aceitunas, lo que perjudicará a los pequeños y medianos productores y productoras en los países del sur de Europa y también en Túnez.

Tampoco hay ninguna garantía de que ese aceite no entre en la Unión Europea por debajo de los costes reales de producción o de que no vaya a producirse dumping ecológico o social. Por estos motivos he votado en contra.

 
  
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  Remo Sernagiotto (ECR), per iscritto. ‒ Ho ribadito il mio voto contrario all'importazione senza dazio di 35mila tonnellate di olio d'oliva per due anni dalla Tunisia. Tale decisione obbligherà i nostri produttori a far fronte a una situazione di concorrenza sleale poiché l'olio tunisino sarà posto sul mercato a prezzi inferiori rispetto a quello italiano di qualità. Si tratta sicuramente di un grave errore che purtroppo rischia di avere un pesante impatto sull'intero comparto olivicolo europeo e italiano.

 
  
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  Ricardo Serrão Santos (S&D), por escrito. ‒ A Tunísia atravessa um período de fortes conturbações e é um país merecedor da solidariedade europeia.

O contingente suplementar concedido para a exportação de azeite para a União Europeia faz parte desta abordagem de solidariedade. Tal como para a Tunísia, o setor do azeite é relevante para a economia agrícola europeia e cabe zelar pela sua resiliência.

Como em qualquer relação comercial bilateral com a UE, devem tomar-se as devidas precauções para garantir a estabilidade no mercado interno setorial, bem como os requisitos de qualidade das importações.

Considero, portanto, que as devidas instâncias devem dispor de mecanismos de alerta para potencias desequilíbrios no funcionamento do mercado oleícola da UE, o que passa por um seguimento regular das quantidades importadas.

Considero ainda que esta medida deve ser implementada sem constituir qualquer precedente em relação ao processo negocial entre a UE e a Tunísia sobre o estabelecimento de uma zona de comércio livre.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ UKIP supports the economic development of all countries, and trade preferences can be a part of this. However, we feel that the EU has no right to conduct any part of UK trade policy.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR), písomne ‒ Hlasoval som za toto uznesenie. Otvorí sa ročná bezcolná dovozná kvóta vo výške 35 000 ton na kalendárne roky 2016 a 2017 na dovoz neupraveného olivového oleja s pôvodom v Tunisku. Uznesenie teda predstavuje vyjadrenie podpory EÚ v Tunisku konkrétnym spôsobom, ktorého cieľom je oživenie hospodárskeho a demokratického rozvoja v krajine.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. Pozitivno sam glasao za ovo izvješće, no ovo obrazloženje glasovanja nastaje kao kritika postojećem sustavu vrednovanja rada zastupnika u Europskom parlamentu isključivo na osnovu statističkog broja parlamentarnih aktivnosti potenciranog u Hrvatskoj, a koji zapravo ne odražava stvarnu kvalitetu i količinu rada, učinkovitost te ponajviše uspjeh zastupničkog djelovanja.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ Núdzové opatrenie, ktoré sme prijali v prospech Tuniska, má pomôcť jeho hospodárstvu, ktoré bolo v posledných mesiacoch vystavené ťažkej situácii. Tunisko bolo v roku 2015 zasiahnuté dvomi závažnými teroristickými útokmi, ktoré mali nepriaznivý vplyv na vývoj jeho ekonomiky. Súhlasím preto s návrhom Komisie, ktorým EÚ vyjadruje Tunisku podporu a konkrétnymi krokmi sa snaží prispieť k oživeniu jeho hospodárstva. Za týmto účelom sa Tunisku ponúka dočasná jednostranná colná kvóta s nulovou sadzbou v objeme 35-tisíc ton ročne na vývoz olivového oleja do Únie. Túto dodatočnú kvótu bude mať Tunisko možnosť využiť počas dvoch rokov od januára 2016 s tým, že uplatňovať sa začne až vtedy, keď sa vyčerpá súčasná colná kvóta, ktorá je v dohode o pridružení medzi Úniou a Tuniskom stanovená na 56 700 ton. Keďže tvorí tuniské odvetvie výroby olivového oleja veľký podiel celej ekonomiky a nepriamo poskytuje prácu viac ako miliónu ľudí, čo predstavuje pätinu všetkých pracovných miest v poľnohospodárstve, verím, že bude mať toto opatrenie pozitívny vplyv na rozvoj Tuniska. Turizmus dostal v tejto krajine silnú ranu a bude ešte nejaký čas trvať, kým sa podarí obnoviť jeho dôveru. Preto aj takýmto opatrením môže EÚ podporiť nielen ekonomický rozvoj, ale aj ďalšie demokratizačné zmeny v krajine.

 
  
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  Igor Šoltes (Verts/ALE), pisno. ‒ Lanska teroristična napada v Tunisu in v Sousseu sta zelo negativno vplivala na tunizijsko gospodarstvo, ki je že pred tem bilo v hudih težavah.

Evropska unija želi pomagati Tuniziji pri njeni politični in ekonomski tranziciji. Evropska komisija je zato predlagala, da se uvede začasno enostransko brezcarinsko tarifno kvoto v višini 35.000 ton letno za obdobje dveh let – to je skupaj 70.000 ton – za izvoz oljčnega olja iz Tunizije v Unijo, v obliki avtonomnih trgovinskih ukrepov in brez povečanja celotnega obsega uvoza.

V teh težkih okoliščinah Evropska unija podpira tunizijski gospodarski razvoj in s tem prispeva tudi k tunizijskemu demokratičnemu procesu. S tem ukrepom se bo podprlo velik del tunizijskega gospodarstva, saj tunizijski oljčni sektor skupno nudi delovna mesta več kot milijonu ljudi; gre za petino vseh delovnih mest v tunizijskem kmetijstvu. Oljčno olje je tudi glavni kmetijski proizvod, ki ga Tunizija izvaža.

Menim, da hitra in konkretna dejanja EU predstavljajo močan politični signal podpore Tuniziji; s tem se spodbuja pot demokracije. Zaradi opisanega sem poročilo na plenarnem zasedanju podprl.

 
  
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  Renato Soru (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato favore del provvedimento che autorizza l'importazione senza dazio di una quota supplementare di olio dalla Tunisia per i prossimi due anni, poiché si tratta di una misura solidale che dà un contributo concreto all'economia tunisina, seriamente indebolita dopo gli attacchi terroristici del 2015. La Tunisia è l'unico paese stabilmente avviato verso la democrazia dopo le rivoluzioni del 2011, che la crisi economica rischia di indebolire sotto la minaccia incombente della propaganda radicale e dell'infiltrazione terrorista.

Grazie al lavoro fatto, il provvedimento è stato significativamente migliorato con delle salvaguardie che vanno incontro alle preoccupazioni espresse dagli operatori del settore per tutelare l'olivicoltura europea: la tracciabilità del prodotto importato (l'olio dovrà provenire interamente dalla Tunisia, per assicurare che la misura serva effettivamente ad aiutare l'economia tunisina e per evitare frodi) e la valutazione della misura dopo il primo anno, per verificarne l'impatto sul mercato europeo e procedere ad eventuali correttivi a salvaguardia dei nostri produttori.

Non è negando un aiuto concreto ad una economia fragile come quella tunisina che si fanno gli interessi degli agricoltori europei, ma impegnandosi concretamente su altri fronti quali la valorizzazione dei prodotti tipici, la protezione della qualità, la tracciabilità e la lotta contro le contraffazioni.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. Nakon terorističkog napada 26. lipnja 2015. u Sousseu, Tunis, Vijeće Europske unije u svojim je Zaključcima od 20. srpnja 2015. navelo da će Unija nakon savjetovanja sa svojim državama članicama istražiti mogućnost poduzimanja izvanrednih i privremenih mjera za potporu tuniskom gospodarstvu.

Maslinovo ulje glavni je tuniski poljoprivredni proizvod za izvoz u Uniju, a industrija maslinovog ulja važan je dio gospodarstva te zemlje, kao i gospodarstava nekih država članica. Stoga se za godinu 2016. otvara bescarinska tarifna kvota od 35 000 tona za uvoz u Uniju djevičanskog maslinovog ulja razvrstanog u oznake KN 1509 10 10 i 1509 10 90 koje je u potpunosti proizvedeno u Tunisu i dopremljeno u Uniju izravno iz Tunisa.

Te bi mjere trebale biti vremenski ograničene i ne dovoditi u pitanje pregovore između Unije i Tunisa o uspostavi područja produbljene i sveobuhvatne slobodne trgovine (DCFTA), te sam stoga podržao izvješće.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za poročilo o predlogu uredbe Evropskega parlamenta in Sveta o uvedbi nujnih avtonomnih trgovinskih ukrepov za Republiko Tunizijo. Prosta trgovina ustvarja gospodarski razvoj, gospodarski razvoj pa ustvarja delovna mesta.

Podpiram predlog Evropske komisije, da se uvede začasna enostranska brezcarinska tarifna kvota v višini 35.000 ton letno, to je skupaj 70.000 ton, za izvoz oljčnega olja iz Tunizije v Unijo, v obliki avtonomnih trgovinskih ukrepov in brez povečanja celotnega obsega uvoza.

S tem bomo koristili velikemu delu tunizijskega gospodarstva, saj je olivno olje glavni kmetijski proizvod, ki ga Tunizija izvaža ter zagotavlja neposredno in posredno zaposlitev več kot milijonu ljudi.

 
  
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  Νεοκλής Συλικιώτης ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Στον κανονισμό προβλέπεται η αύξηση εισαγωγών ακατέργαστου ελαιολάδου 35.000 τόνων ετήσια για τα χρόνια 2016 και 2017. Η Τυνησία το χρειάζεται και έχει πληγεί η οικονομία της όλα αυτά τα χρόνια τόσο από την αστάθεια που επικρατούσε όσο και από τις τρομοκρατικές επιθέσεις. Αποτελεί ίσως μια από τις ελάχιστες χώρες της περιοχής όπου σήμερα παρατηρείται σταθερότητα και η οποία δεν έχει περιέλθει στο χάος που μαστίζει άλλες χώρες της περιοχής όπως για παράδειγμα η γειτονική Λιβύη. Ωστόσο η πρόταση για αύξηση των εισαγωγών ελαιολάδου δημιουργεί προβλήματα και αντιρρήσεις από τις χώρες ειδικά του Νότου, οι οποίες θεωρούν βάσιμα ότι θα πληγεί η δική τους οικονομία αν αυξηθούν οι εισαγωγές φτηνού ελαιολάδου από την Τυνησία. Παρότι στην Κύπρο δεν είμαστε μεγάλοι παραγωγοί, ωστόσο αυτό θα επηρεάσει τους κύπριους παραγωγούς. Για αυτό τον λόγο καταψηφίσαμε την έκθεση.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam a javaslatot, hogy az Európai Unió egyoldalú kereskedelmi intézkedésként – a jelenlegi vámmentes kontingens kifutása után – biztosítsa két év alatt összesen 70 ezer tonna tunéziai olíva 0% vámtarifa melletti behozatalát az Unió tagállamaiba. Szem előtt tartottam, hogy Tunézia az EU fontos mediterrán partnere, amelynek ígéretes demokratizálási törekvéseit a 2015. márciusi és júniusi súlyos terrortámadások és az azokat követő politikai bizonytalanság megtörte, ami nem maradt hatás nélkül az ország amúgy is törékeny gazdaságára.

Tekintettel az olívatermelés és -kivitel kulcsszerepére az ország gazdaságában és munkaerőpiacán, ezzel az egyoldalú kereskedelmi kedvezménnyel érdemben segíthetjük a tunéziai gazdaság megerősödését, anélkül, hogy az EU termelői, vagy a folyamatban lévő EU–tunéziai kereskedelmi tárgyalások érdekei érezhetően sérülnének. Meggyőződésem, hogy az EU részéről ezzel a kereskedelmi döntéssel Tunézia demokratikus fejlődéséhez politikai szempontból is támogatást adunk.

 
  
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  Dario Tamburrano (EFDD), per iscritto. ‒ Ho detto no alla proposta della Commissione europea di permettere l'ingresso senza dazi nell'UE di 35 000 tonnellate di olio tunisino all'anno per due anni. La Tunisia va aiutata nel suo processo di transizione, ma non certo a spese dei produttori italiani ed europei di olio d'oliva. Essi, che sono già colpiti da una serie di crisi, subiranno ulteriori gravi danni in quanto, secondo l'analisi della Commissione, quest'olio importato dalla Tunisia sostituirà probabilmente l'attuale traffico di perfezionamento attivo, cioè l'importazione temporanea di merci destinate ad essere esportate dopo aver subito una lavorazione. Ciò significa che resterà nell'UE e farà scendere il prezzo dell'olio, danneggiando i produttori dei paesi mediterranei, che già risentono delle politiche UE di austerity.

Mi stupisco che l'Italia e gli altri paesi mediterranei dell'UE non si siano opposti e non abbiano rinegoziato la misura in seno al Consiglio. Durante la sessione plenaria di febbraio, avevo votato a favore di vari emendamenti che rendevano necessaria la rinegoziazione dell'accordo in Consiglio UE. Ci auguriamo che alle prossime elezioni sia politiche nazionali che alle prossime elezioni per il Parlamento europeo, gli olivicoltori dell'Italia e dell'Europa mediterranea ricorderanno sicuramente i nomi dei ministri e degli europarlamentari che hanno danneggiato i loro interessi.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ J'ai voté pour le texte. Il est nécessaire que l'Union contribue à la relance de l'économie de ce pays dans une période certes difficile tout en soulignant le respect des droits du travail et les droits humains.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ Tunisia represents a case of hope in a region marked by instability and poverty. However, the additional burden put on the Tunisian economy following the terrorist attacks pose a serious threat to the success of the path to democracy Tunisia has courageously taken. This is why I voted in favour of the introduction of emergency autonomous trade measures for Tunisia. The idea is to offer a temporary, zero-duty tariff quota of 35 000 tonnes per year for exports of olive oil from Tunisia to the EU, in the form of an autonomous trade measure, and to do this without increasing the overall volume of imports. I expect that this concrete action will provide some relief to the Tunisian people. The olive oil sector indirectly employs more than a million people, accounting for one-fifth of jobs in the country’s agricultural industry, and is Tunisia’s main agricultural export.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR), napisan. ‒ Podržala sam uvođenje hitnih autonomnih trgovinskih mjera za Republiku Tunis, s obzirom da smatram da će njihovo uvođenje biti korisno za obje strane, i za Tunis i za Europsku uniju. Naime, Tunis je suočen s teškom gospodarskom situacijom zbog terorističkih napada te će državi od velike koristi biti bescarinske tarifne kvote od 35 tisuća tona godišnje za izvoz maslinovog ulja u Europsku uniju.

No, htjela bih još jednom istaknuti da će se provesti procjena učinka na tržište maslinovog ulja u Europskoj uniji te će biti donesene korektivne mjere ukoliko se uspostavi da odredbe utječu na tržište Unije.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Poročilo o predlogu uredbe Evropskega parlamenta in Sveta o uvedbi nujnih avtonomnih trgovinskih ukrepov za Republiko Tunizijo sem podprla, saj EU s slednjo uredbo s konkretnimi in kratkoročnimi ukrepi omogoča Tuniziji pri krepitvi njenega gospodarstva v času, ko se tudi zaradi lanskih terorističnih napadov spopada s težko in nestabilno gospodarsko situacijo.

Menim, da lahko uredba ravno zaradi ciljno usmerjenih ukrepov neposredno, relativno hitro in pozitivno vpliva na gospodarski razvoj Tunizije, saj tunizijski oljčni sektor predstavlja petino vseh delovnih mest v kmetijstvu in je med drugim osrednji kmetijski izvozni proizvod te države.

Sicer gre za začasno določbo, za katero pa verjamem, da ne bo povzročila negativnih posledic na kmetijstvo držav EU, temveč bo solidaren korak naprej k tunizijski politični in gospodarski tranziciji ter še večja spodbuda za demokratični proces v državi.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de estas medidas comerciales extraordinarias porque consideramos que, en primer lugar, no responden al sentido original del mandato del Consejo, al no favorecer al conjunto de la economía y de la sociedad tunecina, sino a las empresas productoras de aceite de oliva con capacidad exportadora. Asimismo, el informe no prevé mecanismos de compensación lo suficientemente garantistas en caso de una caída de los precios del aceite de oliva en Europa, que podría afectar negativamente a los productores de aceite europeos, en particular italianos y españoles. Por último, estas medidas extraordinarias parecen abrir la puerta a un aumento permanente del contingente de aceite tunecino importado en el marco del acuerdo de libre comercio entre la UE y Túnez que se encuentra actualmente en negociación.

 
  
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  Mylène Troszczynski (ENF), par écrit. ‒ Pour aider la Tunisie, dont l'économie est gravement affectée par les attentats terroristes, la Commission propose un quota supplémentaire sans droit de douane de 35 000 tonnes d'exportations d'huile d'olive de la Tunisie vers l'Union. L'actuel contingent est de 56 700 tonnes.

La mesure sera mise en place du 1er janvier 2016 au 31 décembre 2017.

La Tunisie connaît de graves difficultés suite aux nombreux attentats ayant notamment ébranlé son secteur touristique. Une aide est nécessaire pour éviter que le régime ne bascule et que ce pays si proche de nous ne soit déstabilisé.

L'aide proposée est de mettre des droits de douane nuls sur 35 000 tonnes supplémentaires d'huile d'olive.

L'Union européenne aurait pu aider de biens d'autres manières la Tunisie sans mettre en difficulté les oléiculteurs européens. Le prix de l'huile d'olive a eu tendance à baisser tendanciellement depuis 10 ans, affectant les producteurs européens.

J'ai donc voté contre ce texte.

 
  
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  Mihai Ţurcanu (PPE), în scris. ‒ Atacurile teroriste comise în Tunisia și instabilitatea pe care o implică au determinat reacția UE în privința necesității de a sprijini în continuare Tunisia, într-un mod concret și specific, în tranziția sa politică și economică. Măsurile comerciale de urgență sunt menite să îmbunătățească situația economică dificilă cu care se confruntă Tunisia ca urmare a atacurilor teroriste. Este important ca măsurile respective să se aplice pe o durată limitată și să nu aducă atingere negocierilor dintre Uniune și Tunisia în ceea ce privește instituirea unei zone de liber schimb aprofundat și cuprinzător.

Comisia Europeană propune să se ofere Tunisiei, cu titlu unilateral și temporar, un contingent tarifar scutit de taxe vamale de 35 000 de tone anual, de la 1 ianuarie 2016 până la 31 decembrie 2017, pentru exporturile de ulei de măsline din Tunisia către Uniune. Uleiul de măsline este principalul produs agricol exportat de Tunisia. Acest contingent va intra în vigoare imediat ce va fi epuizat actualul contingent tarifar cu taxe vamale zero de 56 700 de tone, prevăzut în Acordul de asociere dintre UE și Tunisia. Susțin implicarea UE în sprijinirea dezvoltării economice a Tunisiei, fapt ce contribuie totodată la promovarea democrației în această țară.

 
  
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  István Ujhelyi (S&D), írásban. ‒ A 2015. március 18-i tuniszi és a 2015. június 26-i szúszai terrorista merényletek súlyos csapást mértek a már amúgy is nagy nehézségekkel küzdő tunéziai gazdaságra. Ebben a nehéz helyzetben az Európai Unió hangsúlyozni kívánja, hogy továbbra is tevékenyen támogatja Tunéziát, konkrétan annak gazdasági fejlődését. Ez az intézkedés a tunéziai gazdaság nagy részére kedvező hatással lesz. A tunéziai olívaolaj-ágazat ugyanis közvetett módon több mint egymillió embernek ad munkát, ami a teljes tunéziai mezőgazdaságban foglalkoztatottak egyötödét jelenti. E konkrét kötelezettségvállalással Tunézia gazdasági fejlődése mellett az Európai Unió egyúttal az ország demokratizálódási folyamatát is támogatja. Szavazatommal támogattam a javaslatot.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de estas medidas comerciales extraordinarias porque consideramos que, en primer lugar, no responden al sentido original del mandato del Consejo, al no favorecer al conjunto de la economía y de la sociedad tunecina, sino a las empresas productoras de aceite de oliva con capacidad exportadora. Asimismo, el informe no prevé mecanismos de compensación lo suficientemente garantistas en caso de una caída de los precios del aceite de oliva en Europa, que podría afectar negativamente a los productores de aceite europeos, en particular italianos y españoles. Por último, estas medidas extraordinarias parecen abrir la puerta a un aumento permanente del contingente de aceite tunecino importado en el marco del acuerdo de libre comercio entre la UE y Túnez que se encuentra actualmente en negociación.

 
  
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  Ernest Urtasun (Verts/ALE), in writing. ‒ I voted in favour of this file as Tunisia is the only Arab Spring country on the right path to democracy, but the country is struggling with huge numbers of refugees from its unstable neighbours, terrorist attacks destroying its tourism industry and growing social unrest aggravated by an economic downturn. We have to provide rapid economic help in order to give a clear political signal that the country is supported on its way of democracy.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report on emergency autonomous trade measures for Tunisia, which involve importing 70 000 tonnes of its virgin olive oil duty free during 2016 and 2017 without increasing total export volumes. The resolution entails a mid-term evaluation of the effects of the measures, changing them if they turn out to be harmful, and ensuring that the imports are traced through their entire route. These measures will help the Tunisian economy, hit strongly by the terrorist attacks, and are not likely to destabilize in any way the European market, in particular European olive oil producers.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ Otras vías distintas a las medidas comerciales serían más eficaces a la hora de solventar situaciones como la que atraviesa en la actualidad Túnez. En todo caso, considero necesario votar a favor de estas medidas siempre y cuando las concesiones del contingente sean temporales y no produzcan distorsiones en el mercado.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ De Europese Unie moet Tunesië en de Tunesiërs helpen om de moeilijke transitieperiode waarin het land zich bevindt, te doen slagen. Dit betekent dat we hen moeten steunen enerzijds bij het opbouwen van een solide en geloofwaardige democratie en anderzijds bij de ontwikkeling van hun economie.

De laatstgenoemde doelstelling vormt het onderwerp van dit voorstel. Deze maatregel zorgt ervoor dat de olijfoliesector in Tunesië een boost kan krijgen. Deze sector is indirect goed voor 1/5e van de totale werkgelegenheid in de landbouwsector van het land. Daarom stemde ik vóór dit verslag.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. ‒ Ce rapport vise à temporairement augmenter les quotas d'importation d'huile d'olive tunisienne dans l'Union européenne.

L'économie tunisienne est exsangue après la chute du tourisme qui a suivi les attentats.

Ce quota est une goutte d'eau (35 000 tonnes annuelles) au regard de la production européenne (plus d'un million de tonnes), mais c'est une bouffée d'oxygène pour l'économie tunisienne.

Ces nouveaux quotas sont par ailleurs très encadrés dans le temps (maximum 2 ans) et sont assortis d'une évaluation à mi-parcours (avec mise à jour si leurs conséquences se révèlent nuisibles) ainsi que d'une "clause de suivi" (l'obligation de veiller à ce que toute l'huile d'olive soit produite entièrement dans le pays et directement transportée depuis la Tunisie).

Ces mesures ne sont donc pas de nature à déstabiliser le marché européen et ne régleront rien des problèmes des agriculteurs du sud de l'Europe (Italie et Espagne) liés aux maladies des oliviers et aux pratiques de l'industrie agro-alimentaire européenne.

Elles sont par contre vitales pour aider la réussite de la transition démocratique tunisienne.

J'ai voté pour.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Na sequência do ataque terrorista de 26 de junho de 2015, em Sousse, na Tunísia, o Conselho da União Europeia, nas suas conclusões de 20 de julho de 2015, declarou que a União, em consulta com os seus Estados-Membros, exploraria a possibilidade de tomar medidas excecionais e temporárias de apoio à economia tunisina.

Contudo, o que verificamos é que o custo destas medidas irá, mais uma vez, recair sobre os mesmos de sempre, ou seja, sobre os países e os trabalhadores dos países do sul da Europa.

Se as grandes potências da UE pretendem continuar as suas políticas agressivas de ingerência que fomentam o terrorismo, pensamos que não deve usar as regras comerciais para limpar a sua consciência.

Existem certamente muitas outras possibilidades de ajudar a economia tunisina sem desgraçar a vida dos olivicultores portugueses, espanhóis e italianos.

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. ‒ Der Entschließung des EU-Parlaments zu dem Vorschlag für eine Verordnung des Europäischen Parlaments und des Rates zur Einführung dringender autonomer Handelsmaßnahmen für die Tunesische Republik habe ich zugestimmt.

Die Prüfung befristeter Sondermaßnahmen zur Unterstützung der tunesischen Wirtschaft begrüße ich, insofern damit Handelserleichterungen geschaffen werden. Ich bedauere, dass in Bezug auf Olivenöl die Interessen von Produzenten innerhalb der EU zum Schaden der Verbraucher protektionistisch geschützt werden sollen.

 
  
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  Σωτήριος Ζαριανόπουλος ( NI), γραπτώς. ‒ H συμφωνία ΕΕ - Τυνησίας για την αδασμολόγητη εισαγωγή στην ΕΕ 75.000 τόνων ελαιολάδου για τα έτη 2016 - 2017 αποτελεί ένα ακόμη οδυνηρό πλήγμα της EE στους φτωχούς ελαιοπαραγωγούς της Ελλάδας. Η συμφωνία έρχεται ενώ η ΚΑΠ έχει επιφέρει συντριπτικό χτύπημα στους μικρομεσαίους αγρότες και η συγκυβέρνηση ΣΥΡΙΖΑ-ΑΝΕΛ μαζί με ΕΕ και ΔΝΤ επιδιώκει τη χαριστική βολή με βάρβαρα αντιλαϊκά μέτρα. Συμπίπτει με την προσπάθεια να χτυπηθεί ο δίκαιος αγώνας της φτωχής αγροτιάς, επειδή παλεύει στα μπλόκα για την επιβίωση. Τα ψέματα ότι η συμφωνία γίνεται για να «αντιμετωπίσουν την τρομοκρατία» και να «προωθήσουν τον εκδημοκρατισμό» της Τυνησίας δεν παραπλανούν κανέναν. Βασικός στόχος είναι να ρίξουν την τιμή παραγωγού στο ελαιόλαδο, ώστε μεσάζοντες και μεγαλέμποροι να συνεχίσουν να αγοράζουν φτηνά και να πουλάνε ακριβά. Οι εργαζόμενοι θα αγοράζουν πανάκριβα το λάδι, ενώ οι φτωχοί παραγωγοί θα είναι δέσμιοι της εκμετάλλευσης. Η συμφωνία υπηρετεί αποκλειστικά τα κέρδη των μεγάλων επιχειρηματικών ομίλων στην αλυσίδα της μεταφοράς, εξαγωγής-εισαγωγής, διάθεσης και εμπορίας. Η φτωχή αγροτιά να βγάλει κι από αυτό τα συμπεράσματά της. Ο δικός της δρόμος είναι η πάλη της σε συμμαχία με την εργατική τάξη και τα άλλα φτωχά λαϊκά στρώματα ενάντια στα μονοπώλια και την εξουσία τους, τις ιμπεριαλιστικές ενώσεις τους που τα υπηρετούν.

 
  
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  Jana Žitňanská (ECR), písomne ‒ Rovnako, ako som na februárovom mini rokovaní v Bruseli podporila jednotlivé časti tejto správy a návrh Komisie, tak som aj na marcovom plenárnom zasadnutí v Štrasburgu podporila správu pani poslankyne De Sarnez v záverečnom hlasovaní. Myslím si, že vzhľadom na to, že olivový olej tvorí základnú vývoznú komoditu Tuniska smerom do Európskej únie, podporením dočasnej výnimky, novej bezcolnej kvóty, pomôžeme Tunisku prekonať hospodárske problémy, ktorým momentálne čelí v dôsledku teroristického útoku, ktorý sa odohral v júni 2015 v Sousse. Takéto dočasné opatrenie je významné aj z toho dôvodu, že Tunisko je jedinou krajinou v regióne Blízkeho výchovu a severnej Afriky, ktorej sa podarilo úspešne zvládnuť demokratický a politický prechod v rámci tzv. Arabskej jari a dúfam, že aj naďalej bude aj vďaka rýchlej pomoci Európskej únie slúžiť v tomto regióne ako pozitívny príklad.

 
  
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  Marco Zullo (EFDD), per iscritto. – Per aiutare la Tunisia, che versa in una grave situazione economica, la Commissione europea ha proposto di offrire un importante sostegno al settore dell'olio d'oliva quale aiuto alla ripresa.

Si tratta di una misura commerciale che prevede l'importazione senza dazio di 70 000 tonnellate di prodotto in due anni. L'olio d'oliva è il principale prodotto agricolo che la Tunisia esporta verso l'UE: nel 2015 l'import dalla Tunisia è aumentato del 600 % e nello stesso anno si sono viste quadruplicate le frodi nel settore degli olii. I sequestri e le inchieste della magistratura su tutto il territorio italiano dimostrano che c'è una correlazione fra aumento dell'import e contraffazione.

La solidarietà dell'Unione è ancora una volta una solidarietà a spese degli agricoltori dell'Europa meridionale. L'olio d'oliva costituisce un importante fattore di sostentamento economico e sociale nelle zone produttrici, fra le quali l'Italia.

L'Europa si schiera così dalla parte delle multinazionali a cui interessa commercializzare olio a basso costo. Si compromette così la sopravvivenza di molti piccoli contadini e proprietari terrieri italiani che adesso subiranno il crollo dei prezzi del loro olio. Il Movimento 5 Stelle lotta a fianco degli agricoltori italiani: non potevo che votare a favore del rigetto totale della proposta.

 
  
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  Milan Zver (PPE), pisno. ‒ Podprl sem uvedbo nujnih avtonomnih trgovinskih ukrepov za Republiko Tunizijo, ker menim, da bodo pripomogli h gospodarskem razvoju Tunizije ter ohranjali stabilnost in mir v regiji.

 

8.2. Veterinární léčivé přípravky (A8-0046/2016 - Françoise Grossetête)
 

Explicații orale privind votul

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj! Šis priekšlikums apzīmē kārtējo Eiropas Savienības centienu tālāk attīstīt Kopienas likumdošanu attiecībā uz mums blakus dzīvojošiem dzīvniekiem, jo principā veterinārās zāles bieži vien pielietotas ne tāpēc, lai ārstētu vai uzlabotu dzīvnieku veselību, bet arī, lai garantētu veselību mums, cilvēkiem — tātad dzīvnieku produktu patērētājiem.

Galvenais mērķis, ko šīs normatīvās rezolūcijas projekts cenšas risināt, ir uzlabot piekļuvi nepieciešamām zālēm un samazināt attiecīgās jomas administratīvo slogu, sekmēt inovāciju, konkurētspēju, kā arī nodrošināt efektīvu veterināro zāļu tirgus darbību Kopienas ietvaros, kā arī cīnīties ar rezistenci pret antibiotikām. Pēdējais jautājums, starp citu, jau tika apspriests pirmdien plenārsesijas laikā. Šis ir ļoti svarīgs dokuments, un tāpēc es nobalsoju par.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). Herr Präsident! Die Landwirtschaft stellt sich ihrer Verantwortung. Wir müssen beim Einsatz von Tierarzneimitteln zwei Dinge beachten. Erstens: Der Einsatz muss angemessen sein. Der Einsatz muss sich am Tierwohl orientieren. Zweitens: Wir müssen natürlich auch auf mögliche Nebenwirkungen im Humanbereich achten. Stichworte: Reserveantibiotika und Antibiotikaresistenz.

Natürlich ist die Landwirtschaft nur ein Teil des Problems. Aber auch wenn man nur ein Teil des Problems ist, muss man natürlich auch diesen Teilbereich lösen. Ich denke, wir sind dabei, mit diesem Bericht gute Kompromisse zu finden: Wir wollen den Internethandel von Antibiotika verbieten, wir wollen den Einsatz von Antibiotika minimieren, und wir haben besonders beim Einsatz von Reserveantibiotika quasi ein doppeltes Genehmigungsverfahren eingeführt, was diese besonders wichtigen Medikamente im Einsatz wirklich begrenzt.

 
  
 

Explicații scrise privind votul

 
  
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  Clara Eugenia Aguilera García (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establezca la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales. Quisiera destacar la dificultad que existe para encontrar medicamentos para determinadas especies de animales y usos menores y me alegro de que el procedimiento de cascada incluido haya mejorado la propuesta de la Comisión Europea. Además, se apuesta por la investigación y la innovación entre otras propuestas con el incremento del tiempo por el generador de la patente. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  John Stuart Agnew (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions.

With regard to economic incentives provided by pharmaceutical companies, whilst recognising the issues surrounding commercial practice and the specific use of incentives in the human and veterinary healthcare sectors, UKIP is concerned about a negative impact on the provision of cost benefit analyses and other health economic data and studies by neutral and independent academic research institutions.

This is an area where the UK and USA institutions are world leaders and thus unnecessary EU interference has the potential to adversely affect their investigative work and its applications.

UKIP believes that the EU should have no jurisdiction in what is a global arena for drug development and cannot enforce the removal of products from the market in this manner – this would penalise leading drug development companies including world-leading UK corporations.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del presente informe porque considero que, pese a que discrepo en importantes puntos, supone una mejora de la legislación en este ámbito en un momento de vigente necesidad. El informe incluye referencias muy positivas al papel exclusivo que deben desempeñar los veterinarios en la prescripción de este tipo de medicamentos; igualmente el informe se refiere positivamente a la necesidad de evaluar el impacto ambiental de los medicamentos en el medio ambiente, la inclusión de las pequeñas y medianas empresas, la prevención de sufrimientos innecesarios en los animales, etc. Este Reglamento resulta muy necesario frente a las crisis que está sufriendo el sector ganadero, con elementos como la extensión de la tuberculosis entre otras enfermedades que necesitan la disponibilidad de este tipo de medicamentos veterinarios. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Martina Anderson, Lynn Boylan and Liadh Ní Riada (GUE/NGL), in writing. – We voted in favour of this report on veterinary medicinal products. Whilst a shorter length of patent protection would have been preferable to allow more affordable generics to enter the market sooner, overall this report is a positive step forward in the field of veterinary medicines. One of the key issues for both human and animal health addressed in this report is antimicrobial resistance, with a proposal for a strict limit on prophylactic use where antibiotics are applied to healthy animals – a process with worrying implications for antibiotic resistance, especially for vital antimicrobial medicines uses for humans.

With the WHO warning that the world is on the cusp of entering a post-antibiotic era with grave implications for human health, it is essential that we act now and take measures to effectively tackle the very dangerous risks we face if we do not face up to the threat of antibiotic resistance.

 
  
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  Νίκος Ανδρουλάκης ( S&D), γραπτώς. ‒ Η έκθεση για τα κτηνιατρικά φάρμακα περιλαμβάνει την εναρμόνιση των απαιτήσεων της κτηνιατρικής συνταγής και την αναγνώριση των συνταγών σε όλα τα κράτη μέλη, πάντα σε ευθυγράμμιση με την εκάστοτε εθνική νομοθεσία. Ακόμη, περιλαμβάνει την τόνωση της καινοτομίας και την ανάπτυξη νέων κτηνιατρικών φαρμάκων, καθώς και την εναρμόνιση των περιόδων προστασίας των νέων πακέτων δεδομένων που σχετίζονται με τα αντιμικροβιακά κτηνιατρικά φαρμακευτικά προϊόντα (πατέντες). Η έκθεση αναφέρεται στη δράση για τη μείωση της χρήσης των αντιβιοτικών και ορίζει τις απαιτήσεις για την επισήμανση συσκευασία. Επίσης, απλοποιεί τις απαιτήσεις σχετικά με τις αιτήσεις για τις περιορισμένες αγορές, διευκολύνει την κυκλοφορία κτηνιατρικών φαρμάκων σε ολόκληρη την ΕΕ με σαφείς κανόνες για τις διαδικτυακές πωλήσεις και περιλαμβάνει την αντιμετώπιση του κινδύνου για τη δημόσια υγεία στην ανθεκτικότητα στα μικρόβια. Υπερψήφισα την έκθεση, με σκοπό να υπάρχει ένας κανονισμός που παρέχει καλύτερη πρόσβαση στα κτηνιατρικά φάρμακα, θα λαμβάνει μέτρα για την καταπολέμηση της μικροβιακής ανθεκτικότητας, θα μειώνει τον διοικητικό φόρτο, και θα προωθεί την καινοτομία και την ανταγωνιστικότητα του τομέα.

 
  
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  Pascal Arimont (PPE), schriftlich. ‒ Angesichts der Tatsache, dass laut WHO in der EU jährlich 25.000 Menschen sterben, weil Antibiotika ihre Wirkung verlieren, ist es notwendig, im Kampf gegen Antibiotikaresistenzen Ernst zu machen. Deshalb ist es auch so wichtig, bei der Tiermedizin anzusetzen, weil bei Tieren ebenfalls antibiotikaresistente Keime entstehen können, die auf den Menschen übergreifen können. Konkret sieht die Verordnungsüberarbeitung vor, dass die Verwendung bestehender antimikrobieller Medikamente eingeschränkt und die Entwicklung neuer Wirkstoffe vorangebracht werden. Aus diesen Gründen begrüße ich den vorliegenden Text.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport prévoit de centraliser autant que possible les autorisations de médicaments vétérinaires vers une agence européenne. Si certaines propositions viennent amender dans le bon sens la proposition, cela permettra tout de même de retirer aux États membres leurs prérogatives et leur expertise propres par ce transfert de compétence.

J'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Jean Arthuis (ALDE), par écrit. ‒ Ce projet de règlement vise à régir l'autorisation, la fabrication, la mise sur le marché, la distribution et l'utilisation des médicaments vétérinaires.

J'ai voté en faveur de cette délibération, car elle différencie le marché des médicaments vétérinaires de celui des médicaments humains, qui répondent à des logiques très différentes. De plus, le texte permettra d'améliorer la disponibilité des produits et la simplification administrative, sans pour autant sacrifier les impératifs de santé publique et de protection de l'environnement.

 
  
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  Inés Ayala Sender (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establezca la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales, así como establecer una lista de antibióticos reservados para uso humano. Los medicamentos de uso humano deberían utilizarse únicamente como último recurso en el tratamiento de los animales. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šį siūlymą dėl veterinarinių vaistų, kuriuo siekiama mažinti antibiotikų vartojimą gyvulininkystėje. Bakterijos tampa vis atsparesnės, todėl reikia apriboti antibiotikų vartojimą gyvulininkystėje bei kurti naujo tipo vaistus. Nauju siūlymu skatinami naujoviškų vaistų tyrimai ir ribojamas prevencinis antibiotikų skyrimas gyvūnams. Juo siekiama reglamentuoti veterinarinių vaistų leidimų suteikimą, gamybą, rinkodarą, veterinarinių vaistų platinimą ir naudojimą visu jų galiojimo laikotarpiu, taip pat jiems taikomą farmakologinio budrumo procesą. Europos Komisija siūlo pagerinti galimybes gauti vaistų ir jų prieinamumą, ypač nepagrindinių rūšių gyvūnams, sumažinti administracinę naštą, ypač susijusią su farmakologinio budrumo procesu, skatinti inovacijas šiame sektoriuje ir jo konkurencingumą, užtikrinti gerą veterinarinių vaistų vidaus rinkos veikimą bei kovoti su atsparumu antibiotikams. Pritariu išdėstytiems siūlymams, kad nuostatos dėl kovos su atsparumu antimikrobinėms medžiagoms turėtų būti platesnio užmojo ir turėtų būti įtrauktos aiškios skirtingų gydymo būdų apibrėžtys, o profilaktinis antibakterinių medžiagų naudojimas turėtų būti uždraustas. Taip pat būtina sustiprinti skatinamąsias priemones, skirtas inovacijoms remti.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF), par écrit. ‒ Le texte vise à réglementer la mise sur le marché et la circulation des médicaments vétérinaires. Les grandes préoccupations qui ont sous-tendu les propositions sont la lutte contre l'antibiorésistance et l'assurance de la meilleure disponibilité possible des médicaments. Cependant, sous cet objectif se cache en fait une libéralisation de la vente des médicaments, notamment par des sites de vente en ligne, soustrayant ainsi cette source de revenus aux vétérinaires, pourtant plus à même de délivrer les produits en question.

Même si ce rapport est plus restrictif que la proposition de la Commission, il ne respecte pas les intérêts de nos vétérinaires qui assurent un véritable travail de sentinelles sanitaires. Il autorise en outre la prescription de certains médicaments par des non-vétérinaires, ce qui est inacceptable pour des raisons de santé publique. J'ai donc voté contre.

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport relatif à une proposition de directive qui vise à mettre en place un corpus législatif actualisé, adapté aux spécificités du secteur vétérinaire, tout en préservant la santé publique, la santé animale, la sécurité des denrées alimentaires et l'environnement.

La rapporteure partage les objectifs de la Commission ainsi que sa volonté de bien différencier le marché des médicaments vétérinaires de celui des médicaments humains, qui répond à une logique très différente. De même, la Commission a choisi de mettre l'accent sur la disponibilité des produits et sur la simplification administrative, sans pour autant sacrifier les impératifs de santé publique et de protection de l'environnement.

Toutefois, la Commission n'est pas allée assez loin sur certains points. Le projet de rapport précise ainsi les conditions dans lesquelles les professionnels de santé vétérinaire sont autorisés à prescrire et à vendre des antibiotiques ou souligne que les antibiotiques et médicaments ne peuvent être vendus par internet.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della relazione Grossetête sulla proposta di regolamento sui medicinali veterinari.

I medicinali riservati agli animali sono strumenti importanti che richiedono un'elaborazione particolarmente complessa a causa della molteplicità delle specie esistenti. L'intervento legislativo in questa materia deve tenere conto di due aspetti, da un lato la necessità di semplificare il più possibile la legislazione e dall'altro quello di affrontare la grave questione dell'aumento della resistenza ai farmaci antimicrobici. Lo sviluppo di batteri resistenti deve comportare non solo una limitazione dell'uso dei farmaci antimicrobici, ma soprattutto un investimento in innovazione che consenta di potenziare la ricerca in questo settore.

L'OMS ha già denunciato i rischi per la salute e la vita di milioni di persone, che potrebbero derivare dall'affermarsi di un'era post-antibiotica. L'Europa deve fare la sua parte, bloccando i trattamenti di massa e assicurando un limitato uso profilattico degli antibiotici per i soli casi in cui esso appare realmente giustificato.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado A FAVOR de este informe dado que apunta a un mayor control tanto del ciclo de venta de los antibióticos como del uso de los mismos. Limita la venta en internet de medicinas que deberían venderse con prescripción médica, se limita y controla el uso de forma preventiva y se refiere a otras cuestiones que atañen a criterios de bienestar animal.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ Felicito a la ponente por su excelente trabajo en esta propuesta de Reglamento sobre medicamentos veterinarios, que he apoyado. De la misma forma he votado para que aquellos medicamentos que estén modificados genéticamente no se utilicen, tal y como lo he hecho en anteriores ocasiones en lo relativo a los organismos genéticamente modificados.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ Je n'ai pas pu soutenir ce rapport qui, s'il affiche des objectifs louables, porte en fait un risque d'atteinte aux intérêts de nos vétérinaires et à notre sécurité sanitaire, voire alimentaire.

Certes, le texte met en lumière de justes préoccupations comme la lutte contre l'antibiorésistance ou la nécessité d'une meilleure disponibilité des médicaments.

Cependant, derrière ces justes causes se cachent une tentative de libéralisation de la vente des médicaments, par le biais des sites de vente en ligne notamment, ce qui conduira non seulement à une précarisation de nos vétérinaires mais pourrait également mettre en danger notre sécurité sanitaire, en permettant la prescription de certains médicaments par des non-vétérinaires.

Enfin, même s'il est plus restrictif que la proposition de la Commission, il est regrettable que ce rapport ne contiennent pas quelques dispositions indispensables telles que: l'interdiction des animaux dans la chaîne alimentaire s'ils ont participé à des essais clinique ou encore l'interdiction de la vente en ligne de médicaments sur prescription, en particulier pour les animaux producteurs d'aliments.

 
  
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  J osé Blanco López (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor del informe sobre la propuesta de Reglamento del Parlamento Europeo y del Consejo sobre los medicamentos veterinarios.

Los medicamentos veterinarios se encuentran regulados en la Directiva 2001/82/CE y en el Reglamento (CE) n.º 726/2004. En el año 2004, la Comisión propuso unir ambos actos, con objetivos como la mejora del acceso a los medicamentos veterinarios, la reducción de la carga burocrática, el análisis de la resistencia a los antibióticos y la promoción de la innovación.

La cuestión relativa a los medicamentos veterinarios, así como la necesidad de establecer un enfoque global en relación con su uso, hace que sea obligatoria la revisión de la legislación farmacéutica veterinaria. Por ello, el Grupo socialista exige la inclusión de unos objetivos más ambiciosos, como la prohibición del uso de profilácticos en los antibióticos o la clarificación de las condiciones por las cuales los veterinarios prescriben y venden antibióticos, así como la venta en línea de los mismos. Se debe endurecer el marco de los medicamentos humanos para su uso con animales y establecer una serie de medidas preventivas antes de recurrir a tratamientos antimicrobianos de grupos enteros de animales que se encuentran destinados a la producción de alimentos.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šio pranešimo, kuriuo siekiama priimti Europos Parlamento ir Tarybos reglamentą dėl veterinarinių vaistų. Šiuo reglamento projektu siekiama reglamentuoti veterinarinių vaistų leidimų suteikimą, gamybą, rinkodarą, veterinarinių vaistų platinimą ir naudojimą visu jų galiojimo laikotarpiu, taip pat jiems taikomą farmakologinio budrumo procesą. Padaryta išvada, kad reikia nustatyti specialią reglamentavimo sistemą, pritaikytą prie veterinarijos sektoriaus ypatumų. Taikant dabar galiojančią teisinę sistemą kilo problemų, pavyzdžiui, susijusių su veterinarinių vaistų trūkumu (ypač mažose rinkose), reglamentavimo lemiama administracine našta, vidaus rinkos veikimu ir, žinoma, atsparumo antibiotikams reiškiniu. Komisija norėtų sudaryti labai svarbių antibiotikų, skirtų tik žmonėms gydyti, sąrašą. Europos Parlamentas pritaria šiai idėjai, jei tik šis sąrašas būtų pagrįstas tvirtais moksliniais kriterijais. Europos vaistų agentūra šiuo klausimu pateikė puikių rekomendacijų, kurių reikėtų laikytis. Galiausiai, priešingai negu siūlo Komisija, antibiotikų (ir apskritai receptinių veterinarinių produktų) prekybą internetu reikėtų uždrausti, nes ji kelia didelį pavojų visuomenės sveikatai. Komisija taip pat siūlo supaprastinti žmonėms skirtų be rinkodaros leidimo parduodamų vaistų naudojimą gyvūnams gydyti. Tekste atsakomybė spręsti dėl tokio naudojimo paliekama veterinarijos gydytojams. Parlamentas nekvestionuoja veterinarijos gydytojų atsakomybės, tačiau ragina geriau apibrėžti šią galimybę patikslindamas, kad žmonėms skirtų vaistų naudojimo galima imtis tik kaip kraštutinės priemonės, kai nėra jokių geresnių alternatyvų.

 
  
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  Simona Bonafè (S&D), per iscritto. ‒ Accolgo con favore la relazione votata oggi, che segna un importante passo in avanti nella lotta per contrastare la resistenza antibiotica, attraverso un utilizzo più limitato e responsabile dei farmaci antimicrobici esistenti e lo sviluppo di nuovi medicinali.

Il testo mira ad aggiornare la normativa europea in materia di medicinali veterinari, escludendo pratiche di trattamento antibiotico a scopo meramente preventivo o di tipo collettivo, incoraggiando invece la ricerca e la creazione di nuovi farmaci di qualità. Ridurre l'utilizzo, senza specifica autorizzazione, dei farmaci antibiotici non significa però smantellare la nostra dotazione di medicinali veterinari; il nuovo regolamento mira, anzi, a facilitare l'accesso a tali farmaci all'interno dell'Unione, creando condizioni più favorevoli alla loro circolazione grazie anche a migliori procedure di autorizzazione, una farmacovigilanza più efficace e minori oneri amministrativi.

Si incentiva così un uso più meditato e regolamentato dei farmaci, che non possono sostituirsi in nessun caso a buone pratiche di allevamento e devono essere somministrati solo dopo un'accorta valutazione da parte del veterinario, potenziando, conseguentemente, le tutele a favore della salute animale, umana e dell'ambiente.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. ‒ Ova regulativa uređuje odnose u distribuciji i upotrebi veterinarskih lijekova, no moj glavni fokus je bio na onim dijelovima koji se bave suzbijanjem antimikrobijalne otpornosti.Važno je da regulativa sadrži odredbu o zabrani određenih antibiotika u veterini kako bi se sačuvali za ljudsku upotrebu. No, da bi to imalo smisla ona mora biti retroaktivna, dakle uključivati obvezu povlačenja s tržišta onih rezerviranih antibiotika koji su već u prodaji.

Nadalje, ključno je vezivanje distribucije antibiotika uz recept izdan od odgovorne osobe. Isto tako, kako bi se spriječile moguće zloupotrebe u interesu javnog zdravlja je da se zabrani online prodaja antibiotika. Zaključno, smatram da je prijedlog regulative koji izlazi iz Parlamenta dobro osmišljen i da će pridonijeti boljoj zaštiti životinjskog i ljudskog zdravlja.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ La disposizione è utile per migliorare l'accesso ai prodotti medico-sanitari, in particolare nel settore veterinario in cui si registra una penuria di farmaci in molti ambiti di mercato.

Gli obbiettivi principali della disposizione sono riassumibili nella volontà di migliorare l'accesso ai farmaci e la loro disponibilità, segnatamente per le specie dette impropriamente "minori"; di ridurre gli oneri amministrativi, in particolare per quanto concerne il processo di farmacovigilanza; di stimolare l'innovazione e la competitività del settore; di garantire il buon funzionamento del mercato interno per i farmaci veterinari; oltre a combattere la resistenza agli antibiotici che rappresenta un elemento di pericolosità, sia per la salute umana che per quella degli animali, di rilevanza crescente.

 
  
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  Daniel Buda (PPE), în scris. ‒ Sectorul creșterii animalelor reprezintă 41 % din totalul investițiilor în agricultură, cu un total de peste 12 milioane de animale cu o valoare de 142 miliarde EUR. Armonizarea condițiilor pentru prescripțiile veterinare, recunoașterea acestora la nivelul statelor membre, precum și autorizarea altor persoane calificate să elibereze anumite prescripții contribuie semnificativ la reducerea birocrației și la utilizarea rațională a medicamentelor veterinare. De asemenea, ținând cont de evoluțiile tehnologice, utilizarea prescripțiilor electronice facilitează activitatea fermierilor.

Avem în vedere faptul că rezistența antimicrobiană reprezintă un factor de risc major asupra sănătății și bunăstării animalelor, iar efectele se resimt în mod direct asupra sănătății umane. Interzicerea utilizării antibioticelor în tratamentele profilactice contribuie semnificativ la reducerea volumului de medicamente administrat animalelor. Sunt de părere că prevenția este de cele mai multe ori mai eficientă, iar costurile mai reduse, cantitatea de medicamente utilizată în tratamentul preventiv fiind mult mai redusă în comparație cu cea utilizată în tratamentele metafilactice.

Propunerea de regulament privind medicamentele de uz veterinar trebuie adaptată realităților de pe teren, trebuie să urmărească reducerea sarcinilor administrative, ținând cont de nevoile fermierilor și să răspundă cerințelor consumatorilor. Sunt de părere că votul în Comisia ENVI a constituit garanția necesară pentru ca acest raport să intre în negocierile interinstituționale.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ Voto contrario. Con questo nuovo regolamento, la normativa per l'autorizzazione e l'immissione sul mercato dei medicinali per uso veterinario viene separata da quella per uso umano. Ciò apporta indubbiamente maggiore chiarezza. Tuttavia, nel merito, il voto finale non può essere favorevole per queste ragioni essenziali: non è scongiurata del tutto l'immissione nella catena alimentare degli animali su cui sono state effettuate sperimentazioni cliniche; sono ammessi medicinali contenenti OGM (gli em. 297 e 131 tendono invece a vietarli); sono abilitati alla prescrizione veterinaria anche altri soggetti diversi dai veterinari; è ammessa la vendita online anche dei medicinali soggetti a prescrizione; insufficienti misure di contrasto alla resistenza antimicrobica (benché migliorate dagli emendamenti).

 
  
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  Cristian-Silviu Buşoi (PPE), în scris. ‒ Impactul medicamentelor de uz veterinar asupra sănătății atât a animalelor, cât și a oamenilor este unul foarte îngrijorător. Utilizarea medicamentelor este strâns legată de rezistența antimicrobiană dezvoltată la animale, iar, prin consumul de produse lactate sau de carne care își au originea în respectivele animale, rezistența se transferă și la oameni. Principala cauză constă în administrarea profilactică a medicamentelor antimicrobiene la animale, utilizate uneori pentru a îmbunătăți performanța sau a compensa dezvoltarea necorespunzătoare a acestora. Prin acest raport, dorim limitarea utilizării profilactice a antibioticelor numai în situațiile justificate de medicul veterinar prin prezența unor simptome clinice clare. Combaterea rezistenței la antimicrobiene reprezintă o prioritate pentru UE, deoarece vizează îmbunătățirea siguranței pacienților, iar raportul doamnei Grossetête vine să sublinieze rolul Uniunii în crearea unui singur plan de acțiune pentru combaterea rezistenței la antimicrobiene.

Pe de altă parte, acest raport urmărește crearea unui cadru de stimulare și de susținere a inovării în ceea ce privește medicamentele de uz veterinar, pentru a nu reduce arsenalul terapeutic al veterinarilor. Industria are nevoie de încurajare pentru crearea de noi medicamente și introducerea lor pe piața medicamentelor de uz veterinar, întrucât aceasta este relativ mică și fragmentată.

 
  
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  Soledad Cabezón Ruiz (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establezca la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales, así como establecer una lista de antibióticos reservados para uso humano. Los medicamentos de uso humano deberían utilizarse únicamente como último recurso en el tratamiento de los animales. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. ‒ Le présent rapport a pour objectif de simplifier la législation sur les médicaments vétérinaires en fusionnant la directive instituant un code communautaire relatif aux médicaments vétérinaires avec le règlement qui établit des procédures communautaires pour l'autorisation et la surveillance des médicaments à usage humain et vétérinaire.

Ce nouveau texte permettra de lutter contre les abus d'utilisation d'antibiotiques dans l'élevage. La vente et la prescription d'antibiotiques à usage vétérinaire seront fortement réduites et plus encadrées. Il est nécessaire de mettre en place une législation adaptée au nouveau phénomène de résistance aux antibiotiques. En effet, la quantité d'antibiotiques que nous consommons via notre alimentation provoque une certaine accoutumance qui rend ces antibiotiques moins efficaces pour nous soigner quand nous sommes malades.

J'ai voté pour ce texte qui constitue la position du Parlement européen pour les négociations avec les États membres.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della proposta di regolamento in questione, che imposta un quadro normativo appositamente concepito per le caratteristiche del settore veterinario. Il quadro giuridico in vigore è stato fonte di problemi in sede di applicazione, in particolare per quanto riguarda la penuria di medicinali veterinari, il funzionamento del mercato interno, il fenomeno della resistenza agli antibiotici, la mancanza di incentivi volti a sostenere l'innovazione, e gli oneri amministrativi imposti. La proposta approvata oggi pone rimedio a tutte queste lacune.

La questione della resistenza agli antibiotici sta dicendo una cosa sempre più preoccupante: ogni anno un consumatore medio di carne ingerisce a sua insaputa quasi 9 grammi di antibiotici (l'equivalente di quattro cure).

Bisogna quindi promuovere maggiormente l'uso responsabile nei medicinali veterinari degli antibiotici che sono importanti per la medicina umana, come ad esempio i "fluorochinoloni" e le "cefalosporine". L'uso diffuso di queste due sostanze in allevamento per contrastare contagi comuni contribuisce alla diffusione della resistenza antimicrobica. Penso che, laddove non sia stata diagnosticata alcuna malattia, debba essere vietata la somministrazione di antimicrobici a scopo preventivo o profilattico.

 
  
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  Matt Carthy (GUE/NGL), in writing. ‒ This report sets out a new legal framework for veterinary medicines for authorisation, manufacturing, drug safety and their use. The aim of the report is to strengthen the Commission proposal. This report calls for the ban on prophylactic use of veterinary medicines which contain antimicrobials (albeit with some exceptions) which is an important move forward in combatting antimicrobial resistance. Therefore, I voted in favour of this report.

 
  
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  James Carver (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions.

With regard to economic incentives provided by pharmaceutical companies, whilst recognising the issues surrounding commercial practice and the specific use of incentives in the human and veterinary healthcare sectors, UKIP is concerned about a negative impact on the provision of cost benefit analyses and other health economic data and studies by neutral and independent academic research institutions.

This is an area where the UK and USA institutions are world leaders and thus unnecessary EU interference has the potential to adversely affect their investigative work and its applications.

UKIP believes that the EU should have no jurisdiction in what is a global arena for drug development and cannot enforce the removal of products from the market in this manner – this would penalise leading drug development companies including world-leading UK corporations.

 
  
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  David Casa (PPE), in writing. ‒ This is a very good report that includes excellent amendments to Directive 2001/82/EC, for example in relation to access to medicinal products, innovation and environmental protection. However, I believe that this report is not yet mature for agreement and I agree with the need to postpone the final vote in order to fine-tune the details.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ Mentre l'obiettivo fondamentale dell'industria è di realizzare un mercato unico per i medicinali veterinari, l'obiettivo principale del M5S Europa è la salvaguardia del benessere animale, l'aumento delle disponibilità di medicinali veterinari in tutta Europa e soprattutto il passaggio da una cultura di cura di massa degli animali a una cultura in cui agli animali vengono somministrate cure individuali come agli uomini. Ho quindi votato a favore.

 
  
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  Nessa Childers (S&D), in writing. ‒ I welcome today’s vote in the European Parliament to usher in tighter controls and restrictions on the administration of antibiotics to farm animals.

We cannot allow cost-cutting business as usual to carry on in large-scale, industrial farming. Increased resistance to the most common antibiotics could bring us back to the dark ages of medicine, when we were at the mercy of infectious diseases and the chances of surviving surgery were scant.

This is not an overstatement. The World Health Organisation has been compiling alarming data on the development of multi-drug resistant superbugs that pose severe public health risks on a global scale.

I am glad we managed to bring a majority of MEPs on board to make progress on this critical issue. We cannot afford to allow the indiscriminate use of antibiotics, which are often sold online and end up on our plates.

These heightened threats to human health and life make the use of medication to make up for shoddy animal husbandry absolutely unacceptable. We certainly need to establish classes of antimicrobials which are critical for human treatment and must be off-limits for other purposes.

I very much hope that the Member States’ governments will be similarly minded, and refrain from diluting the agreement we reached today.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου (PPE), γραπτώς. ‒ Στηρίζουμε την έκθεση που αφορά την αδειοδότηση, κατασκευή, εμπορία, διανομή, την ασφάλεια των φαρμάκων και τη χρήση των κτηνιατρικών φαρμακευτικών προϊόντων.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ I supported this vote because it will help prevent the misuse and overuse of antibiotics on animals which could then potentially enter the human supply chain. The report covers, amongst other things: routine prophylactic use of antimicrobials being banned and metaphylactic use restricted; and the data protection period of technical documentation for new antibiotics set at 14 years with the possibility of prolongation however limited. Online sale of antimicrobials, psychotropics and vaccines is not allowed. It will also result in harmonisation of the requirement for a veterinary prescription and recognition of prescriptions across Member States.

 
  
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  David Coburn (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions.

With regard to economic incentives provided by pharmaceutical companies, whilst recognising the issues surrounding commercial practice and the specific use of incentives in the human and veterinary healthcare sectors, UKIP is concerned about a negative impact on the provision of cost benefit analyses and other health economic data and studies by neutral and independent academic research institutions.

This is an area where the UK and USA institutions are world leaders and thus unnecessary EU interference has the potential to adversely affect their investigative work and its applications.

UKIP believes that the EU should have no jurisdiction in what is a global arena for drug development and cannot enforce the removal of products from the market in this manner – this would penalise leading drug development companies including world-leading UK corporations.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. ‒ A Comissão Europeia apresentou a proposta de regulamento relativa aos medicamentos veterinários que incorpora uma reformulação total da legislação relativa aos medicamentos veterinários, até aqui enquadrada pela Diretiva 2001/82/CE e pelo Regulamento (CE) n.º 726/2004, com o objetivo de regulamentar a autorização, o fabrico, a introdução no mercado, a distribuição e a utilização dos medicamentos veterinários ao longo de todo o seu ciclo de vida, assim como o processo de farmacovigilância aplicável.

Apoio o Relatório Grossetête, por considerar que se impunha a criação de um quadro regulamentar específico, adaptado às características do setor veterinário, desde logo tendo em conta os problemas que surgiram com a aplicação do quadro jurídico em vigor, nomeadamente a falta de disponibilidade de medicamentos veterinários, os encargos administrativos impostos pela regulamentação, o funcionamento do mercado interno e, claro, o fenómeno cada vez mais preocupante da resistência aos antibióticos.

 
  
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  Birgit Collin-Langen (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe für den Bericht gestimmt, denn ich unterstütze den Ansatz, dass der Markt für Tierarzneimittel vom Markt für Humanarzneimittel deutlich zu trennen ist. Ich begrüße, dass der Zugang und die Verfügbarkeit von Arzneimitteln wie auch die Förderung des Binnenmarkts für Tierarzneimittel erleichtert werden. Voraussetzung hierfür ist die bessere Zusammenarbeit innerhalb der 28 EU-Mitgliedstaaten, womit wir auch einen besseren grenzüberschreitenden Verbraucherschutz gewährleisten werden können. Ich unterstütze auch den ambitionierteren Ansatz der Berichterstatterin, wonach es keinen präventiven Einsatz von Antibiotika in der Tieraufzucht mehr geben soll. Dere ist dringend notwendig, damit wir Antibiotikaresistenzen bekämpfen können.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions.

With regard to economic incentives provided by pharmaceutical companies, whilst recognising the issues surrounding commercial practice and the specific use of incentives in the human and veterinary healthcare sectors, UKIP is concerned about a negative impact on the provision of cost benefit analyses and other health economic data and studies by neutral and independent academic research institutions.

This is an area where the UK and USA institutions are world leaders and thus unnecessary EU interference has the potential to adversely affect their investigative work and its applications.

UKIP believes that the EU should have no jurisdiction in what is a global arena for drug development and cannot enforce the removal of products from the market in this manner – this would penalise leading drug development companies including world-leading UK corporations.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. ‒ Il quadro giuridico del settore veterinario è da sempre stato fonte di problemi in sede di applicazione, in particolare per quanto riguarda la penuria di medicinali veterinari (soprattutto per i mercati più piccoli), gli oneri amministrativi imposti, il funzionamento del mercato interno e, naturalmente, il fenomeno della resistenza agli antibiotici.

Per questi motivi, la proposta della Commissione getta le basi per una completa rifusione della legislazione relativa ai medicinali veterinari, attualmente fondata sulla direttiva 2001/82/CE e sul regolamento (CE) n. 726/2004, ed è destinata a disciplinare l'autorizzazione, la fabbricazione, l'immissione in commercio, la distribuzione e l'impiego dei medicinali veterinari durante l'intero ciclo di vita, nonché il relativo processo di farmacovigilanza. Ritengo che essa vada fondamentalmente nella buona direzione, sia negli obiettivi che nella volontà di operare una netta distinzione tra il mercato dei medicinali veterinari e quello dei medicinali per uso umano. Concordo con i commenti e le modifiche della relatrice e per questo motivo ho votato favorevolmente.

 
  
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  Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. ‒ There is a need for new legislation which should increase the scope for research into and development and monitoring of veterinary medicinal products and which will increase production and profitability on the internal market. There is also a growing need for new and better medicines for use in livestock farming, in view of climate change and the worldwide trend towards greater movement. From the farmers’ point of view, it is of decisive importance that effective and accessible medicines should be available at a reasonable price when they are needed.

 
  
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  Ignazio Corrao (EFDD), per iscritto. ‒ La Commissione ha richiesto di stabilire norme in materia di medicinali veterinari, dal momento della fabbricazione all'immissione sul mercato, comprendendo il momento dell'importazione, dell'esportazione e del controllo, per perseguire l'obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato interno, ridurre gli oneri amministrativi, stimolare la competitività e l'innovazione ed aumentare la disponibilità dei medicinali veterinari.

Il quadro normativo europeo riguardo ai medicinali veterinari deve essere adeguato al progresso scientifico e deve tutelare l'animale, cercando di ridurre al minimo le sofferenze di questo e assicurandone il benessere. Poiché molte nostre richieste sono state accettate e reputo tale tema di importanza rilevante, mi esprimo favorevolmente.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del presente informe porque considero que, pese a que discrepo en importantes puntos, supone una mejora de la legislación en este ámbito en un momento de vigente necesidad. El informe incluye referencias muy positivas al papel exclusivo que deben desempeñar los veterinarios en la prescripción de este tipo de medicamentos; igualmente el informe se refiere positivamente a la necesidad de evaluar el impacto ambiental de los medicamentos en el medio ambiente, la inclusión de las pequeñas y medianas empresas, la prevención de sufrimientos innecesarios en los animales, etc. Este Reglamento resulta muy necesario frente a las crisis que está sufriendo el sector ganadero, con elementos como la extensión de la tuberculosis entre otras enfermedades que necesitan la disponibilidad de este tipo de medicamentos veterinarios. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Andi Cristea (S&D), în scris. ‒ Acest regulament vizează să reglementeze autorizarea, fabricarea, comercializarea, distribuirea și utilizarea medicamentelor de uz veterinar de-a lungul ciclului lor de viață, precum și procesul de farmacovigilență aferent. Prezentul act legislativ este mai ambițios în ceea ce privește dispozițiile legate de combaterea rezistenței la antibiotice, vine în special cu definiții clare ale diferitelor forme de tratament (tratament curativ, tratament de control și tratament preventiv) și interzice utilizarea profilactică a medicamentelor antibacteriene. Astfel, este esențială o coerență strânsă între Regulamentul privind furajele medicamentate și Regulamentul privind medicamentele de uz veterinar.

Crearea unei liste a antibioticelor importante, rezervate medicinei umane, pe care Comisia dorește s-o realizeze, ar trebui făcută doar cu condiția ca aceasta să fie bazată pe criterii științifice solide. De asemenea, vânzarea pe internet de antibiotice (și, în sens mai general, vânzarea de medicamente de uz veterinar pentru care este necesară prescripție) trebuie interzisă, deoarece prezintă un risc grav pentru sănătatea publică.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ We wrześniu 2014 r. Komisja opublikowała nowy projekt rozporządzenia w sprawie weterynaryjnych produktów leczniczych. Projekt ten całkowicie restrukturyzuje dotychczasowe przepisy odnoszące się do weterynaryjnych produktów leczniczych. Ma uregulować wydawanie pozwoleń, wytwarzanie, wprowadzanie do obrotu, dystrybucję, nadzór nad bezpieczeństwem farmakoterapii i stosowanie weterynaryjnych produktów leczniczych.

Udało się wypracować wiele narzędzi oraz działań, m.in. gromadzenie przez państwa członkowskie danych o stosowaniu środków przeciwdrobnoustrojowych, sporządzenie wykazu środków przeciwdrobnoustrojowych, które mają być zarezerwowane do leczenia niektórych zakażeń u ludzi, z myślą o zachowaniu skuteczności określonych substancji czynnych u ludzi, zakazanie rutynowego stosowania środków przeciwdrobnoustrojowych w profilaktyce oraz surowe warunki profilaktyki ad hoc i metafilaktyki oraz minimalne wymogi w zakresie recepty weterynaryjnej, jak i wprowadzenie szeregu kategorii weterynaryjnych produktów leczniczych (posiadających właściwości anaboliczne, przeciwzapalne, przeciwzakaźne (inne niż przeciw robakom), przeciwrakowe, hormonalne lub psychotropowe lub zawierających takie substancje), na które receptę może wystawić wyłącznie lekarz weterynarii. Poparłem w głosowaniu przedmiotowy dokument.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of this regulation on veterinary medicinal products that will govern the authorisation, manufacturing, marketing, distribution, drug safety and use of veterinary medicinal products over their lifetime. This regulation aims to improve access to medicinal products and make them widely available, to reduce the administrative burden, to promote innovation and competitiveness within the sector, to ensure that the internal market for veterinary medicinal products functions properly, and to tackle antibiotic resistance.

 
  
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  Daniel Dalton (ECR), in writing. ‒ I support the creation of a more streamlined system of regulation of veterinary medicines allowing for improvements in the treatment of animal diseases. This reduction of bureaucracy in the industry is an important tool in assisting the development and production of medicines and treatment and safeguarding animals.

 
  
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  Michel Dantin (PPE), par écrit. ‒ Ce rapport législatif a pour objectif de réviser la législation en matière de médicaments vétérinaires, datant de 2004. Le texte couvre l'autorisation, la production, la vente, la distribution et l'utilisation des médicaments vétérinaires pendant leur durée de vie.

Il vise notamment à améliorer l'accès aux produits médicaux pour les professionnels et à encourager l'innovation. L'harmonisation des conditions de prescription vétérinaire et la reconnaissance mutuelle entre les États membres permettra de créer des conditions équitables entre les pays et un niveau minimum de sécurité sanitaire. Le texte prévoit également de faciliter la circulation des médicaments vétérinaires à travers l'Union, tout en réduisant l'usage des antibiotiques dans l'élevage.

Considérant que ce rapport facilite l'accès sécurisé des médicaments vétérinaires via l'achat en ligne pour les éleveurs et leur prescription par les vétérinaires, j'ai voté en faveur de ce rapport.

 
  
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  Isabella De Monte (S&D), per iscritto. ‒ Nel settembre 2014, la Commissione ha reso pubblica la nuova proposta di regolamento in materia di medicinali veterinari. Quest'ultima getta le basi per una completa rifusione della legislazione relativa ai medicinali veterinari ed è destinata a disciplinarne l'autorizzazione, la fabbricazione, l'immissione in commercio, la distribuzione e l'impiego durante l'intero ciclo di vita.

Tra gli obiettivi individuati dalla Commissione, merita porre l'accento sulla lotta contro la resistenza agli antibiotici e la promozione dell'innovazione e della competitività del settore. Ho votato a favore di questa relazione poiché ritengo sia importante operare una netta distinzione tra il mercato dei medicinali veterinari e quello dei medicinali per uso umano, garantendo la disponibilità dei prodotti e promuovendo la semplificazione amministrativa, senza rinunciare agli obiettivi imprescindibili della salute pubblica e della tutela dell'ambiente.

 
  
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  Angélique Delahaye (PPE), par écrit. ‒ L'antibiorésistance est aujourd'hui un véritable fléau de santé publique qui trouve sa source dans l'abus d'antibiotiques dans les élevages. C'est pourquoi j'ai voté en faveur de ce règlement qui vise à réviser entièrement le cadre législatif applicable aux médicaments vétérinaires.

Ainsi, le texte promulgue un certain nombre de dispositions visant à encadrer l'usage de ces substances en médecine vétérinaire, et cela afin de réduire le nombre d'antibiotiques qui se retrouvent dans l'assiette du consommateur.

À travers ce vote, nous avons pour ambition d'encourager et de protéger l'innovation, de réduire la bureaucratie et d'assouplir certaines procédures de mise sur le marché.

 
  
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  Mark Demesmaeker (ECR), schriftelijk. ‒ De toenemende resistentie tegen menselijke en dierlijke antibiotica vormt een torenhoog probleem voor de volksgezondheid. In 2050 zouden naar schatting wereldwijd jaarlijks tien miljoen mensen sterven aan de gevolgen van resistente bacteriën, door een overmatig en verkeerd gebruik van antibiotica. De waarschuwingen van zowel de Wereldgezondheidsorganisatie als het Europees Centrum voor Ziektepreventie en Controle (ECDC) zijn welbekend. Als we willen vermijden dat antibiotica onbruikbaar worden zijn maatregelen op verschillende niveaus noodzakelijk.

De actualisering van de wetgeving voor geneesmiddelen voor diergeneeskundig gebruik die het Europees Parlement vandaag goedkeurde, geeft een sterk signaal terzake dat de N-VA-delegatie steunt: om antimicrobiële resistentie drastisch te verminderen moet het preventief gebruik van antibiotica bij dieren aan banden worden gelegd. Tegelijk moeten innovatie, onderzoek en competitiviteit voluit worden gestimuleerd om de beschikbaarheid van geneesmiddelen te verhogen en moeten administratieve lasten worden verminderd.

 
  
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  Jean-Paul Denanot (S&D), par écrit. ‒ J'ai soutenu ce rapport dont l'objet est de lutter contre la résistance croissante des bactéries aux antibiotiques actuels. Ce vote intervient à l'occasion du projet de mise à jour de la législation de l'Union relative aux médicaments vétérinaires.

Nous prônons une utilisation limitée des antimicrobiens existants (en interdisant notamment le traitement antibiotique collectif et préventif des animaux; les médicaments vétérinaires ne doivent en aucun cas être utilisés pour améliorer les performances des élevages ou pour compenser le non-respect de bonnes pratiques d'élevage) et nous demandons l'élaboration de nouveaux produits moins nocifs pour la santé humaine.

À ce titre, je souhaite qu'une attention particulière soit portée à la vente en ligne d'antibiotiques, de vaccins et de produits psychotropes. Il faut absolument mettre un terme à cette possibilité d'achat non contrôlé.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR), в писмена форма. ‒ Подкрепих доклада, защото смятам, че ограничаването на употребата на антибиотици в селското стопанство е наложително. Мерки трябва да бъдат взети, защото здравето на гражданите за мен е водещо. Това, разбира се, трябва да стане постепенно, като не може да бъде напълно забранено и то изведнъж, защото разпространяването на болести в тази област също може да бъде застрашено.

Използването на антимикробни лекарства е прекрасна алтернатива и техните производители и изследователи трябва да бъдат стимулирани. Радвам се, че този доклад предоставя такива стимули, като например удължаване на периода на защита за техническата документация на новите лекарства.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Θετικά, αν περάσει η πλειοψηφία των τροπολογιών των Πρασίνων ή αν δεν περάσουν οι τροπολογίες του PPΕ, διότι είναι ένα κείμενο πάρα πολύ σημαντικό για τη δημόσια υγεία.

Αρνητικά, μόνο σε περίπτωση που δεν περάσουν οι τροπολογίες των Πρασίνων και περάσουν του PPΕ.

 
  
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  Norbert Erdős (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet ezidáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A Környezetvédelmi Bizottság által jóváhagyott szöveg kiemelten kezeli az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének problémáját, amelyre az innováció megerősítése nyújthat megoldást. Az állatgyógyászati készítmények piaca ugyanis kicsi és rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők így csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés kiemelten kezeli a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott trilógusokhoz. Jó lépés a megfelelő irányba.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ A proposta visa melhorar a disponibilidade dos medicamentos veterinários, reduzir os encargos administrativos, estimular a inovação no setor e lutar contra a resistência aos antibióticos.

Os medicamentos veterinários antimicrobianos não devem, em circunstância alguma, ser utilizados para melhorar os níveis de produção ou para compensar a inobservância de boas práticas de criação de animais. A luta contra a resistência aos antibióticos deve começar nos locais de criação de animais.

Pretende-se com a proposta, em especial, proibir a utilização puramente preventiva dos antibióticos, restringir os tratamentos em massa a casos bem específicos, proibir a utilização veterinária de antibióticos de importância crítica para a medicina humana e pôr fim à venda através da Internet de medicamentos antimicrobianos.

 
  
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  Edouard Ferrand (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre: même si ce rapport est plus restrictif que la proposition de la Commission, il ne respecte pas les intérêts de nos vétérinaires qui assurent un véritable travail de sentinelle sanitaire.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este relatório contém aspetos positivos. Garantir a produção de medicamentos veterinários seguros, eficazes e acessíveis constitui um objetivo importante para os nossos produtores. A introdução da questão dos medicamentos genéricos, das resistências antimicrobianas ou dos pequenos mercados são elementos importantes que vão no sentido correto.

No entanto, é evidente a pressão exercida pelas empresas multinacionais sobre as instituições da UE, pretendendo alargar ao máximo os seus privilégios e proveitos.

Era necessário ir mais longe na salvaguarda dos interesses dos países mais pequenos, de forma a evitar que as multinacionais disponibilizem os seus produtos apenas nos mercados mais rentáveis.

A proposta da Comissão Europeia defende o interesse das multinacionais farmacêuticas, propondo o prolongamento dos períodos de proteção da documentação no que diz respeito aos antibióticos (18 anos em vez de 14) e a inclusão de espécies principais no âmbito da autorização de introdução no mercado (dois anos suplementares em vez de um).

Além disso, prevê a possibilidade de instaurar um período de proteção de 5 anos (não cumulativos) para certos estudos ou ensaios novos pós-autorização.

Apresentámos propostas de alteração, de modo a baixar estes períodos de proteção de documentos, de modo a que seja possível às empresas de genéricos e às pequenas e médias empresas aceder e entrar no mercado.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ Európska únia si už dlho udržuje vysoké štandardy v oblasti ochrany verejného zdravia a životného prostredia. Vítam návrh Európskej komisie, pretože ním sleduje dôkladné oddelenie veterinárnych liekov od humánnych liekov. Európska komisia týmto nariadením sleduje najmä zlepšenie prístupu k liekom a ich dostupnosť pre rôzne druhy zvierat, obmedzenie administratívnej záťaže, ale aj zlepšenie fungovania vnútorného trhu s veterinárnymi liekmi. Podľa viacerých expertov a poslancov Európskeho parlamentu mohla Európska komisia prijať ešte ambicióznejšie nariadenie a mala by v budúcnosti odstrániť viaceré nedostatky napríklad boja proti odolnosti voči antimikrobiálnym liekom alebo ochrane životného prostredia zavedením jednotného decentralizovaného hodnotenia.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Υπερψηφίζω την έκθεση σχετικά με την πρόταση κανονισμού του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και του Συμβουλίου για τα κτηνιατρικά φάρμακα. Σε κάθε περίπτωση, για λόγους δημόσιας υγείας ο νέος κανονισμός θα πρέπει να δίνει τη δυνατότητα στα κράτη μέλη να διατηρήσουν ή να εγκρίνουν μεγαλύτερης εμβέλειας κανόνες σχετικά με τη χρήση και τη συνταγογράφηση αντιμικροβιακών φαρμάκων. Για την υγειονομική και περιβαλλοντική ασφάλεια πρέπει να χρησιμοποιούνται κατά προτεραιότητα τα επιτρεπόμενα κτηνιατρικά φάρμακα. Η χρήση φαρμάκων που προορίζονται για ανθρώπινη χρήση πρέπει να υπόκειται σε αυστηρούς όρους.

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. ‒ I would like to endorse the proposal and to welcome the alignment with the Lisbon Treaty. I support the decoupling of marketing authorisations for veterinary medicinal products from those for human medicinal products, to take account of the specific needs of the veterinary sector.

It is important to harmonise the requirements for a veterinary prescription and recognition of prescriptions across Member States; to stimulate innovation and the development of new veterinary medicines; and to harmonise the periods of protection (and potential prolongation) of new data packages related to antimicrobial veterinary medicinal products.

I believe the regulation will provide better access to veterinary medicines, take measures to fight antimicrobial resistance, reduce the administrative burden, and promote innovation and competitiveness within the sector.

Finally I support action to reduce the use of antibiotics, which may not be sold via the internet.

 
  
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  Kinga Gál (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet ezidáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A Környezetvédelmi Bizottság által jóváhagyott szöveg kiemelten kezeli az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének problémáját, amelyre az innováció megerősítése nyújthat megoldást. Az állatgyógyászati készítmények piaca ugyanis kicsi és rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők így csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés kiemelten kezeli a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott trilógusokhoz. Jó lépés a megfelelő irányba.

 
  
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  Iratxe García Pérez (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establece la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales, así como establecer una lista de antibióticos reservados para uso humano. Los medicamentos de uso humano deberían utilizarse únicamente como último recurso en el tratamiento de los animales. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  Eider Gardiazabal Rubial (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establece la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales, así como establecer una lista de antibióticos reservados para uso humano. Los medicamentos de uso humano deberían utilizarse únicamente como último recurso en el tratamiento de los animales. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Im Tierarzneimittelbereich besteht ein großer Bedarf an neuen Rechtsvorschriften. Ein von mir und einigen Kollegen eingebrachter Änderungsantrag trägt dazu bei, überflüssige Bürokratie zu vermeiden. Naturprodukte und somit klassische Alternativen zum Antibiotikaeinsatz konnten aus der Regelung herausgenommen werden.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado A FAVOR de este informe dado que apunta a un mayor control tanto del ciclo de venta de los antibióticos como del uso de los mismos. Limita la venta en internet de medicinas que deberían venderse con prescripción médica, se limita y controla el uso de forma preventiva y se refiere a otras cuestiones que atañen a criterios de bienestar animal.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report. There is a need to ensure the availability of safe, effective and affordable veterinary medicinal products in the EU while guaranteeing their responsible use.

 
  
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  Sergio Gutiérrez Prieto (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establece la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales, así como establecer una lista de antibióticos reservados para uso humano. Los medicamentos de uso humano deberían utilizarse únicamente como último recurso en el tratamiento de los animales. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  András Gyürk (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet ezidáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A Környezetvédelmi Bizottság által jóváhagyott szöveg kiemelten kezeli az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének problémáját, amelyre az innováció ösztönzése nyújthat megoldást. Az állatgyógyászati készítmények piaca ugyanis kicsi és rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés előtérbe helyezi a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott trilógusokhoz.

 
  
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  Τάκης Χατζηγεωργίου ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Με την πάροδο του χρόνου έχει καταστεί σαφές ότι οι ανάγκες του κτηνιατρικού τομέα διαφέρουν σημαντικά από εκείνες του ανθρώπινου τομέα σε σχέση με τα φάρμακα. Για παράδειγμα, οι μηχανισμοί καθορισμού των τιμών στον κτηνιατρικό τομέα ακολουθούν μια εντελώς διαφορετική λογική. Ως εκ τούτου, οι τιμές για τα κτηνιατρικά φάρμακα είναι συνήθως σημαντικά χαμηλότερες από ό,τι για τα φάρμακα που προορίζονται για ανθρώπινη χρήση. Υπερψηφίσαμε την έκθεση, αφού προτείνει μέτρα αντιμετώπισης τέτοιων προβλημάτων όπως (α) την έλλειψη διαθεσιμότητας των κτηνιατρικών φαρμακευτικών προϊόντων, (β) διοικητικές επιβαρύνσεις, (γ) μείωση της ανταγωνιστικότητας και της καινοτομίας και (δ) τον κίνδυνο για τη δημόσια υγεία της μικροβιακής αντοχής (AMR).

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the regulation after having worked on the file over a number of months.

Firstly, I believe it will bring more certainty to the EU regulatory environment for veterinary medicines compared to the current situation where legislation is fragmented across different areas. This regulation will also help increase the availability of veterinary medicinal products by removing red tape and allowing for the harmonisation of the summaries of product characteristics. This will benefit originator and generic manufacturers which will hopefully lead to greater availability and more competitive prices. I supported reducing the Commission’s proposal for the protection of technical documentation for the first marketing authorisation by originator drug companies from 18 years to 14 years.

In addition to that, I was very happy to note that the regulation clearly aims at combating anti-microbial resistance which is of particular concern to health professionals. I was also very happy that salmon will be contained within the scope of the regulation. Finally, I was happy to support the amendments which called for the continuity of the use of homeopathy in animals. This contributes to the reduction of the use of antibiotics and allows for consumers to continue using these practices.

 
  
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  György Hölvényi (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet idáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A Környezetvédelmi, Közegészségügyi és Élelmiszer-biztonsági Bizottság által jóváhagyott szöveg kiemelten kezeli az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének problémáját, amelyre az innováció megerősítése nyújthat megoldást. Az állatgyógyászati készítmények piaca ugyanis kicsi és rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők így csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés kiemelten kezeli a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott háromoldalú egyeztetésekhez. Jó lépés a megfelelő irányba.

 
  
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  Mike Hookem (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions.

With regard to economic incentives provided by pharmaceutical companies, whilst recognising the issues surrounding commercial practice and the specific use of incentives in the human and veterinary healthcare sectors, UKIP is concerned about a negative impact on the provision of cost benefit analyses and other health economic data and studies by neutral and independent academic research institutions.

This is an area where the UK and USA institutions are world leaders and thus unnecessary EU interference has the potential to adversely affect their investigative work and its applications.

UKIP believes that the EU should have no jurisdiction in what is a global arena for drug development and cannot enforce the removal of products from the market in this manner – this would penalise leading drug development companies including world-leading UK corporations.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), in writing. ‒ I have voted for this report since there must be a regulation that sets more efficient and effective access to veterinary medicines. Moreover, such a regulation will also promote competitiveness within the sector, while reducing the administrative burden.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasovao sam za nacrt zakonodavne rezolucije Europskog parlamenta o prijedlogu uredbe Parlamenta i Vijeća o veterinarsko-medicinskim proizvodima zbog toga što smatram da je potrebno osigurati dostupnost sigurnim, učinkovitim i povoljnim proizvodima diljem Unije potičući njihovu odgovornu uporabu. Od posebne je važnosti borba protiv rastuće antimikrobne rezistencije, te je nastavno tome velika pozornost usmjerena na poboljšanje regulatornog okvira vezanog uz razumnu upotrebu antimikrobnih sredstva za liječenje životinja. Također, nužno je smanjiti administrativno opterećenje za sve uključene aktere, što predstavlja stav ALDE grupe, te stoga podržavam ovo izvješće.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions.

With regard to economic incentives provided by pharmaceutical companies, whilst recognising the issues surrounding commercial practice and the specific use of incentives in the human and veterinary healthcare sectors, UKIP is concerned about a negative impact on the provision of cost benefit analyses and other health economic data and studies by neutral and independent academic research institutions.

This is an area where the UK and USA institutions are world leaders and thus unnecessary EU interference has the potential to adversely affect their investigative work and its applications.

UKIP believes that the EU should have no jurisdiction in what is a global arena for drug development and cannot enforce the removal of products from the market in this manner – this would penalise leading drug development companies including world-leading UK corporations.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du rapport de ma collègue Françoise Grossetête sur la proposition de règlement du Parlement européen et du Conseil relatif aux médicaments vétérinaires. L'objectif de ce rapport est de lutter contre la résistance aux antibiotiques et donc de limiter l'utilisation d'antimicrobiens. Ainsi le Parlement européen demande l'interdiction des traitements antibiotiques collectifs et préventifs et souhaite que de nouveaux produits de remplacement soient élaborés. J'approuve donc ce rapport qui veut combattre l'antibiorésistance et la présence d'antibiotiques dans les assiettes des Européens tout en encourageant l'innovation dans la recherche.

Ce rapport a été adopté à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Es war meines Erachtens nach die richtige Entscheidung, die Abstimmung zu verschieben und direkt Verhandlungen im Trilog aufzunehmen. Zwar kann die Berichterstatterin schlüssig darstellen, dass die vorgeschlagene Verordnung der Kommission mit den Änderungen seitens der Berichterstatterin zur Erreichung der Ziele beitragen könnte, jedoch hätte die Vielzahl an Änderungsanträgen ein klares Abstimmverhalten beeinträchtigt und letztlich eine unausgegorene Verordnung zur Folge gehabt.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of the proposal as it provides better access to veterinary medicines, takes measures to fight antimicrobial resistance, reduces the administrative burden, and promotes innovation and competitiveness within the sector.

 
  
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  Ádám Kósa (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet ezidáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A Környezetvédelmi Bizottság által jóváhagyott szöveg kiemelten kezeli az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének problémáját, amelyre az innováció megerősítése nyújthat megoldást. Az állatgyógyászati készítmények piaca ugyanis kicsi és rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők így csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés kiemelten kezeli a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott trilógusokhoz. Jó lépés a megfelelő irányba.

 
  
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  Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe für den Bericht gestimmt, weil er einen wichtigen Schritt im Kampf gegen Antibiotikaresistenzen bedeutet: Tiergesundheit braucht eine gesicherte Versorgung mit hochwertigen Arzneimitteln und eine richtige Anwendung in der Praxis.

Nur so kann auch die öffentliche Gesundheit geschützt werden und unverantwortlicher Umgang mit Antibiotika bekämpft werden.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. – La plenaria ha licenziato oggi un testo importante e vorrei ringraziare l'on. Grossetête per l'ottimo lavoro svolto in questi mesi.

Il testo ha tra i suoi obiettivi principali la protezione della salute animale e, di conseguenza, della salute umana. Esso mira a lottare contro la resistenza agli antibiotici, aumentando al contempo la competitività dei nostri allevamenti e delle industrie facenti capo alla medicina veterinaria. Uno spazio importante viene destinato al ruolo del veterinario, di cui vengono sottolineate l'importanza del lavoro e la professionalità, senza una riduzione dell'arsenale terapeutico a sua disposizione. È invece prevista una riduzione dei medicinali fuori autorizzazione, che continuano ad essere immessi sul mercato.

Si gettano, inoltre, le basi per un nuovo sistema di farmacovigilanza che sarà più flessibile, più efficace e meno burocratico.

 
  
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  Constance Le Grip (PPE), par écrit. ‒ J'ai apporté mon soutien au rapport de ma collègue Françoise GROSSETÊTE sur les médicaments vétérinaires visant à modifier entièrement la législation existante en réservant certaines substances à la médecine humaine, en encadrant leur prescription et en interdisant la vente en ligne d'antibiotiques et leur usage routinier.

Ces mesures devraient bénéficier aux consommateurs, qui retrouveront moins d'antibiotiques dans leur assiette, et aux éleveurs, qui bénéficient ainsi de règles claires et applicables sans que l'arsenal thérapeutique des vétérinaires soit réduit.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre le rapport sur les médicaments vétérinaires. Les grandes préoccupations qui ont sous-tendu les propositions sont la lutte contre l'antibiorésistance et l'assurance de la meilleure disponibilité possible des médicaments. Sous cet objectif se cache en fait une libéralisation de la vente des médicaments, notamment par des sites de vente en ligne, soustrayant cette source de revenus aux vétérinaires, plus à même de délivrer les produits.

Même si ce rapport est plus restrictif que la proposition de la Commission, il ne respecte pas les intérêts de nos vétérinaires qui assurent un véritable travail de sentinelle sanitaire. Il autorise en outre la prescription de certains médicaments par des non-vétérinaires à cause de l'Angleterre, ce qui est inacceptable pour des raisons de santé publique.

 
  
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  Philippe Loiseau (ENF), par écrit. ‒ L'objectif de ce rapport est de réglementer la mise sur le marché et la circulation des médicaments vétérinaires. Les mesures soumises au vote répondent à la volonté générale de lutter contre l'antibiorésistance et d'assurer une disponibilité optimale des médicaments. Or, l'adoption d'une telle réglementation va faciliter la libéralisation des médicaments et profiter aux sites de vente en ligne ou encore, notamment, autoriser des non-vétérinaires à prescrire certains médicaments, ce qui bafoue les intérêts de nos vétérinaires.

La Commission, non seulement, libéralise à outrance un sujet de santé publique, mais elle met aussi en danger une profession essentielle. J'ai donc voté CONTRE ce texte.

 
  
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  Javi López (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establece la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales, así como establecer una lista de antibióticos reservados para uso humano. Los medicamentos de uso humano deberían utilizarse únicamente como último recurso en el tratamiento de los animales. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  Juan Fernando López Aguilar (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este informe porque creo que la reforma mejorará la eficiencia y la disponibilidad de medicamentos en Europa. También porque contribuye a la protección de la salud humana y del medio ambiente y aborda el uso responsable de antibióticos para tratar los animales enfermos con el fin de evitar posibles consecuencias negativas para la salud humana, tales como la resistencia a los antimicrobianos.

Según establece la Agencia Europea de Medicamentos (EMA), se debe limitar su uso para fines profilácticos a supuestos muy excepcionales, así como establecer una lista de antibióticos reservados para uso humano. Los medicamentos de uso humano deberían utilizarse únicamente como último recurso en el tratamiento de los animales. Por último, el informe incluye una referencia cruzada con la nueva normativa sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y supervisión de productos veterinarios mediante un procedimiento centralizado.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del presente informe porque considero que, pese a que discrepo en importantes puntos, supone una mejora de la legislación en este ámbito en un momento de vigente necesidad. El informe incluye referencias muy positivas al papel exclusivo que deben desempeñar los veterinarios en la prescripción de este tipo de medicamentos; igualmente el informe se refiere positivamente a la necesidad de evaluar el impacto ambiental de los medicamentos en el medio ambiente, la inclusión de las pequeñas y medianas empresas, la prevención de sufrimientos innecesarios en los animales, etc. Este Reglamento resulta muy necesario frente a las crisis que está sufriendo el sector ganadero, con elementos como la extensión de la tuberculosis entre otras enfermedades que necesitan la disponibilidad de este tipo de medicamentos veterinarios. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Antonio López-Istúriz White (PPE), por escrito. ‒ El informe que estamos tratando surge a raíz de un nuevo proyecto de Reglamento de la Comisión Europea para refundir toda la legislación existente hasta el momento relativa a los medicamentos veterinarios.

A mi parecer, este informe debe ser apoyado, por un lado, porque tiene como objetivo unificar la autorización, la fabricación, la comercialización y la distribución de medicamentos veterinarios y, por otro, porque garantiza el acceso a los mismos y reduce las cargas administrativas, estimulando así la innovación y la competitividad del sector y garantizando el buen funcionamiento del mercado interior.

Debido a las características específicas de este sector, la prioridad del informe es una diferenciación clara con el mercado de medicamentos humanos.

Muestro mi apoyo igualmente a algunas de las ambiciones del mismo, como son la incorporación de una prohibición a la venta en línea de estos antibióticos y la ampliación de las medidas destinadas a fomentar la innovación de este sector, aumentando los periodos de protección de los datos, de estudios y de nuevos ensayos.

Por todo esto voto a favor de esta propuesta.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. ‒ Direktiva 2001/82/EZ i Regulacija (EZ) br. 726/2004 definiraju procedure za autorizaciju i nadzor medicinskih proizvoda za ljude i životinje. Cilj ovog Izvješća je objediniti instrumente za veterinarske proizvode. Definirani su svi uvjeti u kojima se veterinarski proizvodi mogu koristiti, na koji način i kada se koriste antibiotici za životinje. Ovim Izvješćem se uvodi harmonizacija sustava za korištenje veterinarskih proizvoda, stimulira razvoj veterinarske medicine i posebno vodi računa o smanjenju negativnog učinka na okoliš stoga sam ga podržala.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Ψηφίζω υπέρ της αναβολής της ψηφοφορίας της έκθεσης σχετικά με την πρόταση κανονισμού του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και του Συμβουλίου για τα κτηνιατρικά φάρμακα συμφωνώντας με τη σχετική πρόταση του εισηγητή.

 
  
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  Dominique Martin (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce texte. Ce projet de rapport vise à réglementer la mise sur le marché et la circulation des médicaments vétérinaires. Les grandes préoccupations qui ont sous-tendu les propositions sont la lutte contre l'antibiorésistance et l'assurance de la meilleure disponibilité possible des médicaments. Sous cet objectif se cache en fait une libéralisation de la vente des médicaments, notamment par des sites de vente en ligne, soustrayant cette source de revenus aux vétérinaires, plus à même de délivrer les produits.

Même si ce rapport est plus restrictif que la proposition de la Commission, il ne respecte pas les intérêts de nos vétérinaires qui assurent un véritable travail de sentinelle sanitaire. Il autorise en outre la prescription de certains médicaments par des non-vétérinaires à cause de l'Angleterre, ce qui est inacceptable pour des raisons de santé publique (exemple de la "vache folle").

 
  
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  Fulvio Martusciello (PPE), per iscritto. ‒ Sono favorevole alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai medicinali veterinari.

L'esistenza di tali medicinali, efficaci e accessibili, ad un prezzo ragionevole, risulta fondamentale per ampliare gli ambiti della ricerca e dello sviluppo, aumentare la produzione di medicinali veterinari e la loro redditività nel mercato interno.

È quindi necessaria una normativa che sia esplicita e quanto più semplice possibile per migliorare l'accesso ai farmaci, ridurre gli oneri amministrativi, stimolare la competitività e l'innovazione, così da rendere disponibili medicinali nuovi e migliori per la cura e la prevenzione delle malattie animali, evitando contemporaneamente di danneggiare l'ambiente.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ I welcome the Commission’s draft regulation, I believe that it is a move in the right direction and fully agree with the Commission’s objectives and its view that the veterinary medicines market should be separated from the human medicines market, which works very differently. The Commission is right to stress the importance of product availability and simpler administrative procedures without sacrificing the principles of public health and the protection of the environment.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. ‒ La resistenza antibiotica pone una vera minaccia per la nostra salute, specialmente per quanto riguarda gli animali che si nutrono di carne. Per questa ragione sono contenta che questa relazione richiami a una raccolta di dati dettagliati al livello degli Stati membri, i quali devono essere in prima linea per la soluzione di questi problemi.

 
  
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  Marisa Matias (GUE/NGL), por escrito. ‒ Votei a favor, por considerar que, ao longo dos anos, se tornou evidente que, relativamente aos medicamentos, as questões e as necessidades do setor veterinário e do setor humano eram distintas, uma vez que a existência de múltiplas espécies implica um maior investimento, por exemplo, na extensão das autorizações dos medicamentos existentes de umas espécies para as outras.

Também a definição de preços deve seguir uma lógica própria, sob pena de se criarem diversas dificuldades acrescidas na disponibilidade de medicamentos para setores mais pequenos de mercado, como as abelhas.

É, pois, fundamental um enquadramento legal distinto para os medicamentos de uso veterinário.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ El nuevo Reglamento sobre los medicamentos veterinarios, que cuenta con mi voto a favor, regulará mejor la autorización, la fabricación, la comercialización, la distribución y la utilización de estos productos, así como la vigilancia.

Desde este Parlamento hemos planteado algunas mejoras al texto propuesto por la Comisión, y estoy seguro de que el texto final va a permitir mejorar el acceso a los medicamentos y su disponibilidad, especialmente por lo que se refiere a las especies llamadas menores, reducir las cargas administrativas, en particular por lo que se refiere al procedimiento de farmacovigilancia, estimular la innovación y la competitividad del sector, velar por el buen funcionamiento del mercado interior de medicamentos veterinarios y luchar contra la resistencia a los antibióticos.

 
  
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  Κώστας Μαυρίδης ( S&D), γραπτώς. ‒ Η πρόσφατη πρόταση της Επιτροπής για τη θεσμοθέτηση νέου κανονισμού αναφορικά με τα κτηνιατρικά φάρμακα αναθεωρεί πλήρως την ισχύουσα νομοθεσία (oδηγίες 2001/82/ΕΚ και ΕΚ 726/2004). Ο νέος κανονισμός θα ρυθμίζει εξ ολοκλήρου τη διαδικασία παρασκευής, αδειοδότησης, προώθησης, διανομής και χρήσης των κτηνιατρικών φαρμάκων από τους ενδιαφερομένους.

Η ανάγκη ενός σύγχρονου ρυθμιστικού πεδίου το οποίο να αντικατοπτρίζει τις ιδιαίτερες ανάγκες του κτηνιατρικού τομέα σε ευρωπαϊκό και εθνικό επίπεδο με ώθησε στο να υπερψηφίσω τη συγκεκριμένη πρωτοβουλία.

Από τους σκοπούς της πρότασης από την Επιτροπή, κρίνω επιθυμητούς και αναγκαίους, τη βελτίωση της πρόσβασης στα κτηνιατρικά φάρμακα ακόμα και για τις μικρότερες αγορές, θέμα που πρέπει να ληφθεί ιδιαίτερα υπόψη και θα βοηθήσει στη γενικότερη αύξηση της διαθεσιμότητας των προϊόντων αυτών μέσω και της μείωσης των διοικητικών βαρών για τη διάθεσή τους. Παράλληλα, στοχεύει στην προώθηση και ενίσχυση της ανταγωνιστικότητας και καινοτομίας της αγοράς των κτηνιατρικών φαρμάκων παραχωρώντας κίνητρα για νέες ιδέες και βελτίωση της ποιότητας των υφιστάμενων φαρμάκων.

Ιδιαίτερη σημασία πρέπει να δοθεί στο θέμα των αντιβιοτικών και συγκεκριμένα στον καθορισμό των όρων και προϋποθέσεων για την παραχώρησή τους και στην απαγόρευση διανομής τους μέσω του διαδικτύου. Η προστασία του περιβάλλοντος παραμένει εντέλει, καθοδηγητικό εργαλείο στην όλη προσπάθεια.

 
  
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  Valentinas Mazuronis (ALDE), raštu. ‒ Balsavau dėl EK pasiūlymo reglamentui dėl veterinarinių vaistų. Šiuo teisės aktu siekiama reglamentuoti veterinarinių vaistų leidimų suteikimą, gamybą, rinkodarą, veterinarinių vaistų platinimą ir naudojimą, supaprastinti žmonėms skirtų be rinkodaros leidimo parduodamų vaistų naudojimą gyvūnams gydyti.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this report that aims to ban preventative use of antibiotics and restrictions of their use in the treatment of animals, while also supporting innovation in this sector.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ Ce projet de rapport vise à réglementer la mise sur le marché des médicaments vétérinaires. Derrière la louable volonté d'une meilleure disponibilité des médicaments et une lutte contre la résistance aux antibiotiques se tapit le libéralisme. Il faut dire que les groupes pharmaceutiques ont été partie prenante de la libéralisation de la vente des médicaments.

Je reconnais que ce rapport est plus mâtiné que celui de la Commission, mais la prescription qu'il autorise pour les personnes n'étant pas vétérinaires est déraisonnable au regard de la santé publique. Plus fondamentalement, il va contre les intérêts des vétérinaires qui demeurent par leur travail des garants sanitaires.

Aussi ai-je voté contre ce texte.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. ‒ É extremamente importante uma nova legislação, com vista a alargar o âmbito para a investigação, o desenvolvimento e a monitorização dos medicamentos veterinários.

Os agricultores precisam de ter à sua disposição medicamentos eficazes, acessíveis e a preços razoáveis.

Importa que se conheça mais sobre a resistência antimicrobiana, que representa uma ameaça séria para os seres humanos e para os animais.

Daí que tenha votado a favor da proposta de regulamento do Parlamento Europeu e do Conselho relativo aos medicamentos veterinários.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. ‒ I chose to support this resolution as it builds upon the work done by the Commission to separate the veterinary medicinal market from the human medicinal market as well reducing the red tape, maintaining the principles of public health and protecting the environment. I also supported the proposed measures to curb antimicrobial resistance.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – Présente de manière croissante partout dans le monde, l'antibiorésistance fait peser une grave menace sur la santé publique. Dans les années à venir, la résistance des bactéries aux antibiotiques posera donc un véritable défi sanitaire. Étroitement lié à l'administration d'antibiotiques aux animaux d'élevage, le problème de l'antibiorésistance doit être attaqué à la source.

Le législateur européen se doit donc d'adopter au plus vite des dispositions relatives aux médicaments vétérinaires. À ce titre, je me réjouis de l'adoption par le Parlement de sa position sur la proposition législative concernant les médicaments vétérinaires. L'usage d'antibiotiques dans les élevages doit faire l'objet d'un encadrement strict afin de le limiter à ce qui est strictement nécessaire et d'éviter tout recours abusif, indifférencié ou systématique des antibiotiques sur les animaux destinés à la chaîne alimentaire.

Outre l'encadrement de l'utilisation des antibiotiques, l'accent doit être mis sur la recherche d'alternatives à ces médicaments. L'innovation doit être encouragée afin de garantir un recours aussi restreint que possible aux antibiotiques et de pérenniser ainsi leurs effets. Il s'agit là d'une problématique urgente à laquelle nous devons consentir tous nos efforts. Il en va de notre santé à tous.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Nové nariadenie by predstavovalo samostatnú právnu úpravu o veterinárnych liekoch, separátnu od úpravy regulujúcej ľudské liečivá. Je reakciou na zmeny prebiehajúce v oblasti veterinárnej medicíny a farmácie, ktoré by prirodzene mala zohľadňovať aktuálna legislatíva. Nariadenie si kladie za cieľ úpravu procesu povoľovania veterinárnych liekov, ich výroby, distribúcie, predaja, farmakovigilancie a používania počas doby ich životnosti. Považujem za dôležité, že nariadenie bude adresovať otázky, ako zlepšiť prístup k veterinárnym liečivám a zabezpečiť ich širšiu dostupnosť, ako reagovať na problémy súvisiace s trendom zvyšujúcej sa odolnosti zvierat voči antibiotikám, povzbudiť inovácie či chrániť životné prostredie. Nové nariadenie by malo zohľadniť návrhy predložené v predkladanej správe, ktoré sa týkajú úplného zákazu predpisovania antibakteriálnych látok na preventívne účely, určenia doby ochrany údajov 14 rokov s možnosťou predĺženia, problematiky uznávania lekárskych predpisov v jednotlivých členských štátoch, požiadaviek na označovanie veterinárnych liekov, zlepšenia a zjednodušenia procesu autorizácie a predaja veterinárnych liečiv, a pod. Hlasujem preto za predložený návrh.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I have voted in favour of the report on the veterinary medicinal products in order to have a regulation that provides better access to veterinary medicines, takes measures to fight antimicrobial resistance, reduces the administrative burden, and promotes innovation and competitiveness within the sector.

 
  
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  Bernard Monot (ENF), par écrit. ‒ Le projet de rapport a pour objectif de réglementer la mise sur le marché et la circulation des médicaments vétérinaires, avec comme préoccupations principales la lutte contre l'antibiorésistance et la meilleure disponibilité possible de ces médicaments.

Ce rapport porte atteinte aux intérêts de notre médecine vétérinaire, notamment car il propose d'autoriser la prescription de médicaments par des non-vétérinaires, ce qui présente en plus un véritable risque sanitaire.

Nous votons contre ce rapport.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ Os medicamentos veterinários são, até à presente data, regulados pela Diretiva 2001/82/CE e pelo Regulamento (CE) n.º 726/2004.

Defendo que existe a necessidade de nova legislação, com o objetivo de alargar o âmbito para a investigação, o desenvolvimento e a monitorização dos medicamentos veterinários e de aumentar a produção e a rendibilidade no mercado interno.

Foram detetadas algumas falhas no atual enquadramento legal, designadamente a falta de disponibilidade de medicamentos veterinários, os encargos administrativos impostos pela regulamentação, o funcionamento do mercado interno e a resistência aos antibióticos.

Importa salientar a complexidade da produção de medicamentos veterinários, em alguns casos mais intrincada que a produção dos medicamentos para uso humano, devido à fragmentação do mercado. Defendo que as leis e os regulamentos relativos ao desenvolvimento de medicamentos veterinários sejam claros, explícitos e simples.

Considero fundamental que se amplifiquem as medidas de promoção da inovação e que a saúde pública e a proteção do ambiente estejam sempre salvaguardadas.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ Même si ce rapport est plus restrictif que la proposition de la Commission, il ne respecte pas les intérêts de nos vétérinaires qui assurent un véritable travail de sentinelle sanitaire. Il autorise en outre la prescription de certains médicaments par des non-vétérinaires à cause de l'Angleterre, ce qui est inacceptable pour des raisons de santé publique (exemple de la vache folle). S'il n'avait pas été reporté, j'aurais voté contre.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ Je soutiens ce rapport. J'ai notamment voté en faveur de toutes les dispositions qui permettent de limiter l'usage abusif des antibiotiques dans les élevages, notamment en interdisant leur vente en ligne et leur usage routinier.

Le fait de retrouver systématiquement certaines molécules dans la viande consommée par les humains peut, à terme, créer une résistance qui ne permettra plus de soigner certaines maladies. Il était donc urgent de réformer la législation en matière de médicaments vétérinaires.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ Je n'ai pu, pour raison médicale, assister à la séance plénière du 7 au 10 mars 2016. Néanmoins, je tiens à faire part de mon soutien au rapport sur les médicaments vétérinaires et humains.

Ce rapport, notamment, vise à l'amélioration de l'accès aux médicaments, à l'innovation et au respect de l'environnement. Il contient également d'importantes clarifications concernant les attributions des médecins vétérinaires dans la prescription et la vente d'antibiotiques.

Je sais l'importance du travail des médecins et vétérinaires. Je suis donc largement en faveur du présent rapport tel qu'établi par Mme Grossetête.

 
  
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  József Nagy (PPE), írásban. ‒ Üdvözlöm a Bizottság által kidolgozott, állatgyógyászati készítményekről szóló új rendelettervezetet, melynek célja az állatgyógyászati készítményekkel kapcsolatos eljárások szabályozása. A jelentés egy új szabályozási keretet kíván bevezetni, aminek célja az ágazati innováció és verseny fellendítése, a gyógyszerek elérhetőségének javítása és az adminisztratív terhek lényeges csökkentése. Különösen pozitívnak látom azokat a javaslatokat, amelyek szorgalmazzák az állatgyógyászati készítmények piacának megkülönböztetését az emberi felhasználásra szánt gyógyszerek piacától.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ The Commission published its new draft regulation on veterinary medicinal products in September 2014. I have voted for this report that will improve the existing rules on medicinal products for veterinary use set out in Directive 2001/82/EC and Regulation EC 726/2004.

 
  
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  Luděk Niedermayer (PPE), písemně. ‒ Podpořil jsem zprávu o veterinárních léčivých přípravcích, která zkvalitňuje stávající právní úpravu a vytváří podmínky pro zlepšení veterinární péče. Za její důležitý prvek považuji boj proti antibakteriální rezistenci, která trápí stále více zemědělců a chovatelů. Považuji za správné, že podmínkou vystavení předpisu na veterinární přípravek je stanovení veterinární diagnózy na základě klinického vyšetření zvířete a nestačí jeho soustavné zdravotnické sledování.

 
  
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  Franz Obermayr (ENF), schriftlich. ‒ Ich habe mich für diesen Bericht ausgesprochen, da meiner Meinung nach eine Überarbeitung des EU-Gesetzes zu Tierarzneimitteln notwendig ist. Des Weiteren spreche ich mich auch für die Förderung der Erforschung neuer Medikamente in diesen Bereich aus. Der Berichterstatter hat die Lage schlüssig dargestellt, so dass die genannten Ziele wie gewünscht erreicht werden können.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Veterinaarravimite väljatöötamise jaoks on oluline vastavate õigusnormide ja eeskirjade olemasolu ning nende võimalikult suur lihtsus. Samas peaks rohkem tähelepanu pöörama võitlusele antimikroobikumiresistentsuse vastu. See on valdkond, mis vajab suuremat tähelepanu, kuna puudutab otseselt ka inimesi.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFDD), raštu. ‒ ES turi būti taikoma bendra teisės sistema, kuri tinkamai apsaugotų visuomenės sveikatą, gyvūnų sveikatą ir aplinką bei užtikrintų maisto saugą. Naujasis teisinis reguliavimas turi būti proporcingas, pritaikytas prie veterinarijos sektoriaus specifikos. Pažymėtina, kad veterinarijos ir žmonių medicinos sektorių poreikiai, susiję su vaistais, gerokai skiriasi. Todėl turi būti taikomas ir skirtingas reguliavimo mechanizmas.

Atsižvelgiant į atsparumo antimikrobinėms medžiagoms plitimą, būtina kuo skubiau spręsti su atsparumo antimikrobinėms medžiagoms visuomenės sveikatai keliama rizika susijusį klausimą. Turi būti kuriamos paskatos naujų gyvūnų ligų gydymui ir profilaktikai skirtų vaistų kūrimui.

ES turi būti sukurta efektyviai funkcionuojanti bendroji veterinarinių vaistų rinka, kuri didintų veterinarinių vaistų prieinamumą, skatintų konkurencingumą ir inovacijas bei mažintų administracinę naštą.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions.

With regard to economic incentives provided by pharmaceutical companies, whilst recognising the issues surrounding commercial practice and the specific use of incentives in the human and veterinary healthcare sectors, UKIP is concerned about a negative impact on the provision of cost benefit analyses and other health economic data and studies by neutral and independent academic research institutions.

This is an area where the UK and USA institutions are world leaders and thus unnecessary EU interference has the potential to adversely affect their investigative work and its applications.

UKIP believes that the EU should have no jurisdiction in what is a global arena for drug development and cannot enforce the removal of products from the market in this manner – this would penalise leading drug development companies including world-leading UK corporations.

 
  
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  Alojz Peterle (PPE), pisno. ‒ Predlog poročevalke sem podprl, saj predstavlja pomemben korak k večjemu nadzoru na področju veterinarskih medicinskih produktov. Tako bomo lažje nadzirali področje odobritve, izdelave, trženja in ugotavljanja življenjske dobe zdravil.

Stremimo k zagotovljanju pogojev za boljši dostop do zdravil, povečanje števila inovacij, predvsem na področju odpravljanja odpornosti bakterij na antibiotike, ter k varovanju okolja.

Hkrati ta predlog podpiram tudi zaradi potrebe po opredelitvi okoliščin, kdaj lahko veterinar predpiše in proda antibiotično zdravilo, s čimer želimo zmanjšati prekomerno uporabo antibiotikov v živinoreji, ki povzroča vedno večjo odpornost bakterij na zdravila.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. ‒ Podržala sam odgodu glasovanja i početak pregovora o ovom izvješću s Vijećem i Komisijom. Odluku da primjena profilaktičkih antimikrobnih veterinarskih lijekova bude dozvoljena za upotrebu samo kad se radi o pojedinačnim životinjama i kada se veterinari na to odluče iz opravdanih razloga i u iznimnim slučajevima ocjenjujem dobrom. Upotreba metafilaktičkih antimikrobnih veterinarskih lijekova biti će ograničena na korištenje kod klinički bolesnih životinja i pojedinačnim slučajevima, kada postoji opasnost od širenja bolesti.

Zalažem se za postrožavanje kriterija kada govorimo o veterinarskim lijekovima jer se radi o zdravlju svih nas koji konzumiramo meso i mesne prerađevine.

Osobitu pozornost pridajem internetskoj prodaji, gdje pravila postaju stroža, odnosno antimikrobna sredstva, biološki i imunološki veterinarsko-medicinski proizvodi ne smiju biti ponuđeni na prodaju putem interneta.

Također podsjećam na važnost zaštite zdravlja životinja i eventualne posljedice kojima bi iste bile izložene neodgovornom upotrebom lijekova.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Pravni okvir za veterinarsko-medicinske proizvode potrebno je prilagoditi znanstvenom napretku, trenutačnim uvjetima na tržištu i gospodarskoj stvarnosti poštujući životinje, prirodu i njihovu interakciju s čovjekom.

Životinje mogu oboljeti od čitavog niza bolesti koje se moraju spriječiti ili liječiti veterinarsko-medicinskim proizvodima kako bi se osiguralo njihovo zdravlje, a naša je uloga zajamčiti da farmaceutske tvari ili veterinarsko-medicinski proizvodi proizvedeni ili stavljeni na tržište nemaju štetno djelovanje na zdravlje ljudi ili životinja ni bilo kakav neprihvatljiv utjecaj na okoliš.

Iz tog razloga podupirem ovu Uredbu o veterinarsko-medicinskim proizvodima kojom se pruža bolji pristup veterinarskim lijekovima, poduzimaju mjere u borbi protiv antimikrobne rezistencije, smanjuje teret administrativnih postupaka i prepreka te potiču istraživanja, inovacije i konkurentnost u sektoru.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ Identificamos elementos positivos no relatório. A garantia da produção de medicamentos veterinários seguros, eficazes e acessíveis é relevante para os nossos produtores. Igualmente importante e correta é a introdução da questão dos medicamentos genéricos, das resistências antimicrobianas ou dos pequenos mercados.

É grande e evidente a pressão exercida pelas grandes multinacionais farmacêuticas sobre as instituições da UE, procurando alargar ao máximo os seus privilégios e proveitos.

Nesse sentido, fica aquém na salvaguarda dos interesses dos países mais pequenos, de forma a evitar que as multinacionais disponibilizem os seus produtos apenas nos mercados mais rentáveis.

A proposta da Comissão Europeia defende o interesse das multinacionais farmacêuticas, propondo o prolongamento dos períodos de proteção da documentação no que diz respeito aos antibióticos (18 anos em vez de 14) e a inclusão de espécies principais no âmbito da autorização de introdução no mercado (dois anos suplementares em vez de um).

Além disso, prevê a possibilidade de instaurar um período de proteção de 5 anos (não cumulativos) para certos estudos ou ensaios novos pós-autorização.

Apresentámos propostas de alteração para baixar estes períodos de proteção de documentos, de modo a que seja possível às empresas de genéricos e às pequenas e médias empresas aceder e entrar no mercado.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. – Podržavam izvješće kolegice Grossetete. S obzirom da se potrebe i značajke veterinarskog sektora razlikuju od onog humanog te oba tržišta lijekova funkcioniraju drugačije, smatram nužnim uspostavljenje novog regulatornog okvira za veterinarske lijekove. Uostalom, sama proizvodnja to nalaže.

Proizvodnja veterinarsko-medicinskih proizvoda smatra se zahtjevnijom i financijski izdašnijom zbog tržišne necjelovitosti uzrokovane količnom različitih životinjskih vrsta. Nužno je privući veći broj investitora iako je cijena samih lijekova niža od onih za ljudsku potrošnju. Nemoguće je primijeniti model tržišta lijekova za ljudsku potrošnju na lijekove za životinje. Usto, ovom uredbom bi se ostvario cilj veće dostupnosti veterinarsko-medicinskih proizvoda stanovništvu koje se bavi primjerice uzgojem stoke. Sukladno životinjskoj vrsti, mogu se pojaviti različite bolesti te je nužno da se ovom uredbom osigura visoki standard zdravlja životinja. On se postiže unaprijeđivanjem veterinarsko- medicinskih proizvoda u vidu kakvoće, neškodljivosti i djelotvornosti.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai apporté mon soutien à ce rapport qui vise à mettre à jour la législation européenne en matière de médicaments vétérinaires. Parce qu'il présentait des dangers, le traitement antibiotique collectif et préventif des animaux devait être interdit. Très simplement, un des objectifs est d'éviter que trop d'antibiotiques se trouvent dans l'assiette des consommateurs.

Néanmoins, les moyens thérapeutiques des vétérinaires ne doivent pas être mis en cause et il est ainsi nécessaire d'encourager la recherche de nouveaux médicaments.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ Este relatório aborda a proposta de regulamento da Comissão relativa aos medicamentos veterinários, a qual incorpora uma reformulação total da legislação e tenciona regulamentar a autorização, o fabrico, a introdução no mercado, a distribuição e a utilização dos medicamentos veterinários ao longo de todo o seu ciclo de vida, bem como o processo de farmacovigilância aplicável.

Votei a favor do presente relatório, por concordar com a necessária diferenciação entre o mercado dos medicamentos veterinários e o mercado dos medicamentos humanos, os quais só devem ser aplicados em último recurso e na ausência de melhor alternativa.

Em concordância com o exposto neste relatório, apoio a necessidade de assegurar o bom funcionamento do mercado interno em relação aos medicamentos veterinários, o reforço das medidas de incentivo à inovação, assim como a criação de um sistema baseado na apresentação regular de relatórios de farmacovigilância durante os primeiros anos de vida do produto e, posteriormente, na análise dos riscos e na deteção de sinais.

Face ao exposto, e também por constar do relatório a necessidade de uma atenção especial à proteção do ambiente, votei a favor do mesmo.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. ‒ Ce midi, les députés européens ont adopté le projet de mise à jour de la législation européenne relative aux médicaments vétérinaires. Un vote important dans un contexte inquiétant d'antibiorésistance.

À ce sujet, le Centre européen de prévention et de contrôle des maladies (ECDC) a récemment averti que les bactéries chez l'homme et les animaux continuent de montrer une résistance aux antimicrobiens les plus utilisés. La résistance à la ciprofloxacine, un antimicrobien extrêmement important pour le traitement d'infections chez l'homme, est particulièrement problématique.

Un accord s'est dégagé sur les principaux points, en premier lieu desquels l'interdiction de principe de l'usage prophylactique des antibiotiques. Ce qui revient à autoriser uniquement l'administration préventive de médicaments aux animaux sur une base individuelle et seulement lorsque cela est justifié par un vétérinaire. Ce dernier reste au cœur du dispositif, c'est essentiel, et pourra continuer à prescrire et à délivrer les médicaments.

D'autres limites ont été justement fixées par le Parlement européen, telles l'interdiction de l'usage vétérinaire des antibiotiques critiques pour la médecine humaine ou encore la volonté de mettre fin à la vente sur l'internet d'antibiotiques et de vaccins soumis à prescription. Un accord est désormais à portée de mains avec le Conseil en première lecture.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ Votou-se favoravelmente a proposta da Comissão relativa aos medicamentos veterinários. O seu objetivo é regulamentar a autorização, o fabrico, a introdução no mercado, a distribuição e a utilização dos medicamentos veterinários ao longo de todo o seu ciclo de vida, assim como o processo de farmacovigilância aplicável. A proposta da Comissão tem como principais objetivos: melhorar o acesso aos medicamentos e a sua disponibilidade; reduzir os encargos administrativos, nomeadamente no que diz respeito ao processo de farmacovigilância; estimular a inovação e a competitividade do sector; assegurar o bom funcionamento do mercado interno em relação aos medicamentos veterinários e ainda lutar contra a resistência aos antibióticos. A proposta pretende ainda diferenciar vincadamente o mercado dos medicamentos veterinários do mercado dos medicamentos humanos. Discordei apenas do prolongamento dos períodos de proteção da documentação técnica dos medicamentos veterinários, que considero um entrave desnecessário ao acesso ao mercado dos medicamentos genéricos, permitindo estes aumentar a disponibilidade de medicamentos, o acesso em termos financeiros (controlo de preços) aos mesmos e fomentar a própria competitividade.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor del informe sobre la propuesta de Reglamento del Parlamento Europeo y del Consejo sobre los medicamentos veterinarios

Los medicamentos veterinarios se encuentran regulados en la Directiva 2001/82/CE y en el Reglamento (CE) n.º 726/2004. En el año 2004, la Comisión propuso unir ambos actos, con objetivos como la mejora del acceso a los medicamentos veterinarios, la reducción de la carga burocrática, el análisis de la resistencia a los antibióticos y la promoción de la innovación de la competitividad.

La cuestión relativa a los medicamentos veterinarios, así como la necesidad de establecer un enfoque global en relación con su uso, hace que sea obligatoria la revisión de la legislación farmacéutica veterinaria. Por ello, el Grupo socialista exige la inclusión de unos objetivos más ambiciosos, como la prohibición del uso de profilácticos en los antibióticos o la clarificación de las condiciones por las cuales los veterinarios prescriben y venden antibióticos, así como la venta en línea de los mismos. Se debe endurecer el marco de los medicamentos humanos para su uso con animales y establecer una serie de medidas preventivas antes de recurrir a tratamientos antimicrobianos de grupos enteros de animales que se encuentran destinados a la producción de alimentos.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ Le Parlement européen a adopté, jeudi 10 mars en plénière, les amendements à la proposition initiale de la Commission européenne sur les médicaments vétérinaires. Mais il a été décidé de reporter le vote sur le projet de résolution législative "pour procéder directement aux négociations interinstitutionnelles sur la base du mandat adopté".

Le texte amendé vise à mieux lutter contre la résistance aux antibiotiques dans les élevages, notamment en interdisant l'usage préventif pur (prophylaxie) et en conditionnant l'usage métaphylactique (traitement de tout un troupeau lorsqu'un seul animal est malade).

À titre personnel, j'ai également soutenu un amendement qui vise à ajouter, aux motifs pouvant justifier un refus d'autorisation de mise sur le marché, le fait que le médicament contienne des OGM (sachant qu'actuellement, 19 vaccins comportant des OGM sont déjà sur le marché).

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Pritariu turinio prasme tikrai gerai parengtam pasiūlymui.

Saugių ir prienamų veterinarinių preparatų klausimas yra svarbus visam ES žemės ūkio sektoriui.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai soutenu ce rapport qui a pour objectif de lutter contre la résistance croissante des bactéries aux antibiotiques actuels. Ainsi, l'utilisation d'antimicrobiens existants devrait être limitée et de nouveaux produits devraient être élaborés.

La lutte contre la résistance aux antibiotiques doit commencer dans les élevages et pour ce faire, nous devons faire en sorte que l'usage uniquement préventif des antibiotiques soit interdit, que les traitements de masse soient réduits à des cas bien particuliers ou encore que la vente en ligne d'antibiotiques, de vaccins ou de produits psychotropes soit interdite.

Avec ces mesures, la quantité d'antibiotique sera réduite.

En parallèle, il est important de développer des mesures d'encouragement pour favoriser la recherche de nouveaux antimicrobiens.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado A FAVOR de este informe dado que apunta a un mayor control tanto del ciclo de venta de los antibióticos como del uso de los mismos. Limita la venta en internet de medicinas que deberían venderse con prescripción médica, se limita y controla el uso de forma preventiva y se refiere a otras cuestiones que atañen a criterios de bienestar animal.

 
  
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  Daciana Octavia Sârbu (S&D), in writing. ‒ I welcome this report. The measures contained in it, especially those concerning prophylactic and metaphylactic use of antibiotics and restrictions on internet sales, should help in the struggle against antimicrobial resistance. At the same time, the distribution of essential veterinary medicines throughout the EU should be increased and the administrative burden reduced.

 
  
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  Christel Schaldemose (S&D), skriftlig. ‒ Vi er i Europa-Parlamentet enige om, at brugen af antibiotika til dyr skal begrænses. Vores bud på ny veterinærlovgivning er et godt skridt fremad og viser, hvor alvorligt vi tager problemet. Vi åbner for at reservere bestemte typer af antibiotika til menneskers sundhed, så de ikke må bruges i landbruget og til dyr generelt. Europa skal også om 20 år kunne behandle en simpel lungebetændelse, og det er dette forslag med til at sikre. Set med danske og nordiske øjne burde reglerne være gået endnu længere. Men det foreliggende er trods alt et skridt i den rigtige retning. Derfor støtter jeg aftalen.

 
  
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  Sven Schulze (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe dem Berichtsentwurf über Tierarzneimittel zugestimmt, da ich den Vorschlag gut finde, den Tiermedizinprodukten eine gesonderte Verordnung zu widmen und die Humanarzneimittel in der bisherigen Richtlinie 726/2004 zu belassen. Der Bericht befasst sich mit der Verbesserung des Zugangs zu Arzneimitteln sowie damit, den Anreiz zu erhöhen, Neuerungen zu fördern, Antibiotikaresistenz in Angriff zu nehmen und die Umwelt zu schützen.

Relevant finde ich die generelle Reduzierung der Verwendung von Antibiotika und die Harmonisierung der Anforderungen an eine tierärztliche Verschreibung und Anerkennung von Rezepten.

Diskussionsbedarf gab es bezüglich der Datenschutzzeit von 14 Jahren für die technische Dokumentation über neue Antibiotika, da es zu Problemen für die Hersteller der Generika kommen könnte. Wir kamen jedoch zu einem Kompromiss.

 
  
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  Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del presente informe porque considero que, pese a que discrepo en importantes puntos, supone una mejora de la legislación en este ámbito en un momento de vigente necesidad. El informe refiere positivamente a la necesidad de evaluar el impacto ambiental de los medicamentos en el medio ambiente, la inclusión de las pequeñas y medianas empresas, la prevención de sufrimientos innecesarios en los animales, etc. Este Reglamento resulta muy necesario frente a las crisis que está sufriendo el sector ganadero, con elementos como la extensión de la tuberculosis entre otras enfermedades. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Remo Sernagiotto (ECR), per iscritto. ‒ Mi sono espresso a favore della proposta di regolamento votata oggi, che getta le basi per una revisione della legislazione esistente in materia di medicinali veterinari.

Gli obiettivi previsti dalla relazione riguardano l'accesso a tali farmaci e la loro disponibilità, l'innovazione e lo sviluppo di farmaci di nuova generazione, il buon funzionamento del mercato interno per i farmaci veterinari, la riduzione degli oneri amministrativi e la resistenza agli antibiotici. Su quest'ultimo punto, ritengo importante sottolineare che la proposta disciplina un uso limitato dei farmaci antimicrobici: l'uso profilattico degli antibiotici come misura preventiva dovrebbe essere attuato solo se completamente giustificato da un veterinario, e quindi non per migliorare le prestazioni o compensare pratiche di allevamento inadeguate.

È preoccupante, infatti, il dato rilasciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativo al fatto che i batteri negli esseri umani, nel cibo e negli animali continuano a mostrare resistenza agli antimicrobici più diffusi, con la conseguenza che batteri come la salmonella continuano a proliferare in tutta Europa. Ritengo essenziale che si investa meglio e di più nella ricerca e nell'innovazione per lo sviluppo di nuovi farmaci.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ It is clear that we need to have a regulation that provides better access to veterinary medicines, so I voted in favour of this because I believe that measures need to be taken to fight against antimicrobial resistance due to the routine use of prophylactic antibiotics, as well as aiming to reduce the administrative burden. We need to see an environment where this sector can innovate and develop the best medicinal products possible.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR), písomne ‒ Som za to, aby sa znižovala spotreba antibiotík vo veterinárnej medicíne. Preto treba prijať opatrenia proti nadmernému, neuváženému a neodôvodnenému používaniu antibiotík aj v tejto oblasti, z tohto dôvodu som hlasoval za prijatie tohto uznesenia.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. Podržao sam ovaj prijedlog Uredbe jer ima potencijal pojednostavniti regulatorno okružje i smanjiti administrativni teret u izdavanju i upravljanju veterinarsko medicinskim proizvodima. Prijedlog će stimulirati razvoj novih veterinarskih lijekova te poticati njihovu Internet prodaju širom Europske unije.

Ova Uredba povisuje kriterije dobre uzgojne prakse i prakse upravljanja kako bi se pojačala dobrobit životinja. Veterinarski recepti će u budućnosti zahtijevati potpuni klinički pregled životinja, a ne samo dokaz stalnih zdravstvenih provjera. Potrebni su i bolji podaci o tome na koji se način, kada, gdje i zašto antimikrobici upotrebljavaju. Države članice se stoga obvezuju analizirati i objavljivati podatke o obujmu prodaje antimikrobika. Proizvodnja antimikrobika ima utjecaj i na okoliš, no ovom se Uredbom nažalost nije obvezalo proizvođače da prijavljuju podatke o tim utjecajima.

Veliki uspjeh je postignut u odobravanju upotrebe homeopatskih lijekova namijenjenih ljudima, za primjenu kod svih životinja, pa tako i kod onih koje se koriste za proizvodnju hrane.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ Kvôli skutočnosti, že výroba veterinárnych liekov je omnoho zložitejšia ako výroba liekov na humánne použitie, je trh s veterinárnymi liekmi príliš roztrieštený. Preto prišla Komisia v septembri 2014 s návrhom opatrení, ktorými by sa mal podporiť vývoj veterinárnych liekov a ich distribúcia. K tomuto návrhu nariadenia podal Európsky parlament viacero pozmeňujúcich návrhov, keďže niektoré otázky neboli dostatočne doriešené. Po vyše roku a pol vyjednávaní sa zdá, že by mohla súčasná podoba legislatívneho textu obsahovať všetky nevyhnutné opatrenia, a preto som pozmeňujúce návrhy podporila. Nariadenie by sa v budúcnosti malo týkať regulácie povoľovania veterinárnych liekov, ich výroby, uvádzania na trh, distribúcie a používania počas ich životnosti, ako aj farmakovigilancie. Zámerom Komisie je zlepšiť prístup k liekom, znížiť administratívnu záťaž, podporiť inováciu, zabezpečiť dobré fungovanie trhu, ale aj bojovať proti odolnosti voči antibiotikám. Práve otázka antibiotík je zásadnou pre verejné zdravie. Želanie Komisie zostaviť kľúčový zoznam antibiotík vyhradených pre humánnu medicínu musí vychádzať zo solídnych vedeckých kritérií. Zároveň by sa mal zakázať online predaj antibiotík, ako aj všetkých veterinárnych liekov na predpis, keďže takáto prax predstavuje pre verejné zdravie závažné riziko. Popri snahe zlepšiť trh s veterinárnymi liekmi je totiž nevyhnutné myslieť aj na vplyv na zdravie človeka a ochranu životného prostredia.

 
  
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  Renato Soru (S&D), per iscritto. ‒ Ho espresso voto favorevole sulla proposta di regolamento sui medicinali veterinari, che aggiorna la disciplina europea in materia, al fine di proteggere la salute animale e umana contestualmente alla protezione dell'ambiente.

Rispetto alla proposta della Commissione che si concentra sulla disponibilità di medicinali veterinari e sulla semplificazione amministrativa, nel rispetto della salute pubblica e della tutela dell'ambiente, il testo votato oggi aggiunge un altro aspetto importante, la lotta contro la resistenza agli antibiotici. Come Parlamento chiediamo infatti di limitare l'uso preventivo degli antibiotici per gli animali d'allevamento, ovvero evitare di usare gli antibiotici come misura preventiva e in assenza di segni clinici d'infezione, o addirittura come strumento per migliorare le prestazioni di allevamento.

Come comunicato recentemente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM), i batteri negli esseri umani, nel cibo e negli animali continuano a mostrare resistenza agli antimicrobici più diffusi, riducendo così le opzioni per il trattamento efficace di gravi infezioni. È quindi necessario, per gli esseri umani e per gli animali, avere quanto prima una chiara panoramica dell'utilizzo di tutti i medicinali antimicrobici, in modo da poter agire senza indugio per ridurne l'impiego scorretto e porre fine agli abusi.

 
  
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  Ivan Štefanec (PPE), písomne ‒ Aj oblasť veterinárnych liekov je potrebné prispôsobiť vedeckému pokroku, trhovým požiadavkám a hospodárskej situácii. Práve kvôli posilneniu ochrany verejného zdravia by mal v Únii existovať rámec na zlepšenie životných podmienok zvierat a ľahký prístup k účinným veterinárnym liekom. Zavedením dobrých chovateľských a riadiacich postupov sa totiž výrazne zníži riziko negatívneho vplyvu na verejné zdravie.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. U svjetlu stečenog iskustva i slijedom procjene funkcioniranja tržišta veterinarsko-medicinskih proizvoda koju je provela Komisija, pravni okvir za veterinarsko-medicinske proizvode potrebno je prilagoditi znanstvenom napretku, trenutačnim uvjetima na tržištu i gospodarskoj stvarnosti. Životinje mogu oboljeti od čitavog niza bolesti koje se mogu spriječiti ili liječiti. Utjecaj bolesti životinja i mjera potrebnih za njihovo suzbijanje može biti poguban za pojedinačne životinje, populacije životinja, posjednike životinja i gospodarstvo.

Bolesti životinja koje su prenosive na ljude isto tako mogu značajno utjecati na javno zdravlje. Stoga u Uniji mora biti na raspolaganju dovoljno djelotvornih veterinarsko-medicinskih proizvoda kako bi se osigurali visoki standardi zdravlja životinja i javnog zdravlja te razvoj sektora poljoprivrede i akvakulture.

Također treba uspostaviti farmakovigilancijsku bazu podataka na razini Unije u kojoj će se evidentirati i ujedinjavati informacije o štetnim događajima za sve veterinarsko-medicinske proizvode odobrene u Uniji. Baza podataka trebala bi poboljšati otkrivanje štetnih događaja te omogućiti i olakšati farmakovigilancijski nadzor i podjelu posla između nadležnih tijela, te sam stoga podržao izvješće.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. ‒ Labour MEPs support a ban on routine prophylactic use of antibiotics in farming to help fight antimicrobial resistance.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. ‒ Veterinarsko-medicinskim proizvodima potrebno je posvetiti pažnju u jednakoj mjeri, pa čak i višoj, kao i za medicinske proizvode za ljudsku upotrebu. U stočarstvu je posebno bitno da su dostupni noviji i bolji lijekovi jer je od ključne važnosti da veterinarsko-medicinski proizvodi budu dostupni po razumnim cijenama za stočare. Adekvatni zakoni i regulacije u spomenutom području tako su korisni i Europski parlament mora pojednostavniti i razjasniti prijedlog Komisije. Istovremeno, provjere novih proizvoda, nadzor njihovih nuspojava i utjecaja na zdravlje životinja te utjecaji na javno zdravlje i okoliš nikako ne smiju biti umanjeni.

Podržala sam odgodu i nastavak pregovora na interinstitucionalnoj razini.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za poročilo o predlogu uredbe Evropskega parlamenta in Sveta o zdravilih za uporabo v veterinarski medicini.

Podpiram pristop, da je treba trg z zdravili za uporabo v veterinarski medicini ločiti od trga z zdravili za uporabo v humani medicini, ki deluje zelo drugače. Prav tako pozdravljam dejstvo, da želi Komisija brez žrtvovanja načel javnega zdravja in varstva okolja, povečati razpoložljivost zdravil ter poenostaviti upravne postopke.

Podpiram predlog spremembe, da se vzpostavijo strogi mehanizmi nadzora, zlasti za nadzor nad čezmejnimi veterinarskimi recepti, ki lahko v primeru nezakonite dejavnosti ali nespoštovanja kodeksa poklicnega ravnanja omogočijo odvračilne kazni ali sodni pregon. To pa zahteva boljše sodelovanje vseh 28 držav članic.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. ‒ I support this report on new veterinary medicines legislation, which will stimulate innovation and provide new solutions to tackling animal diseases.

 
  
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  Νεοκλής Συλικιώτης ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Η έκθεση καθορίζει με σαφήνεια τις συνθήκες υπό τις οποίες επιτρέπεται να δίνονται συνταγές και να πωλούνται αντιβιοτικά. Υπερψηφίσαμε την έκθεση, καθώς η αγορά των κτηνιατρικών φαρμάκων πρέπει να διαχωρίζεται από την αγορά φαρμάκων για ανθρώπινη χρήση, αλλά ταυτόχρονα να διασφαλίζεται και η υγεία των ίδιων των ζώων από τη χρήση των φαρμάκων και αντιβιοτικών, χωρίς τη χρήση Γενετικά Τροποποιημένων Οργανισμών. Είναι σημαντικό οι κανόνες σχετικά με τα φαρμακευτικά προϊόντα για ανθρώπινη χρήση και οι κανόνες σχετικά με τα φάρμακα για κτηνιατρική χρήση να συμφωνούν σε αυτό το σημείο.

 
  
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  József Szájer (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet ezidáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés kiemelten kezeli a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott trilógusokhoz. Jó lépés a megfelelő irányba.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ A szavazatommal támogatott jelentés alapját képező rendelettervezet célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt, valamint az alkalmazandó farmakovigilanciai eljárás szabályozása.

A hatályos jogi keret alkalmazása során problémák merültek fel, többek között az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének hiánya, az adminisztratív terhek, a belső piac működése és természetesen az antibiotikum-rezisztencia jelensége tekintetében. Éppen ezért volt szükséges egy új szabályozási keret kialakítása.

Az internetes forgalmazással kapcsolatban üdvözlendő, hogy a javaslat megerősíti, hogy amennyiben egy termék nem fogalmazható egy tagállamban, akkor annak forgalmazása online formában is tilos. Mindemellett a jelentés egy útmutató kidolgozására kéri fel az Európai Bizottságot ezzel kapcsolatban, mely véleményem szerint jó irányba mutat.

Egyetértek a jelentéssel, hogy az antimikrobiális szerek elleni küzdelemre vonatkozó rendelkezések terén sokkal ambiciózusabbnak kellene lenni, amit többek között a különféle kezelési típusok (gyógyító kezelés, tömeges kezelés és megelőző kezelés) meghatározásának beillesztésével, az antibakteriális szerek profilaktikus alkalmazásának tilalmával, illetve alternatív, nem antibiotikum tartalmú szerekkel érhetünk el.

Fontosnak tartom és támogatom, hogy meg kell erősíteni az innováció támogatását célzó ösztönző intézkedéseket. Az állatgyógyászati készítmények piaca rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők így csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

 
  
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  Adam Szejnfeld (PPE), na piśmie. ‒ Świat powoli zmierza w kierunku epoki post-antybiotykowej. Po pierwsze, trzeba rozwiązać problem oporności na antybiotyki (AMR) w hodowli zwierząt. Należy zaprzestać profilaktycznego stosowania antybiotyków oraz zakazać stosowania krytycznych dla medycyny antybiotyków wśród zwierząt.

Przedstawione sprawozdanie zaprojektowano tak, aby podkreślić rolę lekarzy weterynarii oraz pozostałego personelu weterynaryjnego jako specjalistów w tej dziedzinie, poprzez ułatwienie ich pracy, a nie nakładanie dodatkowych obciążeń i regulacji tego zawodu. Konieczne jest również poprawienie jakości leczenia i ograniczenie stosowania antybiotyków, które nie zostały dopuszczone do sprzedaży, a także zapewnienie dostępności leków.

Reforma prawa weterynaryjnego produktów leczniczych jest niezwykle ważna dla wzmocnienia jednolitego rynku w tym sektorze, dlatego zdecydowałem się poprzeć zaprezentowane sprawozdanie.

 
  
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  Hannu Takkula (ALDE), kirjallinen. ‒ Äänestin mietinnön puolesta, koska se on edistysaskel erityisesti antibioottiresistenssin, eläinten hyvinvoinnin ja byrokratian vähentämisen osalta. Monessa maassa antibiootteja käytetään edelleen ennalta ehkäisevästi ilman todettua tautia, mikä ei ole oikein.

 
  
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  Dario Tamburrano (EFDD), per iscritto. ‒ Ho votato a favore, anche se da una prospettiva particolare: sebbene la relazione guardi principalmente alla creazione del mercato unico per i farmaci veterinari, vi sono altre componenti che mi trovano d'accordo: la salvaguardia del benessere animale, l'aumento delle disponibilità di medicinali veterinari in tutta Europa, il passaggio da una cultura di cura di massa degli animali a una in cui agli animali vengono somministrate cure individuali come agli uomini.

Approvo soprattutto l'eliminazione della somministrazione di antibiotici agli animali d'allevamento per scopi profilattici o metafilattici. Gli antibiotici non sostituiscono decenti condizioni di vita per gli animali, sebbene troppo spesso gli allevatori ne fanno uso proprio al fine di risparmiare sui costi di gestione e di aumento delle rese.

La somministrazione massiccia e routinaria di antibiotici agli animali d'allevamento è legata alla crescente comparsa di ceppi di batteri resistenti agli antibiotici, il che comporta serie conseguenze per la salute umana. Gli antibiotici hanno salvato la vita almeno un paio di volte alla generalità degli esseri umani: sarebbe sciocco farli diventare sempre più inefficaci in cambio di qualche bistecca a buon mercato.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ Sur la plupart des points du dossier, je partage l'avis de madame Grossetête. En ce qui concerne la pharmacovigilance, la nouvelle approche de la Commission européenne basée sur la détection des risques est un progrès, à condition de ne pas transiger sur la santé publique. Un système se basant à la fois sur la soumission régulière de rapports périodiques de pharmacovigilance dans les toutes premières années de vie du produit, et seulement ensuite sur l'analyse de risques et la détection de signaux, paraît plus adapté.

La Commission propose de rendre plus facile l'utilisation hors AMM de médicaments humains pour traiter les animaux. Le texte laisse la responsabilité aux vétérinaires de décider de cette utilisation. Sans remettre en cause la responsabilité de ces derniers, la rapporteure demande à ce que cette possibilité soit mieux encadrée, en précisant que l'usage de médicaments humains ne peut se faire qu'en dernier ressort et si aucune alternative meilleure n'existe.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ Healthy animals are an essential prerequisite for Europe’s agriculture, public health and environment. However, veterinary products have been difficult to access in small markets, their use plagued by heavy and sometimes unnecessary administration and there has been worrying resistance to antibiotics. In addition, medicine for animals and humans has been put into the same category, which is very confusing. I believe that the Commission’s proposal is an important step forward to remedy to this, which is why I voted in favour of it. It provides a good balance between consumer needs by improving access to medicinal products, simplifying administration while simultaneously providing incentives for the veterinary industry to encourage innovation, which is needed in this small and quite fragmented market.

It will also work on ensuring a functioning internal market. More importantly, it will tackle the growing antibiotic resistance by limiting the use of antibiotics, but also by allowing the use of homeopathic alternatives, and by defining who is entitled to prescribe veterinary medicine.

 
  
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  Valdemar Tomaševski (ECR), raštu. ‒ Kaip Žemės ūkio ir kaimo plėtros komiteto narys parėmiau šį pranešimą, nes pokyčių šiuo klausimu buvo laukiama jau senai. Europos Komisijos projektas dėl veterinarinių vaistų keičia nuostatas dėl šių vaistų. Šiuo dokumentu siekiama reglamentuoti veterinarinių vaistų leidimų suteikimą, gamybą, rinkodarą, veterinarinių vaistų platinimą ir naudojimą visu jų galiojimo laikotarpiu, taip pat jiems taikomą farmakologinio budrumo procesą. O vaistų saugumas yra svarbiausia, kadangi galutinis žemės ūkio produktų vartotojas visada yra žmogus. Apie tai reikia prisiminti kas kartą keičiant teisės nuostatas. Viskas rodo į tai, kad naujos nuostatos pagerins prieigą prie veterinarinių vaistų ir sumažins administracines naštas, ypač kalbant apie farmakologinį budrumą.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR), napisan. ‒ U svjetlu stečenog iskustva i slijedom procjene funkcioniranja tržišta veterinarsko-medicinskih proizvoda koju je provela Komisija, pravni okvir za veterinarsko-medicinske proizvode potrebno je prilagoditi znanstvenom napretku, trenutačnim uvjetima na tržištu i gospodarskoj stvarnosti, zbog čega sam i podržala ovo izvješće.

Utjecaj bolesti životinja može biti poguban za pojedinačne životinje, populacije životinja, posjednike životinja i gospodarstvo. Stoga u Uniji mora biti na raspolaganju dovoljno djelotvornih veterinarsko-medicinskih proizvoda kako bi se osigurali visoki standardi zdravlja životinja i javnog zdravlja. Osim toga, ovo izvješće je također bitno radi borbe protiv antimikrobne rezistencije pa je stoga potrebno poduzimati niz mjera. Pravila o oglašavanju veterinarskih antimikrobika treba postrožiti, a zahtjevi u pogledu odobrenja moraju u dovoljnoj mjeri obuhvaćati rizike i koristi antimikrobnih veterinarsko-medicinskih proizvoda.

Iako sam glasovala pozitivno, smatram da ne treba u potpunosti zabraniti prodaju svih veterinarsko-medicinskih proizvoda putem interneta, već bi trebalo uvesti dodatne mjere za nadzor kojima bi se spriječila prodaja krivotvorenih lijekova i lijekova nedostatne kakvoće.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Poročilo o predlogu uredbe Evropskega parlamenta in Sveta o zdravilih za uporabo v veterinarski medicini sem podprla, saj menim, da je nujno potrebna nova zakonodaja, ki bo povečala obseg raziskav, razvoja in spremljanja na področju zdravil.

Zaradi naraščajoče odpornosti bakterij na antibiotike je potrebno omejiti uporabo obstoječih protimikrobnih zdravil. Pogajanja o tej zakonodaji se morajo tako začeti čimprej.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado A FAVOR de este informe dado que apunta a un mayor control tanto del ciclo de venta de los antibióticos como del uso de los mismos. Limita la venta en internet de medicinas que deberían venderse con prescripción médica, se limita y controla el uso de forma preventiva y se refiere a otras cuestiones que atañen a criterios de bienestar animal.

 
  
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  Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. ‒ It is normal that technology advances over time and new drugs appear and existing legislation has to be updated and adapted to the new economic situation and the current market conditions. I support this proposal in order to improve the situation of farm animals and improve as well the protection of public health and the environment.

 
  
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  Mylène Troszczynski (ENF), par écrit. ‒ Le projet de rapport vise à réglementer la mise sur le marché et la circulation des médicaments vétérinaires. Les grandes préoccupations qui ont sous-tendu les propositions sont la lutte contre l'antibiorésistance et l'assurance de la meilleure disponibilité possible des médicaments.

Sous cet objectif se cache en fait une libéralisation de la vente des médicaments, notamment par des sites de vente en ligne, soustrayant cette source de revenus aux vétérinaires, plus à même de délivrer les produits.

Même si ce rapport est plus restrictif que la proposition de la Commission, il ne respecte pas les intérêts de nos vétérinaires qui assurent un véritable travail de sentinelle sanitaire. Il autorise en outre la prescription de certains médicaments par des non-vétérinaires à cause de l'Angleterre, ce qui est inacceptable pour des raisons de santé publique (exemple de la vache folle).

J'ai donc voté CONTRE ce rapport.

 
  
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  Mihai Ţurcanu (PPE), în scris. ‒ Rezistența la antimicrobiene atât la oameni, cât și la animale, este o problemă de sănătate tot mai gravă în Uniunea Europeană și în întreaga lume. Este esențial atât pentru oameni, cât și pentru animale, să se stabilească o imagine clară a modului în care sunt folosite medicamentele antimicrobiene, pentru a putea reduce semnificativ folosirea acestora și a stopa toate abuzurile. Utilizarea responsabilă a antimicrobienilor în tratarea bolilor de origine bacteriană contribuie la controlul maladiilor care afectează sectorul creșterii animalelor. Folosirea lor abuzivă și excesivă în fermele de animale stimulează rezistența, care se poate răspândi la oameni în mai multe moduri, inclusiv prin alimente. Bolile pot fi prevenite prin punerea în aplicare a bunelor practici de biosecuritate, nutriție, igienă și confort animal. În niciun caz nu ar trebui permisă prescrierea unui medicament antibacterian fără să se stabilească un diagnostic clar de boală. Este necesar să se asigure că prospectul antimicrobienelor de uz veterinar conține avertismente și instrucțiuni adecvate, în special definiții clare ale diferitelor forme de tratament (tratament curativ, tratament de control și tratament preventiv) și să se interzică utilizarea profilactică a medicamentelor antibacteriene.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado A FAVOR de este informe dado que apunta a un mayor control tanto del ciclo de venta de los antibióticos como del uso de los mismos. Limita la venta en internet de medicinas que deberían venderse con prescripción médica, se limita y controla el uso de forma preventiva y se refiere a otras cuestiones que atañen a criterios de bienestar animal.

 
  
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  Ernest Urtasun (Verts/ALE), in writing. ‒ I voted in favour of the report as it successfully strengthens the requirements for antimicrobials, in particular with regard to prophylaxis, metaphylaxis and data collection per farm.

 
  
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  Viktor Uspaskich (ALDE), raštu. – Teisinė sistema, kuria reglamentuojami veterinariniai vaistai, turėtų būti atnaujinta atsižvelgiant į mokslo pažangos rezultatus, dabartines rinkos sąlygas ir ekonominę realybę, atsižvelgiant į gyvūnus, gamtą ir jų sąveiką su žmogumi.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ The vote on the report on the proposal for a regulation on veterinary medicinal products was actually a vote on the request that this report be referred back to its competent committee. I voted in favour of the referral back to committee, which would allow some controversial issues to be hopefully clarified.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ El informe establece la limitación del uso de los antibióticos al mismo tiempo que fomenta el desarrollo de nuevos productos para combatir la creciente resistencia de las bacterias a los medicamentos antimicrobianos, prohibiendo el tratamiento colectivo y preventivo de los animales y apoyando el impulso de la investigación en nuevas medicinas. Hablamos de un documento que ha sido objeto de un amplio debate y ha necesitado un consenso muy amplio, por lo que considero necesario votar a favor.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este regulamento contém aspetos positivos. Garantir a produção de medicamentos veterinários seguros, eficazes e acessíveis constitui um objetivo importante para os nossos produtores. A introdução da questão dos medicamentos genéricos, das resistências antimicrobianas ou dos pequenos mercados é um elemento importante que vai no sentido correto.

Pensamos, no entanto, que o mesmo poderia ir mais longe, não fosse a pressão das empresas multinacionais que pretendem alongar ao máximo os seus privilégios, capturando rendas monopolistas se possível até à eternidade.

Poderia ter-se ido mais longe numa maior generalização do método centralizado, a nosso ver o único que salvaguarda o interesse dos países mais pequenos e evita que as multinacionais disponibilizem os seus produtos apenas nos mercados mais rentáveis.

Sejamos, no entanto, claros. A grande preocupação com a segurança e com uma boa aplicação dos medicamentos veterinários não se resolve apenas com este regulamento: resolve-se atacando o problema na raiz, que reside numa PAC essencialmente produtivista que promove a monocultura intensiva e destrói a pequena e a média agricultura familiar europeia.

 
  
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  Harald Vilimsky (ENF), schriftlich. ‒ Die Berichterstatterin kann schlüssig darstellen, dass die vorgeschlagene Verordnung der Kommission – mit den von der Berichterstatterin gewünschten Änderungen – zur Erreichung der genannten Ziele beitragen kann. Daher unterstütze ich diesen Bericht.

 
  
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  Anna Záborská (PPE), písomne ‒ Už v roku 2014 Európska komisia stanovila záväzok úplne prepracovať právne predpisy týkajúce sa veterinárnych liekov. Pri uplatňovaní platného právneho rámca nastali rôzne problémy. Jeden z najzávažnejších, ktorý sa bezprostredne týka človeka, je otázka odolnosti voči antibiotikám.

Tento návrh Európskej komisie je krokom správnym smerom. Oceňujem vôľu Komisie odlíšiť trh s veterinárnymi liekmi od trhu s humánnymi liekmi. Za správne považujem aj to, že sa kladie dôraz na dostupnosť liekov a zjednodušenie administratívy. Zároveň sú dodržané zásady verejného zdravia a ochrany životného prostredia. Podporila som preto tento návrh a zároveň som vďačná kolegyni Grossetête za jej komplexnú správu k nariadeniu o veterinárnych liekoch.

 
  
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  Pablo Zalba Bidegain (PPE), por escrito. ‒ Creo que el contenido de este informe es muy interesante, ya que me parece que está muy en línea con los objetivos de la Unión Europea por unificar legislaciones y mercados entre los Estados miembros.

En este caso, lo que se persigue es una armonización de leyes referentes a los medicamentos para animales, lo cual tendrá un claro impacto en la UE, ya que estamos hablando de un mercado relativamente amplio.

Gracias a las iniciativas propuestas, se conseguirá unificar los productos veterinarios, de modo que sean igualmente accesibles en todos los Estados, con las mismas características, lo cual agilizará y hará más efectivo el comercio de los mismos.

Por tanto, apoyo el informe y confío en que contribuirá a mejorar el proceso de cohesión de la UE.

 
  
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  Carlos Zorrinho (S&D), por escrito. ‒ Votei a favor do relatório Grossetête, que procura banir a rotina do uso de antibióticos em animais saudáveis para ajudar a combater a resistência antimicrobiana.

O uso generalizado de antibióticos antimicrobianos na Europa não só levanta sérias preocupações de bem-estar animal, mas também representa uma ameaça real para a saúde humana e animal. A Europa apresenta hoje uma das taxas mais elevadas de resistência antimicrobiana do mundo.

Entre as medidas apoiadas pelo grupo socialista nesta matéria, destaco a proposta para a criação de um sistema harmonizado de prescrição digital em toda a Europa. A emissão e o controlo das receitas devem realizar-se a nível nacional, pelo menos até à instituição de um sistema da União que permita o controlo das receitas transfronteiras.

 
  
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  Milan Zver (PPE), pisno. ‒ Glasoval sem za zakonodajni predlog, katerega namen je med drugim izboljšati dostop do veterinarskih zdravil, povečati spodbude za inovacije in raziskave, pravno urediti problem vse večje odpornosti na antibiotike ter upoštevati varstvo okolja.

Menim, da je dobro, da se postopki v Uniji v zvezi s pridobitvijo veterinarskega recepta harmonizirajo in da se omogoči priznavanje receptov med državami članicami.

 

8.3. Registrace humánních a veterinárních léčivých přípravků a dozor nad nimi (A8-0035/2016 - Claudiu Ciprian Tănăsescu)
 

Explicații orale privind votul

 
  
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  Jiří Pospíšil (PPE). Pane předsedající, tento právní předpis souvisí s předchozím bodem. Týká se obecně veterinárních léčivých přípravků. Já na těchto materiálech vnímám a vítám to, že téma, které už dosud bylo upraveno ve směrnicích, tak se snažíme upravit lépe a dokonaleji. Je to myslím dobrý postup i do budoucna. Nerozšiřovat permanentně působnost Evropské unie a neupravovat nové a nové oblasti, ale naopak ty, které již upraveny byly, upravit lépe a kvalitněji. A to je podle mě hlavní filozofie této úpravy, proto jsem ji také podpořil, a protože to je věc, která je ku prospěchu zvířat, tak mám dvojnásobnou radost, že cítím, že má tento materiál velkou podporu na půdě Parlamentu.

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj! Apsveicams ir fakts par to, kā konkretizēt iespējamo Eiropas Zāļu aģentūras finansēšanas avotu šai dokumentā. Es arī piekrītu tam referenta viedoklim, ka skaidri jādefinē aģentūras loma veterināro zāļu reģistrācijā un uzraudzībā ar maksimāli centralizētas procedūras izmantošanu. Tas ir ļoti labi, tas ir liels solis uz priekšu. Šobrīd, teiksim, katrā dalībvalstī ir sava attiecīga sistēma, un ir nepieciešams kopsaucējs. Vēl vēlos apsveikt ienestās izmaiņas, kas zināmā mērā samazināja Komisijas lomu — tiks izmantota koplēmuma procedūra, nevis īstenošanas akti, kā bija līdz šim. Un papildus gribētu apsveikt ideju par ziņojumu publicēšanu reizi piecgadē, kuros tiktu sīki analizēta regulas noteikumu īstenošanas laikā akumulētā pieredze. Līdz ar to es nobalsoju par.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). Herr Präsident! In Ergänzung zum letzten Bericht wollte ich hier hinzufügen: Im Grundsatz kann man diesem Bericht nur zustimmen. Ich möchte darauf verweisen und ich freue mich: Der Bereich Landwirtschaft ist da sehr transparent. Wir haben beim Einsatz von Antibiotika eine sehr hohe Nachweisdichte. Wir stellen uns auch den neuen Genehmigungsverfahren.

Ich habe nur eine Bitte: dass wir diese Gegebenheiten, die wir jetzt im Agrarbereich, im Veterinärbereich etabliert haben, auch auf den Humanbereich übertragen, denn dort ist es leider noch so, dass teilweise auch – was Informationsfluss, was die Einsatzdichte betrifft, was die Behandlungsmethoden betrifft – vieles noch ziemlich im Unklaren ist und man viele Daten gar nicht bekommt beziehungsweise nur über Umwege über die Krankenkassen statistisch erfassen kann. Hier kann sogar der Bereich Veterinärmedizin für die Humanmedizin beispielgebend sein.

Ich sage es noch einmal: Antibiotikaeinsatz ist ein großes Problem. Es betrifft alle Bereiche des gesellschaftlichen Lebens, und alle Bereiche müssen bei der Problemlösung hier mithelfen, also auch der Veterinärbereich und der Humanbereich gemeinsam.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). A Uachtaráin, bhí áthas orm tacaíocht a thabhairt don tuarascáil seo agus áthas orm freisin gur glacadh leis.

I must say, having been involved with the veterinary profession for many years, I have great admiration for them. I think they are a sector of society that do not get enough praise for their good work and, particularly here in Europe where we have a very good name, as Mr Jahr pointed out, of traceability of our food products from farm to fork.

It is the veterinary profession that are the guardians of that particular great image which we have and want to preserve. For that reason, the proposals before us today are very apt; we want to ensure that there is full compliance with the rules and, again as Mr Jahr pointed out, the one danger is that the sale over the internet might not be always what we would like it to be, and that needs to be looked at very carefully to preserve the good name of the products, but also of the profession which, as I said, is exemplary.

 
  
 

Explicații scrise privind votul

 
  
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  John Stuart Agnew (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del presente informe debido a que supone una propuesta de cambio en el Reglamento referente a la Agencia Europea de Medicamentos con miras a desarrollar un marco europeo más eficaz que permita dar una respuesta más rápida y eficiente a nivel europeo. En el presente contexto de integración económica y comercial de la Unión Europea, resulta necesaria una mejora de cara a la reducción de las disparidades en el acceso a determinadas tecnologías sanitarias. Asimismo, el informe incluye disposiciones referentes a los recursos humanos y financieros necesarios para que la Agencia Europea de Medicamentos desempeñe sus funciones de una manera efectiva, así como aquellas referentes al control y supervisión de su actividad. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Νίκος Ανδρουλάκης ( S&D), γραπτώς. ‒ Με την παρούσα έκθεση, την οποία υπερψήφισα, θεσπίζονται οι κοινοτικές διαδικασίες για την τροποποίηση του κανονισμού που αφορά τη χορήγηση άδειας και εποπτείας σε φάρμακα που προορίζονται για ανθρώπινη και κτηνιατρική χρήση. Αυτή είναι αναγκαία για να αποσυνδεθεί η κεντρική άδεια κυκλοφορίας των προϊόντων που προορίζονται για ανθρώπους και για ζώα, ώστε ο νέος κανονισμός για τα κτηνιατρικά φαρμακευτικά προϊόντα να καλύψει όλη τη διαδικασία χορήγησης άδειας κυκλοφορίας στην αγορά κτηνιατρικών φαρμακευτικών προϊόντων σε κεντρικό και εθνικό επίπεδο. Η ομάδα των Σοσιαλιστών και Δημοκρατών επιδιώκει το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο να εμπλέκεται ως συννομοθέτης στον καθορισμό της δομής και το επίπεδο των τελών που θα καταβάλλονται στη βιομηχανία από τον Ευρωπαϊκό Οργανισμό Φαρμάκων.

 
  
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  Pascal Arimont (PPE), schriftlich. ‒ Der in der EU derzeit geltende Regelungsrahmen hinsichtlich der Genehmigung und des Vertriebs von Arzneimitteln gilt sowohl für Human- als auch für Tierarzneimittel. Um den spezifischen Bedürfnissen des Veterinärsektors gerecht zu werden, ist es jedoch wichtig, beide Bereiche zu trennen, was ich durchaus befürworte.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport vise à réglementer la mise sur le marché des médicaments vétérinaires. Derrière la volonté d'une meilleure disponibilité des médicaments et d'une lutte contre la résistance aux antibiotiques, les groupes pharmaceutiques sont partie prenante de la libéralisation de la vente des médicaments.

Ce rapport est plus acceptable que celui proposé par la Commission, mais la prescription qu'il autorise pour les personnes n'étant pas vétérinaires est risquée au regard de la santé publique. Il va contre les intérêts des vétérinaires qui demeurent par leur travail des garants sanitaires.

J'ai donc voté contre ce texte.

 
  
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  Jean Arthuis (ALDE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce règlement car il vise à réviser entièrement le cadre législatif applicable aux médicaments vétérinaires. Il différencie le marché des médicaments vétérinaires de celui des médicaments humains, qui répond à une logique très différente. De plus, le texte a pour ambition d'encourager l'innovation, de réduire la bureaucratie et d'assouplir certaines procédures de mise sur le marché.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šį siūlymą, kuriuo panaikinama Direktyva 2001/82/EB dėl veterinarinių vaistų ir iš dalies pakeistas Reglamentas Nr. 726/2004, nustatantis Bendrijos leidimų dėl žmonėms skirtų ir veterinarinių vaistų išdavimo ir priežiūros tvarką ir įsteigiantis Europos vaistų agentūrą, siekiant atsižvelgti į tai, kad leidimų prekiauti veterinariniais vaistais suteikimas centralizuota tvarka atskiriamas nuo analogiškų leidimų prekiauti žmonėms skirtais vaistais suteikimo.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF), par écrit. ‒ Dans le cadre de la révision de la règlementation sur les médicaments vétérinaires, il est prévu de centraliser au maximum les autorisations auprès d'une seule agence européenne. Ce rapport vient donc amender la proposition de la Commission quant à la séparation des activités vétérinaires et humaines de l'Agence européenne des médicaments.

Certaines propositions du rapporteur vont dans le bon sens mais l'objectif reste identique: centraliser au maximum et retirer du pouvoir et de l'expertise aux États membres par un transfert de compétences. Inacceptable.

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ J'ai approuvé ce rapport qui permettra au nouveau règlement de régir l'ensemble des procédures d'octroi d'autorisations de mise sur le marché des médicaments vétérinaires dans l'Union, qui seront séparées de celles applicables aux médicaments à usage humain.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ Il quadro normativo dell'Unione in materia di fabbricazione, autorizzazione e distribuzione dei medicinali veterinari è attualmente costituto dalla direttiva 2001/82/CE e dal successivo regolamento (CE) n. 726/2004 che ha istituito l'Agenzia europea per i medicinali (EMA).

La Commissione ha presentato, nel settembre del 2014, un progetto per riunire in unico strumento la normativa sul settore dei farmaci veterinari, abrogando la direttiva del 2001 e modificando il regolamento del 2004. La relazione Tănăsescu, che ho sostenuto con il mio voto, ha valutato positivamente la proposta della Commissione, ma ha correttamente evidenziato la necessità di coinvolgere il Parlamento nella procedura di fissazione delle tariffe spettanti all'EMA. È fondamentale che in questa materia si ricorra ad procedura di piena codecisione seguendo quanto stabilito in materia di farmacovigilanza.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de autorizar y supervisar los medicamentos, así como de la creación de una Agencia Europea de Medicamentos. Si bien hubo discrepancias en relación con la financiación de la misma, creemos que, independientemente de cómo se gestione la financiación, es conveniente que la Agencia exista.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ He apoyado este informe sobre el Reglamento por el que se establecen procedimientos comunitarios para la autorización y el control de los medicamentos de uso humano y veterinario y por el que se crea la Agencia Europea de Medicamentos. Una Directiva de 2001 y un Reglamento de 2004 constituyen el marco reglamentario de la UE para la fabricación, la autorización y la distribución de los medicamentos de uso veterinario. Este informe mejora dicha normas reguladoras y refuerza el compromiso de la Comisión para velar por que las nuevas medidas tengan en cuenta las especificidades del sector veterinario y por que los honorarios se mantengan a un nivel asequible para la industria veterinaria con el fin de promover el desarrollo y la disponibilidad de nuevos medicamentos en la UE.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ J'ai refusé de voter en faveur de ce rapport qui, dans le cadre de la révision de la règlementation sur les médicaments vétérinaires, prévoit de centraliser au maximum les autorisations de médicaments à usage humain et à usage vétérinaire auprès d'une seule agence, l'Agence européenne du médicament.

Certes, le rapporteur a émis quelques propositions de bon sens, tel qu'un meilleur contrôle du Parlement sur ces activités. Cependant, on voit une nouvelle fois la tentative menée à travers tous les domaines de retirer encore et toujours de la compétence aux États membres en faveur d'une centralisation vers Bruxelles. Les institutions européennes ayant largement démontré leur incapacité à sortir les peuples européens des multiples crises qu'ils traversent, ce nouveau pas en faveur de la fédéralisation de l'Union ne pouvait pas recevoir mon approbation.

 
  
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  Mara Bizzotto (ENF), per iscritto. ‒ Nonostante apprezzi lo sforzo della Commissione di fare maggior chiarezza nella normativa che disciplina i medicinali, distinguendo quelli per uso veterinario da quelli per uso umano, non condivido l'eccessiva estensione dei poteri dell'Agenzia europea per i medicinali. Per questo motivo non ho sostenuto il testo con il mio voto.

 
  
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  José Blanco López (S&D), por escrito. ‒ El Reglamento (CE) n.º 726/2004 constituye el marco reglamentario de la UE para la fabricación, la autorización y la distribución de los medicamentos de uso veterinario.

Su tratamiento es de suma importancia, pues puede afectar gravemente a la salud pública. Es necesaria una legislación con miras a la armonización entre los diferentes Estados Miembros.

La Comisión Europea pretende eliminar de dicho Reglamento la disposición para la concesión y el mantenimiento de las autorizaciones de comercialización de medicamentos veterinarios, los cuales son transferidos a la nueva regulación.

La propuesta del Parlamento Europeo persigue que él mismo entre dentro de las codecisiones en el ámbito de la EMA, mediante un procedimiento centralizado en el que esta mantendrá su función en la autorización y el control de los medicamentos veterinarios, garantizando sus servicios con la configuración de un fondo de reserva. El Parlamento debe participar plenamente en la fijación de las tasas de la Agencia a través del citado proceso de decisión. Es también necesaria una referencia cruzada con el nuevo Reglamento sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y el control de los medicamentos veterinarios.

Por todo ello, he votado a favor del informe.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šio pranešimo, kuriame nagrinėjama žmonėms skirtų ir veterinarinių vaistų išdavimo ir priežiūros tvarka. 2014 m. rugsėjo mėn., po to, kai buvo atliktas vidaus rinkos veikimo šiame sektoriuje vertinimas, Komisija paskelbė pasiūlymą, kad veterinariniams vaistams taikomos taisyklės turėtų būti sujungtos į vieną Veterinarinių vaistų reglamentą, kuriuo būtų panaikinamos ir pakeičiamos Direktyvos 2001/82/EB dėl Bendrijos kodekso, reglamentuojančio veterinarinius vaistus, nuostatos ir iš dalies pakeičiamos Reglamento (EB) Nr. 726/2004 nuostatos, siekiant išbraukti bet kokias nuorodas į veterinarinius vaistus ir taip visiškai atskirti nuostatas dėl veterinarinių vaistų ir nuostatas dėl žmonėms skirtų vaistų. Europos Parlamentas iš esmės pritaria šiam pasiūlymui ir palankiai vertina siekį suderinti reglamento nuostatas su Lisabonos sutarties nuostatomis. Parlamentas palankiai vertina pasiūlymą atskirti rinkodaros leidimus, išduodamus veterinariniams vaistams, ir rinkodaros leidimus, išduodamus žmonėms skirtiems vaistams, siekiant atsižvelgti į konkrečius veterinarijos sektoriaus poreikius. Tačiau kai kuriuos šio pasiūlymo aspektus dar reikėtų patobulinti bei reikia pateikti kryžminę nuorodą į naująjį Veterinarinių vaistų reglamentą ir aiškiai nurodyti, koks yra Europos vaistų agentūros vaidmuo veterinarinių vaistų išdavimo ir priežiūros srityje, taikant centralizuotąją procedūrą.

 
  
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  Franc Bogovič (PPE), pisno. ‒ V okviru pridobivanja dovoljenj za promet in nadzor zdravil za veterinarsko uporabo sem v skladu s stališčem EPP podprl predloge sprememb, pripravljene s strani Evropskega parlamenta.

Harmonizacija zakonodaje držav članic in olajšano dajanje novih zdravil na trg je bistveni namen te direktive. Pri izdaji dovoljenj je treba imeti centraliziran postopek, ob tem pa sprejemati odločitve na podlagi objektivnih znanstvenih meril kakovosti, varnosti in učinkovitosti.

 
  
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  Simona Bonafè (S&D), per iscritto. ‒ Il testo approvato oggi, che accompagna il nuovo regolamento sui medicinali a uso veterinario, ha lo scopo di migliorare la procedura d'immissione di tali prodotti sul mercato dell'Unione, separandola da quella sui farmaci per gli esseri umani.

Apprezzo in particolar modo il fatto che, come richiesto anche dalla commissione ENVI, la relazione preveda una piena partecipazione del Parlamento europeo alle attività dell'Agenzia europea per i medicinali, preservando il suo ruolo di codecisore nella definizione del livello e della struttura delle tariffe dell'Agenzia, che continua ad essere responsabile per la valutazione, la sorveglianza e la farmacovigilanza sui medicinali per uso umano e per uso veterinario.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. ‒ Kako bi regulativa o medicinskim veterinarskim lijekovima mogla funkcionirati, potrebno je izmijeniti akte koji reguliraju djelovanje EMA-e. Smatram da je prijedlog dobro osmišljen i da će pridonijeti boljoj zaštiti životinjskog i ljudskog zdravlja.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ Nel settembre 2014, a seguito di una valutazione del funzionamento del mercato interno in questo settore, la Commissione ha pubblicato una proposta per riunire le norme sui medicinali veterinari in un unico regolamento in materia, che abroghi e sostituisca la direttiva 2001/82/CE relativa ai medicinali veterinari e che modifichi il regolamento (CE) n. 726/2004.

Tale azione è utile nell'ottica di sopprimere tutti i riferimenti ai medicinali veterinari e, quindi, separare completamente le disposizioni che disciplinano i medicinali per uso veterinario da quelle relative ai medicinali per uso umano. È auspicabile che il lavoro dell'Unione proceda verso un aumento della concorrenzialità delle case farmaceutiche con i conseguenti effetti benefici in materia di prezzi e di disponibilità di accesso ai farmaci.

 
  
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  Daniel Buda (PPE), în scris. ‒ Raportul privind autorizarea și supravegherea medicamentelor de uz uman și veterinar vizează separarea autorizațiilor de comercializare pentru medicamentele de uz uman de cele pentru medicamentele de uz veterinar, tocmai pentru a se ține seama de nevoile specifice ale sectorului veterinar, dar și uman. Această inițiativă propune ca noile măsuri să fie particularizate sectorului veterinar, dar și uman, iar taxele aferente să fie accesibile pentru industria veterinară, cu scopul de a promova dezvoltarea și disponibilitatea unor noi tipuri de medicamente la nivelul Uniunii Europene.

Am votat în favoarea raportului, deoarece consider că nevoile sectorului veterinar diferă în mod semnificativ de cele ale sectorului uman, motiv pentru care se impune tratarea acestor două domenii distinct, în funcție de specificitățile sectoarelor. Piața medicamentelor din sectorul veterinar este o piață fragmentată, având în vedere multitudinea de specii de animale; drept urmare, este nevoie ca medicamentele de uz veterinar să fie abordate separat de cele de uz uman.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ Voto contrario. La Commissione ha proposto di separare completamente le disposizioni che disciplinano i medicinali per uso veterinario da quelle relative ai medicinali per uso umano. Tale separazione è benvenuta, in quanto contribuisce a una maggiore chiarezza del quadro legislativo.

Nella fattispecie, la Commissione ha semplicemente proposto di abrogare tutti i riferimenti normativi ai medicinali per uso veterinario, che vengono trasferiti in un nuovo regolamento ad hoc (cfr. relazione Grossetête ). Purtroppo, la commissione ENVI ha colto l'occasione per "comunitarizzare" la definizione delle tariffe dovute all'EMA, ivi incluse le modalità di riscossione, sostituendo gli atti di esecuzione con una procedura legislativa ordinaria (em. 31).

Oltre a essere impraticabile, ciò appare come una subdola estensione dei poteri dell'EMA. Inoltre, gli emendamenti hanno l'obiettivo di centralizzare molto a livello UE il processo di autorizzazione dei medicinali per uso veterinario, creando una divisione apposita in seno all'EMA.

 
  
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  Cristian-Silviu Buşoi (PPE), în scris. ‒ Această propunere de modificare a Regulamentului nr. 726/2004 este în strânsă legătură cu raportul referitor la propunerea de regulament al Parlamentului European și al Consiliului privind medicamentele de uz veterinar. În urma studiilor de evaluare ale Comisiei din 2014 s-a constatat necesitatea reunirii într-un singur regulament a tuturor normelor privind medicamentele de uz veterinar pentru a răspunde nevoilor specifice ale acestui sector. Piața și nevoile sectorului veterinar sunt în mod esențial diferite de cele ale sectorului uman, deoarece avem de a face în primul caz cu o multitudine de specii de animale, care determină o piață fragmentată.

Este importantă sublinierea rolului Agenției Europene pentru Medicamente (EMA) în procesul de autorizare și supraveghere a produselor veterinare prin intermediul procedurii centralizate, deoarece atribuțiile acesteia trebuie să se aplice atât în cazul medicamentelor de uz uman, cât și al celor de uz veterinar. Prin urmare, obiectivele celor două regulamente votate trebuie să fie interconectate, astfel încât rezultatul final să conducă la stimularea competitivității si inovației urmărind, în același timp, reducerea birocrației și având ca scop final disponibilitatea de produse medicale veterinare noi, care să combată riscurile la adresa sănătății publice ridicate de rezistența antimicrobiană.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della proposta di regolamento in questione per tutelare la salute pubblica nell'Unione europea e per far sì che l'autorizzazione centralizzata all'immissione in commercio dei medicinali veterinari venga separata da quella per i medicinali destinati all'uomo.

Sottolineo che, nell'interesse della salute pubblica, le decisioni di autorizzazione adottate nel quadro della procedura centralizzata dovrebbero essere prese in base ai criteri scientifici oggettivi di qualità, sicurezza ed efficacia previsti dalle direttive 2001/83/CE e 2001/82/CE.

Per i medicinali autorizzati dall'Unione, occorrerebbe prevedere che la valutazione del rapporto rischio/beneficio di tutti i prodotti medicinali avvenga tanto all'atto della loro immissione in commercio, quanto al momento del rinnovo dell'autorizzazione e in qualsiasi altro momento ritenuto appropriato dalla competente autorità.

Al fine di migliorare la conoscenza e la comprensione della resistenza antimicrobica, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) dovrebbe pubblicare annualmente, in cooperazione con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), una relazione sull'uso degli antimicrobici in medicina umana e veterinaria, nonché sulla situazione attuale della resistenza agli antimicrobici nell'Unione europea.

 
  
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  Matt Carthy (GUE/NGL), in writing. ‒ This report was concerned amongst other things with whether the European Parliament agrees with veterinary authorisation fees (which go to the EMA agency) being decided by co-decision or by implementing acts. I am in favour of co-decision where the European Parliament has a say and can block decisions which have been decided behind closed doors between the Council and the Commission, with no transparency or democratic accountability.

On a separate but related point, the democratic deficit which permeates the EU is a matter that urgently needs to be addressed. The lack of transparency and accountability in the legislative process has led to citizens losing trust, faith and confidence in the EU.

Moreover, it is difficult to disagree with the contention that Ireland and indeed all national parliaments have been reduced to a situation where national parliaments act largely as a rubber stamp for measures implementing laws signed up to by government ministers in Brussels.

The entire legislative framework within the EU is in urgent need of radical reform.

 
  
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  James Carver (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  David Casa (PPE), in writing. ‒ I voted to postpone the final vote on this report following the postponement of the final vote on the previous report on veterinary medicinal products, which needs slight changes. Both reports should be voted on at the same time as they are interlinked.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ La relatrice Tănăsescu ha proposto miglioramenti condivisibili in particolare sulla struttura e il livello delle tariffe spettanti all'Agenzia europea per i medicinali e sul fatto che la remunerazione destinata alle autorità nazionali competenti non debba essere fissata per mezzo di un mero atto di esecuzione. Alla luce di quanto esposto, ho votato a favore.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου (PPE), γραπτώς. ‒ Στηρίζουμε την έκθεση για τη θέσπιση κοινοτικών διαδικασιών χορήγησης άδειας και εποπτείας των φαρμάκων που προορίζονται για ανθρώπινη και κτηνιατρική χρήση και για τη σύσταση Ευρωπαϊκού Οργανισμού Φαρμάκων αντιπροσωπεύουν το ρυθμιστικό πλαίσιο της Ευρωπαϊκής Ένωσης για την παρασκευή, τη χορήγηση αδειών και τη διανομή κτηνιατρικών φαρμάκων.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ I supported this vote because following the proposal which will repeal and replace the directive on veterinary medicinal products, the regulation on the authorisation and supervision of medicinal products for human and veterinary use and establishing a European Medicines Agency must be amended to take account of the fact that centralised marketing authorisation for veterinary products is being decoupled from that for medicines for humans. This proposal, within the package, is not meant to be a thorough review of the rules. It is only meant to delete every reference to veterinary medicines from the old, all-inclusive regulation and to ‘Lisbonise’ it (compulsory).

 
  
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  David Coburn (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. ‒ O Regulamento (CE) n.º 726/2004, que estabelece procedimentos comunitários de autorização e de fiscalização de medicamentos para uso humano e veterinário e que institui uma Agência Europeia de Medicamentos, deve ser alterado para ter em conta o facto de que o procedimento centralizado de autorização de introdução no mercado para medicamentos veterinários será dissociado do procedimento para os medicamentos para uso humano.

Apoio o relatório Tanasescu, por considerar positiva a dissociação das autorizações de introdução no mercado dos medicamentos veterinários e dos de uso humano, tendo assim em conta as necessidades específicas do sector veterinário.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. ‒ Il quadro normativo dell'Unione per la fabbricazione, l'autorizzazione e la distribuzione dei medicinali veterinari era composto dalla direttiva 2001/82/CE del Parlamento europeo e del Consiglio recante un codice comunitario relativo ai medicinali veterinari e dal regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce procedure comunitarie per l'autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario.

La Commissione propone che le norme sui medicinali veterinari vengano assemblate in un unico regolamento in materia, che abroghi e sostituisca la direttiva 2001/82/CE relativa ai medicinali veterinari. Ho votato favorevolmente, perché questa riforma porterà ad una separazione tra le disposizioni che disciplinano i medicinali per uso veterinario da quelle relative ai medicinali per uso umano e quindi porterà semplificazione e coerenza.

 
  
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  Ignazio Corrao (EFDD), per iscritto. ‒ L'obiettivo della risoluzione è di modificare il regolamento (CE) n. 726/2004 che istituisce procedure comunitarie per l'autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario.

Nel 2014, la Commissione ha pubblicato una proposta per riunire tutte le norme sui medicinali veterinari in un unico regolamento, con l'obiettivo di separare completamente le disposizioni che disciplinano i medicinali per uso veterinario da quelle relative ai medicinali per uso umano. La proposta mira quindi a cancellare dal regolamento n. 726/2004 le disposizioni in materia di concessione e il mantenimento di autorizzazioni all'immissione in commercio dei medicinali veterinari, a stabilire alcuni principi applicabili ai compensi spettanti all'Agenzia europea per i medicinali e ad allineare le competenze di esecuzione conferite alla Commissione a norma del regolamento del 2004.

Mi esprimo favorevolmente a tale proposta perché condivido i miglioramenti che verranno apportati in tema di medicinali per uso umano e veterinario con la risoluzione presentata.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del presente informe debido a que supone una propuesta de cambio en el Reglamento referente a la Agencia Europea de Medicamentos con miras a desarrollar un marco europeo más eficaz que permita dar una respuesta más rápida y eficiente a nivel europeo. En el presente contexto de integración económica y comercial de la Unión Europea, resulta necesaria una mejora de cara a la reducción de las disparidades en el acceso a determinadas tecnologías sanitarias. Asimismo, el informe incluye disposiciones referentes a los recursos humanos y financieros necesarios para que la Agencia Europea de Medicamentos desempeñe sus funciones de una manera efectiva, así como aquellas referentes al control y supervisión de su actividad. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Andi Cristea (S&D), în scris. ‒ Directiva privind produsele medicamentoase veterinare și Regulamentul de stabilire a procedurilor comunitare privind autorizarea și supravegherea medicamentelor de uz uman și veterinar și de instituire a unei Agenții Europene pentru Medicamente reprezintă cadrul de reglementare al Uniunii Europene pentru fabricarea, autorizarea și distribuirea medicamentelor de uz veterinar.

Este important să se prevadă aplicarea criteriilor de calitate, siguranță și eficiență prevăzute de legislația europeană în cazul medicamentelor autorizate de Uniune, precum și posibilitatea de a evalua raportul dintre beneficii și riscuri al tuturor medicamentelor la introducerea lor pe piață la data reînnoirii autorizației și în oricare alt moment pe care autoritatea competentă îl consideră potrivit. Totodată, Agenția Europeană pentru Medicamente trebuie să aibă acces la alte surse de finanțare, care să susțină activitatea sa privind proiectele în domeniul sănătății publice, cum ar fi inițiativa privind medicamentele inovatoare.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ Niniejsze sprawozdanie ściśle wiąże się ze sprawozdaniem w sprawie weterynaryjnych produktów leczniczych. Komisja postanowiła zebrać przepisy dotyczące weterynaryjnych produktów leczniczych w jednym rozporządzeniu w sprawie weterynaryjnych produktów leczniczych, uchylającym i zastępującym dyrektywę w sprawie weterynaryjnych produktów leczniczych i zmieniającym rozporządzenie (WE) nr 726/2004. Niniejsze sprawozdanie jest niezbędne, aby usunąć wszelkie odniesienia do weterynaryjnych produktów leczniczych i tym samym całkowicie oddzielić przepisy dotyczące weterynaryjnych produktów leczniczych od przepisów dotyczących produktów leczniczych stosowanych u ludzi. Zagłosowałem za przyjęciem sprawozdania.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ I supported this report as it takes account of the specific needs of the veterinary sector and aims to decouple the marketing authorisations for veterinary medicinal products from those for human medicinal products. Furthermore, it clarifies and updates the principles applicable to fees payable to the Agency and ensures that the fees remain affordable for the veterinary industry in order to promote the development and availability of new medicines in the EU.

 
  
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  Michel Dantin (PPE), par écrit. ‒ Ce rapport législatif a pour objectif de réviser les règles existantes en matière d'autorisation et de surveillance des médicaments vétérinaires et des médicaments à usage humain, afin de prendre en compte le fait que les autorisations de mise sur le marché des médicaments vétérinaires sont désormais régies par des règles spécifiques et propres.

Ce rapport technique apporte les changements de statut nécessaires. Le rapport propose de surcroît d'attribuer la détermination des frais à payer à l'Agence européenne des médicaments. Considérant que ce rapport est équilibré, j'ai voté pour.

 
  
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  Andor Deli (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet ezidáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A Környezetvédelmi Bizottság által jóváhagyott szöveg kiemelten kezeli az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének problémáját, amelyre az innováció megerősítése nyújthat megoldást. Az állatgyógyászati készítmények piaca ugyanis kicsi és rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők így csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés kiemelten kezeli a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott trilógusokhoz. Jó lépés a megfelelő irányba.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR), в писмена форма. ‒ Докладът за разрешаване и контрол на лекарствените продукти за хуманна и ветеринарна употреба е тясно свързан с доклада относно ветеринарномедицинските продукти, който аз подкрепих. В този случай говорим за подробности на техническо ниво поради взетото решение от Комисията да приведе правилата за ветеринарномедицинските продукти под един регламент, замествайки съществуващата директива. Това налага разделянето на лекарствата за животни и тези за хора под различни законодателства и води до гласуването на този доклад, който аз подкрепих. Отново мога да подчертая, че здравето на гражданите е винаги водещо в избора на моята позиция.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Υπερψηφίζουμε. Η έκθεση αφορά διατάξεις σχετικές με την κυκλοφορία κτηνιατρικών κυρίως φαρμάκων. Όλες οι βελτιώσεις που προτείνει είναι προς την σωστή κατεύθυνση, ειδικά δε εκείνες οι οποίες και αποτρέπουν την υπερσυγκέντρωση εξουσιών στην Επιτροπή και δίνουν τη δυνατότητα στο Ευρωκοινοβούλιο να ελέγχει τις πράξεις της.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ A Comissão publicou uma proposta para reunir as regras em matéria de medicamentos veterinários num regulamento para dissociar totalmente as disposições que regulam os medicamentos veterinários das que regem os medicamentos humanos.

Por isso, subscrevo esta proposta alinhada com o Tratado de Lisboa, mesmo considerando que pode ser melhorada, nomeadamente ao nível das taxas cobradas pela Agência.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ Em setembro de 2014, a Comissão Europeia publicou uma proposta para reunir as regras em matéria de medicamentos veterinários num único regulamento, separando totalmente as disposições que regulam os medicamentos veterinários das que regem os medicamentos humanos.

Este novo regulamento revoga e substitui a Diretiva 2001/82/CE relativa aos medicamentos veterinários e que altera o Regulamento (CE) n.º 726/2004, a fim de suprimir quaisquer referências a medicamentos veterinários, e dissocia as autorizações de introdução no mercado dos medicamentos veterinários das dos medicamentos para uso humano, a fim de ter em conta as necessidades específicas do setor veterinário.

Além disso, institui-se uma Agência Europeia de Medicamentos, indicando claramente o seu papel no que respeita à autorização e à fiscalização dos produtos para uso veterinário através do procedimento centralizado.

O atual Regulamento n.º 297/95 sobre o regime geral das taxas cobradas pela Agência Europeia de Medicamentos e o Regulamento (UE) n.º 658/2014 relativo às taxas de farmacovigilânica devem manter-se como base jurídica até à adoção e entrada em vigor da revisão do Regulamento (CE) n.º 297/95 ou de quaisquer outras disposições relativas a taxas.

Votámos favoravelmente.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ V tomto konkrétnom návrhu ide o zosúladenie už existujúcich nariadení a regulačného rámca s ustanoveniami Lisabonskej zmluvy. Vítam túto aktivitu Európskej komisie a jej snahu o oddelenie trhu pre veterinárne lieky od trhu pre lieky na humánne použitie. Európska komisia musí v budúcnosti aktívne pracovať na tom, aby nové opatrenia zohľadňovali špecifické črty veterinárneho sektora a aby boli poplatky pre toto odvetvie aj naďalej reálne a podporil sa tak vývoj nových liekov a ich dostupnosť v Európskej únii.

 
  
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  Lorenzo Fontana (ENF), per iscritto. ‒ Mi astengo in quanto, nonostante qualche passaggio positivo, si cerca di centralizzare troppo il processo di autorizzazione dei medicinali per uso veterinario.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Υπερψηφίζω τη θέσπιση κοινοτικών διαδικασιών χορήγησης άδειας και εποπτείας όσον αϕορά τα ϕάρμακα που προορίζονται για ανθρώπινη και για κτηνιατρική χρήση και για τη σύσταση Ευρωπαϊκού Οργανισμού Φαρμάκων. Η έκθεση είναι προς τη σωστή κατεύθυνση, ειδικά οι τροποποιήσεις εκείνες οι οποίες αποτρέπουν την υπερσυγκέντρωση εξουσιών στην Επιτροπή και δίνουν τη δυνατότητα στο Ευρωκοινοβούλιο να ελέγχει τις πράξεις της.

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. ‒ This proposal accompanies the new regulation on veterinary medicine products that will repeal and replace Directive 2001/82 /EC, and amend Regulation (EC) No 726/2004 laying down Community procedures for the authorisation and supervision of medicinal products for human and veterinary use and establishing a European Medicines Agency. It must be amended to take account of the fact that centralised marketing authorisation for human and veterinary products is being decoupled so that the new regulation on veterinary medicinal products (COM(2014)0558) will cover all routes granting marketing authorisations for veterinary medicinal products in the Union – both at centralised and national level. In addition, it seeks to align provisions to the Lisbon Treaty and to introduce implementing acts to set the fee provisions – previously set by co-decision.

I voted in favour of the report, especially since I believe the European Parliament must be involved as co-legislator in setting the structure and level of fees payable by the industry to the European Medicines Agency.

 
  
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  Ildikó Gáll-Pelcz (PPE), írásban. ‒ Az állatgyógyászati készítményekről szóló rendelettervezet teljes körűen átdolgozza a hatályos szabályozást, amelyet ezidáig a 2001/82/EK irányelv és a 726/2004/EK rendelet keretében alkalmaztak. Az új javaslat célja az állatgyógyászati készítmények engedélyezésének, gyártásának, forgalomba hozatalának, terjesztésének és felhasználásának szabályozása a gyógyszerek teljes életútja alatt.

A Környezetvédelmi Bizottság által jóváhagyott szöveg kiemelten kezeli az állatgyógyászati készítmények elérhetőségének problémáját, amelyre az innováció megerősítése nyújthat megoldást. Az állatgyógyászati készítmények piaca ugyanis kicsi és rendkívül széttagolt, az ágazati szereplők így csekély mértékben motiváltak az innovációra és új termékek piaci bevezetésére.

A jelenlegi jogszabályban foglaltakhoz képest számos, hazánk számára fontos előrelépést tartalmaz a tervezet. Az állatgyógyászati szektor jellemzőit figyelembe véve az új szabályozás ösztönzi a már engedélyezett készítmények további állatfajokra történő kiterjesztését. Fokozott adatvédelmet élveznek majd az új antimikrobiális szerek, illetve az ún. kevésbé fontos állatfajok részére kifejlesztett készítmények. A jelentés kiemelten kezeli a méhek számára engedélyezett gyógyszereket, 20 év adatvédelmi időt biztosítva ezeknek. A változások segíthetik új antibiotikumok megjelenését az állatgyógyászatban és javíthatják a készítmények elérhetőségét olyan, Magyarországon kiemelten fontos ágazatban is, mint a méhészet.

Noha van még javítanivaló a tervezeten ahhoz, hogy a szabályozással érintett ágazatok érdekeit maradéktalanul figyelembe vehessük, a jelentés kiváló alapot teremt a Tanáccsal folytatott trilógusokhoz. Jó lépés a megfelelő irányba.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. ‒ Il voto di oggi rappresenta un primo passo verso la modifica del processo attraverso il quale le medicine vengono approvate a livello europeo e in particolare verso una riduzione drastica dei tempi che passano tra l'autorizzazione della commercializzazione di un nuovo farmaco e le decisioni dei singoli paesi sul relativo rimborso.

L'attuale procedura, infatti, crea differenze molto marcate nella tempistica di accesso ai nuovi farmaci, perché lo stesso farmaco è valutato per la sua efficacia 28 volte, una volta per ogni Stato membro, pur basandosi sempre sugli stessi dati. In alcuni casi ci sono voluti fino a dieci anni perché i farmaci innovativi e salvavita, anche quelli ritenuti essenziali dall'Organizzazione mondiale della Sanità, venissero veramente utilizzati e rimborsati.

Quindi mi auguro veramente che questo primo passo ci indichi una strada nuova per superare queste difficoltà.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Durch die neue Tierarzneimittelverordnung werden die Bestimmungen einheitlich zusammengeführt und von denen für Humanarzneimittel strikt getrennt. Die Verordnung trägt zur Förderung der Entwicklung und Verfügbarkeit neuer Arzneimittel bei und beachtet dabei die Besonderheiten des Veterinärsektors.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de autorizar y supervisar los medicamentos, así como de la creación de una Agencia Europea de Medicamentos. Si bien hubo discrepancias en relación con la financiación de la misma, creemos que, independientemente de cómo se gestione la financiación, es conveniente que la Agencia exista.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. ‒ Ayant été moi-même rapporteure de ce projet de texte au Parlement, j'ai voté en faveur du nouveau règlement, qui vise à réviser entièrement le cadre législatif applicable aux médicaments vétérinaires.

Son objectif principal était notamment de mieux lutter contre l'antibiorésistance, véritable fléau de santé publique qui trouve sa source dans l'abus d'antibiotiques dans les élevages. Le texte édicte ainsi un certain nombre de dispositions visant à encadrer l'usage de ces substances en médecine vétérinaire, afin de réduire le nombre d'antibiotiques qui se retrouvent dans l'assiette du consommateur!

Le texte a également pour ambition d'encourager et de protéger l'innovation, de réduire la bureaucratie et d'assouplir certaines procédures de mise sur le marché, afin de pouvoir prévenir et stopper les épizooties.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report. It is important to update the regulatory framework governing human and veterinary medicines at EU level. The European Parliament makes use of this technical amending regulation to empower the EMA to fulfil its growing tasks and to ensure that the rules on fees payable to the agency are subject to a democratic decision-making process.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ I was happy to support, along with my ALDE colleagues, the amendments to this file. It was important to amend this regulation considering the proposal by the Commission on veterinary medicinal products which now consolidates the regulation on veterinary medicines into one regulation rather than being fragmented across a number. The new regulation will thus cover all routes granting marketing authorisations for veterinary medicinal products in the Union.

The reason for this modification, and why I supported it, was because the needs of the veterinary sector differ substantially from those of the human sector in relation to medicines. In the veterinary sector there are many different animal species, which creates both a fragmented market and the need for major investments in order to extend the authorisation of medicines existing for one animal species to another.

Within the text, I was happy that the level and structure of the fees payable to the European Medicines Agency will not be set via implementing acts as the Commission intended but through co-decision, which will allow the Parliament to have clear oversight into the budgetary expenses of the EMA. In addition, I was happy that there will be annual assessments of antimicrobial resistance in the EU.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), in writing. ‒ This regulation sets procedures for the authorisation and supervision of medicinal products for human and veterinary use. The European Medicines Agency (EMA) is a long-needed institution. It is paramount that the European Parliament, as co-legislator, takes part in establishing a structure and level of fees payable by the industry to the EMA.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasovao sam za nacrt zakonodavne rezolucije Europskog parlamenta o Prijedlogu uredbe Parlamenta i Vijeća o izmjeni Uredbe o utvrđivanju postupaka odobravanja primjene i postupaka nadzora nad primjenom lijekova koji se rabe u humanoj i veterinarskoj medicini, te uspostavi Europske agencije za lijekove jer držim da je potrebno usavršiti zakonodavni okvir kojime se regulira humana i veterinarska medicina na europskoj razini. Podržavam namjeru Parlamenta da ojača Europsku agenciju za lijekove kako bi mogla ispuniti svoje zadatke i osigurati da naknade koje se plaćaju Agenciji podliježu demokratskom procesu donošenja odluka. Također, Europski parlament trebao bi biti u većoj mjeri uključen u dinamike odlučivanja u dotičnom području, te stoga podržavam ovo izvješće.

 
  
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  Jean-François Jalkh (ENF), par écrit. – Dans le cadre de la révision de la règlementation sur les médicaments vétérinaires, il est prévu de centraliser au maximum les autorisations auprès d'une seule agence européenne. Ce rapport vient donc amender la proposition de la Commission quant à la séparation des activités vétérinaires et humaines de l'Agence européenne des médicaments.

Certaines propositions du rapporteur vont dans le bon sens, notamment une surveillance plus stricte par le Parlement, mais l'objectif reste identique: centraliser au maximum et retirer du pouvoir et de l'expertise aux États membres par un transfert de compétences. J'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du rapport de mon collègue Claudiu Ciprian Tănăsescu sur l'autorisation et la surveillance des médicaments vétérinaires. Le but de ce texte est d'améliorer la procédure d'autorisation de mise sur le marché des médicaments vétérinaires. Une Agence européenne des médicaments sera également mise en place pour plus de sécurité pour les citoyens européens. J'approuve ce texte qui dissocie cette procédure de celle qui concerne les médicaments à usage humain.

Ce rapport a été adopté à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Die Abstimmung über diesen Bericht ist verschoben worden. Der Berichterstatter begrüßt die Trennung der Genehmigungen für das Inverkehrbringen von Tierarzneimitteln und Humanarzneimitteln, um den spezifischen Bedürfnissen des Veterinärsektors gerecht zu werden. Außerdem wird im Bericht gefordert, dass das Parlament in die Festlegung der Agenturgebühren und die Überwachung uneingeschränkt miteinbezogen werden muss. Ich stehe dem Bericht aus diesen Gründen positiv gegenüber.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ The Commission is decoupling legislation on human and animal medicines and adopting a specific regulation on veterinary medicines. Therefore, I supported this proposal as it simply amends the Regulation to remove references to veterinary medicines and adapts it to the Lisbon Treaty.

 
  
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  Stelios Kouloglou (GUE/NGL), in writing. ‒ It is essential to update and improve veterinary medicinal products legislation, since it exists since 1965. The aim of this report is to address the characteristics and specificities of the veterinary sector and to tackle some problems of the sector (administrative burdens, reduced competitiveness, innovation). I voted in favour of this report since it will change positively the veterinary medicinal field.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. – Il nuovo regolamento relativo ai medicinali veterinari disciplina tutte le procedure di rilascio delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei medicinali veterinari nell'Unione, sia a livello centralizzato che nazionale.

Le nuove misure terranno chiaramente in considerazione le specificità del settore veterinario. La presente proposta di modifica, infatti, è da connettere alle esigenze del settore veterinario che sono, con riferimento ai farmaci, sostanzialmente diverse da quelle del settore umano. Ho supportato il testo perché ha tenuto conto in maniera bilanciata delle diverse esigenze da tutelare in questo delicato settore.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre le rapport sur l'autorisation et la surveillance des médicaments vétérinaires. Dans le cadre de la révision de la règlementation sur les médicaments vétérinaires, il est prévu de centraliser au maximum les autorisations auprès d'une seule agence européenne. Ce rapport vient donc amender la proposition de la Commission quant à la séparation des activités vétérinaires et humaines de l'Agence européenne des médicaments.

Certaines propositions du rapporteur vont dans le bon sens, notamment une surveillance plus stricte par le Parlement, mais l'objectif reste identique: centraliser au maximum et retirer du pouvoir et de l'expertise aux États membres par un transfert de compétences.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado a favor del presente informe debido a que supone una propuesta de cambio en el Reglamento referente a la Agencia Europea de Medicamentos con miras a desarrollar un marco europeo más eficaz que permita dar una respuesta más rápida y eficiente a nivel europeo. En el presente contexto de integración económica y comercial de la Unión Europea, resulta necesaria una mejora de cara a la reducción de las disparidades en el acceso a determinadas tecnologías sanitarias. Asimismo, el informe incluye disposiciones referentes a los recursos humanos y financieros necesarios para que la Agencia Europea de Medicamentos desempeñe sus funciones de una manera efectiva, así como aquellas referentes al control y supervisión de su actividad. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. ‒ U rujnu 2014. Komisija je objavila prijedlog za objedinjenjem pravila o veterinarskoj medicini u jednu Uredbu o veterinarsko- medicinskim proizvodima. Predlaže se uspostava određenih načela koja bi se primjenjivala na naknade koje se plaćaju i prilagođavanje Uredbe Lisabonskom ugovoru.

Podržala sam ovo Izvješće koje poziva na dvije bitne promjene: Prva sadrži pravni alat za odlučivanje o naknadi koja treba biti plaćena Europskoj medicinskoj agenciji (EMA), a druga se odnosi na trajanje delegirajućeg postupka Komisije koji se ograničava na razdoblje 5 godina.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Ψήφισα υπέρ της έκθεσης σχετικά με την πρόταση κανονισμού του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και του Συμβουλίου που αφορά την τροποποίηση του κανονισμού (ΕΚ) αριθ. 726/2004 για τη θέσπιση κοινοτικών διαδικασιών χορήγησης άδειας και εποπτείας όσον αφορά τα φάρμακα που προορίζονται για ανθρώπινη και για κτηνιατρική χρήση και για τη σύσταση Ευρωπαϊκού Οργανισμού Φαρμάκων, για τους λόγους που ανέφερα αναλυτικά στην ομιλία μου στην Ολομέλεια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου στις 9/3/2016, καθώς και διότι η εν λόγω έκθεση είναι πλήρης και τεκμηριωμένη.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ I broadly endorse the proposal and welcome the alignment to the Lisbon Treaty. I welcome the decoupling of marketing authorisations for veterinary medicinal products from those for human medicinal products, to take account of the specific needs of the veterinary sector.

 
  
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  Dominique Martin (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce rapport. En lien direct avec le vote précédent, il est prévu, dans le cadre de la révision de la règlementation sur les médicaments vétérinaires, de centraliser au maximum les autorisations auprès d'une seule agence européenne. Ce rapport vient donc amender la proposition de la Commission quant à la séparation des activités vétérinaires et humaines de l'Agence européenne des médicaments.

Certaines propositions du rapporteur vont dans le bon sens, notamment une surveillance plus stricte par le Parlement, mais l'objectif reste identique: centraliser au maximum et retirer du pouvoir et de l'expertise aux États membres par un transfert de compétences. Nous ne pouvons l'accepter.

 
  
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  Marisa Matias (GUE/NGL), por escrito. ‒ Votei a favor, por entender que o presente relatório inclui preocupações com o bem-estar animal, prevê um acesso generalizado às novas tecnologias, de forma a reduzir disparidades, assenta num sistema de autorizações com base científica e inclui a obrigação de um relatório anual sobre a utilização de agentes antimicrobianos.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ Mi apoyo al informe sobre la propuesta de nuevo Reglamento por el que se establecen procedimientos comunitarios para la autorización y el control de los medicamentos de uso humano y veterinario y por el que se crea la Agencia Europea de Medicamentos.

Es positivo que hayamos acordado que las autorizaciones de comercialización de los medicamentos veterinarios se disocien de las relativas a los medicamentos de uso humano, a fin de tener en cuenta las necesidades específicas del sector veterinario.

Además, creemos que el uso de los antibióticos veterinarios existentes debe limitarse, al tiempo que se fomenta el desarrollo de nuevos productos, para combatir la creciente resistencia de las bacterias a los medicamentos antimicrobianos, según el Parlamento.

 
  
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  Valentinas Mazuronis (ALDE), raštu. ‒ Pritariau Europos Komisijos pasiūlymui pakeisti šiuo metu galiojančius teisės aktus, kurie nustato Bendrijos leidimų dėl žmonėms skirtų ir veterinarinių vaistų išdavimo ir priežiūros tvarką. Remiu Komisijos pasiūlymą, kad veterinariniams vaistams taikomos taisyklės būtų sujungtos į vieną Veterinarinių vaistų reglamentą ir visiškai atskiriamos nuostatos dėl veterinarinių vaistų ir nuostatos dėl žmonėms skirtų vaistų.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this report that improves the marketing authorisation procedure for veterinary medicinal products, decoupling it from medicines for humans.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ Il est prévu de centraliser autant que possible les autorisations de médicaments vétérinaires auprès d'une agence européenne.

Si certaines propositions viennent amender dans le bon sens la proposition de la Commission, je constate que le résultat sera le même, ôter aux États membres leur pouvoir et leur expertise par ce transfert de compétence supranational.

En conséquence, je me suis prononcée contre ce texte.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution as it concerns amending the regulation on the authorisation and supervision of medicinal products to reflect the separation of veterinary medicinal products from human medicinal products.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – Parallèlement à l'adoption du rapport de Mme Grossetête sur les médicaments vétérinaires, le Parlement s'est également prononcé sur la proposition de règlement modifiant les dispositions en vigueur relatives à l'autorisation et à la surveillance des médicaments à usage humain et à usage vétérinaire.

Il s'agit ici de dissocier les autorisations de mise sur le marché de ces deux types de médicaments. Rassembler dans un règlement à part les dispositions relatives aux médicaments vétérinaires permettra de tenir pleinement compte des spécificités du secteur vétérinaire.

Je félicite également la volonté de délimiter clairement le rôle joué par l'Agence européenne des médicaments concernant les médicaments vétérinaires, en particulier leur autorisation et leur surveillance.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Predložený legislatívny návrh vo všeobecnosti neobsahuje početné zmeny, pokiaľ ide o obsah (účelom je vyňatie ustanovení týkajúcich sa veterinárnych liečiv, ktoré bude upravovať osobitné nariadenie o veterinárnych liekoch). Základnou obsahovou zmenou tejto legislatívnej úpravy je prispôsobiť ju zmenám, ktoré v oblasti liečiv nastali po prijatí Lisabonskej zmluvy, a navrhnúť nový spôsob financovania Európskej medicínskej agentúry. Podporujem riešenie, aby bolo toto financovanie upravené prostredníctvom legislatívneho aktu (namiesto vykonávacieho aktu), pričom do rozhodovania vo veci určovania poplatkov agentúre by mal byť plnohodnotne zapojený Európsky parlament. Pri ich stanovovaní by mali byť zohľadnené špecifiká malých a stredných podnikov, aby poplatky nepredstavovali nadmernú finančnú a administratívnu záťaž. Je tiež potrebné určiť presné kompetencie agentúry v oblasti povoľovania liekov na veterinárne použitie, ako aj pri vykonávaní príslušného dozoru. S návrhom v predloženom znení súhlasím a vyjadrujem mu podporu.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of this proposal that accompanies the new regulation on veterinary medicine products that will repeal and replace Directive 2001/82 /EC, and amend Regulation (EC) No 726/2004 laying down Community procedures for the authorisation and supervision of medicinal products for human and veterinary use and establishing a European Medicines Agency. It must be amended to take account of the fact that centralised marketing authorisation for human and veterinary products is being decoupled so that the new Regulation on veterinary medicinal products (COM(2014)0558) will cover all routes granting marketing authorisations for veterinary medicinal products in the Union – both at centralised and national level.

In addition, it seeks to align provisions to the Lisbon Treaty and to introduce implementing acts to set the fee provisions – previously set by co-decision. I strongly believe that the EP must be involved as co-legislator in setting the structure and level of fees payable by industry to the EMA.

 
  
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  Bernard Monot (ENF), par écrit. ‒ Il s'agit d'une modification d'un règlement européen de 2004 qui a pour objectif de centraliser le plus possible les autorisations auprès d'une agence européenne unique.

Nous nous opposons donc à cette révision qui retire encore de la souveraineté aux États par un transfert de compétences.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ Segundo o entendimento da Comissão, com a sua proposta para revogar a Diretiva 2001/82/CE relativa aos medicamentos veterinários, deverá existir uma alteração do Regulamento (CE) n.º 726/2004, que estabelece procedimentos comunitários de autorização e de fiscalização de medicamentos para uso humano e veterinário e que institui uma Agência Europeia de Medicamentos.

Defendo a harmonização da legislação ao nível dos Estados-Membros relativa ao fabrico, à autorização e à distribuição de medicamentos veterinários, de forma a assegurar a clareza, a simplicidade e a segurança jurídica, mas acima de tudo a proteção da saúde pública e ambiental.

Subscrevo a posição do relator, que considera que a proposta deve ser melhorada em alguns aspetos, designadamente quanto à estrutura e ao nível das taxas cobradas pela Agência.

Defendo igualmente, como o relator, que o Parlamento deve estar envolvido na definição das taxas cobradas pela Agência, tal como sucede na legislação sobre a farmacovigilância. Deste modo, ficaria assegurada a codecisão neste âmbito.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ Certaines propositions du rapporteur vont dans le bon sens, notamment une surveillance plus stricte par le Parlement, mais l'objectif reste identique: centraliser au maximum et retirer du pouvoir et de l'expertise aux États membres par un transfert de compétences. S'il n'avait pas été reporté, j'aurais voté contre.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce texte. Il s'agit là d'un rapport technique visant à prendre les dispositions juridiques nécessaires pour dissocier les règlements sur les médicaments humains et les médicaments vétérinaires. Je soutiens notamment la limite à cinq ans de la durée de la délégation de pouvoirs accordée à la Commission européenne pour l'autorisation et la surveillance en ce qui concerne les médicaments à usage humain et à usage vétérinaire.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ Compte tenu de la proposition sur les médicaments vétérinaires, la réglementation sur l'autorisation et la surveillance des médicaments vétérinaires se doit d'être modifiée. Ce rapport s'inscrit donc dans la continuité du travail effectué sur la réglementation des médicaments vétérinaires. Bien qu'absent de la séance plénière pour raison médicale, je suis toutefois largement favorable à ce rapport comme à son corollaire.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ Following an assessment of the functioning of the internal market in this sector, the Commission published a proposal to bring together the rules on veterinary medicines under one regulation on veterinary medicinal products in September 2014. I voted for this report that will, among other things, align the regulation to the Lisbon Treaty.

 
  
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  Franz Obermayr (ENF), schriftlich. ‒ Ich hätte mich bei der Abstimmung für diesen Bericht ausgesprochen, da der Berichterstatter vorschlägt, die Genehmigung für das Inverkehrbringen von Tierarzneimitteln und Humanarzneimitteln zu trennen, um den spezifischen Bedürfnissen des Veterinärsektors besser gerecht zu werden. Er hält es des Weiteren nicht für richtig, dass – wie die Kommission es vorschlägt – die Struktur und Höhe der an die Agentur zu entrichtenden Gebühren sowie Vergütungen an die zuständige nationale Behörde mittels eines Durchführungsrechtsakts festgelegt werden sollen. Wie dies auch beim Rechtsakt zur Pharmakovigilanz der Fall war, sollte das Parlament in die Festlegung der Agenturgebühren uneingeschränkt miteinbezogen werden. Der Berichterstatter schlägt diesbezüglich ein komplettes Mitentscheidungsverfahren vor.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Eesmärk on veterinaarravimeid ja inimravimeid käsitlevad sätted teineteisest lahti siduda.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFDD), raštu. ‒ Balsavau už šį pranešimą.

Siekiant užtikrinti aukštą visuomenės sveikatos apsaugos lygį ir siekti, kad vidaus rinka būtų veiksminga, turi būti skatinamas efektyvus Europos vaistų agentūros veikimas. Vaistai turi būti pateikiami rinkai tik kompetentingoms institucijoms išdavus rinkodaros leidimą. Vartotojai privalo gauti tik saugius ir efektyvius vaistus.

Atsižvelgiant į konkrečius veterinarijos sektoriaus poreikius, būtina aiškiai atskirti rinkodaros leidimus, išduodamus veterinariniams vaistams, ir rinkodaros leidimus, išduodamus žmonėms skirtiems vaistams. Siekiant didinti skaidrumą ir atskaitomybę, turi būti stiprinamas Europos Parlamento vaidmuo ir užtikrinamas visapusiškas jo dalyvavimas nustatant Agentūros mokesčius.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Alojz Peterle (PPE), pisno. ‒ Poročilo sem podprl, navkljub nekaterim pomanjkljivostim, saj vsebuje nekaj dobrih predlogov za promet in nadzor nad zdravili za veterinarsko uporabo. Med njih gotovo sodi uskladitev z Lizbonsko pogodbo ter ločitev dovoljenj za promet za zdravila za uporabo v veterinarski in humani medicini, z namenom upoštevanja posebnih potreb veterinarskega sektorja.

S poročevalcem se strinjam, da bi moral biti Parlament v celoti udeležen pri določanju pristojbin Agencije, zato podpiram uporabo postopka soodločanja, ter zagotoviti Agenciji, da bo imela pravico tudi do drugih virov financiranja, kar bi podprlo njeno delo na področju projektov javnega zdravja, kot je pobuda za inovativna zdravila ali 7. okvirni program za raziskave in razvoj.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. Pozdravljam promjene koje idu u smjeru odvajanja prodajnih mjesta veterinarskih i ljudskih medicinskih proizvoda.

Izvješće jasno definira uvjete pod kojim stručnjaci veterinarskih proizvoda mogu prepisati i prodavati antibiotike. To je nedvojbeno korak naprijed u smislu jasnih smjernica i uklanjanja eventualne manipulacije pogrešnog tumačenja propisa.

Podržavam definiranje liste kritičnih antibiotika namijenjenih isključivo i striktno za ljudsku konzumaciju. Potrebno je uključivati znanstvene preporuke nadležnih institucija, a to je u ovom slučaju Europska agencija za lijekove.

Zabrana internet prodaje lijekova je dobra odluka u smislu prevencije potencijalne opasnosti za javno zdravlje.

Inovacije na tržištu veterinarskih lijekova su dobrodošle, prvenstveno jer se radi o malom i jako fragmentiranom tržištu s malo poticaja proizvođačima za stvaranjem novih tržišnih proizvoda.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Direktivom 2001/82 Europskog parlamenta i Vijeća o veterinarskim lijekovima i Pravilnikom 726/2004 Europskog parlamenta i Vijeća se utvrđuju postupci Zajednice za odobravanje i nadzor lijekova za ljudsku i veterinarsku uporabu i osnivanje Europske agencije za lijekove, i tim se direktivama uspostavlja regulatorni okvir za proizvodnju, odobravanje i distribuciju veterinarskih lijekova.

Pozdravljam prijedlog Komisije, temeljem procjene funkcioniranja unutarnjeg tržišta sektora, da se pravila o veterinarskim lijekovima objedine i da se ukinu i zamjene postojeće direktive, kako bi se u potpunosti odvojile odredbe o veterinarskim lijekovima od onih koje uređuju ljudske lijekove. Također postavljam uspostavu principa koji se primjenjuju na naknade koje se plaćaju Europskoj agenciji za lijekove, i dodatno bih želio naglasiti da svaka takva inicijativa mora uključivati Europski parlament i poštovati ga kao jednog od zakonodavca pri postavljanju strukture i razine naknada koje se plaćaju Agenciji.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ Em setembro de 2014, a Comissão propôs reunir as regras em matéria de medicamentos veterinários num único regulamento, separando totalmente as disposições que regulam os medicamentos veterinários das que regem os medicamentos humanos.

Este novo regulamento revogou e substituiu a Diretiva 2001/82/CE relativa aos medicamentos veterinários, alterando o Regulamento (CE) n.º 726/2004 a fim de suprimir quaisquer referências a medicamentos veterinários.

Por outro lado, distingue e separa as autorizações de introdução no mercado dos medicamentos veterinários das dos medicamentos para uso humano, a fim de ter em conta as necessidades específicas do setor veterinário.

Criou uma Agência Europeia de Medicamentos, com um papel claro no que respeita à autorização e à fiscalização dos produtos para uso veterinário através do procedimento centralizado.

O atual Regulamento n.º 297/95 sobre o regime geral das taxas cobradas pela Agência Europeia de Medicamentos e o Regulamento (UE) n.º 658/2014 relativo às taxas de farmacovigilânica devem manter-se como base jurídica até à adoção e entrada em vigor da revisão do Regulamento (CE) n.º 297/95 ou de quaisquer outras disposições relativas a taxas.

Votámos a favor.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. – Podržavam izvješće kolege Tanasescu. Suglasan sam s prijedlogom uredbe kojom će se utvrditi postupci za davanje dozvole, nadzor i farmakovigilanciju lijekova za ljudsku uporabu, također mišljenja sam da je odvajanje registracije veterinarskih medicinskih proizvoda od humanih ljudskih proizvoda nužno. Potrebe i zahtjevi veterinarskog sektora su veći.

Europska unija provodi procjenu i nadzor nad lijekovima i medicinskim proizvodima koji se nalaze na njenom tržištu te na njih primjenjuje posebna pravila. Prije nego se ti proizvodi nađu na otvorenom tržištu, Europska agencija za lijekove ili nacionalne agencije imaju dužnost u okviru centraliziranog ili decentraliziranog postupka odobriti farmaceutske proizvode za ljudsku uporabu.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport. Ce texte, essentiellement technique, vise à améliorer la procédure d'autorisation de mise sur le marché pour les médicaments vétérinaires, qui sera désormais dissociée de celle pour les médicaments destinés aux humains.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ Votei a favor do presente relatório, em que é emitido um parecer relativo à proposta da Comissão para reunir as regras em matéria de medicamentos veterinários que visa dissociar totalmente as disposições que regulam os medicamentos veterinários das que regem os medicamentos humanos, a fim de ter em conta as necessidades específicas do setor veterinário.

Tal como o relator, saúdo o alinhamento da proposta com o Tratado de Lisboa. Porém, concordo que esta deverá continuar a ser alvo de melhorias em alguns aspetos.

Para tal, considero que o Parlamento Europeu deverá ser plenamente envolvido na definição das taxas cobradas pela Agência Europeia de Medicamentos, devendo ser estabelecido um processo integral de codecisão nesta matéria.

Para além disso, concordo que são necessárias alterações para clarificar e atualizar os princípios aplicáveis às taxas cobradas pela Agência, assim como a possibilidade de esta ter acesso a outras fontes de financiamento que apoiem o seu trabalho nos projetos no domínio da saúde pública.

Por fim, votei a favor do presente relatório por este reforçar o compromisso da Comissão em garantir que as novas medidas tenham em conta as especificidades do setor veterinário e que as taxas se mantenham suportáveis pela indústria veterinária.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ El Reglamento (CE) n.º 726/2004 constituye el marco reglamentario de la UE para la fabricación, autorización y distribución de los medicamentos de uso veterinario.

Su tratamiento es de suma importancia, pues puede afectar gravemente a la salud pública. Es necesaria una legislación con miras a la armonización entre los diferentes Estados Miembros.

La Comisión Europea pretende eliminar de dicho Reglamento la disposición para la concesión y el mantenimiento de las autorizaciones de comercialización de medicamentos veterinarios, los cuales son transferidos a la nueva regulación.

La propuesta del Parlamento Europeo persigue que él mismo entre dentro de las codecisiones en el ámbito de la EMA, mediante un procedimiento centralizado en el que esta mantendrá su función en la autorización y el control de los medicamentos veterinarios, garantizando sus servicios con la configuración de un fondo de reserva. El Parlamento debe participar plenamente en la fijación de las tasas de la Agencia a través del citado proceso de decisión. Es también necesaria una referencia cruzada con el nuevo Reglamento sobre medicamentos veterinarios y el papel de la EMA en la autorización y el control de los medicamentos veterinarios.

Por ello he votado a favor del informe.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ La directive 2001/82/CE du Parlement européen et du Conseil relative aux médicaments vétérinaires et le règlement (CE) n° 726/2004 du Parlement européen et du Conseil établissant des procédures communautaires pour l'autorisation et la surveillance en ce qui concerne les médicaments à usage humain et à usage vétérinaire, et instituant une Agence européenne des médicaments, constituent le cadre réglementaire de l'Union régissant la fabrication, l'autorisation et la distribution de médicaments vétérinaires.

En septembre 2014, à la suite d'une évaluation du fonctionnement du marché intérieur dans ce secteur, la Commission a publié une proposition visant à rassembler les règles applicables aux médicaments vétérinaires dans un règlement unique relatif aux médicaments vétérinaires, abrogeant et remplaçant la directive 2001/82/CE relative aux médicaments vétérinaires et modifiant le règlement (CE) n° 726/2004 en vue de supprimer toute référence aux médicaments vétérinaires et, par conséquent, de dissocier complètement les dispositions régissant les médicaments à usage vétérinaire de celles régissant les médicaments à usage humain.

Si j'ai soutenu ce texte, j'ai également soutenu l'engagement pris par l'exécutif européen en vue de veiller à ce que les nouvelles mesures tiennent compte des spécificités du secteur vétérinaire et à ce que les redevances restent abordables pour le secteur vétérinaire afin de promouvoir l'élaboration et la mise à disposition de nouveaux médicaments dans l'Union.

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Pritariau šiam teisės akto pasiūlymui dėl žmonėms skirtų ir veterinarinių vaistų išdavimo ir priežiūros tvarkos. Komisija 2014 m. rugsėjo mėn., po to, kai buvo atliktas vidaus rinkos veikimo šiame sektoriuje vertinimas, tinkamai pasiūlė sujungti skirtingas veterinariniams vaistams taikomas taisykles į vieną Veterinarinių vaistų reglamentą. Juo panaikinamos ir pakeičiamos Direktyvos 2001/82/EB dėl Bendrijos kodekso, reglamentuojančio veterinarinius vaistus, nuostatos ir iš dalies pakeičiamos Reglamento (EB) Nr. 726/2004 nuostatos, išbraukiant bet kokias nuorodas į veterinarinius vaistus ir taip pilnai atskiriant veterinarinių vaistų ir žmonėms skirtų vaistų reglamentavimą.

Vienintelė pastaba, kurią galima pateikti, yra tai, kad naujajame teisės akte trūksta Europos vaistų agentūros vaidmens veterinarinių vaistų išdavimo ir priežiūros srityje apibrėžimo.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce texte qui s'inscrit dans le cadre du rappel de la directive sur les médicaments vétérinaires. En effet, ce règlement portant sur les procédures communautaires pour l'autorisation et la surveillance des médicaments à usage humain et à usage vétérinaire doit être modifié. L'objectif est de dissocier les autorisations de mise sur le marché de l'Union de médicaments à usage humain de celles pour les médicaments à usage vétérinaire.

Il s'agit d'un texte technique permettant de mieux clarifier les législations européennes qui concernent directement les citoyens.

 
  
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  Massimiliano Salini (PPE), per iscritto. ‒ Il ruolo del Parlamento e delle Istituzioni europee di vigilanza su quello che mangiamo è primario.

Da sempre le Istituzioni europee garantiscono alti standard alimentari e questa relazione ha lo scopo di ridurre la quantità di antibiotici che ingeriamo mangiando carne di animali trattati medicalmente oltre a combattere la resistenza agli antibiotici. Il contributo della relazione per un nuovo regolamento che stabilisce le procedure per l'autorizzazione, la supervisione e la distribuzione dei farmaci utilizzati nel settore veterinario, suggerisce ad esempio di eliminare la vendita online di antibiotici per uso veterinario e restringere le cure preventive, sostenendo al tempo stesso scambio di best practices e la ricerca e l'innovazione in questo campo.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de autorizar y supervisar los medicamentos, así como de la creación de una Agencia Europea de Medicamentos. Si bien hubo discrepancias en relación con la financiación de la misma, creemos que, independientemente de cómo se gestione la financiación, es conveniente que la Agencia exista.

 
  
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  Daciana Octavia Sârbu (S&D), in writing. ‒ The proposal from the Commission intends to align the legislation with the Lisbon Treaty, which provides for improved democratic oversight and transparency through the increased role of the European Parliament in the legislative process. I welcome this report, and especially the emphasis it places on parliamentary scrutiny of the structure and level of fees payable to the European Medicines Agency.

 
  
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  Christel Schaldemose (S&D), skriftlig. ‒ Det er vigtigt, at Europa-Parlamentet inddrages som medlovgiver, når man skal fastsætte strukturen og størrelsen af de gebyrer, der skal betales af industrien til EMA. Derfor støtter jeg aftalen.

 
  
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  Remo Sernagiotto (ECR), per iscritto. ‒ Ho votato a favore della relazione perché modifica alcune norme relative all'autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario, al fine di separare completamente i due ambiti di disciplina.

È chiaro che le esigenze del settore veterinario sono sostanzialmente diverse da quelle del settore umano in relazione ai farmaci. Grazie a questa proposta, quindi, sarà abrogata la direttiva 2001/82/CE e modificato il regolamento (CE) n. 726/2004 nell'ottica di sopprimere tutti i riferimenti relativi al rilascio e al mantenimento delle autorizzazioni dei medicinali veterinari e di tenere conto delle esigenze specifiche di ciascun settore. Il nuovo regolamento sui medicinali veterinari disciplinerà pertanto tutte le procedure di rilascio delle autorizzazioni all'immissione in commercio dei medicinali veterinari nell'Unione, sia a livello centralizzato che nazionale.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP believe that a responsible use of all veterinary medicines in British livestock farming is vital to maintaining our high standards of food safety, animal health and welfare. We believe that all veterinary medicines including antibiotics should be used responsibly, under veterinary care and according to licensing conditions. We believe that the British Parliament should be able to legislate on this issue without being overruled by the unelected EU Commission.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ Parliament, in my view, has to be involved as the co-legislator, not just as a matter of principle, but also that by establishing a European Medicines Agency, Parliament ought to be involved in the setting up the structure and level of fees payable by industry to the European Medicines Agency.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR), písomne ‒ Hlasoval som za prijatie tohto uznesenia, ktoré upravuje právne predpisy v oblasti vydávania povolení na uvádzanie veterinárnych liekov na trh. V čase, keď žiaľ musíme bojovať proti antibiotickej rezistencii, považujem za potrebné stanoviť rozdiely v udeľovaní povolení na lieky pre zvieratá a lieky pre ľudí, a to aj v prípade, že budú obsahovať rovnakú účinnú látku.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. ‒ Stavljanje novih medicinskih proizvoda na tržište zahtjeva strogu, ali razboritu regulaciju, ponajprije kako bi mjere kvalitete, neškodljivosti i djelotvornosti bile provedene na vrijeme i od strane nadležnih tijela. Podržao sam stoga ovu Uredbu budući kako uzima u obzir tehnički i zdravstveni napredak te olakšava stavljanje novih humanih i veterinarskih medicinskih proizvoda na europsko tržište.

Nova Uredba obuhvaća sve načine dobivanja odobrenja za ulazak novih medicinskih proizvoda za ljude i životinje na tržište EU-a – one na centraliziranoj kao i one na nacionalnoj razini. Uspostavljanje Europske agencije za lijekove veliki je korak u osnaživanju sposobnosti Unije za registraciju lijekova koji ulaze na tržišta država članica te je nužno pažljivo definirati kriterije za odabir budućih članova odbora koji će voditi samu Agenciju. Potrebna je također i robusna analiza iznosa financijskih sredstava koja će se dodijeliti Agenciji, ovisno o obuhvatu njezinih aktivnosti te tehničkih zahtjeva za registraciju medicinskih proizvoda.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ Návrh Komisie na úpravu nariadenia o postupoch pri povoľovaní liekov na humánne a na veterinárne použitie, ako aj úpravu fungovania Európskej agentúry pre lieky podporujem, keďže prevažne ide o zosúladenie regulačného rámca s Lisabonskou zmluvou. Tento návrh nadväzuje na snahu Komisie zohľadniť špecifiká veterinárneho sektora a prispôsobiť legislatívu potrebám rozvoja trhu s veterinárnymi liekmi. Pozitívne je možné v návrhu hodnotiť oddelenie udeľovania povolení na uvedenie na trh pre lieky na veterinárne použitie od povolení pre lieky na humánne použitie. K úprave dochádza aj v rámci organizácie Európskej agentúry pre lieky, kde sa na jednej strane jasne vymedzujú jednotlivé typy príjmov, ktoré tvoria rozpočet agentúry, a zároveň sa definuje pôsobnosť agentúry v povoľovaní liekov na veterinárne použitie. Domnievam sa, že výhrady, ktoré vo svojom stanovisku vyjadril Výbor pre poľnohospodárstvo a rozvoj vidieka, je možné do konečného návrhu zapracovať, čím by sa ešte spresnila finálna podoba legislatívneho textu. Keď sa vyjasní rozsah pôsobnosti a povinnosti agentúry, bude možné predísť nežiaducej duplicite. Celkovo však návrh Komisie vítam, pretože po jeho vyjasnení návrhmi výborov EP môže prispieť k podpore vývoja nových liekov a ich dostupnosti na trhu EÚ.

 
  
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  Michaela Šojdrová (PPE), písemně. ‒ Podpořila jsem zprávu, která mění návrh nařízení o veterinárních léčivých přípravcích (VLP) v prvním čtení. Navrhované nařízení nahrazuje dosavadní unijní úpravu veterinárních léčiv, která je obsažena ve směrnici č. 2001/82/ES a v nařízení (ES) č. 726/2004, a reaguje na kritiku dosavadní úpravy ze strany farmaceutického průmyslu, zemědělců i veterinárních lékařů. Unijní regulace této problematiky je třeba pro zajištění vysoké úrovně ochrany zdraví lidí a zvířat a životního prostředí a rovněž pro fungování vnitřního trhu. Navrhované nařízení obsahuje novou úpravu registrace léčiv nezbytné pro jejich uvedení na trh, přičemž cílí na snížení administrativní zátěže, jež se pojí s registrací. Nařízení se dále zaměřuje na zásadní a aktuální téma, kterým je snaha o omezení zvyšující se antimikrobiální rezistence. Právě kontrola užívání antibiotik ve veterinární oblasti je velice důležitá, protože nadužívání antibiotik působí negativně i na jejich účinnost při léčení lidí. Nová úprava podporuje výzkum nových přípravků, například prodloužením lhůty ochrany technické dokumentace, díky které se investice do vývoje VLP více vyplatí. Do záběru nařízení spadá rovněž modifikace pravidel pro výrobu a distribuci VLP, pravidel pro regulační orgány a také přepracování úpravy tzv. farmakovigilance – tj. poregistračního sledování VLP –, které má posloužit například jednotná databáze pro všechny registrované VLP v EU.

 
  
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  Ivan Štefanec (PPE), písomne ‒ V oblasti alternatívneho testovania došlo v posledných rokoch k výraznému pokroku, ktorý si vyžaduje vytvorenie účinného regulačného rámca. Aj tu zohráva najdôležitejšiu úlohu otázka verejného zdravia. Rozhodnutia v oblasti povoľovania liekov by sa preto mali vykonávať na základe objektívnych vedeckých kritérií.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. Direktiva 2001/82/EZ Europskog parlamenta i Vijeća i Uredba (EZ) br. 726/2004 Europskog parlamenta i Vijeća činile su regulatorni okvir Unije za proizvodnju veterinarsko-medicinskih proizvoda, izdavanje odobrenja za njihovu primjenu i distribuciju.

Kao posljedica stupanja na snagu Ugovora iz Lisabona, ovlasti dodijeljene Komisiji na temelju Uredbe (EZ) br. 726/2004 trebale bi biti usklađene s člancima 290. i 291. Ugovora o funkcioniranju Europske unije. Kako bi se dopunili ili izmijenili određeni elementi Uredbe (EZ) br. 726/2004 koji nisu ključni, Komisiji bi trebalo delegirati ovlast za donošenje akata u skladu s člankom 290. Ugovora u pogledu izmjene Priloga kad je riječ o tehničkom i znanstvenom napretku radi olakšavanja stavljanja na tržište novih medicinskih proizvoda, utvrđivanja okolnosti u kojima se mogu zahtijevati studije o učinkovitosti nakon izdavanja odobrenja, utvrđivanja odredbi i zahtjeva za izdavanje odobrenja za stavljanje u promet podložnih određenim posebnim obvezama, uspostavljanja postupaka za ispitivanje zahtjeva za izmjene uvjeta odobrenja za stavljanje u promet i za ispitivanje zahtjeva za prijenos odobrenja za stavljanje u promet te utvrđivanja postupka za istragu o povredama i izricanje novčane kazne ili periodične novčane kazne nositeljima odobrenja za stavljanje u promet koja su dodijeljena na temelju ove Uredbe.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. ‒ I supported this report, which has the aim of decoupling legislation on human and animal medicines and adopting a specific regulation on veterinary medicines. This Regulation is therefore being amended to remove references to veterinary medicines.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. ‒ Veterinarsko-medicinskim proizvodima potrebno je posvetiti pažnju u jednakoj mjeri, pa čak i višoj, kao i za medicinske proizvode za ljudsku upotrebu. U stočarstvu je posebno bitno da su dostupni noviji i bolji lijekovi jer je od ključne važnosti da veterinarsko-medicinski proizvodi budu dostupni po razumnim cijenama za stočare. Adekvatni zakoni i regulacije u spomenutom području tako su korisni i Europski parlament mora pojednostavniti i razjasniti prijedlog Komisije. Istovremeno, provjere novih proizvoda, nadzor njihovih nuspojava i utjecaja na zdravlje životinja te utjecaji na javno zdravlje i okoliš nikako ne smiju biti umanjeni. Nadalje, lijekovi za rijetke bolesti jedan su od najvažnijih razloga za reviziju veterinarsko-farmacijskih zakona.

Podržavam izvješće o utvrđivanju postupaka odobravanja primjene i postupaka nadzora nad primjenom lijekova koji se rabe u medicini te uspostavi Europske agencije za lijekove jer smatram kako zahtjevi za registraciju veterinarsko-medicinskih proizvoda unutar EU-a trebaju biti kvalitetno procjenjeni, uključujući raspodjelu moći između EU-a i država članica, isto kao i opseg i razmjer obveza Europske agencije za lijekove, čije aktivnosti moraju biti opravdane u prijedlozima proračuna. Stoga je potrebna detaljna analiza jasno definiranih legalnih okvira.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za poročilo o predlogu uredbe Evropskega parlamenta in Sveta o spremembi Uredbe o postopkih Skupnosti za pridobitev dovoljenja za promet in nadzor zdravil za humano in veterinarsko uporabo ter o ustanovitvi Evropske agencije za zdravila.

Pozdravljam predlog Evropske komisije, da se združi pravila o zdravilih za uporabo v veterinarski medicini v eni sami uredbi o zdravilih za uporabo v veterinarski medicini. S tem bi bile določbe o teh zdravilih popolnoma ločene od določb o zdravilih za uporabo v humani medicini.

Podpiram predlog spremembe, da se bodo dovoljenja izdajala po centraliziranem postopku, ki bo temeljil na objektivnih znanstvenih merilih kakovosti, varnosti in učinkovitosti.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam a jelentést, mivel úgy gondolom, hogy nagyon sok előnnyel jár az állatgyógyászati készítmények és az emberi felhasználásra szánt gyógyszerek forgalomba hozatali engedélyezésének különválasztása. A jelentés kialakítása során jelentős előrelépés történt, például örömteli, hogy mind a generikus gyógyszerek engedélyezése és felügyelete területén jelentős kompromisszumokat értek el a frakciók.

A jelentés több ponton módosítást javasol a bizottsági előterjesztéssel kapcsolatban, például a fizetendő díjak összetétele és mértéke vonatkozásában, vagy azzal kapcsolatban, hogy az illetékes nemzeti hatóságoknak fizetett javadalmazás ne végrehajtási aktusokon keresztül legyen rögzítve. Egyetértek azzal, hogy teljes mértékben be kell vonni az Európai Parlamentet az ügynökségi díjak meghatározásába, ahogy az a farmakovigilanciai tevékenységekről szóló jogszabály esetében is történik. Az antimikrobiális rezisztencia elleni küzdelem és annak felügyelete is fontos szerepet kap a jelentésben, melynek már részben a gyógyszerezett takarmányok esetében is nagy figyelmet szenteltünk, magam is, mint árnyék-jelentéstevő.

Végezetül fontosnak tartom, hogy az új intézkedések figyelembe veszik az állatgyógyászati ágazat sajátosságait, és azt, hogy a díjak megfizethetőek maradjanak az állatgyógyászati iparág számára. Mindez azért fontos, hogy előmozdítsuk az új gyógyszerek fejlesztését és elérhetőségét az EU-ban.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ J'approuve la proposition dans son ensemble et suis satisfait de la mise en conformité avec le traité de Lisbonne. On peut se féliciter que les autorisations de mise sur le marché des médicaments vétérinaires soient dissociées de celles des médicaments à usage humain afin de prendre en considération les besoins spécifiques du secteur vétérinaire.

Toutefois, j'estime que la proposition devrait encore être améliorée à certains égards. La structure et le niveau des redevances dues à l'Agence, de même que la rémunération des autorités compétentes nationales, ne devraient pas être déterminés par un acte d'exécution, contrairement à ce que propose la Commission. Le Parlement devrait être pleinement associé à la fixation des redevances dues à l'Agence comme dans le cas de la législation en matière de pharmacovigilance. C'est pourquoi nous suggérons que cette question soit abordée dans le cadre d'une procédure de codécision à part entière.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of amending the regulation on the European Medicine Agency (EMA), to make sure that it is capable of effectively implementing new regulations and ensuring that all medicines available on the EU market are safe, effective and of high quality.

While the authorisation for veterinary medicinal products is now part of a new regulation, this amendment clarifies that the EMA is still responsible for the central authorisation procedure for human and the veterinary products, that it is line with the new financial regulations, and that it has a role to play in increasing access to medicine. Increasing cooperation and exchange of scientific information with the Agency for Health Technology Assessment bodies will be useful for the latter.

I particularly agree with the idea that EMA should be also able to provide Member States with a comparative evaluation of medicinal products for humans, which can then be taken into consideration on a voluntary basis.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR), napisan. ‒ Budući da je Komisija odlučila objediniti pravila o veterinarskim lijekovima pod jednim zajedničkim propisom o veterinarsko-medicinskim proizvodima, kojim se ukida i zamjenjuje Direktiva o veterinarskim lijekovima i dopune propisa, ovo izvješće potrebno je kako bi u potpunosti razdvojilo odredbe o veterinarskim lijekovima od onih odredbi koje uređuju propise o lijekovima koje koristi čovjek. Upravo iz tog razloga podržala sam ovo izvješće.

Međutim, postoji jedna kontroverzna odredba o strukturi i visini naknada za Europsku agenciju za lijekove. Naime, iako je izvjestitelj promijenio prijedlog Komisije kojim se određuje da navedene odredbe trebaju biti donesene provedbenim aktom koji omogućava državama članicama konačnu odluku, ja ne podržavam njegovo mišljenje već ostajem pri stajalištu da to treba ostati u nadležnosti Komisije i regulatornih tijela država članica.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Poročilo o predlogu uredbe Evropskega parlamenta in Sveta o spremembi Uredbe (ES) št. 726/2004 o postopkih Skupnosti za pridobitev dovoljenja za promet in nadzor zdravil za humano in veterinarsko uporabo ter o ustanovitvi Evropske agencije za zdravila sem podprla, saj uredba prinaša nekatere potrebne spremembe na področju proizvodnje, distribucije, prometa in nadzora zdravil za humano in veterinarsko uporabo v EU, predvsem zaradi predloga o razveljavitvi Direktive 2001/82/ES o zdravilih za uporabo v veterinarski medicini, ki ga je sočasno predložila.

Potrebe glede zdravil v sektorju humane medicine so zagotovo drugačne od potrebe v veterinarskem sektorju, saj slednji vključuje mnogo različnih živalskih vrst. Ravno zato še posebej pozdravljam ločitev dovoljenj za promet za zdravila za uporabo v veterinarski od humane medicine in uskladitev uredbe z Lizbonsko pogodbo.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de autorizar y supervisar los medicamentos, así como de la creación de una Agencia Europea de Medicamentos. Si bien hubo discrepancias en relación con la financiación de la misma, creemos que, independientemente de cómo se gestione la financiación, es conveniente que la Agencia exista.

 
  
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  Mylène Troszczynski (ENF), par écrit. ‒ Dans le cadre de la révision de la règlementation sur les médicaments vétérinaires, il est prévu de centraliser au maximum les autorisations auprès d'une seule agence européenne. Ce rapport vient donc amender la proposition de la Commission quant à la séparation des activités vétérinaires et humaines de l'Agence européenne des médicaments.

Certaines propositions du rapporteur vont dans le bon sens, notamment une surveillance plus stricte par le Parlement, mais l'objectif reste identique: centraliser au maximum et retirer du pouvoir et de l'expertise aux États membres par un transfert de compétences.

J'ai donc voté contre.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de autorizar y supervisar los medicamentos, así como de la creación de una Agencia Europea de Medicamentos. Si bien hubo discrepancias en relación con la financiación de la misma, creemos que, independientemente de cómo se gestione la financiación, es conveniente que la Agencia exista.

 
  
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  Ernest Urtasun (Verts/ALE), in writing. ‒ I voted in favour of postponing the vote on the legislative resolution so as to enter into negotiations with the Council for a possible first reading agreement.

 
  
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  Viktor Uspaskich (ALDE), raštu. – Palaikau, kad vaistai, skirti retoms ligoms ir retų rūšių gyvūnams (dabar naujai apibrėžiami kaip mažoms rinkoms skirti vaistai), yra viena pagrindinių priežasčių persvarstyti veterinarinius vaistus reglamentuojančius teisės aktus. Taigi būtina užtikrinti, kad būtų išlaikyti Europos vaistų agentūros biudžetui taikomi reikalavimai, kurie buvo įtraukti į reglamentą.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ The vote on the report on the proposal for a regulation concerning the authorisation and supervision of medicinal products for human and veterinary use was actually a vote on the request that the vote in Plenary itself be postponed to a later part-session. I voted in favour of the postponement of the vote on this particular report.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ En relación con el informe anterior, encontramos esta propuesta que pretende actualizar la legislación para mejorar la autorización de la comercialización de medicamentos veterinarios y separarla de la de medicinas para humanos. Hablamos de un documento que también ha contado con un amplio consenso en la Comisión de Medio Ambiente, Salud Pública y Seguridad Alimentaria, por lo que considero necesario votar a favor.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ Ik stemde vóór dit voorstel, omdat hierdoor op de eerste plaats betere toegang wordt verkregen tot geneesmiddelen voor diergeneeskundig gebruik. Ten tweede zal het de administratieve lasten verlagen en ervoor zorgen dat er maatregelen worden genomen om de toenemende resistentie tegen menselijke en dierlijke antibiotica te bestrijden. En tenslotte stimuleert het verdere innovatie in de sector.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. ‒ Ce rapport exprime la position du Parlement sur ce nouveau projet de règlement de la Commission européenne relatif aux médicaments vétérinaires et visant à mettre en place des simplifications administratives.

Le Parlement européen demande de lutter contre la résistance croissante des bactéries aux antibiotiques actuels et d'interdire le traitement antibiotique collectif et préventif des animaux, ainsi qu'une amélioration de la différenciation dans le marché des médicaments vétérinaires de celui des médicaments humains, notamment avec la mise en place d'une liste d'antibiotiques d'importance critique réservés à l'usage humain.

Ce rapport aurait pu cependant aller plus loin.

Notre groupe a déposé des amendements pour réduire le temps de monopole de brevets et faciliter l'accès des médicaments génériques avec des prix plus abordables mais ils ont été rejetés.

Nous avons soutenu et obtenu une forte protection de l'environnement et des animaux comme critères sur l'évaluation d'impact et l'interdiction de la vente en ligne pour les produits antibiotiques, les vaccins et les psychotropes.

Il convient de noter que les États membres sont libres d'aller plus loin s'ils le souhaitent.

J'ai voté en faveur de ce rapport et j'ai curieusement constaté que le Front national avait rejeté les simplifications administratives portées par ce rapport.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Em setembro de 2014, a Comissão publicou uma proposta para reunir as regras em matéria de medicamentos veterinários num regulamento, separando totalmente as disposições que regulam os medicamentos veterinários das que regem os medicamentos humanos.

Este novo regulamento revoga e substitui a Diretiva 2001/82/CE e altera o Regulamento (CE) n.º 726/2004, a fim de suprimir quaisquer referências a medicamentos veterinários e dissociando as autorizações de introdução no mercado dos medicamentos veterinários das dos medicamentos para uso humano, a fim de ter em conta as necessidades específicas do setor veterinário.

Além disso institui-se uma agência Europeia de Medicamentos, indicando claramente o seu papel no que respeita à autorização e à fiscalização dos produtos para uso veterinário através do procedimento centralizado.

O atual Regulamento n.º 297/95 sobre o regime geral das taxas cobradas pela Agência Europeia de Medicamentos e o Regulamento (UE) n.º 658/2014 relativo às taxas de farmacovigilância devem manter-se como base jurídica até à adoção e entrada em vigor da revisão do Regulamento (CE) n.º 297/95 ou de quaisquer outras disposições relativas a taxas.

 
  
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  Harald Vilimsky (ENF), schriftlich. ‒ Der Berichterstatter begrüßt die Trennung der Genehmigungen für das Inverkehrbringen von Tierarzneimitteln von jenen für Humanarzneimittel, um den spezifischen Bedürfnissen des Veterinärsektors gerecht zu werden. Er hält es nicht für richtig, dass, wie die Kommission vorschlägt, die Struktur und Höhe der an die Agentur zu entrichtenden Gebühren sowie die Vergütung an die zuständige nationale Behörde mittels eines Durchführungsrechtsakts festgelegt werden sollen. Wie dies auch beim Rechtsakt zur Pharmakovigilanz der Fall war, sollte das Parlament in die Festlegung der Agenturgebühren uneingeschränkt einbezogen werden. Der Berichterstatter schlägt diesbezüglich daher ein komplettes Mitentscheidungsverfahren vor. Dies ist zu befürworten und diesbezüglich unterstütze ich diesen Bericht.

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. ‒ Die Entschließung des EU-Parlaments zu dem Vorschlag für eine Verordnung des Europäischen Parlaments und des Rates zur Änderung der Verordnung (EG) Nr. 726/2004 zur Festlegung von Gemeinschaftsverfahren für die Genehmigung und Überwachung von Human- und Tierarzneimitteln und zur Errichtung einer Europäischen Arzneimittel-Agentur habe ich abgelehnt.

Ich bin dagegen, weitere EU-Behörden zu errichten, gleich, zu welchem Zweck.

 
  
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  Anna Záborská (PPE), písomne ‒ Smernica Európskeho parlamentu a Rady z roku 2001 o veterinárnych liekoch a nariadenie Európskeho parlamentu a Rady z roku 2004 tvoria regulačný rámec Únie pre výrobu, povoľovanie a distribúciu liekov na veterinárne použitie. Vítam snahu zosúladiť tento regulačný rámec s Lisabonskou zmluvou. Myslím si, že návrh prijatý v Európskom parlamente skvalitnil v niektorých oblastiach pôvodný text predložený Komisiou. Udeľovanie povolení na uvedenie na trh pre veterinárne lieky by malo byť oddelené od udeľovania povolení pre lieky určené ľuďom. Potreby veterinárneho sektora sa v oblasti liekovej politiky a trhu s liekmi výrazne líšia od potrieb humánneho sektora, a preto som daný návrh podporila.

 
  
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  Carlos Zorrinho (S&D), por escrito. ‒ Votei favoravelmente o relatório Tanasescu que apoia a reforma da lei dos medicamentos veterinários e vem reforçar o mercado único neste sector, não só através do alargamento da centralização dos procedimentos de autorização e fiscalização, mas também através da criação de uma base de dados de todos os medicamentos veterinários autorizados na União Europeia.

Esta reforma procura melhorar a eficiência e a disponibilidade de medicamentos veterinários na UE, salvaguardando também a saúde humana e o impacto no ambiente. Estes objetivos passam pela restrição do uso excessivo de antibióticos nas práticas agrícolas, procurando evitar a resistência antimicrobiana, bem como pela rastreabilidade dos antibióticos na UE cujas substâncias farmacêuticas ativas representam riscos ambientais importantes.

 

8.4. Na cestě k prosperující ekonomice založené na datech (B8-0308/2016)
 

Explicații orale privind votul

 
  
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  Catherine Stihler (S&D). Mr President, I fully support the resolution towards a data-centred economy, and, in particular, the references to digital skills. If we are to enable our citizens to truly grasp the possibilities of the digital world, we need to coordinate action across Member States. The need to provide digital education and training opportunities – whether it is in school, college, university, at the work place or in pensioners’ clubs – has never been so important. If we do not have digital skills, we cannot access the potential of the digital single market to create jobs and support the European economy. We need digital skills to be at the heart of all that we do.

As the Swedish Prime Minister offered to hold a special summit on social Europe yesterday, I would like to see also a digital skills summit organised and prioritised so that no EU citizen is left behind in this digital revolution.

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj! Līdz 2020. gadam kopējais datu apjoms sasniegs 16 zetabaitus, gigabaitu triljonus, tātad tas nozīmē 236 % — tas ir liels ikgadējais pieaugums. Citas prognozes starp citu par 40 un par 44 zetabaitiem — 40 zetabaitu gadījumā tas nozīmē veselus 5200 datu gigabaitus uz katru planētas iedzīvotāju. Citiem vārdiem sakot, ekonomikas attīstības potenciāls ir milzīgs, tas jāizmanto.

Es atbalstu šo dokumentu, un, ņemot vērā patērētāju, uzņēmumu, izglītības pārvaldes sistēmu un citu jomu perspektīvas, ir skaidri nepieciešami turpmāki, es teiktu, iedzīvotāju informēšanas un attiecīgas popularizēšanas centieni, kas obligāti jāizdara Eiropas Savienībai, Eiropas Komisijai, un tas pats attiecas arī uz inovācijām un investīcijām ne tikai Eiropas Savienības pārnacionālajā līmenī, bet arī visos pārējos.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). A Uachtaráin, bhí sé suimiúil sa tuarascáil seo nach raibh aon ghlaoch rolla againn sna vótaí go léir a bhí againn. Taobh amuigh de cheann amháin a bhí agatsa nó nach raibh a fhios agat an raibh daoine i bhfabhar nó i gcoinne vóta leasú 2, alt 26. Dá bhrí sin, is dóigh liom nach bhfuil sé sin ceart i slí amháin. Ba chóir go mbeadh fianaise againn ag deireadh an lae conas a vótáil feisirí i ngach aon tuarascáil, go háirithe an méid a vótáil agus an raibh siad i bhfabhar nó i gcoinne na tuarascála, agus ba chóir dúinn féachaint air sin amach anseo. Taobh amuigh de sin, is ábhar an-tábhachtach é seo. Bhí mise i mo rapóirtéir ar an DPR. Tá sé sin críochnaithe againn anois agus tá súil agam gur féidir linn bualadh ar aghaidh agus an Margadh Aonair Digiteach a chur ar bun, go háirithe chun mórshonraí agus mar sinn de a chur chun cinn.

 
  
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  President. – I should tell you that some Groups are asking for a roll call vote and some are not, so I am just implementing what has come from others.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). Mr President, sorry, I am making no criticism of you, none whatsoever. But I think this is something that we should look at from the point of view of the record, for those who want to see how we voted.

 
  
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  President. – I see your point. There are indeed amendments which are worth being checked like this. That is the point.

 
  
  

Explicații scrise privind votul

 
  
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  Isabella Adinolfi (EFDD), per iscritto. ‒ Il mercato dei "big data" si sta espandendo ad una velocità inarrestabile. Si stimano oltre 50 miliardi di fatturato e un flusso di dati pari a 16 miliardi di terabyte entro il 2020. La risoluzione indica che un'economia basata sui dati può essere armonizzata ed opportunamente integrata con una gestione dei dati orientata alla privacy.

Per ultimo, la rete, i dati e Internet possono essere utilizzati in sintonia al fine di favorire un governo aperto, trasparente e inclusivo. Inoltre si incentivano le iniziative che includono nei programmi didattici nazionali la programmazione e le materie correlate al trattamento dei dati, sottolineando i molteplici vantaggi del software libero in materia di istruzione. Per favorire l'economia digitale e la digitalizzazione degli Stati europei ho votato a favore della risoluzione.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de esta propuesta porque considero que el desarrollo tecnológico debe estar al servicio del pueblo europeo, y no al revés. Nos preocupa que el texto sirva de apoyo a la Comisión en su estrategia de liberalización y privatización de la infraestructura y los servicios digitales, incluidos los bancos de datos públicos. Las menciones a la seguridad y la privacidad son vagas, lo que revertirá, también negativamente, en las libertades fundamentales de los europeos.

 
  
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  Martina Anderson, Lynn Boylan and Liadh Ní Riada (GUE/NGL), in writing. – We voted against this resolution as it was unbalanced, with a strong focus on public—private enterprise, and not enough emphasis was placed on data protection or privacy protection.

The fact that the resolution is 9 pages long with 45 paragraphs and has only 5 fleeting references to data protection means that it is completely big—business oriented. The few references to data protection in the resolution are taken completely from the point of view of businesses rather than the point of view of the user or consumer, saying that data protection is in the interest of big data companies as creating trust can foster growth. The report talks about having default privacy models built in to operating systems for the benefit of fast development of companies rather than for users. The report also assures businesses that data protection and opportunities for the integrated use of data ‘are not mutually exclusive’. This clearly is not written in favour of users.

It was for these reasons that we voted against this resolution.

 
  
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  Νίκος Ανδρουλάκης ( S&D), γραπτώς. ‒ Ψήφισα υπέρ της συγκεκριμένης πρότασης, καθώς επιδιώκεται μέσα από αυτή να οριστούν οι επενδύσεις ευρυζωνικών υποδομών, η προστασία των καταναλωτών, οι ευκαιρίες για τις μικρομεσαίες επιχειρήσεις, οι ομαλές και αποτελεσματικές διαδικασίες καινοτομίας και η προστασία των δεδομένων ως προτεραιότητες σε μια ακμάζουσα οικονομία που βασίζεται στα δεδομένα. Το παραπάνω ψήφισμα αποτελεί την απάντηση, σημειώνοντας τις ελλείψεις και τις προσδοκίες στη στρατηγική που ανακοίνωσε τον Ιούλιο του 2014 η Επιτροπή σχετικά με τη μετάβαση προς μια οικονομία βασιζόμενη στα δεδομένα.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ Quelques aspects positifs, certes, mais le projet est inspiré par une idéologie ultralibérale et une volonté de parvenir à un marché intégré. L'approche est purement mercantile et orientée vers les services plutôt que vers l'industrie. Ce marché commun des données tend vers une standardisation réglementaire et l'abolition des barrières aux échanges de données, au détriment des États, évidemment.

J'ai voté contre.

 
  
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  Jonathan Arnott (EFDD), in writing. ‒ I voted against this report. The UK is leading the world in capturing the possibilities of big data and the benefits it could bring to businesses in every sector. It is the new kid on the block and has the potential to change how data is collected and analysed for the considerable future. However, with it come dangers, more and more personal data is being collected on each of us and already allows targeted advertising. It is important to have regulations in place that lay out what data can be collected and how to ensure the public know that their data is being collected and how that data can then be used. The UK already has a framework in place for the security, control, ownership, the portability and reusability of this intellectual capital. I do not support this report as I do not believe that it is in the best interests of the UK for the EU to be deciding how UK businesses are allowed to use this resource. We should not allow the EU to be a barrier to innovation or the revolution of technology that will only benefit the UK economy.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šį siūlymą dėl klestinčios duomenimis grindžiamos ekonomikos kūrimo. Duomenų apimtis didėja greičiau nei bet kada anksčiau – 2020 m. bus 16 trln. gigabaitų duomenų. Žiniomis, gautomis naudojantis didžiaisiais duomenimis, pagrįsti sprendimai gali padėti gerokai padidinti našumą ir konkurencingumą, o iki 2020 m. dėl duomenimis grindžiamos ekonomikos teikiamos naudos BVP papildomai padidės 1,9 proc. Didžiųjų duomenų sektoriaus plėtra yra neatsiejama naujos skaitmeninės rinkos dalis, todėl būtina užtikrinti, kad plėtojant šį sektorių novatoriški ir konkurencingi verslo modeliai būtų kuriami laikantis ES duomenų apsaugos sistemos reikalavimų. Pritariu, kad būtina sukurti reglamentavimo sistemą, skirtą ekonominėms, technologinėms, socialinėms ir kultūrinėms duomenimis grindžiamos ekonomikos problemoms, pavyzdžiui, susijusioms su prieiga prie duomenų, visų pirma prie viešųjų duomenų, jų kontrole ir nuosavybe, spręsti. Didieji duomenys gali padėti didinti ekonomikos produktyvumą ir gerinti vartotojams ir valdžios institucijoms teikiamas paslaugas.

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ J'ai approuvé la résolution qui découlait de la question orale, car il est nécessaire de disposer d'un cadre qui permet à la fois – en termes de croissance, de création d'emplois et de compétitivité – de tirer le meilleur parti des avantages que présente l'économie de la donnée tout en assurant une protection solide du respect de la vie privée via la protection des données à caractère personnel.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ I Big data rappresentano una delle grandi opportunità del XXI secolo; un'occasione che secondo le stime più recenti dovrebbe generare, entro il 2017, un mercato da 50 miliardi di euro con la potenzialità di creare posti di lavoro per 3,75 milioni di persone.

La ripresa della crescita, dell'innovazione e degli investimenti non può che passare attraverso una strategia del mercato unico digitale fondata sullo sviluppo di una forte economia capace di sfruttare l'enorme mole di informazioni prodotte quotidianamente. Il mio voto a favore della risoluzione presentata oggi in Parlamento nasce dalla profonda convinzione che i Big data siano un'enorme possibilità ancora da sfruttare.

Dall'industria 4.0 alla mHealth, dal tema delle Smart Cities a quello dell'e-government, la nuova frontiera tecnologica richiede lo sviluppo di competenze avanzate capaci di favorire una crescita dell'occupazione. Il tema dello sfruttamento intelligente delle opportunità si collega anche a quello della protezione dei dati. In un mondo sempre più connesso la tutela della privacy è una priorità da garantire ed è quindi fondamentale sviluppare, in questa materia, un quadro giuridico europeo adeguato e uniforme.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Compartimos la opinión de la Resolución según la cual la economía digital puede servir de palanca para el crecimiento económico. Compartimos también algunas recomendaciones sobre la protección de la privacidad y de los datos. Por lo tanto, esas garantías deben ir más allá y asegurar que el flujo de datos no pueda servir de herramienta para el control de la población por parte de los gobiernos o de las empresas. La Resolución nos parece también demasiado optimista en cuanto a las posibilidades de crecimiento que ofrece la economía digital. Por ello, nos abstenemos.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ He apoyado esta propuesta de Resolución sobre la iniciativa «Hacia una economía de los datos próspera» de la Comisión ITRE. En ella se habla del papel de la economía de los datos en la estrategia de la Unión Digital y de invertir en una economía de los datos, tanto en infraestructura como en I+D, así como de crear una economía de los datos en el mercado de la Unión, de fomentar las empresas emergentes y las pymes y de incentivar a la sociedad. Es una Resolución de peso la que hoy hemos votado y aprobado.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ J'ai rejeté cette résolution concernant l'économie numérique et notamment le cadre futur pour les données numériques. Certes, il est vital de soutenir ce secteur qui se trouve être un véritable vecteur de croissance et qui doit faire face à la concurrence américaine, les États-Unis étant en pointe dans ce domaine.

Cependant, il s'agit là d'une résolution relevant d'une philosophie ultra-libérale, qui va dans le sens d'un risque d'appropriation monopolistique de ces données par certaines multinationales comme Google ou Facebook.

Certes, je reconnais la nécessité de soutenir les infrastructures, d'avoir un véritable cadre légal et d'encourager la recherche et le développement en ce domaine capital pour notre compétitivité. Pourtant, je refuse la logique sous-tendue qui nous conduit vers ce marché unique numérique qui va priver les États membres de leurs capacités à agir et donc de cette industrie d'avenir au profit d'une Commission européenne amie des multinationales.

Enfin, en tant que membre titulaire de la commission de la culture, je resterai attentive à la question de la protection du droit d'auteur concernant les contenus numériques – l'accès pour tous et instantané ne devant pas conduire à la précarisation de la création et des créateurs – ainsi qu'à la problématique du respect des donnés privées.

 
  
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  Mara Bizzotto (ENF), per iscritto. ‒ La relazione è condivisibile e non presenta particolari criticità, ho quindi votato a favore.

 
  
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  José Blanco López (S&D), por escrito. ‒ La producción de datos está creciendo a un ritmo desorbitado. Distintos estudios indican que el volumen de datos aumenta a una tasa anual del 236 % y esta tendencia va a acrecentarse con millones de aparatos intercambiando información entre sí. Europa no puede quedarse fuera de la revolución de los macrodatos, una revolución que está afectando ya a cada sector económico y a cada ámbito de nuestras vidas.

Urge, por tanto, que la Unión Europea dé un paso al frente creando un marco favorable a la explotación de las oportunidades que esta nueva realidad brinda al desarrollo económico y la creación de empleo.

Como señala esta Resolución, a la que he dado mi apoyo, es necesario favorecer y apoyar la inversión en I+D, habilitar vías de financiación pública y privada, invertir en redes de banda ancha, impulsar la adaptación digital de las pymes y capacitar y formar a los trabajadores en este ámbito, pero, sin duda, es crucial garantizar la protección de datos y la seguridad en la red, así como blindar el respeto a los derechos de propiedad intelectual.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šios rezoliucijos, kadangi būsimoji klestinti, duomenimis grindžiama ekonomika gali tapti augimo ir užimtumo galimybe, be kita ko, sudarant galimybę taikyti naujus verslo modelius ir paslaugas ir pagerinti produktyvumą. Tam, kad būtų sukurta tinkama ekonomikos augimo sistema, reikia pasiekti gerą pusiausvyrą, kad būtų išlaikomas pasitikėjimas ir užtikrinamos ir puoselėjamos vartotojų teisės, taikant efektyvią stebėseną, vertinimą ir tinkamai reaguojant, jei reikia, teisėkūros priemonėmis. Parlamentas tikisi, kad duomenimis grindžiamos ekonomikos nauda nacionaliniu ir Europos lygmenimis darys poveikį visuomenei ir visų rūšių vertės grandinės įmonėms. Manoma, kad duomenimis grindžiamos ekonomikos kūrimas yra bendrosios skaitmeninės rinkos strategijos pagrindas, ir palankiai vertinamos jos teikiamos galimybės padėti Europoje atkurti pažangių sektorių konkurencingumą ir paspartinti Europos ekonomikos atgaivinimą, investicijas į ekonomikos augimą ir inovacijas visuose sektoriuose. Tai galima pasiekti tik tuo atveju, jeigu bus sukurta tinkama verslo aplinka ir nustatytos priemonės skaitmeninei transformacijai skatinti ir jeigu šios technologijos atitiks ES duomenų apsaugos teisinės sistemą, kad būtų atsižvelgiama į su pagrindinėmis teisėmis, ypač su privatumu ir duomenų apsauga, susijusią riziką ir uždavinius.

 
  
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  Andrea Bocskor (PPE), írásban. ‒ Véleményem szerint fontos, hogy az Unió és tagállamai tegyenek nagyobb, összehangolt erőfeszítéseket az iskolákban és oktatási létesítményekben annak érdekében, hogy az információs és kommunikációs technológiák vonzó szakmai területté váljanak. Úgy vélem, hogy ezen erőfeszítéseknek olyan intézkedéseket is magukban kell foglalniuk, amelyek célja a vállalkozói szellem fokozása és a vállalkozások nagy adathalmazok területén történő elindításának megkönnyítése új, induló vállalkozások alapítása révén is. Emlékeztetni szeretnék annak fontosságára, hogy a szakemberek képzése és csapatépítés tekintetében multidiszciplináris megközelítésmód érvényesüljön.

Olyan kezdeményezések elindítása és finanszírozási modellek kellenek, amelyek ösztönzik az egész életen át tartó tanulást.

Támogatom az olyan kezdeményezéseket, amelyek célja a programozás és az adatkezeléssel kapcsolatos tantárgyak beemelése a nemzeti tantervekbe.

Azzal a javaslattal is egyetértek, hogy az Uniónak és tagállamainak fokozniuk kell az annak megelőzésére irányuló erőfeszítéseiket, hogy a magas végzettségű és képzett szakemberek más, Európán kívüli régiókba vándoroljanak el.

Mindezek figyelembe vételével támogattam a jelentés elfogadását.

 
  
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  Simona Bonafè (S&D), per iscritto. ‒ La strategia dell'Unione sui Big data mira a sostenere e ad accelerare la transizione verso un mercato unico digitale in Europa e, in ultima istanza, verso un'Unione digitale europea basata su un utilizzo dei dati più efficace e pienamente regolamentato.

I potenziali benefici derivanti da un'economia sempre più digitalizzata, fondata su un crescente stimolo all'innovazione e agli investimenti in R&S, sono molteplici e riguardano le imprese, le amministrazioni pubbliche e i privati cittadini, apportando, di conseguenza, vantaggi notevoli all'intera società.

La sfida posta da questa importante transizione presenta però anche problematiche più delicate, che meritano di essere trattate con la dovuta attenzione, come sottolineato nella risoluzione votata oggi. Lo sviluppo di un'economia basata sui dati non può prescindere dalla previsione e dal mantenimento delle più alte tutele per il loro contenuto, la garanzia di riservatezza delle informazioni più sensibili e la certezza, nonché trasparenza, circa il loro trattamento.

L'utilizzo dei dati deve essere dunque puntualmente regolamentato, secondo standard precisi e condivisi, che consentano peraltro eque opportunità alle imprese nel loro utilizzo, in particolare per quanto riguarda le PMI. Protezione dei dati e opportunità derivanti dall'uso integrato degli stessi non devono dunque escludersi, ma completarsi a vicenda.

 
  
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  Mercedes Bresso (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore di questa risoluzione perché sono convinta che il ruolo che i Big data ricopriranno nel prossimo futuro risulterà fondamentale per la crescita delle economie del continente e che essi presentino notevoli potenzialità in termini di crescita economica. È compito dell'Unione e degli Stati membri fare in modo che questa opportunità non vada persa.

 
  
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  Daniel Buda (PPE), în scris. ‒ Economia bazată pe date are o serie de beneficii atât la nivel economic, cât și la nivel social. Economia de succes, bazată pe date, poate genera creștere economică și poate favoriza gradul de ocupare a forței de muncă, prin diferite stimulente economice. Economia bazată pe date e percepută ca un succes în condițiile ritmului de creștere a pieței de volume mari de date, care, până în 2017, va fi de șase ori mai rapid decât în piața globală a TIC, atingând o valoare globală totală de 50 de miliarde de euro. De asemenea, se remarcă o creștere fără precedent, astfel că, până în 2020, vor exista 16 mii de miliarde de gigaocteți de date, ceea ce indică o creștere anuală de 236 % a generării de date. Totodată, beneficiile asociate unei economii bazate pe date vor determina o creștere suplimentară a PIB-ului de 1,9 % până în 2020.

M-am exprimat în favoarea acestei rezoluții, deoarece consider că economia bazată pe date are potențialul de a stimula competitivitatea la nivelul Uniunii și de a accelera redresarea economică a Europei, precum și de a impulsiona creșterea investițiilor și a inovațiilor în diverse sectoare-cheie.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ Voto positivo. Apologia delle virtù progressive dei big data, dove naturalmente i vantaggi (competitività, produttività, occupazione, crescita economica…), i cui effetti benefici saranno moltiplicati dalla futura Unione digitale sapientemente governata dalla Commissione, sono assai più rilevanti dei rischi (privacy, controllo democratico, etica, libertà fondamentali…)

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Dopo attenta riflessione e discussione in Aula ho dato il mio voto favorevole alla proposta di risoluzione "Verso una florida economia basata sui dati" in quanto, autore di numerose interrogazioni, interventi e dichiarazioni sullo sviluppo di Internet e sul potenziamento dei Big data per modernizzare economia e sanità pubblica, considero Internet la vera sfida dei servizi universali, per garantire servizi di pubblica utilità con standard sempre maggiore.

Va sottolineato, in ogni caso, che è necessaria maggiore protezione sui dati personali, maggiore rispetto della Carta dei diritti fondamentali, perché solo regole definite generano un impatto sociale e culturale positivo e creano il mercato unico digitale, con pari condizioni alle imprese e sicurezza ai cittadini.

 
  
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  Matt Carthy (GUE/NGL), in writing. ‒ I voted against this resolution as it was unbalanced, with a strong focus on public—private enterprise, and not enough emphasis was placed on data protection or privacy protection.

The fact that the resolution is 9 pages long with 45 paragraphs and has only 5 fleeting references to data protection means that it is completely big—business oriented. The few references to data protection in the resolution are taken completely from the point of view of businesses rather than the point of view of the user or consumer, saying that data protection is in the interest of big data companies as creating trust can foster growth. The report talks about having default privacy models built in to operating systems for the benefit of fast development of companies rather than for users. The report also assures businesses that data protection and opportunities for the integrated use of data ‘are not mutually exclusive’. This clearly is not written in favour of users.

It was for these reasons that I voted against this resolution.

 
  
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  David Casa (PPE), in writing. ‒ This is an important motion for a resolution as it covers a topic which is relevant across different policy areas. The current technological advances change our world constantly and it is crucial that we adapt our policies to them and use them to our benefit as much as possible. Among other benefits, they impact and create opportunities for innovation, science, labour markets and, of course, our private lives. It is crucial that we come up with cohesive policies on related matters such as data protection, and I therefore voted in favour of this resolution.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ Ho votato a favore della risoluzione, la quale indica che un'economia florida dovrebbe essere armonizzata ed opportunamente integrata con una gestione dei dati orientata alla privacy.

 
  
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  Dita Charanzová (ALDE), in writing. I voted in favour of this resolution because I believe that a strong European role in the data-driven economy will be vital to our economic growth in the future. While we must always support the right to privacy by default, there are real opportunities for Europe if we are active in the development of big data, cloud computing, connected vehicles, and the internet of things. A data-driven economy can make our cities cleaner, help bring smart solutions to real problems and create new jobs. In short, a connected world will be an important part of making life better and easier for our citizens and I hope we will not let this chance slip by.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου (PPE), γραπτώς. ‒ Στηρίζουμε την έκθεση και αναμένουμε ότι τα οφέλη μιας οικονομίας βασιζόμενης στα δεδομένα σε εθνικό και ευρωπαϊκό επίπεδο θα έχουν αντίκτυπο στην κοινωνία και σε κάθε τύπο επιχείρησης σε όλα τα επίπεδα της αλυσίδας αξίας.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ A thriving data-driven economy will contribute to the well-being of citizens as well as to socio-economic progress through new business opportunities and through more innovative public services. It will flourish in a European Digital Single Market governed by modern and innovative rules.

The envisaged actions, once implemented, will result in accelerated innovation, productivity growth and increased competitiveness in data across the whole economy as well as on the global market with Europe as a key player.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. ‒ Una florida economia basata sui dati può rappresentare un'opportunità per la crescita e l'occupazione, rendendo possibili nuovi modelli aziendali o nuovi servizi, nonché aumentando la produttività.

Sulla base del fatto che viene stimato il tasso di crescita del mercato dei Big data fino al 2017 per un totale complessivo di 50 miliardi di euro e stando alle previsioni dell'International Data Corporation (IDC) per il periodo 2013-2017 relative al mercato mondiale della tecnologia dei Big data e dei servizi correlati, questo settore potrebbe comportare la creazione di 3,75 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2017 secondo il partenariato pubblico-privato con Big data value; per questi motivi ho deciso di esprimere voto favorevole.

 
  
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  Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. ‒ The opportunity for unleashing the potential of cloud computing is an important one for Europe. It will not only provide economic growth and jobs, but will also bring about socio-economic progress through the use of big data in research. This does not, however, come about without risks and challenges such as those in the area of privacy and data protection, which also need to be addressed. While tapping into this opportunity, Member States will also need to address the current skills mismatch and ensure that education fosters a more entrepreneurial mindset.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de esta propuesta porque considero que el desarrollo tecnológico debe estar al servicio del pueblo europeo, y no al revés. Nos preocupa que el texto sirva de apoyo a la Comisión en su estrategia de liberalización y privatización de la infraestructura y los servicios digitales, incluidos los bancos de datos públicos. Las menciones a la seguridad y la privacidad son vagas, lo que revertirá, también negativamente, en las libertades fundamentales de los europeos.

 
  
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  Andrea Cozzolino (S&D), per iscritto. ‒ Il volume di dati sta crescendo a un ritmo senza precedenti e si stima che entro il 2020 vi saranno 16 000 miliardi di gigabyte di dati.

Questa crescita del mercato dei Big data avrà effetti positivi in termini di produttività e competitività e creerà nuove possibilità per i consumatori, le imprese, l'amministrazione, la scienza e la medicina. La risoluzione del Parlamento europeo promuove questo tipo di economia basato sui dati e la pone al centro della strategia europea del mercato unico digitale.

Con il mio voto a favore ho inteso sostenere ogni tipo di misura volta a promuovere un'economia basata sui dati perché penso che possa aiutare l'Europa a riguadagnare competitività in settori avanzati e accelerare gli investimenti nella crescita e l'innovazione; tuttavia, ritengo che sarà molto importante sviluppare un quadro regolamentare armonizzato che garantisca l'accesso ai dati nel rispetto dei principi in materia di protezione dei dati.

 
  
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  Andi Cristea (S&D), în scris. ‒ Dezvoltarea volumelor mari de date constituie o parte integrantă a unei noi piețe digitale și ar trebui să asigure dezvoltarea unor modele de afaceri inovatoare și competitive, respectând cadrul UE privind protecția datelor. Totuși, volumele mari de date pot atrage după sine riscuri și provocări semnificative, în special pentru drepturile fundamentale (inclusiv protejarea vieții private și a datelor).

Este nevoie de dezvoltarea unei baze solide a furnizorilor de servicii pentru a promova beneficiile și activele utilizării integrate a datelor pentru economie și societate și pentru a promova încrederea în tehnologiile legate de volumele mari de date în rândul IMM-urilor. Trebuie sprijinită aplicarea pe scară largă a serviciilor în domeniul volumelor mari de date pentru a îmbunătăți eficiența în diferite sectoare economice și pentru a sprijini noi furnizori de servicii. Totodată, este importantă crearea unui ghișeu unic pentru a ajuta IMM-urile să utilizeze mai bine datele proprii și datele publice, aderând la legislația UE privind protecția datelor.

 
  
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  Pál Csáky (PPE), írásban. ‒ A modern piaci kereskedelem egyik alapvető szegmense az adatbázis-marketing, amelynek során a különböző marketingcégek megpróbálnak személyre szabottan minél több információt nyerni a vásárlókról, ezáltal keresetük, vásárlási szokásaik, érdeklődési körük alapján különböző kategóriákba osztani őket. Ezek alapján az adatok alapján kívánják később óriási mértékben alapozni, s az adatokból kinyert információkra építeni üzleti kampányaikat, hogy ezzel is sikeresebbé tegyék egy-egy termék szereplését a vásárlók körében.

Az Európai Parlament megítélése szerint rendkívül fontos, hogy a mai világban, ahol az informatika és a tömeges szolgáltatások előtérbe kerülésével egyre inkább várható az „adathalászok” tevékenységének fokozott növekedése, fontos, hogy minél jobban védjük az európai állampolgárok jogait, hogy adataik ne kerülhessenek illetéktelen kezekbe.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ Celem rezolucji jest podkreślenie znaczenia dużych zbiorów danych (zbiory danych, które są tak duże lub skomplikowane, że tradycyjne aplikacje służące do przetwarzania danych są nieodpowiednie) dla jednolitego rynku cyfrowego i gospodarki europejskiej. Rezolucja obejmuje następujące kluczowe obszary związane z dużymi zbiorami danych: ochrona danych, infrastruktura szerokopasmowa i infrastruktura służąca do przetwarzania danych, przetwarzanie w chmurze, drenaż mózgów, usługi elektroniczne itd. Zagłosowałem za przyjęciem rezolucji.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of this overview of the challenges in the new, data-driven economy. We have to ensure that the framework we create at EU level is legally sound, gives priority to broadband infrastructure investment, consumer protection and new opportunities for SMEs. In all, data-driven economy has a great potential to stimulate R&D&I on data while leading to more business opportunities and an increased availability of knowledge and capital, in particular for SMEs across Europe.

 
  
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  Nicola Danti (S&D), per iscritto. ‒ I Big data sono un tassello imprescindibile del processo di trasformazione in atto verso un mercato unico digitale. Un settore innovativo che potrebbe rilanciare l'economia europea, i cui benefici si stimano in una crescita complessiva del PIL dell'1,9 % entro il 2020, nella creazione di nuovi posti di lavoro e in servizi innovativi per i cittadini.

In particolare, come suggerisce la risoluzione che ho votato oggi, l'Unione dovrà definire e sviluppare una strategia di e-government che consenta di utilizzare efficacemente i Big data e gli Open data, affinché le pubbliche amministrazioni possano personalizzare e qualificare i propri servizi rivolti ai cittadini, e migliorare l'offerta di informazioni essenziali per settore del business e delle PMI.

Nel processo di definizione di un ambiente normativo competitivo e rivolto al futuro che sia capace di promuovere il progresso e l'innovazione tecnologica, in particolare nelle pubbliche amministrazioni, l'Unione dovrà essere ferma nel garantire un adeguato livello di protezione e diffusione dei dati. Questa sarà la chiave per sfruttare appieno l'inestimabile potenziale dei Big data, senza però derogare al rispetto di uno dei nostri principi fondamentali, ovvero la tutela della privacy dei nostri cittadini.

 
  
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  Michel Dantin (PPE), par écrit. ‒ Cette résolution porte sur le potentiel économique et social de la révolution des technologies de l'information et de la communication. Il concerne principalement les mégadonnées et s'inscrit dans le cadre de l'union numérique portée par la Commission Juncker. Cette résolution réagit à la communication de la Commission de juillet 2014 sur le même sujet et aborde la question de l'innovation et de la création d'un marché pour les mégadonnées.

Outre la mise en place d'infrastructures appropriées (fibre optique, infrastructures informatiques hautement performantes), nous demandons un soutien renforcé aux PME qui investissent dans les mégadonnées. Considérant que ce texte propose aussi d'améliorer les compétences informatiques et numériques des professionnels et des jeunes, j'ai voté en faveur.

 
  
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  Andor Deli (PPE), írásban. ‒ Az Európai Unió gazdasági jövője szempontjából az adatközpontú gazdaság képezi az egyik fő irányvonalat a digitális Unió stratégiában. Ezen belül az aktuális jelentés az úgynevezett Big Data, azaz nagy adathalmazok piacára épít. A közeljövőben az erre alapuló vállalkozásoknak köszönhetően számos munkahely jöhet majd létre, illetve növelheti a versenyképességet és nagyban hozzájárulhat a gazdasági növekedéshez is. Ezzel azonban különös figyelmet kell fordítani az adódó lehetőségek mellet a lehetséges veszélyekre is. Így tehát az állampolgárok adatvédelmét is bele kell foglalni a jelentésbe. Ahhoz, hogy ez a komplex terv sikeres legyen, az infrastruktúra fejlesztése kell, hogy elsődleges legyen.

Nem szabad azt sem elfelejteni, hogy e fejlődések a munkaerőpiacon is újabb feltételeket teremtenek, amihez újabb tudású, megfelelő képzettségű munkaerő társulhat. Ezeket elsősorban a kkv-k hasznosíthatják, mint potenciális Big Data-piaci szereplők. A digitális piaci fejlődésekhez nyilvánvalóan szükséges a rendelkezésre álló adatok átláthatósága és különböző állami szervek általi nyilvánosságra hozása. Hosszú távon ez elősegítheti az elektronikus kormányzás és elektronikus demokrácia fejlődését. Ezen irányvonalak meghatározzák a digitális unió alapját, így rendkívül fontosak Európa jövője szempontjából.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR), в писмена форма. ‒ Подкрепям тази инициатива, защото съм съгласен, че Комисията трябва да се справи с тези проблеми поради значението на „големите данни“ в днешното ни общество.

Ние трябва да настояваме за по-голяма яснота и прозрачност, когато става въпрос за прокарването на чувствителни ключови области, като тези, описани в текста. Особено с последните предложения на Европейската комисия има повече развития, които могат да се очакват. Наложително е да можем да работим върху солидна основа, за да се избегне неефективното законодателство. Ето защо трябва внимателно да оценим всички спорни въпроси, за да се намерят подходящите решения.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Η ανάπτυξη της τεχνολογίας αποτελεί ένα μέσο στα χέρια του ανθρώπου για τη βελτίωση της ζωής του και την ανάπτυξη της επιχειρηματικότητας και της εργασίας. Μπορεί όμως να χρησιμοποιηθεί και για εγκληματικούς σκοπούς όπως είναι η παραβίαση των προσωπικών δεδομένων και της ιδιωτικής ζωής, η τρομοκρατία κ.λπ.

Η Ευρωπαϊκή Ένωση πρέπει να εκπαιδεύσει και να βοηθήσει τους πολίτες της να χρησιμοποιούν τα δεδομένα αλλά και να τους προστατεύσει από κακόβουλες ενέργειες προσώπων, οργανισμών αλλά και κρατών.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ A taxa de crescimento do mercado dos grandes volumes de dados até 2017 será seis vezes superior à do mercado global das TIC e atingirá um total global de 50 mil milhões de euros, o que poderá gerar 3,75 milhões de novos empregos até esse ano. O volume de dados está a crescer a um ritmo sem precedentes, pelo que, até 2020, existirão mais de 16 biliões de gigabytes de dados, o que equivale a uma taxa de crescimento anual de 236 % em termos de geração de dados.

Desta proposta destaco os benefícios sociais e económicos associados à utilização integrada dos dados em todos os setores da economia europeia e em todos os domínios da investigação europeia, bem como o direito das pessoas em aceder a dados atualizados e relevantes e a informações sobre o tratamento de dados.

 
  
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  Edouard Ferrand (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté pour: la résolution incite à sensibiliser le public européen à l'importance de données massives, notamment des catégories de populations qui n'ont pas accès à la technologie ou sont peu familiarisées avec celle-ci, ce qui est toujours un élément important quand on connaît les questions de fractures numériques que l'on constate même en France.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ Esta proposta de resolução sobre o tema “Para uma economia dos dados próspera” está associada à Estratégia do Mercado Único Digital, onde o “desenvolvimento de normas orientadas para o mercado”, as “ parcerias público-privada no domínio dos megadados” e os “novos modelos de negócio” são apenas algumas das palavras de ordem da agenda neoliberal dominante.

A “criação de emprego”, o “crescimento das PME” e a “proteção de dados” são referências que surgem aqui como mero adorno a um documento que diariamente é contrariado pela implacável realidade, em que milhares de micro, pequenas e médias empresas surgem e desaparecem por falência sempre com a promessa de um horizonte próspero, uma miragem para a esmagadora maioria. O desemprego mantém-se a níveis muito altos na UE, e particularmente em Portugal.

Esta resolução enuncia um conjunto de propostas inaceitáveis a vários níveis. São exemplo as propostas no domínio da proteção de dados, com concessões inaceitáveis às multinacionais e limitações à ação dos Estados.

Quanto ao resto, estamos perante o desfiar do fastidioso e repetitivo argumentário neoliberal que serve de base à generalidade dos relatórios e resoluções sobre o mercado único digital. Nada de novo. Aborda-se um tema relevante por um prisma totalmente errado.

Votámos contra.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ Rozdiely v digitalizácii, nedostatočné investície, ako aj nedostatok technickej normalizácie a nadčasových právnych predpisov o ochrane údajov by mohli viesť k tomu, že Európa technologicky a ekonomicky zaostane v oblasti rozvoja hospodárstva založeného na údajoch. Európska únia musí zjednodušiť postupy prideľovania grantov a zvýšiť objem finančných prostriedkov určených pre výskum a inovácie týkajúce sa integrovaného využívania údajov, digitálnych inovácií a rozvoja trhu v oblastiach, ktoré by mali prinášať pridanú hodnotu pre občanov, spoločnosť a hospodárstvo, ako aj účinne podporovať vstup inovačných produktov a služieb na trh. Medzi hlavné technologické prekážky rozvoja hospodárstva založeného na údajoch patrí nedostatok interoperability a chýbajúci rámec pre spoločné rozhranie na uľahčenie dátovej komunikácie medzi snímačmi a strojmi a komunikácie medzi virtuálnym a skutočným svetom, nedostatočná dostupnosť otvorených údajov a nedostatok trhových podmienok umožňujúcich podnikateľom inovovať a rásť. Aby sa toto všetko mohlo podariť, musia jednotlivé členské štáty zapracovať na začlenení IKT do svojich národných vzdelávacích programov vo väčšej miere.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Η ανάπτυξη της τεχνολογίας αποτελεί ένα μέσο στα χέρια του ανθρώπου για τη βελτίωση της ζωής του και την ανάπτυξη της επιχειρηματικότητας και της εργασίας. Μπορεί όμως να χρησιμοποιηθεί και για εγκληματικούς σκοπούς όπως είναι η παραβίαση των προσωπικών δεδομένων και της ιδιωτικής ζωής, η τρομοκρατία κ.λπ.

Η Ευρωπαϊκή Ένωση πρέπει να εκπαιδεύσει και να βοηθήσει τους πολίτες της να χρησιμοποιούν τα δεδομένα αλλά και να τους προστατεύσει από κακόβουλες ενέργειες προσώπων, οργανισμών αλλά και κρατών. Για τους παραπάνω λόγους υπερψηφίζω τη σχετική έκθεση.

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. ‒ I strongly support the data—driven economy, which will stimulate research and innovation on data while leading to more business opportunities and an increased availability of knowledge and capital, in particular for SMEs, across Europe. The development of the digital world, beyond connectivity, needs common standards, interoperability, accessible platforms, high-speed networks and high—performance computing infrastructure.

I therefore support the call on the Commission to clarify its plan on how to support the development of broadband infrastructure, cloud computing, innovations in standards and a stable legal framework. I believe the Commission must ensure that the framework for a data-driven economy is legally sound, respecting data protection standards, yet flexible enough to adapt to the changing environment of digital markets.

Finally, I would like to understand how the Commission will encourage and support the Member States in implementing training initiatives related to data handling and the development of the necessary skills.

 
  
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  Elena Gentile (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore della proposta di risoluzione sul tema "Verso una florida economia basata sui dati" perché ritengo il tema dei big data fondamentale nel futuro dell'UE e nell'ambito del mercato unico digitale.

L'economia basata sui dati può essere fondamentale per mettere a valore il know-how tecnologico dell'Europa, recuperare la competitività perduta, creare posti di lavoro e digitalizzare le giovani generazioni. Per avere tali effetti, tuttavia, ritengo fondamentale che la normativa raggiunga il giusto equilibrio rispetto ai temi del trattamento dei dati personali, della trasparenza nel loro utilizzo e della tutela della privacy.

Condivido il richiamo del Parlamento a far si che l'Europa si doti di quelle infrastrutture di rete, come la banda larga, necessarie a sviluppare un'economia basata sui dati, e ritengo lo strumento dei partenariati pubblico-privati come molto importante. Penso, infatti, che l'economia dei dati richieda anche sviluppo dell'imprenditorialità, ed è dunque fondamentale coinvolgere le PMI, le start up e il mondo della ricerca per innovare sempre più le tecnologie e i servizi offerti.

Apprezzo, infine, il richiamo al tema della sensibilizzazione e coinvolgimento della società e dell'opinione pubblica rispetto ai temi delle nuove tecnologie, dell'economia condivisa e del mercato digitale.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Compartimos la opinión de la Resolución según la cual la economía digital puede servir de palanca para el crecimiento económico. Compartimos también algunas recomendaciones sobre la protección de la privacidad y de los datos. Por lo tanto, esas garantías deben ir más allá y asegurar que el flujo de datos no pueda servir de herramienta para el control de la población por parte de los gobiernos o de las empresas. La Resolución nos parece también demasiado optimista en cuanto a las posibilidades de crecimiento que ofrece la economía digital. Por ello, nos abstenemos.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour. The text is positive towards the innovative potential of big data; not only does it welcome the free flow of data initiative, but also highlights the importance of open data and open source, privacy and security by design, modern and future-proof regulatory framework to ensure the right conditions are set for growth and innovation in a data-driven economy.

 
  
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  Τάκης Χατζηγεωργίου ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Υπερψηφίσαμε την έκθεση λόγω της έμφασης που δόθηκε στην ανάγκη ενίσχυσης της συμμετοχής της κοινωνίας στην ψηφιακή οικονομία. Συγκεκριμένα, η έκθεση προτείνει δράσεις που στόχο έχουν την αύξηση της επίγνωσης του κοινού και ενθαρρύνουν τον δημόσιο διάλογο στα κράτη μέλη καθώς και σε ευρωπαϊκό και διεθνές επίπεδο στο θέμα σχετικά με τα οφέλη των ψηφιακών τεχνολογιών και την αξία τους (ιδίως μεταξύ των ομάδων εκείνων που δεν έχουν ακόμη πρόσβαση στις ψηφιακές τεχνολογίες ή δεν έχουν ακόμη εξοικειωθεί με αυτές). Ζητείται επίσης να αναληφθούν πρωτοβουλίες για να δοθεί, αφενός, δυνατότητα στους πολίτες να αξιοποιήσουν τα δεδομένα τους, ιδίως όσον αφορά την ανάπτυξη νέων καινοτόμων υπηρεσιών, και να αυξηθεί, αφετέρου, η επίγνωση του κοινού σχετικά με τα οφέλη και την αξία που έχουν τα μαζικά δεδομένα για την κοινωνία.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ I supported the resolution ‘towards a thriving data-driven economy’. The Commission’s 2014 strategy on big data supports the transition towards a data-driven economy in Europe, which will be core to the Digital Single Market, and aims to stimulate research and innovation on data, leading to more business opportunities and an increased availability of knowledge and capital – in particular for SMEs – across Europe. The big data market has huge potential with an expected growth rate up to 2017 that is six times faster than in the overall ICT market, possibly 3.75 million new jobs by 2017 and 1.9 % in additional GDP growth by 2020. This rapidly growing sector will need advanced, digitally skilled workers, an area in which the EU workforce is currently lacking. Education and training will therefore be crucial. Also hugely important will be improved investment in broadband services, particularly in rural areas, so that all EU regions and citizens can benefit from this burgeoning sector. That is why I supported the amendment calling for improved support and incentives for cooperative and municipal investments in broadband infrastructure, which will also facilitate broadband coverage in rural areas.

 
  
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  Hans-Olaf Henkel (ECR), in writing. ‒ The resolution, which is accompanied by five oral questions, highlights the importance of big data and specific areas linked to it, such as data protection, broadband infrastructure and e-services. As a strong supporter of the data-driven economy, and in light of the importance of these topics for the successful implementation of the Digital Single Market, my vote was positive. In addition, I believe that the euro must be abolished. It leads to dissension and discord in Europe.

 
  
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  Mike Hookem (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasovao sam za rezoluciju Europskog parlamenta o komunikaciji „Prema rastućem gospodarstvu temeljenom na podacima” jer se time jača europsko jedinstveno digitalno tržište, te potiču konkurentnost i tehnološki napredak Unije. Veliki je naglasak stavljen na informacijske i komunikacijske tehnologije koje postaju sve važnije za sve sektore društva, te pokretanje gospodarstva. U tom pogledu potrebno je smanjiti prepreke koje onemogućavaju takav razvoj i rast. Međutim, nužno je osigurati efikasnu zaštitu podataka i spriječiti svaku vrstu zloupotrebe slobodnog protoka podataka. Sukladno tome, zakonodavni okvir treba prilagoditi novim uvjetima koji zahtijevaju pojedine promjene i usklađivanja.

 
  
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  Jean-François Jalkh (ENF), par écrit. – Malgré quelques bonnes idées, le projet pêche par un ultralibéralisme et une volonté toute européenne de parvenir à mettre sur pied un marché intégré. L'approche est mercantile et orientée vers le service plutôt que vers l'industrie. Ce marché commun de la donnée s'inscrit dans un cadre européiste qui tend vers une standardisation réglementaire et l'abolition des barrières aux échanges de données. Cela se fait au détriment des États, et renforce la Commission. En conséquence, j'ai voté contre.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de la résolution de mon collègue Jerzy Buzek sur une économie de la donnée prospère. Le Parlement européen veut examiner le potentiel économique de cette révolution digitale tout en protégeant les données des citoyens de l'Union. Cette révolution appelle au développement de nouvelles infrastructures. Or les PME sont très actives dans le secteur des Big Data et je suis favorable à ce qu'elles soient encouragées car elles favorisent la croissance européenne. Cependant l'économie de la donnée va entraîner des changements très importants sur le marché du travail. C'est pourquoi je soutiens cette résolution qui met en lumière dans de nombreux secteur le potentiel, mais aussi les risques, engendrés par ces nouvelles évolutions dans le paysage européen.

Cette résolution a été adoptée à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Die ausgezeichnete Entschließung zum Thema Big Data ist einerseits eine ausgewogene Bestandsaufnahme, wonach Europa großen Nachholbedarf hat, um in diesem Feld wieder ein globaler Standardsetzer zu sein, andererseits umfasst sie einige zukunftsweisende Vorschläge, wie die Ziele erreicht werden können. Ich stimme deshalb für diesen Entschließungsantrag.

 
  
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  Krišjānis Kariņš (PPE), rakstiski. ‒ Es atbalstīju Eiropas Parlamenta rezolūciju par virzību uz plaukstošu ekonomiku, kura balstīta uz datiem. Šī rezolūcija iet roku rokā ar ES virzību uz vienoto digitālo tirgu, kas tiek īstenots, lai pavērtu plašākas iespējas ekonomikas attīstībai.

Uz datiem balstīta ekonomika jeb digitālā ekonomika, kurā informācijas tehnoloģijas tiek plaši izmantotas visās sociālajās, tautsaimniecības, kultūras un izglītības jomās, sniedz milzīgas attīstības iespējas. Tomēr, lai šīs iespējas varētu izmantot, ir nepieciešamas investīcijas izpētē, infrastruktūrā un tehniskajā izstrādē, un šī rezolūcija attiecīgi uzsver, ka ES ir nepieciešams izveidot vienotu, modernu un nākotnes prasībām atbilstošu tiesisko regulējumu, kas stimulē un attīsta investīcijas gan tīkla infrastruktūrā, gan izpētē.

Es uzskatu, ka uz datiem balstītai ekonomikai, kurā tiek izmantotas informācijas tehnoloģijas, ir milzīgs potenciāls, lai veicinātu Eiropas Savienības ekonomisko izaugsmi.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of the resolution calling to support and accelerate the transition towards a data-driven economy in Europe. It will stimulate research and innovation on data while leading to more business opportunities and an increased availability of knowledge and capital, in particular for SMEs, across Europe.

 
  
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  Ilhan Kyuchyuk (ALDE), in writing. We are currently living in a time of the fourth industrial revolution. The fourth industrial revolution has been characterised by the advance of technology and availability of vast amounts of data. Looking from this perspective, it is obvious why the EU should support and accelerate the transition towards a data-driven economy in Europe. Availability of information and knowledge will definitely stimulate research and innovation and will create many opportunities for businesses across Europe. Furthermore, the data—driven economy will improve competitiveness and make citizens’ lives better. In this context, it can be argued that the data—driven economy will bring productivity growth to the EU. That is another reason why we should support it and facilitate it.

 
  
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  Stelios Kouloglou (GUE/NGL), in writing. ‒ The Commission had presented its communication on data-driven economy and it was up to Parliament to give its opinion. I think that privacy and data protection are indispensable and cannot be compromised. A data-driven economy should be built on anonymous data. I am concerned about the use of data for corporate and governmental surveillance. This is why I voted abstention.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. – Stando alle previsioni dell'International Data Corporation (IDC), per il periodo 2013-2017, relative al mercato mondiale della tecnologia dei Big data e dei servizi correlati, il tasso di crescita del mercato dei Big data, fino al 2017, sarà sei volte più rapido rispetto al mercato globale delle TIC.

Lo sviluppo dei Big data è parte integrante di un nuovo mercato digitale e garantirà lo sviluppo di modelli aziendali innovativi e competitivi. Ho deciso di votare favorevolmente la presente risoluzione poiché un'economia basata sui dati costituisce un'occasione unica per la crescita e l'occupazione. Con riferimento alle imprese, è possibile affermare che i dati rappresentano una preziosa risorsa, aumentandone il valore attraverso lo sviluppo di modalità innovative e intelligenti, ovviamente nel rispetto della normativa sulla tutela della privacy.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre la résolution "vers une économie de la donnée prospère". Il s'agit d'un texte fort intéressant qui contient quelques bonnes idées. Cependant, il n'aborde pas le problème de l'indépendance des pays européens vis-à-vis des fournisseurs et gestionnaires étrangers de réseaux et de données.

L'aspect stratégique de la maîtrise technologique de la gestion et du stockage des données, ainsi que son impact sur la souveraineté politique et économique des États membres et sur la liberté des citoyens est complètement éludé du rapport, au profit d'une vision libérale.

Enfin, il s'inscrit dans un cadre européiste en demandant une harmonisation réglementaire et la fin des barrières aux échanges de données, ce qui se traduit par la prise de nouvelles législations bruxelloises et un renforcement de la Commission européenne.

 
  
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  Gilles Lebreton (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre cette résolution car elle est ouvertement ultra-libérale.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de esta propuesta porque considero que el desarrollo tecnológico debe estar al servicio del pueblo europeo, y no al revés. Nos preocupa que el texto sirva de apoyo a la Comisión en su estrategia de liberalización y privatización de la infraestructura y los servicios digitales, incluidos los bancos de datos públicos. Las menciones a la seguridad y la privacidad son vagas, lo que revertirá, también negativamente, en las libertades fundamentales de los europeos.

 
  
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  Petr Mach (EFDD), písemně. ‒ Hlasoval jsem proti. Návrh je snůškou nápadů na regulace a dotace, např. vybízí členské státy, „aby podporovaly širokopásmovou infrastrukturu pomocí stávajících programů, jako je Nástroj pro propojení Evropy, Evropský fond pro strategické investice (EFSI) a Fond soudržnosti.“ Infrastrukturu pro rychlý internet dávno budují soukromé společnosti, zásahy EU ani vlád nejsou na místě. Investice se nejlépe podporují zdravým konkurenčním prostředím bez regulací a dotací.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Απείχα κατά την ψηφοφορία επί της πρότασης ψηφίσματος σχετικά με τη μετάβαση σε μια ακμάζουσα οικονομία βασιζόμενη στα δεδομένα, για τους λόγους που ανέφερα αναλυτικά στην ομιλία μου στην Ολομέλεια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου στις 7/3/2016 καθώς και διότι η εν λόγω πρόταση ψηφίσματος δεν είναι πλήρης.

 
  
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  Marian-Jean Marinescu (PPE), în scris. – Am votat pentru Rezoluția întitulată „Către o economie de succes bazată pe date” deoarece este necesară crearea, în cel mai scurt timp, a unui cadru legislativ pentru piața unică digitală, care va avea un impact decisiv asupra viitorului IMM-urilor.

În economia tehnologiei și inovării, IMM-urile vor utiliza volume mari de date pentru a putea concura din postura de lideri globali într-o economie bazată pe date. UE trebuie să pregătească de urgență legislația referitoare la valoarea datelor și modul de utilizare a acestora pentru a elabora noi modele de investiție și pentru a încuraja creșterea economică.

Comisia Europeană trebuie să accelereze procesul de stimulare a apariției unor noi modele de întreprinderi și de servicii care pot să creeze în următorii ani multe locuri de muncă. Pentru a realiza acest lucru, Comisia și statele membre trebuie să pună în aplicare reglementările necesare care să garanteze creșterea investițiilor în infrastructura de rețea. Fără o infrastructură de rețea performantă, care să garanteze capacități de date și viteze corespunzătoare, economia digitală nu va putea demara.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ I supported this resolution, which stresses that the processing of certain kinds of data, in particular personal data, falls under the scope of EU data protection law and urges, in this connection, the swift adoption of the Data Protection Package.

 
  
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  Dominique Martin (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté pour ce texte. Le Big Data (ou données massives ou megadonnées) consiste en un ensemble de données plus ou moins structurées qui deviennent tellement volumineuses qu'elles sont difficiles à travailler avec des outils classiques de gestion de base de données.

La question de la collecte, de la capture, du stockage, de la recherche, du partage, de l'analyse, de l'utilisation commerciale et non commerciale de ces données impactera tous les domaines de la vie courante (santé, commerce, agriculture, services publics, e-commerce, marketing, logistique, télécoms, objets connectés, sécurité publique, transparence de l'action publique et de la démocratie, météorologie, industrie automobile, services sociaux, gestion du trafic et des transports, applications et services, cybersécurité, etc.).

Malgré quelques points négatifs, il n'en reste pas moins qu'un des éléments de la résolution incite à sensibiliser le public européen à l'importance de données massives, notamment des catégories de populations qui n'ont pas accès à la technologie ou sont peu familiarisées avec celle-ci, ce qui est toujours un élément important quand on connaît les questions de fractures numériques que l'on constate même en France.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. ‒ Accolgo con favore l'aumento degli investimenti in un'economia basata sui dati, assicurandoci però che i benefici arrivino a tutti, uomini e donne. Allo stesso tempo dobbiamo tenere in considerazione la sicurezza dei nostri cittadini. Sono convinta che l'Europa sia pronta ad affrontare queste sfide e per questo ho votato a favore.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ Mi apoyo a la propuesta de Resolución sobre la iniciativa «Hacia una economía de los datos próspera». La economía de los datos tiene un papel muy importante en la estrategia de la Unión Digital y debemos trabajar para aprovechar sus ventajas.

Debemos, por tanto, invertir en infraestructura e I+D, así como fomentar las empresas emergentes y las pymes en la economía de los datos, logrando, a su vez, implicar a la sociedad.

 
  
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  Valentinas Mazuronis (ALDE), raštu. ‒ Balsavau už Europos Parlamento pranešimą dėl klestinčios, duomenimis grindžiamos ekonomikos kūrimo. Pritariu pranešime įtvirtintoms nuostatoms, kad e-duomenimis grindžiama ekonomika gali tapti augimo ir užimtumo galimybe, o nauji verslo modeliai ir paslaugos pagerinti produktyvumą. Todėl manau, jog turėtų būti skiriamas tinkamas dėmesys investicijoms į infrastruktūrą, mokslinius tyrimus, technologinę plėtrą bei skatinamos pradedančiosios įmonės ir MVĮ.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this report, which deals with big data and encourages new research and development, whilst also encouraging closing the skills gap.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ Malgré quelques bonnes idées, le projet pêche par un ultralibéralisme et une volonté toute européenne de parvenir à mettre sur pied un marché intégré. L'approche est mercantile et orientée vers le service plutôt que vers l'industrie. Ce marché commun de la donnée s'inscrit dans un cadre européiste qui tend vers une standardisation réglementaire et l'abolition des barrières aux échanges de données. Cela se fait au détriment des États, et renforce la Commission.

En conséquence j'ai voté contre.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. I voted in favour of this resolution, as it highlights the fact that the creation of a data-driven economy is essential for the success of the Digital Market Strategy. The resolution also demonstrates that the shift towards a data driven economy must happen at every level and is not something that should happen only in the industries commonly associated with the digital sphere, but is something that should occur across the board. It also stresses the importance of data protection and consumer privacy.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – La numérisation de la société se généralise. Elle touche l'ensemble de notre société et génère aujourd'hui une 4e révolution. En lançant le marché numérique unique, l'Union européenne a l'ambition de saisir cette opportunité de croissance et d'emploi. Elle vise à renouer avec la compétitivité pour relancer son économie.

Mais, comme le souligne le rapport, cette révolution doit être encadrée, notamment sur l'importance du respect de la vie privée. La protection des données est une condition sine qua non au développement durable de notre économie numérique.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Hospodárstvo založené na údajoch na vnútroštátnej a európskej úrovni má nesporné výhody pre našu spoločnosť a ekonomický rozvoj. Predstavuje základný kameň pre vytvorenie fungujúcej digitálnej únie a má veľký význam pre horizontálne aspekty hospodárstva ako výskum a vývoj, vytvorenie trhu s údajmi, podpora vedomostnej spoločnosti disponujúcej relevantnými zručnosťami v oblasti digitálnych technológií, podpora start-upov, investícií, rastu, zamestnanosti, rozvoja malých a stredných podnikov, zvyšovanie konkurencieschopnosti, sociálna súdržnosť atď. V spoločnosti založenej na údajoch a virtuálnej výmene informácií je však nevyhnutné nájsť strednú cestu medzi trhom s tzv. „veľkými dátami“ a ochranou osobných údajov. Dostatočne jasné a striktné definovanie orgánov a osôb oprávnených na prístup a nakladanie s osobnými údajmi je citlivou témou a predstavuje základ transparentných vzťahov založených na dôvere medzi občanmi a spotrebiteľmi na jednej strane a verejnými autoritami a firmami na druhej strane. Digitálna ekonomika má bezpochyby potenciál vytvoriť množstvo nových pracovných miest, rovnako ako uľahčiť cezhraničnú výmenu informácií, avšak ďalší aspekt, ktorý musí byť v tejto súvislosti zaručený, je ochrana práv duševného vlastníctva a patentových práv, čo je kľúčový predpoklad fungujúceho systému vládnutia a demokracie založenej na informačných technológiách a údajoch. Tento návrh prihliada na vyššie uvedené skutočnosti, preto mu vyjadrujem svoju podporu.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I have voted in favour of the resolution ‘towards a thriving data-driven economy’ in order to define broadband infrastructure investment, consumer protection, SMEs’ opportunities, smooth and efficient innovation processes and data protection as priorities in this new data—driven economy.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ De acordo com as previsões da International Data Corporation, até 2017 a taxa de crescimento do mercado dos grandes volumes de dados será seis vezes superior à do mercado global das TIC e atingirá um total global de 50 mil milhões de euros, o que poderá gerar 3,75 milhões de novos empregos. O aumento exponencial, sem precedentes, do volume de dados, significa que, até 2020, existirão mais de 16 biliões de gigabytes de dados, o equivalente a uma taxa de crescimento anual de 236 % em termos de geração de dados.

Defendo a criação de uma economia dos dados na base da Estratégia do Mercado Único Digital, que permita à Europa recuperar a competitividade em setores avançados e acelerar a sua recuperação económica, o investimento no crescimento e a inovação em todos os setores. Para isso, temos de ter uma conjuntura empresarial propícia, com um quadro regulamentar moderno e preparado para o futuro, estimule e promova o investimento nas infraestruturas de rede necessárias às exigências da economia digital.

Saliento a importância da adoção de políticas que eliminem o excesso de obstáculos em setores inovadores que incentivem os investimentos em investigação e desenvolvimento e na normalização europeia.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ La proposition de résolution est basée sur des éléments factuels erronés, de nature à biaiser l'analyse. De plus, elle entérine une vision ultralibérale de l'économie, inféodée aux dogmes libre-échangistes.

C'est pourquoi j'ai voté contre.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de cette résolution qui porte principalement sur les mégadonnées. La problématique de la collecte et du traitement de la masse croissante de données numériques offre de nouvelles perspectives économiques, sociales et d'innovation technologique qu'il est nécessaire d'exploiter.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ La résolution "Vers une économie de la donnée prospère" met en avant le potentiel économique que permet la révolution des technologies de l'information et de la communication pour l'ensemble de la société. Les métadonnées, notamment, portent en elles de grandes possibilités économiques et sociales. Bien qu'absent de la séance plénière pour raison médicale, je soutiens la résolution présentée.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ I have voted for this motion for a resolution, which expects the benefits of a data-driven economy at national and European level to have an impact on society and on all types of enterprise in the value chain. At the core of the Digital Single Market strategy is the creation of a data-driven economy.

 
  
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  Dan Nica (S&D), în scris. ‒ Crearea unei economii bazate pe date se află în centrul strategiei privind piața unică digitală și are potențialul de a ajuta Europa să recâștige competitivitatea în sectoarele avansate și de a accelera redresarea economică a Europei.

Comisia și industria europeană de date s-au angajat să investească 2,5 miliarde de euro într-un PPP, pentru a consolida sectorul de date și a pune Europa în fruntea cursei mondiale în domeniul datelor prin maximizarea potențialului economiei digitale. Accesul la portaluri de date deschise și la infrastructuri electronice de cercetare reprezintă o posibilă modalitate de a reduce dezavantajele cu care s-ar putea confrunta cercetătorii și IMM-urile din regiunile periferice.

Solicităm Comisiei să adopte politici care să elimine barierele excesive din sectoarele inovatoare și să stimuleze investițiile în activitățile de cercetare și dezvoltare și în standardizarea europeană. Solicităm, de asemenea, crearea unui mediu de reglementare viabil în viitor, care să reflecte caracterul schimbător al pieței, să fie neutru din punctul de vedere al tehnologiei, să stimuleze crearea de noi întreprinderi și intrarea pe piață a noilor operatori, asigurând condiții echitabile și condiții de concurență loială, evitând totodată sarcina reglementării excesive și garantând respectarea deplină a normelor privind protecția datelor și a vieții private. Salutăm intenția Comisiei de a reexamina Directiva privind confidențialitatea în mediul electronic.

 
  
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  Luděk Niedermayer (PPE), písemně. ‒ V souvislosti s tímto usnesením považuji za alarmující, že pokročilých digitálních technologií plně využívá pouze 1,7 % podniků, a to navzdory přínosům, které digitální nástroje mohou mít ve všech hospodářských odvětvích. Je proto naléhavé, aby Komise a členské státy zavedly strategii v oblasti digitálních technologií zaměřenou na podnikatelské subjekty. Rovněž by mělo dojít ke zřízení evropských středisek pro digitální ekonomiku, která se budou zabývat využíváním dat velkého objemu a jiných datových technologií ze strany podnikatelů, malých a středních podniků a inovativních společností a budou rovněž zahrnovat výzkumné pracovníky i širší ekonomiku. Je třeba prosazovat zřizování inovačních prostorů a klastrů s cílem napomoci rozvoji dovedností a tvorbě konkurenční výhody v oblasti duševního kapitálu a lépe porozumět perspektivám a omezením technologie dat velkého objemu.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Selleks et EL püsiks konkurentsivõimeline, on vaja jätkuvalt arendada digivaldkonda, investeerida andmepõhisesse majandusse, soodustada idufirmade ja VKEde tegevust ja suurendada ühiskonna kaasamist.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFDD), raštu. ‒ Balsavau už šią rezoliuciją.

Europos Sąjungoje turi būti vystoma duomenimis grindžiama ekonomika. Tai yra ekonomikos produktyvumo šaltinis.

Siekiant užtikrinti galimybę duomenimis grindžiamai ekonomikai vystytis netrukdomai, reikia užtikrinti tinkamą teisinį pagrindą ir strategijas bei asmens duomenų apsaugos ir informacijos saugumo priemones. Reikia remti mokslinius tyrimus ir technologinę plėtrą technikos, socialinių ir ekonomikos mokslų srityje. Ypatingas dėmesys turi būti skiriamas investicijų į duomenimis grindžiamą ekonomiką skatinimui. Reikia sudaryti palankias sąlygas MVĮ bei skatinti didesnį visuomenės dalyvavimą.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. ‒ L'economia basata sui dati richiede competenze avanzate e dovrebbe creare nei prossimi anni un numero significativo di posti di lavoro in Europa. Il tasso di crescita del mercato dei big data fino al 2017 sarà sei volte più rapido rispetto al mercato globale delle TIC e raggiungerà un totale complessivo di 50 miliardi di euro. Lo sviluppo di tale mercato pertanto è parte integrante di un nuovo mercato digitale e dovrebbe quindi garantire lo sviluppo di modelli aziendali innovativi e competitivi, pur dovendosi conformare al quadro UE in materia di protezione dati. Per tali ragioni avrei espresso un voto positivo.

 
  
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  Eva Paunova (PPE), in writing. The data-driven economy will stimulate research and innovation on data while leading to more business opportunities and an increased availability of knowledge and capital, in particular for SMEs, across Europe. Social and economic benefits associated with the integrated use of data in all sectors of the European economy and all fields of European research could be enormous. Big data is an integral part of the new digital market, which I have been continuously supporting with my work as MEP. That is why I am in favour of the resolution.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. ‒ Usvojeni amandmani su znak da je Komisija prepoznala potencijal i značaj ovog izvješća koje se odnosi prema rastućem gospodarstvu temeljenom na podacima. Razvojem prateće infrastrukture kao što su širokopojasna mreža, visoko djelotvorna računalna infrastruktura, budući internet razvoj, IPv6 razvoj i sigurna pohrana doprinosimo rastu gospodarstva te tim putem trebamo ići. Vidimo da se zahtjevi tržišta mijenjaju; posebice fokusiranjem na profesionalce s vještinama kao što su „upravljanje podacima” i kodiranje, te temeljem toga smatram da je ova rezolucija s prihvaćenim amandmanima usklađena s potrebama dosljednosti i ciljevima ka rastućem gospodarstvu.

Vladine baze podataka su alat koji bi trebao služiti na dobrobit sviju te se iskreno nadam da će se to ostvariti zahvaljujući ovoj rezoluciji. Zaštita podataka je danas jako važno pitanje za svakog građana Europske unije, ali i svijeta. Europa mora biti lider u zaštiti osobnih podataka kako bi stvorili nove standarde na globalnoj razini koje ce drugi slijediti.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Razvoj sustava velikih podataka integralni je dio novog digitalnog tržišta i njime bi se trebao zajamčiti razvoj inovativnih i kompetitivnih poslovnih modela. Prema procjenama obujam podataka raste nezabilježenom brzinom i do 2020. godine će postojati 16 trilijuna gigabajta podataka, što je godišnja stopa rasta od 236 % u stvaranju podataka. Odluke donesene zahvaljujući znanju dobivenom iz sustava velikih podataka mogu rezultirati primjetnim povećanjem produktivnosti i konkurentnosti, a prednosti tih sustava doprinijet će dodatnom godišnjem rastu BDP-a od 1,9% do 2020. godine. Prema podacima IDC-a (International Data Corporation) stopa rasta na tržištu velikih podataka mogla bi rezultirati otvaranjem 3,75 milijuna novih radnih mjesta do 2017., što je izrazito važno obzirom na ekonomsku klimu koja vlada Europom.

Iz tog razloga, podržavam Rezoluciju prema rastućem gospodarstvu temeljenom na podacima obzirom na njen pozitivan utjecaj na društvo i sve vrste poduzeća na nacionalnoj i europskoj razini. Gospodarstvo temeljeno na podacima će potaknuti istraživanja i inovacije što dovodi do većih poslovnih mogućnosti i povećanu dostupnost znanja i kapitala, posebno za mala i srednja poduzeća diljem EU-a.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ A presente resolução está intrinsecamente associada à Estratégia do Mercado Único Digital, onde se apregoa algum do palavreado que vai florescendo com a estratégia neoliberal dominante, como o “desenvolvimento de normas orientadas para o mercado”, as “ parcerias público-privada no domínio dos megadados” e os “novos modelos de negócio”.

A “criação de emprego”, o “crescimento das PME” e a “proteção de dados” são referências que mascaram a realidade, em que milhares de micro, pequenas e médias empresas surgem e desaparecem por falência sempre com a promessa de um horizonte próspero, uma miragem para a esmagadora maioria. O desemprego mantém-se a níveis muito altos na UE, nomeadamente em Portugal.

A resolução avança um conjunto de propostas que consideramos inaceitáveis. São exemplo as inaceitáveis concessões às multinacionais no domínio da proteção de dados e limitações à ação dos Estados.

Votámos contra.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. – Podržavam prijedlog rezolucije zastupnika Buzeka te ga u cijelosti podržavam. Vjerujem kako je gospodarstvo temeljeno na podacima jedan od ključnih faktora budućeg ekonomskog razvitka Unije i da može bitno doprinijeti stvaranju novih radnih mjesta, ali je prethodno potrebo stvoriti dobre zakonske okvire. Smatram pohvalnima prijedloge koji se odnose na slobodno kretanje podataka i zakonske inicijative usmjerene na uklanjanje prepreka za ostvarivanje jedinstvenog tržišta.

Podsjećam da razvoj gospodarstva temeljenog na podacima nailazi i dalje na niz prepreka kako na europskoj tako i na razini država članica. Postojeći zakonski okviri ne idu u korist razvitku gospodarstva temeljenog na podacima, a nedostatak interoperabilnosti i nepotrebne administrativne barijere, kako se navodi u izvješću, doveli su do toga da su mnoge dobre poslovne prilike ili bile izgubljene ili ostvarene izvan Europe.

Izražavam stoga nadu da će i ova rezolucija doprinijeti što bržim izmjenama postojećih zakonskih okvira i stvaranju pogodne klime za razvoj gospodarstva temeljenog na podacima.

 
  
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  Pavel Poc (S&D), písemně. ‒ Podpořil jsem zprávu o ekonomice založené na datech, jelikož data představující nedílnou součást našich životů, mohou přinést nové příležitosti pro růst a zaměstnanost. Zprávu jsem podpořil také z důvodu výhodnosti dat pro spotřebitele, vládu, lékařství a boj proti zločinu. Jsem si vědom, že použití dat s sebou nese značná rizika, proto se budování jednotného digitálního trhu neobejde bez náležité ochrany údajů. Ta by měla být zajištěna jednotným právním rámcem. Ekonomika založená na datech může vést k větší prosperitě, ekonomickému růstu, výzkumu a inovacím. Stejně tak je však nutné, aby Evropská komise i členské státy myslely na to, že právě podpora výzkumu a inovací je podstatně důležitá pro vybudování ekonomiky opírající se o data. Hlasoval jsem proto pro využití evropských i národních finančních prostředků pro posílení evropského výzkumu a inovací v dané oblasti.

 
  
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  Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. ‒ Ogni minuto il mondo genera dati per 1,7 milioni di miliardi di byte, pari a 360 000 DV, più di 6 megabyte pro capite ogni giorno. Di conseguenza il settore dei dati cresce del 40 % l'anno, sette volte più velocemente del mercato generale dell'informazione e della comunicazione.

La creazione di un'economia basata sui dati dovrebbe essere al centro della strategia del mercato unico digitale e potrebbe creare nei prossimi anni un numero significativo di posti di lavoro in Europa. Ho votato a favore di questa proposta e mi auguro che la Commissione e gli Stati membri possano investire di più nelle infrastrutture di rete attraverso un quadro normativo ad hoc e continuando a sostenere le infrastrutture a banda larga attraverso programmi esistenti quali il meccanismo per collegare l'Europa, il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e il Fondo di coesione.

 
  
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  Stanislav Polčák (PPE), písemně. ‒ Jakožto člen Výboru pro regionální rozvoj jsem zastáncem zvyšování zaměstnanosti všemi možnými nástroji. V kontextu stávajícího pracovního programu Evropské komise představuje jednotný digitální trh stěžejní cíl, díky kterému budoucí prosperující ekonomika založená na datech může představovat příležitost pro zaměstnanost a růst mimo jiné tím, že umožní vznik nových podnikatelských modelů a služeb. Na naší společné cestě k prosperující ekonomice představuje ekonomika založená na datech budoucnost, která kromě konektivity vyžaduje společné normy, vysokorychlostní sítě a stejně tak výkonné počítačové infrastruktury.

Jsem zastáncem toho, aby členské státy Evropské unie využívaly více velkoobjemových dat a aby byly finančně podporovány Unií, stejně tak aby Rada podpořila vznik jednotných elektronických identifikačních pravidel. Myslím si, že rozhodnutí, která jsou podložena na datech velkého objemu, mohou přispět k nárůstu produktivity a konkurenceschopnosti, které v konečném výsledku přispějí k nárůstu HDP v členských státech Evropské unie.

 
  
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  Jiří Pospíšil (PPE), písemně. ‒ Jako člen výboru IMCO, který se aktuálně zabývá širokou problematikou digitálního trhu, vítám, že se Evropský parlament zabývá otázkou ekonomiky založené na datech. EU tento druh ekonomiky podpoří nejlépe, pokud nastaví základní pravidla, ale nebude se snažit do všeho zasahovat a regulovat každý detail. Pokud chceme opravdu pomoci, doplňme ještě podporu školství, které bude občany dobře připravovat na to, aby se do „datové“ ekonomiky mohli plnohodnotně zapojit.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai soutenu cette résolution, car elle s'inscrit dans une démarche de nécessaire adaptation de nos économies pour relever les défis du XXIe siècle.

En effet, le texte insiste sur l'importance d'une économie fondée sur les données dans la stratégie pour une Union numérique et sur la nécessité d'investir dans les infrastructures, dans la recherche et le développement. Aussi, le soutien aux jeunes entreprises innovantes doit être rappelé, en accordant notamment une attention particulière à l'implication des citoyens dans l'utilisation de ces nouveaux outils.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ Votei a favor da proposta de resolução sobre o tema «Para uma economia dos dados próspera», por considerar que a criação de uma economia dos dados baseada na Estratégia do Mercado Único Digital permitirá à Europa recuperar a competitividade em setores avançados e acelerar a sua recuperação económica, o investimento no crescimento e a inovação.

Concordo que uma economia dos dados exige competências avançadas, pelo que contribuirá para a criação de um número significativo de empregos na Europa nos próximos anos.

Assim, saúdo o presente relatório por reconhecer os benefícios sociais e económicos associados à utilização integrada dos dados em todos os setores e domínios da economia e da investigação europeia.

Saliento, contudo, a importância de se adotar um pacote relativo à proteção de dados, o qual recai no âmbito da legislação em matéria de proteção de dados da UE.

Votei a favor da proposta de resolução, também por considerar importante o investimento por parte do setor privado, bem como o fomento de empresas em fase de arranque e PME na economia dos dados.

Reconheço, portanto, a importância de promover iniciativas e debates públicos nos Estados-Membros sobre os benefícios e o valor das tecnologias digitais, com o propósito de envolver a sociedade.

 
  
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  Dominique Riquet (ALDE), par écrit. ‒ En raison de la croissance exponentielle du marché des mégadonnées (taux de croissance annuelle de la production de données estimé à 236 % d'ici 2020) et de sa place grandissante dans la vie quotidienne des citoyens et consommateurs, cette proposition de résolution entend poser le cadre de réflexion européen pour appréhender les enjeux et défis que représente une économie fondée sur les données.

Cette dernière incarne un gain majeur de productivité et de compétitivité, avec des retombées positives sur la croissance (estimée à 1,9 % de croissance supplémentaire du PIB d'ici 2020) et l'emploi (création de 3,75 millions de nouveaux emplois avant 2017).

Devant ces perspectives prometteuses, la stratégie du Parlement pour développer au mieux l'économie fondée sur les données privilégie la poursuite des efforts pour l'établissement d'un marché unique du numérique en Europe, l'encouragement des investissements dans les infrastructures et en recherche et développement, et le soutien aux PME et aux jeunes entreprises innovantes.

Est rappelé également le rôle que doit jouer l'Union: promouvoir des modèles d'activité innovants et compétitifs, garantir une concurrence saine, protéger les droits fondamentaux des citoyens et des consommateurs (protection de la vie privée et des données).

Pour ces raisons, j'ai voté en faveur de cette résolution.

 
  
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  Robert Rochefort (ALDE), par écrit. ‒ Une nouvelle révolution est en marche, traversant nos sociétés européennes et les marquant de son empreinte: celle du numérique, ouvrant de nouvelles opportunités notamment sur le plan économique. Nous devons nous en saisir afin de nous assurer que l'Union européenne figure au premier rang mondial en la matière.

Mais cette révolution pose également des questions nouvelles, notamment en matière de sécurité et de confiance des citoyens et des consommateurs, de données et de mégadonnées. Fonder une "économie de la donnée prospère" exige de trouver cet équilibre entre le besoin de créer un cadre qui permette aux idées et modèles économiques et industriels innovants de s'exprimer dans tout leur potentiel et ainsi développer de nouvelles voies de croissance et d'emploi en Europe d'une part, et le besoin d'établir un cadre de protection des données des citoyens et des consommateurs adéquat d'autre part.

Le présent texte apporte des éléments de réponse intéressants à cet égard et c'est pourquoi je l'ai soutenu.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ A taxa de crescimento do mercado dos grandes volumes de dados até 2017 será seis vezes superior à do mercado global das TIC e atingirá um total global de 50 mil milhões de euros, o que poderá gerar 3,75 milhões de novos empregos até 2017. Espera-se que os benefícios de uma economia dos dados a nível nacional e europeu tenham um impacto sobre a sociedade e todo o tipo de empresas da cadeia de valor, reconhecendo o seu potencial para permitir à Europa recuperar a competitividade em sectores avançados e acelerar a sua recuperação económica, o investimento no crescimento e a inovação em todos os sectores. Contudo, tal só será possível na presença de um ambiente empresarial propício e se existirem formas de desencadear a transformação digital, e apenas se essas tecnologias respeitarem o quadro jurídico da União Europeia sobre a proteção de dados, a fim de ultrapassar os riscos e os desafios associados, nomeadamente em matéria de direitos fundamentais.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ La producción de datos está creciendo a un ritmo desorbitado. Distintos estudios indican que el volumen de datos aumenta a una tasa anual del 236 % y esta tendencia va a acrecentarse con millones de aparatos intercambiando información entre sí. Europa no puede quedarse fuera de la revolución de los macrodatos, una revolución que está afectando ya a cada sector económico y a cada ámbito de nuestras vidas.

Urge, por tanto, que la Unión Europea dé un paso al frente creando un marco favorable a la explotación de las oportunidades que esta nueva realidad brinda al desarrollo económico y la creación de empleo.

Como señala esta Resolución, a la que he dado mi apoyo, es necesario favorecer y apoyar la inversión en I+D, habilitar vías de financiación pública y privada, invertir en redes de banda ancha, impulsar la adaptación digital de las pymes y capacitar y formar a los trabajadores en este ámbito, pero, sin duda, es crucial garantizar la protección de datos y la seguridad en la red, así como blindar el respeto a los derechos de propiedad intelectual.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de cette résolution, qui porte sur le potentiel économique de la phase actuelle de la révolution des nouvelles technologies en Europe et dont les points majeurs sont: la nécessité, pour une nouvelle reprise numérique en Europe, de dégager des synergies entre les mégadonnées, la protection des données, la sécurité des données et les données ouvertes; la mise en place d'infrastructures appropriées, comme les réseaux à large bande en fibre optique, les infrastructures informatiques hautement performantes, le futur développement de l'internet des objets, le déploiement du protocole IPv6 et les stockages sécurisés, liés au développement de l'informatique en nuage en Europe; la reconnaissance des initiatives des PME qui favorisent la croissance et font de ces dernières l'acteur principal dans le domaine des mégadonnées; la reconnaissance des brevets en tant qu'instruments-clés pour encourager les investissements dans la recherche et le développement.

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Visokeriopai palaikiau šią rezoliuciją dėl duomeninis pagrįstos ekonomikos. Ateitis priklauso duomenimis grindžiamai ekonomikai, ir būtent joje mes turime formuoti naujus verslo modelius ir paslaugas bei taip gerinti produktyvumą.

Kartu reikia sukurti atitinkamas vartotojų teisių apsaugos priemones. Tikiuosi, jog duomenimis grindžiama ekonomika nacionaliniu ir Europos lygmenimis darys poveikį visuomenei ir visų rūšių vertės kūrimo grandinės įmonėms. Duomenimis grindžiamos ekonomikos kūrimas yra naujosios bendrosios skaitmeninės rinkos strategijos pagrindas. Todėl palankiai vertinu jos teikiamas galimybes padėti Europoje atkurti pažangių sektorių konkurencingumą ir paspartinti Europos ekonomikos atgaivinimą, investicijas į ekonomikos augimą ir inovacijas visuose sektoriuose.

 
  
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  Massimiliano Salini (PPE), per iscritto. ‒ L'interrogazione orale seguita dalla risoluzione votata oggi è parte integrante per il completamento del mercato unico digitale, una delle priorità dell'attuale programma di lavoro della Commissione.

Il testo votato mette in particolare l'accento sulla necessità dello sviluppo di infrastrutture a banda larga, del cloud computing, di una normativa più adeguata alle nuove tecnologie e allo stesso tempo più stabile in modo da promuovere gli investimenti. L'economia digitale offre molte opportunità di crescita, soprattutto per le PMI, e di creazione di posti di lavoro, che però richiedono nuove "data e digital skills". Al tempo stesso non bisogna dimenticare la protezione dei dati, la sicurezza delle reti e la normativa in materia di privacy.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Compartimos la opinión de la Resolución según la cual la economía digital puede servir de palanca para el crecimiento económico. Compartimos también algunas recomendaciones sobre la protección de la privacidad y de los datos. Por lo tanto, esas garantías deben ir más allá y asegurar que el flujo de datos no pueda servir de herramienta para el control de la población por parte de los gobiernos o de las empresas. La Resolución nos parece también demasiado optimista en cuanto a las posibilidades de crecimiento que ofrece la economía digital. Por ello, nos abstenemos.

 
  
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  Olga Sehnalová (S&D), písemně. ‒ Usnesení o cestě k prosperující ekonomice založené na datech je z mého pohledu vyváženým příspěvkem k problematice dat velkého objemu, která mají potenciál zvýšit hospodářskou produktivitu a zlepšit spotřebitelské služby a služby veřejné správy. Již nyní mohou spotřebitelé díky datům velkého objemu využívat některé služby, které zvyšují pohodlí, efektivitu i úspory, například v dopravě. Považuji za důležité, že usnesení uznává možné příležitosti rozvoje ekonomiky založené na datech, ale zároveň upozorňuje na to, že rozvoj těchto příležitostí musí být podmíněn zachováním důvěry a nastavením a účinným prosazováním práv spotřebitelů. Usnesení jsem proto podpořila.

 
  
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  Remo Sernagiotto (ECR), per iscritto. ‒ Il mercato mondiale della tecnologia dei Big data, ossia di grandi quantità di dati di tipo diverso prodotti a grande velocità da numerosi tipi di fonti, rappresenta il futuro della nostra economia.

Al giorno d'oggi, le attività umane, i processi industriali e la ricerca generano un livello di raccolta ed elaborazione di dati senza precedenti, i quali favoriscono la comparsa di nuovi prodotti, servizi e processi commerciali. L'analisi dei dati digitali, infatti, contribuisce in modo sostanziale al miglioramento dei risultati economici, alla nascita di nuove idee e alla previsione di eventi futuri. Questa tendenza rappresenta per l'Unione europea una potenzialità enorme in termini di crescita e occupazione; mi auguro pertanto che Stati membri e UE si dedichino allo sviluppo di infrastrutture e tecnologie adeguate, come ad esempio la banda larga e il cloud computing, nel contesto di un quadro giuridico stabile che rispetti gli standard di protezione dei dati e di sicurezza e le norme in materia di privacy.

Ritengo che una florida economia basata sui dati contribuirà al benessere dei cittadini e al progresso socioeconomico creando nuove opportunità commerciali e rendendo più innovativi i servizi pubblici. Ho votato quindi a favore della relazione.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ We in UKIP oppose the EU Commission proposal ‘towards a thriving data-driven economy’. We oppose new EU prescriptive legislation. We believe that Europe can achieve competitiveness by creating incentives and removing obstacles. It can achieve it by setting free the entrepreneurial spirit of business and industry.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ Back in 2014, the Commission drew up a new strategy on ‘big data’ which sought to support and accelerate the transition towards a data-driven economy. I will support initiatives which seek to positively assist in the development of the digital revolution.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR), písomne ‒ Iba 1,7 % spoločností v plnej miere využíva moderné digitálne technológie aj napriek výhodám, ktoré môžu digitálne nástroje priniesť. Preto som týmto uznesením hlasoval aj za to, aby Komisia a členské štáty zaviedli stratégiu digitálneho podnikania a aby sa podporili začínajúce podniky a MSP v hospodárstve založenom na údajoch.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ Podľa predpovedí spoločností venujúcich sa oblasti veľkých dát a služieb bude miera rastu trhu s veľkými dátami do roku 2017 šesťkrát rýchlejšia ako v prípade trhu s informačnými a komunikačnými technológiami a tento trh by mal dosiahnuť celkový objem až 50 miliárd EUR. V súčasnosti rastie objem údajov nevídaným tempom, pričom rozhodnutia založené na veľkých dátach majú značný vplyv aj na produktivitu a konkurencieschopnosť. Preto je pochopiteľné, že rozvoj veľkých dát tvorí neoddeliteľnú súčasť nového digitálneho trhu. Na druhej strane je neprehliadateľný fakt, že veľké dáta so sebou môžu priniesť určité problémy s ohľadom na základné práva ako ochrana súkromia. S ohľadom na riziká aj prínosy som podporila uznesenie Európskeho parlamentu, ktoré volá po začlenení hospodárstva založeného na údajoch do základu stratégie jednotného digitálneho trhu. V budúcnosti môžeme očakávať, že údaje budú pre spoločnosť cenným zdrojom a schopnosť efektívne ich spracovávať bude prínosná nielen pre podnikateľské prostredie, ale aj pre fungovanie verejnej správy. Hospodárstvo založené na údajoch si takisto bude vyžadovať špecifické zručnosti, čo by malo viesť k vzniku veľkého počtu pracovných miest. Preto je naďalej potrebné zvyšovať dôveru v tieto technológie, podporovať investície do sieťovej infraštruktúry, ako aj zjednodušiť prístup ku grantom určeným na výskum a inovácie.

 
  
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  Renato Soru (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato oggi a favore della risoluzione relativa allo sviluppo di un'economia europea basata sui dati, di cui sono stato relatore ombra per conto del gruppo socialdemocratico. Per economia basata sui dati s'intende la raccolta, analisi e successiva interpretazione di enormi database di informazioni. Si tratta di un settore avanzato e in rapido sviluppo, nel quale l'UE svolge un ruolo ancora limitato, pur rappresentando un'occasione di crescita strategica per il nostro continente.

L'Europa, con i suoi 500 milioni di cittadini, una penetrazione di Internet superiore all'80 % ed università di livello mondiale, potrebbe essere uno dei più grandi mercati digitali del mondo. Per uscire dal ruolo di spettatori/utilizzatori di servizi e diventare protagonisti nello sviluppo dell'economia basata sui dati, è necessario creare un ambiente competitivo, supportando la creazione e standardizzazione di open data, specialmente per quanto riguarda i dati sviluppati dal settore pubblico, e incoraggiando anche le aziende private ad aprire i propri database quando possibile farlo nel rispetto della privacy.

Investendo in capacità infrastrutturali, creazione di competenze specializzate, promozione dell'imprenditorialità, in un contesto normativo certo ma flessibile, si possono creare le condizioni per lo sviluppo europeo, comune e coordinato, dell'economia dei dati, per permettere all'UE di competere a livello globale.

 
  
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  Ivan Štefanec (PPE), písomne ‒ Hospodárstvo založené na dátach predstavuje príležitosť pre hospodársky rast a zamestnanosť. Veľké dáta zároveň predstavujú aj širokú škálu príležitostí pre spotrebiteľov, podniky či verejnú správu. Okrem výhod, ktoré takýto trh ponúka, je však potrebné myslieť aj na ochranu osobných údajov, pretože veľké dáta môžu so sebou priniesť aj isté riziká.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. IDC (International Data Corporation) je u svojoj prognozi za tehnologije velikih podataka i usluge predvidio da će od 2013. do 2017. stopa rasta na tržištu velikih podataka biti šest puta veća nego na cjelokupnom tržištu IKT-a te će iznositi ukupno 50 milijardi eura, što bi prema javno-privatnom partnerstvu Big Data Value moglo rezultirati otvaranjem 3,75 milijuna novih radnih mjesta do 2017.

Razvoj sustava velikih podataka je integralni dio novog digitalnog tržišta i njime bi se trebao zajamčiti razvoj inovativnih i kompetitivnih poslovnih modela u skladu s okvirom EU-a za zaštitu podataka jer veliki podaci sa sobom mogu nositi velike rizike i izazove, posebno kada je riječ o temeljnim pravima (uključujući privatnost i zaštitu podataka), a mogu i prouzrokovati nepoštenu diskriminaciju zbog iskrivljenih zaključaka koji se donose na temelju korelacije, a ne uzročnosti.

Budući da sustavi velikih podataka otvaraju nove mogućnosti za potrošače (u smislu pogodnosti, učinkovitosti i ušteda), poduzeća (industrija 4.0) i uprave (e-uprava), pa i kada je riječ o stanovanju (pametni gradovi), znanosti, medicini (m-zdravstvo), pružanju odgovora na katastrofe i suzbijanju kriminaliteta podržao sam izvješće.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. ‒ Glavni element strategije jedinstvenog digitalnog tržišta upravo je stvaranje gosopodarstva koje se temelji na podacima koji imaju velik potencijal i doprinos za razvoj konkurentnosti Europe u tehnološko naprednim sektorima kao i brzom gospodarskom oporavku. Isto tako, gospodarstvo temeljeno na podacima pozitivno će utjecati na rast i inovacije u svim sektorima koje je moguće samo ako postoje adekvatna sredstva za pokretanje digitalne transformacije. Nadalje, ne smijemo dozvoliti da nedovoljna ulaganja i tehnička standardizacija te zakonodavstvo o zaštiti podataka negativno utječu na tehnološki i gospodarski napredak Europe kad je u pitanju razvoj gospodarstva temeljenog na podacima.

Podržavam prijedloge rezolucija o komunikaciji „Prema rastućem gospodarstvu temeljenom na podacima” jer smatram kako je gospodarstvo temeljeno na podacima od izrazite važnosti te da će ono stvoriti brojna radna mjesta u budućnosti koja će iziskivati napredne vještine. Isto tako, takvi oblik gospodarstva može pozitivno utjecati i na društvo i sve vrste poduzeća u lancu vrijednosti na državnoj i europskoj razini.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za predlog resolucije o sporočilu Komisije „Uspešnemu podatkovno vodenemu gospodarstvu naproti“.

Podpiram, da se v šolah in izobraževalnih ustanovah zagotovi, da se informacijske in komunikacijske tehnologije učencem in dijakom bolj približa, zlasti ženskam in deklicam.

Prav tako podpiram, da ta prizadevanja vključujejo ukrepe za spodbujanje bolj podjetniškega duha in za lažji vstop v podjetništvo na področju masovnih podatkov prek financiranja novih zagonskih podjetij na tem področju in posledičnega ustvarjanja zaposlitvenih možnosti.

 
  
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  Νεοκλής Συλικιώτης ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Η αξιοποίηση των νέων ψηφιακών δεδομένων πρέπει να έχει πρωταρχικό στόχο την ευημερία και την ενίσχυση της ποιότητας ζωής των ανθρώπων. Δυστυχώς με τους στόχους που τίθενται στην έκθεση υπάρχει ο κίνδυνος οι δυνατότητες της τεχνολογίας να εξυπηρετούν μονάχα τα συμφέροντα των πολυεθνικών και του μεγάλου κεφαλαίου για αύξηση της ανταγωνιστικότητας και των επιχειρηματικών κερδών. Δεν είμαστε βέβαια ενάντια στην τεχνολογική ανάπτυξη αλλά απαιτείται να επαναπροσδιοριστούν οι στόχοι και στο επίκεντρο να τεθούν οι ανάγκες και τα συμφέροντα της κοινωνίας.

Στόχος πρέπει να είναι η προώθηση της ερευνάς, της καινοτομίας και της ανάπτυξης, η δημιουργία νέων ποιοτικών θέσεων εργασίας, η διασφάλιση της ελεύθερης και δωρεάν πρόσβασης στο διαδίκτυο, η προστασία των προσωπικών δεδομένων καθώς και η ενίσχυση των δικαιωμάτων των καταναλωτών. Εξίσου σημαντικό είναι να στηριχτούν οι ΜΜΕ, ώστε να μπορέσουν να αξιοποιήσουν την τεχνολογία για ενίσχυση της θέσης τους στην αγορά και διευκόλυνση της πρόσβασής τους στην χρηματοδότηση. Μονάχα εάν επιτευχθούν οι στόχοι αυτοί, θα μπορούμε να μιλάμε για ακμάζουσα οικονομία.

Για τους λόγους αυτούς τηρήσαμε αποχή στην ψηφοφορία για την έκθεση.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam az Úton a prosperáló, adatközpontú gazdaság felé című bizottsági közleményről szóló jelentést, amely számos megalapozott kérdést vet fel a Bizottság által felrajzolt „Big Data” stratégia kapcsán, úgymint a közös standardok, az interoperabilitás, a nagy sebességű hálózatok, a nagy teljesítményű számítástechnikai infrastruktúra, a fogyasztóvédelem és az adatvédelem.

Egyetértek azzal a meglátással, hogy az adatközpontú gazdaság fejlett készségeket igényel, és az elkövetkező években jelentős számú munkahelyet hozhat létre Európában. Hogy ez valóban így történjen, nélkülözhetetlen a vállalkozások és a felsőoktatási intézmények, illetve kutatóközpontok közötti partnerségek megerősítése, ahogy azt a jelentés is nagyon helyesen kiemelte. Ez mindenféleképp ösztönözni fogja a „big data” technológiával kapcsolatos innovációt. Továbbá üdvözlöm a tényt, hogy az adatvédelem kérdése is kiemelt szerepet kapott. Számos módosító javaslat tette egyértelművé azt az elvárást, hogy az innovatív és versenyképes üzleti modellek fejlesztése mindenképp az adatvédelemmel kapcsolatos uniós jogi keretnek megfelelően kell, hogy történjen. Az alapvető jogok, különösen a magánélet tiszteletben tartása nem kerülhet veszélybe.

 
  
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  Adam Szejnfeld (PPE), na piśmie. ‒ Powstanie gospodarki opartej na danych to jeden z głównych elementów strategii jednolitego rynku cyfrowego, dzięki której Europa będzie miała szansę odzyskać konkurencyjność w sektorach zaawansowanych technologii, co wpłynie także na przyspieszenie ożywienia gospodarczego, inwestycji na rzecz wzrostu i innowacji we wszystkich sektorach.

Korzyści wynikające z gospodarki opartej na danych na poziomie krajowym i europejskim będą miały ogromny wpływ na obywateli oraz przedsiębiorców. Szacuje się, iż spowodują dodatkowy wzrost PKB na poziomie 1,9% do 2020 roku. Co więcej, zbudowanie ekosystemu sprzyjającego rozwojowi ICT, poprzez inwestycje w sieci szerokopasmowe, chmury obliczeniowe oraz „Internet rzeczy”, sprawi, iż konieczne będzie również wykształcenie wykwalifikowanych pracowników o zaawansowanych umiejętnościach, co doprowadzi w nadchodzących latach do stworzenia znacznej liczby miejsc pracy w Europie.

Ponadto sama technologia dużych zbiorów danych stwarza nowe możliwości dla konsumentów (np. pod względem wygody, wydajności i oszczędności), przedsiębiorstw (przemysł 4.0) i administracji (e-administracja), a także w zakresie mieszkalnictwa (inteligentne miasta), nauki, medycyny (mZdrowie), reagowania na klęski żywiołowe i zwalczania przestępczości.

Z uwagi na kluczowe znaczenie, jakie rozwój gospodarki opartej na danych ma dla powstania jednolitego rynku cyfrowego, zdecydowałem się poprzeć proponowaną rezolucję.

 
  
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  Claudia Tapardel (S&D), în scris. ‒ Dezvoltarea fără precedent a noilor tehnologii informaționale a condus la o adevărată revoluție a modului în care concepem societatea umană în prezent. Noile dispozitive au devenit parte din viața noastră, în calitate de instrumente indispensabile prin care comunicăm, lucrăm și ne petrecem timpul liber. În același timp, însă, aceste tehnologii pot contribui în mod esențial și la dezvoltarea economiilor țărilor noastre și a Uniunii Europene în ansamblu. Ele pot stimula cercetarea și inovația, pot crea noi oportunități de afaceri, pot crește disponibilitatea cunoașterii și a capitalului, fiind de folos în special dezvoltării IMM-urilor și concretizând așa-numita „economie de succes bazată pe date”.

Comisia Europeană a creionat, în iulie 2014, o nouă strategie privind bazele de date informatice, pentru a accelera tranziția către economia informatizată pe continentul european. Rezoluția propusă de Parlamentul European pe această temă scoate în evidență lipsurile care persistă în privința standardelor comune, interoperabilității, rețelelor de mare viteză, infrastructurii informatice și protecției consumatorilor și datelor. De aceea, sunt necesare investiții în infrastructura pentru bandă largă, protejarea consumatorilor, dezvoltarea oportunităților pentru IMM-uri, inovație eficientă. Rezoluția actuală este o inițiativă lăudabilă și merită să fie susținută.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du texte. J'estime qu'il est essentiel d'élaborer un cadre réglementaire pour relever les défis économiques, technologiques, sociaux et culturels d'une économie fondée sur les données, tels que l'accès aux données ou le contrôle et la propriété des données, notamment des données publiques.

La sécurité et la protection des données sont des conditions indispensables à la croissance du secteur des données. Il est fondamental, pour un nouveau départ numérique en Europe, de dégager des synergies entre les mégadonnées, la protection des données, la sécurité des données et les données ouvertes.

Nous demandons également que l'on se penche sur les défis suivants: propriété, possession, gestion, sécurité, interopérabilité, limitation et stockage des données, et accès à celles-ci, restrictions d'utilisation et de réutilisation de données en Europe, obstacles à l'innovation dans le domaine du capital humain, accessibilité et infrastructures, transparence des règles applicables au transfert des données, mécanismes transfrontaliers et, le cas échéant, création, diffusion, disponibilité des données ouvertes et accès à celles-ci pour les pouvoirs publics et les fournisseurs de services.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ Big data represents an immense opportunity to both our businesses and our societies, which is why I voted in favour of this resolution. By making use of the economy of scale, big data will be able to significantly improve productivity and encourage new and innovative business models and services. Big data and the economy of scale will be particularly beneficial for SMEs, who will be more apt to compete with big businesses. I am also hopeful that this will create a significant number of new jobs in Europe in the coming years, as the use of big data requires many new advanced skills. In that sense, raising awareness and providing widespread training to deal with big data and new technologies is crucial. Moreover, big data can also be a big step for improving the way we live (smart cities), the quality of our science and medicine (Mhealth), and for preventing disasters and fighting crime more effectively. Moreover, it will bring new opportunities for consumers in terms of convenience, efficiency and savings, and can allow government administrations to work more efficiently and closer to citizens through e-government.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Compartimos la opinión de la Resolución según la cual la economía digital puede servir de palanca para el crecimiento económico. Compartimos también algunas recomendaciones sobre la protección de la privacidad y de los datos. Por lo tanto, esas garantías deben ir más allá y asegurar que el flujo de datos no pueda servir de herramienta para el control de la población por parte de los gobiernos o de las empresas. La Resolución nos parece también demasiado optimista en cuanto a las posibilidades de crecimiento que ofrece la economía digital. Por ello, nos abstenemos.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Predlog resolucije Uspešnemu podatkovno vodenemu gospodarstvu naproti sem podprla, saj menim, da moramo to področje prilagoditi sodobni informacijski družbi, v kateri je rast količine podatkov brez primere. Razvoj masovnih podatkov je sestavni del modernega digitalnega trga, podatkovno vodeno gospodarstvo pa predstavlja temeljni korak za rast in zaposlovanje, na podlagi novih poslovnih modelov in storitev.

 
  
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  Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. ‒ The digital world has a huge volume of data and this is expected to increase significantly in the coming years. I support this proposal to have a safe and orderly management of all these documents on the network, but this does not have to put a brake on productivity and competitiveness in the European digital market.

 
  
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  István Ujhelyi (S&D), írásban. ‒ Az adatközpontú gazdaság nemzeti és európai szintű előnyei hatással lesznek a társadalomra és az értékláncban elhelyezkedő vállalkozások valamennyi típusára. Az adatközpontú gazdaság létrehozása a digitális egységes piaci stratégia központi eleme, és segítségével Európa visszanyerheti versenyképességét a fejlett ágazatokban, valamint felgyorsulhat Európa gazdasági fellendülése, növekedésre irányuló beruházásai, illetve a valamennyi ágazatot érintő innováció.

Ezeket csak akkor lehet megvalósítani, ha létezik az a megfelelő üzleti környezet és léteznek azok az eszközök, amelyek a digitális átalakulás aktiválásához szükségesek, valamint ha ezek a technológiák megfelelnek az adatvédelemre vonatkozó uniós jogi keretnek, hogy kezelni lehessen a velük járó kockázatokat és kihívásokat, különös tekintettel az alapvető jogokra, valamint a magánélet védelmére és az adatvédelemre. Voksommal támogattam.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Compartimos la opinión de la Resolución según la cual la economía digital puede servir de palanca para el crecimiento económico. Compartimos también algunas recomendaciones sobre la protección de la privacidad y de los datos. Por lo tanto, esas garantías deben ir más allá y asegurar que el flujo de datos no pueda servir de herramienta para el control de la población por parte de los gobiernos o de las empresas. La Resolución nos parece también demasiado optimista en cuanto a las posibilidades de crecimiento que ofrece la economía digital. Por ello, nos abstenemos.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report, which tackles the data-driven economy. The report stresses the importance of the outstanding growth of data volume, which leads towards a data-driven economy embodying an opportunity for growth and employment. Such an economy would have an impact on the whole of society and all enterprises and represents the core of the Digital Single Market strategy. While there are significant social and economic benefits associated with the integrated use of data in all sectors of the European economy, the report expresses concern regarding the digital divide, insufficient investments and a lack of technical standardisation and data protection legislation, which could leave Europe lagging behind in future technological and economic developments. The report also calls for more investments in data infrastructure in order to be able to benefit fully from a data-driven economy.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ Esta Resolución trata el asunto de los macrodatos junto con la innovación y la investigación; todo ello relacionado con la Unión Digital, que tiene en la actualidad un gran potencial económico y social para la UE. La propuesta se centra en el potencial económico de la fase actual del desarrollo de las TIC, estableciendo la necesidad de buscar sinergias entre los macrodatos, la protección de datos y la seguridad, el desarrollo de infraestructuras de banda apropiadas para el desarrollo de todo lo relacionado con la nube en Europa, así como la importancia de las patentes o de los gobiernos a la hora de regular y de desarrollar la administración electrónica. En definitiva, hablamos de una Resolución que busca impulsar un sector que puede ayudar a crear puestos de trabajo y crecimiento económico en Europa. Por ello creo necesario votar a favor.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ Ik stemde vóór deze resolutie die oproept tot versnelling van de overgang naar een data-economie in Europa. Deze resolutie stimuleert het onderzoek en innovatie in deze materie, maar creëert tegelijkertijd ook meer opportuniteiten voor KMO’s in Europa omwille van de betere beschikbaarheid van kapitaal en kennis.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ A taxa de crescimento do mercado dos grandes volumes de dados até 2017 será seis vezes superior à do mercado global das TIC e atingirá um total global de 50 mil milhões de euros segundo as previsões da International Data Corporation sobre as tecnologias e os serviços dos grandes volumes de dados a nível mundial para 2013-2017, o que poderá gerar, segundo o relatório, 3,75 milhões de novos empregos até 2017, segundo a parceria público-privada no domínio dos megadados.

Os benefícios de uma economia dos dados a nível nacional e europeu deveriam ter um impacto sobre a sociedade e todo o tipo de empresas da cadeia de valor no quadro da criação de uma economia dos dados na base da Estratégia do Mercado Único Digital.

Sucede que o relatório não diz uma palavra sobre a necessidade de um controlo público sobre este mercado, continuando a acreditar que o mercado se irá encarregar de resolver todos os problemas. Demonstra, assim, que nada se aprendeu com o passado.

 
  
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  Harald Vilimsky (ENF), schriftlich. ‒ Die angesprochenen Punkte betreffen: Access, Control, Ownership, Portabilität, Cross-Purpose-Utilisation, Spektrum, und Verfügbarkeit von Technologien. Die Entschließung weist klar darauf hin, dass die datengesteuerte Wirtschaft und Digitalisierung der Industrie eines der wenigen digitalen Geschäftsfelder sind, in denen Europa gegenüber den USA noch einen weltweiten Markt- und Innovationsvorsprung hat, was im Hinblick auf die ökonomische Bedeutung gefördert werden sollte.

Daher habe ich für diesen Bericht gestimmt.

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. ‒ Der Entschließung des Europäischen Parlaments zu dem Thema „Für eine florierende datengesteuerte Wirtschaft“ habe ich nicht zugestimmt.

Der Bericht enthält eine Anzahl von zweifelhaften Forderungen. Bereits die Forderung, dass „die EU und die Mitgliedstaaten ihre Bemühungen in Schulen und Bildungseinrichtungen noch besser koordinieren“ sollen, „damit IKT zu einem attraktiven Berufsfeld – insbesondere für Frauen und Mädchen – werden“, genügt dafür. Es ist nicht die Angelegenheit der EU, Schulen und Bildungseinrichtungen der Mitgliedstaaten zu koordinieren. Es ist erst recht nicht Aufgabe der EU, statt Gleichberechtigung die Privilegierung von Frauen und Mädchen einzufordern. Und es ist nicht Aufgabe der EU, bestimmte Branchen zu attraktiven Berufsfeldern zu machen.

 
  
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  Julie Ward (S&D), in writing. ‒ ICT technologies are indeed central to our future, and big data holds an enormous potential. I would like to give special emphasis to some elements included in this report: big data technologies must not breach or limit the fundamental rights to privacy or freedom of expression. Initiatives must be taken to ensure that the big data economy is inclusive of marginalised groups and advances gender equality.

Investing in education for ICT literacy starting from an early age all the way up to higher education, and including life-long learning, is among the most important steps towards an ICT—driven economy. This must specifically target vulnerable and marginalised or disadvantaged groups, and particularly women and girls. Entrepreneurship education should include ICT subjects and big data technologies in order to promote the growth of the sectors, including SMEs, start-ups and alternative business models such as cooperatives.

Greater public debate of the potential impact of emerging technologies should be promoted in order for citizens to be able to make democratic decisions on what an ICT— and big-data—driven future might look like.

 
  
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  Flavio Zanonato (S&D), per iscritto. ‒ Ho sostenuto con convinzione la risoluzione sull'economia dei dati. Dobbiamo considerare con grande attenzione il potenziale economico rappresentato da questo settore: esso muoverà circa 50 miliardi di euro, stando alle previsioni dell'International Data Corporation (IDC) per il periodo 2013-2017, il che potrebbe comportare la creazione di 3,75 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2017.

In particolare apprezzo che si sia tenuto conto dei risvolti occupazionali ed educativi dell'economia dei dati. In primo luogo si incentiva infatti la sensibilizzazione delle PMI su tale argomento, tramite ad esempio la creazione di uno sportello unico per aiutarle ad utilizzare più efficacemente sia i propri dati sia quelli pubblici, rispettando rigorosamente nel contempo le norme dell'UE in materia di protezione dei dati; in secondo luogo si sosterranno le iniziative che includono nei programmi didattici nazionali la programmazione e le materie correlate al trattamento dei dati.

 
  
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  Tomáš Zdechovský (PPE), písemně. ‒ Podpořil jsem toto usnesení, protože právě budoucí prosperující ekonomika založená na datech může být příležitostí pro ekonomický růst a vyšší zaměstnanost v Unii stejně jako zvýšení její konkurenceschopnosti navenek. Zároveň souhlasím s tím, že je nutné, aby v této oblasti byly při zpracovávání osobních údajů dodrženy veškeré zásady stanovené právními předpisy Evropské unie na ochranu dat, jako jsou poctivost a zákonnost, omezení účelu, právní základ zpracování. Podporuji také iniciativu zmíněnou v usnesení týkající se výzvy určené Komisi a členským státům, aby došlo k zakládání evropských středisek pro digitální ekonomiku, která se budou zabývat využíváním dat velkého objemu ze strany podnikatelů, malých a středních podniků. Rozvoj ekonomiky založené na datech musí být také nezbytně doprovázen lepším způsobem vzdělávání v oblasti IKT, a to nejen na školách, ale také v rámci celoživotního vzdělávání.

 
  
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  Jana Žitňanská (ECR), písomne ‒ Uznesenie o ceste k prosperujúcemu hospodárstvu založenému na údajoch som podporila. Myslím si, že je potrebné sa venovať rôznym aspektom hospodárstva založeného na údajoch najmä preto, že objem údajov rastie nesmiernym tempom a rozvoj týchto tzv. veľkých dát tvorí neoddeliteľnú súčasť digitálneho trhu. Okrem iného môže rozvoj tohto typu hospodárstva viesť k rastu a vytvoreniu nových pracovných miest. Na druhej strane však musíme dbať najmä na to, aby s rozvojom a podporou hospodárstva založeného na údajoch neutrpela ochrana základných práv v Európskej únii, a to najmä čo sa týka ochrany osobných údajov a súkromia. Uznesenie sa dotýka všetkých týchto problémov, ako aj oblasti investícií a odstraňovania prekážok inovácií. Preto som ho v záverečnom hlasovaní podporila.

 
  
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  Kosma Złotowski (ECR), na piśmie. ‒ Rewolucja cyfrowa i powszechny dostęp do internetu zmienia kształt światowej gospodarki, w której dane odgrywają dzisiaj niebagatelną rolę. Europa nie jest dzisiaj liderem w zakresie nowych technologii czy innowacyjności w sferze gospodarki cyfrowej, ale mamy wiele atutów, które czynią z nas poważnego gracza. Żeby w pełni rozwinąć potencjał, jaki mamy do dyspozycji, musimy skuteczniej i szybciej likwidować luki rozwojowe, jakie wciąż występują między różnymi regionami w UE. Inwestycje w budowę sieci szerokopasmowego internetu powinny stanowić jeden z priorytetów we wszystkich strategiach wydatkowania funduszy europejskich. Musimy stworzyć młodym ludziom ze wszystkich państw członkowskich szansę na zdobywanie kwalifikacji i rozwijanie swoich talentów, które zaprocentują w przyszłości w postaci patentów i nowych modeli biznesowych. Gospodarka oparta na danych to także ogromna szansa dla MŚP, które dzięki technologii cyfrowej mogą docierać do nowych klientów, zdobywać fundusze na inwestycje czy wymieniać się doświadczeniami z partnerami z całego świata. Oczywiście, podejmując wszystkie niezbędne działania, nie możemy rezygnować z najwyższych standardów w dziedzinie ochrony danych, zwłaszcza danych osobowych i finansowych. Zarządzanie ogromnymi zbiorami informacji to zadanie wymagające specjalistycznej wiedzy oraz dużej odpowiedzialności; powinniśmy wspólnie pracować, aby osiągnąć wysokie standardy w obu tych obszarach. Wierzę, że to sprawozdanie i proponowane w nim rozwiązania w tym pomogą.

 
  
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  Carlos Zorrinho (S&D), por escrito. ‒ Votei favoravelmente a iniciativa sobre a criação de condições efetivas para o desenvolvimento de uma economia de dados próspera, que confirma o papel estratégico do Parlamento Europeu no desenvolvimento da Agenda Digital.

Realço a necessidade de assegurar a transparência e a equidade no acesso aos dados, promover o acesso aberto a dados relevantes no respeito pela proteção legal, fomentar o desenvolvimento de novas áreas de negócio geradoras de riqueza e de emprego, abrindo oportunidades não apenas às grandes empresas mas também às pequenas e médias empresas, aos novos empreendedores e às start-ups.

Da mesma forma destaco que é essencial velar pela estabilidade do quadro jurídico, apoiar o desenvolvimento das infraestruturas e apostar na investigação e na formação, num contexto de promoção da inclusão digital.

 

8.5. Situace v Eritreji (B8-0318/2016, B8-0319/2016, B8-0320/2016, B8-0321/2016, B8-0322/2016, B8-0323/2016, B8-0324/2016)
  

Explicații orale privind votul

 
  
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  Jiří Pospíšil (PPE). Pane předsedající, já jsem podpořil toto usnesení, které se vyjadřuje k situaci v Eritreji. Ta situace je opravdu mimořádně tragická. Jedna z nejchudších zemí na světě s totalitním režimem, který považuje své občany více méně za vězně. Týrá je, posílá je na vojenskou službu, která je časově neohraničená.

Je dobré si uvědomit, že toto je jedna ze základních zemí, odkud přichází velké množství uprchlíků do Evropy, nejvíce po Sýrii, aniž by přímo v zemi samotné panovala občanská válka. Je to důsledek totalitního režimu tamního prezidenta a je dobře, že jsme přijali usnesení, ve kterém odsuzujeme tento režim a vyzýváme tamního prezidenta a tamní vládu k tomu, aby zjednali nápravu. Je otázka, nakolik toto bude mít vliv na chování tamní totalitní chunty, ale myslím si, že je dobré alespoň takto na to upozornit, byť se obávám, že to s chováním prezidenta a jeho vlády asi nic neudělá.

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj! Eritrejā mūsdienās ir ārkārtīgi slikta situācija ar cilvēktiesību ievērošanu, ar vārda un preses brīvību, pamatresursu pieejamību. Faktiski tur nav neatkarīgas tiesu sistēmas, tā vienkārši nefunkcionē, jau nerunājot par obligāto karadienestu visiem eritriešiem vecumā no astoņpadsmit līdz piecdesmit gadiem. Apstākļi dienestā ir visbargākie, un ir milzīgs ikgadējais bēgļu skaits, tajā skaitā uz Eiropas Savienību. Tie, kuri sauc Eritreju par Āfrikas Ziemeļkoreju, šiem cilvēkiem noteikti ir zināmā mērā taisnība, jo tas daudz ko izsaka pats par sevi. Bet žēl, ka joprojām Eiropas Savienībai nav reālu sviru, kā ietekmēt situāciju Eritrejā, nav ietekmes instrumentu uz Asmaras rīcību, un nožēlojams arī tas fakts, ka pašreizējam Eritrejas režīmam ir absolūti vienalga, ko mēs te sakām, un tajā pašā laikā tai ir sliktas attiecības ar tuvākiem un tālākiem kaimiņiem. Bet ir cerība, ka rezolūcija palīdzēs uzlabot situāciju.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). Mr President, once again I was fully supportive of this motion of resolution submitted by my own Group, the European People’s Party, in relation to the current situation in Eritrea, the calls on the Eritrean authorities to release all political prisoners, reform and shorten national service obligations, stop all forced evictions and demolitions, and expand the provision of social housing.

I would like to stress the need for Eritrea to respect and implement the right to education without question, the inobservance of which is causing so many young Eritreans to flee. Sustainable peace, development and prosperity cannot exist without respect for human rights. In conjunction with my Party, I would like to emphasise a deep concern at the lack of freedom of expression and the continued existence of political prisoners held in violation of the principles of the rule of law.

I fully support the demand stipulating the immediate release of Swedish/Eritrean journalist, Dawit Isaak, as a matter of urgency, who has been imprisoned under harsh conditions and without trial since September 2001.

 
  
 

Explicații scrise privind votul

 
  
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  Isabella Adinolfi (EFDD), per iscritto. ‒ In Eritrea la crisi umanitaria ha raggiunto dimensioni enormi. Siccità, assenza di libertà di stampa, basso indice di sviluppo umano sono soltanto alcuni fattori che indicano una situazione grave dello Stato eritreo.

La risoluzione del Parlamento europeo mira ad impegnare la Commissione a verificare che i fondi impiegati contribuiscano direttamente al benessere dei cittadini eritrei, riducendo al minimo le intermediazioni non necessarie. Tuttavia la preoccupazione principale è la violazione continua dei diritti umani nel paese, si esorta perciò il governo dell'Eritrea a porre fine al sistema del servizio nazionale a tempo indeterminato, smobilitando i soldati di leva che hanno completato i 18 mesi di servizio obbligatorio; inoltre si chiede nuovamente alle autorità eritree di procedere al rilascio immediato e incondizionato dei parlamentari, dei giornalisti dei prigionieri politici e dei prigionieri di coscienza. Per tutelare i diritti umani e cittadini ho votato positivamente

 
  
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  John Stuart Agnew (EFDD), in writing. – UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ Si bien comparto la preocupación por la situación de los derechos humanos en Eritrea, país sobre el que la Comisión de Investigación de las Naciones Unidas ha concluido que las violaciones en los ámbitos de las ejecuciones extrajudiciales, la tortura, los trabajos forzosos y la política de disparar a matar en la frontera pueden constituir crímenes contra la humanidad y del que, según el Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Refugiados, más de 400 000 eritreos han huido, no he podido dar mi voto favorable a la Resolución del Parlamento Europeo puesto que la posición de esta Eurocámara es que la Unión Europea no otorgue financiación del Fondo Europeo de Desarrollo. Eritrea está atravesando una crisis alimentaria que ha reducido las cosechas en la región entre el 50 y 90 por ciento; la posición del Parlamento de cancelar la ayuda al desarrollo al país tiene que ver con su voluntad de promover un cambio de régimen en el país, a costa de sancionar a la población eritrea mediante la negación de esta ayuda al desarrollo a un país con uno de los indicadores del Índice de Desarrollo Humano más bajos del mundo.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ L'Union européenne, pleurnicharde comme à son habitude, voudrait imposer son ingérence dans les affaires de l'Érythrée. Mais la compassion "droit-de-l'hommiste" ne donne pas légitimité à s'ingérer dans des affaires qui ne la concernent pas. Les dernières interventions occidentales en Afrique et au Moyen-Orient ont été suffisamment catastrophiques pour ne pas réitérer ces imprudences idéologiques.

J'ai évidemment voté contre ce texte.

 
  
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  Francisco Assis (S&D), por escrito. ‒ A moção em causa descreve a situação na Eritreia com o realismo e a crueza devidos a um país que, como consta do recente relatório do enviado especial da ONU, exibe um dos piores cadastros do mundo no que respeita aos direitos humanos. A moção é tanto mais pertinente quanto os cidadãos europeus estão muito pouco conscientes da situação dos eritreus, apesar de 7% dos refugiados que chegam às fronteiras externas da UE procederem desse país.

Considero particularmente importante a exortação ao governo da Eritreia para pôr fim ao sistema de serviço militar sem termo definido que é uma das principais razões por trás do êxodo de 9% da população desde os anos 90. Merece igualmente a minha adesão o apelo a que a CE se assegure de que os fundos alocados em 2016 à Eritreia no âmbito do Programa Indicativo Nacional são efetivamente utilizados em benefício dos eritreus, bem como a crítica ao facto de a CE e o Conselho terem ignorado a recomendação do PE para que esse programa fosse melhor ponderado, dada a notória falta de credibilidade do regime enquanto parceiro para a cooperação e o desenvolvimento.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šią rezoliuciją dėl padėties Eritrėjoje. Eritrėjos civiliai gyventojai yra savavališkai sulaikomi ar suimami dėl įvairių nepateisinamų priežasčių, įskaitant vyriausybės kritiką ar priešinimąsi jai, žurnalistinę veiklą, neoficialios religijos praktikavimą, privalomos karinės tarnybos vengimą ar dezertyravimą, bendradarbiavimą su užsienio subjektais ar bandymą pabėgti iš šalies. Dėl baimės ir priespaudos labai daug gyventojų bėga iš Eritrėjos (kas mėnesį pabėga 5 000 žmonių) ir jie sudaro trečią pagal dydį į Europą plūstančių pabėgėlių grupę. Pritariu raginimams Eritrėjos vyriausybei baigti opozicijos atstovų ir nekaltų civilių gyventojų sulaikymą bei užtikrinti teisingą kaltinamųjų bylų nagrinėjimą. Eritrėjos vyriausybė turi pradėti įgyvendinti neatidėliotinas reformas, pvz., panaikinti vienpartinę sistemą ir atnaujinti Nacionalinės Asamblėjos veiklą ir rinkimus. Eritrėjos vyriausybė turi atsižvelgti į tarptautinės bendruomenės raginimus ir išlaisvinti nepagrįstai kalinamus asmenis.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF), par écrit. ‒ De l'ingérence, encore de l'ingérence, toujours de l'ingérence? Eh bien non, surtout au vu des résultats calamiteux d'une prétendue "diplomatie européenne" inféodée à des intérêts qui ne sont pas ceux des peuples du Vieux Continent.

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ J'ai évidemment soutenu cette résolution commune qui souligne la situation épouvantable des droits de l'homme en Érythrée, ce qui engendre un exode massif des Érythréens en quête d'une vie meilleure et d'une protection internationale.

L'Union européenne et la Communauté internationale doivent tout mettre en œuvre afin que la population érythréenne puisse bénéficier des droits fondamentaux et ainsi sortir du régime de terreur qu'elle subit depuis bien trop longtemps.

 
  
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  Beatriz Becerra Basterrechea (ALDE), por escrito. ‒ En el seno del Grupo ALDE propuse realizar una Resolución sobre la situación de Eritrea. Estoy especialmente satisfecha con el trabajo desarrollado en esta Resolución por el mensaje claro y contundente que eurodiputados de todos los grupos políticos europeístas mandamos a la Comisión. Eritrea se encuentra en una situación desesperada; miles de jóvenes abandonan cada mes el país huyendo de una de las peores dictaduras del planeta. Es evidente que tenemos que ayudar a la gente del país, pero no podemos financiar a través de la ayuda al desarrollo a su Gobierno. Los eurodiputados necesitamos tener garantías de que este dinero va a ayudar realmente al pueblo eritreo.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ Nel 1993 l'Eritrea ha proclamato la propria indipendenza dall'Etiopia. I ventitré anni trascorsi da quello storico evento hanno visto il governo del paese disattendere le promesse democratiche, realizzando un ferreo controllo sull'intera società. Il paese non ha potuto assistere allo svolgimento di libere elezioni e si è negativamente distinto per le fortissime repressioni delle opposizioni, che si sono manifestate in costanti violazioni dei diritti umani.

La relazione delle Nazioni Unite del 2015 ha confermato la tragica situazione, ponendo il paese africano al 186° posto, sui 188 paesi considerati, per quanto riguarda l'indice di sviluppo umano. La grave situazione dell'Eritrea richiede un impegno da parte dell'intera comunità internazionale, per questo motivo oggi ho sostenuto la proposta di risoluzione comune sul tema. I problemi principali del paese legati alle violazioni dei diritti economici, sociali e culturali, si affiancano al persistere di un vero e proprio traffico di esseri umani. Si tratta di una situazione intollerabile. Il governo eritreo deve avviare un percorso serio verso la democrazia, ripristinando lo Stato di diritto e la tutela dei diritti umani. L'Europa ha oggi il compito di fare tutte le pressioni possibili per portare a compimento il sogno di pace e stabilità dei cittadini eritrei.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de esta Resolución pues consideramos fundamental condenar el régimen eritreo y hacer un llamamiento a la UE para que ponga fin a su creciente complicidad con dicho régimen por motivos geoestratégicos y de control de flujos migratorios.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ Quiero agradecer a los negociadores de esta Resolución sobre la situación de Eritrea la labor ejercida para que hoy pudiéramos votar dicha Resolución, que he apoyado. En ella se toma nota con preocupación de que persiste la deplorable situación en materia de derechos humanos y la total ausencia del Estado de Derecho y de libertad de los medios de información en Eritrea, más allá de la situación humanitaria y de menores no acompañados.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ L'Union européenne, qui déroule le tapis rouge et cède au chantage d'Erdogan, veut revêtir une fois de plus, à travers cette résolution, les habits du professeur d'école donnant des leçons de morale et de droits de l'homme au reste du monde.

Il est assez cocasse, si ce n'est navrant, que l'Union européenne se permette dans ce texte de faire les gros yeux à l'Érythrée sur le respect des droits humains: faut-il rappeler que Bruxelles est prête à intégrer à l'Union des pays comme la Turquie ou le Kosovo, peu connu pour leur éthique en la matière?

En matière de diplomatie, pour les parlementaires européens, c'est donc "fais ce que je dis, pas ce que je fais", d'autant que ce texte cherche une nouvelle fois à s'octroyer les prérogatives régaliennes des États membres en matière de politique étrangère, et ce, pour pratiquer une indécente ingérence dans les affaires érythréennes.

J'ai donc voter contre cette résolution.

 
  
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  Mara Bizzotto (ENF), per iscritto. ‒ La risoluzione analizza puntualmente la drammatica situazione che questo paese sta vivendo. Considerato che l'Eritrea è uno degli Stati dai quali parte il maggior numero di migranti verso l'UE, ritengo che un intervento dell'UE sarebbe doveroso soprattutto considerando le ripercussioni che la situazione in essere ha sull'Europa stessa. Per questo ho votato a favore del testo.

 
  
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  José Blanco López (S&D), por escrito. Eritrea es un país que, tras treinta años de guerra, consiguió su independencia en 1993. Su desarrollo posterior continúa vinculado a conflictos fronterizos con sus vecinos, especialmente con Etiopía.

El marco de cooperación entre la UE y Eritrea se encuentra recogido en el Acuerdo de Cotonú, que recoge cooperación en áreas que van desde el comercio a la lucha contra la pobreza, pasando por la protección de los derechos humanos y la buena gobernanza. A pesar de todos los esfuerzos, la situación en cuanto a derechos humanos se refiere ha ido, según las Naciones Unidas, deteriorándose progresivamente.En Eritrea nunca han tenido lugar elecciones libres, y la separación de poderes del Estado es poco clara. Los ciudadanos no gozan de libertad de expresión y las detenciones arbitrarias por períodos indeterminados, los malos tratos y la tortura son prácticas frecuentes.

El presente informe demanda a las autoridades eritreas mejoras inmediatas en estos campos para promover la paz, el desarrollo y la prosperidad sostenible a través del respeto inquebrantable de los derechos humanos, y por eso emito mi voto a favor.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šios rezoliucijos, kurioje aptariama padėtis Eritrėjoje. Eritrėjos civiliai gyventojai yra savavališkai sulaikomi ar suimami neapibrėžtam laikotarpiui dėl įvairių nepateisinamų priežasčių, įskaitant vyriausybės kritiką ar priešinimąsi jai, žurnalistinę veiklą, neoficialios religijos praktikavimą, privalomos karinės tarnybos vengimą ar dezertyravimą, bendradarbiavimą su užsienio subjektais, bandymą pabėgti iš šalies ar turėti iš šalies pabėgusį giminaitį, arba nepateikus aiškaus pagrindimo. Sulaikytiesiems atsisakoma teikti medicininės priežiūros paslaugas, kadangi vaikai sulaikomi ir kalinami tokiomis pačiomis nežmoniškomis sąlygomis kaip ir suaugusieji. Be to, sulaikytas moteris dažnai prižiūri apsaugos pareigūnai vyrai ir dėl to didėja seksualinio smurto ir smurto dėl lyties pavojus. Europos Parlamentas ragina Eritrėjos vyriausybę laikytis įsipareigojimų pagal Jungtinių Tautų ir kitus tarptautinius susitarimus, kurių šalis Eritrėja yra, įskaitant įsipareigojimus pagal Konvenciją prieš kankinimą ir kitokį žiaurų, nežmonišką ar žeminantį elgesį ar baudimą. Šiuo atžvilgiu ragina užtikrinti didesnį skaidrumą ir bendradarbiavimą su Jungtinių Tautų inspektoriais ir tarptautiniais stebėtojais, kad jie galėtų tikslingai ir be jokių trukdžių atlikti įkalinimo įstaigų inspekciją laikantis konvencijos reikalavimų.

 
  
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  Mercedes Bresso (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore di questa risoluzione perché ritengo cha la situazione in Eritrea sia estremamente grave e che sia compito dell'UE esortare il governo eritreo a porre fine alle continue e reiterate violazioni dei diritti umani ed a tenere elezioni democratiche e pluraliste nonché a cominciare una reale transizione verso la democrazia.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ La gravità della situazione in Eritrea, dove il regime viola sistematicamente i più elementari diritti umani, dove la tortura e lo stupro ai fini di intimidazione politica sono pratiche comunemente adottate dagli apparati del regime, dove la presa totalitaria del regime è tale che estende la propria presa totalitaria alla diaspora eritrea, estorcendo fondi ai suoi espatriati mediante una tassa del 2 % sui loro redditi, spiandoli e prendendo a bersaglio i membri delle loro famiglie rimaste in Eritrea in caso di comportamenti percepiti come impropri.

Per questo dal 2 000 a oggi, sono fuggiti più di 300 000 eritrei, su una popolazione stimata a 6,3 milioni di persone e oltre 30 000 sono stati uccisi nel tentativo di impedire loro la fuga o nella repressione delle manifestazioni di dissenso. Per questo l'Unione europea non può continuare a collaborare col regime eritreo e deve attivarsi in tutte le sedi internazionali per il ripristino della libertà e della democrazia in quella regione.

 
  
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  Daniel Buda (PPE), în scris. ‒ Situația din Eritreea este caracterizată de încălcări grave ale drepturilor și libertăților umane, amplificată de un regim autoritar întemeiat pe teama de mobilizare militară pe durată nedeterminată, de detenție arbitrară, de tortură și de alte încălcări ale drepturilor omului.

Conform unui raport al ONU privind situația drepturilor omului în Eritreea, există trei aspecte care necesită a fi remediate în vederea asigurării respectării principalelor drepturi și libertăți, și anume: contrabanda și traficul, numărul tot mai mare de minori neînsoțiți care se numără printre cele 5 000 de persoane care abandonează în fiecare lună această țară, precum și exercitarea drepturilor economice, sociale și culturale, inclusiv a dreptului la o locuință adecvată. Amenințările la adresa dreptului la o locuință adecvată s-au concretizat în evacuări forțate, acestea aintensificându-se de la începutul anului 2015.

M-am exprimat în favoarea acestui raport deoarece consider că principiile și valorile Uniunii Europene trebuie să se concretizeze în acțiuni și eforturi comune privind respectarea drepturilor omului, în contextul cooperării pentru dezvoltare. Restabilirea statului de drept și promovarea unei guvernanțe democratice în Eritreea trebuie să se regăsească în agenda europeană, dat fiind că UE este întemeiată pe un angajament ferm față de apărarea drepturilor omului și a democrației.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ Risoluzione condivisibile. La situazione del Paese è drammatica ed è uno dei Paesi con maggiore numero di rifugiati verso la UE. Si rileva la presenza di bambini soldato, donne e ragazze sottoposte alle mutilazioni genitali, carestie, corruzione. La risoluzione si basa su problemi reali e condivisibili e richiama la necessità di porre rimedio ad una situazione i cui profili negativi si riversano direttamente sull'Europa.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della proposta di risoluzione sulla situazione in Eritrea perché molti dei rifugiati che arrivano in Europa provengo proprio dall'Eritrea. Secondo l'ONU e Human Right Watch l'esodo attuale è alimentato dalla violazione dei diritti umani nel paese, si parla di esecuzioni sommarie senza processo, sparizioni, torture e coscrizione obbligatoria.

Il paese si trova in una situazione difficilissima, secondo un rapporto delle Nazioni Unite il governo utilizzerebbe anche le tensioni con i paesi vicini come pretesto per ignorare il rispetto dei diritti umani e per sottoporre al controllo dei militari ogni aspetto della vita quotidiana dei cittadini. L'Unione europea deve riavviare un dialogo anche con Asmara per cercare di risolvere alla radice la questione dei flussi migratori, ma allo stesso tempo deve condizionare gli aiuti economici a un significativo aumento delle libertà fondamentali nel paese.

 
  
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  David Casa (PPE), in writing. ‒ I support this motion for a resolution because the ongoing human rights violations in Eritrea are worrying and should be put to a halt. Likewise, lack of elections, the authoritarian and repressive rule and the non-existent freedom of press are major issues faced by the Eritreans. They should be addressed by the government with the help of the international community. In the meantime, I support the allocation of funds to the Eritrean people to meet at least some of their needs.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ In Eritrea, uno dei paesi da cui arriva un numero elevato di richiedenti asilo in Europa, è in atto un deterioramento dello Stato di diritto e dei diritti umani.

Ho votato a favore del testo approvato dal Parlamento europeo in cui si invita il governo eritreo a fare progressi sul cammino delle riforme, a partire dal rispetto dei diritti umani. Ritengo inoltre giusto sottolineare che sono a favore di un sostegno pieno e forte al popolo eritreo, soprattutto per lottare contro la povertà che è una delle prime cause dell'emigrazione, ma ritengo che l'UE non possa permettersi di appoggiare in modo acritico il governo, perché farlo vorrebbe dire condannare il popolo eritreo.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου (PPE), γραπτώς. ‒ Στηρίζουμε την έκθεση η οποία τονίζει ότι πρέπει να δοθεί προτεραιότητα στην αντιμετώπιση του ελλείμματος δικαιοσύνης, στη δημοκρατική διακυβέρνηση και στην αποκατάσταση του κράτους δικαίου, τερματίζοντας την αυταρχική εξουσία που ασκείται με τον φόβο της επ’ αόριστον επιστράτευσης, των αυθαίρετων κρατήσεων σε απομόνωση, των βασανιστηρίων και άλλων παραβιάσεων των ανθρωπίνων δικαιωμάτων. Ο σεβασμός των ανθρωπίνων δικαιωμάτων αποτελεί βασική αξία της εξωτερικής πολιτικής της ΕΕ και της συνολικής προσέγγισης της ΕΕ όσον αφορά το Κέρας της Αφρικής και θα πρέπει, ως εκ τούτου, να περιλαμβάνεται τακτικά στον διάλογο με την Ερυθραία.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ The EPP Group has repeatedly emphasised that democratic governance, the building of transparent and inclusive institutions and the protection of human rights should be the basis of an eventual National Indicative Programme (NIP) under the 11th European Development Fund (EDF) for Eritrea. The European Commission did not take this into account when proposing the NIP for Eritrea as the programme focuses on energy and public administration efficiency in the energy sector.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. ‒ La situazione in Eritrea è drammatica. L'ultimo rapporto dell'ONU al riguardo descrive il regime di Afewerki come duro e oppressivo. Le libertà fondamentali non sono garantite e ancor meno rispettate.

Nessun cittadino al di sotto dei 60 anni può avere un passaporto, perché fino a quell'età sono tutti chiamati a fare il servizio militare. Le carceri sono piene di prigionieri politici, religiosi o oppositori che vengono sottoposti a tortura. Inoltre, l'Eritrea ha drammatici livelli di malnutrizione e denutrizione definiti preoccupanti dalla FAO. Ho votato a favore di questa proposta di risoluzione del Parlamento europeo perché insiste sulla cessazione di questa situazione e sul rispetto dei principi democratici, delle libertà fondamentali e lo Stato di diritto.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ Si bien comparto la preocupación por la situación de los derechos humanos en Eritrea, país sobre el que la Comisión de Investigación de las Naciones Unidas ha concluido que las violaciones en los ámbitos de las ejecuciones extrajudiciales, la tortura, los trabajos forzosos y la política de disparar a matar en la frontera pueden constituir crímenes contra la humanidad y del que, según el Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Refugiados, más de 400 000 eritreos han huido, no he podido dar mi voto favorable a la Resolución del Parlamento Europeo puesto que la posición de esta Eurocámara es que la Unión Europea no otorgue financiación del Fondo Europeo de Desarrollo. Eritrea está atravesando una crisis alimentaria que ha reducido las cosechas en la región entre el 50 y 90 por ciento; la posición del Parlamento de cancelar la ayuda al desarrollo al país tiene que ver con su voluntad de promover un cambio de régimen en el país, a costa de sancionar a la población eritrea mediante la negación de esta ayuda al desarrollo a un país con uno de los indicadores del Índice de Desarrollo Humano más bajos del mundo.

 
  
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  Andi Cristea (S&D), în scris. ‒ Degradarea condițiilor de viață din Eritreea prin îngrădirea drepturilor și libertăților umane a provocat plecarea a peste 9 % din populație. În fiecare an, 5 000 de persoane își riscă viața în încercarea de a părăsi țara. Intențiile guvernului de a reduce imigrația legală și ilegală prin politicile shoot to kill și taxa pentru diaspora sunt inumane și contrare libertății de circulație. Acesta este un simplu exemplu, care indică amploarea și gravitatea încălcării drepturilor și libertăților omului și slaba preocupare a guvernului Eritreii pentru bunăstarea cetățenilor.

Din acest motiv, regret că îngrijorările exprimate de Parlamentul European nu au fost luate în considerare de către Comisie, denunț reluarea ajutorului în valoare de 200 de milioane de euro prin semnarea PIN pentru Eritreea și solicit Comisiei monitorizarea deplină a punerii în aplicare a acestuia. Prin urmare, susțin cu fermitate întoarcerea Eritreii la o stare de normalitate politică, instaurarea unei adevărate separații a puterilor în stat, dezvoltarea democrației și a statului de drept. Condamn politicile companiilor europene, care profită de inegalitățile sistemului, având, astfel, o implicare indirectă în folosirea muncii forțate. Nu în ultimul rând, consider că respectarea drepturilor și libertăților omului, accesul la educație și abolirea torturii sunt elemente esențiale ale dezvoltării sănătoase a statului.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ W roku 1991 Erytrea uzyskała niepodległość, a w roku 1997 zatwierdzono i ratyfikowano nową konstytucję, zapewniającą pełne poszanowanie praw człowieka – jak dotąd nie weszła ona jednak w życie. Dwu i pół letni konflikt graniczny z Etiopią, który wybuchł w roku 1998, został zażegnany pod egidą ONZ w grudniu roku 2000. Isajas Afwerki jest jak dotąd jedynym urzędującym prezydentem Erytrei od roku 1993; jego rządy, zwłaszcza od roku 2001, przyjęły charakter wysoce autokratyczny i represyjny. Doprowadziły do znacznej militaryzacji społeczeństwa poprzez wprowadzenie niepopularnego programu przymusowego powołania do służby wojskowej, czasami na czas nieokreślony. Okres służby wojskowej, oficjalnie 16-miesięczny, może zostać przedłużony w czasie „kryzysu narodowego”. W dodatku dziesiątki tysięcy Erytrejczyków jest nadal przetrzymywanych w więcej niż 300 miejscach w całym kraju bez przedstawienia im zarzutów czy procesu, w warunkach zagrażających życiu. W miejscach tych rutynowo praktykowane są tortury. Wielu księży, pastorów i innych osobistości kościelnych przebywa albo w areszcie domowym, albo w więzieniu. Mając powyższe na uwadze poparłem w głosowaniu projekt rezolucji.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ Human rights is a fundamental basis of the European Union, and we must ensure that we use all the tools available to help those in need, in countries like Eritrea. The European Union must seek to take an important role in addressing such situations of human rights breaching. We need to tackle the reality before us, Eritrean refugees are one of the largest groups of asylum seekers arriving in Europe. In Eritrea, civilians are being regularly detained or arrested for a number of unjustifiable reasons. I voted in favour of this resolution, as it highlights how the EU aid and resources can be best focused to address this situation and bring changes to situations like the one faced by Mr Dawit Isaak, a political prisoner who has been imprisoned without trial in Eritrea.

 
  
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  Michel Dantin (PPE), par écrit. ‒ Dans cette résolution, le Parlement européen exprime ses vives inquiétudes face à la détérioration de la situation politique en Érythrée, où l'état de droit et le respect des droits de l'homme font l'objet d'entraves de plus en plus nombreuses. Conséquence de cette instabilité croissante, les réfugiés érythréens sont parmi les plus nombreux demandeurs d'asile en Europe.

La résolution du Parlement européen pointe également le cas des prisonniers politiques, dont certains sont détenus sans inculpation en Érythrée depuis plus d'une décennie. Soutenant les objectifs de cette résolution, j'ai voté en faveur.

 
  
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  Andor Deli (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása és kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni, az Európai Unió területére is. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és eritreai fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR), в писмена форма. ‒ Подкрепих резолюцията на Европейския парламент относно положението в Еритрея, тъй като случващото се в страната е силно обезпокоително.

От обявяването на своята независимост през 1993 г. страната се управлява от един-единствен президент, Исаяс Афеверки, който през последните 15 години води изключително авторитарно и репресиращо управление. Една от основните критики към страната е, че не се прилага конституцията, която беше приета и ратифицирана през 1997 г., нарушават се човешките права, има много случаи на изтезания и представители на всички религии биват преследвани. Ситуацията в Еритрея постоянно се влошава, което кара много хора да бягат и да напускат страната, довод за което са 450 000 лица, търсещи убежище в съседните страни.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Αρνητικό, διότι η ΕΕ, όταν επεμβαίνει σε κράτη που βρίσκονται σε εμπόλεμη ή γενικά σε ασταθή κατάσταση, το μόνο που κατορθώνει είναι να δημιουργεί περισσότερα προβλήματα και μετανάστες προς την Ευρώπη.

 
  
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  Norbert Erdős (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása és kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni, az Európai Unió területére is. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és eritreai fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ A UE tem vindo a apoiar a Eritreia desde a sua independência da Etiópia em 1993, mas a promessa inicial de instauração da democracia e do Estado de direito após a independência do país foi cerceada pelo governo da Eritreia a pretexto da defesa nacional e do serviço nacional. A verdade é que vários processos eleitorais não se realizaram e as expectativas na construção de um país que respeitasse os direitos humanos e sem repressão foram goradas.

A Eritreia tem um dos piores registos em matéria de direitos humanos em todo o mundo. Todos os dias ocorrem violações dos direitos humanos e não se registou qualquer melhoria nos últimos anos. Por isso, manifesto a profunda apreensão face à perpetuação da situação catastrófica em termos de direitos humanos, assim como considero imperativo dar prioridade ao combate do défice da justiça, à governação democrática e ao restabelecimento do Estado de direito.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ A presente resolução relativa à situação na Eritreia é mais um exemplo da política de ingerência da União Europeia, alinhada com os interesses das potências imperialistas que representa. Sendo a situação económica e social na Eritreia difícil, esta tem causas e responsáveis. As potências imperialistas continuam a olhar para determinadas regiões, e particularmente para África, como colónias e não como Estados independentes e soberanos.

Se os governos servem os seus interesses de rapina das riquezas dos países e de exploração dos povos, são apoiados, se acontece o contrário, cai sobre si a ira dos imperialistas. Entendemos que os problemas que existem devem ser resolvidos pela ação e luta do povo eritreu e não por qualquer intervenção ou ingerência externa. A região do Corno de África tem sido afetada por uma desestabilização constante. São disso exemplo a Somália e o Uganda. Esta é uma região que, pelo seu posicionamento e pelas suas riquezas, poderia libertar-se da dependência se houvesse paz na região, algo que as potências imperialistas não desejam. É perante a instabilidade, quantas vezes instigada, que melhor defendem os seus interesses.

Esta resolução pretende ainda esconder o que se passa ali bem perto, no Iémen.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ Európska únia a jej členské štáty musia dbať na to, aby pri spolupráci s vládou Eritrey zakaždým kládli dôraz na úplné dodržiavanie ľudských práv, najmä pokiaľ ide o riadenie migračných tokov, pretože 28. januára 2016 Eritrea a Európska únia podpísali prelomovú dohodu v oblasti budúcej rozvojovej spolupráce, ktorá podporuje obnoviteľné zdroje energie a dobrú správu, a následne nato Európska únia oznámila, že poskytne krajine 200 miliónov eur na dlhodobú podporu. Základnými príčinami eritrejskej utečeneckej krízy sú absencia právneho štátu, demokracie a dodržiavania ľudských práv a represie voči občanom Eritrey, a pokiaľ sa tieto základné príčiny nebudú riešiť, utečeneckú krízu nebude možné zastaviť a je veľmi otázne, či je vláda Eritrey zodpovedným partnerom pre Európsku úniu. Nepovažujem preto za správny krok, že sa Európska únia chystá vyčleniť z Európskeho rozvojového fondu 200 miliónov eur na projekty týkajúce sa energie a riadenia v Eritrei vzhľadom na zúfalú situáciu v oblasti ľudských práv v tejto krajine, pretože je veľmi otázne ako miestna vláda túto finančnú injekciu použije.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Καταψηφίζω στο σύνολο τις εκθέσεις για την κατάσταση στην Ερυθραία, διότι η ΕΕ, όταν επεμβαίνει σε κράτη που βρίσκονται σε εμπόλεμη ή γενικά σε ασταθή κατάσταση, το μόνο που κατορθώνει είναι να δημιουργεί περισσότερα προβλήματα και μετανάστες προς την Ευρώπη.

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. ‒ The European Union decided to resume its development assistance to Eritrea notably via a National Indicative Programme (NIP) for Eritrea of EUR 200 million. Scrutiny Working Group A of the Committee on Development of the European Parliament, which I chair, called on the EDF Committee on 11 November 2015 not to adopt the draft NIP pending further discussion. This is explained by the human rights situation in Eritrea, that has long been deteriorating – civilians are regularly arbitrarily detained or arrested for a number of unjustifiable reasons – criticising or opposing the government, practising journalism, practising an unofficial religion, evading or deserting mandatory national service, trying to flee the country. Eritreans fleeing the country now constitute the third largest group of refugees making the perilous journey to Europe.

However, our call upon the Commission was not taken into consideration. I ask the European Commission to review its scrutiny arrangements with the European Parliament and to seriously consider how EU aid and resources can be best focused to address the situation and help bring about change.

 
  
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  Mariya Gabriel (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de cette résolution car elle fait état de la situation actuelle en Érythrée, de son contexte politique et des violations des droits de l'homme, qui entravent lourdement le développement économique et humain du pays.

Dans la résolution, nous rappelons l'importance de mieux utiliser le Fond européen de développement (FED), qui doit contribuer à la réduction de la pauvreté et au développement socio-économique de l'Érythrée et concourir à l'ouverture de l'Érythrée en permettant des progrès en matière de démocratie, de droits de l'homme, de gouvernance et de sécurité. Le programme indicatif national, notamment son volet gouvernance, devrait permettre à l'Érythrée d'avancer dans la voix de la démocratisation et de favoriser l'ouverture et la stabilité de ce pays.

Nous rappelons aussi dans cette résolution que le Parlement européen doit être investi de pouvoirs de contrôle sur le FED, qui opère encore aujourd'hui en dehors du budget de l'Union européenne.

 
  
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  Kinga Gál (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása, kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni, az Európai Unió területére is. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és eritreai fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  Ildikó Gáll-Pelcz (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása, kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni, az Európai Unió területére is. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és eritreai fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Wir sollten weiterhin daran arbeiten, Eritrea als Land mit Menschenrechten, funktionierender Rechtsstaatlichkeit und politischen Strukturen aufzubauen. Das Land weist eine der schlechtesten Bilanzen im Bereich der Menschenrechte weltweit auf.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de esta Resolución pues consideramos fundamental condenar el régimen eritreo y hacer un llamamiento a la UE para que ponga fin a su creciente complicidad con dicho régimen por motivos geoestratégicos y de control de flujos migratorios.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the joint motion for a resolution. The EP notes with great concern the continuing deplorable human rights situation and the complete absence of rule of law and media freedom in Eritrea. Therefore, it stresses that addressing the justice deficit, democratic governance and restoration of the rule of law must be prioritised by ending authoritarian rule by fear of torture and of other human rights violations, some of which may amount to crimes against humanity.

 
  
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  András Gyürk (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása és kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni, az Európai Unió területére is. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és Eritrea fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  Τάκης Χατζηγεωργίου ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Υπερψηφίσαμε το ψήφισμα για την Ερυθραία αφού περιέχει σημαντικές πρόνοιες που αποσκοπούν στην διασφάλιση και προστασία των ανθρωπίνων δικαιωμάτων στη χώρα. Συγκεκριμένα, ζητείται από τη χώρα να υπογράψει, να κυρώσει και να θέσει πάραυτα σε εφαρμογή τη Σύμβαση των Ηνωμένων Εθνών κατά των βασανιστηρίων και άλλων μορφών σκληρής, απάνθρωπης ή εξευτελιστικής μεταχείρισης ή τιμωρίας, καθώς και να συμμορφωθεί απολύτως με τις υποχρεώσεις της που απορρέουν από το διεθνές σύμφωνο για τα ατομικά και πολιτικά δικαιώματα και από τον Αφρικανικό Χάρτη των Δικαιωμάτων του Ανθρώπου και των Λαών, πράξεις που αμφότερες απαγορεύουν τα βασανιστήρια. Ζητείται επίσης να δοθεί τέρμα σε όλες τις αυθαίρετες συλλήψεις, τις βίαιες εξαφανίσεις και τις επ’ αόριστον φυλακίσεις χωρίς κατηγορίες ή δίκη. Συστήνεται επίσης ο τερματισμός της πρακτικής της επ’ αόριστον στρατιωτικής θητείας και τον περιορισμό της θητείας σε 18 μήνες για όλους τους σημερινούς και τους μελλοντικούς κληρωτούς ηλικίας άνω των 18 ετών, ενώ ζητείται να υπάρχει πρόβλεψη για τους αντιρρησίες συνείδησης. Εκφράζεται επίσης μεγάλη ανησυχία για τον εξαιρετικά υψηλό αριθμό ερυθραίων προσφύγων που επιχειρούν να διασχίσουν τη Μεσόγειο με προορισμό την Ευρώπη και εκτιμά ότι το αντιδημοκρατικό και ολοκληρωτικό καθεστώς της Ερυθραίας αποτελεί την κύρια αιτία της κατάστασης αυτή.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ The humanitarian situation in Eritrea has become a growing concern for the European Union. The EU has a vested interest in a stabilised Eritrea and does not wish to see the population of the region suffer any further. A sizeable proportion of the Eritrean population has fled as a result of actions of the Eritrean Government in its active disregard for human rights or due to the lack of protection it has provided to its citizens. It is imperative that the Eritrean Government implement as many measures as possible to guarantee the basic human rights of its citizens. Particularly worrying are reports which claim that the government commits widespread extrajudicial killing, torture, arbitrary detention and discrimination. With all this in mind, and considering the vast protection provided by several international human rights instruments such as the Universal Declaration of Human Rights and the International Covenant on Civil and Political Rights, I support the European Parliament’s motion for a resolution on the situation in Eritrea.

 
  
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  Brian Hayes (PPE), in writing. ‒ I supported this resolution. People are fleeing Eritrea due to its oppressive regime. The EU must support the Eritrean people.

 
  
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  Hans-Olaf Henkel (ECR), in writing. ‒ Eritrea has had only one president since its independence in 1993 – a president who, under a highly autocratic and militarized rule, has made conscription mandatory. Though the official length of enlistment is 16 months, it is often extended, thus making the average service last 6.5 years. This leads many young people to flee from the country, and it has been estimated that there are over 440 000 refugees and asylum seekers in neighbouring countries. Moreover, all religions are persecuted in Eritrea and tens of thousands of citizens are detained without charge or trial. Given the worrying situation of human rights in Eritrea and my commitment to this cause, I have supported this report. In addition, I believe that the euro must be abolished. It leads to dissension and discord in Europe.

 
  
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  György Hölvényi (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása, kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és eritreai fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  Mike Hookem (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), in writing. ‒ The Eritrean authorities have been lashing down hard on their citizens. This situation, where basic human rights are violated through harsh conditions imposed by the government, must stop. The use of the ‘Diaspora tax’ is deplorable, as is the lack of freedom and the arbitrary arrests. As a matter of urgency, Eritrea should ratify and enact the UN Convention against Torture and Other Cruel, Inhuman or Degrading Treatment or Punishment.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasovao sam za Rezoluciju Europskog parlamenta o stanju u Eritreji, s obzirom da se radi o zemlji s velikim problemima: prema izvješću UNDP-a o ljudskom razvoju za 2014. godinu Eritreja nalazi na 182. mjestu od 187 zemalja prema indeksu ljudskog razvoja za 2014. godinu, prema zadnjoj procjeni siromaštva Svjetske banke iz 2003. godine 65 % stanovništva živi ispod granice siromaštva, ljudska prava krše se svakodnevno i zadnjih godina nije zabilježen nikakav napredak, Eritreja je jedna od zemalja iz koje dolazi najviše izbjeglica te treća u svijetu (poslije Sirije i Afganistana) po broju osoba koje kreću na opasan put u Europu. U tom smislu posebnu pozornost treba posvetiti djeci bez pratnje koja su žrtve trgovanja ljudima. Potrebno je dodijeliti 200 milijuna EUR tijekom idućih šest godina iz 11. Europskog razvojnog fonda za Nacionalni indikativni program kako bi se potaknulo smanjenje siromaštva i socioekonomski razvoj te suzbili ekonomski i politički uzroci migracije, ali uz jasnu transparentnost i dobro upravljanje u pogledu javnih financija, te jamčenje demokratskih reformi i poštovanje ljudskih prava. Vijeće treba zajamčiti da dodijeljena sredstva neće biti pogrešno upotrebljena od strane eritrejske vlade već iskorištena za potrebe eritrejskih građana.

 
  
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  Jean-François Jalkh (ENF), par écrit. – L'Union européenne, affable, voudrait imposer son ingérence dans les affaires de l'Érythrée. Je ne crois pas que sa compassion "droit-de-l'hommiste" ait la légitimité de s'ingérer dans des affaires qui ne la concernent pas.

Si seulement l'Union européenne avait une compréhension en profondeur de la situation, ces propos auraient quelque intérêt. Mais il me semble que les dernières interventions occidentales ont été suffisamment catastrophiques pour ne pas réitérer ces imprudences idéologiques. J'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de la résolution sur la situation en Érythrée. Celle-ci devient en effet très problématique au regard des violations contre les droits humains. L'état de droit et la liberté des médias y sont en effet quasi inexistants. Or l'Union européenne, par le Fonds européen de développement, alloue des sommes importantes à l'Érythrée. C'est pourquoi le Parlement devrait avoir un contrôle sur le FED. De plus, la Commission doit maintenant s'engager à vérifier que l'argent des citoyens européens bénéficiera aux populations et non à un gouvernement oppresseur.

Cette résolution a été adoptée à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Ich stimme für die Entschließung. Angesichts der sich gravierend verschlechternden Lage Eritreas setzt die vorliegende Entschließungdie richtigen Maßnahmen und Schwerpunkte und verweist auf die drängendsten Probleme, welche an die Weltgemeinschaft adressiert werden müssen.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ According to a report by the UN Special Rapporteur, Eritrea has one of the worst human rights records in the world, with no improvement in sight. Eritreans fleeing the country now constitute the third largest group of refugees making the perilous journey to Europe. Therefore, I supported the resolution as its purpose is not only to highlight and call for improvements to the appalling human rights situation, but to consider how EU aid and resources can be best focused to address the situation and help bring about change.

 
  
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  Ádám Kósa (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása, kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni, az Európai Unió területére is. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és eritreai fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  Ilhan Kyuchyuk (ALDE), in writing. Eritrea is one of the top refugee—producing countries in the world. This is not a coincidence. The country is a notorious human rights violator. One of the main reasons for the endless migration from the country is the fact that Eritrea conscripts all men and unmarried women into the so-called ‘national service’. Although Eritrean law limits national service to 18 months, most conscripts serve for much of their working lives. Working conditions are usually very harsh: people do not get paid or they get very small amount of money; brutal torture and beating are used as a way to force soldiers to do their jobs. Therefore, I call on the Eritrean authorities to respect human rights and, most importantly, immediately to end mandatory military conscription, including forced labour and rampant rights abuses, and to allow freedom of worship, freedom of the media and freedom of expression.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. – La presente proposta di risoluzione, per la quale ho deciso di votare favorevolmente, delinea la difficile situazione in cui vive la popolazione dell'Eritrea.

Riteniamo inaccettabile che l'autorità di governo continui a violare in modo sistematico i diritti umani. Siamo di fronte ad un paese che opera una totale repressione della libertà di espressione congiuntamente a gravi violazioni della libertà di religione e di credo. La realtà attuale mostra che decine di migliaia di eritrei continuano a essere detenuti senza un'accusa. Tale stato di cose è la causa principale del numero estremamente elevato di rifugiati eritrei che tentano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l'Europa.

Un altro fattore alla base dell'esodo è rappresentato dalle difficili condizioni che il governo impone alla popolazione. A causa di quanto appena esposto, il Parlamento europeo chiede dunque all'l'Eritrea di firmare, ratificare e attuare immediatamente la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e di riconoscere l'esistenza di violazioni dei diritti umani. Viene anche chiesto con forza all'Eritrea di porre fine agli arresti arbitrari, alle sparizioni forzate e alle detenzioni a tempo indeterminato senza accuse o processo.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre la résolution sur la situation en Érythrée. Il s'agit d'un nouveau cas d'ingérence dans les affaires intérieures d'un pays tiers, ingérence sous prétexte de la défense des droits de l'homme. En outre, le texte cautionne le rôle diplomatique que devrait jouer l'Union européenne alors que les États membres sont parfaitement capables de jouer ce rôle. L'Union européenne n'apporte aucune plus-value en matière d'affaires étrangères.

 
  
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  Gilles Lebreton (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre cette résolution car il s'agit d'une ingérence dans les affaires intérieures érythréennes.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Si bien comparto la preocupación por la situación de los derechos humanos en Eritrea, país sobre el que la Comisión de Investigación de las Naciones Unidas ha concluido que las violaciones en los ámbitos de las ejecuciones extrajudiciales, la tortura, los trabajos forzosos y la política de disparar a matar en la frontera pueden constituir crímenes contra la humanidad y del que, según el Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Refugiados, más de 400 000 eritreos han huido, no he podido dar mi voto favorable a la Resolución del Parlamento Europeo puesto que la posición de esta Eurocámara es que la Unión Europea no otorgue financiación del Fondo Europeo de Desarrollo. Eritrea está atravesando una crisis alimentaria que ha reducido las cosechas en la región entre el 50 y 90 por ciento; la posición del Parlamento de cancelar la ayuda al desarrollo al país tiene que ver con su voluntad de promover un cambio de régimen en el país, a costa de sancionar a la población eritrea mediante la negación de esta ayuda al desarrollo a un país con uno de los indicadores del Índice de Desarrollo Humano más bajos del mundo.

 
  
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  Petr Mach (EFDD), písemně. ‒ Zdržel jsem se. Je mi líto případného porušování lidských práv v Eritreji, ale usnesení EP na tom nic nezmění. Nemá být rolí Parlamentu usnášet se k nepravostem na celé zeměkouli.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. ‒ Eritreja je postala neovisna 1993. i očekivalo se jačanje demokracije, vladavine prava i poštovanje temeljnih ljudskih prava i sloboda. Nažalost, u izvješću UN-a iz 2015. ističe se kako eritrejske vlasti sudjeluju u sistematskom i rasprostranjenom kršenju ljudskih prava. Mjesečno se javlja sve veći broj izbjeglica iz Eritreje, a sve je popraćeno slučajevima trgovine ljudima.

Rezolucija poziva eritrejske vlasti da poštuju ljudska prava, puste na slobodu sve političke zatvorenike i novinare te osiguraju dostavu hrane u svim dijelovima Eritreje, stoga sam podržala prijedlog rezolucije.

 
  
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  Vladimír Maňka (S&D), písomne Eritrejský štát patrí k najchudobnejším krajinám sveta, ktorý sa oficiálne radí k prezidentským republikám. Fakticky tu však vládne diktatúra jednej strany. V indexe ľudského rozvoja za rok 2015 sa Eritrea umiestnila na 186. mieste spomedzi 188 krajín. Absencia zásad právneho štátu, slabé hospodárstvo, vysoká miera chudoby, nerešpektovanie ľudských práv, obmedzovanie náboženskej slobody a slobody slova, beztrestná diskriminácia a násilie páchané na ženách, spolu s odmietaním pomoci vládou tejto krajiny sú dôvodom vysokého počtu utečencov z tejto oblasti. Neriešením tejto situácie sa počet utečencov a utrpenie obyvateľstva bude zvyšovať. Preto musia všetky medzinárodné zložky, orgány a organizácie, vlády a podnikateľské subjekty vyvíjajúce činnosť v Eritrei urobiť zo svojich pozícií všetky potrebné kroky k tomu, aby vláda Eritrejskej republiky zabezpečila demokratické voľby a aby sa začal proces demokratizácie v tejto krajine.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Ψήφισα υπέρ της κοινής πρότασης ψηφίσματος σχετικά με την κατάσταση στην Ερυθραία, για τους λόγους που ανέφερα αναλυτικά στην ομιλία μου στην Ολομέλεια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου στις 9/3/2016, καθώς και διότι η εν λόγω πρόταση ψηφίσματος είναι πλήρης και τεκμηριωμένη.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ This timely resolution notes with great concern the continuing deplorable human rights situation and the complete absence of rule of law and media freedom in Eritrea.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. ‒ Gli eritrei hanno bisogno di aiuti. I diritti fondamentali dei cittadini sono costantemente violati. Sono amareggiata che l'89 % delle donne sia vittima di FGM. Non possiamo lasciare che la popolazione dell'Eritrea muoia di fame, con il pericolo che i raccolti vadano persi. Occorre aiutare gli eritrei e per questo appoggio la mozione.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ En este Parlamento estamos muy preocupados por la situación en Eritrea, ya que hemos podido constatar que persiste la deplorable situación en materia de derechos humanos y la total ausencia del Estado de Derecho y de libertad en los medios de información.

Por eso, mi apoyo a la Resolución en la que hacemos un llamamiento para corregir todas estas deficiencias y apoyamos que se dediquen 200 millones de euros del Fondo Europeo de Desarrollo con el fin de promover la reducción de la pobreza y el desarrollo socioeconómico, abordar las causas económicas y políticas fundamentales de la migración y financiar proyectos relacionados con las energías renovables, la eficiencia energética y la gobernanza económica.

 
  
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  Valentinas Mazuronis (ALDE), raštu. ‒ Balsavau už EP rezoliuciją dėl padėties Eritrėjoje. Šioje šalyje fiksuojami grubūs žmogaus teisių pažeidimai. Gyventojai gali būti sulaikomi ir kalinami dėl vyriausybės kritikos, žurnalistinės veiklos, neoficialios religijos praktikavimo, bandymo pabėgti iš šalies. Sulaikytieji asmenys bei vaikai kalinami nežmoniškomis sąlygomis. Sulaikytos moterys susiduria su seksualinio smurto pavojumi.

Pritariu EP rezoliucijoje išdėstytiems raginimams Eritrėjos vyriausybei laikytis įsipareigojimų pagal Jungtinių Tautų ir kitus tarptautinius susitarimus ir bendradarbiauti su JT inspektoriais bei tarptautiniais stebėtojais, kad jie galėtų tikslingai, be jokių trukdžių atlikti įkalinimo įstaigų inspekciją laikantis konvencijos reikalavimų.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I support this resolution, which examines the political and human rights situation in Eritrea.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ L'Union européenne, affable, voudrait imposer son ingérence dans les affaires de l'Érythrée. Je ne crois pas que sa compassion "droit-de-l'hommiste" ait la légitimité de s'ingérer dans des affaires qui ne la concernent pas. Si seulement l'Union européenne avait une compréhension en profondeur de la situation, ces propos auraient quelque intérêt. Mais il me semble que les dernières interventions occidentales ont été suffisamment catastrophiques pour ne pas réitérer ces imprudences idéologiques.

En conséquence, j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. ‒ I signed and supported this cross-party resolution on the situation in Eritrea as it highlights the dire humanitarian situation in the country. It also expressly calls for the Commission to ensure that any development aid is not simply sent to the government of the country but reaches the people so as to maximise the potential for positive change in the recipient locality.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), schriftelijk. – De verwachtingen waren hoog gespannen, toen Eritrea in 1993 onafhankelijk werd. Met de hulp van de internationale gemeenschap zou het land zelf de teugels in handen krijgen om voor zijn bevolking een vrij en welvarend land op te bouwen.

Vandaag stellen we vast dat Eritrea tot de allerarmste en minst ontwikkelde landen wordt gerekend. Dat vertaalt zich niet alleen in een dramatisch uitzichtloze economische situatie, maar ook in de vaststelling dat de mensenrechten er voortdurend en op grote schaal worden geschonden, dat vrije media uitgesloten zijn, godsdienstvrijheid onbestaande is en het land baadt in een cultuur van geweld.

Bovendien legt het regime aan iedereen een eindeloos lange militaire dienstplicht op waardoor elke kans tot individuele zelfontplooiing definitief wordt gefnuikt. Dit alles maakt dat een groot aandeel Eritreërs zich waagt aan de oversteek naar Europa.

In deze resolutie wordt gevraagd een einde te maken aan die ellenlange legerdienst. Tevens wordt aan de Europese Commissie gevraagd er nauwlettend op toe te zien dat niet de regering, maar wel de bevolking rechtstreeks de baten ervaart van de Europese ontwikkelingshulp; voorts wordt de Europese Commissie verzocht coherent en éénduidig haar inspanningen op te voeren om ervoor te zorgen dat de Eritrese regering de fundamentele vrijheden eerbiedigt en werk maakt van de democratische hervormingen.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Bezútešná situácia pretrvávajúca v Eritrei v súvislosti s porušovaním ľudských práv, znásobená povinnými a neprestajnými vojenskými odvodmi, má za následok, že tisíce Eritrejčanov sú každý mesiac nútení opustiť svoje domovy a domáhať sa medzinárodnej ochrany v okolitých štátoch. Absolútny nezáujem vládnucej vrstvy vo veci nastolenia demokracie, rešpektovania ľudských práv či otvorenej pluralitnej spoločnosti spôsobuje potrebu EÚ, ale aj celej medzinárodnej komunity, zaoberať sa týmto závažným stavom. Kvôli tvrdému porušovaniu ľudských práv a základných slobôd, de facto neexistujúcej slobode reči, združovania či náboženského vyznania a početným prípadom nezákonného zadržiavania a väznenia viac než 200 000 občanov utieklo od roku 2004 z krajiny, prevažne do východného Sudánu a Etiópie. S konečným cieľom dostať sa do Izraela sú takíto eritrejskí utečenci častými obeťami egyptských priekupníkov, ktorí zarábajú na ich nešťastí. Bez zmeny politickej situácie nie je možný ani hospodársky pokrok – do krajiny nebudú prúdiť potrebné investície, nezamestnanosť ostane vysoká a prístup k základnej zdravotnej starostlivosti, vzdelaniu či zdrojom elektrickej energie naďalej limitovaný. Domnievam sa, že je nutné mobilizovať naše sily v záujme ochrany eritrejských obyvateľov, preto hlasujem za predložený návrh.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I have voted in favour of the resolution on the situation in Eretria because the human rights situation in the country has long been deteriorating: civilians are regularly arbitrarily detained or arrested for a number of unjustifiable reasons – criticising or opposing the government, practising journalism, practising an unofficial religion, evading or deserting mandatory national service, trying to flee the country or having a relative who has fled. Recently a report by the UN Special Rapporteur noted that Eritrea has one of the worst human rights records in the world, with no improvement in sight. Eritreans fleeing the country now constitute the third largest group of refugees making the perilous journey to Europe. The purpose of this resolution is not only to highlight and call for improvements to the appalling human rights situation, but to consider how EU aid and resources can be best focused to address the situation and help bring about change.

 
  
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  Sorin Moisă (S&D), in writing. ‒ The human rights situation in Eritrea has forced many women, men and children to flee the country, risking further abuses in the hands of smugglers and human traffickers, in order to reach safer grounds. The ones who stayed behind face an oppressive regime and severe problems with indefinite conscription, food security, restrictions, abuses and repression of all basic freedoms. I therefore support this resolution and strongly hope that the international community will use all diplomatic tools available to intervene before this crisis becomes even worse.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ A UE tem apoiado a Eritreia desde 1993, data da sua independência da Etiópia, tendo em conta a promessa inicial de instauração da democracia e do Estado de direito após a independência.

Existem relatos da Relatora Especial da ONU, da Comissão de Inquérito das Nações Unidas sobre os Direitos do Homem e da Human Rights Watch que descrevem as violações em matéria de direitos humanos, a tortura, os trabalhos forçados, a falta de liberdade religiosa, as práticas homossexuais como ilegais e a discriminação e a violência contra as mulheres.

A Relatora Especial da ONU sobre os direitos humanos na Eritreia destaca as seguintes preocupações: o gozo dos direitos económicos, sociais e culturais, incluindo o direito a um alojamento digno; o contrabando e o tráfico de seres humanos e o aumento do número de menores não acompanhados que fazem parte das mais de 5 000 pessoas que fogem do país por mês.

Defendo que a comunidade internacional deve pressionar o governo da Eritreia para autorizar a ajuda externa visando apoiar as comunidades vulneráveis e que a UE tome medidas para ter garantias do governo da Eritreia de que irá aplicar reformas democráticas e garantir o respeito dos direitos humanos.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ Le vote d'une telle résolution aurait constitué une ingérence totale dans les affaires intérieures érythréennes, qui ne regardent de facto que le gouvernement et le peuple érythréens. C'est pourquoi, j'ai voté contre.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de cette résolution qui présente la situation actuelle en Érythrée, pays qui occupe aujourd'hui le 186e rang sur 188 en termes d'indice de développement humain. 400 000 Érythréens ont déjà fui leur pays et le HCR estime que 5 000 individus le quittent chaque mois.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ Face à une situation humanitaire plus que préoccupante, la résolution du Parlement sur la situation en Érythrée appelle à la cessation de la répression et au respect des droits fondamentaux. De plus, la résolution condamne la décision du comité FED allant à l'encontre des recommandations du Parlement. L'Union européenne soutient le gouvernement de l'Érythrée dans sa lutte contre la pauvreté, mais a le devoir de s'assurer de la bonne utilisation des fonds européens. À ce titre, je soutiens la résolution du Parlement.

 
  
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  József Nagy (PPE), írásban. ‒ 2016-ot írunk és még mindig nagyon rossz a helyzet Eritreában. Az 1993-ban megrendezett, Eritrea függetlenségét követelő népszavazás, valamint az alapvető emberi jogokat tiszteletben tartó alkotmány 1997-ben történő elfogadása után minden okunk megvolt arra, hogy pozitív változásokra számítsunk. A várt reformok azonban nem érkeztek meg, Eritrea lakosai pedig még mindig nem rendelkeznek az alkotmányban szereplő jogaikkal.

A jelentés, amit szavazatommal én is támogattam, változásra szólítja fel az országot, hangsúlyozva az alapvető jogok napi szinten ismétlődő megsértésének súlyos következményeit.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ I have voted for this motion for a resolution, which calls for more transparency and good governance in respect of public finances and calls on the EU Delegation to closely monitor the political situation in the country in order to make sure that the continuation of EU development cooperation is dependent on substantial progress being achieved in the areas of human rights and democratisation, in particular freedom of speech, freedom of the press and freedom of assembly.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Olukord Eritreas on jätkuvalt väga halb. Otsustega eraldatakse Eritreale raha, mida tuleb kasutada Eritrea rahva arengu, demokraatia, hea valitsemistava ja turvalisusega seotud vajaduste rahuldamiseks. ELi delegatsioon peab jälgima, et raha ka vastavalt kasutatakse.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFDD), raštu. ‒ Balsavau už šią rezoliuciją. Eritrėja yra viena skurdžiausių ir uždariausių Afrikos valstybių ir yra viena sparčiausiai tuštėjančių pasaulio šalių. Padėtis šalyje nuolat blogėja. Vykdomi sisteminiai, visuotinai paplitę ir šiurkštūs žmogaus teisių pažeidimai. Visiškai nepaisoma teisinės valstybės ir žiniasklaidos laisvės principų. Atsižvelgiant į tai, būtina imtis neatidėliotinų veiksmų.

Visų pirma, reikėtų sustabdyti Eritrėjos vyriausybei skiriamą finansinę paramą ir nustatyti stebėsenos mechanizmus. Negalima leisti, jog skiriama parama būtų naudojama represijoms arba kuriai nors kitai su priverstiniu darbu susijusiai veiklai finansuoti. Komisija turi užtikrinti, kad skiriamomis lėšomis pasinaudotų ne Eritrėjos vyriausybė, bet jos būtų griežtai skiriamos Eritrėjos gyventojų poreikiams, susijusiems su vystymusi, demokratija, žmogaus teisėmis, geru valdymu, saugumu.

Siekiant stabilizuoti padėtį šalyje labai svarbu, kad Eritrėjos prezidentas ir vyriausybė pradėtų vykdyti reformas, kurios padėtų Eritrėjai užtikrinti atitiktį tarptautiniams ir su žmogaus teisėmis susijusiems įsipareigojimams.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. ‒ È da tempo ormai che la situazione in Eritrea si aggrava sempre più. Oltre alla piaga della povertà e alla carenza di alloggi, ONU e Human Rights Watch specificano che è in corso una massiccia violazione dei diritti umani. Difatti, le esecuzioni sommarie senza processo, le sparizioni, le torture, la coscrizione obbligatoria e la mancanza di opposizione politica rendono impossibile lo sviluppo economico dell'Eritrea. Esprimendo la mia più profonda preoccupazione, voterei favorevolmente

 
  
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  Alojz Peterle (PPE), pisno. ‒ Resolucijo o Eritreji sem podprl, saj odpira številne težke tematike v zvezi s stanjem v tej državi, ki jih je bilo že dolgo časa nujno potrebno nasloviti. Predvsem je po mojem mnenju kritično, kot je zapisano tudi v poročilu, da volitve, ki so bile planirane za leto 1997, nikoli niso bile izvedene, hkrati pa tudi ustava iz istega leta ni bila implementirana. Pomemben poudarek je še na regionalnih volitvah, ki bi morale biti izvedene že leta 2009, vendar se to še vedno ni zgodilo. Zakonodaja sploh ni sprejeta s strani parlamenta, temveč to opravi kar vlada sama. Poročilo torej dobro opiše pomanjkanje demokratičnih procesov v tej državi, kar v veliki meri zavira njen nadaljnji razvoj. Zaradi prej naštetih težav je bilo po mojem mnenju nujno potrebno sprejeti to resolucijo, saj bo v prihodnosti predstavljala uradno stališče Evropskega parlamenta in s tem tudi Evropske zveze do te države, hkrati pa bo predstavljala tudi določen politični pritisk iz mednarodne skupnosti na to državo, da izvede nujno potrebne demokratične reforme.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. ‒ Podržavam ovo izvješće i pozdravljam činjenicu da se stanje u ovoj dalekoj zemlji prati. No svima nam je jasno da nije dovoljno samo govoriti i nabrajati brojne probleme koji su sastavni dio života tamošnjeg stanovništva i zbog kojih svakoga mjeseca iz zemlje odlazi oko pet tisuća ljudi od kojih veliki broj njih na ovaj način pokušava izbjeći služenje vojnoga roka, koji u stvarnosti predstavlja prisilni rad i od kojega nisu izuzete niti djevojke. Reporteri bez granica su prošle godine Eritreju proglasili najgorom zemljom na svijetu po pitanju slobode tiska, gorom čak i od Sjeverne Koreje.

Stanovništvo Eritreje izloženo je raznim vidovima nasilja i diskriminacije uključujući i onu na temelju vjeroispovijesti. I dalje moramo inzistirati na poštovanju ljudskih prava, iskorjenjivanju siromaštva i poticanju ulaganja u energetskoj politici, jer brojni ruralni dijelovi te zemlje još uvijek nemaju čak niti struju.

Eritreji treba pomoći da se ponovno uspostavi vladavina prava, da se okonča autoritativna vladavina kao i strahovi stanovnika od zatvaranja, mučenja i drugih vrsta kršenja osnovnih ljudskih prava.

 
  
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  Pina Picierno (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore di questa risoluzione perché l'Unione deve adottare tutte le misure necessarie affinché la comunità internazionale faccia pressione sul governo eritreo e deve garantire che i fondi europei rispondano alle esigenze del popolo, predisponendo strutture che permettano il godimento di diritti economici, sociali e culturali nel paese.

Discriminazione, violenza e repressione pervadono ogni ambito della società eritrea: l'impegno dell'Unione di istaurare la democrazia e lo Stato di diritto nel paese non si è mai realizzato. Al penultimo posto negli indici di sviluppo umano del 2015, l'Eritrea è il peggior paese al mondo per quando riguarda i diritti fondamentali. Nel paese non vi è libertà di stampa né di religione, l'omosessualità è illegale, non esiste tutela verso i gruppi LGBT né verso le donne vittime di violenze sessuali, si stima che l'89 % delle bambine sia stato sottoposto a mutilazioni genitali.

Il servizio nazionale prolungato, il lavoro forzato e la dottrina dello "sparare per uccidere" alla frontiera rientrano nell'ambito dei crimini contro l'umanità. Tortura e detenzione prolungata senza giusta causa sono una prassi. La crisi alimentare causata dalla siccità e l'impossibilità di accedere alle risorse, specie per donne e bambini, incoraggia disperate migrazioni verso l'Europa.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Eritrejski civili se privode ili uhićuju zbog brojnih neopravdanih razloga, golemi broj stanovnika Eritreje bježi zbog straha i ugnjetavanja, pet tisuća novih bjegunaca mjesečno, čine treću najveću skupinu izbjeglica koja se kreće prema Europi.

U Eritreji ne postoji istinski javni prostor u kojem organizacije civilnog društva smiju slobodno djelovati. Potičem eritrejsku vladu da provede hitne reforme, naglašavam da je pravo na napuštanje zemlje ugrađeno u međunarodno pravo o ljudskim pravima. Pozivam vladu da omogući slobodu kretanja i prestane prikupljati „porez za dijasporu” od Eritrejaca koji žive u inozemstvu. Izražavam žaljenje zbog povišenog rizika od seksualnog i obiteljskog nasilja za žene, osobito za žene u vojnoj službi ili u pritvoru. Osuđujem neizravnu uključenost stranih poduzeća i njihovo sudjelovanje u upotrebi prisilnog rada u Eritreji te zahtijevam veću odgovornost i procjenu njihovih operacija u Eritreji, uz provođenje dužne pažnje i inicijativa o izvještavanju.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ A presente resolução relativa à situação na Eritreia é mais um exemplo da política de ingerência da União Europeia alinhada com os interesses das potências imperialistas que representa. Sendo a situação económica e social na Eritreia difícil, esta tem causas e responsáveis. As potências imperialistas continuam a olhar para determinadas regiões, e nomeadamente para África, como colónias e não como Estados independentes e soberanos.

Se os governos servem os seus interesses de rapina das riquezas dos países e de exploração dos povos, são apoiados, se acontece o contrário, cai sobre si a ira dos imperialistas. Entendemos que os problemas que existem devem única e exclusivamente ser resolvidos pela ação e luta do povo eritreu e não por qualquer intervenção externa, assuma esta a forma que assumir.

A região do Corno de África tem sido afetada por uma desestabilização constante. São disso exemplo a Somália e o Uganda. Esta é uma região que, pelo seu posicionamento e pelas suas riquezas, poderia libertar-se da dependência se houvesse paz na região, algo que as potências imperialistas não desejam. Sublinhamos ainda que entendemos que a União Europeia pretende esconder, com esta resolução, o que se passa ali bem perto, na Guerra do Iémen.

 
  
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  Kati Piri (S&D), in writing. – Cross-border kidnappings and aggression, compulsory national service stretching to a decade, and Eritreans’ involvement in the war in Yemen are reported by the UN Monitoring Group. This is the country to which the European Union has signed a 200-million-euro package of financial support in January for a four—year period. Each month, as many as 5 000 people flee Eritrea according to UN figures. The Eritreans are the third largest group of people who risk the journey across the Mediterranean to reach Europe. And even after they find new homes in Europe, they are not free of the Eritrean regime’s grasp. It was reported that some interpreters working for the Dutch immigration service were linked to the Eritrean regime. The regime also targets our free media! In the Netherlands alone, eight court cases have been launched against liberal newspapers, radio stations, websites who are critical of the authoritarian regime. The reports suggest that senior government officials are behind this campaign. Which monitoring measures does the Commission take to ensure that our support leads to the development of the country and to better living conditions of Eritreans, and not to the strengthening of this authoritarian government inside and outside of that country?

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. – Pozdravljam prijedlog rezolucije o Eritreji te je u potpunosti podržavam. Stanje ljudskih prava u Eritreji posebno je zabrinjavajuće i uvjeren sam da zahtjeva veći angažman od strane Europske unije. Već više od dva desetljeća Eritrejom vlada autoritarni režim koji sustavno krši ljudska prava do gotovo neviđenih razmjera. Veliki broj političkih zatvorenika, mučenja i otmice protivnika režima, kao i progoni pripadnika vjerskih manjina zahtijevaju najoštriju osudu Europske unije.

Posebno naglašavam činjenicu da zbog krajnje nepovoljne ekonomske situacije i nepoštovanja ljudskih prava Eritreju mjesečno napusti oko pet tisuća njenih građana koji traže međunarodnu zaštitu u europskim zemljama, a mnogi na tom putovanju postaju žrtve krijumčarenja ljudi ili čak izgube život. Nepoštivanje ljudskih prava nespojivo je s demokratskim načelima na kojima počiva Europska unija te stoga pozivam Komisiju da izvrši jači pritisak na eritrejske vlasti kako bi se sustavnom kršenju ljudskih prava u toj zemlji napokon stalo na kraj.

 
  
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  Pavel Poc (S&D), písemně. ‒ Vzhledem k neutěšujícímu stavu nerespektování základních lidských práv v Eritreji jsem se rozhodl podpořit zprávu o situaci v této zemi. Poškozování základních práv obyvatel, jejich ponižování a trestání vyúsťuje v migrační toky nejen do sousedních zemí, ale i do Evropské unie. Není možné, aby byli občané uvězňováni za kritiku vládních činitelů, provozování žurnalistického řemesla, vyznávání neoficiálního náboženství či za homosexualitu. Velmi mě mrzí, že Eritrea nenaplňuje svůj příslib demokracie. Hlasoval jsem pro ukončení diktátorské vlády, která netrestá, ale dokonce podporuje páchání zločinů proti lidskosti, a vyzval jsem Evropskou komisi, aby zajistila, že evropské finanční prostředky v rámci rozvojové pomoci nebudou sloužit místní vládě. Je primárně důležité, aby na prostředky a jinou rozvojovou pomoc dosáhli samotní občané Eritrey. Jsem přesvědčen, že podobně korektně by se měly zachovat i společnosti investující v Eritreji. Rozhodně by na základě jejich obchodní činnosti a zájmů nemělo docházet k dalšímu zhoršování této neuspokojivé situace.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté la résolution portant sur la situation en Érythrée afin de dénoncer les innombrables manquements de ce régime aux valeurs fondamentales qui animent la démocratie: libertés, droits de l'homme, état de droit. Les dirigeants de ce pays d'Afrique centrale violent ces principes qui guident notamment nos États européens et qui devraient aussi encadrer la politique étrangère de l'Union européenne. En effet, le doute plane sur le fait que les 200 millions d'euros d'aide au développement accordés par la Commission européenne en décembre 2015 au gouvernement de l'Érythrée soient utilisés à bon escient, au service des populations. Ce sont en effet ces populations, par le biais de cette résolution, que nous souhaitons défendre.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ Esta proposta de resolução foi apresentada na sequência de uma declaração da Vice-Presidente da Comissão/Alta Representante da União para os Negócios Estrangeiros e a Política de Segurança sobre a situação na Eritreia.

Congratulo o documento por concordar que a Eritreia deverá aplicar plenamente a sua constituição ratificada e proteger os direitos nela consagrados. Mais especificamente, votei favoravelmente a presente proposta de resolução por concordar com as seguintes recomendações: (1) a Eritreia deverá assinar, ratificar e aplicar imediatamente a Convenção das Nações Unidas contra a Tortura e outras Penas ou Tratamentos Cruéis, Desumanos ou Degradantes; (2) deverá ser colocado fim à detenção arbitrária, ao desaparecimento forçado e à detenção por tempo indefinido, sem acusação ou julgamento; (3) o governo deverá reconhecer a existência de violações dos direitos humanos e garantir a responsabilização pelas violações dos direitos humanos cometidas no passado; e (4) deverá ser colocado fim ao serviço militar por tempo indeterminado.

Por fim, votei favoravelmente a presente proposta de resolução por concordar que o número extremamente elevado de refugiados eritreus que tentam atravessar o Mediterrâneo rumo à Europa é preocupante, sendo tal devido ao regime antidemocrático e totalitário na Eritreia, que deverá ser alvo de reformas imediatas.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ A União Europeia deve envidar todos os esforços para que o Governo da Eritreia ponha termo à detenção de opositores e de civis inocentes e proceda a julgamentos equitativos para os acusados e à abolição da tortura e de outros tratamentos desumanos, tais como restrições em matéria de alimentos, água e cuidados de saúde. O Governo da Eritreia continua a aplicar políticas que são atentatórias dos direitos humanos, fator que é absolutamente determinante para os números da emigração entre a sua população.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ Eritrea es un país que, tras treinta años de guerra, consiguió su independencia en 1993. Su desarrollo posterior continúa vinculado a conflictos fronterizos con sus vecinos, especialmente con Etiopía.

El marco de cooperación entre la UE y Eritrea se encuentra recogido en el Acuerdo de Cotonú, que recoge cooperación en áreas que van desde el comercio a la lucha contra la pobreza, pasando por la protección de los derechos humanos y la buena gobernanza. A pesar de todos los esfuerzos, la situación en cuanto a derechos humanos se refiere ha ido, según las Naciones Unidas, deteriorándose progresivamente.En Eritrea nunca han tenido lugar elecciones libres, y la separación de poderes del Estado es poco clara. Los ciudadanos no gozan de libertad de expresión y las detenciones arbitrarias por períodos indeterminados, los malos tratos y la tortura son prácticas frecuentes.

El presente informe demanda a las autoridades eritreas mejoras inmediatas en estos campos para promover la paz, el desarrollo y la prosperidad sostenible a través del respeto inquebrantable de los derechos humanos, y por eso emito mi voto a favor.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du texte de cette résolution qui invite la Commission à s'assurer que les fonds et l'aide alloués ne vont pas au gouvernement érythréen, mais sont strictement utilisés pour couvrir les besoins de la population érythréenne en matière de développement, de démocratie, de droits de l'homme, de gouvernance et de sécurité, ainsi que la liberté d'expression, de la presse et de réunion.

Le texte adopté exige en outre que l'Érythrée signe et mette en œuvre immédiatement la Convention des Nations unies contre la torture et autres peines ou traitements cruels, inhumains ou dégradants et respecte pleinement les obligations qui lui incombent en vertu de la convention internationale sur les droits civils et politiques et de la charte africaine sur les droits de l'homme et des peuples, qui interdisent toutes deux la torture.

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Pritariu ataskaitai apie padėtį Eritrėjoje. Kitą vertus, eilinį kartą išklausę ir prabalsavę už dar vieną didelį susirūpinimą keliantį dokumentą mes neišgirdome svarbiausio – ką galime padaryti, kad pašalinti šių baisių žinių priežastis? Pastarieji ES institucijų veiksmai, skirti mėginti tik suvaldyti pabėgėlių srautus, tarsi leidžia įtarti, kad kol kas Europa elgiasi kaip ne itin protingas gydytojas, kuris gydo ligos simptomus, o ne priežastis.

Kalbant apie teisingo Eritrėjos krizės sprendimo gaires, noriu atkreipti jūsų dėmesį į Europos turimą gerąją patirtį. Per penkiolika metų Balkanuose vis atsinaujinę etniniai konfliktai greitai užgeso, kai Europa aiškiai parodė, jog mainais į taiką ir stabilumą šio regiono šalys gali gauti europinę perspektyvą.

Todėl šioje vietoje labai norėčiau, kad F. Mogherini paaiškintų, ar ES gali pasiūlyti Eritrėjos konflikto pusėms tokią ekonominę ir politinę naudą, kuri paskatintų juos imtis mūsų taip laukiamų veiksmų nutraukiant šį konfliktą ir pagaliau pradedant dmeokratines ir rinkos reformas? O gal visgi reiktų kalbėti apie konkrečią Europos karinę paramą vienai iš konflikto pusių?

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de cette résolution sur la situation en Érythrée. Selon le rapporteur spécial des Nations unies, la situation des droits de l'homme en Érythrée compte parmi les pires au monde. Il est urgent que l'Érythrée donne la priorité à la lutte contre le déficit de justice, à la gouvernance démocratique et à la restauration de l'état de droit en mettant fin au régime autoritaire.

Cette résolution demande la libération immédiate des prisonniers politiques, la protection des droits des femmes et des enfants et la fin des arrestations arbitraires. Il est regrettable que la Commission et le Conseil n'aient pas tenu compte des recommandations du Parlement dans le cadre de l'adoption du Programme Indicatif National pour l'Érythrée.

Il conviendra de s'assurer que les fonds alloués par le FED à l'Érythrée, qui s'élèvent à 200 millions d'euros, fassent l'objet d'un contrôle approfondi afin que les fonds bénéficient directement à la population et non au gouvernement érythréen.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de esta Resolución pues consideramos fundamental condenar el régimen eritreo y hacer un llamamiento a la UE para que ponga fin a su creciente complicidad con dicho régimen por motivos geoestratégicos y de control de flujos migratorios.

 
  
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  Christel Schaldemose (S&D), skriftlig. ‒ Samarbejdet med Eritrea er afgørende, hvis vi skal have håb om, at Eritrea vil håndhæve menneskerettighederne og bekæmpe kriminalitet og korruption. Derfor støtter jeg aftalen.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ UKIP abstained on this non-legislative and non-binding report. We do not recognise the authority of the European Union or the European Parliament to take decisions or positions on foreign policy issues. In particular, the humanitarian crisis has led to Eritrea becoming one of the biggest source countries for migrants in the ongoing crisis. On balance, we abstained.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ The situation of human rights in the state of Eritrea has been deteriorating for a long time: civilians are regularly and arbitrarily detained or arrest for a number of unjustifiable reasons. Criticism of the government or, in anyway undermining the state by engaging in subversive journalism or practicing an unsanctioned religion is punishable in this country. I supported this resolution because it will not only highlight and call for improvements to the inexcusable human rights situation in Eritrea, but it will also consider how aid and resources from the EU can be best focused to address the situation in order to encourage change.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. Pozitivno sam glasao za ovo izvješće, no ovo obrazloženje glasovanja nastaje kao kritika postojećem sustavu vrednovanja rada zastupnika u Europskom parlamentu isključivo na osnovu statističkog broja parlamentarnih aktivnosti potenciranog u Hrvatskoj, a koji zapravo ne odražava stvarnu kvalitetu i količinu rada, učinkovitost te ponajviše uspjeh zastupničkog djelovanja.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ Situácia v Eritrei je veľmi vážna a komplikovaná zároveň. Od vojny s Etiópiou v rokoch 1998 – 2001 platí v Eritrei výnimočný stav, neexistujú možnosti disentu ani zmeny vzhľadom na to, že politická opozícia je zakázaná. Od roku 1993 sa v krajine nekonali žiadne národné voľby a regionálne voľby plánované na rok 2009 sa ešte len majú konať. Eritrejská vláda je výlučným vlastníkom pôdy a prírodných zdrojov a vláda to využíva ako systém odmeňovania a trestania. Príslušníci armády a strany zabrali pôdu a zabavili majetky a podniky. V dôsledku strachu a útlaku je na úteku obrovský počet Eritrejčanov, ktorí vzhľadom na 5 000 utečencov za mesiac predstavujú tretiu najväčšiu skupinu utečencov smerujúcich do Európy. Keďže Eritrejčanom nie je umožnené opustiť krajinu bez povolenia vlády, ktoré je založené na svojvoľnom vydávaní výstupného víza, a pohyb k hraničným zónam je obmedzený, pričom eritrejská vláda uplatňuje politiku strieľať s cieľom zabiť, preto tí, ktorí opustia krajinu, už sa späť vrátiť nemôžu. Aj z týchto dôvodov som podporila uznesenie o situácii v Eritrei, v ktorom vyzývame eritrejskú vládu na dodržiavanie ľudských práv a medzinárodných dohovorov.

 
  
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  Renato Soru (S&D), per iscritto. ‒ Il contesto di repressione e violenza in Eritrea richiede un intervento urgente da parte delle istituzioni europee contro le sistematiche violazioni dei diritti umani in corso. Alla luce della relazione del relatore speciale delle Nazioni Unite, in Eritrea si registrano purtroppo i peggiori risultati per quel che concerne il rispetto dei diritti umani: si tratta di un paese in cui i cittadini sono regolarmente arrestati o detenuti per motivi ingiustificabili, come esprimere critiche nei confronti del governo o eludere il servizio militare obbligatorio di durata indefinita.

L'Eritrea è uno dei paesi maggiormente repressivi della libertà di espressione sia nei mezzi di comunicazione sia nell'accesso all'informazione, con un tasso di accesso ad Internet pari all'1 %. Per tali ragioni, gli eritrei in fuga dal loro paese costituiscono il terzo più grande gruppo di rifugiati verso l'Europa. L'obiettivo della risoluzione non è solo quello di promuovere una presa di posizione forte in favore dei diritti umani, ma anche quello di assicurare che l'UE continui a sostenere l'Eritrea assicurandosi che gli aiuti vadano effettivamente incontro all'esigenza di alleviare le sofferenze del popolo eritreo, ovvero condizionando questo supporto alla fine delle violazioni dei diritti umani, all'avvio di riforme democratiche e normalizzazione della governance del paese.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. ‒ Europska unija se temelji na velikoj predanosti promicanju i zaštiti ljudskih prava, demokracije i vladavine prava u čitavom svijetu i ta su načela utkana u osnivačke ugovore EU-a. Posebna izvjestiteljica UN-a o stanju ljudskih prava u Eritreji navodi tri glavna područja koja izazivaju zabrinutost: uživanje ekonomskih, socijalnih i kulturnih prava, uključujući pravo na adekvatno stanovanje. Krijumčarenje i trgovanje ljudima i sve veći broj maloljetnika bez pratnje pripadaju skupini od više od 5 000 ljudi koji svakog mjeseca bježe iz zemlje.

Pozivam eritrejske vlasti da oslobode sve političke zatvorenike, da reformiraju i skrate trajanje vojne službe, da zaustave sve prisilne deložacije i rušenje zgrada te da obuhvate veći broj ljudi procesom dodjele socijalnih stanova. Važno je da Eritreja poštuje i primjenjuje pravo na obrazovanje bez prisile zbog čijeg nepoštovanja toliki broj mladih Eritrejaca bježi iz zemlje.

Stoga pozivam na poštovanje međunarodnih normi o ljudskim pravima i standarda koji se odnose na izbjeglice i držim da eritrejskim izbjeglicama koje bježe od kršenja ljudskih prava treba pružati međunarodnu zaštitu.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. ‒ U Eritreji još uvijek postoje veoma zabrinjavajući temeljni problemi koji doprinose već ionako kaotičnom stanju u državi. Situacija u Eritreji je ozbiljna jer pate građani države što doprinosi nestabilnosti u regiji. Europska unija u potpunosti podržava i promiče zaštitu ljudskih prava, demokracije i vladavine prava u svijetu te brine da poštovanje ljudskog dostojanstva, načela jednakosti i solidarnosti, univerzalnost i nedjeljivost ljudskih prava i temeljnih sloboda, budu dostupne i izvan granica EU-a. Nažalost, kako je istaknula posebna izvjestiteljica UN-a o stanju ljudskih prava u Eritreji, problemi se javljaju kod uživanja ekonomskih, socijalnih i kulturnih prava, uključujući i pravo na adekvatno stanovanje, a sve je jače izraženo krijumčarenje, trgovanje ljudima te broj maloljetnika bez pratnje koji pripadaju onima koji svakodnevno bježe iz zemlje. Sama vlada Eritreje počinitelj je sustavnog, raširenog i teškog kršenja temeljnih ljudskih prava za što ona mora odgovarati.

Podržavam prijedlog rezolucije o situaciji u Eritreji jer smatram kako prava i slobode pojedinca moraju biti osigurane svakom građanu, a u Eritreji postoje slučajevi teškog kršenja istih od kojih se neki mogu klasificirati kao zločini protiv čovječnosti.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za resolucijo Evropske ljudske stranke ob zaključku razprave o izjavi podpredsednice Komisije/visoke predstavnice Unije za zunanje zadeve in varnostno politiko. Stanje v Eritreji glede varovanja človekovih pravic, demokracije in pravne države je resno in zaskrbljujoče. Zelo zaskrbljujoč podatek so leta 2015 posredovali novinarji brez meja, ki so Eritrejo glede novinarske svobode razglasili za najslabšo državo na svetu. Kot vsi vemo brez novinarske svobode ni demokracije. Prav tako so po navedbah OZN v državi številne kršitve na področju zunajsodnih usmrtitev, mučenja in prisilnega dela. Tudi sama izražam globoko zaskrbljenost zaradi pomanjkanja svobode izražanja in stalne prisotnosti političnih zapornikov, katerih zapiranje pomeni kršitev načel pravne države.

 
  
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  József Szájer (PPE), írásban. ‒ Az emberi jogok folyamatos megsértése, a jogállamiság és a sajtószabadság teljes hiánya, az intézményesített erőszak, ártatlan emberek (köztük egy európai újságíró) fogva tartása és kínzása miatt a becslések szerint havonta 5000 eritreai kényszerül hazájából menekülni, az Európai Unió területére is. Az Európai Parlament állásfoglalásában kifejezi aggodalmát, elítéli az eritreai kormány tekintélyelvű intézkedéseit és sürgeti az emberi jogok védelmének visszaállítását.

Indítványában az Európai Parlament egyrészről az Európai Bizottsághoz fordul, hogy az biztosítékot szerezzen a demokratikus reformok végrehajtására Eritreában, másrészről ösztönzi a nemzetközi közösséget és eritreai fejlesztési partnereit, hogy az autokrata kormányt nyomás alá helyezzék.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam a jelentés elfogadását, elsősorban abban a reményben, hogy az abban foglalt döbbenetes tények végre feltárják az európai intézmények és kormányok előtt, hogy miben kereshető a magyarázat az eritreai állampolgárok viszonylag nagy számára, illetve arányára a Földközi-tengeren keresztül érkező – vagy éppen menekülés közben a tengerbe fulladó – menekültek között. A jelentés világossá teszi, hogy ebben az esetben nem háború, hanem egy kegyetlen, saját állampolgáraival szemben az erőszaktól, kínzástól és megalázástól sem visszariadó autoriter rezsim késztet menekülésre egész tömegeket.

Mindezek alapján számomra egyértelmű következtetés, hogy – különösen a nemzetközi közösség eddigi nyomásának eredménytelensége fényében – egy ilyen szélsőséges politikát folytató, durva rezsimmel szemben az eddiginél sokkal hatékonyabb és sürgős fellépésre van szükség, főleg az EU, illetve az Európai Külügyi Szolgálat részéről. Úgy vélem, ezzel az Unió számára súlyos kihívást jelentő migrációs hullám egyik fontos kiváltó okát is helyben kezelhetnénk.

 
  
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  Adam Szejnfeld (PPE), na piśmie. ‒ Tysiące ludzi każdego miesiąca ucieka z Erytrei ze względu na reżim panujący w tym kraju. Wielu z nich dociera do Europy, szukając pomocy i wsparcia. Ważne jest, aby europejska pomoc rozwojowa nie pomagała autorytarnemu reżimowi, ale biednemu i wyniszczonemu wojnami społeczeństwu.

W ramach 11. Europejskiego Funduszu Rozwoju ponad 200 milionów euro zostanie przekazanie Erytrei w najbliższych latach. Istnieją uzasadnione obawy, że pieniądze te w dużej mierze zostaną wydane przez panujący reżim autorytarny do pacyfikowania ludności cywilnej.

W sprawozdaniu PE słusznie podkreślono, że rządy demokratyczne, budowanie przejrzystych i sprawnie działających instytucji publicznych oraz ochrona praw człowieka powinny stanowić podstawę przyznawania przez Unię wsparcia finansowego. Wydaje się, że przy podejmowaniu decyzji o przekazaniu funduszy rozwojowych Erytrei Komisja o tym zapomniała, skupiając się wyłącznie na wsparciu sektora energetycznego.

Dotychczasowe apele Parlamentu o zmianę stanowiska Komisji były ignorowane, dlatego też przyjęcie przez PE rezolucji w sprawie sytuacji w Erytrei jest tak bardzo istotne. Konieczny jest bowiem jasny i zdecydowany sygnał, że przejrzystość i lepsza współpraca między instytucjami UE w programowaniu rozwoju muszą być przestrzegane.

 
  
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  Claudia Tapardel (S&D), în scris. ‒ Uniunea Europeană a devenit în ultimii ani o campioană a protejării drepturilor omului la nivel internațional. În acest sens, instituțiile europene au semnalat situațiile de încălcare a drepturilor fundamentale în diverse părți ale lumii, încurajând dezvoltarea unor sisteme democratice echitabile bazate pe suveranitatea cetățenilor.

În prezent, situația din Eritreea a devenit critică în urma măsurilor arbitrare ale autorităților, care au trimis în spatele gratiilor un număr considerabil de oameni pentru criticarea guvernului, practicarea jurnalismului independent, practicarea unor religii neoficiale, nesatisfacerea stagiului militar obligatoriu sau încercarea de a părăsi țara.

Raportul realizat recent de ONU a conchis că Eritreea are unul dintre cele mai scăzute grade de respectare a drepturilor omului din lume, fără perspective de îmbunătățire imediată. Un fapt semnificativ este acela că cetățenii din Eritreea constituie numeric al treilea grup de imigranți care se îndreaptă în această perioadă către țările Uniunii Europene.

În aceste condiții, Uniunea trebuie să acționeze, cu resursele de care dispune, pentru a pune capăt acestei situații, care nu este favorabilă nici cetățenilor din Eritreea, nici statelor membre. În calitate de reprezentanți ai cetățenilor europeni, este de datoria noastră să susținem această rezoluție.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ Dans cette résolution, nous demandons à l'Érythrée de mettre en œuvre intégralement la Constitution qu'elle a ratifiée ainsi que les droits qui y sont ancrés, notamment dans les articles 17 et 19.

D'autre part, nous encourageons l'Érythrée à signer, à ratifier et à mettre en œuvre sans délai la Convention des Nations unies contre la torture et autres peines ou traitements cruels, inhumains ou dégradants et à pleinement respecter les obligations qui lui incombent en vertu de la convention internationale sur les droits civils et politiques et de la charte africaine sur les droits de l'homme et des peuples, qui interdisent toutes deux la torture.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ The situation in Eritrea is deplorable, and the country has one of the worst human rights records in the world. Led by the same president since 1993, it is a regime that systemically violates human rights with arbitrary arrests and tortures, uses the mandatory military service to forcibly enslave the population for labour, in a country where freedom of expression is violated, freedom of religion is repressed and the state of emergency is permanent. I voted in favour and co—signed this resolution, to highlight the fact that we need to ensure that the EUR 200 million the European Union plans to allocate to Eritrea over coming years will not flow into the pockets of this regime, but will rather help to reduce poverty and promote socio—economic development for all Eritreans. This aid should be conditional on putting an end to human rights violations and re-orientating the country’s energy policy to make energy accessible for everyone.

 
  
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  Patrizia Toia (S&D), per iscritto. ‒ La situazione politico-sociale attuale in Eritrea è piuttosto complessa. Dopo oltre trent'anni di guerra, in seguito alla contesa sulla definizione dei confini ed al nuovo conflitto del 1998, si assiste ad una progressiva militarizzazione ed a forti limitazioni dei diritti civili.

Il mio voto a favore di questa risoluzione serve a ribadire la necessità per il governo eritreo di adempiere agli impegni internazionali che esso ha sottoscritto, compresi gli impegni stabiliti dalla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti. L'Eritrea deve, inoltre, garantire maggiore trasparenza e volontà di cooperazione con gli ispettori delle Nazioni Unite e gli osservatori internazionali affinché possano valutare in maniera seria e senza ostacoli le strutture detentive e verificare le condizione di vita dei detenuti.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR), napisan. ‒ Eritreja je zemlja koja je neovisnost izborila 1993. godine nakon tridesetogodišnjeg gerilskog rata, međutim demokratizacija nije nikad provedena, a sukobi sa susjedima, prvenstveno Etiopijom, doveli su ju u veliku gospodarsku i društvenu krizu te je ona danas jedna od najsiromašnijih zemalja svijeta, a ima i jedan od najrepresivnijih režima na svijetu u kojem se odvija sistemsko kršenje ljudskih prava i temeljnih sloboda. U toj državi afričkog roga, koja je više od 20 godina pod strogim i represivnim režimom Isaiasa Afwerkija, stanovništvo se uhićuje bez razloga, muči i ubija, često i na vjerskoj osnovi.

Narod koji živi ispod granice siromaštva u strahu je od neograničene vojne regrutacije i prisilnog rada, konstantnih psihičkih i fizičkih maltretiranja, što dovodi do toga da četiri tisuće Eritrejaca svaki mjesec napušta svoju zemlju kako bi spasili svoj život i živote svojih bližnjih. Nakon Sirije, Eritreja je drugi najveći izvor migranata koji riskiraju svoje živote kako bi prešli Mediteran i došli do obale Europe, često smrtonosnim putovima, izloženi konstantnoj opasnosti trgovine ljudima.

Svako kršenje ljudskih prava, bilo gdje na svijetu, problem je i Europske unije koja pred tim gorućim problemom ne može i ne smije zatvarati oči. Zbog toga sam i podržala ovu rezoluciju.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Predlog resolucije o Eritreji sem podprla, saj menim, da je Eritreja država, ki rabi našo pomoč. Podpirali smo jo že od same osamosvojitve, kljub temu da tam še nista bili vzpostavljeni demokracija in pravna država. V Eritreji je velika stopnja zatiranja in kršitev temeljnih človekovih pravic in njihov položaj je med najslabšimi na svetu. Veliko število mladih je iz države zbežalo pred represivno vlado in obveznim služenjem vojaškega roka, ki je lahko tudi za nedoločen čas, kar ovira gospodarsko rast države. Še vedno je veliko mučenja, zatiranja in poseganja vlade v državljane, ki so pripadniki veroizpovedi. Prisotna je velika mera diskriminacije žensk in nasilja nad njimi, tovrstna ravnanja pa ostajajo nekaznovana. EU je pomembna partnerica Eritreje na področju razvojne pomoči in podpore, zato si moramo prizadevati za pomoč državljanom, čeprav je vlada leta 2011 enostransko prekinila pomoč in ne priznava javnega sodelovanja in partnerstva z EU.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de esta Resolución pues consideramos fundamental condenar el régimen eritreo y hacer un llamamiento a la UE para que ponga fin a su creciente complicidad con dicho régimen por motivos geoestratégicos y de control de flujos migratorios.

 
  
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  István Ujhelyi (S&D), írásban. ‒ Eritreában az Etiópiával folytatott 1998–2000-es háború óta szükségállapot áll fenn. Eritreai polgárokat számos esetben tarthatatlan indokkal – így a kormány bírálata vagy a vele való szembeszegülés, újságírói tevékenység, nem hivatalos vallás gyakorlása, a kötelező katonai szolgálat megkerülése vagy dezertálás, külföldi szervezetekkel való együttműködés, az ország elhagyására irányuló kísérlet vagy családtag elmenekülése miatt – vagy egyértelmű indoklás nélkül önkényesen fogva tartanak vagy letartóztatnak.

2012 és 2015 közepe között majdnem kétszer annyi eritreai folyamodott menedékért Európában, mint szíriai. Az ENSZ menekültügyi főbiztosa szerint több mint 400 000 eritreai – a teljes népesség 9%-a – menekült el az országból. Voksommal az S&D-álláspontot támogattam.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado a favor de esta Resolución pues consideramos fundamental condenar el régimen eritreo y hacer un llamamiento a la UE para que ponga fin a su creciente complicidad con dicho régimen por motivos geoestratégicos y de control de flujos migratorios.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report on the situation in Eritrea. The report agrees to the allocation of EUR 200 million over the next six years to the National Indicative Program to Eritrea for promoting poverty reduction and socio-economic development as a way of tackling the root causes of migration, provided that Eritrea fulfils all international obligations, shows transparency and good governance and protection of human rights. However, concern is expressed regarding the human rights situation in the country, as Eritrean refugees are among the largest groups of asylum seekers arriving in Europe, while many of the political prisoners have been jailed without charge for more than a decade. I believe that, as much as this country can benefit from EU financial support, the aid must be targeted prudently at the communities in need, and the country has to have a good record of human rights protection and show transparency in the way the aid is being used.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ La Resolución viene a expresar su acuerdo con la asignación de 200 millones durante los próximos 6 años en favor del Programa indicativo nacional en el marco del 11° Fondo Europeo de Desarrollo con el fin de promover la reducción de la pobreza y el desarrollo socioeconómico. Asimismo, aborda las causas políticas y económicas fundamentales de la migración y propone financiar proyectos relacionados con las energías renovables, la eficiencia energética y la gobernanza económica. También insta a Eritrea a dar pruebas de transparencia y buena gobernanza, expresa su profunda preocupación por la situación de los derechos humanos en el país y hace un llamamiento a la comunidad internacional y a los socios de Eritrea para que ejerzan presión para que el Gobierno de Eritrea permita la ayuda exterior en apoyo de las comunidades vulnerables para evitar que se agrave la crisis actual. Hablamos, en definitiva, de una Resolución constructiva para el país, que ahonda en las necesidades actuales, por lo que considero necesario votar a favor.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ Volgens de VN worden de mensenrechten in Eritrea voortdurend en op grote schaal geschonden, bovendien lijkt hierin nog geen verbetering te komen. Eritreërs die het land ontvluchten vormen de derde grootste groep vluchtelingen die de gevaarlijke oversteek naar Europa wagen. Daarom steun ik deze resolutie die pleit voor een verbetering van de erbarmelijke mensenrechtensituatie in het land en een betere aanwending van de Europese steun om de situatie in Eritrea te verbeteren.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ A situação que se vive na região está marcada por inúmeros conflitos. A Eritreia fica muito próxima do Iémen, onde continua a existir uma guerra. Temos a região do Corno de África marcada pela instabilidade. Estas situações só servem os interesses imperialistas na sua tentativa de colocar países contra países, de estimular problemas internos. Desta forma estes países continuam dependentes e subjugados aos seus interesses. A região do Corno de África podia ser muito rica se não existissem tantos problemas e se houvesse entendimentos entre os diferentes países, isto porque é uma região rica em recursos e bem posicionada geograficamente.

Estes projetos de resolução propõem mais ingerência nestes países. Se existem problemas devem ser os povos desses países a resolvê-los. As intervenções e pressões externas, sempre com os seus interesses económicos e geoestratégicos por trás, só irão adiar qualquer possibilidade de resolução.

 
  
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  Harald Vilimsky (ENF), schriftlich. ‒ Sicherheit soll in dem Land gewährleistet werden. Korruption soll durch diesen Antrag abgebaut werden. Darüber hinaus wird gefordert, dass das Übereinkommen gegen Folter und andere grausame, unmenschliche oder erniedrigende Behandlung oder Strafe unterzeichnet, ratifiziert und unverzüglich gesetzlich erlassen wird.

Daher habe ich für diesen Bericht gestimmt.

 
  
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   Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. Der Entschließung des EU-Parlaments zur Lage in Eritrea habe ich zugestimmt. Es ist mir ein besonderes Anliegen, den Friedensprozess in Eritrea voranzubringen und Menschenrechtsverletzungen zu verringern. Das eritreische Regime verurteile ich für seine Anwendung von Folter, den der Sklaverei ähnlichen Zwangswehrdienst und seine Verletzungen rechtsstaatlich zwingender Anforderungen an Gerichtsverfahren.

 
  
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  Julie Ward (S&D), in writing. ‒ I would like to use this opportunity to raise the issue of the situation of women in Eritrea, and how European authorities treat women refugees. This is especially important in the context of the report on women refugees that Parliament adopted this week.

Eritrea has ratified all major human rights conventions, including the Convention for the Elimination of Discrimination against Women (CEDAW), and yet has one of the most appalling human rights records on Earth.

The majority of Eritrean women are subject to female genital mutilation (FGM), and refugees from that country are likely to have experienced FGM. European authorities receiving Eritrean refugees on our borders and across Member States must be trained and equipped to deal with those who have undergone FGM, in terms of healthcare and psychological support, as well as taking into account FGM (and the complexity of dealing with it) in asylum requests.

 
  
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  Jana Žitňanská (ECR), písomne ‒ Uznesenie týkajúce sa situácie v Eritrei som podporila. Hoci táto krajina získala nezávislosť už v roku 1991, jej ústava nebola nikdy implementovaná a jej jediný prezident od získania nezávislosti zaviedol autokratický spôsob vlády. Občania Eritrey, a to ako muži, tak aj ženy, musia absolvovať povinnú vojenskú službu, ktorá však v skutočnosti aj niekoľkonásobne prekračuje obdobie stanovené zákonom. V prípade, že chcú vycestovať do zahraničia, legálne možnosti, ako získať cestovné doklady, sú len veľmi obmedzené. Naviac, súdne procesy v tejto krajine by sa dali len veľmi ťažko označiť za spravodlivé a prenasledovanie náboženstiev prispieva k celkovej neúnosnej situácií. Obyvatelia Eritrey preto často nevidia iné východisko, ako z krajiny utiecť. V uznesení sme preto vládu Eritrey vyzvali na plnú ratifikáciu ústavy, bezodkladné prijatie Dohovoru OSN proti mučeniu a inému neľudskému alebo ponižujúcemu zaobchádzaniu alebo trestaniu, ako aj na upustenie od časovo neobmedzenej vojenskej služby. Dúfam, že vyjadrenie nesúhlasu Európskeho parlamentu, ako aj výzvy na okamžité zlepšenie situácie vyvinú morálny tlak na vládu Eritrey a situácia sa čoskoro zlepší natoľko, aby sa vyše 440 000 utečencov, ktorí sú momentálne v okolitých štátoch, mohlo bezpečne vrátiť domov.

 

8.6. Zpráva o Bývalé jugoslávské republice Makedonii za rok 2015 (B8-0310/2016)
  

Explicații orale privind votul

 
  
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  Jiří Pospíšil (PPE). Pane předsedající, já jsem s radostí podpořil tuto zprávu, která popisuje současnou situaci v Makedonii a řeší proces přistupování této země k Evropské unii.

Jsem přesvědčen, že dlouhodobě musíme nabídnout zemím západního Balkánu možnost stát se členy Evropské unie. V případě Makedonie pak vyjadřuji velkou radost nad tím a poděkování, jak se Makedonie zhošťuje své role v migrační krizi a jak hlídá svou hranici mezi Makedonií a Řeckem. Supluje tak roli Řecka, které bohužel není schopno svoji hranici pořádně hlídat.

Takže i toto je důvod, proč bychom měli Makedonii podporovat. Proč bychom ji měli vnímat jako významného partnera vůči Evropské unii. S politováním konstatuji, že bohužel právě Řecko blokuje další proces přijímání díky názvu tohoto státu. Myslím, že takovéto malicherné věci by neměly rozhodovat o tom, zda se Makedonie stane či nestane členem Evropské unie.

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj! Līdzīgi ka visai grūtajai situācijai Bosnijas un Hercegovinas un Turcijas kā kandidātvalstu pievienošanas procesā tikpat sliktā stāvoklī atrodas bijusī Dienvidslāvijas Maķedonijas Republika. Valsts nosaukumā disputs ar Grieķiju, saspīlētas attiecības ar Bulgāriju — ne jau tikai šie divi faktori spēlē principiāli apgrūtinošu lomu sarunās ar Maķedoniju un Eiropas Savienību. Lielā mērā tās pagaidām pat netika uzsāktas Padomes pozīcijas dēļ, bet viena no principiālākajām problēmām ir politiskā nestabilitāte Maķedonijā: iekšējā nestabilitāte, plaši izplatīta korupcija, tiesiskuma, vārda, preses brīvības negatīvie aspekti. Un, kamēr reformas šajā valstī pakāpeniski netiek realizētas, diemžēl nav redzamas pietiekami skaidras izmaiņas praksē.

Bet kopumā protams es nobalsoja par šo rezolūciju, varbūt tā pievienos Maķedoniju kaut uz soli Eiropas Savienībai.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). A Uachtaráin, Vótáil mé le mo ghrúpa sna vótaí anseo go léir taobh amuigh de cheann amháin agus is é sin Leasú 17d mar baineann sé le ECAT agus mar sin de agus ós rud é gur tír neodrach í Éire, staonamar sa vóta sin. Ach taobh amuigh de sin, glacaim leis na pointí atá anseo.

in particular I would like to support the point of view of the Committee on Foreign Affairs (AFET) that political parties in Macedonia must assume their respective responsibilities and ensure without delay the full, constructive and timely implementation of all their commitments, in a sustainable and negotiated manner, including their commitment to strengthen good neighbourly relations in order to maintain the positive recommendation to open EU membership negotiations. This is a very important point.

I also agree with AFET’s demands to engage in a constructive political dialogue, particularly in preparation for the elections on 5 June 2016, which are going to be critical for the former Yugoslav Republic of Macedonia.

 
  
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  Monica Macovei (ECR). – Domnule președinte, este adevărat că Macedonia se confruntă cu cea mai mare criză politică din 2001 încoace. Este, în același timp, adevărat că vocea societății civile în Macedonia este tot mai auzită și se implică activ în soluționarea acestei crize.

Destabilizarea Macedoniei înseamnă blocarea unor proiecte importante, care amână dezvoltarea societății. Macedonia face eforturi pentru aderare și acestea nu trebuie ignorate. De ani de zile Comisia recomandă Consiliului să i se dea Macedoniei o dată pentru începerea negocierilor și Consiliul refuză datorită intervenției Greciei. E cazul ca Grecia să renunțe să minimalizeze aceste eforturi și să dea drum liber eforturilor de integrare și activității din Macedonia.

Implicarea Macedoniei în soluționarea crizei migranților este importantă și am văzut deja măsuri luate de autorități. Situația fragilă a Macedoniei cere ajutorul nostru, concomitent cu asumarea angajamentelor politice pe care Macedonia și le-a luat. Și noi trebuie să ne respectăm angajamentele față de Macedonia, altfel ne pierdem credibilitatea.

 
  
 

Explicații scrise privind votul

 
  
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  Isabella Adinolfi (EFDD), per iscritto. ‒ La relazione in questione affronta la situazione attuale della Macedonia. I negoziati di adesione della FYROM hanno subito rallentamenti dovuti a una grave crisi politica. Per questo l'Unione europea ha fatto pressione al fine di far indire al governo macedone nuove elezioni; inoltre si ribadisce l'importanza della libertà e dell'indipendenza dei mezzi di comunicazione, esprimendo profonda preoccupazione per le pressioni politiche, i discorsi di incitamento all'odio, la costante polarizzazione e la mancanza di indipendenza e pluralismo che interessano i mezzi di comunicazione.

Ho votato a favore poiché ritengo che i negoziati con l'UE non potranno che influire positivamente sugli sforzi per la risoluzione delle controversie bilaterali e forniranno nello stesso tempo uno slancio e un incentivo alle riforme essenziali, concernenti nello specifico lo Stato di diritto, l'indipendenza della magistratura e la lotta alla corruzione.

 
  
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  John Stuart Agnew (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe sobre los avances en el proceso de adhesión a la UE de la Antigua República Yugoslava de Macedonia entre otras cosas porque se refiere al diferendo pendiente de resolver con Grecia en relación con el nombre como una cuestión «bilateral», cuando entiendo que se trata de un tema que debe resolverse en el marco de las Naciones Unidas y siguiendo el Derecho internacional.

Además, nuestro Grupo se opone a la agenda neoliberal, a las políticas de privatización y al modelo económico que conlleva la adhesión a la UE, que han demostrado tener efectos catastróficos en la población europea, por lo que he votado en contra.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport est en faveur d'un nouvel élargissement de l'Union européenne à l'ancienne République yougoslave de Macédoine.

J'y suis fermement opposée considérant que cela aggravera les difficultés au sein de l'Union européenne. C'est pourquoi, j'ai voté contre cette proposition.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šią rezoliuciją, kurioje aptariama 2015 m. ataskaita dėl buvusios Jugoslavijos Respublikos Makedonijos. Pastarojo laikotarpio politinė krizė parodė, kad būtina padidinti Makedonijos institucijų skaidrumą ir viešą atskaitomybę, įskaitant tinkamus pagrindinių tarnybų ir vidaus struktūrų priežiūros mechanizmus. Europos Parlamentas skatina Makedoniją rasti išeitį iš politinės aklavietės, užtikrinti opozicijos sugrįžimą į parlamentą, sistemingo teisinės valstybės principo reformų įgyvendinimą bei gerų kaimyninių santykių stiprinimą. Taip pat svarbi problema išlieka politikų daroma įtaka žiniasklaidai, teisminėms institucijoms ir viešojo administravimo sistemai bei korupcija. Pritariu raginimams politinėms partijoms prisiimti atitinkamą atsakomybę prieš piliečius ir nedelsiant užtikrinti visapusišką ir konstruktyvų visų įsipareigojimų, įskaitant įsipareigojimą stiprinti gerus santykius su kaimynėmis, vykdymą laiku.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF), par écrit. ‒ Dans sa volonté expansionniste, l'Union européenne met toujours en avant deux exigences qui semblent conditionner plus que d'autres l'admission de nouveaux Etats membres: l'adhésion à l'OTAN, dont l'existence n'est pourtant plus justifiée depuis la dissolution du Pacte de Varsovie, et la promotion de l'idéologie du genre avec son cortège de revendications communautaristes.

C'est ainsi que l'article 22 de la résolution demande de suivre le prétendu modèle de l'Union "en matière de discrimination fondée sur l'orientation sexuelle et sur l'identité de genre".

Un concept flou qui permet de justifier les délires d'idéologues manifestement perturbés.

Or les obsessions des eurocrates les empêchent de voir les vrais problèmes auxquels est confrontée la Macédoine.

Fort heureusement, les responsables macédoniens, à commencer par le président Georges Ivanov, semblent avoir compris qu'il valait mieux compter sur leurs partenaires du groupe de Visegrad!

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ J'ai approuvé ce rapport qui rappelle notamment que les élections parlementaires anticipées du 5 juin prochain constitueront une épreuve importante pour le processus démocratique du pays et insiste pour que tous les partis politiques accomplissent des efforts en vue de créer des conditions favorables à l'organisation d'élections anticipées crédibles. Le rapport souligne évidemment l'importance capitale de tenir des élections libres et régulières dans le plein respect des normes internationales et conformément aux recommandations de l'OSCE/BIDDH.

Enfin, le rapport juge important, d'un point de vue stratégique, de continuer à soutenir les progrès accomplis par le pays en vue de son adhésion à l'Union et relève que la recommandation d'ouvrir des négociations d'adhésion devrait dépendre de la mise en œuvre exhaustive de l'accord politique de juin et juillet 2015 et d'une avancée significative dans la mise en œuvre des réformes prioritaires à opérer d'urgence.

 
  
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  Beatriz Becerra Basterrechea (ALDE), por escrito. ‒ Esta propuesta recomienda abrir negociaciones de adhesión con Macedonia, que ostenta la condición de candidato a la adhesión a la UE desde 2005 y que ha visto interrumpido constantemente este proceso como consecuencia de la inestabilidad política y la falta de cumplimiento de los requisitos para ingresar en la UE.

He votado a favor porque apoyo la adhesión de Macedonia a la UE y porque este documento condiciona los avances en su adhesión a que se realicen progresos considerables en las reformas urgentes que son prioritarias para adecuar el país a los estándares comunitarios.

Sin embargo, no comparto las medidas adoptadas por el Gobierno macedonio durante la crisis de refugiados. Decisiones unilaterales que han puesto en peligro la seguridad y han vulnerado, en muchos casos, los derechos de los refugiados. Las autoridades macedonias deben respetar y aplicar el Convenio de Ginebra y colaborar con las instituciones europeas en esta crisis.

Asimismo, deseo que las próximas elecciones del 24 de abril se celebren de forma justa, libre y transparente. Macedonia tiene en estos comicios una oportunidad para reforzar el carácter democrático de sus instituciones y cumplir con los criterios de Copenhague con el fin de avanzar en su adhesión a la UE.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della relazione 2015 sulla ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Il paese, candidato da più di dieci anni all'ingresso nell'UE, è uno dei più avanzati in termini di allineamento all'acquis comunitario.

Nonostante il permanere della disputa sul nome ufficiale, che vede confrontarsi il paese con la Grecia, la giovane Repubblica ha intrapreso un percorso di distensione che ha consentito lo sviluppo delle relazioni bilaterali con la Repubblica ellenica. Il rafforzamento di procedure più rigorose per lo svolgimento delle elezioni, la promozione di riforme sistemiche in materia di Stato di diritto e diritti fondamentali nonché un potenziamento del ruolo del parlamento sono passaggi decisivi che potranno far avvicinare l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia all'UE, contribuendo ad un consolidamento della democrazia.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Votamos en contra del informe ya que no refleja la situación real del país en lo que se refiere al retroceso en áreas críticas y a la magnitud de los incumplimientos de los criterios de Copenhague. Aunque se hace referencia a los problemas políticos, a la falta de avances en las obligaciones para unas elecciones justas, a la corrupción en curso y a la falta de rendición de cuentas por el escándalo de las escuchas telefónicas, el texto podría haber sido mucho más tajante. Las autoridades de la Antigua República Yugoslava de Macedonia no han podido evitar irregularidades ni en la garantía de la independencia de los medios de comunicación.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ He apoyado esta Resolución sobre el informe del 2015 relativo a la Antigua República Yugoslava de Macedonia donde se insta a este país a romper el punto muerto político en el que se encuentra, celebrar pronto elecciones libres y justas y volver al camino de las reformas para iniciar las negociaciones sobre su acceso a la Unión Europea. El país se enfrenta a un momento crítico ya que no solo ha esperado demasiado tiempo en la puerta de la UE como candidato sino que también se ha enfrentado al desafío de miles de refugiados en sus fronteras, pero ha llegado el momento de hacer frente a nuevos pasos que beneficiarán a todos sus ciudadanos.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce rapport qui s'inscrit une nouvelle fois dans une perspective irresponsable d'élargissement sans limite de l'Union européenne.

Les rédacteurs de cette résolution s'en prennent notamment au Conseil qui, une fois n'est pas coutume, a le bon sens d'empêcher l'avancement du processus d'adhésion du pays en raison notamment du conflit non résolu qui l'oppose à la Grèce en ce qui concerne sa dénomination.

Il est en effet incroyable que les euro-fédéralistes poussent à tous vents en faveur de l'intégration à l'UE d'un pays qui est en conflit ouvert avec un État qui est, lui, déjà membre.

Par ailleurs, le ton professoral utilisé par Bruxelles pour imposer des réformes à des nations souveraines, puis juger de la qualité de celles-ci, me semblent une véritable négation des principes de liberté et d'indépendance! Les eurobéats n'ont de cesse de vouloir noyer la diversité dans un processus d'uniformisation des États qui seraient ensuite à sa botte.

Que l'Union européenne puisse continuer à donner des leçons de démocratie au reste du monde, alors même que celle-ci constitue l'oligarchie le plus en mal de légitimité démocratique, me semble le summum de la mauvaise foi.

 
  
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  Mara Bizzotto (ENF), per iscritto. ‒ La relazione 2015 sull'ex Repubblica jugoslava di Macedonia presenta alcune criticità e alcuni passaggi che non condivido, non ho quindi inteso sostenerla con il mio voto.

 
  
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  José Blanco López (S&D), por escrito. La Antigua República Yugoslava de Macedonia presentó su solicitud de adhesión a la UE en marzo de 2004. Pese a las repetidas solicitudes de apertura de negociaciones por parte de la Comisión y el Parlamento, el Consejo ha bloqueado dicho inicio por el conflicto por la denominación del país con Grecia; conflicto que no debería representar un obstáculo para la apertura oficial de negociaciones y debería ser resuelto lo más pronto posible con arreglo a los principios de las Naciones Unidas.

Este informe, por el que he votado favorablemente, considera que la perspectiva de la adhesión a la UE constituye un gran incentivo para introducir reformas en el país y promover la estabilidad política, destacando a la Antigua República Yugoslava de Macedonia como el país candidato más avanzado en cuanto al nivel de adaptación del acervo.

Sin embargo, varios problemas persisten en el proceso de adhesión: falta de diálogo constructivo entre Gobierno y oposición, deterioro de la libertad de los medios de comunicación, corrupción y nepotismo en la administración pública y elevadas tasas de desempleo. Son necesarios mayores esfuerzos para despolitizar la administración pública y el sistema judicial y luchar contra la corrupción del aparato estatal y contra la discriminación de minorías tales como la romaní.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šios rezoliucijos, kurioje aptariama 2015 m. ataskaita dėl buvusios Jugoslavijos Respublikos Makedonijos. Europos Parlamentas mano, kad pilietinė visuomenė turi būti gerai organizuota, tačiau lieka susirūpinęs dėl sudėtingų sąlygų, kuriomis ji veikia, ir politikų ir žiniasklaidos viešų išpuolių prieš pilietinės visuomenės organizacijas. Todėl ragina valdžios institucijas nediskriminuoti pilietinės visuomenės organizacijų jokiais pagrindais, pavyzdžiui, dėl politinės priklausomybės, religinių pažiūrų ar etninės sudėties. Be to, apgailestauja, kad tiek centriniu, tiek vietos lygmeniu nepakankamai bendradarbiaujama su pilietinės visuomenės organizacijomis politikos formavimo ir teisėkūros klausimais. Taigi ragina valdžios institucijas skatinti pilietinės visuomenės organizacijas aktyviai dalyvauti, apžvelgiant visą rinkimų procesą. Be to, primygtinai ragina vyriausybę pripažinti pridėtinę pilietinės visuomenės organizacijų vertę, konsultuojantis su jomis teisės aktų ir politikos rengimo procesu, parengti atitinkamą 2015–2017 m. veiksmų planą, įsteigti bendradarbiavimo su pilietinės visuomenės organizacijomis tarybą, sudaryti palankesnes sąlygas reikalingam dialogui ir nuolat ir struktūriškai įtraukti pilietinės visuomenės organizacijas į politikos formavimą. Parlamentas taip pat primena, kad švietimas ir kultūrinis mokymas gali padėti užtikrinti toleranciją ir skatinti įvairių etninių grupių susitaikymą.

 
  
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  Andrea Bocskor (PPE), írásban. ‒ A Macedónia Volt Jugoszláv Köztársaságról szóló 2015-ös jelentésben a Parlament rávilágított arra, hogy az elmúlt időszakban tapasztalt politikai válsághelyzetek a tényleges intézményes fék- és ellensúlyrendszer hiányáról tanúskodnak az országban. A jelentés szerint az egyetlen kiút ebből a helyzetből a przsinói politikai egyezmény teljes végrehajtása. A jelentéssel összhangban felhívom a figyelmet a szavazás fontosságára és annak legmagasabb nemzetközi standardjaira történő emelésére, beleértve a szabad és igazságos szavazási eljárások garantálására. A Parlament további hiányosságokat észlelt még a médiaszabadság és a médiareformok területén is.

A jelentés jogosan emeli ki azonban az elért eredményeket is, örömmel fogadta a konstruktív szabályokat a regionális és nemzetközi együttműködésről és a szomszédos országokkal való magas szintű együttműködésről a régió fejlesztése érdekében. Az ország NATO-kapcsolata hozzájárulhat a nagyobb biztonsági és politikai stabilitáshoz Délkelet-Európában.

Aggasztó azonban az elitelvándorlás fokozódása, különösen a fiatalok körében. Az ország oktatási rendszere előtt hatalmas kihívások állnak, és szeretném hangsúlyozni, hogy e tekintetben átfogó elemzésre van szükség. Mindenképpen csökkenteni kell a magasan képzettek és a szakemberek elvándorlását.

Összegezve: a Macedónia Volt Jugoszláv Köztársaságról szóló 2015. évi jelentés kiegyensúlyozott jelentés lett, amelynek elfogadását szavazatommal támogattam.

 
  
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  Mercedes Bresso (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore di questo documento perché credo che sia importante continuare i negoziati con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia per permettere al paese di portare a termine le tanto necessarie riforme costituzionali ed economiche.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ La ex Repubblica jugoslava di Macedonia ha compiuto importanti progressi sia in termini di riforme strutturali in senso democratico sia nel rapporto con la Grecia e con gli altri Stati confinanti. Tuttavia tali progressi non possono ancora essere considerati sufficienti: la pratica dell'intercettazione sistematica dei cittadini, il controllo sui mass media, il boicottaggio delle opposizioni assieme ad una pratica ancora diffusa di clientelismo ad ogni livello istituzionale, di elevata corruzione del sistema politico e burocratico sia statale che regionale, di sproporzione nell'uso della forza da parte delle forze militari e di polizia, ci portano a consigliare il governo e il popolo macedone di proseguire con maggiore vigore il percorso di democratizzazione e di sviluppo che hanno intrapreso.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ Anche in questo caso, il voto negativo è dato anche dalla nostra sostanziale contrarietà ad ulteriori allargamenti dell'UE.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della relazione 2015 sull'ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Si tratta di uno dei paesi candidati a far parte dell'Unione europea. Purtroppo sussistono ancora forti tensioni nella situazione politica interna, in tutto il paese è presente uno stato di tensione interetnica, disordini e scontri tra polizia e manifestanti, che si verificano con crescente frequenza.

A questo si aggiunge l'approccio non collaborativo della Macedonia sull'emergenza migratoria in corso. Le misure restrittive introdotte da diversi paesi dei Balcani tra cui la Macedonia stanno avendo come effetto il blocco di migliaia di persone in Grecia.

L'allineamento della Macedonia alle decisioni dell'Unione europea è un elemento cardine del processo di integrazione europea. Ritengo sia infatti difficile sostenere la richiesta di adesione di paesi che non abbiano chiarito le proprie scelte politiche strategiche di fondo.

 
  
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  James Carver (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ Ho votato a favore di questa relazione che è, nel complesso, molto buona. Tante le questioni affrontate, una cruciale riguarda la crisi migratoria.

Nella relazione si riconosce come la FYROM stia affrontando una sfida senza precedenti (500 000 persone in transito nel 2015) e si chiede alla Commissione di aiutare il paese nella gestione dei confini dando alla Macedonia l'accesso ai rilevanti strumenti e programmi dell'Unione. Si chiede anche alle autorità macedoni di evitare ogni tipo di violenza o di uso della forza che possa mettere a rischio le vite dei rifugiati e dei migranti e più in generale che ogni azione intrapresa sia in linea con i valori dell'UE e rispetti la dignità umana.

La relazione chiede inoltre di migliorare, con l'aiuto dell'UE, la recettività del paese e nel contempo di migliorare la coordinazione e il flusso di informazioni con paesi confinanti e Stati membri UE, con l'obiettivo di contrastare violazioni quali, ad esempio, il traffico di essere umani.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου (PPE), γραπτώς. ‒ Καταψηφίζουμε την έκθεση και υπενθυμίζουμε πως οι ενταξιακές διαπραγματεύσεις θα μπορέσουν να ξεκινήσουν μόνο μετά από επίλυση του ονοματολογικού.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ I supported this because Parliament has highlighted that the political crises in the former Yugoslav Republic of Macedonia has shown the deficiency of an effective system of checks and balances in the institutions and the necessity to increase transparency and public accountability including adequate mechanisms of oversight of the main services and internal structures. Only the full implementation of the Pržino political agreement is a way out of the political stalemate. The Parliament underlines the necessity to prepare the elections to the highest international standards, including ensuring free and fair election procedures and enhancing media freedom, while expressing concern about the slow pace of the audit of the voters’ list and media reform.

 
  
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  David Coburn (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. ‒ O relatório apresenta um diagnóstico detalhado, bastante compreensivo e factual, tocando em todos os pontos essenciais para uma futura adesão da Macedónia.

Entre os vários problemas identificados, destaque-se, a título de exemplo, os problemas que ainda persistem com a independência do judiciário e a fraca supervisão dos serviços secretos. Registe-se, contudo, a existência de pontos positivos, como a evolução no âmbito dos direitos das crianças.

Em qualquer caso, não julgo ser este o momento oportuno, nem tão pouco num futuro próximo, para mais um alargamento da União. Razão pela qual me abstenho.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. ‒ L'ex Repubblica jugoslava di Macedonia si sta impegnando attraverso l'applicazione di nuove riforme a soddisfare i requisiti di accesso all'Unione europea. Purtroppo però molto ancora deve esser fatto in materia di rispetto dei diritti fondamentali, soprattutto delle donne e delle minoranze. Tenuto conto della buona volontà di questo paese, ho ritenuto di dover votare positivamente.

 
  
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  Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. ‒ The prospect of EU membership is a major incentive for further reforms, particularly with regard to the rule of law, the independence of the judiciary and the fight against corruption. Unless these are eradicated from the system no further progress can effectively be registered on the basis of the enlargement Copenhagen criteria.

I welcome the source of hope for a prosperous future for young generations in fYROM and the positive response to Europe reflected in the polls induces political dialogue and to pursue efforts to restore public trust in fYROM institutions.

I agree with the development of a designated training programme for public administration staff, something which the Commission can play a role in providing assistance.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe sobre los avances en el proceso de adhesión a la UE de la Antigua República Yugoslava de Macedonia entre otras cosas porque se refiere al diferendo pendiente de resolver con Grecia en relación con el nombre como una cuestión «bilateral», cuando entiendo que se trata de un tema que debe resolverse en el marco de las Naciones Unidas y siguiendo el Derecho internacional.

Además, nuestro Grupo se opone a la agenda neoliberal, a las políticas de privatización y al modelo económico que conlleva la adhesión a la UE, que han demostrado tener efectos catastróficos en la población europea, por lo que he votado en contra.

 
  
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  Andi Cristea (S&D), în scris. ‒ Raportul include cele mai recente evoluții ale țării, ia act de votul Parlamentului macedonean din 23 februarie, care stabilește o nouă dată pentru organizarea de alegeri parlamentare anticipate pentru 5 iunie 2016, dar regretă, în același timp, faptul că nu a existat un consens între toate părțile implicate.

Raportul face, pentru prima dată, recomandarea spre deschiderea negocierilor de aderare, condiționată de implementarea integrală a acordului politic din iunie/iulie 2015 (Acordul de la Pržino), precum și de realizarea de progrese substanțiale cu privire la punerea în aplicare a priorităților de reformă urgente. Raportul reiterează că problemele bilaterale nu ar trebui folosite pentru a bloca procesul de aderare la UE, ci ar trebui să fie abordate într-un spirit constructiv, cât mai curând posibil, în cadrul procesului de aderare, ținând seama de principiile și valorile ONU și ale Uniunii Europene.

Negocierile cu UE au o influență pozitivă asupra eforturilor de soluționare a diferendelor bilaterale, generând un impuls și mobilizare pentru reformele atât de necesare, în special în ceea ce privește statul de drept, independența sistemului judiciar și combaterea corupției, consolidarea coeziunii multietnice, precum și garantarea credibilității politicii de extindere a UE.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ Co roku przygotowywane jest sprawozdanie dotyczące postępów byłej Jugosłowiańskiej Republiki Macedonii w jej drogi do integracji z Unią Europejską. Dotyczy ono wielu obszarów wewnętrznej i zewnętrznej polityki tego kraju, m.in.: aktualnego kryzysu politycznego i dróg wyjścia z niego; kwestii wcześniejszych wyborów w zgodzie z międzynarodowymi standardami i zaleceniami OSCE/ ODIHR; potrzeby reformy sądownictwa, likwidacji dyskryminacji oraz osiągnięcia spójności między różnymi społecznościami etnicznymi, narodowymi i religijnymi; braku wolności mediów i potrzeby dokonania pilnej reformy mediów publicznych zapewniającej niezależną instytucję regulacyjną. Po przeanalizowaniu dokumentu poparłem go w głosowaniu.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ This report outlines the reform efforts of the former Yugoslav Republic of Macedonia and the areas that need to be given further attention by implementing the relevant strategies and agreements. The Former Yugoslav Republic of Macedonia is preparing for Parliamentary elections on 5 June 2016. The European Commission made recommendations this year which support the beginning of accession talks, ‘conditional’ on the implementation of a 2015 EU-brokered political agreement - the Pržino agreement. In light of this, I voted in favour of the European Parliament’s 2015 report which recommended, for the first time, that the EU open accession negotiations with Macedonia conditional upon the full implementation of the Pržino agreement. Since this report highlights fundamental issues, such as better gender equality policies amongst others, I voted in favour of it.

 
  
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  Daniel Dalton (ECR), in writing. ‒ I welcome this report and its support for the improvements and political and judicial reforms in Macedonia as it continues accession talks begun in 2012. Macedonia’s progress is one part of the ongoing efforts to increase stability in the Western Balkans, which is a key goal for the UK in its engagement with the region.

 
  
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  Michel Dantin (PPE), par écrit. ‒ Dans cette résolution, le Parlement européen souligne que les crises politiques dans l’ancienne République yougoslave de Macédoine reflètent les dysfonctionnements dans l'équilibre des pouvoirs entre les institutions, et la nécessité d’accroître la transparence et la responsabilité publique via des mécanismes de contrôle adéquats.

Nous appelons aussi à la tenue d'élections dans le respect des règles de procédure et de la liberté de la presse. Soutenant ces objectifs, j'ai voté en faveur du rapport.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – J'ai soutenu cette résolution sur le rapport 2015 sur l'ancienne République yougoslave de Macédoine. En ce qui concerne la lutte contre la corruption, l'ancienne République yougoslave de Macédoine ne doit pas relâcher ses efforts pour prévenir et sanctionner la corruption. Il en est de même pour la lutte contre la radicalisation, où la mise en place d'une stratégie et d'un plan d'action visant à prévenir et lutter contre la radicalisation est nécessaire. Le pays, confronté à un flux migratoire sans précédent en 2015, a su agir comme un partenaire responsable vis-à-vis de l'Union européenne et mettre en place des mesures de gestion des frontières efficaces.

 
  
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  Andor Deli (PPE), írásban. ‒ A 2015-ös Macedónia Volt Jugoszláv Köztársaságról szóló jelentésben a Parlament rávilágított arra, hogy a politikai válsághelyzetek a tényleges intézményes fék- és ellensúlyrendszer hiányáról tanúskodnak az országban. Az egyetlen kiút ebből a helyzetből a przsinói politikai egyezmény teljes végrehajtása. A jelentés felhívja a figyelmet a szavazás fontosságára és annak legmagasabb nemzetközi standardjaira történő emelésére, beleértve a szabad és igazságos szavazási eljárások garantálására. A Parlament további hiányosságokat észlelt még a médiaszabadság és a médiareformok területén is.

A jelentés kiemeli azonban az elért eredményeket is, örömmel fogadta a konstruktív szabályokat a regionális és nemzetközi együttműködésről és a szomszédos országokkal való magas szintű együttműködésről a régió fejlesztése érdekében. Az ország NATO-kapcsolata hozzájárulhat a nagyobb biztonsági és politikai stabilitáshoz Délkelet-Európában. Összegezve a Macedónia Volt Jugoszláv Köztársaságról szóló 2015. évi jelentés kiegyensúlyozott jelentés lett, amelyet szavazatommal támogattam.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR), в писмена форма. ‒ Подкрепих резолюцията за бившата югославска република Македония, въпреки че не можем да говорим за никакъв напредък през изминалата година.

Ситуацията в страната е изключително тежка – Македония е изпаднала в най-сериозната политическа криза от години насам, нарушават се основни човешки права на българската общност, има силна политизация на съдебната система и публичната администрация, медиите са контролирани от управляващата партия, реформите са в застой, а самият предприсъединителен процес – замразен.

Въпреки проблемите в страната, аз подкрепям стремежа ѝ за членство в Европейския съюз, защото евроинтеграцията е изключително изискващ и насърчаващ реформите процес. Въпреки че бих искал да видя повече текстове, свързани с проблемите на българската общност в Македония, съм доволен от постигнатия окончателен вариант на резолюцията, в която влязоха много от моите предложения и се утвърдиха формулировки, признаващи съществуването на общност с българско самосъзнание в страната.

Освен това постигнахме голям успех с доразвиването на частта относно отношенията с България, включвайки формулировки, насърчаващи сключването на договор за добросъседство с България, съвместните чествания на събития и личности от общата история и създаването на експертни комисии по въпросите на историята и образованието.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Αρνητικό, διότι η ΕΕ, όταν επεμβαίνει σε κράτη που βρίσκονται σε εμπόλεμη ή γενικά σε ασταθή κατάσταση, το μόνο που κατορθώνει είναι να δημιουργεί περισσότερα προβλήματα και μετανάστες προς την Ευρώπη.

 
  
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  Fredrick Federley (ALDE), skriftlig. ‒ Resolutionen tar bland annat upp den svåra situation som finns vid gränsen mellan Makedonien och Grekland och poängterar vikten av samarbete i Europa för att kunna lösa den situation vi nu står inför. Jag röstade därför bland annat också för förslag om att stärka de humanitära insatserna som krävs i de situationer som uppstår när länder stänger sina gränser. Jag menar också att vi måste allvarligt fundera på vilka konsekvenser som stängda gränser får för vårt ansvar enligt internationell rätt och därför röstade jag för ändringsförslag 14.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ A perspetiva de adesão à UE da República da Macedónia constitui um importante incentivo à realização de reformas adicionais, nomeadamente em matéria de Estado de direito, de independência do poder judicial e de combate à corrupção, bem como uma fonte de esperança num futuro próspero para as jovens gerações. O processo desta república leva 10 anos de existência e é um dos mais avançados.

Saúdo o facto de uma série de obrigações previstas no Acordo terem sido cumpridas dentro dos prazos e objetivos acordados, mas lamento a tendência para protelar alguns dos compromissos, bem como alguns retrocessos. Concordo que todos os partidos coloquem os interesses do país acima dos interesses partidários.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este é um relatório que se insere no processo de acompanhamento da proposta de adesão à UE por parte da Antiga República Jugoslava da Macedónia. Neste país mantém-se uma situação instável a nível político. Neste relatório continua presente a divergência com a Grécia relacionada com a designação do país que continua envolta numa retórica nacionalista, a que a UE quer somar ingerência, que em vez de aproximar os povos os afasta. Esta questão não deve ser resolvida com pressões, mas sim ao abrigo do direito internacional e sob auspícios da ONU.

Estão aqui também bem presentes ingerências na política do país, nomeadamente a nível político, económico, financeiro e social. É de sublinhar a proposta da UE para que o país siga uma política de disciplina orçamental, à imagem dos Estados-Membros da UE, e para que reforce o mercado interno da eletricidade que por outras palavras significa, liberalização. O alinhamento com a política externa da UE é outra das imposições, bem como o processo de adesão à NATO. A política de controlo das fronteiras para dar resposta à crise migratória é em parte elogiada, o que merece o nosso mais vivo repúdio.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ Vítam, že čelní predstavitelia najsilnejšej politickej strany v krajine sa zaviazali posilňovať dobré susedské vzťahy na základe dohody z 2. 6. 2015 a približujú sa tak pomaly k členstvu v Európskej únii. Považujem za nevyhnutné, aby sa v záujme demokratického procesu bezodkladne splnili naliehavé reformné priority týkajúce sa systémových reforiem v oblasti právneho štátu a základných práv. Verejné orgány a občianska spoločnosť by mali prijať vhodné opatrenia na dosiahnutie zmierenia s cieľom prekonať rozdiely medzi rozličnými etnickými a národnostnými skupinami a v rámci nich.

 
  
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  Lorenzo Fontana (ENF), per iscritto. ‒ Esprimo voto contrario alla relazione in quanto, in questo periodo di crisi, non vi è l'immediata necessità di allargare l'UE ad altri paesi.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Καταψηφίζω την έκθεση προόδου 2015 για την Πρώην Γιουγκοσλαβική Δημοκρατία της Μακεδονίας, διότι παρουσιάζονται αρκετές άστοχες παρατηρήσεις και αοριστίες και δεν αναφέρει καθόλου το πιο σημαντικό, που είναι το θέμα του ονόματος και ότι αυτό προέρχεται από τη στάση των Σκοπιανών.

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. ‒ I take note of the decision by the Macedonian Parliament on 23 February to set a new date to hold early parliamentary elections on 5 June 2016. The fact that there was no consensus with the opposition party is highly regrettable and represents a missed political opportunity. Further media reforms and inter-party talks may now be delayed until after the elections.

I strongly believe all the political parties in Macedonia should make efforts to create the conditions for credible early elections and that an all-party agreement remains essential to fulfil all elements of the Pržino Agreement.

Moreover, substantial progress on the implementation of the urgent reform priorities has to be made. Bilateral issues should not be used to obstruct the EU accession process but should be addressed in a constructive spirit as early as possible in the accession process, taking into account the principles and values of the UN and of the EU.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Mazedonien liegt mitten in der EU und ist nicht nur für seine Nachbarstaaten von strategischer Bedeutung. Seit Jahren gibt es in der Bevölkerung eine breite Mehrheit für eine EU-Mitgliedschaft. Für dieses Ziel sind noch weitere Reformen in Bezug auf die Rechtsstaatlichkeit, die Unabhängigkeit der Justiz sowie die Eindämmung der Korruption notwendig.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Votamos en contra del informe ya que no refleja la situación real del país en lo que se refiere al retroceso en áreas críticas y a la magnitud de los incumplimientos de los criterios de Copenhague. Aunque se hace referencia a los problemas políticos, a la falta de avances en las obligaciones para unas elecciones justas, a la corrupción en curso y a la falta de rendición de cuentas por el escándalo de las escuchas telefónicas, el texto podría haber sido mucho más tajante. Las autoridades de la Antigua República Yugoslava de Macedonia no han podido evitar irregularidades ni en la garantía de la independencia de los medios de comunicación.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report. I welcome the European reform process in Western Balkans. It has, through Mr Vajgl, played an important role in the mediation efforts between government and opposition to end the domestic political crisis.

 
  
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  Τάκης Χατζηγεωργίου ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Στην έκθεση η ΠΓΔΜ αναφέρεται ως αξιόπιστος εταίρος, τη στιγμή που προβαίνει σε καταδικαστέες μονομερείς ενέργειες όπως το κλείσιμο των συνόρων και τη χρήση βίας ενάντια στους πρόσφυγες. Η ΠΓΔΜ θα έπρεπε να κληθεί να σεβαστεί τις διεθνείς συνθήκες για τους πρόσφυγες και να εγγυηθεί τη δυνατότητα ασφαλούς και μόνιμης διέλευσης για όλους τους ανθρώπους που χρειάζονται διεθνή προστασία ανεξαρτήτως της καταγωγής τους. Επιπρόσθετα, το θέμα των σχέσεων Ελλάδας-ΠΓΔΜ ούτε είναι ένα διμερές ζήτημα ούτε περιορίζεται στην ονοματολογία. Αποτελεί ένα άλυτο διεθνές και περιφερειακό πρόβλημα που πρέπει να λυθεί υπό την αιγίδα του ΟΗΕ. Η επίλυσή του αποτελεί προϋπόθεση για τις σχέσεις καλής γειτονίας, οι οποίες αποτελούν βασικό στοιχείο στη διαδικασία διεύρυνσης. Για αυτούς τους λόγους θεωρούμε ενδεδειγμένη θέση αυτή της καταψήφισης.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ Macedonia has been a candidate country for EU membership since December 2005. Its integration process has been somewhat stalled in recent years, however. While Macedonia’s membership has been backed by the European Parliament and the Commission, the Council has blocked its progression as a result of the naming conflict with Greece. The recent political crisis in Macedonia which came about as a result of a wire—tapping scandal and the intimidating of journalists is another factor in Macedonia’s lack of progression in EU membership. This has caused considerable tension in the run up to Parliamentary elections this June. I support this report’s reiteration that in order to ensure continuity of support to the Macedonian progress towards EU membership, Macedonia must prepare these elections to the highest international standards and support the right to freedom of speech while also improve its overall policy alignment with those of the EU’s.

 
  
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  Brian Hayes (PPE), in writing. ‒ I supported this motion for a resolution on the 2015 Report. I agree with the resolution, but abstained on Amendment 17 as Ireland is a neutral country.

 
  
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  Mike Hookem (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), in writing. ‒ I welcome the recommendation to open EU accession negotiations for Macedonia, as long as authorities will align themselves with the implementation of the urgent reform priorities. I believe that a great first step in this direction would be a cross-party effort to organise credible early elections.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasovanjem sam podržao izvješće o napretku bivše jugoslavenske Republike Makedonije za 2015. s obzirom da bi proces pregovora za članstvo u EU-u trebao biti velik poticaj reformama, posebno kada je riječ o vladavini prava, neovisnosti pravosuđa i borbi protiv korupcije. Slažem se s navodima u usvojenoj Rezoluciji gdje se pozdravlja sporazum četiriju najvažnijih političkih snaga od 2. lipnja i 15. srpnja 2015., apeliranjem na političke stranke da preuzmu odgovornost prema građanima, pozivanjem svih stranaka da interese zemlje stave ispred stranačkih interesa, te isticanjem potrebe za pripremom izbora prema najvišim međunarodnim standardima. Naglašava se ključna uloga parlamenta u demokratskom razvoju zemlje, ističe zabrinutost što je makedonska javna uprava i dalje podložna političkom utjecaju. U izvješću se naglašava zabrinutost zbog raširene korupcije, osobito u državnoj i lokalnoj upravi, javnoj nabavi te financiranju političkih stranaka te pozdravlja pojačanje kapaciteta policije i Ureda javnog tužitelja u borbi protiv organiziranog kriminala. Također, prima se na znanje doprinos naporima u borbi protiv islamskog radikalizma te primjećuje da je suživot među etničkim skupinama i dalje krhak.

 
  
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  Jean-François Jalkh (ENF), par écrit. – Ce rapport d'une part est l'occasion de nouvelles ingérences de l'UE dans les affaires macédoniennes. Plusieurs amendements vont en ce sens, et d'autres en particulier se portent en faveur d'une politique pro-immigration. D'autre part, je m'oppose à la logique d'élargissement toujours plus à l'est. C'est pourquoi j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de la résolution sur le rapport 2015 concernant l'ancienne République yougoslave de Macédoine. Le pays peut désormais prétendre à une entrée dans l'Union européenne, les obstacles qui se présentaient ayant été franchis. Il s'agit aujourd'hui pour l'ancienne République yougoslave de Macédoine de sortir de l'impasse politique et d'organiser des élections libres tout en continuant les réformes qu'elle s'est engagée à prendre dans l'accord de juillet 2015. J'approuve ce texte qui récompense les efforts de l'ancienne République yougoslave de Macédoine qui a été un partenaire responsable dans la crise des réfugiés.

Cette résolution a été adoptée à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Ich stimme gegen die Entschließung zur FYROM. Grundsätzlich sind einige wichtige Punkte enthalten, doch die starke Betonung der euro-atlantischen Integration Mazedoniens geht meiner Meinung nach in die falsche Richtung, weil sie das angespannte Verhältnis der EU zu den Nicht-EU-Staaten des ehemaligen Ostblocks nur weiter verschlechtern würde.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of the report as it urges the country’s political leadership to implement the June/July 2015 settlement agreement in full and deliver urgent reforms. This would help the country to overcome its political crisis, prepare for early free and fair elections and pave the way for the start of EU accession negotiations.

 
  
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  Jaromír Kohlíček (GUE/NGL), písemně. ‒ Makedonie je republikou, která jako jedna z mála neměla zájem na rozpadu Jugoslávie. Jedná se o chudou balkánskou zemi zasaženou v minulých desetiletích masovou imigrací zejména albánského obyvatelstva. Setkáváme se zde proto logicky se stejnými problémy jako v Albánii nebo v nezákonně odtržené provincii Srbska Kosovo a Metochie. Vysoká nezaměstnanost a nezakotvenost části populace spolu s problematikou národnostních různic je doplněna klasickou orientální korupční atmosférou a špatně rozvinutou infrastrukturou. V zemi jsou velmi dobré podmínky pro rozvoj zemědělství, ale velmi málo rozvinutý průmysl.

V souvislosti s uprchlickou krizí je snaha nasadit právě Makedonii psí hlavu. A to přesto, že podmínky účasti v schengenském prostoru se nevztahují na Makedonii, ale na Řecko, Maďarsko, Slovinsko a Rakousko. Právě tyto státy by měly na svých hranicích zjišťovat totožnost příchozích a v zádržných bodech, tzv. hotspots rozhodnout, kdo má a kdo nemá „nárok“ na azyl a zároveň dohodnout, jestli země, do které tito imigranti směřují, je přijme. Některá dosud pod tlakem EU přijatá opatření – např. slučování obcí – jsou zcela nesmyslná, v jiných návrzích je nezbytné zajistit pro jejich provedení finanční prostředky (životní prostředí). Makedonie si zaslouží naši pomoc, ale i zvýšenou pozornost ohledně skutečné aplikace nově přijatých zákonů.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J’ai voté contre le rapport 2015 sur l'ancienne République yougoslave de Macédoine, pour la simple raison que je m’oppose aux nouveaux élargissements de l’Union européenne. Plus on veut élargir l’UE, plus on crée des problèmes pour tous les États concernés. Il faut mettre fin à cette obsession d’élargissement permanent et systématique.

 
  
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  Gilles Lebreton (ENF), par écrit. ‒ J’ai voté contre cette résolution car je suis hostile à tout élargissement de l’UE, y compris en ce qui concerne l'ancienne République yougoslave de Macédoine.

Cette résolution s’ingère en outre dans les affaires intérieures de cet État.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe sobre los avances en el proceso de adhesión a la UE de la Antigua República Yugoslava de Macedonia entre otras cosas porque se refiere al diferendo pendiente de resolver con Grecia en relación con el nombre como una cuestión «bilateral», cuando entiendo que se trata de un tema que debe resolverse en el marco de las Naciones Unidas y siguiendo el Derecho internacional.

Además, nuestro Grupo se opone a la agenda neoliberal, a las políticas de privatización y al modelo económico que conlleva la adhesión a la UE, que han demostrado tener efectos catastróficos en la población europea, por lo que he votado en contra.

 
  
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  Petr Mach (EFDD), písemně. ‒ Hlasoval jsem proti. EU se vměšuje do vnitrostátních záležitostí Makedonie. Také tvrdí, že Makedonie chce do EU a je to pro ni cesta k prosperitě. Ponouká Makedonii k závislosti na dotacích – „domnívá se, že EU musí usnadnit postupy pro přidělování grantů a zvýšit financování určené na výzkum a inovace“ – a směšně „vybízí makedonskou Agenturu pro mládež a sport, aby uznala úlohu a podporu Národní rady mládeže a aby zřídila stálý mechanismus spolupráce s tímto subjektem; vítá vytváření vnitrostátní strategie pro mládež na období 2016–2025 a zdůrazňuje, že je nutné na její provádění vyčlenit náležité prostředky.“ Evropské unii není nic do toho, jakou má makedonská Agentura pro mládež spolupráci s Národní radou mládeže.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. ‒ Pred Makedonijom je puno posla vezano uz unaprjeđenje vladavine prava, reformu pravosuđa, borbu protiv korupcije, slobodu medija, ali to su i druge države puno kvalitetnije odrađivale u procesu pregovora.

Podržala sam ovo Izvješće Parlamenta koje jasno pokazuje da je Makedonija spremna za pregovore, stoga ih je važno čim prije započeti.

 
  
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  Vladimír Maňka (S&D), písomne Macedónsko je z hľadiska prijatia a zapracovania acquis do právneho systému krajiny jednou z najpokročilejších kandidátskych krajín EÚ. Správa hodnotí ekonomický, hospodársky a politický stav krajiny, vrátane zahraničnej politiky krajiny. Táto krajina je okrem vnútorných problémov spojených s existenciou viacerých etník, menšín a náboženstiev rovnako ako ostatné európske krajiny vystavená problémom spojeným s globalizáciou a jej vplyvmi. Nezamestnanosť predstavuje 31 %, dotýka sa najmä mladých ľudí. To je spojené s ich odchodom z krajiny za prácou. Macedónsko osobitne negatívne pociťuje dosah utečeneckej krízy, pretože sa stalo tranzitnou cestou utečencov. Osobitným problémom zahraničnej politiky sú územné spory s Bulharskom a Gréckom.

Z pohľadu začlenenia Macedónska do EÚ je potrebné, aby Komisia dôsledne monitorovala prijímané reformy a zároveň ďalej intenzívne podporovala demokratické procesy v krajine.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Καταψήφισα την πρόταση ψηφίσματος σχετικά με την έκθεση του 2015 για την ΠΓΔΜ, για τους λόγους που ανέφερα αναλυτικά στην ομιλία μου στην Ολομέλεια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου στις 9/3/2016, καθώς και διότι τα Σκόπια έχουν εδώ και αρκετές ημέρες κλείσει τα σύνορά τους, με αποτέλεσμα να έχουν εγκλωβιστεί στην Ειδομένη πάνω από 15.000 πρόσφυγες. Η ενέργεια αυτή των Σκοπίων παραβιάζει το διεθνές δίκαιο και ιδίως τη Σύμβαση της Γενεύης του 1951 για τους πρόσφυγες, όπως άλλωστε δήλωσε και ο Γ.Γ. του ΟΗΕ Μπαν Κι-Μουν. Παρ’ όλα αυτά η Επιτροπή δεν έκανε καμιά ενέργεια για να αναγκάσει τα Σκόπια να συμμορφωθούν με τις υποχρεώσεις που πηγάζουν από το διεθνές δίκαιο. Τα Σκόπια επίσης πριν λίγες ημέρες παραβίασαν και την εδαφική ακεραιότητα της Ελλάδας, ρίχνοντας εντός της ελληνικής επικράτειας χειροβομβίδες κρότου λάμψης, δακρυγόνα και χημικά, προκειμένου να απωθήσουν τους εγκλωβισμένους πρόσφυγες, ώστε να μην πλησιάσουν στα συρματοπλέγματα του αίσχους και της ντροπής που έχουν υψώσει.

Επιπλέον, ο εισηγητής, στην έκθεσή του οφείλει να χρησιμοποιεί τον όρο "FΥRΟΜ" και όχι "Μακεδονία", που κακώς χρησιμοποιεί, παραβιάζοντας τις αποφάσεις του ΟΗΕ που αναγνωρίζουν τα Σκόπια με το όνομα FΥRΟΜ. Δηλώνω για άλλη μια φορά ότι είμαι κάθετα αντίθετος σε οποιαδήποτε ενδεχόμενη ένταξη των Σκοπίων στην ΕΕ.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ This resolution notes that, according to the June/July 2015 Agreement, the new government was to be sworn in on 15 January 2016, 100 days before the agreed date for early parliamentary elections; takes note of the vote by the Macedonian Parliament on 23 February 2016 to set a new date for early parliamentary elections of 5 June 2016; regrets, however, that an opportunity was missed to find a consensus between all parties; recalls that these elections will in themselves be an important test for the democratic process of the country; insists that all the political parties make efforts to create the conditions for credible early elections and underlines the paramount importance of these elections being free, fair, in full compliance with international standards and in line with OSCE/ODIHR recommendations.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. ‒ L'ex Repubblica jugoslava di Macedonia sta facendo veri passi in avanti verso riforme che soddisfino i requisiti di accesso all'Unione europea. Come membro delle commissioni LIBE e FEMM, vorrei però sottolineare che la FYROM deve fare ancora passi in avanti verso un miglioramento della situazione delle libertà civili e dei diritti delle donne. Inoltre, la FYROM deve migliorare il suo rapporto con i gruppi di minoranza. Ciononostante rilevando i passi avanti della FYROM, ho votato a favore di questa mozione.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ La Antigua República Yugoslava de Macedonia está avanzando de forma constante en una línea que facilita su adhesión a la UE.

Mi apoyo al informe correspondiente a 2015 relativo a la situación de este país, con mi deseo de que se trabaje en la línea de continuar con las reformas políticas y económicas que permitan aumentar las relaciones entre Macedonia y la UE.

 
  
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  Valentinas Mazuronis (ALDE), raštu. ‒ Balsavau už EP rezoliuciją, kurioje aptariama 2015 m. ataskaita dėl buvusios Jugoslavijos Respublikos Makedonijos ir jos daroma pažanga siekiant narystės ES. Pritariu rezoliucijoje įtvirtintoms nuostatoms, kuriose raginama stiprinti teismų, policijos, prokuratūros ir Valstybinės korupcijos prevencijos komisijos nepriklausomumą bei pajėgumus. Taip pat pritariu pozicijai, jog politinės partijos ir pilietinės visuomenės organizacijos turėtų dėti daugiau pastangų siekiant stiprinti sambūvį ir dialogą tarp įvairių etninių, nacionalinių ir religinių bendruomenių bei gerbti pilietinių demokratinių organizacijų veiklą.

Nors EP rezoliucijoje teigiamai vertinamas rinkos ekonomikos sąlygų kūrimas, reglamentavimo sistemos supaprastinimas, tačiau atkreipiamas dėmesys, kad menkas teisinės valstybės principo įgyvendinimas, neveiksminga teismų sistema, didelio masto šešėlinė ekonomika ir korupcija kelia didelių kliūčių verslui.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution as it is necessary to maintain adequate checks and balances together with increased transparency over internal structures.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport d'une part est l'occasion de nouvelles ingérences de l'UE dans les affaires macédoniennes. Plusieurs amendements vont en ce sens, et d'autres en particulier se portent en faveur d'une politique pro-immigration. En outre je m'oppose à la logique d'élargissement toujours plus à l'est.

En conséquence j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. I voted in favour of this report that draws attention to the work that the former Yugoslav Republic of Macedonia (fYROM) needs to do to ensure free and fair election procedures and protect media freedom whilst also commending the positive role that it is playing in to foster regional cooperation.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), schriftelijk. – De Voormalige Joegoslavische Republiek Macedonië heeft van de Europese en de NAVO-integratie haar strategische prioriteit gemaakt. Dit perspectief zou voor de regering een stimulans moeten zijn om de noodzakelijke hervormingen versneld door te voeren.

In het jaarlijks evaluatieverslag maakt het EP de balans op van de geboekte vooruitgang in het toetredingsproces. In de betrekkingen met Griekenland is een lichte dooi ingetreden, al blijft het aangewezen dat er een wederzijds aanvaardbare oplossing komt voor de aanslepende naamskwestie. Beide landen engageren zich om op het gebied van onderwijs, cultuur, energie en binnenlandse aangelegenheden samen te werken.

Solliciteren voor een EU–ticket impliceert dat men de Europese kernwaarden onderschrijft. Dat betekent dat de media in FYROM onafhankelijk en in volle vrijheid hun redactioneel werk moeten kunnen doen, zonder enige politieke inmenging. Om de lucht- en waterverontreiniging aan te pakken zal FYROM aanzienlijke inspanningen moeten leveren. Tegelijk is het nodig de energiemarkt af te stemmen op het Europese energiebeleid, met inbegrip van een ambitieus groeipad voor hernieuwbare energie.

Om een duurzame politieke democratie te garanderen zal het noodzakelijk zijn om, naast het organiseren van transparante verkiezingen en het organiseren van een echte parlementaire politieke cultuur, de wijdverbreide corruptie op alle bestuurlijke niveaus uit te bannen.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Bývalá juhoslovanská republika Macedónsko (Macedónsko) disponuje štatútom kandidáta na členstvo v EÚ od decembra 2005. Odvtedy sa Macedónsku podarilo implementovať množstvo reforiem, ktoré z neho spravili jednu z najpokrokovejších krajín regiónu juhovýchodnej Európy. Faktom však ostáva, že politickú elitu i spoločnosť čaká ešte veľa práce na jej európskej ceste. Je nevyhnutné, aby bol v krajine zavedený efektívny systém bŕzd a protiváh, nevyhnutný pre správne fungujúcu demokraciu. Nemenej dôležitým elementom je zabezpečenie príslušného rozsahu právomocí Úradu špeciálnej prokuratúry v záujme účinného boja s pretrvávajúcou vysokou mierou korupcie vo verejných inštitúciách. V tomto kontexte je kľúčové, akú politickú realitu sa podarí vytvoriť po predčasných parlamentných voľbách naplánovaných na jún 2016. Všetky politické strany musia vynaložiť úsilie, aby boli tieto voľby slobodné, spravodlivé a v plnom súlade s medzinárodnými normami. V záujme dobrých susedských vzťahov a plodnej regionálnej spolupráce je žiaduce, aby sa Macedónsku a Grécku podarilo dosiahnuť finálnu dohodu v rámci dlhotrvajúceho problému s názvom krajiny, pričom obnovenie bilaterálnych návštev na úrovni ministrov zahraničných vecí po vyše desaťročnej odmlke vnímam ako pozitívny krok vpred. Zároveň sa domnievam, že tento konflikt nemôže za žiadnych okolností predstavovať nástroj brániaci pokroku Macedónska v medzinárodnom meradle a byť zdrojom politickej frustrácie. Hlasujem za predložený návrh.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I have voted in favour of the 2015 report on the former Yugoslav Republic of Macedonia because it is important to stress that all the political parties make efforts to create the conditions for credible early elections and that an all-party agreement remains essential to fulfil all elements of the Pržino Agreement. The report includes the most recent developments in the country: it takes note of the vote by the Macedonian Parliament on 23 February to set a new date to hold early parliamentary elections on 5 June 2016 but regrets that there was no consensus between all parties. The report for the first time makes the recommendation to open accession negotiations conditional upon the full implementation of the June/July political (Pržino) agreement and substantial progress on the implementation of the Urgent Reform Priorities. The report reiterates that bilateral issues should not be used to obstruct the EU accession process but should be addressed in a constructive spirit as early as possible in the accession process, taking into account the principles and values of the UN and of the EU.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ A Antiga República Jugoslava da Macedónia desde a sua independência, em 1991, enfrenta alguma oposição do lado grego, em particular quanto à sua nomenclatura.

Em 2004 a ARJ da Macedónia pediu a adesão à União, alcançando o estatuto de país candidato em 2005. Contudo, até aos dias de hoje, as negociações ainda não se iniciaram e prevê-se que só será possível se o governo cumprir com o acordo quadrilateral de junho/julho de 2015.

Sou a favor deste relatório, que pede o quanto antes o início das negociações. O país enfrenta problemas de instabilidade a nível político e violações quanto à liberdade de expressão, dos media, à independência do poder judicial, que poderão ser solucionados com o apoio da União.

Apesar da controvérsia considero que é extremamente importante apoiarmos o desenvolvimento político, social e económico das pessoas da ARJ da Macedónia. Também não devemos esquecer que o país tem enfrentado um fluxo sem precedentes de refugiados que transitam pelo seu território. A solução encontrada deve também passar pelo apoio a este país.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ Au delà des ingérences dans les affaires des pays de l'ex-Yougoslavie qui émaillent ce texte, la résolution est truffée de considérants pro-adhésion, de nature à faciliter les élargissements; ce à quoi nous nous opposons. C'est pourquoi j'ai voté contre.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ L'ancienne république Yougoslave de Macédoine est candidate à l'adhésion à l'Union européenne depuis dix ans. La présente résolution souligne les progrès indéniables que cet État a réalisés au cours des dix dernières années.

Cependant, elle pointe encore des manquements, notamment au niveau de son système et de sa culture politiques, qui ne lui permettent pas de prétendre à une adhésion immédiate à l'Union européenne, qui se doit d'être vigilante sur le respect de tous les chapitres de négociation. J'ai voté en faveur de cette résolution.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ La résolution met en lumière les avancées, les lacunes, et les objectifs du gouvernement et de la société de l’ancienne République yougoslave de Macédoine au cours de l’année 2015.

Elle met notamment en avant les enjeux politiques nationaux et européens de l’ancienne République yougoslave de Macédoine. Je salue et soutiens la résolution telle qu’adoptée par le Parlement européen.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ I have voted for this motion for a resolution that underlines the strategic importance to ensure continuity of support to the Macedonian progress towards EU membership and stresses the area that need improvement such as public administration, transparency and the enhancement of professionalism, neutrality and independence at all levels.

 
  
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  Norica Nicolai (ALDE), in writing. I support this report as it is in the interest of both the EU and the former Yugoslav Republic of Macedonia to ensure continued support of Macedonian progress towards EU membership. The agreement on 11 confidence-building measures with Greece is encouraging. However, the findings of the Rapporteur also suggest that there is still much scope for improvement in areas of media freedom, autonomy of the Special Prosecutor, oversight and control of intelligence services as well as corruption in state and local administration, party financing and public procurement. Finally, to help cope with the big pressure of migration the Commission should support the strengthening of border management capacity and enable the former Yugoslav Republic of Macedonia to access relevant EU instruments and programmes to handle the migration flow.

 
  
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  Franz Obermayr (ENF), schriftlich. ‒ Zwar sind in dem Bericht einige wichtige Punkte enthalten, doch es wird zu stark betont, wie wichtig die euro-atlantische Integration Mazedoniens ist, was aber wiederum das angespannte Verhältnis der EU zu den Nicht-EU-Staaten des ehemaligen Ostblocks nur weiter verschlechtern würde. Ich habe gegen diesen Bericht gestimmt.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Oluline on säilitada Makedoonia ELiga liitumise väljavaade, ent selle nimel tuleb riigil palju tööd teha. Muu hulgas tuleb lõpetada poliitiline ummikseis ning tagada, et juunis toimuvad ennetähtaegsed parlamendivalimised on vabad ja õiglased.

 
  
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  Κωνσταντίνος Παπαδάκης ( NI), γραπτώς. ‒ Η ενσωμάτωση της Πρώην Γιουγκοσλαβικής Δημοκρατίας της Μακεδονίας -επίσημη ονομασία της χώρας που παραβλέπει η "έκθεση προόδου για το 2015"- στην Ευρωπαϊκή Ένωση στοχεύει στην ισχυροποίηση του ευρωπαϊκού κεφαλαίου στα Βαλκάνια, ως ενεργειακoύ διαδρόμου, πεδίου επενδύσεων και γεωστρατηγικού μετώπου αντιπαράθεσης με τα ρώσικα συμφέροντα. Ο λαός της χώρας θα πληρώσει με ακόμα σκληρότερα αντεργατικά μέτρα τα σχέδια της εγχώριας αστικής τάξης.

Η διαδικασία ενσωμάτωσης της FYROM ξεκίνησε με πόλεμο, διάλυση της Γιουγκοσλαβίας, κράτη προτεκτοράτα του ΝΑΤΟ και της Ευρωπαϊκής Ένωσης. Σήμερα ως αποτέλεσμα και της ευρωενωσιακής της ενσωμάτωσης, η FYROM έχει προβεί στο απαράδεκτο κλείσιμο των συνόρων της, με άγρια καταστολή στους πρόσφυγες, οι οποίοι εγκλωβίζονται στην Ελλάδα. Σε αυτή τη βαρβαρότητα βάζει την υπογραφή της και η ΕΕ με τις αποφάσεις της.

Η πολιτική που αναπαράγει στο Ευρωκοινοβούλιο και η λεγόμενη ομάδα «Φίλοι της Μακεδονίας» καλλιεργεί εθνο-θρησκευτικούς διαχωρισμούς, αλυτρωτισμούς, αμφισβητήσεις κυριαρχικών δικαιωμάτων, μετατρέποντας τα Βαλκάνια κυριολεκτικά σε "πυριτιδαποθήκη".

Αποδεικνύεται ότι η ΕΕ, ο αστικές κυβερνήσεις και το σύστημα που υπηρετούν σημαίνουν εκμετάλλευση, φτώχεια, ανταγωνισμοί και πόλεμος. Γι’ αυτό χρειάζεται οι λαοί να τους ανατρέψουν ανοίγοντας το δρόμο για μια κοινωνία χωρίς εκμετάλλευση, με τους ίδιους να κάνουν κουμάντο στον τόπο τους.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. ‒ In base all'accordo politico siglato tra giugno e luglio 2015 tra l'UE e l'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, si nota come importanti atti siano stati adottati nei termini e secondo gli obiettivi previsti. Tuttavia, alcuni altri obblighi non sono ancora oggetto di riforme urgenti. Invitando il governo macedone ad apportare al più presto le modifiche richieste, voterei favorevolmente

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. ‒ Makedonija je ispunila sve uvjete da joj se otvore pregovori s EU-om. Od svih zemalja kandidatkinja poduzela je najveće napore u prilagođavanju svog zakonodavstva pravnoj stečevini. Makedonija je među pet europskih zemalja koje bilježe najveći ekonomski rast. Njena uloga u migrantskoj krizi pokazatelj je da Makedonija čuva vanjske granice EU-a. Daljnje odgađanje otvaranja pregovora može samo produbiti političku krizu u kojoj se Makedonija nalazi zbog zahtjeva oporbe za prijevremenim izborima koji su potom opet zbog zahtjeva oporbe odgođeni. Posredovanje predstavnika EU-a u toj krizi nije bilo uspješno, a nekonzistentnom politikom EU-a prema Makedoniji, EU gubi kredibilitet jer postavlja diskriminirajuće standarde koji su u suprotnosti s već utvrđenim i usvojenim pravilima.

Napominjem da je za političku stabilnost i sigurnost ovog dijela Europe važno da se Makedonija čim prije pridruži NATO savezu. Pozivam stoga sve države članice EU-a koje su i članice NATO-a da podupru ulazak Makedonije u ovaj savez. Otvorena bilateralna pitanja koje druge države imaju s Makedonijom ne smiju biti zapreka na putu Makedonije u euroatlantske integracije. U tom smislu pozivam i Grčku da u duhu europskih vrijednosti i načela pristupi dijalogu s Makedonijom i prestane blokirati njen europski put.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Republika Makedonija je deset godina zemlja kandidatkinja za članstvo u EU-u, još uvijek se smatra jednom od kandidatkinja koja je ostvarila najveći napredak u pogledu usklađivanja zakonodavstva s pravnom stečevinom Unije. Komisija je uz podršku Parlamenta u više navrata pozvala na otvaranje pristupnih pregovora te je naglasila važnost pregovora kao ključnog pokretača procesa nužnih reformi. Održavanje statusa quo samo bi umnožilo probleme s kojima se zemlja suočava, ali prava opasnost je da oni postanu kronični ili se čak preliju preko njenih granica. EU takve scenarije može spriječiti ako zemlje članice konačno pruže Skopju iskrenu podršku da nastavi putem koji je predugo blokiran.

Jednak napor je potreban i za izlazak iz izbjegličke krize u kojoj je Makedonija jedna od najizloženijih zemalja. Makedonija je zemljopisno mala, multi-etnička zemlja, ali opterećena ozbiljnim unutarnjim razdorima u turbulentnom geopolitičkom okruženju. Problemi, kao što su optužbe za ilegalno prisluškivanje tisuća građana, prijetnje novinarima, rasprostranjena korupcija te često isprepletanje stranačkih i državnih aktivnosti rezultirali su dubokim podjelama u društvu i izostankom političkog dijaloga. Zato bi odgađanje dogovorenih reformi, unatoč formalnom političkom konsenzusu, dodatno produbilo nepovjerenje i odgodilo europsku perspektivu.

Zaključno, ističem potrebu za pripremom izbora prema najvišim međunarodnim standardima, uključujući jamčenje slobodnih i poštenih izbornih postupaka.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este é um relatório que se insere no processo de acompanhamento da proposta de adesão à União Europeia por parte da Antiga República Jugoslava da Macedónia, país que mantém uma situação instável a nível político. No relatório continua presente a divergência com a Grécia relacionada com a designação do país, a que a União Europeia soma uma postura de ingerência que, em vez de aproximar os povos, os afasta. Esta questão não deve ser resolvida com pressões, mas sim ao abrigo do direito internacional e sob auspício da ONU.

Estão aqui também bem presentes ingerências na política do país, nomeadamente a nível político, económico, financeiro e social. É de sublinhar a proposta da União Europeia para que o país siga uma política de disciplina orçamental à imagem dos países da União e que para que reforce o mercado interno de eletricidade que, por outras palavras, significa a liberalização dos preços e dos serviços. O alinhamento com a política externa da União Europeia é outra das imposições, bem como o processo de adesão à NATO. A política de controlo das fronteiras para dar resposta à crise migratória é em parte elogiada, o que repudiamos.

Votámos contra.

 
  
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  Pavel Poc (S&D), písemně. ‒ Podpořil jsem zprávu o Bývalé jugoslávské republice Makedonii za rok 2015. Učinil jsem tak proto, že podporuji členství této země v Evropské unii. I když je Makedonie v současnosti více než některé členské státy sužována migračním problémem, je důležité, aby tato země neustala ve svých snahách provádět potřebné reformy. Není možné, aby se stát mající značné nedostatky na poli právního státu, nezávislosti soudnictví a médií či boje proti korupci, stal plnohodnotným členem osmadvacetičlenného evropského seskupení. Nepodporuji pouhé bilaterální tlaky mezi členskými státy, které brání Makedonii v procesu přistoupení. Tím mám na mysli nevyjasněnou otázku oficiálního názvu Makedonie. Naopak podporuji konstruktivní přístup k nalezení řešení. Pevně věřím, že všechny relevantní politické strany dokážou najít cestu k vytvoření optimálního prostředí k organizaci voleb a že budou respektovat ustanovení politické dohody, která byla uzavřena v červenci minulého roku za mediátorské pomoci Evropské unie. Podporuji pokrok Makedonie směrem k členství v Evropské unii, ale musím důrazně podotknout, že si tato podpora vyžaduje i značné úsilí, které musí vynaložit sami zástupci Makedonie.

 
  
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  Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. ‒ Ritengo che l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, nonostante i progressi messi in atto per avviare i negoziati di adesione all'UE, debba rompere la situazione attuale di stallo politico, prepararsi a elezioni anticipate, libere ed eque, e attuare le riforme necessarie.

Dobbiamo tuttavia riconoscere che il paese sta affrontando un momento critico con la sfida di migliaia di profughi alle frontiere. Auspico pertanto, con il voto favorevole di oggi, che l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia possa mettere in campo tutti gli sforzi necessari per il processo di adesione all'UE.

 
  
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  Tomasz Piotr Poręba (ECR), na piśmie. ‒ Coroczne sprawozdanie w sprawie postępów Byłej Jugosłowiańskiej Republiki Macedonii w jej drodze do integracji z Unią Europejską analizuje wiele obszarów wewnętrznej i zewnętrznej polityki tego kraju, w tym: aktualny kryzys polityczny i drogę wyjścia z niego, kwestie wcześniejszych wyborów w zgodzie z międzynarodowymi standardami i rekomendacjami OSCE/ODIHR. Sprawozdanie dotyczy również pełnej implementacji pilnych priorytetów i złożenia przez Komisję sprawozdania Parlamentowi i Radzie po wcześniejszych wyborach; potrzeby reformy sądownictwa; dyskryminacji oraz osiągnięcia spójności między różnymi społecznościami etnicznymi, narodowymi i religijnymi; braku wolności mediów i potrzeby dokonania pilnej reformy mediów publicznych zapewniającej niezależną instytucję regulacyjną; współpracy regionalnej i wzmocnienia dobrych stosunków sąsiedzkich; postępu w rozwiązaniu „problemu nazwy” z Grecją; zakończenia negocjacji traktatu o przyjaźni, dobrosąsiedztwie i współpracy z Bułgarią i potrzeby poprawy dostosowania polityki zagranicznej UE. Niniejszym poparłem sprawozdanie.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de l'adoption du rapport 2015 sur l'ancienne République yougoslave de Macédoine, pour encourager le pays à faire les réformes qui s'imposent. Alors que le pays traverse actuellement une situation politique délicate, les élections prévues pour le 5 juin 2016 devront être libres, démocratiques et apaisées.

Dans le cadre de la crise migratoire, le pays doit être soutenu par la Commission européenne car il fait face, au même titre que d'autres États européens, à des flux de migrants sans précédent.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ A presente proposta de resolução foi apresentada na sequência de declarações do Conselho e da Comissão sobre o Relatório de 2015 referente à antiga República jugoslava da Macedónia.

Votei favoravelmente este documento por neste constar a necessidade de os quatro principais partidos da Macedónia se empenharem no diálogo político e prosseguirem esforços no sentido de restabelecer a confiança do público nas instituições, a fim de manter a estabilidade política, acelerar o programa de reforma do país e, consequentemente, assegurar a integração euro-atlântica do país. Para tal, são estabelecidas recomendações com as quais concordo e das quais destaco: (1) a importância de os líderes dos principais partidos procurarem reforçar as relações de boa vizinhança, enquanto fator determinante para aproximar o país da UE; (2) a necessidade de uma melhor disciplina orçamental; (3) a importância da liberdade e da independência dos meios de comunicação enquanto valor fundamental da UE; (4) o melhoramento do nível geral de alinhamento pela política externa da UE; e (5) a abertura de negociações de adesão à NATO, que poderá contribuir para o aumento da segurança e da estabilidade política no Sudeste da Europa. Face ao exposto, votei favoravelmente a presente proposta de resolução.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ O país é candidato à adesão à União Europeia há dez anos e é tido como um dos candidatos mais avançados. A Comissão, o Conselho e o Parlamento concordam que a manutenção da recomendação positiva para a adesão do país está dependente da plena aplicação de progressos significativos na execução das prioridades urgentes de reforma. A recente crise política demonstrou que as instituições macedónias não dispõem de um sistema eficaz de controlos e equilíbrios e que é necessário aumentar a transparência e a responsabilização pública, incluindo através de mecanismos adequados de supervisão dos principais serviços e estruturas internos. Entre as questões críticas do processo de reforma encontram-se a ingerência política nos meios de comunicação social, no sistema judicial e na administração pública, bem como a corrupção.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ La Antigua República Yugoslava de Macedonia presentó su solicitud de adhesión a la UE en marzo de 2004. Pese a las repetidas solicitudes de apertura de negociaciones por parte de la Comisión y el Parlamento, el Consejo ha bloqueado dicho inicio por el conflicto por la denominación del país con Grecia; conflicto que no debería representar un obstáculo para la apertura oficial de negociaciones y debería ser resuelto lo más pronto posible con arreglo a los principios de las Naciones Unidas.

Este informe, por el que he votado favorablemente, considera que la perspectiva de la adhesión a la UE constituye un gran incentivo para introducir reformas en el país y promover la estabilidad política, destacando a la Antigua República Yugoslava de Macedonia como el país candidato más avanzado en cuanto al nivel de adaptación del acervo.

Sin embargo, varios problemas persisten en el proceso de adhesión: falta de diálogo constructivo entre Gobierno y oposición, deterioro de la libertad de los medios de comunicación, corrupción y nepotismo en la administración pública y elevadas tasas de desempleo. Son necesarios mayores esfuerzos para despolitizar la administración pública y el sistema judicial y luchar contra la corrupción del aparato estatal y contra la discriminación de minorías tales como la romaní.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ Nous avons appelé, jeudi 10 mars, les partis politiques de l'Ancienne République yougoslave de Macédoine (ARYM) à "tenir dès que possible l'ensemble de leurs engagements" liés à l'accord politique du 2 juin et du 15 juillet 2015, "de manière exhaustive, constructive et en temps utile, et ce durablement et dans un esprit de négociation".

Le texte de la résolution souligne qu'un "accord entre l'ensemble des partis reste essentiel pour mettre en oeuvre tous les éléments" de cet accord "qui remettrait le pays sur la voie d'une perspective euro-atlantique". Il invite ainsi les partis politiques à "entamer de manière constructive un dialogue politique et à poursuivre leurs efforts pour restaurer la confiance de l'opinion publique dans les institutions, de façon à préserver la stabilité politique et à accélérer le programme de réformes". Les réformes urgentes prioritaires comprennent la liberté des médias et de réunion, l'administration publique, l'État de droit et les droits fondamentaux, le judiciaire et la lutte contre la corruption.

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Palaikiau šią ataskaitą. Makedonija – svarbi ES kaimynė, siekianti tapti nare. ES plėtros tikslas – užtikrinti, kad būsimosios valstybės narės ateitų jau deramai pasiruošusios dalyvauti bendrojoje rinkoje, gerbtų žmogaus teises ir laisves, jų ekonomikos atlaikytų konkurencinį spaudimą ES. ES plėtros proceso sustabdyti net ir norint nepavyks – to teisiniai pamatai yra Steigiamosiose sutartyse, dėl šios priežasties visi turime stengtis, kad naujosios narės būtų deramai pasirengusios.

Todėl Komisijai tenka svarbus vaidmuo stebint kaip valstybės kandidatės rengiasi narystei ES, o, esant reikalui, – padedant ar perduodant žinias apie visus nerimą keliančius procesus, keletas kurių yra paminėti ir svarstomoje ataskaitoje.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport de suivi concernant l'ancienne République yougoslave de Macédoine (ARYM) pour l'année 2015. Tous les ans, le Parlement adopte un rapport au sujet des États candidats à l'adhésion à l'UE, dont l'ARYM, pays candidat depuis 2005.

Il est urgent que le gouvernement de l'ARYM mette en œuvre l'accord politique adopté en juin 2015 et les réformes qui en découlent. Il est essentiel pour le processus démocratique que les réformes systémiques prioritaires dans le domaine de l'état de droit et des droits fondamentaux soient menées à bien sans délai. Ceci aiderait le pays à sortir de la crise politique et à préparer des élections libres dont la date a été fixée au 5 juin 2016. Cette résolution appelle la Commission à accompagner l'ARYM dans ses réformes mais également dans la gestion de la crise des réfugiés.

Enfin, le texte appelle l'ARYM à lutter contre la corruption généralisée qui affecte notamment les administrations locales et étatiques, les marchés publics et le financement des partis politiques.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Votamos en contra del informe ya que no refleja la situación real del país en lo que se refiere al retroceso en áreas críticas y a la magnitud de los incumplimientos de los criterios de Copenhague. Aunque se hace referencia a los problemas políticos, a la falta de avances en las obligaciones para unas elecciones justas, a la corrupción en curso y a la falta de rendición de cuentas por el escándalo de las escuchas telefónicas, el texto podría haber sido mucho más tajante. Las autoridades de la Antigua República Yugoslava de Macedonia no han podido evitar irregularidades ni en la garantía de la independencia de los medios de comunicación.

 
  
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  Christel Schaldemose (S&D), skriftlig. ‒ Det er vigtigt at støtte den politiske udvikling, der sker i Makedonien. En samarbejdsaftale vil styrke de politiske institutioner og fremme menneskerettighederne. Derfor støtter jeg aftalen.

 
  
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  Sven Schulze (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe für den Entschließungsantrag zu dem Bericht 2015 über die ehemalige jugoslawische Republik Mazedonien gestimmt, weil der politischen Krise entgegengewirkt werden muss. Diese äußert sich durch den Mangel an einem wirksamen System von gegenseitigen Kontrollen und der Notwendigkeit, Transparenz und öffentliche Rechenschaftspflichten zu schaffen, insbesondere bezüglich Dienstleistungen und internen Strukturen.

Die Parlamentswahlen in Mazedonien, welches sowohl EU- als auch NATO- Beitrittskandidat ist, finden im April 2016 statt und sollen aus Sicht des Europäischen Parlaments nach den höchsten internationalen Standards abgehalten werden, sodass freie und gleiche Wahlen sichergestellt sind und gleichzeitig die Medienfreiheit gewahrt wird.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ I support this report as it makes credible recommendations to open accession negotiations on the condition of the full implementation of the political agreement in Pržino last summer as well as make substantial progress on the implementation of the urgent reform priorities. The report reiterates that bilateral issues should not be used to obstruct the accession process to the EU, but should be addressed in a spirit that is constructive and as early as possible take into account the principles and values of the EU and the Un in its accession process. It is important that all political parties in the FYROM make an effort towards creating the conditions for credible early elections and that an all-party agreement remains essential.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR), písomne ‒ V prípade uznesenia Európskeho parlamentu o Macedónsku za rok 2015 som sa zdržal. Stotožňujem sa s pozitívnym pohľadom Európskeho parlamentu na pokrok, ktorý Macedónsko dosiahlo, ako aj s výzvou na potrebu pokračovania v reformnom úsilí v krajine. Nemôžem však súhlasiť s nátlakom zo strany EÚ, vyžadujúcim presadzovanie LGBTI agendy. Z tohto dôvodu som sa pri záverečnom hlasovaní zdržal.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. ‒ Podržao sam izvješće o bivšoj jugoslavenskoj republici Makedoniji za 2015. godinu zato što iscrpno opisuje politička i socijalna zbivanja u zemlji, dok istovremeno stavlja naglasak na nužnost poboljšanja profesionalnosti, neutralnosti i neovisnosti na svim razinama javne administracije.

Izvješće poziva na odgovornost i Vladu i opoziciju te na osiguravanje održivog političkog dijaloga i suradnju, koji su važni za demokratski razvoj bivše jugoslavenske republike Makedonije. Uključivanje stručnog mišljenja nevladinih organizacija veoma je važno u ovom procesu, a sloboda medija i izražavanja su jedni od temeljnih vrijednosti Europske unije.

Smatram također kako je uz demokratske ciljeve važno postići i energetske ciljeve, posebno ciljeve vezane za energetsku učinkovitost te moderniziranje javnog prijevoza sa susjednim zemljama za koji su predstavljeni inicijalni planovi.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ Macedónsko je desať rokov kandidátskou krajinou na členstvo v EÚ a za tento čas dosiahlo značný pokrok pri uskutočňovaní reforiem. V súčasnosti krajina zápasí s bezprecedentným prílivom utečencov cez svoje územie, preto aj spolupráca s EÚ v súčasnosti musí byť intenzívnejšia. V správe o pokroku sa konštatuje pokrok dosiahnutý v zlepšovaní dodržiavania práv detí, ale znepokojenie vyvoláva spolužitie medzi etnikami, ktoré je stále krehké. Preto je potrebné presadzovať inkluzívnu a tolerantnú mnohoetnickú a mnohonáboženskú spoločnosť. Macedónsko dosiahlo zvýšenie HDP o 3,9 %, ale obavy súvisia s vysokou nezamestnanosťou, ktorá je na úrovni 27,4 % a šanca zamestnať sa predovšetkým mladým ľuďom a ženám je veľmi malá. Z tohto dôvodu sú aj obavy nad zvyšujúcim sa únikom mozgov, najmä v prípade mladých ľudí, preto je potrebná reforma vzdelávacieho systému s prepojením na prax a potreby trhu práce.

 
  
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  Ivan Štefanec (PPE), písomne ‒ Krajina je už desať rokov kandidátskou krajinou na členstvo v Únii. Ako ukazujú prieskumy verejnej mienky, jej občania vstup svojej krajiny do Únie plne podporujú. Napriek mnohým veľkým pokrokom, ktoré sa v krajine udiali, stále zostávajú nevyriešené niektoré kľúčové otázky pre jej vstup do Únie. Medzi také patria najmä systémové reformy v oblasti právneho štátu a základných práv.

 
  
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  Jaromír Štětina (PPE), písemně. ‒ Bývalá jugoslávská republika Makedonie (FYROM) je již deset let kandidátskou zemí pro vstup do EU. Za tuto dobu se stala jedním z nejrozvinutějších kandidátů a dosáhla vysoké úrovně sladění s legislativou a pravidly EU. Nyní se ale FYROM ocitá na rozcestí. Kvůli loňskému skandálu s vládními odposlechy se FYROM nachází v hluboké politické krizi a připravuje se na předčasné parlamentní volby. Zároveň převládá velká míra politické kontroly nad médii a justicí. Vyšší míra reforem je také nutná v oblasti volebního práva a demokracie.

Vyhlídka členství v EU přitom zůstává jedním z hlavních podnětů pro pokračování v doposud poměrně úspěšné reformní činnosti. Proto je naprosto klíčové, abychom FYROM v jejím pokračujícím reformním procesu podpořili, a to hlavně v oblasti respektování právního státu a boje proti korupci. Vítám tedy rozhodnutí Parlamentu zapojit FYROM do strategií pro regionální spolupráci a posilování sousedských vztahů, což je také zásadní podmínka pro vyřešení sporu s Řeckem a přiblížení k EU. V rámci zhoršující se bezpečnostní situace v Evropě podporuji snahu FYROM o členství v NATO.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. Makedonija je čak deset godina zemlja kandidatkinja za članstvo u EU-u te se smatra jednom od kandidatkinja koja je ostvarila najveći napredak u pogledu usklađivanja zakonodavstva s pravnom stečevinom Unije. Ispitivanja javnog mnijenja pokazuju da članstvo u EU-u ima znatnu podršku javnosti. Komisija je uz podršku Parlamenta u više navrata pozvala na otvaranje pristupnih pregovora te naglasila važnost pregovora kao ključnog pokretača procesa nužnih reformi. Pozdravljam predanost čelnika najvećih političkih stranaka iz sporazuma od 2. lipnja 2015. u radu na jačanju dobrosusjedskih odnosa kao ključnog elementa za približavanje države Europskoj uniji.

Također držim važnim povećanje BDP-a od 3,9 % u stvarnim vrijednostima u prvom kvartalu 2015., ali izražavam zabrinutost zbog i dalje visoke nezaposlenosti od 27,4 % te slabog sudjelovanja na tržištu rada, osobito žena i mladih.

Istaknuo bih važnost slobode i neovisnosti medija te stručnosti i nepristranost u javnoj upravi kao jedne od temeljnih vrijednosti EU-a i temelja svake demokracije. Pregovori s Europskom unijom mogu samo povoljno djelovati na napore u rješavanju bilateralnih sporova te istodobno pokrenuti i potaknuti prijeko potrebne reforme, osobito u pogledu vladavine prava, neovisnosti pravosuđa i borbe protiv korupcije, kao i jamčenje vjerodostojnosti politike proširenja EU-a.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. ‒ Izgledi za članstvo u Europskoj uniji veliki su poticaj reformama u Makedoniji, posebno po pitanju vladavine prava, neovisnosti pravosuđa i borbi protiv korupcije. Korupcija je ozbiljan problem u Makedoniji, koji je prisutan u državnoj i lokalnoj upravi. Makedonija se smatra zemljom koja je ostvarila najveći napredak u pogledu uslađivanja zakonodavstva s pravnom stečevinom Unije. Bilateralna pitanja ne bi se trebala koristiti za ometanje procesa pristupanja EU-u. Potrebno je više transparentnosti u makedonskim institucijama kao i veća sloboda medija. Potrebna je hitna reforma medija kojom bi se zajamčilo neovisno regulatorno tijelo te objektivno i profesionalno izvještavanje. Parlament u zemlji ima ključnu ulogu za demokratski razvoj, te je potrebno uspostaviti politički dijalog. Također, vlasti i civilno društvo trebali bi poduzeti odgovarajuće mjere za postizanje pomirbe kako bi se prevladale podjele između različitih etničkih skupina u zemlji. Treba pohvaliti makedonski doprinos regionalnim naporima u borbi protiv radikalnog islamizma.

Podržavam ovo izvješće jer smatram da su mjere navedene u ovom izvješću dobre smjernice za daljnje približavanje Makedonije Europskoj uniji. Također, smatram kako treba podržati članstvo Makedonije u euroatlantskim organizacijama jer će to doprinijeti povećanju sigurnosti u regiji.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za resolucijo o poročilu o nekdanji jugoslovanski republiki Makedoniji za leto 2015. Makedonija se je v teh zahtevnih okoliščinah, ko se Evropa sooča z begunsko krizo, izkazala kot aktiven, odgovoren in zanesljiv akter pri njenem obvladovanju. Makedonija se je v teh zahtevnih okoliščinah, ko se Evropska unija oz. Evropa širše sooča z begunsko krizo, izkazala kot aktiven, odgovoren in zanesljiv akter pri njenem obvladovanju. Kljub zahtevnim notranje-političnim razmeram, kljub prihajajočim volitvam, ta nečlanica EU bolje ščiti evropske interese in Schengen kot nekatere članice Schengenskega območja.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam a Macedónia 2015. évi európai integrációs felkészülését értékelő jelentés elfogadását. Az összeállítás is utal arra, hogy az EU-tagságra való felkészülés érdekében eddig is sok áldozatott hozott és a menekültválság terheiből is sokat vállalni kényszerült országgal a csatlakozási tárgyalások megkezdését máig számos külső és belső tényező hátráltatja. A jelentés készítőivel egyetértve úgy vélem: most, hogy a végletes belső politikai megosztottság enyhítésére és a reformprogram felgyorsítására a júniusi előrehozott választások nyomán konkrét esély kínálkozik, végre itt az ideje, hogy a csatlakozás folyamatát régóta bénító külső tényező, az ún. névvita időszakát is meghaladjuk.

Fontosnak tartom, hogy a jelentés lényegében elismeri, hogy az ENSZ erőfeszítései mellett ez elsődlegesen az EU felelőssége és leszögezi, hogy nem elfogadható, hogy a bővítési folyamatot továbbra is az EU egy tagállama és az egyik fontos nyugat-balkáni partner közötti bilaterális vita blokkolja. Abban bízom, s EP-képviselőként szorgalmazni fogom, hogy a jelentés, illetve az EP állásfoglalása nyomán a közeljövőben a Bizottság a két féllel és a többi európai intézménnyel együttműködve kidolgozza a kölcsönösen elfogadható politikai megoldás menetrendjét.

 
  
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  Adam Szejnfeld (PPE), na piśmie. ‒ Perspektywa członkostwa w UE to główna zachęta do dalszych reform, zwłaszcza w dziedzinie praworządności, niezawisłości sądownictwa i zwalczania korupcji, a także źródło nadziei na dostatnią przyszłość dla młodych pokoleń. Macedonia już od 10 lat jest krajem kandydującym i pomimo poprawy sytuacji wewnętrznej w ostatnich latach nadal zmaga się z wieloma problemami ekonomicznymi, społecznymi i politycznymi.

W ostatnim roku miał miejsce znaczący kryzys polityczny, który doprowadził do bojkotu obrad parlamentu krajowego przez główną partię opozycyjną i do dalszego spadku zaufania do instytucji publicznych. Obecnie konieczne jest podjęcie działań, żeby przywrócić w kraju stabilizację oraz wzmocnić zaufanie społeczeństwa do władz.

W sprawozdaniu PE słusznie wskazano na konieczność podjęcia współpracy między UE a Macedonią w kwestii niespotykanej dotąd liczby uchodźców przemieszczających się przez terytorium tego kraju. Ponadto zwrócono uwagę na wsparcie UE przy organizacji wyborów parlamentarnych w czerwcu tego roku i przy wdrażaniu priorytetów dotyczących pilnych reform systemowych.

Zdecydowałem się zagłosować za tekstem sprawozdania i wierzę, że uda się podjąć kroki mające na celu stabilizację wewnątrz kraju, tak aby Macedonia jak najszybciej mogła rozpocząć proces akcesji do Unii Europejskiej.

 
  
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  Claudia Tapardel (S&D), în scris. ‒ Situația politică tensionată din fosta Republică iugoslavă a Macedoniei a constituit, în ultima vreme, un motiv de îngrijorare pentru întreaga comunitate internațională. În calitate de țară candidată la integrarea în structurile Uniunii Europene, Macedonia avusese, până în acel moment, un parcurs promițător, caracterizat de coexistența interetnică pașnică, reglementată prin Acordul de la Ohrid (2003).

Din păcate, conflictele din ultima perioadă au deturnat țara de pe acest drum. Numai intervenția energică a Uniunii Europene și a grupurilor politice din Parlamentul European au evitat degenerarea situației în forme violente.

Semnarea în iulie 2015 a Acordului de la Przino între forțele politice relevante ale țării, sub auspiciile UE, a adus noi speranțe în normalizarea situației. Alegerile programate pentru luna iunie a acestui an ar putea aduce o clarificare a situației.

Rezoluția de față recomandă condiționarea procesului de aderare la UE de implementare a reformelor convenite în acord. În ceea ce privește chestiunea numelui țării, reclamată de Grecia de două decenii, aceasta nu ar mai trebui să constituie o piedică în calea integrării europene a țării. Documentul de față reflectă situația existentă în practică și este util pentru evoluția pozitivă a relației UE cu Macedonia.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ Nous avons voulu par ce vote souligner la nécessité de préparer les élections dans le respect des normes internationales les plus élevées, notamment en garantissant des procédures électorales libres et régulières et en renforçant la liberté des medias.

Nous sommes préoccupés par la lenteur du contrôle des listes électorales et de la réforme des medias.

Soulignons encore que la commission électorale nationale doit avoir les pleins pouvoirs pour mener ses travaux à bien et qu'une méthodologie devrait être convenue par toutes les parties afin de contrôler les listes électorales, en procédant aux vérifications requises sur le terrain pour garantir une parfaite légitimité; souligne en outre qu'il importe que tous les acteurs politiques respectent les résultats des élections et participent activement aux activités parlementaires.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution calling on the political parties of the former Yugoslav Republic of Macedonia (fYROM) to keep all their commitments as soon as possible that are linked to the political agreement of 2 June and 15 July 2015. Indeed, I believe that an agreement between all the parties in fYROM is essential in order to implement all the elements of this agreement, which would put the country back on the Euro-Atlantic path. fYROM’s political parties must start a constructive political dialogue and to continue their efforts to restore public trust in institutions, so as to preserve political stability and accelerate the reform programme. The urgent priority reforms include freedom of the media and of assembly, the public administration, the rule of law and fundamental rights, the judiciary, and the fight against corruption. Finally, I believe that the recommendation to open accession negotiations should depend on the comprehensive implementation of the political agreement and significant progress in implementing the priority reforms.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR), napisan. ‒ Glasovala sam za izvješće o Bivšoj Jugoslavenskoj Republici Makedoniji za 2015. godinu budući da smatram da je ostvarena određena razina spremnosti u borbi protiv korupcije, organiziranog kriminala te da je makedonski pravni okvir za zaštitu ljudskih prava u skladu s europskim standardima. Isto tako, držim da Makedonija uživa stabilno makroekonomsko okruženje, te da održava dobre odnose s drugim zemljama kandidatkinjama i igra aktivnu ulogu u regionalnoj suradnji.

S druge strane, europski put Makedonije je prilično trnovit i opterećen brojnim unutarnjim i vanjskim slabostima te moramo biti u isto vrijeme strogi i pravedni prema makedonskoj kandidaturi. Međutim, smatram da Makedonija plaća skupi danak zbog svojeg političkog položaja i mišljenja sam da Europska komisija u ovom slučaju treba djelovati kao pošteni i istinski partner te joj pružiti odgovarajuću potporu.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Poročilo o nekdanji jugoslovanski republiki Makedoniji za leto 2015 bi podprla, saj menim, da je Makedonija država, ki je nabolj napredovala pri usklajevanju s pravnim redom EU in je izpolnila številne obveznosti iz dogovora junij/julij 2015. Vendar jih čaka še veliko dela. Menim, da je za stabilnost države bistvenega pomena neobhodno izvajanje reform, predvsem na področju pravne države, neodvisnosti sodstva in boja proti korupciji. Makedonija je država, ki se trenutno sooča tudi s politično krizo in stranke bodo morale postaviti interese države pred strankarske interese, saj je vsestrankarski dogovor neobhoden za izpolnitev vseh ciljev iz dogovora junij/julij 2015.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Votamos en contra del informe ya que no refleja la situación real del país en lo que se refiere al retroceso en áreas críticas y a la magnitud de los incumplimientos de los criterios de Copenhague. Aunque se hace referencia a los problemas políticos, a la falta de avances en las obligaciones para unas elecciones justas, a la corrupción en curso y a la falta de rendición de cuentas por el escándalo de las escuchas telefónicas, el texto podría haber sido mucho más tajante. Las autoridades de la Antigua República Yugoslava de Macedonia no han podido evitar irregularidades ni en la garantía de la independencia de los medios de comunicación.

 
  
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  Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. ‒ Many advances have been done in Macedonia towards the values and economic, social and democratic European approaches, but after 10 years there is still work to be done for full membership. I support this proposal because I agree on the measures proposed and encourage European authorities to include this country in macro-regional strategy in South—Eastern Europe, which will bring stability and prosperity to the region.

 
  
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  István Ujhelyi (S&D), írásban. ‒ Macedónia Volt Jugoszláv Köztársaság tíz éve uniós tagjelölt ország, és az uniós vívmányokhoz való igazodás tekintetében a tagjelöltek közül továbbra is az egyik legeredményesebb ország. Az uniós tagság kilátása komoly ösztönző erő a további reformokat illetően, különösen a jogállamiság, az igazságszolgáltatás függetlensége és a korrupció elleni küzdelem tekintetében. Macedónia Volt Jugoszláv Köztársaságban az emberek nagy része támogatja az uniós tagságot. Szavazatommal az S&D-álláspontot támogattam.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Votamos en contra del informe ya que no refleja la situación real del país en lo que se refiere al retroceso en áreas críticas y a la magnitud de los incumplimientos de los criterios de Copenhague. Aunque se hace referencia a los problemas políticos, a la falta de avances en las obligaciones para unas elecciones justas, a la corrupción en curso y a la falta de rendición de cuentas por el escándalo de las escuchas telefónicas, el texto podría haber sido mucho más tajante. Las autoridades de la Antigua República Yugoslava de Macedonia no han podido evitar irregularidades ni en la garantía de la independencia de los medios de comunicación.

 
  
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  Viktor Uspaskich (ALDE), raštu. – Teigiamai vertinu 2015 m. birželio 2 d. ir liepos 15 d. keturšalį susitarimą ir tai, kad geresnes sąlygas jam pasiekti sudarė už plėtrą atsakingas Komisijos narys, trys Europos Parlamento nariai ir ES tarpininkas vietoje.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the motion for a resolution on the 2015 report on Macedonia, of which I was Rapporteur. The text acknowledges the deep political crisis that the country has been going through since February last year, and clearly points out that the parties will have to respect the so-called Przino agreement, a deal brokered in July 2015 between the government and the opposition, under the auspices of Commissioner Hahn and 3 MEPs. The resolution urges all sides concerned to carry out the necessary reforms that will pave the way for anticipated elections, which will take place on 5 June 2016. The resolution also takes stock of the progress that Macedonia has made so far, reiterating that the Commission´s recommendation to open access negotiations will this year be conditional upon substantial advancements in the Urgent Reform Priorities and upon the carrying out of free, fair and democratic elections.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ Hablamos de un informe que recoge la situación actual del país y establece la recomendación de abrir negociaciones de adhesión siempre y cuando se continúe con la aplicación del acuerdo político establecido en junio/julio de 2015 y se hagan progresos considerables en la aplicación de las reformas prioritarias. Espero que mediante la aplicación del Acuerdo de Przhino el país pueda superar la actual crisis política por la que atraviesa y retomar la senda de las reformas hacia la UE, puesto que soy partidario de apoyar la perspectiva europea de la Antigua República Yugoslava de Macedonia, siempre y cuando se cumpla con la condicionalidad exigida por los criterios de Copenhague, así como con los requisitos establecidos mediante los informes de la Comisión Europea. Por todo ello considero necesario votar a favor de dicho informe.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ Ik stemde vóór dit verslag dat de politieke leiders van Macedonië oproept om dringende hervormingen door te voeren. Dit zal het land helpen om de politieke crisis te overwinnen en meteen ook een stap in de goede richting zijn voor de start van de onderhandelingen over de toetreding tot de Europese Unie.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Tal como noutras repúblicas da antiga Jugoslávia, a situação na Antiga República Jugoslava da Macedónia é instável e constitui um fator de desestabilização para a toda a região. Desde logo, permanece a negociação com a Grécia em torno da designação do país, num processo rodeado de uma retórica nacionalista que, em vez de aproximar os povos, os afasta.

Esta proposta vem, mais uma vez, no sentido de acelerar a data para o início das negociações de adesão, o que é desrespeitador da soberania dos povos de ambos os países e só vem contribuir para exacerbar divisões e clivagens existentes.

A adesão à UE é um processo de decisão soberana de cada povo, assim como o é o direito ao desenvolvimento económico e social. Deve competir a cada povo a livre decisão, sem qualquer ingerência externa, baseada num debate livre e aprofundado com base na realidade e não nos mitos nunca confirmados em torno da adesão à UE. É inaceitável que o interesse da adesão da ARJM à NATO, processo esse inseparável da militarização da UE e do alargamento das suas zonas de influência na região estratégica dos Balcãs, se sobreponha aos interesses e direitos do povo.

 
  
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  Harald Vilimsky (ENF), schriftlich. ‒ Der Bericht forciert einen NATO-Beitritt Mazedoniens sowie eine euroatlantische Integration Mazedoniens. Mazedonien ist aufgrund ungeklärter Streitigkeiten mit Albanien und Griechenland nicht für einen EU-Beitritt geeignet. Daher lehne ich diesen Bericht ab.

 
  
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  Udo Voigt (NI), schriftlich. ‒ Unter den gegebenen Umständen kann eine Beitrittsperspektive Mazedoniens zu EU und NATO nicht im Interesse eines blockfreien, unabhängigen und souveränen Europas sein. Hier war Ablehnung geboten. Auch angesichts der unterstützenswerten Grenzen-dicht-Politik Mazedoniens, die gegen Brüssel auf eigene Faust durchgesetzt werden musste, ist eine verstärkte Anbindung Mazedoniens an die EU nicht unterstützenswert.

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. ‒ Der Entschließung des Europäischen Parlaments zum Bericht 2015 über die ehemalige jugoslawische Republik Mazedonien habe ich nicht zugestimmt.

Ich bin gegen jede Erweiterung der EU, solange nicht die grundlegenden Probleme ihrer Verfassung und Ausgestaltung gelöst sind. Ich fordere eine Neuverhandlung der europäischen Verträge.

 
  
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  Julie Ward (S&D), in writing. ‒ I would like to thank my Labour colleague for his unrelenting work on this subject, working with parties in Macedonia in order to resolve their differences.

I feel I must express my deep concern at the treatment of refugees by Macedonian authorities on the borders of the European Union. Thousands stuck in makeshift conditions, being moved around and caught in the crossfire of tensions between governments. It is the most vulnerable who pay the price of diplomatic bickering. Macedonian and Greek authorities, with support from the EU, must ensure that refugees in their territories have access to humane conditions of shelter, sanitation, healthcare, and education.

 
  
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  Anna Záborská (PPE), písomne ‒ 16. decembra 2005 sa Macedónsko stalo kandidátskou krajinou na členstvo v EÚ. Po viac ako ako desiatich rokoch je Macedónsko považované za jedného z najpokročilejších kandidátov z hľadiska prijímania európskeho komunitárneho práva. Blížiace sa voľby predstavujú dôležitú skúšku vyspelosti demokracie v krajine.

Jedným z dôvodov, prečo sa krajina nemôže posunúť do ďalšej fázy procesu pristúpenia k EÚ, je nedoriešený problém oficiálneho názvu štátu. Považujem za ponižujúce, ak sa tento názov vďaka neústupčivosti Grécka ešte stále spája s Juhosláviou diktátora Tita. Veľmi preto oceňujem, že Macedónsko a Grécko po viac ako 10 rokoch vzájomne obnovili dvojstranné návštevy na úrovni ministrov zahraničných vecí. Považujem to za významný krok, a preto som danú správu v hlasovaní podporila.

 
  
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  Tomáš Zdechovský (PPE), písemně. ‒ Hlasoval jsem pro tuto zprávu, protože souhlasím s tím, že nabídka členství v Evropské unii může být výraznou hybnou silou v oblasti reforem, které jsou nutné, aby se Makedonie mohla stát plnoprávným členem EU. Považuji však za nezbytně nutné, aby Makedonie výrazně zapracovala na zlepšení fungování veřejné správy, a to především, aby skutečně docházelo k potírání korupce, a to i na těch nejvyšších místech. Další pokroky je také nutné učinit i v oblasti svobody projevu i médií. Soužití etnických skupin na území státu je stále velmi křehké. Dle mého názoru je nutné k otázce soužití menšin přistupovat velmi citlivě, ale zároveň komplexně.

 
  
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  Kosma Złotowski (ECR), na piśmie. ‒ Rozszerzanie Unii Europejskiej w kierunku państw bałkańskich to proces naturalny, który może przynieść wiele korzyści obu stronom. Jednak tegoroczne sprawozdanie o postępach Byłej Jugosłowiańskiej Republiki Macedonii we wdrażaniu niezbędnych reform pokazuje, że droga do akcesji przed tym konkretnym państwem wciąż jest bardzo długa. Mimo pewnych sukcesów trudno jednoznacznie pozytywnie ocenić postępy Macedonii w walce z korupcją, brakiem wystarczających procedur demokratycznych, nieefektywną kontrolą nad służbami specjalnymi czy w związku z potrzebą uregulowania stosunków etnicznych na zasadzie partnerstwa i zgodnego współistnienia. Wiele do zrobienia pozostaje w kwestii niełatwych relacji z Grecją, których trwałe uregulowanie jest warunkiem niezbędnym do ściślejszej integracji Macedonii z UE. Nie można jednak nie zgodzić się z tezami tego sprawozdania podkreślającymi wysiłek i zaangażowanie wkładane przez władze Byłej Jugosłowiańskiej Republiki Macedonii w walkę z bezprecedensowym kryzysem imigracyjnym, który dotknął Europę w ostatnich miesiącach. Niekontrolowana fala imigrantów, która w krótkim czasie znalazła się w granicach Macedonii, to wyzwanie przekraczające możliwości miejscowych władz. UE powinna docenić wysiłki i odpowiedzialność rządu macedońskiego w tej trudnej sytuacji i realnie wesprzeć jego działania, także poprzez przeznaczenie środków finansowych na doszkolenie i doposażenie macedońskich służb granicznych. Uważam, że przedstawione sprawozdanie jest oparte na faktach i prawidłowo ocenia sytuację w Byłej Jugosłowiańskiej Republice Macedonii, dlatego głosowałem za jego przyjęciem.

 

8.7. Zpráva o Černé Hoře za rok 2015 (B8-0309/2016)
 

Explicații orale privind votul

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj! Neskatoties uz iekšpolitiskām problēmām starp pozīcijas – opozīcijas spēkiem Melnkalnē, kas uzsāka savas pievienošanās sarunas ar Eiropas Savienību pirms četriem gadiem, pašlaik to var raksturot kā vienu no visveiksmīgākajām valstīm.

Jau tas fakts, ka valsts nacionālā valūta ir euro, ļoti palielina nepieciešamo reformu īstenošanas efektivitāti. Skaidrs, ka pēdējo gadu laikā tika panākti arī pozitīvi rezultāti tiesiskā regulējuma stiprināšanā, kas pakāpeniski tiek arvien kvalitatīvāk realizēti arī praksē. Un situācija ar tiesu neatkarību, protams, neuzlabojas tik strauji, kā varbūt mums gribētos, bet arī tā iet uz labo pusi.

Un beidzot — pievienojos Melnkalnes izglītības sistēmas reformas atzinīgai vērtēšanai, it īpaši pirmsskolas un pamatskolas ietvaros. Šī reforma norit labi.

Un kopumā šo ziņojumu vērtēju arī ļoti pozitīvi.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). A Uachtaráin, arís vótáil mé le mo ghrúpa sna vótaí anseo go léir a bhaineann le Montainéagró agus is dóigh liom nach raibh sin ródheacair mar tá ciall ag baint leo. Freisin caithfimid a rá go bhfuil an dul chun cinn á dhéanamh ag Montainéagró ar a lán slite agus tá súil agam go n-éireoidh leo a bheith ina mBallstát iomlán den Aontas Eorpach lá éigin, go luath amach anseo. Ach ag an am céanna, caithfimid a rá gur maith an rud é go bhfuil tíortha ag iarraidh teacht isteach san Aontas nuair atá an Bhreatain ag caint faoin Aontas a fhágáil, agus is maith seo, go bhfuil tíortha ag iarraidh teacht isteach. Ach ag an am céanna tá a lán dul chun cinn le déanamh acu, go háirithe mar a bhaineann le cearta sibhialta agus cearta daonna cosúil le foréigean i gcoinne na mban. Níl aon chiall leis sin agus ní féidir linn cur suas leis, agus caithfidh siad é sin a cheartú sula dtiocfaidh siad isteach. Freisin fostaíocht, go háirithe na daoine óga agus troid i gcoinne an bhochtanais, ach is féidir linn cabhrú leo, agus lá éigin go luath, le cúnamh Dé, beidh siad ina mBallstát den Aontas Eorpach.

 
  
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  Monica Macovei (ECR). Domnule președinte, Muntenegru a deschis 22 de capitole, din care două sunt deja parțial închise. E un pas important către Uniune. Trebuie subliniat efortul vizibil pe care guvernul îl face în lupta împotriva terorismului și a jihadismului islamic.

Revenind însă la problema esențială nerezolvată a țării, aceasta este corupția. Adoptarea unor coduri de etică pentru judecători nu va schimba realitatea. Aceste așa-zise legi soft nu pot fi aplicate și nu vor avea efect în țările din această regiune. Nu există condamnări de mari corupți, nu există investigații serioase și eficiente pe astfel de dosare și, ca atare, nu există nici confiscări.

Adoptarea de legislație, mai ales când e vorba de o legislație destul de lejeră, ca să spun așa, fără sancțiuni, este inutilă. Numai realitatea și numai efectele concrete calculate în număr de dosare de condamnări pot arăta sau pot face dovada luptei reale cu corupția. La fel se întâmplă și cu crima organizată, iar spălarea de bani este și ea o urgență nerezolvată în Muntenegru.

Știu că este greu, dar se poate! Cu hotărâre și curaj, și nu cu frică de clasa politică.

 
  
 

Explicații scrise privind votul

 
  
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  John Stuart Agnew (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe sobre los avances en el proceso de adhesión a la UE de Montenegro entre otras cosas porque mezcla dos cuestiones que entiendo que son independientes, como son la adhesión a la UE con la adhesión a la OTAN. Además, nuestro grupo se opone a las políticas de privatización y al modelo económico que promueve la UE, que han demostrado tener efectos catastróficos en la población de Europa, y que no deseamos expandir o implementar en otros países.

 
  
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  Νίκος Ανδρουλάκης ( S&D), γραπτώς. ‒ H παρούσα έκθεση προόδου του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου για το Μαυροβούνιο για το 2015 αναφέρεται στην πρόοδο που έχει σημειωθεί στη χώρα όσον αφορά την ευρωπαϊκή ολοκλήρωση. Χαιρετίζει τη σταθερή πρόοδο που έχει σημειωθεί στις ενταξιακές διαπραγματεύσεις και υπογραμμίζει τα επιπλέον βήματα που θα πρέπει να γίνουν (κυρίως στον τομέα της ελευθερίας του Τύπου, της καταπολέμησης της διαφθοράς και της έλλειψης συντονισμένης συνεργασίας μεταξύ κυβέρνησης και αντιπολίτευσης). Τέλος, στην έκθεση που υπερψήφισα και στην οποία είμαι σκιώδης εισηγητής πετύχαμε την ψήφιση τροπολογίας που υπογραμμίζει την ανάγκη διαχωρισμού της ενταξιακής πορείας του Μαυροβουνίου στην ΕΕ από τη διαδικασία ένταξης στο ΝΑΤΟ.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport est prétexte à de nouvelles ingérences de l'UE dans les affaires macédoniennes. Plusieurs amendements vont en outre dans le sens d'un rapprochement avec l'OTAN qui n’a plus aucune raison d’être depuis 25 ans.

J'ai donc voté contre ce texte.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šį siūlymą dėl 2015 m. ataskaitos dėl Juodkalnijos stojimo derybų pažangos. Korupcija tebėra didelė problema ir susirūpinimą tebekelia organizuotas nusikalstamumas ir saviraiškos laisvės klausimai. Taip pat reikėtų imtis tolesnių veiksmų siekiant kovoti su nedarbu, socialine diskriminacija ir skurdu, taip pat stiprinti darbo ir profesinių sąjungų teises. Pritariu raginimams Juodkalnijos Respublikai surengti laisvus ir sąžiningus rinkimus bei įgyvendinti numatytas reformas.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF), par écrit. ‒ Votons-nous une résolution du Parlement européen ou de l'OTAN ?... Décidément, certains s'activent pour réchauffer la guerre froide…

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport qui souligne les progrès réalisés par le Monténégro dans le processus d'intégration européenne et met en exergue certaines évolutions positives comme les avancées appréciables réalisés en matière d'amélioration du cadre législatif en vue de renforcer l'indépendance, la responsabilisation et le professionnalisme du pouvoir judiciaire, mais aussi certains éléments négatifs comme le sérieux problème que constitue la persistance de la corruption.

 
  
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  Beatriz Becerra Basterrechea (ALDE), por escrito. Este informe señala los progresos de Montenegro en los nueve capítulos abiertos en el último año de cara a su adhesión a la UE, al mismo tiempo que se muestra vigilante ante el clima de polarización actual y la aplicación de la nueva ley electoral.

He apoyado con mi voto este informe porque considero que Montenegro está realizando grandes esfuerzos para adecuar su legislación e instituciones a los criterios y requisitos exigidos para formar parte de la UE.

Considero asimismo positivo que este texto remarque la necesidad de que se garanticen unas elecciones justas y libres, ante la creciente polarización social, y se combata la corrupción con más contundencia y eficacia. En este último punto el Gobierno debe tomar medidas ejemplarizantes ante los casos que afectan al propio gabinete de ministros.

He apoyado las enmiendas dirigidas a clarificar que el proceso de adhesión a la UE de Montenegro es independiente al de la OTAN. Admitiendo que el ingreso de Montenegro a la Organización del Tratado del Atlántico Norte es positivo para los intereses estratégicos y geopolíticos de la UE, ambos procesos de adhesión son distintos ya que los criterios para ingresar no son ni deben ser iguales.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho sostenuto la relazione 2015 sul Montenegro. Il paese balcanico, dopo l'apertura di due ulteriori capitoli negoziali, è oggi quello più avanzato nel processo di adesione all'Unione europea.

Ai progressi nel campo della pubblica amministrazione si associano quelli relativi al rafforzamento del quadro legislativo, con l'obiettivo dichiarato di migliorare l'indipendenza e la professionalità della magistratura. Pur rimanendo i dati relativi alla corruzione preoccupanti, il Montenegro ha intrapreso un serio percorso di contrasto a questo tipo di fenomeni, istituendo un'agenzia anticorruzione e una procura specializzata, che deve al più presto essere resa operativa.

Notevole è l'impegno del paese balcanico anche nel campo del contrasto al terrorismo, uno sforzo che si è concretizzato con un'intensificazione dei controlli per prevenire il reclutamento di cittadini ad opera di organizzazioni jihadiste e per sventare possibili attacchi terroristici. La Repubblica balcanica si è senza dubbio avviata verso un percorso di rafforzamento dello Stato di diritto e delle libertà fondamentali, l'Unione deve quindi supportare questo processo e favorire l'opera di riforma del paese avviata con convinzione negli ultimi anni.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Nos abstenemos en la votación de este Informe puesto que, a pesar de estar de acuerdo algunas de sus consideraciones, estimamos que ignora los problemas sociales que pesan sobre la ciudadanía de Montenegro. El grupo no está de acuerdo con el proceso de privatización impuesto en el marco del proceso de adhesión, ni la presión implícita e injerencia de la UE sobre la política exterior del país y sus decisiones en materia de relaciones exteriores que el informe respalda.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ De la misma manera que he apoyado el informe de FYROM también lo he hecho con el de Montenegro. Los avances y la realidad de Montenegro son muy positivos y en 2016 se cumplirán diez años desde su independencia. Se celebrarán además elecciones parlamentarias y el país mantendrá negociaciones cruciales para su potencial entrada en la OTAN. A pesar de los avances de Montenegro en su camino a la UE, la corrupción sigue siendo una preocupación grave, especialmente en las licitaciones públicas, la sanidad, la educación o el sector de la construcción. Por ello, es necesario que Montenegro haga de la lucha contra la corrupción una de sus prioridades.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ Je me suis opposée à cette résolution qui s'inscrit dans une logique d'un élargissement illimité de l'Union, le tout, dans une perspective de vassalisation des pays européens à l'OTAN.

Ici, le levier d'action de Bruxelles repose une fois de plus sur l'ingérence: il s'agit de modeler des nations souveraines selon sa volonté, pour qu'une fois malléables, elles se fondent dans le ventre mou du monstre européen.

Ainsi, l'Union s'octroie une fois de plus une légitimité dont elle est dépourvue en matière de politique étrangère, le tout, dans l'espoir de pouvoir soumettre l'Europe totalement au diktat atlantiste.

Je note au passage l'indécence des rédacteurs de cette résolution qui osent condamner les symptômes même d'un exercice démocratique sain au Monténégro, à savoir que les parlementaires européens "s'inquiètent vivement du clivage politique intérieur et du boycott des activités parlementaires par une partie de l'opposition". Messieurs les députés, avoir des débats entre opinions divergentes, on appelle ça la démocratie, mais il est vrai que vous n'y êtes plus franchement habitués.

Enfin, je rappellerai simplement le principe de réalité qui veut que, l'Union étant en train de prendre l'eau de toute part, la question de l'élargissement me semble d'une incongruité qui frôle le ridicule.

 
  
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  Mara Bizzotto (ENF), per iscritto. ‒ Pur essendo questa relazione in parte condivisibile rimangono aspetti poco sviluppati che presentano criticità, inoltre rimango contraria ad ulteriori allargamenti dell'UE, non ho quindi sostenuto il testo con il mio voto.

 
  
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  José Blanco López (S&D), por escrito. Montenegro fue designado por el Consejo candidato oficial a la adhesión en diciembre de 2010. En mayo de 2010 entró en vigor el Acuerdo de Asociación y Estabilización y en junio de 2012 se abrió la etapa de negociaciones. En la actualidad, es el país más avanzado en el proceso de adhesión, habiéndose abierto a negociación un total de veinte capítulos, de los cuales dos se han cerrado provisionalmente. Sin embargo, en los capítulos de Política de Competencia y Medioambiente, se está todavía lejos de cumplir los criterios de apertura de negociación.

Este informe, al que he votado favorablemente, reitera que se necesita una mayor cooperación entre la coalición gobernante y la oposición para seguir progresando en el proceso de adhesión, y expresa una profunda preocupación por la extrema polarización que sufre la política montenegrina. También insta al Gobierno a aplicar plenamente la nueva legislación electoral antes de la celebración de nuevas elecciones en 2016 y a asegurar la transparencia de las mismas. Además, son necesarios más esfuerzos para mejorar los mecanismos de consulta de las organizaciones de la sociedad civil, la libertad de los medios de comunicación y el acceso de la comunidad romaní a los servicios sociales, entre otras áreas.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šios rezoliucijos, kurioje aptariama 2015 m. ataskaita dėl Juodkalnijos. Europos Parlamentas palankiai vertina nuolatinę stojimo derybų su Juodkalnija pažangą ir ragina toliau daryti apčiuopiamą pažangą vykdant kriterijus, kad būtų galima uždaryti skyrius, dėl kurių jau deramasi, ir atidaryti naujus skyrius. Parlamentas palankiai vertina didelę pažangą, padarytą gerinant teisinę sistemą, susijusią su teismų nepriklausomumo, atskaitomybės ir profesionalumo didinimu, ir tikisi, kad atitinkamos taisyklės bus visapusiškai įgyvendintos praktikoje. Tačiau ragina gerinti teisėkūros ir administracinius gebėjimus prieglobsčio ir migracijos srityje ir primygtinai ragina Komisiją suteikti šiam tikslui skirtą paramą. Parlamentas giria Juodkalnijos vyriausybę už veiksmus, kurių ji ėmėsi siekdama padėti savo teritorijoje esantiems asmenims be pilietybės spręsti jų statuso klausimą ir ragina Juodkalniją tęsti šios srities pastangas, ypač atsižvelgiant į vaikus, be kita ko, toliau lengvinant gimimo registravimą ir vėlesnį registravimą arba perregistravimą civiliniuose registruose. Be to, Parlamentas ragina vyriausybę toliau stiprinti teisinę ir institucinę sistemą kovos su korupcija srityje ir užtikrinti veiksmingą informatorių apsaugą. Taip pat ragina vyriausybę ir visų visuomeninio gyvenimo ir pilietinės visuomenės sektorių atstovus aktyviau dalyvauti ir veiksmingiau bendradarbiauti vykdant korupcijos prevenciją.

 
  
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  Andrea Bocskor (PPE), írásban. ‒ Az Európai Parlament előtt lévő jelentéssel összhangban üdvözlöm a Montenegróval folytatott csatlakozási tárgyalásokon elért eredményeket és a jogszabályok végrehajtása érdekében tett erőfeszítéseket. A 2015. évi országjelentés kiegyensúlyozott, objektív dokumentum, amely említi az elmúlt évben elért eredményeket, de felhívja a figyelmet az ország hiányosságaira is, ahol jelentősebb eredményeket kell felmutatnia. Montenegró külügyi politikája dicséretes, ugyanis az ország sikeresen összehangolja külpolitikáját az Európai Unióval. Tekintve hogy a NATO és az EU csatlakozási feltételei hasonlóak, az ország NATO-tagsága jobb felkészültséget eredményez a csatlakozási tárgyalások során.

A parlamenti jelentés azonban arra is rámutat, hogy Montenegrónak erőteljesebben fel kell vennie a harcot a korrupció ellen, az ugyanis megingatja az ország demokratikus alapjait, valamint társadalmi és gazdasági fejlődését. A jelentésben idén is fontos helyet kapott a médiaszabadság kérdése, a pártok médiához való igazságos és egyenlő hozzáférése és a média önszerveződése.

A magam szakterületén fontos, hogy a jelentés elismerően nyilatkozik a kormány elkötelezettségéről, hogy kiterjessze a minőségi kisgyerekkori oktatást, és üdvözli az óvodai beiratkozások számának a célzott kampány nyomán tapasztalt növekedését. Meglátásom szerint általában jó irányban halad az oktatás és különösen a kisgyermekkori nevelés színvonalának javítása, a nevelők képességeinek fokozása.

Mivel a jelentés reálisan mutatja be Montenegró jelenlegi helyzetét és az elmúlt egy évben elért eredményeit, szavazatommal támogattam annak elfogadását.

 
  
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  Mercedes Bresso (S&D), per iscritto. ‒ Ho votato a favore di questo documento perché ritengo sia importante che i negoziati per l'adesione del Montenegro all'Unione europea continuino e che il Montenegro prosegua nell'attuazione delle riforme politiche ed economiche per permettere che l'adesione avvenga nel minor tempo possibile.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ Il Montenegro è attualmente il più avanzato fra gli Stati candidati all'adesione all'Unione europea.

I progressi compiuti, la trasparenza negoziale e la volontà politica dimostrata dal governo sono apprezzabili e vanno sostenuti. Tuttavia è anche opportuno ricordare che il Montenegro dovrebbe conseguire ulteriori solidi risultati per quanto riguarda lo Stato di diritto, che è un presupposto fondamentale per l'adesione all'UE. Elezioni parlamentari libere, eque e trasparenti sono fondamentali per il futuro democratico del Montenegro così come la lotta alla corruzione, che si è confermata un grave problema assieme alla criminalità organizzata e alle minacce alla libertà di espressione che sono ancora frequenti e diffuse nel paese.

 
  
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  Daniel Buda (PPE), în scris. ‒ Raportul pe 2015 privind Muntenegru surprinde progresele constante înregistrate în cadrul negocierilor de aderare. Se remarcă progrese semnificative în reforma administrației publice realizate de guvern în perioada 2011-2016, depolitizarea administrației publice reprezentând un aspect important în procesul de aderare și aliniere la valorile Uniunii. Principiile meritului, depolitizării, responsabilității și transparenței în administrație trebuie să se concretizeze prin eforturi susținute, cu atât mai mult cu cât climatul intern din Muntenegru este polarizat.

Salut progresele remarcabile înregistrate în ceea ce privește întărirea cadrului legislativ pentru consolidarea independenței, răspunderii și profesionalismului sistemului judiciar, precum și reducerea întârzierilor acumulate pentru anumite tipuri de cazuri nesoluționate.

Muntenegru s-a remarcat, de asemenea, prin implicarea sa activă și rolul constructiv jucat în cooperarea regională și internațională, inclusiv în procesul de reconciliere regională. De asemenea, a avut o contribuție semnificativă la operațiunile de gestionare a crizelor în rândul politicii de securitate și apărare comună, manifestându-și interesul real în alinierea la principiile Uniunii, motiv pentru care am votat în favoarea acestui raport.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ Il voto negativo è dato anche dalla nostra sostanziale contrarietà ad ulteriori allargamenti dell'UE. La relazione chiede più sforzi per combattere la corruzione e la criminalità organizzata, al fine di garantire la libertà di espressione e di attuare regola della riforma del diritto.

Si nota che la corruzione rimane un problema serio, in particolare in materia di appalti pubblici, assistenza sanitaria, istruzione, pianificazione territoriale, privatizzazioni ed edilizia. Si invita il Montenegro a fare di più "per fare lotta alla corruzione una delle sue priorità" e si accoglie con favore l'istituzione dell'agenzia anticorruzione in questo senso.

Si esprime preoccupazione per la poca libertà dei media e si esorta il Paese al fine di garantire l'indipendenza del servizio radiotelevisivo pubblico e per risolvere i casi pendenti di violenza e minacce contro i giornalisti.

La risoluzione si congratula con il Montenegro "per il pieno allineamento con l'UE nella politica estera e di sicurezza", contribuendo a missioni di gestione delle crisi condotte dall'UE anche nel contesto dell'annessione della Crimea alla Russia ritenuta illegale.

Si accoglie inoltre "con favore la decisione della NATO di invitare il Montenegro ad aderire all'alleanza". Si chiede di attuare misure atte a agevolare e tutelare le minoranze rom, e LBGTI.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della relazione 2015 sul Montenegro perché va dato atto dei miglioramenti importanti che il paese ha compiuto e che fanno ben sperare in vista del proseguimento dei negoziati con l'UE. Tuttavia ritengo che siano necessari ulteriori progressi e riforme. Mi riferisco in particolare al miglioramento dello Stato di diritto, che è un presupposto fondamentale per l'adesione all'UE.

Dobbiamo anche registrare che in questi ultimi mesi anche il Montenegro ha avuto un approccio poco collaborativo sulla questione dell'emergenza migratoria. Le misure restrittive decise da diversi paesi dei Balcani tra cui il Montenegro stanno avendo ripercussioni gravissime causando il blocco di migliaia di persone in Grecia.

L'allineamento del Montenegro alle decisioni dell'Unione europea anche in tema di immigrazione è un elemento importante del processo di integrazione europea. Su questo terreno il paese deve avere un approccio maggiormente collaborativo con gli altri paesi UE.

 
  
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  James Carver (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ L'incoraggiamento per la depoliticizzazione della pubblica amministrazione e per una maggiore meritocrazia, la denuncia della piaga della corruzione, la lotta al terrorismo nel rispetto dei diritti umani, l'approvazione e l'incoraggiamento a un dialogo interreligioso, la denuncia dell'alta disoccupazione giovanile e l'invito al governo di approntare politiche di inclusione nel mondo del lavoro oltre che la richiesta di un maggior impegno del paese sulle politiche migratorie sono alcuni dei punti più condivisibili di questa relazione.

Nonostante alcune riserve, dovute soprattutto all'approvazione dell'adesione del Montenegro alla NATO, sostenuta nella relazione senza curarsi troppo degli effetti geopolitici ed economici che questo potrebbe implicare per l'intera regione dei Balcani occidentali, ho espresso voto favorevole.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου ( PPE), γραπτώς. ‒ Στηρίζουμε την έκθεση για το Μαυροβούνιο επιδοκιμάζοντας τη σταθερή πρόοδο των ενταξιακών διαπραγματεύσεων με το Μαυροβούνιο. Σημειώνεται ότι μέχρι στιγμής έχουν ανοίξει 22 κεφάλαια διαπραγμάτευσης, συμπεριλαμβανομένων των κεφαλαίων 23 και 24, ενώ δύο από αυτά έχουν κλείσει προσωρινά. Ωστόσο, τονίζουμε ότι η πρόοδος στις διαπραγματεύσεις πρέπει να συνοδεύεται από την αυστηρή εφαρμογή συναφών σχεδίων δράσης και στρατηγικών, ενώ η συνολική πρόοδος στις διαπραγματεύσεις εξαρτάται από την πρόοδο στην εφαρμογή του κράτους δικαίου και στην καταγραφή ορατών επιδόσεων στο θέμα αυτό.

 
  
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  Deirdre Clune (PPE), in writing. ‒ I supported this report in which the Parliament welcomes the progress reached in the accession negotiations with Montenegro, and stresses that overall progress in the negotiations depends on the progress in the implementation of the rule of law and visible track record.

 
  
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  David Coburn (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. ‒ O relatório apresenta um diagnóstico detalhado, bastante compreensivo e factual, tocando em todos os pontos essenciais para uma futura adesão do Montenegro.

Entre os vários problemas que persistem, assinale-se a necessidade de reforçar a Comissão Nacional de Eleições, bem como de melhorias ainda inexistentes no domínio da política de asilo. Sublinhe-se, porém, as evoluções verificadas em certos domínios, tais como o sistema social e o papel das organizações da sociedade civil no processo legislativo.

Em qualquer caso, não julgo ser este o momento oportuno, nem tão pouco num futuro próximo, para mais um alargamento da União. Razão pela qual me abstenho.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. ‒ I welcome the opening of another two negotiation chapters which make Montenegro as the most advanced enlargement country in the negotiation process. All depends however on the overall progress in the negotiations, in particular the progress in the implementation of the rule of law.

I support the call upon the Montenegrin parliament to improve access to accession-related information and welcome the newly adopted Code of Ethics which will improve public trust in the Montenegrin Parliament. Finally I support the call for effective measures against trafficking in human beings welcoming the 70 arrests for trafficking in human beings towards Italy in the wake of investigations carried out by the Montenegrin authorities.

 
  
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  Ignazio Corrao (EFDD), per iscritto. ‒ La relazione Tannock presenta al suo interno elementi più che condivisibili ed altri problematici, di certo mi trovo d'accordo con l'approvazione dei negoziati per l'adesione del Montenegro, così come con la depoliticizzazione della PA, la ricerca di una maggiore meritocrazia e l'incremento di politiche per risolvere la situazione della disoccupazione giovanile e includere nel mondo del lavoro gli esuberi creati dalla crisi attuale.

Sono d'accordo anche con l'incoraggiamento di un dialogo interreligioso e la mediazione tra il Montenegro e i paesi confinanti, come Serbia e Kosovo. Permangono però nella relazione grandi punti problematici, come ad esempio l'adesione alla NATO del Montenegro, questione che non osserva i possibili problemi che questo creerebbe per l'intera regione dei Balcani occidentali.

Credo sia fondamentale che l'UE garantisca una politica estera coerente, osservando dettagliatamente le possibili difficoltà che potrebbero scaturire dalle proprie scelte politiche. Nonostante io condivida molti punti della relazione mi esprimo con un'astensione per i problemi riscontrati.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe sobre los avances en el proceso de adhesión a la UE de Montenegro entre otras cosas porque mezcla dos cuestiones que entiendo que son independientes, como son la adhesión a la UE con la adhesión a la OTAN. Además, nuestro grupo se opone a las políticas de privatización y al modelo económico que promueve la UE, que han demostrado tener efectos catastróficos en la población de Europa, y que no deseamos expandir o implementar en otros países.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ Przygotowana rezolucja przyjmuje z zadowoleniem postęp poczyniony w negocjacjach, zaznaczając, że do tej pory zostały otwarte dwadzieścia dwa rozdziały, z których dwa zostały prowizorycznie zamknięte. W rezolucji pochwala się przeprowadzone w licznych obszarach reformy, w tym w zakresie administracji państwowej, gospodarki oraz praw osób niepełnosprawnych.

Jednakże wyraża się również zaniepokojenie głęboko spolaryzowaną atmosferą wewnętrzną panującą w tym kraju i wzywa do podjęcia kroków zmierzających ku poprawie jakości prawodawstwa i do dalszych wysiłków na rzecz walki z korupcją. W tekście przyjmuje się z zadowoleniem decyzję ministrów spraw zagranicznych NATO dotyczącą zaproszenia Czarnogóry do przyłączenia się do sojuszu i sprzyjania szybkiemu i skutecznemu procesowi negocjacji. Poparłem w głosowaniu projekt rezolucji.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ This report includes an assessment of the progress that Montenegro has achieved in the EU integration process negotiations. Montenegro achieved a steady progress in the accession negotiations. However, I believe that Montenegro needs to address issues related with the fundamental basis of the Union such as media freedom and anti-corruption. I voted in favour of this report as it highlights these fundamental issues, such as the enforcement of human rights.

 
  
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  Daniel Dalton (ECR), in writing. ‒ Following successful domestic, judicial, economic and human rights reforms, I support Montenegro’s ambitions to play a full role in the Euro-Atlantic community. As my colleague Charles Tannock’s report notes, Montenegro has clearly made progress in its domestic anti-corruption reforms and has taken useful steps in tackling terrorist threats, all of which will serve it well in its ambition to join NATO.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – J'ai soutenu cette résolution sur le rapport 2015 sur le Monténégro. Par cette résolution, le Parlement européen rappelle la nécessité d'éradiquer la corruption et salue la mise en place de l'organisme de lutte contre la corruption inauguré en janvier 2016. Afin de prévenir d'éventuels attentats terroristes, le Parlement encourage également le Monténégro à renforcer sa coopération régionale et internationale à travers l'échange d'informations et de bonnes pratiques.

Je salue le Monténégro pour son adoption d'une stratégie de lutte contre le terrorisme pour la période 2016-2018. Je rappelle toutefois qu'il est nécessaire que l'Union européenne fasse une pause durable dans sa politique d'élargissement.

 
  
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  Andor Deli (PPE), írásban. ‒ A Parlament üdvözli a Montenegróval kapcsolatos csatlakozási tárgyalásokon elért eredményeket és a jogszabályok végrehajtása érdekében tett erőfeszítéseket. A 2015. évi országjelentés kiegyensúlyozott, objektív dokumentum, amely említi az elmúlt évben elért eredményeket, de felhívja a figyelmet az ország hiányosságaira is, ahol jelentősebb eredményeket kell felmutatnia. Montenegró külügyi politikája dicséretes, ugyanis az ország sikeresen összehangolja külpolitikáját az Európai Unióéval. Tekintve hogy a NATO és az EU csatlakozási feltételei hasonlóak, az ország NATO-tagsága jobb felkészültséget eredményez a csatlakozási tárgyalások során.

A parlamenti jelentés azonban arra is rámutatott, hogy Montenegrónak erőteljesebben fel kell vennie a harcot a korrupció ellen, az ugyanis megingatja az ország demokratikus alapjait, valamint társadalmi és gazdasági fejlődését. A jelentésben idén is fontos helyet kapott a médiaszabadság kérdése, a pártok médiához való igazságos és egyenlő hozzáférése és a média önszerveződése. Mivel a jelentés reálisan mutatja be Montenegró jelenlegi helyzetét és az elmúlt egy évben elért eredményeit, szavazatommal támogattam.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR), в писмена форма. ‒ Подкрепих доклада за напредъка на Черна гора, тъй като страната отбелязва истински напредък през изминалата година.

Със своите 22 отворени преговорни глави, две от които закрити, Черна гора може да се определи като шампион в предприсъединителния процес, показвайки огромна воля и желание да върви към по-задълбочена евроинтеграция. Въпреки отбелязания напредък, Европейският парламент изисква още реформи за подобряване на качеството на законодателството и допълнителни усилия за борба с корупцията.

От друга страна, макар и в рамките на отделен процес, Черна гора премина през бързи и ефикасни преговори за влизане в НАТО и се очаква да се присъедини към Алианса до края на годината. От гледна точка на сигурността членството на Черна гора в НАТО е изключително важно, защото освен сериозните проблеми в целия регион, свързани с увеличаващата се заплаха от тероризъм и джихадистки организации, Западните Балкани остават едно от основните направления на експанзия на руските интереси.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Αρνητική, διότι ακόμη μια φορά η ΕΕ προσπαθεί να παγιδεύσει ένα κράτος με τους κλασικούς τρόπους έμμεσων απειλών και προτρέπει να υποδουλωθεί ακόμη ένα κράτος στους κανόνες της.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ O relatório refere que tem havido novos progressos nas negociações de adesão com o Montenegro e ainda, recentemente, se abriram outros dois capítulos de negociação relativos aos transportes e à energia.

No entanto, o diálogo sustentável e a cooperação construtiva entre a coligação no poder e a oposição são essenciais para que o processo de adesão continue a progredir e eleições parlamentares livres, justas e transparentes fundamentais para o futuro democrático daquele país.

Concordo, também, que o avanço das negociações tem de ser acompanhado de uma aplicação rigorosa das estratégias e dos planos de ação pertinentes e está dependente dos progressos paralelos realizados no domínio da implementação do Estado de direito.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este é um relatório que se insere no acompanhamento do processo de adesão à UE por parte do Montenegro. Depois de terem dividido, agredido e aberto feridas entre os povos da antiga Jugoslávia, as grandes potências da UE e da NATO continuam a pretender alargar o seu domínio económico, explorar estes povos e os seus recursos naturais.

As medidas presentes neste relatório são atentatórias da soberania deste povo, representando a todos os níveis ingerências inadmissíveis a nível da economia, da política externa, da organização política do Estado e noutros aspetos, o que nós repudiamos. As políticas seguidas estão já a ter consequências sociais negativas como o aumento da pobreza e do desemprego entre os jovens.

Repudiamos o papel da NATO e a pressão que a UE faz neste relatório para que este país adira a esta organização. Repudiamos os elogios que são feitos ao alinhamento do país com a política externa da UE e, nomeadamente, com as sanções impostas à Rússia, que demonstram, mais uma vez, o alinhamento da UE com as forças de cariz assumidamente fascista que integram o governo da Ucrânia.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ Je nutné priznať, že po dôkladnom preskúmaní súčasného stavu v Čiernej Hore je zrejmé, že došlo k pokroku v oblasti legislatívnych zmien, avšak v krajine neustále pretrváva korupcia, najmä pokiaľ ide o oblasť verejného obstarávania, zdravotnej starostlivosti, vzdelávania, územného plánovania, privatizácie a výstavby. Je potrebné odstrániť korupciu na všetkých úrovniach, pretože narúša demokratické zásady a negatívne ovplyvňuje sociálny a hospodársky rozvoj, a preto sa musí stať odstránenie korupcie jednou z priorít miestnej vlády. Politická stabilita regiónu, presadzovanie vzájomnej tolerancie a dialógu medzi etnikami a náboženstvami a ďalší pokrok smerom k Európskej únii sú zásadnými podmienkami posilnenia súdržnosti a bezpečnosti na západnom Balkáne. Miestna vláda sa však bude musieť zamerať aj na to, že v niektorých častiach krajiny mnohí obyvatelia žijú v relatívnej chudobe a že nezamestnanosť mladých a dlhodobá nezamestnanosť sú stále na vysokej úrovni, a pokúsiť sa o intenzívnejšie začlenenie organizácií občianskej spoločnosti a sociálnej rady do tvorby politík v oblasti práce a zlepšenie sociálneho dialógu.

 
  
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  Lorenzo Fontana (ENF), per iscritto. ‒ Voto contrario alla relazione in quanto, in questo periodo di crisi, non vi è la necessità di allargare l'UE ad altri paesi.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Καταψηφίζω την έκθεση του 2015 για το Μαυροβούνιο, διότι ακόμη μια φορά η ΕΕ προσπαθεί να παγιδεύσει ένα κράτος με τους κλασικούς τρόπους έμμεσων απειλών και προτρέπει να υποδουλωθεί ακόμη ένα κράτος στους κανόνες της.

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. ‒ I welcome the steady progress in the accession negotiations and the fact that this report highlights the further steps to be taken (most importantly in the fields of media freedom, anti-corruption, and the lack of constructive cooperation between government and opposition on EU matters). Montenegro should further develop a solid track record on the rule of law and respect for democratic values, which is a fundamental prerequisite for EU accession.

I truly hope that all political forces, in government and opposition alike, will re-engage in sustainable dialogue and constructive cooperation within the Montenegrin parliament.

Finally, I welcome the decision of NATO to invite Montenegro to join the alliance. NATO and EU accession criteria are similar and, therefore, that NATO accession will lead to a better preparedness in the EU accession negotiations. However, I believe that we have to make a clear that NATO and the EU accession are two different processes.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Übereinstimmend mit den Ausführungen zu Mazedonien begrüße ich den Fortschritt der Beitrittsverhandlungen Montenegros. Dies ist auch in Bezug auf die Beziehungen der Westbalkanstaaten ein gutes Ergebnis und sollte weiter gefördert und unterstützt werden.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Nos abstenemos en la votación de este Informe puesto que, a pesar de estar de acuerdo algunas de sus consideraciones, estimamos que ignora los problemas sociales que pesan sobre la ciudadanía de Montenegro. El grupo no está de acuerdo con el proceso de privatización impuesto en el marco del proceso de adhesión, ni la presión implícita e injerencia de la UE sobre la política exterior del país y sus decisiones en materia de relaciones exteriores que el informe respalda

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report. I support the European reform process in Western Balkans and the efforts made by Montenegro in the domestic reforms and in the accession talks.

 
  
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  Τάκης Χατζηγεωργίου ( GUE/NGL), γραπτώς. ‒ Ως ομάδα στηρίζουμε την ενταξιακή πορεία τoυ Μαυροβουνίου, ωστόσο στεκόμαστε επικριτικά έναντι της εμμονής που εκδηλώνεται στην έκθεση στη σύνδεση της διαδικασίας ένταξης στην ΕΕ με αυτήν του ΝΑΤΟ. Θεωρούμε την κάθε διαδικασία ανεξάρτητη. Πόσο μάλλον να χαιρετίζεται μέσα στην έκθεση και να τονίζεται ότι ενδεχόμενη ένταξη στο ΝΑΤΟ θα ενδυναμώσει τη σταθερότητα στη περιοχή! Εμείς θεωρούμε ότι αυτή η διαδικασία αντίθετα στρατιωτικοποιεί και δημιουργεί περαιτέρω αποσταθεροποίηση στην περιοχή των Δ. Βαλκανίων και στην ίδια τη χώρα.

Επίσης διαφωνούμε με τις πολιτικές ιδιωτικοποιήσεων οι οποίες προωθούνται μέσω της ενταξιακής διαδικασίας και τα κοινωνικά προβλήματα που συνοδεύουν αυτές τις πολιτικές. Αυτά τα οικονομικά μοντέλα έχουν αποδεδειγμένα επηρεάσει σε τόσο αρνητικό βαθμό τους λαούς της Ευρώπης που δεν χρειάζεται να τα επιβάλουμε και στα κράτη που σήμερα επιδιώκουν να ενταχθούν στους κόλπους της Ένωσης. Γι’ αυτούς του λόγους τηρήσαμε θέση αποχής.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ I was happy to support the progress report for 2015 on Montenegro. I welcome the steps forward made by the country however I do note that there are still problems to be solved in different sectors which need to be overcome. Although Montenegro is the most advanced Western Balkans country on its way to European Union membership, there is much still to be done within the country to ensure that democratic principles are promoted and guaranteed. The judiciary, freedom of media, the fight against corruption, weak civil society, are all still topics of concern. The highly polarised political scene is a challenge for both the government and the opposition. Transparent, free and fair next parliamentary elections are crucial for the future democratic development of the country. Thankfully, all of these concerns were strongly outlined within the resolution and sends a clear message that any accession of Montenegro into the EU must be based on the liberal democratic principles.

 
  
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  Brian Hayes (PPE), in writing. ‒ I welcome the progress reached in the accession negotiations with Montenegro.

 
  
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  Mike Hookem (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), in writing. ‒ I salute the progress made by Montenegro in the negotiations for the accession to the EU, most notably in the fields of media freedom and anti-corruption.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Podržao sam izvješće o napretku Crne Gore za 2015., s obzirom da Rezolucija napominje važnost daljnjeg nastavka pregovora uz dosad 22 otvorena pregovaračka poglavlja, poziva na veći parlamentarni nadzor nad pristupnim procesom, ističe zabrinutost zbog podijeljenosti u društvu i bojkotom rada u parlamentu, nadalje pozdravlja znatan napredak u jačanju zakonodavnog okvira za ostvarivanje veće neovisnosti, odgovornosti i profesionalnosti pravosuđa te ostvareni napredak u reformi javne uprave od 2011. do 2016. godine. U izvješću se prima na znanje da je crnogorska policija pojačala kontrolu diljem zemlje kako bi spriječila moguće terorističke napade i novačenje državljana Crne Gore u džihadističke organizacije. Pohvaljuju se makroekonomska stabilnost i povoljna ekonomska kretanja iako još uvijek veliki broj ljudi živi u relativnom siromaštvu. Postoji zabrinutost zbog slobode medija u Crnoj Gori koja se nalazi tek na 114. mjestu u pogledu slobode tiska prema godišnjem indeksu slobode medija koji objavljuju Reporteri bez granica. Posebno je važna odluka NATO-a da Crnoj Gori uputi pozivnicu za članstvo te potiče brz i učinkovit proces pristupnih pregovora. U Rezoluciji se pozdravlja sporazumno rješavanje graničnih pitanja odnosno poziva na ubrzavanje rješavanja neriješenih pitanja sa susjednim zemljama.

 
  
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  Jean-François Jalkh (ENF), par écrit. – Ce rapport est d'abord l'occasion de nouvelles ingérences de l'UE dans les affaires macédoniennes. Plusieurs amendements vont en ce sens, et d'autres en particulier se portent en faveur d'un rapprochement avec l'OTAN que je ne cautionne pas. En outre, je m'oppose à la logique d'élargissement toujours plus à l'est. Voilà pourquoi j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de la résolution sur le rapport 2015 au sujet du Monténégro. Je me félicite du progrès des négociations avec le Monténégro concernant son adhésion à l'Union européenne. L'année 2016 sera importante pour ce pays qui organisera des élections parlementaires et mènera des négociations pour entrer à l'OTAN. Néanmoins la corruption, largement répandue, demeure problématique. Cela doit devenir la priorité des autorités ce pays. Par ailleurs je salue la participation du Monténégro aux opérations de gestion de crise en Europe.

Cette résolution a été adoptée à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Ich stimme gegen diese Entschließung. Grundsätzlich sind einige wichtige Punkte enthalten, doch die starke Forderung nach einer Anpassung Montenegros an GSVP und GASP ist meiner Meinung nach verfrüht und führt aus diesem Grund dazu, dass eine falsche Richtung für das Land eingeschlagen wird.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of the report, as it welcomes Montenegro’s steady progress in the accession negotiations and highlights the further steps to be taken, most importantly in the fields of media freedom and anti-corruption.

 
  
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  Jaromír Kohlíček (GUE/NGL), písemně. ‒ Černá Hora je od svého odpojení od Srbska, kterého bylo dosaženo velmi kuriózní úpravou volebního zákona, státem dlouhodobě neřešícím některé otázky, které EU pečlivě v jiných státech sleduje. Ani předkládaná zpráva se jimi nezabývá. Jedná se zejména o občany Černé Hory, kteří mají dlouhodobě trvalý pobyt mimo území republiky na jedné straně a na druhé straně, což je zdůrazněno ve zprávě jako pozitivní krok, vláda republiky poskytuje široká občanská práva a svobody těm, kteří občanství republiky nemají.

V této situaci dochází k vyhraněnosti vnitrostátní situace a bojkotu parlamentní činnosti části opozice. Chudá balkánská země si nemůže dovolit zásadní rozšíření sociálních výhod, což souvisí s reformou sociálního systému a systému péče o děti. Je nutné, aby EU podporovala zlepšení situace v této oblasti. Velkým problémem Černé Hory je rozsáhlá komunita nelegálních přistěhovalců. Zpráva správně konstatuje, že je třeba, aby policie dále zintenzivnila kontroly s cílem předcházet náboru občanů i neobčanů Černé Hory do džihádistických organizacích.

Je naivní domnívat se, že tato zpráva výrazně podpoří hospodářský rozvoj republiky. V bodu 33 oceňovaná stoprocentní shoda zahraniční politiky Černé Hory s EU je pro další hospodářský rozvoj země vyloženě škodlivá. To plně dopadá na spolupráci s Ruskou federací. Přesto zprávu podporuji.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J’ai voté contre le rapport 2015 sur le Monténégro, pour la simple raison que je m’oppose aux nouveaux élargissements de l’Union européenne. Plus on veut élargir l’UE, plus on crée des problèmes pour tous les États concernés. Il faut mettre fin à cette obsession d’élargissement permanent et systématique.

 
  
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  Gilles Lebreton (ENF), par écrit. ‒ J’ai voté contre cette résolution car je suis hostile à tout élargissement de l’UE, y compris en ce qui concerne le Monténégro.

Cette résolution s’ingère en outre dans les affaires intérieures de cet État.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe sobre los avances en el proceso de adhesión a la UE de Montenegro entre otras cosas porque mezcla dos cuestiones que entiendo que son independientes, como son la adhesión a la UE con la adhesión a la OTAN. Además, nuestro grupo se opone a las políticas de privatización y al modelo económico que promueve la UE, que han demostrado tener efectos catastróficos en la población de Europa, y que no deseamos expandir o implementar en otros países.

 
  
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  Petr Mach (EFDD), písemně. ‒ Hlasoval jsem proti. Jde o vměšování do vnitrostátních záležitostí, např. vynucování zákona o menšinách. Evropský parlament vyzývá černohorské orgány, „aby podporovaly lepší zastoupení etnických menšin v zaměstnáních ve veřejném sektoru“ a vyzývá je, „aby v souladu s evropskými standardy a po konzultacích se všemi zúčastněnými stranami přijaly nový zákon o menšinách.“

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. ‒ Proces ulaska u EU puno je više od samih pregovora. Riječ je o demokratizaciji društva i usvajanju vrijednosti partnerstva, konkurentnosti, otvorenog jedinstvenog tržišta, zajedničkih europskih politika. Zato mi je drago što se posebno ističe uspostava povoljnog poslovnog okruženja koje znači efikasno pravosuđe te brzu i jednostavnu javnu upravu. Posebno su zanimljiva poglavlja 22. i 32. i tu je napredak nažalost skroman, a ova poglavlja ukazuju na spremnost Crne Gore da ima transparentno upravljanje javnim financijama.

Podržala sam ovo Izvješće, ali je važno pojačati tehničku pomoć kako bi se Crnoj Gori pomoglo u svim promjenama koje su pred njom. U procesu ulaska u EU važno je riješiti otvorena pitanja sa susjednim državama članicama EU-a, a za Hrvatsku je bitno rješavanje granice na Prevlaci, sukcesija imovine i odšteta za žrtve crnogorskih logora.

 
  
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  Vladimír Maňka (S&D), písomne Čierna Hora patrí k najmladším európskym krajinám. Svoju nezávislosť vyhlásila v júni 2006. V septembri 2006 začali rokovania o Stabilizačnej a asociačnej dohode s EÚ. S ohľadom na proces rokovaní je Čierna Hora najpokročilejšou kandidátskou krajinou EÚ. Z 35 kapitol v procese prístupu bolo otvorených 24, uzavreté boli 2. Určité spomalenie spôsobuje polarizovaná domáca politická scéna a nespokojnosť s plnením úloh v oblasti súdnictva, boja proti korupcii a organizovanému zločinu. Čierna Hora je zároveň kandidátskou krajinou NATO.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Απείχα κατά την ψηφοφορία σχετικά με την έκθεση του 2015 για το Μαυροβούνιο, διότι δεν είναι πλήρης.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ I voted for this resolution, which welcomes the steady progress in the accession negotiations with Montenegro, noting that 22 negotiation chapters, including chapters 23 and 24, have been opened so far, two of which have been provisionally closed; encourages tangible progress in meeting the benchmarks for the closing of chapters already under negotiation and for the opening of new chapters; stresses that progress in the negotiations must be accompanied by the strict implementation of relevant action plans and strategies; reiterates that overall progress in the negotiations depends on the progress in the implementation of the rule of law and the visible track record thereof.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. ‒ Il Montenegro ha ancora molto lavoro da fare prima di essere considerato per l'adesione all'UE. Esprimo il mio appoggio a questa mozione perché sono d'accordo con il richiamo verso un miglioramento dello Stato di diritto. Il paese deve inoltre dedicarsi maggiormente alla protezione delle minoranze, delle donne e delle persone LGBT.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ Montenegro ha demostrado durante 2015 que está realizando importantes mejoras y por eso estamos satisfechos de que haya un progreso constante en las negociaciones de adhesión a la UE. Es preciso, no obstante, seguir realizando mejoras que nos permitan avanzar en esta línea, tal y como señala el informe 2015 relativo a Montenegro, que he apoyado en el Pleno.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution to encourage a fair and level playing field to combat corruption and to strengthen core democratic principles.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport est d'abord l'occasion de nouvelles ingérences de l'UE dans les affaires macédoniennes. Plusieurs amendements vont en ce sens, et d'autres en particulier se portent en faveur d'un rapprochement avec l'OTAN que je ne cautionne pas. En outre je m'oppose à la logique d'élargissement toujours plus à l'est.

En conséquence j'ai voté contre ce texte.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution as it stresses the work that needs to be done to tackle corruption in Montenegro as well as protecting the freedom of the press in the press and access of all political parties involved in elections to media.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), schriftelijk. – In het jaarlijks voortgangsverslag over Montenegro maakt het Europees Parlement de balans op van de vooruitgang/achteruitgang bij de toetredingsonderhandelingen. Met het openen van de belangrijke hoofdstukken justitie, veiligheid, vervoer en energie is Montenegro van alle kandidaat-lidstaten in de Balkan, het land dat het snelst vooruitgang boekt.

Ondanks die positieve evolutie moeten er toch nog een aantal belangrijke obstakels uit de weg worden geruimd. Montenegro kent weliswaar een snelle economische ontwikkeling, toch zijn er bijkomende structurele hervormingen nodig om het concurrentievermogen van de bedrijven te versterken, de rechtsonzekerheid weg te nemen, de economie te diversifiëren en de hoge en structurele werkloosheid onder jongeren aan te pakken.

Daarnaast is corruptie op alle niveaus nog altijd een sterk ontwrichtende factor in de Montenegrijnse samenleving. Ook zal de strijd tegen de mensenhandel en de georganiseerde misdaad verder moeten worden opgevoerd. De energiemarkt ontwikkelt zich traag en bovendien is het aan te bevelen dat Montenegro haar energieproductie afstemt op de milieu- en energiedoelstellingen van de EU.

Om het sterk gepolariseerd politiek klimaat te verbeteren hebben alle partijen er ten slotte baat bij dat de nieuwe kieswet integraal wordt uitgevoerd en vrije en transparante verkiezingen de parlementaire democratie versterken.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Vzhľadom na 22 kapitol, ktoré boli doteraz otvorené v rámci prístupových rokovaní s Čiernou Horou, z ktorých dve sa podarilo predbežne uzavrieť, Čiernej Hore sa darí dosahovať najväčší pokrok spomedzi štátov západného Balkánu. Krajina doteraz presadila viacero dôležitých zmien na domácej politickej, ekonomickej, sociálnej i kultúrnej scéne, pričom aktívne participuje tiež v aktivitách na regionálnej úrovni. Základným predpokladom ďalšieho pokroku je odstránenie silnejúcej politickej polarizácie medzi vládou a opozíciou a boj s korupciou. V tejto súvislosti je kľúčovým zriadenie a sfunkčnenie protikorupčnej agentúry. V oblasti dodržiavania ľudských práv sa Čierna Hora potrebuje vyrovnať s nedostatočnou úrovňou slobody médií a spoločenského pluralizmu a zabezpečiť dostatočnú ochranu práv menšín. Stav nezávislosti súdov a prokuratúry, resp. profesionality a nestrannosti sudcov i ostatného administratívneho personálu v krajine, nie je dostatočný a potrebuje hĺbkovú zmenu. Vítam pokrok, ktorý sa krajine v poslednom období podarilo dosiahnuť v oblasti ochrany práv detí, či už prostredníctvom prijatia potrebnej legislatívy, zabezpečenia sociálnej starostlivosti alebo prístupu k vzdelaniu. Návrh v predloženom znení podporujem.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I have voted in favour of the 2015 Report on Montenegro, which welcomes the steady progress in the accession negotiations and highlights the further steps to be taken (most importantly in the fields of media freedom, anti-corruption, and the lack of constructive cooperation between government and opposition on EU matters).

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ Em 2006 o Montenegro declarou a sua independência face ao Estado da Sérvia e, em 2008, pediu a adesão à União. Quatro anos depois o Conselho aprovou a abertura das negociações concedendo ao Montenegro o estatuto de país candidato.

Os critérios de Copenhaga têm vindo a ser implementados pelas entidades do Montenegro, nomeadamente na sua dimensão política, económica e social, assim como a aplicação do acervo comunitário.

Apesar dos progressos alcançados nas negociações há o receio de que a instabilidade política possa afetar a aplicação real das reformas. Quero ainda sublinhar que as condições de liberdade de expressão e de informação dos media deve ser garantida, uma vez que é um pilar basilar de um Estado de Direito.

Pelo exposto, voto a favor dos esforços desenvolvidos pelo Montenegro, pelas suas entidades e pelos seus cidadãos.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ Au delà des ingérences dans les affaires monténégrines qui émaillent ce texte et des arguments pro-OTAN, la résolution reprend des considérants pro-adhésion, de nature à faciliter les élargissements à de nouveaux pays-membres, ce à quoi nous nous opposons. De plus, ce rapport prête à l'UE une légitimité pour agir à l'étranger, c'est pourquoi j'ai voté CONTRE.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de cette résolution qui note que le Monténégro, pays le plus avancé dans le processus de négociation pour l'entrée dans l'Union européenne, a pris des engagements importants notamment pour réformer son système social, mais qui demande à cet État d'atteindre des objectifs en matière d'état de droit et de démocratie, de lutte contre le chômage, la discrimination sociale, la corruption et la pauvreté. L'Union européenne doit faire preuve de la plus grande vigilance sur le respect de tous les chapitres de négociation avant d'accepter un nouvel élargissement.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ La résolution salue les progrès réalisés par le gouvernement du Monténégro dans les domaines politiques, économiques et sociaux. Elle manifeste également son soutien aux nécessaires réformes à engager. De plus, la résolution manifeste la satisfaction de l’ensemble des membres du Parlement européen face aux avancées dans le processus d’adhésion du Monténégro à l’Union européenne. Je suis donc largement favorable à la résolution telle qu’adoptée par le Parlement.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ I have voted for this motion for a resolution that calls for more parliamentary scrutiny over the accession process and stresses the need to improve its access to accession-related information. The report also calls on the government and prosecution service to intensify their efforts to fight impunity in war crimes and to demonstrate a more proactive approach in following up on outstanding allegations of war crimes while noting the improvements in the fight against high level corruption.

 
  
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  Norica Nicolai (ALDE), in writing. The report highlights concern about gender based violence against women and girls, corruption and representation of ethnic minorities in public life and education, and it urges for more parliamentary scrutiny. However, Montenegro has also shown positive signs of improvement in terms of strengthening and enhancing the judiciary and it is applaudable that the government is committed to expanding good quality early childhood education. I welcome and support this report, as it remains important to encourage Montenegro in its EU accession negotiations while continuing to stress the need for institutional reform and democratic strengthening.

 
  
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  Franz Obermayr (ENF), schriftlich. ‒ Grundsätzlich enthält die Entschließung einige wichtige Punkte. Doch fordert sie auch eine starke Anpassung Montenegros an die Gemeinsame Sicherheits- und Verteidigungspolitik sowie an die Gemeinsame Außen- und Sicherheitspolitik, was meiner Meinung nach verfrüht für das Land ist. Ich habe gegen diese Entschließung gestimmt.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Montenegros on tehtud edusamme, tervitatav on ka NATO liitumiskutse Montenegrole. Siiski vajavad mitmed valdkonnad, nagu korruptsioonivastane võitlus, vaesuse vähendamine ja poliitilise õhkkonna parandamine, pidevat edendamist.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFDD), raštu. ‒ Pritariu pateiktai ataskaitai. Pažymėtina, kad Juodkalnija pasiekė progresą derybose dėl narystės ES. Sveikintina, kad šalis padarė pažangą, teisinės valstybės ir pagrindinių teisių srityse, įskaitant kovą su korupcija ir organizuotu nusikalstamumu. Tačiau būtina ir toliau skatinti Juodkalniją toliau imtis priemonių siekiant pažangos vykdant kriterijus, kad būtų galima uždaryti skyrius, dėl kurių jau deramasi, ir atidaryti naujus skyrius. Ypatingas dėmesys turi būti skiriamas kovai su nedarbu, socialine diskriminacija. Būtina stiprinti bendradarbiavimą euroatlantinės integracijos srityje. Tai būtų svarbus stabilumo garantas visame Vakarų Balkanų regione.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. ‒ Sono ormai certi i progressi nei negoziati di adesione con il Montenegro e sono stati resi noti i due capitoli negoziali relativi a trasporti ed energia, in occasione della Conferenza intergovernativa di Bruxelles del 21 dicembre 2015. Tale stato ha bisogno pertanto di maggiore sostegno da parte dell'Unione ed avrei espresso dunque un voto positivo.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. ‒ Približavanje Crne Gore Europskoj uniji, ali i NATO-u, važan je korak, ne samo u stabilizaciji ove države već i za mir i sigurnost u tom dijelu Europe. U tom smislu pozdravljam napore koje vlasti Crne Gore ulažu na putu njihove zemlje ka punopravnom članstvu u Uniji. No, prije svega smatram da ova zemlja mora pokazati bolje rezultate u području slobode i nezavisnosti medija, borbe s korupcijom i organiziranim kriminalom te bolju suradnju između civilnog društva i državnih vlasti.

Pozivam isto tako vlasti Crne Gore da u duhu europskih vrijednosti počnu raditi na poboljšanju položaja nacionalnih manjina,osobito prava hrvatske manjine, što je jedna od glavnih odlika svakog demokratskog društva, te da riješe preostala pitanja poput neriješene granice s Hrvatskom, pitanje poluotoka Prevlake, procesuiranje ratnih zločina, ali i osiguranje pravične naknade za žrtve crnogorskih logora.

 
  
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  Pina Picierno (S&D), per iscritto. ‒ Saluto positivamente i numerosi progressi compiuti dal Montenegro nel suo processo d'integrazione all'Unione europea. Mi riferisco in particolare alla riforma della pubblica amministrazione, con la sua progressiva depoliticizzazione, e al rafforzamento delle norme per l'indipendenza, la responsabilità e la professionalità della magistratura. Auspico che adesso a queste riforme sia data una piena e veloce attuazione.

Altrettanto positivamente valuto l'impegno dimostrato dal governo montenegrino nei confronti degli apolidi e dei diritti dei minori, con l'ampliamento dell'istruzione di qualità, la riforma del sistema di assistenza sociale e dell'infanzia. Molto ancora resta da fare, tuttavia, in altri settori come la libertà di espressione e il pluralismo nei media. Va garantita l'indipendenza dell'emittente pubblica ed è fondamentale garantire l'incolumità dei giornalisti, vittime in passato di attacchi fisici e campagne diffamatorie individuando e condannando gli autori di questi atti intimidatori.

Anche l'elevato livello di corruzione e la presenza della criminalità organizzata continuano a destare preoccupazione. Nonostante i numerosi cambiamenti positivi a livello legislativo, molto ancora resta da fare. Così come molto resta da fare riguardo alle violenze domestiche e sessuali sulle donne. Sono ancora pochissime le denunce, dato lo scarsissimo impegno di magistratura e polizia, il che non contribuisce alla creazione di un clima di fiducia.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Ostvaren je daljnji napredak u pristupnim pregovorima s Crnom Gorom, otvorena su još dva pregovaračka poglavlja, možemo zaključiti da je Crna Gora najnaprednija zemlja u postupku proširenja u pogledu pregovaračkog procesa. Postoje problemi korupcije, organiziranog kriminala i prijetnje slobodi izražavanja, te je potrebno poduzeti mjere u borbi protiv nezaposlenosti, socijalne diskriminacije i siromaštva te u pogledu jačanja prava radnika i sindikata u skladu s normama EU-a. Crna Gora bi trebala nastaviti ostvarivati dobre rezultate u području vladavine prava.

Pozdravljam napredak pristupnih pregovora s Crnom Gorom, te znatan napredak u jačanju zakonodavnog okvira za ostvarivanje veće neovisnosti, odgovornosti i profesionalnosti pravosuđa. Također pozdravljam proaktivno sudjelovanje i konstruktivnu ulogu Crne Gore u regionalnoj i međunarodnoj suradnji, među ostalim i u postupku regionalnog pomirenja, te njezin doprinos operacijama upravljanja kriznim situacijama u okviru zajedničke sigurnosne i obrambene politike. Podupirem i pozdravljam odluku NATO-a da Crnoj Gori uputi pozivnicu za članstvo te potičem brz i učinkovit proces pristupnih pregovora.

Unatoč najvećem napretku od svih zemalja kandidatkinja, do članstva u Europskoj uniji Crnu Goru dijeli period u kojem će morati riješiti još mnogo unutrašnjih otvorenih pitanja prilagodbe europskim standardima. Ali jednako je, ako ne i važnije, uspostaviti i održati otvoreni dijalog s domaćom javnosti o cijeni reformi.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ Este é um relatório que se insere no acompanhamento do processo de adesão à União Europeia por parte do Montenegro. Depois de terem dividido, agredido e aberto feridas entre os povos da antiga Jugoslávia, as grandes potências da UE e da NATO continuam a pretender alargar o seu domínio económico e de exploração destes povos e dos seus recursos naturais.

As medidas presentes no relatório são atentatórias da soberania deste povo, representando a todos os níveis ingerências inadmissíveis a nível da economia, da política externa ou da organização política do Estado que repudiamos. As políticas seguidas estão já a ter consequências sociais negativas como o aumento da pobreza e do desemprego entre os jovens.

Repudiamos o papel da NATO e a pressão que a União Europeia faz neste relatório para que este país adira a esta organização. Repudiamos os elogios que são feitos ao alinhamento do país com a política externa da União Europeia e, nomeadamente, com as sanções que impôs à Rússia por causa da anexação da Crimeia que demonstram, mais uma vez, o alinhamento da União Europeia com o governo fascista da Ucrânia.

Votámos contra.

 
  
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  Pavel Poc (S&D), písemně. ‒ Podpořil jsem zprávu o Černé Hoře za rok 2015, jelikož vítám pokroky, které byly učiněny v rámci přístupových vyjednávání Evropské unie s touto zemí. Černá Hora prokázala, že myslí vážně svůj závazek provést reformy v několika oblastech. Ačkoliv země prokázala velmi zásadní pokroky, neměla by zpomalit ve svém reformním úsilí. Na mysli mám zejména posílení parlamentního dohledu, který je nejen ve vyjednávacím postupu jedním z klíčových faktorů. Dále je důležité, aby země pracovala na odpolitizování veřejné správy, vyřešení otázek spojených s beztrestností válečných zločinů, boji proti organizovanému zločinu a korupci, která by měla být vymýcena na všech úrovních. Jsem velmi potěšen, že nastalo zlepšení v oblasti zapojení organizované občanské společnosti do tvorby politik a nedošlo k žádným dalším útokům na novináře. Zpravodajství je jako profesionální aktivita nedílnou součástí demokracie. Kandidátské, ale i členské země by proto měly dbát na to, aby nedocházelo k jeho zpolitizování a k zásahům účelově ohrožujícím jeho správné fungování, a to ani ze strany vlastníků sdělovacích prostředků.

 
  
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  Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. ‒ Tra i paesi che hanno intrapreso il processo di adesione, il Montenegro è quello che è maggiormente avanzato nei negoziati. La corruzione, però, rimane un problema serio in particolare nei settori degli appalti pubblici, dell'assistenza sanitaria, dell'istruzione, della pianificazione territoriale e dell'edilizia. Per questo motivo il Montenegro dovrebbe fare della lotta alla corruzione una delle sue priorità. A tal fine, ritengo che l'istituzione dell'Agenzia anticorruzione, inaugurata il 1° gennaio 2016, sia un importante passo in avanti.

Inoltre, mi preme sottolineare che la decisione della NATO di invitare il Montenegro ad aderire all'Alleanza atlantica non deve interferire sul processo di adesione all'UE, in quanto i due processi devono rimanere distinti, in maniera tale da evitare sovrapposizioni tra due organismi internazionali che devono mantenere la propria autonomia.

 
  
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  Tomasz Piotr Poręba (ECR), na piśmie. ‒ Coroczna rezolucja z zadowoleniem odnosi się do postępu poczynionego w negocjacjach, zaznaczając, że do tej pory otwarto dwadzieścia dwa rozdziały, z których dwa prowizorycznie zamknięto. Rezolucja pochwala przeprowadzone w kraju reformy w licznych obszarach, w tym w zakresie administracji państwowej, gospodarki oraz praw osób niepełnosprawnych. Jednakże wyraża zaniepokojenie głęboko spolaryzowaną atmosferą wewnętrzną panującą w kraju i wzywa do podjęcia kroków zmierzających ku poprawie jakości prawodawstwa i do dalszych wysiłków na rzecz walki z korupcją. Rezolucja przyjmuje z zadowoleniem decyzję ministrów spraw zagranicznych NATO w przedmiocie zaproszenia Czarnogóry do przyłączenia się do sojuszu oraz sprzyjania szybkiemu i skutecznemu procesowi negocjacji. Odnotowuje także rosnące zagrożenie terrorystyczne ze strony organizacji dżihadystycznych i przyjmuje z zadowoleniem szybkie działania podjęte przez rząd w celu jego zwalczania. W sumie do tego sprawozdania zgłoszono 155 poprawek. Niniejszym poparłem sprawozdanie.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai apporté mon soutien à ce rapport. Ce pays des Balkans occidentaux a fait des progrès constants. Néanmoins, il s'agit de rappeler l'importance de faire de la lutte contre la corruption une priorité pour le Monténégro.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ Votei favoravelmente a presente proposta de resolução em que são congratulados os progressos constantes nas negociações de adesão com o Montenegro, por concordar que o avanço global das negociações depende dos progressos paralelos realizados no domínio da implementação do Estado de direito e na obtenção de resultados visíveis na matéria.

Porém, e reconhecendo a necessidade de consolidar as capacidades do parlamento montenegrino, considero indispensável um maior controlo parlamentar do processo de adesão. Para tal, todas as forças políticas deverão retomar um diálogo sustentável e uma cooperação construtiva no parlamento montenegrino.

Assim, votei favoravelmente esta proposta de resolução por concordar com as recomendações respeitantes ao processo de adesão do Montenegro à UE, das quais destaco: (1) maior despolitização da administração pública; (2) assegurar a independência do sistema judicial; (3) atribuição de recursos adequados às políticas e aos serviços relacionados com os direitos das crianças e no domínio do asilo e da migração; (4) reforço do quadro legislativo e institucional de luta contra a corrupção; (5) adoção de medidas adicionais contra o tráfico de seres humanos; e (6) reforço do setor das PME e da prestação de apoio através da melhoria da legislação e financiamento.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ Realizaram-se novos progressos nas negociações de adesão com o Montenegro. Este é o país candidato cujo processo de negociações está na fase mais avançada. O Montenegro deve continuar a desenvolver um historial irrepreensível no domínio do respeito do Estado de Direito, condição prévia fundamental para a adesão à União Europeia, destacando que o diálogo sustentável e a cooperação construtiva entre a coligação no poder e a oposição são essenciais para que o processo de adesão continue a progredir.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ Montenegro fue designado por el Consejo candidato oficial a la adhesión en diciembre de 2010. En mayo de 2010 entró en vigor el Acuerdo de Asociación y Estabilización y en junio de 2012 se abrió la etapa de negociaciones. En la actualidad, es el país más avanzado en el proceso de adhesión, habiéndose abierto a negociación un total de veinte capítulos, de los cuales dos se han cerrado provisionalmente. Sin embargo, en los capítulos de Política de Competencia y Medioambiente, se está todavía lejos de cumplir los criterios de apertura de negociación.

Este informe, al que he votado favorablemente, reitera que se necesita una mayor cooperación entre la coalición gobernante y la oposición para seguir progresando en el proceso de adhesión, y expresa una profunda preocupación por la extrema polarización que sufre la política montenegrina. También insta al Gobierno a aplicar plenamente la nueva legislación electoral antes de la celebración de nuevas elecciones en 2016 y a asegurar la transparencia de las mismas. Además, son necesarios más esfuerzos para mejorar los mecanismos de consulta de las organizaciones de la sociedad civil, la libertad de los medios de comunicación y el acceso de la comunidad romaní a los servicios sociales, entre otras áreas.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ S'inquiétant vivement du clivage politique intérieur et du boycott des activités parlementaires par une partie de l'opposition au Monténégro, nous avons appelé, jeudi 10 mars, toutes les forces politiques à rétablir un dialogue durable et une coopération constructive au sein du Parlement monténégrin.

"Le dialogue et le compromis constituent les fondements de tout processus de décision démocratique", souligne le texte de la résolution sur le rapport de 2015 sur le Monténégro. Le texte adopté juge également "essentiel, dans une démocratie digne de ce nom, que toute contestation s'exprime de manière pacifique et dans le respect de la législation concernée", attendant des autorités compétentes qu'elles mènent, en temps utile, une enquête approfondie sur tous les actes de violence commis au cours des manifestations.

Nous avons enfin exhorté tous les partis d'opposition à étudier l'invitation à faire partie du gouvernement jusqu'aux élections d'octobre 2016 "afin de garantir, sans plus attendre, des conditions propices à l'organisation d'élections libres et équitables".

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Palaikiau šią ataskaitą. Juodkalnija – nedidelė, bet svarbi ES kaimynė, siekianti tapti nare. ES plėtros tikslas – užtikrinti, kad būsimosios valstybės narės ateitų jau deramai pasiruošusios dalyvauti bendrojoje rinkoje, gerbtų žmogaus teises ir laisves, jų ekonomikos atlaikytų konkurencinį spaudimą ES. ES plėtros proceso sustabdyti net ir norint nepavyks – to teisiniai pamatai yra Steigiamosiose sutartyse, dėl šios priežasties visi turime stengtis, kad naujosios narės būtų deramai pasirengusios.

Todėl Komisijai tenka svarbus vaidmuo stebint kaip valstybės kandidatės rengiasi narystei ES, o, esant reikalui, – padedant ar perduodant žinias apie visus nerimą keliančius procesus, keletas kurių yra paminėti ir svarstomoje ataskaitoje.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport de suivi concernant le Monténégro pour l'année 2015. Tous les ans, le Parlement adopte un rapport au sujet des États candidats à l'adhésion à l'UE, dont le Monténégro, pays candidat depuis 2010. Il convient de souligner les progrès constants du Monténégro qui fête cette année le dixième anniversaire de son indépendance. De plus, 2016 sera l'occasion de l'organisation des élections parlementaires et de l'ouverture de négociations cruciales concernant sa potentielle adhésion à l'OTAN.

Cependant, cette progression doit s'accompagner de l'application stricte des plans d'action particulièrement en matière de lutte contre la corruption , de contrôle démocratique, de liberté d'expression et de droits des minorités. Mais c'est avant tout la corruption qui continue de représenter un grave problème, notamment dans les domaines du secteur public, des soins de santé, de l'éducation, de l'aménagement du territoire et du bâtiment. Enfin, le Monténégro doit adopter des mesures supplémentaires et améliorer ses capacités législatives et administratives dans le domaine de l'asile et des migrations.

 
  
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  Massimiliano Salini (PPE), per iscritto. ‒ Il Parlamento deve continuare a sostenere e stimolare i paesi balcanici nel loro percorso di adesione all'Unione europea. Il Montenegro ha fatto numerosi progressi nello stato di avanzamento nell'attuazione dello Stato di diritto, ma il percorso da seguire è ancora lungo, in particolare la lotta alla corruzione deve essere il prossimo, urgente, passo, non solo perché mina i principi democratici fondamentali ma anche perché frena negativamente lo sviluppo sociale ed economico.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Nos abstenemos en la votación de este Informe puesto que, a pesar de estar de acuerdo algunas de sus consideraciones, estimamos que ignora los problemas sociales que pesan sobre la ciudadanía de Montenegro. El grupo no está de acuerdo con el proceso de privatización impuesto en el marco del proceso de adhesión, ni la presión implícita e injerencia de la UE sobre la política exterior del país y sus decisiones en materia de relaciones exteriores que el informe respalda

 
  
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  Christel Schaldemose (S&D), skriftlig. ‒ Denne samarbejdsaftale med Montenegro vil støtte og styrke bekæmpelsen af grov kriminalitet og vil bidrage til at forbedre det retlige samarbejde, navnlig i forbindelse med organiseret kriminalitet og terrorisme. Derfor støtter jeg aftalen.

 
  
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  Sven Schulze (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe für den Entschließungsantrag des Berichts 2015 über Montenegro gestimmt, da ich die Fortschritte bei den Beitrittsverhandlungen bezüglich der Umsetzung der Rechtsstaatlichkeit und der sichtbaren Erfolgsbilanz des Landes sehr begrüße. Andererseits ist es jedoch weiterhin wichtig, die Bedeutung der Medienfreiheit zu stärken, die Korruption abzuschaffen und darauf zu achten, dass demokratische Prinzipien nicht untergraben werden, was sich sowohl negativ auf die soziale als auch auf die wirtschaftliche Entwicklung auswirkt.

Der Änderungsvorschlag den NATO-Beitritt von Montenegro zu unterstützen, ist leider abgelehnt worden, wobei dies das Land viel besser auf den möglichen EU-Beitritt vorbereitet hätte.

 
  
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  Jill Seymour (EFDD), in writing. ‒ UKIP voted against this non-legislative and non-binding report. UKIP is against the further expansion of the EU. The system of annual reports on the progress of candidate and potential candidate countries towards alignment with the acquis communautaire is part of this process. As such we voted against.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ We are now almost four years into the accession process of Montenegro, and it is great to see the progress which the country has made. I voted in favour of this report as it highlights the steps which need to be taken towards the country’s accession to the EU; most importantly, steps need to be made with regards to press freedom, anti-corruption and the lack of constructive cooperation between the government and its opposition on EU matters.

 
  
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  Branislav Škripek (ECR), in writing. ‒ I supported this annual resolution from my colleague Dr Tannock, on the progress towards the accession of Montenegro to the EU. It is encouraging that another former Yugoslav nation takes strong steps to reform the administration and judiciary whilst seeking to eliminate corruption. I look forward to their being welcomed into membership when these steps are complete.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. ‒ Podržao sam Izvješće o Crnoj Gori za 2015. godinu, budući kako su glavni prioriteti vanjske politike te zemlje bili i ostali pridruživanje Europskoj uniji te pristupanje NATO savezu. Crna Gora je u 2015. godini, uz vanjsko političke ciljeve, osnažila i svoj cjelokupni okvir za borbu protiv korupcije uspostavljanjem Etičkog kodeksa u crnogorskom Parlamentu te je omogućila veću uključenost organizacija civilnog društva u formiranju javnih politika.

Trenutna politička kriza u Crnoj Gori ne bi smjela biti prepreka u pristupanju EU-u ili NATO-u, budući da je Crna Gora prema Izvješću nastavila provoditi svoje međunarodne obveze i obveze propisane Sporazumom o stabilizaciji i pridruživanju (SAA) te se istovremeno istakla kao konstruktivni partner u regiji.

Razvijanje funkcionalne tržišne ekonomije ostao je prioritet za uspostavljanje makroekonomske stabilnosti u Crnoj Gori, kao i smanjenje nezaposlenosti. Nadolazeće faze pregovora zahtijevat će od Crne Gore razvoj snažnijih administrativnih kapaciteta za učinkovito provođenje zakonodavstva EU-a, kao i stavljanje naglaska na važnost slobode govora i izražavanja te medijske slobode.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ V prístupových rokovaniach s Čiernou Horou bol zaznamenaný ďalší pokrok, preto v decembri 2015 boli otvorené ďalšie kapitoly rokovaní, a to o doprave a energetike. Aj keď Čierna Hora je najpokrokovejšou kandidátskou krajinou, má ešte veľa oblastí, v ktorých musí zaznamenať pokrok. Najväčšie obavy vyvoláva korupcia, oblasť verejného obstarávania, zdravotná starostlivosť, vzdelávanie,... Korupcia narúša demokratické zásady a negatívne ovplyvňuje sociálny a hospodársky rozvoj. Znepokojenie vyvoláva aj polarizácia domácej politickej scény a bojkot parlamentných činností časťou opozície. V správe sa upozorňuje aj na nepomer medzi vzdelávacím systémom a trhom práce a prehlbovanie sociálno-ekonomickej priepasti medzi severom a juhom krajiny. Preto musí Čierna Hora prijať aktívne opatrenia na trhu práce s cieľom zvýšiť zamestnanosť, najmä pokiaľ ide o mladých ľudí. Účinnejšie je potrebné bojovať aj proti daňovým únikom a zaviesť sociálne spravodlivejšie zdaňovanie. Správa vyjadruje aj uznanie Čiernej Hore za aktívnu účasť a konštruktívnu úlohu v oblasti regionálnej a medzinárodnej spolupráce vrátane jej účasti na regionálnom zmierení a operáciách krízového riadenia v rámci spoločnej bezpečnostnej a obrannej politiky.

 
  
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  Ivan Štefanec (PPE), písomne ‒ Európsky parlament pri hodnotení aktivít Čiernej Hory smerom k jej členstvu v Únii ocenil najmä jej značné pokroky, a to hneď v niekoľkých oblastiach: posilňovanie právneho rámca s cieľom zvýšenia nezávislosti súdnictva, úsilie o zvýšenie prístupu ku vzdelaniu a jeho kvality, či neustály pokrok v prístupových rokovaniach. Stále však existujú oblasti, ktoré vyžadujú reformy, aby sa mohla Čierna Hora stať členským štátom Európskej únie.

 
  
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  Jaromír Štětina (PPE), písemně. ‒ Zprávu o zhodnocení politického dění v Černé Hoře za rok 2015 jsem podpořil, protože považuji její obsah za věcný a objektivní. I přes pokrok Černé Hory v přístupových jednáních má země stále v určitých oblastech nedostatky. V zemi, kde část opozice bojkotuje parlamentní činnost, musí být obnovena konstruktivní spolupráce v rámci parlamentu. Cením si proaktivní účasti Černé Hory v regionální a mezinárodní spolupráci a souhlasím s přijetím zákona o mezinárodních omezujících opatřeních především v kontextu protiprávní anexe Krymu a událostí na východní Ukrajině. Rád jsem podpořil pozměňovací návrh mé frakce (PPE), který podporuje rozhodnutí NATO vyzvat Černou Horu ke vstupu do aliance a vyzývá k rychlému a účinnému postupu jednání o přistoupení. Je dobře, že se podařilo tento text do usnesení prosadit.

Jakožto stínový zpravodaj Dohody o spolupráci mezi Černou Horou a Eurojustem (organizace, která se zabývá soudní spoluprací mezi evropskými státy) vítám také zařazení bodu 6 o posilování legislativního rámce ke zvýšení nezávislosti soudního systému. Stát má v tomto ohledu velké problémy s korupcí. Dohoda pomůže v boji proti přeshraniční a organizované trestné činnosti.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. Ostvaren je daljnji napredak u pristupnim pregovorima s Crnom Gorom te su na međuvladinoj konferenciji održanoj u Bruxellesu 21. prosinca 2015. otvorena još dva pregovaračka poglavlja, točnije ona o prometu i energetici te je Crna Gora najnaprednija zemlja u postupku proširenja u pogledu pregovaračkog procesa. Istaknuo bih važnost jačanja sektora malih i srednjih poduzeća te pružanja potpore s pomoću boljeg zakonodavstva, financiranja, provedbe industrijske politike i smanjenja neformalnoga gospodarstva te ubrzanja elektroničke registracije trgovačkih društava diljem zemlje.

Pohvalio bih makroekonomsku stabilnost i povoljna kretanja u gospodarstvu kojemu u prilog ide izvješće Svjetske banke o uvjetima poslovanja za 2016. u kojemu se mjeri indeks lakoće poslovanja u određenoj državi gdje je Crna Gora 46. na svijetu.

Također pozivam vladu da dodatno ojača institucije za ljudska prava, kao što su pučki pravobranitelj i Ministarstvo za ljudska i manjinska prava, te da dodijeli odgovarajuća sredstva za provedbu poštovanja ljudskih prava i manjinska prava, uključujući prava hrvatske manjine. Istakao bih važnost slobode i pluralizma medija, kao i slobode izražavanja u širem smislu, kao jedne od ključnih vrijednosti EU-a i kamena temeljca svake demokracije.

Pozdravljam odluku NATO-a da Crnoj Gori uputi pozivnicu za članstvo i proces pristupnih pregovora s kojim bi Crna Gora trebala nastaviti s reformom sektora sigurnosti.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. ‒ Crna Gora mora nastaviti ostvarivati dobre rezultate u području vladavine prava, što je temeljni preduvjet za pristupanje Uniji. Međutim, ta zemlja je suočena s ozbiljnim problemom korupcije i organiziranog kriminala. Potrebni su daljnji koraci u borbi protiv nezaposlenosti i siromaštva. Također, potrebno je ojačati ulogu crnogorskog parlamenta, a usvajanje etičkog kodeksa je dobar korak u tom smjeru, ali potrebne su dodatne mjere kako bi se povećalo povjerenje javnosti u crnogorski parlament. Crna Gora mora povećati napore i zauzeti proaktivniji stav za kažnjavanje ratnih zločinaca, kao i osigurati pravičnu i pravednu odštetu žrtvama. Za pohvalu su i reforme sektora sigurnosti koje provodi Crna Gora kao i sudjelovanje u misijama ZSOP-a koje predvodi Europska unija. Postignut je napredak oko graničnih problema s Bosnom i Hercegovinom, no potrebno je riješiti i preostale granične probleme uključujući i one s Hrvatskom.

Podržavam ovo izvješće jer smatram da je Crna Gora ostvarila napredak na svom putu prema Europskoj uniji. Potrebno je još dosta posla da se taj proces privede kraju, međutim Crnoj Gori treba pružiti podršku jer smatram da je članstvo te zemlje u NATO savezu i EU-u ključno za sigurnost u regiji.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za resolucijo o poročilu o Črni Gori za leto 2015. Pozdravljam poročilo o Črni gori za leto 2015, ki je med vsemi državami Zahodnega Balkana dosegla največji napredek. Kljub temu je še veliko prostora za napredek. Veliko rezerve je še glede izvedbe volitev, ki morajo biti svobodne, poštene in vključujoče ter glede spoštovanja temeljnih načel pravne države. Oblasti se morajo prav tako še bolj zavzeto potruditi v boju proti korupciji in organiziranemu kriminalu. Zato pozdravljam, da je črnogorsko državno tožilstvo v nekaterih črnogorskih občinah začelo kazensko preganjati več uradnikov v zvezi s korupcijo na visoki ravni.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam a Montenegró 2015. évi európai integrációs felkészüléséről, illetve a csatlakozási tárgyalások helyzetéről szóló jelentést, amely alapvetően kedvező, pontos képet ad az ország teljesítményéről. A jelentés is rámutat, hogy Montenegró minden politikai megosztottsága, demokratizálódásának még kétségtelenül meglévő ellentmondásai ellenére a nyugat-balkáni csatlakozási folyamat keretében élenjáró, az európai jogharmonizációban és gazdasági-társadalmi felzárkózásban rendre jó eredményeket felmutató partnere az EU-nak.

A magam részéről úgy vélem, ez önmagában is olyan érték, amelyet az EU-nak egy, az eddiginél aktívabb és rugalmasabb csatlakozási tárgyalási stratégia révén ki kellene használni Montenegró és az egész térség európai integrációra való motiválására és stabilizálására. Ez mindenekelőtt az Európai Unió egész bővítési politikája hitelének visszanyerését, majd újradinamizálását szolgálhatná, aminek alátámasztására számos tény és érv található a most elfogadott jelentésben.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du texte. Je mets en exergue ma préoccupation sur le nombre communiqué de condamnations dans les affaires de criminalité organisée ainsi sur les saisies et les confiscations d'avoirs criminels qui restent très bas. Il faut une coopération renforcée et améliorée entre les autorités judiciaires et les forces de l'ordre.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution which express serious concerned about the internal political divisions in Montenegro and the boycott of parliamentary activities by an opposition party. It is now important that all parties re-engage in sustainable dialogue and constructive cooperation within the Montenegrin Parliament. Moreover, despite positive legislative progress, corruption continues to pose a serious problem in the country. In this resolution we invite the government to tackle corruption by allocating sufficient human and budgetary resources to it and by continuing to further strengthen the legislative and institutional framework.

 
  
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  Patrizia Toia (S&D), per iscritto. ‒ Il Montenegro sta facendo passi importanti nel suo percorso di avvicinamento all'Unione europea.

Molto resta però ancora da fare per quanto riguarda la lotta alla corruzione, in particolare nei settori degli appalti pubblici, dell'assistenza sanitaria, della pianificazione territoriale e dell'edilizia. Non si può considerare positivo inoltre il boicottaggio delle attività parlamentari ad opera di una parte dell'opposizione. Dialogo e compromesso sono pietre angolari di qualsiasi processo decisionale democratico.

In vista di un futuro allargamento dell'Unione all'area dei Balcani è importante che l'Unione europea accompagni, con determinazione e attenzione massima alla difesa dei valori unionali, il processo di adesione di questi paesi.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Poročilo o Črni gori za leto 2015 sem podprla, saj se je Črna gora izkazala kot ena izmed tistih balkanskih držav, pri kateri je napredek v pristopnih pogajanjih pohvalen in očiten. Kljub temu da je Črna gora še pred mnogimi problematičnimi izzivi, še posebej na področju pravosodja in boja proti korupciji, verjamem, da so številne pozitivne zakonodajne spremembe pomemben korak k proaktivnemu in konstruktivnemu približevanju Uniji.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Nos abstenemos en la votación de este Informe puesto que, a pesar de estar de acuerdo algunas de sus consideraciones, estimamos que ignora los problemas sociales que pesan sobre la ciudadanía de Montenegro. El grupo no está de acuerdo con el proceso de privatización impuesto en el marco del proceso de adhesión, ni la presión implícita e injerencia de la UE sobre la política exterior del país y sus decisiones en materia de relaciones exteriores que el informe respalda

 
  
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  Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. ‒ They are positive, but not enough, the slow progress for the democratic future of Montenegro. It is explained in more detail in this report but noteworthy efforts in strengthening institutions for the defence of human rights, the fight against arms trafficking and preventing terrorist attacks, and include macroeconomic stability and favourable evolution of the economy of the country. I encourage the competent authorities to further improve the situation in Montenegro in order that they become part of the European family.

 
  
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  István Ujhelyi (S&D), írásban. ‒ Újabb előrelépést sikerült elérni a Montenegróval folytatott csatlakozási tárgyalásokon, és a 2015. december 21-i, brüsszeli kormányközi konferencián két újabb tárgyalási fejezetet (közlekedés és energiaügy) nyitottak meg. A bővítési folyamatban részt vevő országok közül Montenegró tart a legelőrébb. Az ország demokratikus jövője szempontjából kulcsfontosságú, hogy a parlamenti választások szabadok, tisztességesek és átláthatóak legyenek. Montenegrónak további meggyőző eredményeket kell felmutatnia a jogállamiság érvényesülése terén, amely az uniós csatlakozás alapfeltétele. Voksommal az S&D-álláspontot támogattam.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Nos abstenemos en la votación de este Informe puesto que, a pesar de estar de acuerdo algunas de sus consideraciones, estimamos que ignora los problemas sociales que pesan sobre la ciudadanía de Montenegro. El grupo no está de acuerdo con el proceso de privatización impuesto en el marco del proceso de adhesión, ni la presión implícita e injerencia de la UE sobre la política exterior del país y sus decisiones en materia de relaciones exteriores que el informe respalda

 
  
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  Viktor Uspaskich (ALDE), raštu. – Palankiai vertinu didelę pažangą, padarytą gerinant teisinę sistemą, susijusią su teismų nepriklausomumo, atskaitomybės ir profesionalumo didinimu, ir tikiuosi, kad atitinkamos taisyklės bus visapusiškai įgyvendintos praktikoje.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the motion for a resolution on the 2015 Report on Montenegro. The Republic of Montenegro is the most advanced enlargement country in the negotiation process, which represents a stability factor for the Western Balkans and for the European Union itself. Montenegro has made remarkable progress in the implementation of reforms within its path towards EU membership, showing steady efforts in respecting European values and obligations. Moreover, NATO’s decision to invite Montenegro to join the Alliance will further strengthen its commitment to promote peace and foster stability in the country and in the wider region.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ Hablamos de un informe que recoge la situación actual del país y establece los avances de Montenegro entre octubre de 2014 y septiembre de 2015. En el informe podemos observar la necesidad del país de avanzar en aspectos como el de competencia, medio ambiente, cambio climático y sobre todo los relativos al Estado de Derecho, los derechos fundamentales y lo relacionado con la libertad, seguridad y justicia. Soy partidario de la adhesión de Montenegro a la Unión Europea siempre y cuando el país cumpla con la condicionalidad exigida por los criterios de Copenhague. Por todo ello considero necesario votar a favor de dicho informe.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ Ik stemde vóór dit verslag, omdat het de gestage vooruitgang van Montenegro bij de toetredingsonderhandelingen verwelkomt. Daarnaast wordt gewezen op de verdere noodzakelijke veranderingen die moeten worden verwezenlijkt, zoals op het gebied van fraudebestrijding en persvrijheid.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Depois de terem dividido, agredido e aberto feridas entre os povos da antiga Jugoslávia, as grandes potências da UE e da NATO pretendem impor o seu domínio económico, explorar os seus povos e os seus recursos naturais.

Ou seja, o que está aqui em causa, e que é apresentado como condição para a adesão, é a alteração da sua legislação laboral, da lei eleitoral, o fim dos mecanismos soberanos de proteção da economia e da atividade produtiva - destruindo PME e produções dos pequenos e médios agricultores -, a realização de privatizações, entre outras medidas neoliberais que são contrárias aos interesses dos montenegrinos.

Nesta proposta congratula-se o compromisso do Montenegro em aderir à NATO e a contribuição para as suas missões, considerando-o um passo positivo para a adesão à UE, demonstrando, uma vez mais, a ligação entre o alargamento da UE e da NATO, com a primeira a ser o pilar europeu da segunda.

 
  
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  Harald Vilimsky (ENF), schriftlich. ‒ Ein geplanter EU-Beitritt Montenegros ist mit Vorsicht zu genießen, da die Korruptionssituation Bestandteil der Gesellschaft ist und eine Bedrohung für die demokratischen Institutionen darstellt. Vor allem besteht Sorge über die Einflussnahme auf die Unabhängigkeit der Justiz. Darüber hinaus ist der forcierte NATO-Beitritt Montenegros klar abzulehnen. Daher lehne ich diesen Bericht ab.

 
  
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  Udo Voigt (NI), schriftlich. ‒ Die hier hervorgehobene Beitrittsperspektive Montenegros zur NATO und zur EU liegt nicht im Interesse eines souveränen, unabhängigen und blockfreien Europas. Darüber hinaus verweist die Ablehnung einer vermeintlichen Einwirkung von außen auf politische Prozesse in Montenegro auf eine gegen Russland gerichtete Stoßrichtung des Entschließungsantrags. Hier war Ablehnung geboten.

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. ‒ Der Entschließung des Europäischen Parlaments zu dem Bericht über Montenegro 2015 habe ich nicht zugestimmt. Ich bin gegen jede Erweiterung der EU, solange nicht die grundlegenden Probleme ihrer Verfassung und Ausgestaltung gelöst sind. Ich fordere eine Neuverhandlung der europäischen Verträge.

 
  
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  Tomáš Zdechovský (PPE), písemně. ‒ Černá Hora je nejpokročilejší kandidátskou zemí, pokud se jedná o postup jednání. Je patrné, že země již realizovala řadu reforem, a proto jsem se rozhodl podpořit tuto pozitivní zprávu. I přes pokrok učiněný v rámci reforem považuji za důležité, aby Černá Hora i nadále pracovala na zlepšení státní správy, a to především v boji proti korupci, v posilování legislativního rámce k ještě většímu zvýšení nezávislosti soudnictví a v dalších sporných oblastech. Jako velmi pozitivní vnímán zintenzivnění činnosti policie v oblasti kontrol s cílem předcházet případným teroristickým útokům a náborům do teroristických organizací. Klíčová je také přijatá antiteroristická strategie na období 2016–2018. Souhlasím i s výzvou pro posílení institucí v oblasti lidských práv.

 
  
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  Jana Žitňanská (ECR), písomne ‒ Toto každoročne pripravované uznesenie o situácii v Čiernej Hore som podporila. Správa sa dotýkala nielen pokroku, ktorý bol v krajine dosiahnutý v súvislosti s rokovaniami o pristúpení, ale zaoberala sa aj potrebou posilneného boja proti korupcii a celkového zlepšenia rozpoltenej politickej klímy. V parlamente sme však uvítali najmä reformy verejnej správy, súdnictva, ale aj reformy podporujúce postavenie ľudí so zdravotným postihnutím. Veľmi dôležitá je aj rýchla reakcia Čiernej Hory na zvyšujúcu sa hrozbu terorizmu.

 

8.8. Bankovní unie – výroční zpráva za rok 2015 (A8-0033/2016 - Roberto Gualtieri)
 

Explicații orale privind votul

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāja kungs! Kā zināms 2012. gadā, kā reakcija uz eirozonas krīzi tikai iniciēta jauna Savienības mēroga banku politika, kuras rezultātā atbildība par šīs nozares kontroli tika nodota no dalībvalstu līmeņa uz pārnacionālo. Tas ir ļoti labi, un šis vektors mums ir jāturpina.

Es pievienojos aicinājumam pēc iespējas ātrāk realizēt banku sistēmas strukturālo reformu, kas ļautu vismaz daļēji minimizēt atkārtotu krīžu rašanās iespējamību un to pārvarēšanas efektivitāti.

Starp citu, tas pats arī attiecas uz pārraudzības sistēmu, pirmkārt, lielo banku gadījumā. Bet visā visumā ieguldītāji un banku klienti vinnēs, jo viens no svarīgākajiem atzinības vērtajiem momentiem ir aicinājums garantēt maksimāli iespējamu depozītu drošību — gan principā, gan arī kompensāciju gadījumā — neatkarīgi no dalībvalstu ģeogrāfiskā stāvokļa, līdz ar to es atbalstu šo dokumentu.

 
  
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  Hannu Takkula (ALDE). Arvoisa puhemies, äänestin tätä pankkiunionimietintöä vastaan, koska minusta tuntuu, että kyllä me Euroopassa on osattu melko hyvin huolehtia, vähän liiankin hyvin, meidän pankeistamme, ja voidaan sanoa, että eurooppalaiset veronmaksajat ja tallettajat ovat viime kädessä maksaneet pankkien holtittoman politiikan. Tästä on monia esimerkkejä viimeisten vuosien kriisien varrelta.

Nyt pelkään, että Euroopan unionista on tämän pankkiunionin kautta myös tulossa velkaunioni, yhteisen velan unioni. Henkilökohtaisesti vastustan tämäntyyppistä kehitystä. Olen pro-Eurooppa ja haluan nähdä, että Euroopan unioni kehittyy itsenäisten valtioiden välisenä yhteistyöelimenä, mutta vierastan hiukan tämäntyyppisiä rakennelmia, jotka tosiaan toisivat lisää yhteisvastuuta, ja olen sitä mieltä, että pankkisektori pitää pitää terveellä pohjalla ja hyvin pitkälle myös irti unionin yhteisestä politiikasta.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). Mr President, I compliment you on the efficient manner in which you chaired today’s proceedings, also occasionally with a little bit of humour.

Humour is not something we associate with banks, and certainly there was very little to be humorous or joyous about in relation to how the banks conducted themselves prior to, and during, the economic recession. None more so than in my own country. I am absolutely delighted that the European Union is taking charge of the supervision of the banks and that we have stress tests, etc., and rules applying across the European Union because, in a small country like Ireland, it is too easy to be palsy-walsy – as we saw – and this can lead to many malpractices. Now we have an opportunity to create a real Union, for people to see that our banks are working efficiently and that the taxpayer will not be having to pick up the pieces. I hope we never again have to listen to the phrase ‘too big to fail’ when it comes to banks. They will all have to toe the line and do so properly, in accordance with the European Union’s rules, which would apply to the 28 Member States.

 
  
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  Gerolf Annemans (ENF). De financiële crisis, die sinds 2007 zo goed als heel de westerse wereld op zijn kop zet, heeft ertoe geleid dat politici risico's in de sector willen uitbannen. Banken moeten meer kapitaalratio's aanhouden, hogere buffers dus om schokken in de financiële markten op te vangen. Een goede zaak.

De Europese Unie misbruikt echter de gelegenheid en schiet, zoals ze dat steeds doet als er zich een probleem voordoet, weer door in haar eenmakingsambitie. Zij wil meteen een hele Europese bankenunie, met in de derde fase ook een depositogarantiestelsel. Een dergelijk stelsel op EU-niveau zal het risico vergroten op een nieuwe transferunie van noord naar zuid en dus zitten we net als bij de euro in een straatje zonder einde. Onder andere vanwege van dit punt stemde ik vandaag tegen het verslag-Gualtieri.

 
  
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  Maria Grapini (S&D). Domnule președinte, am votat acest raport pentru că eu cred în nevoia unei uniuni bancare, aceasta jucând un rol-cheie în finanțarea investițiilor, în mod deosebit pentru întreprinderile mici și mijlocii. Dacă se reduce riscul bancar, scad și riscurile de creditare pentru IMM-uri.

Cred în mecanismul unic de supraveghere, dar este necesar, evident, să avem o supraveghere de calitate. Nu trebuie ca, datorită unei prudențe exagerate a sistemul bancar, să se transfere tot riscul clienților, în mod special IMM-urilor. Condițiile de finanțare pentru IMM-uri sunt foarte importante pentru a avea acces la finanțare și pentru a nu bloca inovarea și retehnologizarea. De aceea am votat raportul și mă bucur că în raport se prevede responsabilitatea Comisiei, care trebuie să garanteze condiții de concurență echitabilă pe piața internă.

 
  
  

Explicații scrise privind votul

 
  
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  Isabella Adinolfi (EFDD), per iscritto. ‒ Il Parlamento europeo si è espresso per la prima volta sull'unione bancaria ma, se non accompagnato da una riforma strutturale delle banche, questo strumento non risolve le cause delle recenti crisi finanziarie.

I grandi assenti di questa relazione sono un'analisi concreta dell'effetto del mercato dei derivati, il conflitto di interessi tra gestione di politica monetaria e supervisione in capo alla BCE e per ultimo una convincente valutazione della legalità del cosiddetto bail-in. Inoltre, questa relazione allontana la possibilità per le banche centrali di svolgere il loro naturale ruolo di garanzia dei depositi. Per questi motivi ho votato negativamente alla suddetta relazione.

 
  
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  John Stuart Agnew (EFDD), in writing. – This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Clara Eugenia Aguilera García (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Tim Aker (EFDD), in writing. – This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe porque considero que la unión bancaria tan solo ha servido para extender a escala continental las políticas de excepción desarrolladas con los rescates financieros a la periferia europea. En concreto, asistimos a un reforzamiento de instituciones carentes de legitimidad democrática, como el BCE, mientras se impulsa un mercado bancario oligopolístico y transnacional que consolida el poder de las finanzas sobre la economía europea. Aquellos aspectos que podrían ser positivos, como la solidaridad europea en caso de quiebra bancaria, siguen sin desarrollarse, por lo que una vez más la construcción europea sirve únicamente a la institucionalización de las políticas neoliberales.

 
  
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  Martina Anderson, Lynn Boylan and Liadh Ní Riada (GUE/NGL), in writing. – The intention behind this new Union and the report was supposedly to break the link between banks and sovereigns so as to avoid future taxpayer-financed bailouts (like those that were given to the banks between 2009-11).

Today, eight years into the crisis, there is still no meaningful regulation at either EU level or in Ireland which effectively breaks up the ‘too-big-to-fail’ banks and downsizes them. The European banking sector and the Irish banking sector are as concentrated and interconnected as ever.

None of these problems were addressed in Gualtieri’s annual report. Nor does the report address Mario Draghi’s obvious conflict of interest. As the Banking Union has been placed under the ECB, Draghi has become the EU’s chief bank supervisor. At the same time he is a member of the private G30 club of top executives from the world’s biggest banks.

The annual report, which is the first of its kind, has two purposes: 1) to congratulate and rubberstamp the birth of a new bogus European institution; 2) prepare Parliament’s position in the upcoming negotiations on the third and final pillar of the Union, a European Deposit Insurance Scheme.

It was for these reasons that we voted against this report.

 
  
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  Νίκος Ανδρουλάκης ( S&D), γραπτώς. ‒ Υπερψήφισα την έκθεση για την Τραπεζική Ένωση, γιατί αποτελεί ένα από τα βασικά επιτεύγματα της ΕΕ, από την απαρχή της οικονομικής κρίσης το 2008, για να εξασφαλιστεί η ασφάλεια και η ανθεκτικότητα για τους χρηματοοικονομικούς και τραπεζικούς τομείς, καθώς και για να αποκατασταθεί η εμπιστοσύνη των επενδύσεων στην πραγματική οικονομία και να υπάρχει ένα υψηλό επίπεδο προστασίας για τους πολίτες από την αποτυχία των τραπεζών και των χρηματοπιστωτικών επιχειρήσεων. Έχουμε υποστηρίξει πλήρως τα πρώτα βήματα: τον Ενιαίο Εποπτικό Μηχανισμό (SSM), τα επιχειρησιακά από τον Νοέμβριο του 2014 και τον Ενιαίο μηχανισμό επίλυσης, που είναι πλήρως λειτουργικός από την αρχή του τρέχοντος έτους. Ο τρίτος πυλώνας αποτελεί μια κοινή κατάθεση για το ασφαλιστικό σύστημα. Δυστυχώς εξακολουθεί να λείπει και μια κοινή δημοσιονομική προστασία που να είναι διαθέσιμη ως τελευταία λύση για τη στήριξη του Ενιαίου Ταμείου, ένα ψήφισμα που δεν έχει ακόμη ξεκινήσει. Ελλείψει αυτών των στοιχείων που λείπουν, η Τραπεζική Ένωση δεν μπορεί να θεωρηθεί πως έχει ολοκληρωθεί και ως εκ τούτου πρέπει να είναι σε θέση να εκπληρώσει τη φιλοδοξία της και να μειώσει τον κίνδυνο. Θα πρέπει να αποτελέσει προτεραιότητά του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου για το επόμενο έτος.

 
  
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  Marie-Christine Arnautu (ENF), par écrit. ‒ Ce texte ne prend pas la mesure de ce qu'il conviendrait d'entreprendre pour limiter le pouvoir des banques. L'UE est une fois de plus dans l’illusion en mimant la fermeté mais en restant très conciliante avec les banques.

J'ai donc voté contre ce rapport.

 
  
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  Jean Arthuis (ALDE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport car je considère qu'il est primordial de rompre le lien entre les banques et les contribuables. En ce sens, l'union bancaire est un outil indispensable à la stabilité financière des pays membres de l'Union européenne. Néanmoins, l'union bancaire en état est toujours incomplète et ne saurait nous prémunir en cas de choc systémique similaire à la crise de 2008.

 
  
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  Inés Ayala Sender (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. ‒ Balsavau už šį pranešimą dėl 2015 m. ataskaitos apie bankų sąjungos stiprinimo pažangą. Nors ES jau žengia pirmuosius žingsnius bankų sąjungos link, tačiau vis dar reikia sukurti bendrą bankų indėlių garantijų sistemą. Kuriant bankų sąjungą siekiama užtikrinti finansinį stabilumą ir apsaugoti mokesčių mokėtojus nuo žlungančių bankų gelbėjimo išlaidų. 2014 m. lapkritį sukūrus bendrą bankų priežiūros mechanizmą buvo žengtas pirmas žingsnis šios sąjungos link. Toliau sekė vieninga bankų pertvarkymo sistema, įskaitant specialų fondą probleminių bankų nuostoliams dengti, bendras gelbėjimo taisykles ir atnaujintas indėlių apsaugos taisykles. Šiuo metu siekiama bendros indėlių garantijų sistemos sukūrimo. Pagal Europos Komisijos teisės akto pasiūlymą piliečių indėliams iki 100 tūkst. eurų būtų suteikta euro zonos lygmens garantija.

 
  
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  Nicolas Bay (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport annuel sur l'union bancaire de la commission ECON s'articule autour des trois piliers de l'union bancaire: le mécanisme de surveillance unique (MSU), le mécanisme de résolution unique (MRU), et la protection des dépôts.

Sur le MSU, le rapport salue la mise en place des instances de contrôle prudentiel dans toute la zone euro et les travaux effectués avec les institutions financières surveillées afin d'obtenir les informations nécessaires à cette surveillance.

Sur le MRU, le rapport salue la mise en place des autorités de résolution nationales et souligne que le Conseil de résolution unique (CRU) devrait, à titre prioritaire, définir les plans de résolution des établissements d'importance systémique… laissés à la seule appréciation de la BCE, etc.

Bref, encore un rapport d'autosatisfaction qui accompagne l'opération de communication permanente des eurocrates.

Pourtant, les réformes mises en place sont très loin de ce qu'il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques.

Huit ans après la crise, le système bancaire n'a fait que grossir, surtout en ce qui concerne le secteur bancaire parallèle.

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. ‒ L'union bancaire est une des principales réalisations créées depuis la crise financière en 2008 susceptible de garantir la sécurité et la résistance dans les secteurs financier et bancaire et de restaurer la confiance, les investissements dans l'économie réelle et un haut niveau de protection pour les citoyens en cas de faillite des banques et des sociétés financières.

Nous avons soutenu les premiers pas: le mécanisme de surveillance unique (MSU), opérationnel depuis 2014, et le mécanisme de résolution unique (MRU) depuis le début de cette année. Le troisième pilier – un système commun de dépôts d'assurance – est malheureusement encore manquant et le receveur fiscal commun (common fiscal backstop) qui devrait être disponible comme un dernier ressort pour soutenir le Fonds de résolution unique n'a pas encore commencé.

En l'absence de ces éléments manquants, l'union bancaire ne peut être considérée comme complète et capable de remplir son ambition et de réduire les risques. Cela devrait être notre priorité pour les années à venir.

 
  
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  Brando Benifei (S&D), per iscritto. ‒ Oggi ho votato a favore della relazione annuale sull'Unione bancaria per il 2015. Si tratta di un'analisi accurata che evidenzia efficacemente come l'UB costituisca un elemento fondamentale dell'UEM nonché un requisito essenziale per garantire la stabilità e ripristinare la fiducia nelle banche della zona euro.

In un contesto di crescita economica incerta, favorire il finanziamento degli investimenti significa promuovere lo sviluppo economico e l'occupazione in tutta l'Unione. In quest'ottica, risulta fondamentale il ruolo svolto dalla stabilizzazione del quadro di regolamentazione e vigilanza. Occorre proseguire nel percorso di semplificazione della legislazione impegnandosi concretamente per realizzare l'istituzione di un codice europeo integrato sulla regolamentazione finanziaria e i diritti dei consumatori. Nell'evidenziare i successi dell'Unione bancaria occorre sottolineare anche l'importanza del Meccanismo di vigilanza unico (MVU) e Meccanismo di risoluzione unico (SRM), strumenti che hanno rappresentano un passo in avanti nella direzione di un mercato comune dei servizi bancari.

 
  
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  Xabier Benito Ziluaga (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de este informe, que califica de éxito el primer año de andadura de la unión bancaria. Desde nuestro punto de vista, el principal problema que el proyecto debía enfrentar, la existencia de bancos sistémicos («too-big-to-fail»), no ha sido en absoluto resuelto, con el añadido de que algunos de estos bancos (como el Deutsche Bank) se encuentran hoy en un estado de insolvencia que amenaza de nuevo la estabilidad del conjunto de la Unión. Respecto al órgano supervisor, el MUS, consideramos que su desempeño durante la crisis griega, así como la violación de sus propias evaluaciones por parte del BCE, merecía una investigación y una condena de las que contiene el informe. Por último, respecto a la cuestión de la garantía de depósitos, que permitiría evitar contagios de deuda privada a deuda pública y equiparar el nivel de riesgo de los distintos bancos europeos, el informe es ambiguo reflejando los desacuerdos que existen al respecto entre los distintos sectores conservadores.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. ‒ He apoyado este informe sobre la unión bancaria donde se reclama que se lleve a cabo una reforma estructural del sector bancario para abordar el problema de las entidades demasiado grandes para quebrar; además, es necesario que el proceso legislativo se lleve a cabo sin demora. Pedimos, además, igualdad de condiciones regulatorias para el sector de los seguros, que cada vez participa más en los servicios financieros, para proteger adecuadamente al consumidor.

 
  
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  Dominique Bilde (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce rapport qui se réduit à une vaste opération de communication en faveur de l'Union bancaire.

Le rapporteur se contente ainsi de saluer la mise en place des instances de contrôle prudentiel dans toute la zone euro dans le cadre du Mécanisme de surveillance unique ou de se féliciter de celle des autorités de résolution nationales dans le cadre du Mécanisme de résolution unique.

Pourtant, aucune remise en cause systémique n'est présenté, et ce, malgré un secteur bancaire toujours en pleine expansion. L'Union refuse toujours la séparation des activités de détail et d'investissement, ce qui devrait pourtant être la première des mesures à prendre afin de protéger les dépôts. Par ailleurs, aucune précision n'est donnée dans ce rapport concernant la résolution de crise pour les banques systémiques.

Tant qu'une véritable remise en cause de l'Union bancaire n'aura pas lieu, il sera impossible d'encadrer les activités bancaires afin de protéger notre économie.

 
  
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  Mara Bizzotto (ENF), per iscritto. ‒ Ho trovato la relazione dell'on. Gualtieri poco equilibrata e non condivisibile. Ritengo che questo testo sia troppo ottimista sia sul meccanismo di vigilanza unico sia sul bail-in, e non prenda minimamente in considerazione le responsabilità della BCE nell'attuale crisi bancaria che sta colpendo l'Italia e i piccoli risparmiatori; per tutti questi motivi ho votato contro di esso.

 
  
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  José Blanco López (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. ‒ Balsavau dėl šio pranešimo, kadangi bankų sąjunga yra svarbi priemonė, siekiant užtikrinti euro zonos bankų stabilumą ir atkurti pasitikėjimą jais, didinti finansinę integraciją, sumažinti Europos bankininkystės sistemos riziką bei neatsakingo elgesio riziką, prisidėti prie valstybių ir bankų sąsajų nutraukimo bei skatinti rizikos pasidalijimą pinigų sąjungoje. Europos Parlamentas ragina bankų sąjungoje užtikrinti platų atstovavimą, ateityje pagal nustatytas teisines taisykles ir procedūras įtraukiant ir pakviečiant dalyvauti nedalyvaujančių valstybių narių nacionalines kompetentingas institucijas, taip pat glaudžiau bendradarbiaujant su trečiosiomis valstybėmis už ES ribų. Be to, patvirtina, kad, siekiant užtikrinti veiksmingą sisteminės svarbos bankų reguliavimą ir priežiūrą, itin svarbu, kad nacionalinės kompetentingos institucijos glaudžiau derintų savo veiklą visoje ES bei tarptautiniu mastu. Parlamentas palankiai vertina tai, kad Europos Centrinis Bankas siekia pagerinti testavimo nepalankiausiomis makrosąlygomis modelį, siekdamas į testavimo nepalankiausiomis sąlygomis modelį integruoti tikroviškesnius dinaminius elementus ir įtraukti tinkamą likvidumo testavimą nepalankiausiomis sąlygomis, taip pat į platesnį modelį integruoti neigiamo poveikio plitimo bankininkystės sistemoje ir dvikryptės sąveikos su realiąja ekonomika ir šešėliniu bankų sektoriumi aspektus.

 
  
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  Simona Bonafè (S&D), per iscritto. ‒ I primi due pilastri dell'Unione bancaria (MVU e SRM), operativi rispettivamente da novembre 2014 e da gennaio 2016, stanno producendo i primi risultati. Tramite questi strumenti, l'UE mira da una parte a garantire una vigilanza uniforme delle banche degli Stati membri nel rispetto della loro diversità e dei loro modelli operativi, dall'altra a promuovere norme e procedure uniformi per la risoluzione ordinata delle banche in dissesto, con un effetto minimo sul sistema finanziario, sull'economia reale, sulle finanze pubbliche e sui cittadini d'Europa. Esistono margini di miglioramento dei due strumenti in termini di trasparenza, omogeneizzazione delle norme, snellimento delle procedure e perfezionamento dei meccanismi di prevenzione, aspetti sui quali il Parlamento pone l'attenzione.

Ho dunque votato a favore della relazione dell'on. Roberto Gualtieri, che sostiene oltretutto la necessità di arrivare al completamento dell'Unione bancaria con un sistema di garanzia comune dei depositi finanziato attraverso i contributi del settore finanziario.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. ‒ Podržavam ovo Izvješće o bankovnoj uniji – godišnje izvješće za 2015.

Konačni kompromis postignut u Odboru za ekonomsku i monetarnu politiku (ECON) uključuje ključne prioritete u vezi s potrebom da se potpomognu prva postignuća SSM-a za dovršetak jedinstvenog mehanizma kroz zajedničku fiskalnu blokadu.

Također podržavam postignuće da se izbjegne bilo kakva referenca na suvereni postupak nesolventnosti ili bilo kakva promjena suverenog tretmana duga kao preduvjet za postizanje dostignuća bankovne unije.

 
  
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  Renata Briano (S&D), per iscritto. ‒ L'Unione bancaria è fondamentale per garantire la stabilità e ripristinare la fiducia nelle banche della zona euro, rafforzare l'integrazione finanziaria, promuovere la ripartizione del rischio all'interno dell'Unione monetaria e contribuire a spezzare il legame tra i soggetti sovrani e le banche a livello nazionale.

Presupposto dell'Unione bancaria è che il Codice unico sia integrato da un meccanismo di vigilanza unico (MVU), da un meccanismo di risoluzione unico (SRM), da un sistema di garanzia depositi (SGD) e da un sostegno di bilancio efficace a livello di UE.

Secondo la relazione annuale del 2015 sull'Unione bancaria, l'istituzione del MVU ha dato ottimi risultati sia da un punto di vista operativo che in termini di qualità della vigilanza. Lo stesso vale per il lavoro svolto dal Comitato di risoluzione unico in cooperazione con le autorità nazionali di risoluzioni che hanno garantito il corretto funzionamento dello SRM.

Il Parlamento deve quindi sostenere la presentazione da parte della Commissione, di una proposta legislativa concernente le prime misure in vista dell'introduzione di un sistema europeo di garanzia dei depositi (EDIS), mediante la creazione di un meccanismo di riassicurazione a livello di UE per i sistemi nazionali di garanzia dei depositi.

 
  
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  Daniel Buda (PPE), în scris. ‒ Uniunea bancară reprezintă o componentă indispensabilă a uniunii monetare, fiind un element principal pentru crearea unei uniuni economice și monetare veritabile. Totuși, ceea ce se întâmplă în economia internațională este din cauza inflexibilității de care a dat dovadă întregul sistem bancar – din SUA până în Germania și din Germania până în Rusia.

Consider că circuitul banului în economie este de o importanță crucială. Totodată, atunci când apar situații imprevizibile în relația dintre debitori și bănci, trebuie luate măsuri care să-i sprijine pe cei aflați în dificultate de plată.

Uniunea bancară are un rol central în stimularea creșterii economice și în crearea de locuri de muncă la nivelul tuturor statelor membre. Mai mult, are un rol primordial în asigurarea stabilității și în restabilirea încrederii în băncile din zona euro, consolidând integrarea financiară și reducând riscurile din sistemul bancar european.

M-am exprimat în favoarea acestui raport deoarece consider că rolul uniunii bancare este fundamental în vederea asigurării prosperității economice.

 
  
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  Gianluca Buonanno (ENF), per iscritto. ‒ La relazione traccia un quadro troppo roseo per quanto concerne il meccanismo di vigilanza unico e rimarca l'importanza dello strumento del "bail in"; troviamo anche una prematura e ingiustificata apertura di credito verso MVU (meccanismo di vigilanza unico) ed una critica ai "sistemi bancari nazionali" individuati come ostacolo ad una vigilanza uniforme.

Ingiustificati – e tutti da verificare – i riconoscimenti alla BCE per la revisione delle proprie norme etiche (non esistono norme efficaci in materia di conflitto di interessi e di garanzie contro l'influenza indebita del settore finanziario). Nel frattempo manca un chiaro riferimento al principio fondamentale che la BCE DEVE garantire completamente i depositi bancari in caso di fallimento.

Considerando infine che l'Unione bancaria, pensata in questo modo, costituisce uno dei pilastri fondamentali per la governance monetaria dell'Euro, ho dato voto CONTRARIO alla relazione.

 
  
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  Soledad Cabezón Ruiz (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. ‒ L'union bancaire constitue la réponse européenne à la crise économique et financière de 2008. L'union bancaire est composée de trois piliers: le mécanisme de surveillance unique, le mécanisme de résolution unique et le système européen de garantie des dépôts.

Les deux premiers piliers ont récemment été mis en place. Ils permettent de prévenir les crises potentielles en surveillant le comportement des banques et d'être prêt en cas de crises avérées pour faire en sorte que l'économie européenne soit impactée le moins possible.

Il reste encore à déterminer le dernier pilier. Celui-ci devrait constituer une assurance supplémentaire pour les épargnants. Les discussions sur ce troisième volet de l'union bancaire sont actuellement en cours au Parlement européen. J'ai voté en faveur de ce texte qui est le premier rapport du Parlement sur l'union bancaire.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D), per iscritto. ‒ Dopo attenta riflessione e discussione in Aula, ho dato il mio voto favorevole alla relazione sull'Unione bancaria – Relazione annuale 2015, in quanto ritengo sia necessario realizzare e rafforzare l'Unione bancaria, come componente di un'autentica Unione economica e monetaria, e sono convinto che l'azzardo morale e la mancata ripartizione del rischio all'interno dell'unione monetaria sia un esiziale danno per l'intera economia mondiale.

Nell'ottica di ridurre i rischi nel sistema bancario, è strategica la qualità della normazione finanziaria e della governance, così come una maggiore trasparenza del processo legislativo nei servizi finanziari.

Affiancati a questi processi di buongoverno, vanno utilizzati, così come traspare dalla relazione alla quale mi associo, gli strumenti di politica monetaria della BCE come il Meccanismo di vigilanza unico, che si registra abbia dato buoni risultati operativi e di qualità della vigilanza.

È indubbio che la ripresa economica sia in corso, ma essa è fragile per la carenza delle riforme strutturali: in un'ottica macroprudenziale si deve porre l'accento sulla prevenzione delle fluttuazioni e non solo sul rafforzamento della resilienza agli shock; in un'ottica microprudenziale, poi, un sistema di garanzia dei depositi funzionante può prevenire il bail-out delle banche con il denaro dei contribuenti.

 
  
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  Matt Carthy (GUE/NGL), in writing. ‒ The intention behind this new Union and the report was supposedly to break the link between banks and sovereigns so as to avoid future taxpayer-financed bailouts (like those that were given to the banks between 2009-11).

Today, eight years into the crisis, there is still no meaningful regulation at either EU level or in Ireland which effectively breaks up the ‘too-big-to-fail’ banks and downsizes them. The European banking sector and the Irish banking sector are as concentrated and interconnected as ever.

None of these problems were addressed in Gualtieri’s annual report. Nor does the report address Mario Draghi’s obvious conflict of interest. As the Banking Union has been placed under the ECB, Draghi has become the EU’s chief bank supervisor. At the same time he is member of the private G30 club of top executives from the world’s biggest banks.

The annual report, which is the first of its kind, has two purposes: 1) to congratulate and rubberstamp the birth of a new bogus European institution; 2) to prepare Parliament’s position in the upcoming negotiations on the third and final pillar of the Union, a European Deposit Insurance Scheme.

It was for these reasons that I voted against this report.

 
  
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  James Carver (EFDD), in writing. ‒ This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. ‒ La relazione esprime la posizione del Parlamento europeo sullo stato dell'Unione bancaria analizzandone i tre pilastri portanti: meccanismo unico di supervisione (SSM), meccanismo unico di risoluzione (SRM) e il sistema di garanzia dei depositi europeo (EDIS).

Ho votato a sfavore dell'adozione di questa relazione in quanto esprime valutazioni diametralmente opposte alla mia posizione sul tema. La relazione, difatti, esprime ampia soddisfazione per i risultati raggiunti sinora con pochissime critiche. Il Movimento 5 Stelle deplora il concetto di Unione bancaria se non accompagnata da una riforma strutturale delle banche. L'SSM è uno strumento altamente critico per le modalità in cui viene condotto, ovvero per il fatto che non considera i rischi dei derivati falsando cosi la sistematicità delle banche.

Altra importante criticità che non è denunciata dalla relazione riguarda gli evidenti conflitti di interesse nella gestione tra politica monetaria e di supervisione in capo alla BCE. Infine, con questa relazione il Parlamento europeo non deplora l'illegalità dell'applicazione del bail-in.

 
  
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  Caterina Chinnici (S&D), per iscritto. ‒ Avviata nel 2012, dopo la decisione adottata dal Consiglio europeo in risposta alla crisi finanziaria iniziata nel 2007, l'Unione bancaria ha voluto essere la risposta europea per proteggere i Paesi della zona euro da nuove crisi che avrebbero potuto ulteriormente destabilizzare i mercati finanziari.

Tale decisione ha portato nel 2014 alla nascita del Meccanismo di vigilanza unico (MVU) che assegna alla BCE la vigilanza bancaria diretta e del Meccanismo di risoluzione unico (MRU) cui spetta il compito di predisporre misure in caso di dissesto bancario. Si tratta di strumenti atti a creare un quadro unico per la gestione del mercato finanziario e per trasferire gradualmente la vigilanza bancaria a livello dell'Unione.

La relazione di valutazione sull'attività dell'Unione bancaria ha messo in evidenza l'importante ruolo svolto dal MVU e dal MRU anche se, come si evince dal testo, esistono ancora alcune disfunzioni nel suo funzionamento. Il completamento dell'Unione bancaria si potrà raggiungere quando sarà avviato il sistema di assicurazione dei depositi (EDIS), necessario per tutelare i risparmiatori in caso di dissesto bancario.

Ho votato a favore della relazione in quanto individua gli ambiti per migliorare il funzionamento dell'Unione bancaria cosi da rendere il settore finanziario sicuro, solido e trasparente.

 
  
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  Λευτέρης Χριστοφόρου (PPE), γραπτώς. ‒ Στηρίζουμε την έκθεση και υπενθυμίζουμε πως, από κοινού με τον ΕΕΜ και τον ΕΜΕ, σε μια ουσιαστική ΤΕ θα πρέπει να εξασφαλίζεται η ικανότητα παροχής ενιαίου και υψηλού επιπέδου προστασίας των καταθέσεων, ανεξάρτητα από τη γεωγραφική θέση τους.

 
  
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  David Coburn (EFDD), in writing. ‒ This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. ‒ A união bancária é uma componente essencial da união económica e monetária da União Europeia e compreende três pilares fundamentais: o mecanismo único de supervisão, o mecanismo único de resolução e um sistema uniforme de garantia de depósitos.

Apoio o presente relatório que constitui o primeiro relatório anual da união bancária e que vem reforçar a premência de uma resposta comum europeia ao sistema bancário em geral reduzindo o risco da repetição dos efeitos negativos que se sentiram em toda a União com a recente crise contribuindo, assim, para a segurança e solidez das instituições de crédito e para a estabilidade do sistema financeiro.

Saúdo o pacote de medidas proposto pela Comissão sobre a partilha e redução dos riscos na união bancária, na medida em que o bom funcionamento de um sistema de garantia de depósitos financiado pelas contribuições do sector financeiro é uma das formas comprovadas para evitar o resgate de bancos com dinheiro dos contribuintes.

 
  
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  Birgit Collin-Langen (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe für den Bericht gestimmt, denn ich unterstütze die Initiative, jährlich einen Bericht über die Bankenunion zu verfassen. Als Mitgesetzgeber sind wir in der Verantwortung, das Vertrauen in unser Bankensystem wiederherzustellen. Es ist durchaus positiv zu bewerten, dass der SSM sowohl von seiner Struktur her als auch hinsichtlich der Qualität der Aufsicht Erfolge zeigt. Mithilfe dieses Aufsichtsmechanismus fördern wir einheitliche Wettbewerbsbedingungen auf dem Bankenmarkt und damit solide Kreditinstitute und stabile Finanzsysteme.

 
  
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  Jane Collins (EFDD), in writing. – This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. ‒ Considerando che si tratta di una relazione d'iniziativa che rappresenta il primo rapporto annuale sull'Unione bancaria, ho deciso di esprimere voto favorevole.

 
  
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  Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. ‒ The banking union plays an important role towards a genuine economic and monetary union which reduces risks of abuse in the European banking system. Within such a system, however, we cannot place more obstacles to SMEs. Tools such as the SME Supporting Factor are important, and initiatives for improved SME and innovation funding should be made more accessible to start-ups and SMEs.

 
  
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  Ignazio Corrao (EFDD), per iscritto. ‒ La relazione esprime soddisfazione per lo stato attuale dell'Unione bancaria, osservando i tre pilastri di quest'ultima, il meccanismo unico di supervisione (SSM), il meccanismo unico di risoluzione (SRM) e il sistema di garanzia dei depositi europeo (EDIS). Nonostante la relazione evidenzi i risultati positivi ottenuti dall'Unione bancaria, ritengo che questa abbia evidenziato più volte le sue debolezze. L'Unione bancaria infatti non ha saputo, ad esempio, risolvere le cause e le conseguenze dell'attuale fase di crisi europea, poiché la sola esistenza dell'UB è inutile se non accompagnata da una riforma strutturale delle banche.

È evidente ormai che il funzionamento delle banche si muove su conflitti di interessi tra la politica monetaria e politica di supervisione della BCE. A seguito delle problematiche osservate nella relazione e poiché ogni nostra denuncia è stata rigettata il mio voto non può che essere contrario.

 
  
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  Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe porque considero que la unión bancaria tan solo ha servido para extender a escala continental las políticas de excepción desarrolladas con los rescates financieros a la periferia europea. En concreto, asistimos a un reforzamiento de instituciones carentes de legitimidad democrática, como el BCE, mientras se impulsa un mercado bancario oligopolístico y transnacional que consolida el poder de las finanzas sobre la economía europea. Aquellos aspectos que podrían ser positivos, como la solidaridad europea en caso de quiebra bancaria, siguen sin desarrollarse, por lo que una vez más la construcción europea sirve únicamente a la institucionalización de las políticas neoliberales.

 
  
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  Andrea Cozzolino (S&D), per iscritto. ‒ L'Unione bancaria rappresenta la risposta che l'Unione europea ha dato alla crisi economica del 2008, nonché uno strumento essenziale per assicurare la stabilità della moneta unica e il sistema finanziario europeo.

La risoluzione del Parlamento europeo costituisce la prima valutazione annuale sul suo funzionamento. Con il mio voto a favore, prendo atto dei notevoli passi in avanti che si sono fatti nel corso del 2015, per quanto riguarda la creazione e l'avvio sia delle attività del meccanismo di vigilanza unico che del meccanismo di risoluzione unico. Al tempo stesso ritengo che la struttura dell'Unione bancaria sia ancora incompleta poiché necessita di essere migliorata ulteriormente nei dettagli, in particolare in merito a possibili effetti ingiusti del bail-in sui risparmiatori almeno in una prima fase di transizione, e per quanto riguarda la condivisione dei rischi attraverso una rapida adozione da parte delle istituzioni europee di un meccanismo europeo di assicurazione dei depositi.

 
  
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  Andi Cristea (S&D), în scris. ‒ Acesta este primul raport al Parlamentului European privind uniunea bancară. El include o evaluare a punerii în aplicare a Mecanismului unic de supraveghere pe deplin operațional, începând din noiembrie 2014, a mecanismului unic de rezoluție, însărcinat cu operațiunile de rezoluție din ianuarie 2016, precum și alte provocări pentru Uniunea bancară, în special realizarea celui de-al treilea pilon prin crearea unui sistem european de garantare a depozitelor și inițiative suplimentare în vederea reducerii riscurilor în sectorul bancar.

Uniunea bancară este una dintre realizările noastre cheie de la începutul crizei financiare din 2008, care poate să asigure sectoare financiare și bancare sigure și rezistente, să restabilească încrederea în rândul cetățenilor și să dezvolte investiții în economia reală.

În absența acestor elemente, Uniunea bancară nu poate fi considerată ca fiind finalizată și, prin urmare, în măsură să-și îndeplinească obiectivele și să reducă riscul.

 
  
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  Edward Czesak (ECR), na piśmie. ‒ Sprawozdanie roczne koncentruje się na sytuacji w unii bankowej funkcjonującej w oparciu o trzy filary – nadzór, rozdzielczość i zharmonizowane gwarantowanie depozytów. Chociaż unia bankowa przyniosła poprawę w zakresie rozdzielczości banków, jest jeszcze dużo pracy do zrobienia w celu wdrożenia systemu postępowania naprawczego wobec banków w UE. Dyrektywa BRRD nie jest jeszcze w pełni wdrożona, a banki i państwa są wciąż zależne od siebie w kwestii wypłacalności.

Sprawozdanie dotyka również, niestety tylko pobieżnie, konieczności zniesienia zerowej wagi ryzyka dla obligacji. Sprawozdanie wykazuje potrzebę „jednolitego i wysokiego poziomu ochrony depozytów, niezależnie od ich lokalizacji”. Jednak ujednolicenie ochrony przed zagrożeniami dla depozytów będzie redystrybucją ryzyka w UE, co prowadzić może do obniżenia poziomu ochrony depozytów w niektórych krajach, przy jednoczesnym wykorzystaniu innych. Mając powyższe na uwadze podjąłem decyzję o wstrzymaniu się od głosu.

 
  
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  Miriam Dalli (S&D), in writing. ‒ Following the financial crisis of 2008, the Banking Union aims and implements mechanisms to restore confidence in the banking sector. I am in favour of this report, as it welcomes the stability of restoring the confidence in euro area banks as well as taking into account that more needs to be done in order to have a fully functioning Banking Union. We need to continue working on the implementation of the Single Resolution Mechanism as well the finalisation of the Banking Union, with the completion of the EDIS.

I positively believe that we need to continue progress towards a safe and resilient financial and banking sector, and it is fundamental to protect our citizens from the failure of banks and financial firms. For these reasons I voted in favour of this report.

 
  
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  Daniel Dalton (ECR), in writing. ‒ The Banking Union annual report highlights how it has been a great achievement encouraging future representation in the Banking Union of national competent authorities and non-participating Member States. The ECR’s amendments, which acted as a counter-weight to these views, were rejected.

In addition, this report does not contain an explicit reference stating that the interests of non-Banking Union participants should be respected in light of the European Deposit Insurance Scheme. Furthermore the Single Supervisory Mechanism should not drive the legislative framework for non-participants of the Banking Union. Regarding the ‘too big to fail’ issue, since the UK has adopted its own legislation in this area, a swift agreement at EU level in this field would not be welcomed if it were to undermine the UK’s own regime. As a result, I voted against this report.

 
  
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  Michel Dantin (PPE), par écrit. ‒ Ce rapport présente la position du Parlement européen sur l’état de l’union bancaire dans son rapport annuel 2015. Nous appelons la Commission européenne et les superviseurs à envisager des solutions pour accroître les capacités de prêt de l'Union européenne. À ce titre, une des pistes privilégiées est l'augmentation des fonds propres de l'Union. Le rapport aborde également le système proposé de garantie des dépôts, visant à sécuriser l'épargne des citoyens dans les banques. Soutenant ces objectifs, j'ai voté en faveur du rapport.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – J'ai soutenu ce rapport sur l'union bancaire. Il est important que ce rapport soit rendu chaque année afin de faire état des différents mécanismes. Le mécanisme de surveillance unique et le mécanisme de résolution unique, deux des éléments clés de cette union bancaire, sont de plus en plus efficaces. Ils permettent une harmonisation au niveau européen de la réglementation et de la surveillance des activités bancaires. Le paquet législatif sur le système européen de garantie des dépôts, présenté par la Commission européenne le 24 novembre 2015, va permettre de rendre cette union bancaire plus forte, d'améliorer la stabilité financière et de renforcer la protection des dépôts.

 
  
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  Isabella De Monte (S&D), per iscritto. ‒ L'Unione bancaria è, senza dubbio, una delle iniziative più importanti che sono state intraprese durante la crisi economica e allo stesso tempo ridisegna il settore finanziario ed economico riprendendo i principi del trattato di Lisbona.

Infatti, l'Unione bancaria insieme con l'Unione dei mercati dei capitali risulta essere un passo decisivo per la formazione di canali efficienti e diretti per le politiche monetarie, che non sempre riescono a raggiungere l'attività economica a causa di sistemi finanziari inefficienti e non competitivi. L'integrazione finanziaria è un elemento di fondamentale importanza per la riduzione dell'azzardo morale e per spezzare il circolo vizioso tra debito sovrano e sistema bancario nazionale che ha amplificato in maniera drammatica gli effetti della crisi finanziaria.

Inoltre, questa relazione affronta due problemi fondamentali: le criticità nella sorveglianza bancaria e la mancata realizzazione del terzo pilastro. Infatti, la commissione ECON ritiene fondamentale modificare alcuni dei parametri che riguardano il potenziale rischio dei derivati presenti nei bilanci delle banche e allo stesso tempo valorizzare le banche che hanno una maggiore propensione ad esporsi nei confronti dell'economia reale. Infine, è necessario garantire la protezione uniforme dei depositi a prescindere dalla loro ubicazione. Con convinzione, voto a favore di questo testo.

 
  
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  Ангел Джамбазки (ECR), в писмена форма. ‒ Гласувах „въздържал се“ по годишния доклад относно банковия съюз, защото смятам, че ще трябва да мине още много време докато надзорът започне да функционира напълно ефективно. Предположението, че надзорът още сега ще може да се заеме с неотложните проблеми, свързани със слабата капитализация на отделни кредитни институции или дори на цели национални банкови системи, е нереалистично.

Докладът характеризира банковия съюз като носещ много подобрения за банките, но същевременно съществуват още много аспекти, които трябва да бъдат подобрени, за да може той да работи без регрес за данъкоплатците.

Не съм съгласен и с хармонизирането на правилата за защита на депозитите. Смятам, че този подход би могъл да има негативен ефект, като намали нивото на защита в някои държави членки.

 
  
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  Γεώργιος Επιτήδειος ( NI), γραπτώς. ‒ Η επιδίωξη μιας παγκόσμιας οικονομικής κινητοποίησης για να επιτευχθούν περισσότερα και καλύτερης ποιότητας τραπεζικά κεφάλαια συνθλίβει τις εθνικές οικονομίες και οδηγεί σε εξαθλίωση των πολιτών. Στα πλαίσια της διαρθρωτικής μεταρρύθμισης του τραπεζικού τομέα, η δημιουργία ενιαίου μηχανισμού εξυγίανσης και ενιαίου εποπτικού μηχανισμού με σκοπό την ενιαία τραπεζική εξυγίανση σε επίπεδο ΕΕ έχουν σαν αποτέλεσμα την επιβάρυνση των πολιτών, ιδιαίτερα των ελλήνων φορολογουμένων και καταθετών.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. ‒ A Europa tem dado passos importantes em prol da construção de uma União Bancária, porém é necessário criar um sistema único de garantia de depósitos para que o projeto fique concluído. O próximo passo deve ser dado em prol da criação de um sistema único de garantia de depósitos que ofereça proteção sobre os depósitos acima dos 100 mil euros como forma de garantir a credibilidade do projeto. Por outro lado, é necessário implementar medidas que reduzam o risco no sistema bancário e, em paralelo, criar um sistema único de garantia de depósitos, evitando desta forma mais atrasos no avanço da União Bancária. Votei favoravelmente.

 
  
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  Jonás Fernández (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Edouard Ferrand (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre: il s'agit d'une opération de communication, les réformes mises en place sont très loin de ce qu’il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. ‒ A União Bancária é mais uma demonstração das falsas soluções e das fugas em frente ensaiadas para resolver a profunda crise na e da UE, aprofundando a integração capitalista.

Para além de aprofundar o ataque à soberania dos Estados e promover a concentração monopolista do sector financeiro à escala da UE, esta União Bancária baseia-se num sistema de supervisão bancário que já deu provas na sua curta existência que não é eficaz, como dolorosamente sabemos em Portugal. O sistema de resolução e o seu fundo comum de resolução é curto e é claramente insuficiente, mesmo depois das perdas dos acionistas, pelo que os contribuintes serão seguramente novamente chamados a pagar para salvar os bancos sistémicos.

É, aliás, significativo que se avance com esta União Bancária antes da prometida restruturação do sistema bancário com uma pseudo-separação que representa outra aldrabice, para dar a impressão de que se está a fazer alguma coisa ficando tudo na mesma.

Sendo conhecida a nossa posição de princípio contra a União Bancária, o nosso voto neste relatório não poderia ser outro que não contra. O que se exige é a recuperação do controlo público da banca e do sistema financeiro, como garantia de um sistema financeiro ao serviço da economia e verdadeiramente seguro.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne ‒ Je nepochybné, že pokračuje hospodárske oživenie v Európe, ale najmä vzhľadom na nedostatočnú úroveň štrukturálnych reforiem, konvergencie a investícií a nadmernú závislosť od externých faktorov je zlepšenie situácie stále krehké a iba mierne, zatiaľ čo inflácia zostáva pod cieľovou hodnotou. Hoci možno pozorovať pokrok, dynamika poskytovania úverov je stále utlmená v mnohých jurisdikciách a veľký objem nesplácaných úverov zaťažuje mnohé európske bankové súvahy, čo obmedzuje ich schopnosť financovať hospodárstvo. Vytvorenie európskeho systému poistenia vkladov vyžaduje vykonávanie jednotného súboru pravidiel, ako aj prvého a druhého piliera BÚ, ako aj transpozíciu smernice o ozdravení a riešení krízových situácií bánk a smernice o systémoch ochrany vkladov pre všetky zúčastnené členské štáty a ďalšie opatrenia na dosiahnutie výrazného zníženia rizík európskeho bankového systému.

 
  
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  Lorenzo Fontana (ENF), per iscritto. ‒ Voto contrario alla relazione che non rispecchia la realtà dei fatti, e continua ad elogiare l'euro, moneta a cui sono sempre stato contrario.

 
  
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  Λάμπρος Φουντούλης ( NI), γραπτώς. ‒ Η επιδίωξη προς μια παγκόσμια οικονομική κινητοποίηση, για να επιτευχθούν περισσότερα και καλύτερης ποιότητας τραπεζικά κεφάλαια, συνθλίβει τις εθνικές οικονομίες και οδηγεί σε εξαθλίωση των πολιτών. Στα πλαίσια της διαρθρωτικής μεταρρύθμισης του τραπεζικού τομέα, η δημιουργία ενιαίου μηχανισμού εξυγίανσης και ενιαίου εποπτικού μηχανισμού με σκοπό την ενιαία τραπεζική εξυγίανση σε επίπεδο ΕΕ, έχει σαν αποτέλεσμα την επιβάρυνση των πολιτών, ιδιαίτερα των Ελλήνων φορολογουμένων και καταθετών. Για τους παραπάνω λόγους καταψηφίζω την Έκθεση σχετικά με την Τραπεζική Ένωση - Ετήσια έκθεση 2015.

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. ‒ Banking Union is one of our key achievements since the financial crisis in 2008 to ensure safe and resilient financial and banking sectors to restore confidence, investment in the real economy and a high level of protection for citizens from the failure of banks and financial firms.

I have fully supported the first steps: the Single Supervisory Mechanism (SSM), operational from November 2014, and the Single Resolution Mechanism (SRM), fully operational from the beginning of this year.

The third pillar – a common deposit insurance scheme – is unfortunately still missing, and work on a common fiscal backstop to be available as a last resort to support the Single Resolution Fund has not yet started. Together with the SSM and the SRM, the capacity to afford a uniform and high level of protection of deposits, irrespective of their location, should be ensured in an effective Banking Union. In the absence of these missing elements, the Banking Union cannot be considered as completed and therefore able to fulfil its ambition and reduce risk. It should be our priority for the coming year.

 
  
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  Iratxe García Pérez (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es fundamental que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que, en ningún caso, se deba interpretar que este informe apoya la introducción del establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Eider Gardiazabal Rubial (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. ‒ Oggi abbiamo approvato la relazione 2015 sullo stato dell'Unione bancaria in cui si evidenzia come l'istituzione del meccanismo unico di vigilanza possa rappresentare uno strumento positivo, sia dal punto di vista operativo sia in termini di qualità di vigilanza, tuttavia è importante sottolineare come vi siano ancora una serie di carenze e significativi margini di miglioramento.

In particolare, è necessario effettuare un coordinamento tra le politiche micro e macro-prudenziali anche in vista della necessaria, e mi auguro celere, revisione delle regole di Basilea III. Il credit crunch infatti, sebbene attenuato, costituisce ancora un freno pesante alla ripresa delle PMI, vero motore dell'economia. I requisiti di accesso al credito vanno quindi riformati al più presto per poter dare liquidità alle nostre aziende.

 
  
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  Jens Gieseke (PPE), schriftlich. ‒ Der Jahresbericht der Bankenunion ist ein grundlegender Bestandteil der Wirtschafts- und Währungsunion. Sowohl für die Realwirtschaft als auch für die Schaffung von Arbeitsplätzen spielt ein funktionierendes System der Bankenunion eine wichtige Rolle. Stabilität und Vertrauen in dieses sind für mich von enormer Wichtigkeit.

 
  
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  Nathan Gill (EFDD), in writing. ‒ This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Bruno Gollnisch (NI), par écrit. ‒ La crise de 2008 a révélé au grand jour ce dont on se doutait: l'irresponsabilité du secteur financier, voire sa capacité de nuisance pour l'économie réelle. Je crains que malgré certains efforts de régulation, y compris au niveau européen, cela n'ait pas changé.

Vous avez également profité de la situation, comme d'habitude, pour donner un peu plus de pouvoir à l'échelon européen, avec l'union bancaire. Il s'agit de centraliser la surveillance des établissements de crédit de la zone euro ainsi que les décisions portant sur leur sauvetage en cas de défaillance, en brisant le lien entre États souverains et banques nationales. Et désormais, ce seront les clients des banques qui seront mis à contribution pour les sauver.

Mais vous ne vous attaquez pas au fond du problème: sans la séparation bancaire, que vous refusez, les banques continueront de spéculer avec l'argent des déposants; vous ne vous attaquez pas sérieusement au "shadow banking", que les banques utilisent pour contourner vos règles prudentielles; la BCE ne cesse d'injecter plus de liquidités sur les marchés, mais elles ne profitent pas à l'économie réelle. Tant que vous vous mettrez au service de la finance plutôt que de forcer la finance à être au service de l'économie, rien n'avancera.

 
  
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  Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de este informe, que califica de éxito el primer año de andadura de la unión bancaria. Desde nuestro punto de vista, el principal problema que el proyecto debía enfrentar, la existencia de bancos sistémicos («too-big-to-fail»), no ha sido en absoluto resuelto, con el añadido de que algunos de estos bancos (como el Deutsche Bank) se encuentran hoy en un estado de insolvencia que amenaza de nuevo la estabilidad del conjunto de la Unión. Respecto al órgano supervisor, el MUS, consideramos que su desempeño durante la crisis griega, así como la violación de sus propias evaluaciones por parte del BCE, merecía una investigación y una condena de las que contiene el informe. Por último, respecto a la cuestión de la garantía de depósitos, que permitiría evitar contagios de deuda privada a deuda pública y equiparar el nivel de riesgo de los distintos bancos europeos, el informe es ambiguo reflejando los desacuerdos que existen al respecto entre los distintos sectores conservadores.

 
  
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  Antanas Guoga (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report. The report as adopted in ECON welcomes the evolution of a Banking Union and the establishment of the Single Supervisory Mechanism (SSM) and the Single Resolution Board (SRB). It supports the regulatory induced process of increasing banks’ capital and reducing leverage, but also points to the possible negative effects that may have on lending.

 
  
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  Sergio Gutiérrez Prieto (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Marian Harkin (ALDE), in writing. ‒ I, along with my group, fully supported the Annual Report on the Banking Union. This report, which follows up on the implementation and evolution of financial supervision in the EU, the so-called Banking Union, is paramount to monitor the harmonisation of supervisory tools at EU level. This will help to ensure that the financial crisis of 2008 will not be replicated by strengthening capital requirements and depositor protection and ultimately establishing a Single Supervisory Mechanism (SSM) and a Single Resolution Mechanism (SRM) for the euro area.

I was happy to support the regulatory induced process of increasing banks’ capital and reducing leverage, but I was also glad that the report pointed to the possible negative effects this may have on lending. Concerning the SRM, thankfully the report called for the rapid drawing-up of banks’ resolution plans and minimum requirements for assets to be bailed-in (so-called MREL, Minimum Requirements for Eligible Liabilities) in a possible bank resolution to shield against negative effects on the real economy.

 
  
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  Brian Hayes (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this report as I believe that a strong Banking Union is crucial for jobs and growth in the eurozone. It is right that we have a review of the Banking Union measures already put in place and make changes if necessary. Ultimately, this is all about the lending environment. Too many banks are still not in a position to lend properly to businesses and SMEs. Any further development of our Banking Union needs to put this at the forefront of the agenda.

 
  
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  Hans-Olaf Henkel (ECR), schriftlich. ‒ Der Jahresbericht zur Bankenunion 2015 begrüßt alle drei Säulen. Die erste Säule stellt der einheitliche Aufsichtsmechanismus (SSM) dar. Hierbei handelt es sich um einen Mechanismus, durch den die EZB Großbanken der Eurozone beaufsichtigen und so die Sicherheit und Solidität des europäischen Bankensystems gewährleisten soll. Die zweite Säule ist der einheitliche Abwicklungsmechanismus (SRM). Durch diesen gelten einheitliche Regeln für die Abwicklung oder Sanierung von notleidenden europäischen Banken. Laut der dritten Säule sollen Einlagen aller Sparer gemeinschaftlich versichert werden. Die Bankenunion lehne ich ab, da der Aufsichtsmechanismus die EZB unweigerlich vor erhebliche Interessenkonflikte stellt. Durch den SRM soll ein gemeinschaftlicher Fond geschaffen werden, aus dem die Sanierung der notleidenden Banken bezahlt werden soll. Da es allerdings deutlich wahrscheinlicher ist, dass Banken der südlichen Eurozone auf Hilfe angewiesen sind, führt der SRM zu einer faktischen Umverteilung von Geldern. Die gemeinsame Einlagensicherung führt zu einer Umverteilung und damit dazu, dass Sparer in Nordeuropa die Risiken der südeuropäischen übernehmen. Eine solche Umverteilung wird die durch den fehlenden Wechselkursmechanismus hervorgerufenen Divergenzen nicht lösen und ist somit abzulehnen.

Im Übrigen bin ich der Meinung, dass der Einheitseuro abgeschafft werden muss. Er führt zu Zwist und Zwietracht in Europa.

 
  
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  Mike Hookem (EFDD), in writing. ‒ This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), în scris. ‒ Acesta este primul raport al Parlamentului European despre uniunea bancară. Criza financiară, în 2008, ne-a reamintit că proiectul european este departe de a fi complet. Ne trebuie o reformă profundă a reglementării și supravegherii sistemului financiar, pentru a asigura o creștere economică durabilă și generatoare de locuri de muncă în Uniunea Europeană.

Primii pași au fost făcuți: Mecanismul unic de supraveghere, care funcționează din noiembrie 2014, și mecanismul unic de rezoluție, pe deplin operațional de la începutul acestui an.

Al treilea pilon important, un sistem comun de asigurare a depozitelor, se află într-un blocaj. Momentan putem să spunem că uniunea bancară nu este finalizată. Ar trebui să fie prioritatea noastră pentru anul următor.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. ‒ Glasovao sam za Izvješće o bankovnoj uniji – godišnje izvješće za 2015., budući da je bankovna unija neizostavni dio monetarne unije i temeljni element ekonomske i monetarne unije EU-a, te neophodna za stabilnost povjerenja u banke europodručja, jačanje financijske integracije, smanjenje rizika i moralnog hazarda te doprinosi promicanju podjele rizika unutar monetarne unije. Bankovna unija ima važnu ulogu u financiranju ulaganja te poticanju gospodarskog rasta. Podržavam uspostavu tri stupa bankarske unije, te u tom smislu podržavam postignute rezultate uspostavom jedinstvenog nadzornog mehanizma koji se pokazao uspješnim i s operativne točke gledišta i u pogledu kvalitete nadzora; postignute rezultate u uspostavi Jedinstvenog sanacijskog odbora i osnivanja nacionalnih sanacijskih tijela u državama članicama. Uspješna bankovna unija treba imati i sposobnost pružanja visoke i ujednačene razine zaštite depozita gdje je sustav osiguranja depozita koji se financira iz doprinosa financijskog sektora jedan od dokazanih načina da se izbjegne spašavanje banaka novcem poreznih obveznika.

 
  
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  Jean-François Jalkh (ENF), par écrit. – Ce rapport fait donc un état des lieux de l'avancement de l'union bancaire et des faiblesses encore présentes. Il convient d'ailleurs de constater que, huit ans après la crise, le système bancaire n'a fait que grossir, surtout en ce qui concerne le secteur bancaire parallèle. Même si le MSU permet d'améliorer la surveillance des banques et si les besoins en fonds propres ont été augmentés, les banques restent encore un danger immense pour l'économie mondiale.

De plus, aucune précision n'a été donnée quant à la résolution de crise pour les banques systémiques. Au-delà d'un bilan de 30 milliards d'euros, la résolution est du ressort de la BCE et non du MRU. Le travail effectué par les institutions européennes dans le cadre de l'union bancaire est une opération de communication visant à faire croire que l'Union européenne prend le taureau par les cornes. Or, les réformes mises en place sont très loin de ce qu'il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques.

La première des mesures devrait être de séparer les activités de détail et d'investissement afin de protéger les dépôts, ce qui est refusé de façon catégorique par l'Union européenne. J'ai donc voté contre ce texte.

 
  
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  Diane James (EFDD), in writing. – This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Petr Ježek (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of this resolution on the state of the Banking Union. Europe has made significant steps towards creating a Banking Union but the work is far from over. To fully complete the job, we first need to restore trust in our financial system. It is vital to restore trust between savers and their banks but also between Member States themselves.

This text also makes it clear that the European Commission and the European supervisory authorities conduct an in-depth assessment of the effect of increasing capital requirements in current and future legislation on credit supply, especially to small and medium-sized companies, which are the driving force of our real economy.

 
  
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  Marc Joulaud (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur du rapport de mon collègue Roberto Gualtieri sur le rapport annuel 2015 concernant l'union bancaire. L’union bancaire avance de manière incontestable en Europe. En effet les grandes banques européennes sont désormais supervisées par la Banque centrale européenne et il existe des règles communes pour les établissements en difficulté. Pour autant, il manque principalement aujourd'hui une garantie commune sur les dépôts bancaires. Je soutiens les progrès accomplis et le développement de nouvelles mesures dans le cadre de l'union bancaire qui pourra éviter des paniques financières comme celles que nous avons vécues en 2008.

Ce rapport a été adopté à une large majorité, ce dont je me félicite.

 
  
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  Barbara Kappel (ENF), schriftlich. ‒ Der dritten Säule der Bankenunion, der einheitlichen Einlagensicherung – nach der Einführung des einheitlichen Aufsichtsmechanismus (SSM) und des einheitlichen Abwicklungsmechanismus (SRM) – stehe ich äußerst kritisch gegenüber. Ein einheitliches hohes Niveau der Einlagensicherung – unabhängig vom Standort der Einlagen – senkt den Wettbewerb, lädt zum Trittbrettfahren ein und unterminiert Bail-in-Abwicklungen. Deshalb stimme ich gegen den vorliegenden Bericht.

 
  
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  Afzal Khan (S&D), in writing. ‒ I supported the report as it highlights the state of play of the Banking Union as well as the challenges it is still facing.

 
  
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  Bernd Kölmel (ECR), schriftlich. ‒ Der Jahresbericht zur Bankenunion 2015 begrüßt alle drei Säulen. Die erste Säule stellt der einheitliche Aufsichtsmechanismus (SSM) dar. Hierbei handelt es sich um einen Mechanismus, durch den die EZB Großbanken der Eurozone beaufsichtigen und so die Sicherheit und Solidität des europäischen Bankensystems gewährleisten soll. Die zweite Säule ist der einheitliche Abwicklungsmechanismus (SRM). Durch diesen gelten einheitliche Regeln für die Abwicklung oder Sanierung von notleidenden europäischen Banken. Die dritte Säule stellt die gemeinsame Einlagensicherung dar. Die Einlagen aller Sparer sollen gemeinschaftlich versichert werden.

Die Bankenunion lehne ich ab, da der Aufsichtsmechanismus die EZB unweigerlich vor erhebliche Interessenkonflikte stellt. Zum einen soll sie durch ihre Geldpolitik dafür sorgen, dass Banken möglichst florieren, andererseits soll sie die Banken gegebenenfalls mit Auflagen belegen. Durch den SRM soll ein gemeinschaftlicher Fond geschaffen werden, aus dem die Sanierung der notleidenden Banken bezahlt werden soll. Da es allerdings deutlich wahrscheinlicher ist, dass Banken der südlichen Eurozone auf Hilfe angewiesen sind, führt der SRM zu einer faktischen Umverteilung von Geldern. Die gemeinsame Einlagensicherung führt ebenfalls zu einer Umverteilung und damit dazu, dass Sparer in den nördlichen Mitgliedstaaten die Risiken der südeuropäischen übernehmen. Eine solche Umverteilung wird die durch den fehlenden Wechselkursmechanismus hervorgerufenen Divergenzen nicht lösen und ist somit abzulehnen. Aus diesem Grund habe ich den Bericht abgelehnt.

 
  
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  Stelios Kouloglou (GUE/NGL), in writing. ‒ This is the first report on Banking Union after the main elements have been settled: Bank recovery, the Single Resolution Mechanism and the Single Supervisory Mechanism. None of our amendments were included in order to improve the report. I regret the fact that the report is still vague on the main points, i.e. no criticism of the past achievements of the Banking Union, no explanation of how the ECB will handle its power concentration. This is why I voted against this report.

 
  
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   Giovanni La Via (PPE), per iscritto. L'Unione bancaria è fondamentale per garantire la stabilità e ripristinare la fiducia nelle banche della zona euro e rafforzare l'integrazione finanziaria, riducendo i rischi nel sistema bancario europeo.

Ho deciso di votare favorevolmente poiché l'Unione bancaria svolge un ruolo fondamentale nel finanziamento degli investimenti e, di conseguenza, nella promozione della crescita e nella creazione di occupazione in tutta l'UE. Il codice unico, in tale ambito, deve essere integrato da un meccanismo di vigilanza unico (MVU), da un meccanismo di risoluzione unico (SRM) e da un elevato livello di protezione dei depositi. In accordo con il relatore ritengo che, oltre all'MVU e all'SRM, dovrebbe essere garantita la capacità di offrire un livello di protezione uniforme ed elevato dei depositi, a prescindere dalla loro ubicazione. Ritengo, altresì, che la creazione del Comitato di risoluzione unico (SRB) e dell'istituzione delle autorità nazionali di risoluzione negli Stati membri, rivestano un ruolo fondamentale ai fini del corretto funzionamento dell'SRM.

 
  
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  Marine Le Pen (ENF), par écrit. ‒ J’ai voté contre le rapport annuel sur l’union bancaire. Le travail effectué par les institutions européennes dans le cadre de l’union bancaire est simplement une opération de communication visant à faire croire que l’Union européenne prend le taureau par les cornes.

Or, les réformes mises en place sont très loin de ce qu’il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques. La première des mesures devrait être de séparer les activités de détail et d’investissement afin de protéger les dépôts, ce qui est refusé de façon catégorique par l’UE.

 
  
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  Gilles Lebreton (ENF), par écrit. ‒ J’ai voté contre ce rapport car il fait l’éloge de l’Union bancaire qui constitue un réel danger pour la souveraineté de la France.

La vraie réforme à faire consisterait à séparer les activités de dépôt et d’investissement des banques afin de protéger les déposants.

 
  
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  Philippe Loiseau (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté CONTRE ce rapport afin d'exprimer mon désaccord avec la politique économique européenne, inefficace. Le texte présente le rapport annuel sur l'union bancaire. Il s'articule autour de ses trois piliers, le mécanisme de surveillance unique (MSU), le mécanisme de résolution unique (MRU), et la protection des dépôts. Après examen du texte, le constat est clair.

Depuis la crise de 2008, le système bancaire s'est agrandi, en particulier avec les banques parallèles. Les réformes mises en place sont éthérées. Il serait, pourtant, nécessaire de mettre en œuvre des moyens concrets et efficaces comme séparer le détail et l'investissement afin de protéger les dépôts.

 
  
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  Javi López (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Juan Fernando López Aguilar (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. ‒ He votado en contra de este informe porque considero que la unión bancaria tan solo ha servido para extender a escala continental las políticas de excepción desarrolladas con los rescates financieros a la periferia europea. En concreto, asistimos a un reforzamiento de instituciones carentes de legitimidad democrática, como el BCE, mientras se impulsa un mercado bancario oligopolístico y transnacional que consolida el poder de las finanzas sobre la economía europea. Aquellos aspectos que podrían ser positivos, como la solidaridad europea en caso de quiebra bancaria, siguen sin desarrollarse, por lo que una vez más la construcción europea sirve únicamente a la institucionalización de las políticas neoliberales.

 
  
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  Antonio López-Istúriz White (PPE), por escrito. ‒ La unión bancaria es un componente indispensable para una verdadera unión económica y monetaria. Anualmente la Comisión de Asuntos Económicos y Monetarios realiza un informe sobre la unión bancaria.

Este informe realiza una evaluación de los resultados de algunos de los instrumentos utilizados, como son el Mecanismo Único de Supervisión (MUS) y el Mecanismo Único de Resolución (MUR). El Parlamento se congratula de la creación del MUS, que ha dado buenos resultados desde su creación tanto desde un punto de vista operativo como por lo que respecta a la calidad de la supervisión, y lo considera un logro importante habida cuenta de la complejidad del proyecto y del escaso margen de tiempo disponible.

Por otro lado, celebra la eficaz puesta en marcha de la Junta Única de Resolución y del establecimiento de las autoridades nacionales de resolución en los Estados miembros.

Estos logros, impensables hace cinco años, muestran que las políticas diseñadas a raíz de la crisis financiera están dando frutos. Una coordinación más estrecha entre las autoridades nacionales competentes en toda la UE y a escala internacional es esencial para garantizar una regulación y supervisión eficaces. Por todo esto voto a favor del presente informe.

 
  
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  Bernd Lucke (ECR), schriftlich. ‒ Der Jahresbericht zur Bankenunion 2015 begrüßt alle drei Säulen. Die erste Säule stellt der einheitliche Aufsichtsmechanismus (SSM) dar. Hierbei handelt es sich um einen Mechanismus, durch den die EZB Großbanken der Eurozone beaufsichtigen und so die Sicherheit und Solidität des europäischen Bankensystems gewährleisten soll. Die zweite Säule ist der einheitliche Abwicklungsmechanismus (SRM). Durch diesen gelten einheitliche Regeln für die Abwicklung oder Sanierung von notleidenden europäischen Banken. Die dritte Säule stellt die gemeinsame Einlagensicherung dar. Die Einlagen aller Sparer sollen gemeinschaftlich versichert werden.

Die Bankenunion lehne ich ab, da der Aufsichtsmechanismus die EZB unweigerlich vor erhebliche Interessenkonflikte stellt. Zum einen soll sie durch ihre Geldpolitik dafür sorgen, dass Banken möglichst florieren, andererseits soll sie die Banken gegebenenfalls mit Auflagen belegen. Durch den SRM soll ein gemeinschaftlicher Fond geschaffen werden, aus dem die Sanierung der notleidenden Banken bezahlt werden soll. Da es allerdings deutlich wahrscheinlicher ist, dass Banken der südlichen Eurozone auf Hilfe angewiesen sind, führt der SRM zu einer faktischen Umverteilung von Geldern. Die gemeinsame Einlagensicherung führt ebenfalls zu einer Umverteilung und damit dazu, dass Sparer in den nördlichen Mitgliedstaaten die Risiken der südeuropäischen übernehmen. Eine solche Umverteilung wird die durch den fehlenden Wechselkursmechanismus hervorgerufenen Divergenzen nicht lösen und ist somit abzulehnen. Aus diesem Grund habe ich den Bericht abgelehnt.

 
  
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  Petr Mach (EFDD), písemně. ‒ Hlasoval jsem proti. Nesouhlasím s existencí bankovní unie v EU, chci naopak, aby euro bylo dobrovolné. Návrh také potvrzuje chybnou regulaci, na jejímž základě jsou vládní a evropské dluhopisy v bankovní regulaci hodnoceny jako aktiva s nulovým rizikem, což usnadňuje vládám zadlužování a banky vystavuje morálnímu hazardu.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. ‒ Uspostava bankovne unije, odnosno prvog i drugog stupa te jedinstvenog pravilnika, doprinijela je stabilnosti financijskog sustava u Europskoj uniji. Europske banke sada su puno stabilnije i otpornije nego je to bio slučaj prije krize. Upravo zato je nužno dovršiti bankovnu uniju, prije svega što prije uspostaviti Europski sustav osiguranja depozita. Trebamo vratiti povjerenje naših građana u bankovni sustav i zaštiti njihova sredstva. Ne mogu porezni obveznici snositi teret banaka u propadanju.

Iako stabilnije, banke su još uvijek opterećene visokom razinom nenaplativih zajmova što otežava kreditiranje. A upravo je financiranje gospodarstva, više ulaganja, ono što Europskoj uniji u ovom trenutnu najviše treba. Dovršetak bankovne unije i mjere za smanjivanje još uvijek prisutnih rizika upravo će omogućiti veće kreditiranje gospodarstva. Povoljnije i ujednačenije financiranje gospodarstva u čitavoj Europskoj uniji temelj je funkcioniranja jedinstvenog tržišta. Bez jednakog pristupa izvorima financiranja nema niti otvorene i poštene konkurencije.

Bankovna unija važna je za poticanje rasta i novo zapošljavanje te sam podržala izvješće zastupnika Gualtierija.

 
  
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  Vladimír Maňka (S&D), písomne Vytvorenie bankovej únie je odpoveďou na finančnú krízu. Je pre európsky finančný systém rozhodujúca. Prináša nové požiadavky na tých, ktorí spôsobujú dlhy. Cieľom je dôkladné a správne posudzovanie rizík. To pokladám z pohľadu udržania finančnej stability členských štátov a Únie za správny krok. Jednotný mechanizmus dohľadu a jednotný mechanizmus riešenia krízových situácií musia byť prepojené a vzájomne koordinované tak, aby poskytovali dostatočné záruky na predchádzanie a zabránenie vzniku situácií z roku 2007. Ani tieto opatrenia bez aktívnej účasti a prijímania opatrení členskými štátmi a Úniou v spolupráci s bankami však nemôžu byť a nebudú účinné. Je potrebné prijať konkrétne opatrenia, ktoré sfunkčnia a zjednotia postup riešenia bankových krízových situácií v celej Únií a zabezpečia skutočne vysokú a reálnu ochranu bankových vkladov, ktorá je nutným predpokladom finančnej istoty.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR), γραπτώς. ‒ Καταψηφίζω την έκθεση σχετικά με την Τραπεζική Ένωση – Ετήσια έκθεση για το 2015, για τους λόγους που ανέφερα αναλυτικά στην ομιλία μου στην Ολομέλεια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου στις 10/3/2016, καθώς και διότι η εν λόγω έκθεση δεν είναι πλήρης και τεκμηριωμένη.

 
  
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  Dominique Martin (ENF), par écrit. ‒ J'ai voté contre ce rapport. Il s'agit ici du rapport annuel sur l'union bancaire de la commission ECON, qui fait un état des lieux de l'avancement de l'union bancaire et des faiblesses encore présentes.

Il convient d'ailleurs de constater que, huit ans après la crise, le système bancaire n'a fait que grossir, surtout en ce qui concerne le secteur bancaire parallèle.

Le travail effectué par les institutions européennes dans le cadre de l'union bancaire est une opération de communication visant à faire croire que l'Union européenne prend le taureau par les cornes.

Or, les réformes mises en place sont très loin de ce qu'il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques.

La première des mesures devrait être de séparer les activités de détail et d'investissement afin de protéger les dépôts, ce qui est refusé de façon catégorique par l'Union européenne.

 
  
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  Gabriel Mato (PPE), por escrito. ‒ Europa debe avanzar hacia la creación de una unión bancaria más sólida, creando un sistema único de garantía de depósitos que ofrezca mayor protección. Y debemos trabajar para reducir los riesgos bancarios.

El informe sobre la unión bancaria correspondiente a 2015 ahonda en todas estas cuestiones y, por esa razón, voto a favor de la propuesta.

 
  
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  Emmanuel Maurel (S&D), par écrit. ‒ À rebours d'autres projets de libéralisation des marchés financiers qui ont cours en ce moment, l'union bancaire constitue l'un des projets les plus sensés de l'Union européenne: maîtriser le risque de défaut des banques, s'assurer qu'elles se renflouent sans appel à l'argent public et garantir les dépôts des épargnants.

Ce rapport d'initiative du Parlement, qui livre le bilan de ces trois piliers de l'Union bancaire, est bienvenu. Il livre un constat prudent mais positif sur le mécanisme de supervision unique des banques (le premier pilier) en soulignant qu'il avait estimé que les banques grecques n'avaient pas besoin, comme le demande la troïka, d'un renflouement de 25 milliards d'euros, mais au maximum de 14 milliards. Le Fonds de résolution unique (second pilier), est sur les rails, même s'il est réaffirmé qu'il doit devenir un fonds communautaire, et non pas une somme de fonds nationaux.

Enfin, la même problématique vaut pour la garantie des dépôts, troisième pilier cruellement manquant de l'Union bancaire, qui, pour jouer son rôle d'assurance, doit être commune et partagée, et ne pas se limiter à des garanties nationales. Malgré des demandes timides sur cet aspect, j'ai voté en faveur du rapport qui appelle à l'achèvement du projet.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. ‒ I voted in favour of this annual report on the Banking Union welcoming the establishment of the Single Resolution Mechanism, and the important role of the Single Supervisory Mechanism.

 
  
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  Joëlle Mélin (ENF), par écrit. ‒ Ce texte ne prend pas la mesure de ce qu'il conviendrait d'entreprendre pour limiter le pouvoir des banques. Je dois dire que l'UE est une fois de plus dans les faux-semblants en faisant croire à sa fermeté pour rester en définitive assez conciliante. Huit ans après la crise le secteur bancaire n'a fait que grossir.

En conséquence j'ai voté contre.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. ‒ I chose to support this report, which is the first annual report on the Banking Union. The report outlines the three pillars of the Banking Union: the single Supervisory Mechanism (SSM), the Single Resolution Mechanism (SRM) and the third pillar, the protection of deposits. I welcome the conclusions on the state of the Banking Union.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – Une des plus grandes constructions européennes au lendemain de la crise est l'union bancaire. Celle-ci vise à stabiliser le secteur financier en garantissant des règles et des garanties communes, ainsi qu'une surveillance à l'échelle européenne. Elle est aujourd'hui opérationnelle notamment via le mécanisme de surveillance unique et le mécanisme de résolution unique.

Quelque 128 banques de la zone euro ont ainsi été mises sous la surveillance de la BCE. L'Union bancaire n'est toutefois pas finalisée. Elle nécessite encore la création d'une garantie des dépôts bancaires commune. Cette réforme est en cours puisque la Commission a déposé une proposition législative à ce sujet.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne Banková únia zohrala významnú úlohu pri riešení finančnej krízy, a to najmä v krajinách, ktorých ekonomika bola najviac postihnutá. Zriadenie jednotného mechanizmu dohľadu bolo správnym krokom z hľadiska posilnenia kvality dohľadu a úspechom predovšetkým vzhľadom na krátky časový rámec, ktorý bol vytýčený pre jeho vznik. Budúca účasť vnútroštátnych príslušných orgánov nezúčastnených členských štátov, a predovšetkým užšia koordinácia činností týchto orgánov významne prispeje k zabezpečeniu účinnej regulácie a dohľadu nad dôležitými bankami Únie. Vytvorenie jednotného mechanizmu riešenia krízových situácií, resp. ustanovenie vnútroštátnych orgánov pre riešenie krízových situácií v členských krajinách má taktiež veľký potenciál zabezpečiť účinné fungovanie bankového sektoru i v čase kríz. V tomto kontexte je dôležité, aby členské štáty uskutočnili plnú transpozíciu smernice o ozdravení a riešení krízových situácií bánk. Vyššie uvedené nástroje by mali zabezpečiť schopnosť poskytovať jednotnú a vysokú úroveň ochrany vkladov bez ohľadu na ich umiestnenie, čo prispeje k prelomeniu prepojenia medzi bankami a štátnym dlhmi, obnoví dôveru vkladateľov, vytvorí rovnaké podmienky a v konečnom dôsledku posilní finančnú stabilitu. Predloženému návrhu vyjadrujem svoju podporu.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. ‒ I voted in favour of the annual report on the Banking Union because it has been one of our key achievements since the financial crisis in 2008 to ensure safe and resilient financial and banking sectors to restore confidence, investment in the real economy and a high level of protection for citizens from the failure of banks and financial firms. I fully supported the first steps: the Single Supervisory Mechanism (SSM), operational from November 2014, and the Single Resolution Mechanism (SRM) fully operational from the beginning of this year. The third pillar – a common deposit insurance scheme – is unfortunately still missing, and work on a common fiscal backstop to be available as a last resort to support the Single Resolution Fund has not yet started. In the absence of these missing elements, the Banking Union cannot be considered as completed and therefore able to fulfil its ambition and reduce risk. It should be our priority for the coming year.

 
  
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  Bernard Monot (ENF), par écrit. ‒ Ce rapport est le rapport annuel sur l'union bancaire de la commission ECON. Il s'articule autour des 3 piliers de l'union bancaire: le mécanisme de surveillance unique (MSU), le mécanisme de résolution unique (MRU) et la protection des dépôts.

Ce rapport fait donc un état des lieux de l'avancement de l'union bancaire et des faiblesses encore présentes. Et il convient de constater que, huit ans après la crise, le système bancaire n'a fait que grossir, surtout en ce qui concerne le secteur bancaire parallèle.

Même si le MSU permet d'améliorer la surveillance des banques et si les besoins en fonds propres ont été augmentés, les banques restent encore un danger immense pour l'économie mondiale.

Le travail effectué par les institutions européennes dans le cadre de l'union bancaire est une opération de communication visant à faire croire que l'Union européenne prend le taureau par les cornes.

Or, les réformes mises en place sont très loin de ce qu'il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques.

La première des mesures devrait être de séparer les activités de détail et d'investissement afin de protéger les dépôts, ce qui est refusé de façon catégorique par l'Union européenne.

Nous votons contre ce rapport.

 
  
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  Cláudia Monteiro de Aguiar (PPE), por escrito. ‒ A união bancária é fundamental para assegurar a estabilidade e recuperar a confiança nos bancos, reforçar a integração financeira e reduzir o risco no sistema bancário europeu.

O mecanismo único de supervisão (MUS) é o primeiro pilar da união bancária e visa garantir uma supervisão uniforme dos bancos dos Estados-Membros, estabelecer a igualdade de condições de concorrência no mercado bancário e contribuir para a segurança e solidez das instituições de crédito e para a estabilidade do sistema financeiro, no respeito pela diversidade dos bancos e pelos seus modelos de negócio.

Defendo que o Banco Central Europeu, na sua estratégia de supervisão, deve ponderar e salvaguardar o pluralismo e a diversidade dos modelos bancários na União Europeia, incluindo bancos mutualistas, cooperativos e de poupança, e respeitar o princípio da proporcionalidade.

A União Europeia deve diligenciar no sentido de garantir uma supervisão bancária atenta e eficaz, com a capacidade de proporcionar um nível elevado e uniforme de proteção dos depósitos, com a preocupação de recuperar a confiança dos depositantes, de estabelecer a igualdade de condições de concorrência e, mais importante, para reforçar a estabilidade financeira.

 
  
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  Sophie Montel (ENF), par écrit. ‒ Le travail effectué par les institutions européennes dans le cadre de l’Union bancaire est une opération de communication visant à faire croire que l’UE prend le taureau par les cornes. Or, les réformes mises en place sont très loin de ce qu’il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques.

La première des mesures devrait être de séparer les activités de détail et d’investissement afin de protéger les dépôts. Ce qui est refusé de façon catégorique par l’UE. C'est pourquoi j'ai voté CONTRE.

 
  
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  Nadine Morano (PPE), par écrit. ‒ La crise économique et financière que le monde a connue en 2008 a poussé l'Union européenne à adopter des mesures fortes et efficaces pour que ce type de crise ne se reproduise pas.

Le système d'union bancaire permet une surveillance unique des banques européennes par la BCE, un mécanisme de résolution unique en cas de faillite d'une banque par la mobilisation d'un fonds de résolution financé par le secteur bancaire et met en place un système européen de garantie des dépôts pour que les déposants ne soient pas les victimes de l'éventuelle défaillance d'un établissement bancaire. Je suis favorable à ce mécanisme. J'ai donc voté en faveur de ce rapport.

 
  
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  Renaud Muselier (PPE), par écrit. ‒ Le rapport annuel sur l'union bancaire européenne fait état d'une mise en place satisfaisante des mécanismes de surveillance et de résolution uniques. Nous restons néanmoins attentifs à la bonne mise en place du système de garantie des dépôts. Dans l'état, je soutiens l'adoption du rapport par le Parlement européen.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D), in writing. ‒ As a response to the financial crisis that emerged in 2008, the European Commission pursued a number of initiatives to create a safer and sounder financial sector for the single market. These initiatives, which include improved depositor protection and rules for managing failing banks and stronger prudential requirements for banks, form a set of rules for all financial actors in the 28 Member States of the EU. This set of rules is the foundation on which the Banking Union sits. I voted for this report that calls, amongst other things, for the implementation of the Banking Structural Reform which was conceived to reduce systemic risk.

 
  
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  Dan Nica (S&D), în scris. ‒ Uniunea bancară joacă un rol-cheie în finanțarea investițiilor și, prin urmare, în stimularea creșterii economice și a creării de locuri de muncă pe întreg teritoriul Uniunii.

Acest raport al Parlamentului European privind uniunea bancară include o evaluare a punerii în aplicare a Mecanismului unic de supraveghere (MUS) pe deplin operațional, începând din noiembrie 2014, mecanismul unic de rezoluție (MUR), însărcinat cu operațiunile de soluționare din ianuarie 2016, precum și alte provocări pentru uniunea bancară, în special realizarea celui de-al treilea pilon, printr-un sistem comun de garantare a depozitelor și inițiative suplimentare în vederea reducerii riscurilor în sectorul bancar.

Uniunea bancară este una dintre realizările-cheie după criza financiară din 2008, pentru a asigura sectoare financiare și bancare sigure și pentru a restabili încrederea, investițiile în economia reală și un nivel ridicat de protecție a cetățenilor în cazul eșecului băncilor și firmelor financiare.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. ‒ I voted for this resolution, which notes with satisfaction that the ethics rules of the ECB have been reviewed, and stresses the importance of effective rules on conflict of interests and safeguards against undue influence of the financial industry, on staff as well as on members of the governing bodies.

 
  
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  Norica Nicolai (ALDE), in writing. – In line with the rapporteur and the ECON Committee, I welcome the introduction of the Banking Union and the establishment of the Single Supervisory Mechanism and Single Resolution Mechanism for the eurozone in the aftermath of the financial crisis of 2008. I voted in favour of this annual report, as oversight over the implementation and development of financial supervision at the EU level functions as an important safeguard mechanism.

 
  
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  Luděk Niedermayer (PPE), písemně. ‒ Vítám tuto zprávu, která vůbec poprvé mapuje a hodnotí situaci v bankovní unii. Jednotný mechanismus dohledu a jednotný mechanismus pro řešení krizí jsou krokem směrem ke společnému trhu pro bankovní služby, po kterém ale musí následovat další, jako je poskytnutí vysoké úrovně ochrany vkladům v podobě vytvoření evropského systému pojištění vkladů (EDIS) či strukturální reforma bankovnictví, která by měla mít za cíl snížení systémového rizika a řešení problému finančních institucí, které jsou příliš velké na to, aby mohly padnout. Komise by také spolu s evropskými orgány dohledu měla provést komplexní posouzení kapitálových požadavků obsažených v současných a budoucích právních předpisech, zejména s cílem analyzovat jejich důsledky, pokud jde o podmínky financování malých a středních podniků a obecněji reálné ekonomiky.

 
  
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  Franz Obermayr (ENF), schriftlich. ‒ Ich habe mich gegen diesen Bericht ausgesprochen, da das gesamte bestehende Regelwerk der Bankenunion beendet werden sollte. Das Regelwerk ist auf drei Säulen aufgebaut, wobei die dritte Säule die einzelstaatlichen Einlagensicherungssysteme betrifft. Hier gilt ein einheitliches, hohes Niveau der Einlagensicherung unabhängig vom Standort der Einlagen. Dieser Aufbau lädt zum Trittbrettfahren ein und setzt völlig falsche Anreize.

 
  
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  Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. ‒ Toetasin. Pangandusliit loodi majanduskriisiga toimetulemise eesmärgil ja igal aastal avaldatakse tegevusaruanne, mis on oluline selle toimimise ja efektiivsuse kohta ülevaate andmiseks. Raport kiidab heaks ühtse järelevalvemehhanismi ja ühtse kriisilahendusnõukogu loomise ning rõhutab veel, kui oluline on eurotsooni liikmesriikide jaoks pangandusliidu tegevus riskide jagamise ja samaaegse vähendamise vallas.

 
  
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  Margot Parker (EFDD), in writing. ‒ This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. ‒ L'Unione bancaria è una componente indispensabile e un elemento essenziale di un'autentica Unione economica e monetaria. Tale Unione è fondamentale per garantire la stabilità e ripristinare la fiducia nelle banche della zona euro, rafforzare l'integrazione finanziaria e ridurre i rischi nel sistema bancario europeo. Considerando che l'Unione bancaria svolge un ruolo fondamentale nel finanziamento degli investimenti e, di conseguenza, nella promozione della crescita e nella creazione di occupazione in tutta l'UE, avrei espresso un voto positivo.

 
  
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  Eva Paunova (PPE), in writing. – With this report, that I have been particularly involved with as a shadow rapporteur, the European Parliament gives the deserved importance to risk-reduction measures, which will prevent moral hazard. It clearly states that if the costs for bank failures and insolvencies are to be mutualised, the risk must be contained to the maximum extent possible. The report anticipates further measures to achieve a substantial reduction of risks in the European banking system. Next to making sure that bail-in rules are consistently applied, it is paving the way for a review of the macro-prudential policy framework, the further reduction of national options and discretion and better handling of non-performing loans. Providing a clear incentive for reducing sovereign exposures and a balanced approach towards the third pillar of the Banking Union, the report makes a strong statement for a prudent and forward-looking system. I welcome the report and would like to thank all colleagues for their support and I look forward to our future work on Banking Union legislation.

 
  
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  Alojz Peterle (PPE), pisno. ‒ Takšna poročila o bančni uniji bodo izdelana letno, kar je po mojem mnenju premik v pravo smer za pravo sodelovanje parlamenta. Glede na to, da je prvi v vrsti teh letnih poročil, je bilo temu primerno tudi veliko število amandmajev, ki pa smo jih po mojem mnenju s skupnimi močmi in kompromisi z ostalimi političnimi strankami uspešno premostili. Najbolj kontroverzen del, kjer je bilo največ nestrinjanja, je bilo pri delu poročila, ki govori o EDIS. Pri tem moram poudariti, da je treba vzpostaviti enotna pravila za celotno EU, kdaj in kako se lahko ta mehanizem uporabi. Poleg tega podpiram delovanje SSM mehanizma, ki je ključnega pomena za delovanje bančne unije. V izjemno kratkem časovnem obdobju, kljub izjemni zapletenosti sistema, je namreč uspešno premagal izzive, institucije EU pa bo treba naprej spodbujati k implementaciji pozitivnih regulativnih sprememb na področju bančništva v srednjeročni prihodnosti za večjo vlogo v globalnem sistemu, ki pa v nobenem primeru ne smejo vplivati na zmanjšanje dostopnosti sredstev za financiranje držav članic ali pa posegati v delovanje trga in konkurence ter s tem vplivati na finančno stabilnost bank in držav članic.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. ‒ Jedinstveni nadzorni mehanizam i jedinstveni sanacijski mehanizam pokazali su se uspješnima, ali moramo nastaviti raditi na njihovu unaprjeđenju. Kvalitetan postupak zapošljavanja, sastavljanje priručnika za nadzor, uspostava IT infrastrukture i osnivanje zajedničkih nadzornih timova značajno su poboljšali operativni ustroj jedinstvenog nadzornog mehanizma što treba pozdraviti. Smatram da je svakako potrebno ukloniti nepotrebno administrativno opterećenje.

Članovi Odbora za ekonomsku i monetarnu politiku su dobro primijetili da strukturnu reformu banaka tek treba provesti i da je važno postojanje jednakih uvjeta u sektoru osiguranja. Smatram da bi posebnu pozornost trebalo posvetiti izvanbilančnim stavkama banaka, odnosno njihovom nadzoru, a potreban je i oprez u vezi s razvojem usporednog bankarskog sektora. Pridružujem se pozivima Komisiji da koristi uredbe umjesto direktiva kako bi se zajamčila usklađena provedba jedinstvenog nadzornog mehanizma diljem EU-a. Nužno je u okviru jedinstvenog sanacijskog mehanizma uspostaviti učinkovitu suradnju između jedinstvenog sanacijskog odbora i nacionalnih sanacijskih tijela.

Podupirem i zahtjeve za izradom planova sanacije sistemski važnih institucija, ujednačenom razinom zaštite depozita, kao i stav da oni koji preuzimaju rizik za isti budu i odgovorni.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. ‒ Bankovna unija je neophodna sastavnica monetarne unije i temeljni element istinske ekonomske i monetarne unije. Bankovna unija ima ključnu ulogu u financiranju ulaganja, a u skladu s tim i u poticanju rasta i otvaranja novih radnih mjesta diljem Europske Unije.

Vidljiva je potreba jedinstvenog nadzornog mehanizma kako bi se pospješila razina zaštite depozita. Stoga pozdravljam uspostavu jedinstvenog nadzornog mehanizma, jedinstvenog sanacijskog odbora i osnivanje nacionalnih sanacijskih tijela u državama članicama, koji bilježe izniman uspjeh. Smatram da treba težiti daljnjem napretku, unatoč iznimnom stupnju učinkovitosti koji su zajednički nadzorni timovi dosegli, posebno treba težiti za tim da se nacionalna nadležna tijela učinkovitije uključe u postupak odlučivanja.

Jedinstveni nadzorni mehanizam i jedinstveni sanacijski mehanizam predstavljaju korak naprijed prema zajedničkom tržištu bankovnih usluga, pri čemu prekogranična konsolidacija postaje privlačnija.

 
  
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  João Pimenta Lopes (GUE/NGL), por escrito. ‒ A União Bancária é bem demonstrativa das falsas soluções e das fugas em frente ensaiadas para resolver a profunda crise na e da UE, no processo de aprofundamento da integração capitalista.

Prossegue e acentua o ataque à soberania dos Estados, promove a concentração monopolista do setor financeiro à escala da UE, e baseia-se num sistema de supervisão bancário que é manifestamente ineficaz. O sistema e fundo comum de resolução são insuficientes e obrigarão, mais uma vez, a que sejam os contribuintes a pagar para salvar os bancos sistémicos.

Registamos e é significativo que se avance com esta União Bancária antes da prometida restruturação do sistema bancário. O que se exige, pelo contrário, é a recuperação do controlo público da banca e do sistema financeiro, como garantia de um sistema financeiro efetivamente seguro e verdadeiramente ao serviço da economia.

Sendo, por princípio, contra a União Bancária, votámos contra.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. – Pozdravljam ovo izvješće te ga u cijelosti podržavam. Gospodarski rast unutar bankovne unije i dalje nije dovoljno snažan te u tom smislu posebno pozdravljam izvjestiteljevu preporuku Komisiji da potakne uklanjanje nepotrebnih administrativnih zapreka kako na europskoj tako i nacionalnoj razini koje prije svega koče razvoj malih banaka. Također podržavam poziv na reformu nadzornog i regulatornog okvira financijskog sektora kao važnog čimbenika za povratak povjerenja ulagača, što u konačnici može potaknuti gospodarski rast i financijsku stabilnost.

Slažem se s izvješćem kako je za financijski oporavak ključno da i države članice u potpunosti provode Direktivu o oporavku i sanaciji banaka kojom se, između ostalog, utvrđuju načela da se posrnule banke ne bi trebale spašavati novcem poreznih obveznika, već da gubitke prvo moraju pokriti dioničari i vjerovnici.

 
  
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  Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. ‒ La relazione annuale sull'Unione bancaria rappresenta l'occasione per il Parlamento europeo di identificare le aree di criticità e le sfide poste dalla nuova architettura europea di vigilanza.

Il completamento dell'Unione bancaria porta con sé la necessità di affiancare a essa azioni volte a rilanciare la crescita e lo sviluppo e a rafforzare il governo economico dell'euro. Un'idea più solidale di Europa, regole comuni e istituzioni forti potrebbero aiutare ad affrontare meglio le sfide di un'economia globalizzata. Dopo l'Unione bancaria e l'Unione dei mercati dei capitali, l'obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare a un'unione fiscale, al servizio dell'economia reale e della creazione di occupazione. Ritengo che rilanciare la politica industriale europea e risolvere il problema dell'accesso al credito per le PMI dovrebbe rappresentare una delle priorità dell'Unione. Ho votato a favore della relazione e auspico che le banche continuino a sostenere l'economia reale, finanziando start-up, artigiani e piccole e medie imprese.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté pour ce rapport car il souligne les avancées de l'Europe sur le chemin de l'union bancaire. Il est important de rappeler qu'au cours des dernières années, des grandes banques européennes ont été placées sous la supervision de la Banque centrale européenne. Aussi, des règles communes pour l'aide aux établissements bancaires en difficulté ont émergé. Néanmoins, il s'agira d'être vigilant quant à la mise en œuvre d'une garantie des dépôts bancaires commune.

 
  
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  Julia Reid (EFDD), in writing. ‒ This non-legislative report paints far too rosy a picture of the state of the EU’s supervision of the banking system, accordingly UKIP voted against.

 
  
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  Sofia Ribeiro (PPE), por escrito. ‒ A presente resolução consiste, primeiramente, numa análise do Mecanismo Único de Supervisão (MUS), que considero que deverá ser melhorado. Votei favoravelmente este documento por concordar com a necessidade de alargar a representação da união bancária, através do futuro envolvimento e participação das autoridades nacionais competentes dos Estados-Membros não participantes.

Para além de saudar a estrutura operacional do MUS, apoio a formulação de propostas que visem reduzir a carga operacional das estruturas a todos os níveis e melhorar a eficácia do MUS.

Votei favoravelmente a presente resolução por concordar, também, que as equipas internas de resolução, como estruturas equivalentes às equipas conjuntas de supervisão do MUS, constituem uma boa base para organizar a cooperação no âmbito do Mecanismo Único de Resolução (MUR). Saliento, por isso, a importância de uma boa cooperação entre o MUR e as autoridades nacionais competentes. Por fim, congratulo o presente documento por salientar que o bom funcionamento de um sistema de garantia de depósitos financiado pelas contribuições do setor financeiro é uma das formas comprovadas para evitar o resgate de bancos com dinheiro dos contribuintes.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. ‒ Ce midi, l'intégration financière européenne était à l'honneur avec le vote du rapport Gualtieri sur l'union bancaire.

Dans ce premier rapport annuel sur l'union bancaire, les députés européens ont souligné l'avancée importante que constitue la mise en place depuis janvier 2016 du mécanisme de résolution unique, qui définit les règles de renflouement des banques par les investisseurs privés.

Un système juste qui repose sur une approche en cascade: lorsqu'une banque doit être sauvée, ce sont d'abord ses propriétaires (les actionnaires) qui seront appelés à contribution puis, dans un second temps, les créanciers et, ensuite, les détenteurs de dépôts de plus de 100 000 euros.

Des progrès restent à faire. Les députés européens ont pointé du doigt un chantier prioritaire avec l'adaptation de la réglementation des exigences de fonds propres (CRR et CRD IV) au cadre de l'union bancaire. Le Parlement européen a aussi insisté sur l'importance de renforcer les fonds propres des banques sans que cela agisse sur les capacités de prêt et la distribution de crédit. Un changement à cet égard est crucial tant ces derniers mois les banques ont "serré le robinet" de l'accès aux financements pour les particuliers et entrepreneurs créateurs de croissance et d'emploi.

 
  
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  Liliana Rodrigues (S&D), por escrito. ‒ O primeiro relatório anual sobre a União bancária. A União bancária é um mecanismo que serve para garantir a segurança e a resiliência do sector bancário, restaurar a confiança dos cidadãos nestas instituições, proporcionar o investimento na economia real e assegurar aos cidadãos um elevado nível de proteção face à falência dos bancos e firmas financeiras. Entre outras coisas, este relatório faz uma avaliação da supervisão bancária, do mecanismo único de resolução, da proposta para um sistema europeu de garantia de depósitos, das condições de financiamento das pequenas e médias empresas, etc.

 
  
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  Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Claude Rolin (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce projet de rapport 2015 sur l'union bancaire qui se félicite de l'état d'avancement de l'union bancaire en zone euro et de la proposition visant à créer un système européen de garantie des dépôts bancaires (EDIS). Le texte du rapport appelle à l'achèvement de l'union bancaire à travers la mise sur pied d'un régime unique pour les garanties des dépôts bancaires et d'un filet de sécurité ("backstop") pour le Fonds de résolution unique (SRF).

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), raštu. ‒ Pritariau šiai ataskiatai. Sveikinu tokių institucijų kaip Vieningas priežiūros mechanizmas ir Vieninga ginčų sprendimo taryba, įsteigimą.

Bankų sąjunga – svarbi priemonė, skirta užtikrinti euro zonos bankų stabilumą ir atkurti pasitikėjimą jais, didinti finansinę integraciją, sumažinti Europos bankininkystės sistemos riziką bei neatsakingo elgesio riziką, prisidėti prie valstybių ir bankų sąsajų nutraukimo bei skatinti rizikos pasidalijimą pinigų sąjungoje.

Pranešėjas teisingai ragina bankų sąjungoje užtikrinti platų atstovavimą, numatant galimybę ateityje pagal nustatytas taisykles pakviečiant dalyvauti ES nedalyvaujančių valstybių narių nacionalines kompetentingas institucijas, taip pat glaudžiau bendradarbiauti su trečiosiomis šalimis. Be to, sveikinu raginimą siekiant užtikrinti veiksmingą sisteminės svarbos bankų reguliavimą ir priežiūrą nacionalinėms kompetentingoms institucijoms glaudžiau derinti savo veiklą visoje ES bei tarptautiniu mastu.

Teigiamai vertinu Europos Centrinio Banko siekį pagerinti bankų atsparumo testavimo nepalankiausiomis makrosąlygomis modelį.

 
  
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  Pirkko Ruohonen-Lerner (ECR), kirjallinen. ‒ Gualtierin mietinnössä on paljon hyvää, mutta se menee liian pitkälle ehdottaessaan koko Euroopan kattavaa talletussuojajärjestelmää. Tästä syystä en voi kannattaa sitä.

Muutama perustelu. Pankkisektorit Euroopan pohjois- ja eteläosissa ovat kovin erilaiset. Myös riskit vaihtelevat.

Ymmärrän, että mietinnössä penätään luottamuksen palauttamista pankkisektorille. Luottamus on luonnollisesti kaiken pankkitoiminnan perusta. Kansalainen ei talleta yhtä ainoaa euroa säätötililleen ilman varmuutta, että rahat myös pysyvät tallessa.

Valitettavasti yhteinen euroalueen kattava talletussuojajärjestelmä toisi vakautta ja uskoa lähinnä niihin EU:n eteläisiin jäsenvaltioihin, missä hälytyskellojen pitäisi oikeasti soida.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. ‒ J'ai voté en faveur de ce rapport qui dresse un bilan de l'union bancaire pour l'année 2015. S'il convient de se féliciter de ce qui a été accompli, de nouvelles mesures doivent être prises.

L'union bancaire a permis de placer les plus grandes banques européennes sous la supervision de la Banque centrale européenne et de mettre sur pied des règles communes relatives à l'aide aux établissements qui connaissent des difficultés. L'Union européenne doit s'attacher à mettre en œuvre une garantie des dépôts bancaires commune afin d'offrir aux dépôts une protection européenne jusqu'à 100 000 euros.

J'ai donc voté en faveur de ce texte qui rappelle les avancées significatives vers une union bancaire plus solide, mais également le besoin d'une garantie des dépôts bancaires commune.

 
  
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  Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de este informe, que califica de éxito el primer año de andadura de la unión bancaria. Desde nuestro punto de vista, el principal problema que el proyecto debía enfrentar, la existencia de bancos sistémicos («too-big-to-fail»), no ha sido en absoluto resuelto, con el añadido de que algunos de estos bancos (como el Deutsche Bank) se encuentran hoy en un estado de insolvencia que amenaza de nuevo la estabilidad del conjunto de la Unión. Respecto al órgano supervisor, el MUS, consideramos que su desempeño durante la crisis griega, así como la violación de sus propias evaluaciones por parte del BCE, merecía una investigación y una condena de las que contiene el informe. Por último, respecto a la cuestión de la garantía de depósitos, que permitiría evitar contagios de deuda privada a deuda pública y equiparar el nivel de riesgo de los distintos bancos europeos, el informe es ambiguo reflejando los desacuerdos que existen al respecto entre los distintos sectores conservadores.

 
  
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  Christel Schaldemose (S&D), skriftlig. ‒ Den fælles bankunion er et vigtigt redskab til at sikre den finansielle sektor. Siden finanskrisen har bankunionen bidraget til et forsøg på at genoprette troværdigheden, til nye investeringer og et højere niveau af sikkerhed for borgere, der under krisen oplevede et bankkrak. Selv om man stadig mangler at fuldføre visse tiltag fremført i beretningen, støtter jeg beretningens konklusioner.

 
  
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  Sven Schulze (PPE), schriftlich. ‒ Ich habe für den Jahresbericht zur Bankenunion 2015 gestimmt, der neben einem Aufsichts- bzw. Überwachungsmechanismus und einem einheitlichen Bankenabwicklungsmechanismus auch die Einlagensicherung thematisiert, weil er Transparenz schafft und die Risiken in der gesamten Bankenunion sowohl verteilt als auch mindert.

Es ist wichtig, dass Änderungen an dem europäischen Einlagensicherungssystem in Zusammenarbeit mit dem europäischen Ausschuss für Systemrisiken nicht mit Reduzierungen der Finanzierung von Mitgliedstaaten oder finanzieller Instabilität einhergehen.

 
  
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  Siôn Simon (S&D), in writing. ‒ After the financial crisis in 2008, one of the key achievements was the move towards a Banking Union. It was designed to ensure the resilience and safety of the banking and financial sectors, as well as – crucially – to restore confidence and investment in the real economy and highlight the high level of protection which citizens need from the failure of banks/financial firms. I have supported the steps that have been undertaken to achieve these measures, but I cannot consider the Banking Union complete. It lacks some key elements, such as a common deposit insurance scheme.

In conclusion, this report has analysed the current situation of the Banking Union and raised priorities for where it should go from here. Hence, I voted in favour of this report and thank my colleague Roberto Gualtieri for the effort and work that he put into writing it.

 
  
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  Davor Škrlec (Verts/ALE), napisan. Pozitivno sam glasao za ovo izvješće, no ovo obrazloženje glasovanja nastaje kao kritika postojećem sustavu vrednovanja rada zastupnika u Europskom parlamentu isključivo na osnovu statističkog broja parlamentarnih aktivnosti potenciranog u Hrvatskoj, a koji zapravo ne odražava stvarnu kvalitetu i količinu rada, učinkovitost te ponajviše uspjeh zastupničkog djelovanja.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne ‒ Banková únia je neoddeliteľnou súčasťou menovej únie a základným stavebným kameňom skutočnej hospodárskej a menovej únie a účasť na nej je otvorená aj členským štátom, ktorých menou nie je euro. Banková únia je nástrojom na zabezpečenie stability a obnovu dôvery v banky eurozóny, zníženie rizika v európskom bankovníctve a hrá kľúčovú úlohu pri financovaní, a teda pri posilňovaní rastu a vytváraní pracovných príležitosti v celej EÚ. Jednotný mechanizmus dohľadu v bankovej únii je prvým pilierom bankovej únie a jeho cieľom je zabezpečiť jednotný a ucelený dohľad nad bankami zúčastňujúcich sa členských štátov, vytvoriť rovnocenné podmienky na bankovom trhu a prispievať k bezpečnosti a finančnému zdraviu úverových inštitúcií a stabilite finančného systému pri súčasnom rešpektovaní rôznorodosti bánk a ich obchodných modelov. Jednotný mechanizmus riešenia krízových situácií je druhým pilierom bankovej únie a jeho cieľom je zabezpečiť jednotné pravidlá a postupy a spoločný proces rozhodovania v záujme plynulého riešenia problému bánk na pokraji úpadku s minimálnym dosahom na zvyšok finančného systému, reálnu ekonomiku, bežných občanov alebo verejné financie v celej Európe.

 
  
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  Joachim Starbatty (ECR), schriftlich. ‒ Der Jahresbericht zur Bankenunion 2015 begrüßt alle drei Säulen. Die erste Säule stellt der einheitliche Aufsichtsmechanismus (SSM) dar. Hierbei handelt es sich um einen Mechanismus, durch den die EZB Großbanken der Eurozone beaufsichtigen und so die Sicherheit und Solidität des europäischen Bankensystems gewährleisten soll. Die zweite Säule ist der einheitliche Abwicklungsmechanismus (SRM). Durch diesen gelten einheitliche Regeln für die Abwicklung oder Sanierung von notleidenden europäischen Banken. Die dritte Säule stellt die gemeinsame Einlagensicherung dar. Die Einlagen aller Sparer sollen gemeinschaftlich versichert werden.

Die Bankenunion lehne ich ab, da der Aufsichtsmechanismus die EZB unweigerlich vor erhebliche Interessenkonflikte stellt. Zum einen soll sie durch ihre Geldpolitik dafür sorgen, dass Banken möglichst florieren, andererseits soll sie die Banken gegebenenfalls mit Auflagen belegen. Durch den SRM soll ein gemeinschaftlicher Fond geschaffen werden, aus dem die Sanierung der notleidenden Banken bezahlt werden soll. Da es allerdings deutlich wahrscheinlicher ist, dass Banken der südlichen Eurozone auf Hilfe angewiesen sind, führt der SRM zu einer faktischen Umverteilung von Geldern. Die gemeinsame Einlagensicherung führt ebenfalls zu einer Umverteilung und damit dazu, dass Sparer in den nördlichen Mitgliesstaaten die Risiken der südeuropäischen übernehmen. Eine solche Umverteilung wird die durch den fehlenden Wechselkursmechanismus hervorgerufenen Divergenzen nicht lösen und ist somit abzulehnen. Aus diesem Grund habe ich den Bericht abgelehnt.

 
  
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  Ivan Štefanec (PPE), písomne ‒ Banková únia má pri financovaní investícií a vytváraní pracovných miest nezastupiteľné miesto. O to viac je dôležitá otázka transparentnosti a dôvery voči účastníkom trhu a verejnosti. Je potrebné posilniť najmä finančnú stabilitu a nájsť vhodné riešenia na riadenie bankových kríz v budúcnosti, a to prostredníctvom dôsledného posúdenia možností dostupných najmä na základe právnych predpisov Únie.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. ‒ Bankovna unija je nužna za stabilnost i vraćanje povjerenja u banke eurozone, jačanje financijske integracije, smanjenje rizika u europskom bankarskom sustavu i moralnog hazarda te da doprinosi prekidanju veze između država i banaka i promicanju podjele rizika unutar monetarne unije. Bankovna unija ima ključnu ulogu u financiranju ulaganja, a u skladu s tim i u poticanju rasta i otvaranja novih radnih mjesta diljem EU-a.

U bankovnoj uniji bi uz jedinstvena pravila trebali postojati jedinstveni nadzorni mehanizam, jedinstveni sanacijski mehanizam, visoka i ujednačena razina zaštite depozita te učinkovita fiskalna zaštita na razini EU-a. U uspješnoj bankovnoj uniji uz jedinstveni nadzorni mehanizam i jedinstveni sanacijski mehanizam trebala bi postojati i sposobnost pružanja visoke i ujednačene razine zaštite depozita, neovisno o njihovoj lokaciji jer bi se tako doprinijelo stvarnom prekidanju začaranog kruga između država i banaka, vraćanju povjerenja štediša, stvaranju jednakih uvjeta i jačanju financijske stabilnosti.

Također smatram da se u svakom sustavu zaštite depozita uvijek mora izbjegavati nastanak bilo kakvog moralnoga hazarda i zajamčiti da oni koji preuzimaju rizik za to budu i odgovorni. Funkcionalan sustav osiguranja depozita koji se financira iz doprinosa financijskog sektora jedan je od dokazanih načina da se izbjegne spašavanje banaka novcem poreznih obveznika, te sam stoga podržao izvješće.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. ‒ I supported this report, which recognises that the Banking Union is instrumental in ensuring stability and restoring confidence in euro area banks, enhancing financial integration, reducing risk in the European banking system and moral hazard, contributing to breaking the link between sovereigns and banks and fostering risk-sharing within the monetary union.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE), napisan. ‒ Bankovna unija je temeljni element ekonomske i monetarne unije, nužan za stabilnost i povjerenje u banke u Europskoj uniji. Uz jedinstveni pravilnik bankovne unije ustanovljeni su i jedinstveni nadzorni mehanizam SSM, jedinstveni sanacijski mehanizam SRM i zajednički sustav osiguranja depozita kako bi se osigurala učinkovita fiskalna zaštita na razini Europske unije. Cilj prvog stupa bankovne unije SSM je zajamčiti ujednačen nadzor nad bankama EU-a, doprinijeti sigurnosti i stabilnosti kreditnih institucija i financijskog sustava te uspostaviti jednake uvjete na bankovnom tržištu. Drugi stup SRM jamči zajednički postupak odlučivanja za sanaciju propadajućih banki. Treći stup trenutačno se bavi usklađivanjem nacionalnih sustava osiguranja depozita, a s vremenom može zajamčiti istu razinu zaštite za sve depozite u EU-u, neovisno o lokaciji.

Da bismo izbjegli nove slučajeve spašavanja banaka velikim novčanim iznosima, povratili povjerenje ulagača te poduprli rast i financijsku stabilnost, moramo težiti većem, kvalitetnijem kapitalu banaka i stabilizaciji nadzornog i regulatornog okvira. Pozdravljam godišnje Izvješće o radu Bankovne unije, a posebno uspostavljanje SSM-a koji se pokazao izuzetno uspješnim s operativnog gledišta. Uzimajući u obzir kratki rok za uspostavu i složenost projekta, u potpunosti podržavam Izvješće i radujem se budućim uspjesima Bankovne unije.

 
  
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  Patricija Šulin (PPE), pisno. ‒ Glasovala sem za poročilo o bančni uniji – letno poročilo 2015. Zaupanje v bančni sistem ter v banke v evroobmočju je v času gospodarske in finančne krize močno upadlo. Kriza je močno prizadela bančni sektor, a hkrati tudi izpostavila številne slabosti bank. Podobno je bilo tudi v Sloveniji. Eden izmed problemov, s katerim smo se soočili v Sloveniji, je bil velik obseg slabo zavarovanih kreditov, ki so jih banke v času visoke gospodarske rasti odobrile podjetjem. Zaradi slabo zavarovanih kreditov banke tega denarja niso nikoli več videle. Pozdravljam vzpostavitev enotnega mehanizma nadzora, ki je bil vse od njegovega oblikovanja uspešen tako z operativnega vidika kot z vidika kakovosti nadzora. Je pa še ogromno priložnosti za izboljšave, na primer na ravni načrtovanja nadzornih ukrepov.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. ‒ Szavazatommal támogattam a Bankunióról szóló 2015. évi éves jelentést. A Bankunió a globális pénzügyi válság óta az EU egyik legfontosabb vívmánya. Azzal a céllal jött létre, hogy visszaállítsa a bizalmat, elősegítse a reálgazdaságba történő befektetések volumenének növekedését és egy magasabb szintű biztonságot nyújtson az állampolgárok számára a banki és a pénzügyi vállalatok esetleges csődjeivel szemben.

A jelentéstevő teljes képet adott a két, ma már teljesen működőképes pillér, az Egységes Felügyeleti Mechanizmus és az Egységes Szanálási Mechanizmus eddigi teljesítményéről. A számos, építő jellegű ajánlás közül különösen üdvözlendő az a felvetés, miszerint a kkv-k jobb finanszírozását célzó kezdeményezéseket terjesszék ki az induló vállalkozásokra, a mikrovállalkozásokra és a közepes piaci tőkeértékű vállalatokra. Ezen felül szintén támogatom a felügyeleti és szabályozási keret stabilizációját, mely fontos eleme a befektetői bizalom helyreállításának. Továbbá a jelentéstevőhöz hasonlóan szorgalmazom a pénzügyi szabályozásról és a fogyasztói jogokról szóló integrált európai szabálykönyv létrehozását, amely felváltaná a mostani bonyolult jogszabályt.

 
  
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  Adam Szejnfeld (PPE), na piśmie. ‒ Unia bankowa ma kluczowe znaczenie dla zapewnienia stabilności i przywrócenia zaufania do banków w strefie euro, wzmocnienia integracji finansowej, zmniejszenia ryzyka w europejskim systemie bankowym i pokusy nadużycia, przyczyniając się do zerwania powiązań między państwami a bankami.

Sprawozdanie PE dotyczące Unii Bankowej (UB) we właściwy sposób akcentuje korzyści wynikające z jej utworzenia oraz problemy, z jakimi UB nadal się spotyka, jak m.in. niekierowanie się przez Europejski Bank Centralny zasadą proporcjonalności w dostatecznym stopniu.

Sprawozdanie skupia się na trzech filarach UB: jednolitym mechanizmie nadzorczym, jednolitym mechanizmie restrukturyzacji i uporządkowanej likwidacji (SRM) oraz ochronie depozytów. Szczególnie skupiono się na nowym, trzecim filarze UB, który polega na zbliżeniu do siebie, nieskoordynowanych dotychczas, krajowych systemów gwarantowania depozytów.

Cieszę się, że w sprawozdaniu rocznym zawarto kwestie dotyczące Jednolitego Mechanizmu Nadzorczego, który okazał się sukcesem od momentu jego utworzenia zarówno pod względem operacyjnym, jak i pod względem jakości nadzoru.

 
  
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  Claudia Tapardel (S&D), în scris. ‒ Uniunea bancară reprezintă unul dintre principalele câștiguri în urma crizei financiare care a afectat Uniunea Europeană în 2008. Ca urmare a acestui demers întreprins de statele membre și de instituțiile europene au fost consolidate sectoarele financiare și bancare, asigurând siguranța și rezistența lor, și a fost restabilită încrederea în bănci, concomitent cu realizarea de investiții în economia reală și un grad ridicat de protecție pentru cetățeni.

Constituirea Mecanismului unic de supraveghere (MUS) în noiembrie 2014 și a mecanismului unic de rezoluție (MUR) au reprezentat primii pași către apariția unui nou pilon de reglementare a sectorului financiar-bancar la nivel european. Din păcate, în prezent acest pilon nu este încă pe deplin structurat, în lipsa unui mijloc comun de protecție fiscală pentru susținerea Fondului unic de rezoluție. În următorii ani este necesară dezvoltarea uniunii bancare în această direcție, prin înființarea unui sistem european de garantare a depozitelor (SEGD). Documentul actual este un prim pas în direcția bună; prin urmare, susțin adoptarea sa.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. ‒ L'union bancaire est une composante indispensable d'une union monétaire et l'un des principaux fondements d'une véritable union économique et monétaire (UEM), et elle est ouverte à la participation des États membres dont la monnaie n'est pas l'euro.

Nous encourageons une large représentation au sein de l'union bancaire par l'intermédiaire de l'engagement et de la participation futurs des autorités nationales compétentes d'États membres non participants, conformément aux règles et procédures juridiques établies, ainsi qu'à travers l'intensification de la coopération avec des pays tiers en dehors de l'Union européenne.

Une coordination plus étroite entre les autorités nationales compétentes au sein de l'Union et à l'échelon international est essentielle pour garantir une réglementation et un contrôle efficaces des banques d'importance systémique.

 
  
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  Pavel Telička (ALDE), in writing. ‒ The economic crisis that hit Europe in 2008 led not only to a catastrophic loss of jobs, but also to a major loss of confidence in the market and our national banking institutions. In response, we created the Banking Union, which has been indispensable in restoring stability and confidence in euro area banks, strengthening our monetary union, and above all leading to market confidence, boosting jobs and investment.

While, eight years later, our recovery remains modest and the risks high, the Banking Union remains the best instrument to put the European economy on the right path again. This is why I voted in favour of the Banking Union’s 2015 report. I particularly welcome the creation of the Single Supervisory Mechanism (SSM), which aims to ensure a uniform and homogeneous supervision of European banks, creating a level playing field in the banking market, and contributing to its safety and soundness, while endorsing the idea that the administrative burdens caused by this instrument must be kept to a minimum.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR), napisan. ‒ Kao neophodna sastavnica monetarne unije i temeljni element istinske ekonomske i monetarne unije, bankovna unija ima ključnu ulogu u financiranju ulaganja, a u skladu s tim i poticanju rasta i otvaranja novih radnih mjesta diljem EU-a, zbog čega je ovo izvješće izuzetno bitno jer se dotiče gorućih problema svih država članica EU-a.

U jednom dijelu izvješća navodi se da bi se depoziti mogli zaštititi na jedinstven način i na visokoj razini diljem Europe. Planirano rješavanje pitanja osiguranja rizika na razini zajednice smanjit će razinu zaštite u nekim zemljama, dok će druge zemlje od toga profitirati. Rezultat toga je preraspodjela koja ne doprinosi osiguravanju depozita. Gospodarski je oporavak, na sreću, u tijeku, ali je zbog nedostatne razine strukturnih reformi, konvergencije i ulaganja te prekomjerne ovisnosti o vanjskim faktorima još uvijek prilično slab.

U pogledu jedinstvenog nadzornog mehanizma u izvješću se daje suviše optimistična slika, jer proći će još mnogo vremena do početka učinkovitog funkcioniranja nadzora. Smatrati da je sustav nadzora već takav da se mogu prepoznati gorući problemi nedovoljne kapitalizacije pojedinih kreditnih institucija ili čak cijelih nacionalnih bankarskih sustava nema veze s realnim stanjem, stoga sam glasovala suzdržano.

 
  
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  Romana Tomc (PPE), pisno. ‒ Poročilo o bančni uniji – letno poročilo 2015 bi podprla, saj so bili v preteklem letu v EU narejeni prepoznani koraki k ustvarjanju bančne unije. Poslanci Evropskega parlamenta smo v preteklosti uspeli največje EU banke premakniti pod nadzor Evropske centralne banke, hkrati pa tudi sprejeti skupna določila glede spopadanja s finančnimi zahtevnostmi in bankami. Menim, da ustvarjanje učinkovite in transparentne bančne unije ostaja ključno področje, na katerem bomo morali v prihodnje poleg učinkovitega enotnega mehanizma nadzora in enotnega mehanizma za reševanje zagotoviti tudi resnično prekinitev povezave med državo in bankami, še bolj krepiti zaupanje vlagateljev, ustvarjati enake konkurenčne pogoje ter nenehno izboljševati finančno stabilnost. Verjamem, da bo delovanje na teh področjih vodilo tudi k odgovornejšemu delovanju tistih, ki prevzemajo tveganja.

 
  
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  Estefanía Torres Martínez (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de este informe, que califica de éxito el primer año de andadura de la unión bancaria. Desde nuestro punto de vista, el principal problema que el proyecto debía enfrentar, la existencia de bancos sistémicos («too-big-to-fail»), no ha sido en absoluto resuelto, con el añadido de que algunos de estos bancos (como el Deutsche Bank) se encuentran hoy en un estado de insolvencia que amenaza de nuevo la estabilidad del conjunto de la Unión. Respecto al órgano supervisor, el MUS, consideramos que su desempeño durante la crisis griega, así como la violación de sus propias evaluaciones por parte del BCE, merecía una investigación y una condena de las que contiene el informe. Por último, respecto a la cuestión de la garantía de depósitos, que permitiría evitar contagios de deuda privada a deuda pública y equiparar el nivel de riesgo de los distintos bancos europeos, el informe es ambiguo reflejando los desacuerdos que existen al respecto entre los distintos sectores conservadores.

 
  
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  Ulrike Trebesius (ECR), schriftlich. ‒ Der Jahresbericht zur Bankenunion 2015 begrüßt alle drei Säulen. Die erste Säule stellt der einheitliche Aufsichtsmechanismus (SSM) dar. Hierbei handelt es sich um einen Mechanismus, durch den die EZB Großbanken der Eurozone beaufsichtigen und so die Sicherheit und Solidität des europäischen Bankensystems gewährleisten soll. Die zweite Säule ist der einheitliche Abwicklungsmechanismus (SRM). Durch diesen gelten einheitliche Regeln für die Abwicklung oder Sanierung von notleidenden europäischen Banken. Die dritte Säule stellt die gemeinsame Einlagensicherung dar. Die Einlagen aller Sparer sollen gemeinschaftlich versichert werden.

Die Bankenunion lehne ich ab, da der Aufsichtsmechanismus die EZB unweigerlich vor erhebliche Interessenkonflikte stellt. Zum einen soll sie durch ihre Geldpolitik dafür sorgen, dass Banken möglichst florieren, andererseits soll sie die Banken gegebenenfalls mit Auflagen belegen. Durch den SRM soll ein gemeinschaftlicher Fond geschaffen werden, aus dem die Sanierung der notleidenden Banken bezahlt werden soll. Da es allerdings deutlich wahrscheinlicher ist, dass Banken der südlichen Eurozone auf Hilfe angewiesen sind, führt der SRM zu einer faktischen Umverteilung von Geldern. Die gemeinsame Einlagensicherung führt ebenfalls zu einer Umverteilung und damit dazu, dass Sparer in den nördlichen Mitgliedstaaten die Risiken der südeuropäischen übernehmen. Eine solche Umverteilung wird die durch den fehlenden Wechselkursmechanismus hervorgerufenen Divergenzen nicht lösen und ist somit abzulehnen. Aus diesem Grund habe ich den Bericht abgelehnt.

 
  
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  Mylène Troszczynski (ENF), par écrit. ‒ Le rapport fait donc un état des lieux de l'avancement de l'union bancaire et des faiblesses encore présentes.

Il convient de constater que, huit ans après la crise, le système bancaire n'a fait que grossir, surtout en ce qui concerne le secteur bancaire parallèle.

Même si le MSU permet d'améliorer la surveillance des banques et si les besoins en fonds propres ont été augmentés, les banques restent encore un danger immense pour l'économie mondiale. De plus, aucune précision n'a été donnée quant à la résolution de crise pour les banques systémiques. Au-delà d'un bilan de 30 milliards d'euros, la résolution est du ressort de la BCE et non du MRU.

Le travail effectué par les institutions européennes dans le cadre de l'union bancaire est une opération de communication visant à faire croire que l'Union européenne prend le taureau par les cornes.

Or, les réformes mises en place sont très loin de ce qu'il faudrait pour limiter le pouvoir de nuisance des banques.

La première des mesures devrait être de séparer les activités de détail et d'investissement afin de protéger les dépôts, ce qui est refusé de façon catégorique par l'Union européenne.

J'ai donc voté contre ce texte.

 
  
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  István Ujhelyi (S&D), írásban. ‒ A bankunió lényeges szerepet tölt be a stabilitás biztosításában és az euróövezet bankjaiba vetett bizalom helyreállításában, előmozdítja a pénzügyi integrációt, csökkenti a pénzügyi kockázatokat és az erkölcsi kockázatot az európai bankrendszeren belül, valamint hozzájárul az állam és a bankok közötti kapcsolat megszüntetéséhez, és a kockázatmegosztás elősegítéséhez a monetáris unión belül. A bankunió kulcsfontosságú szerepet játszik a beruházások finanszírozásában, következésképpen a növekedés és a munkahelyteremtés előmozdításában az EU egészében. Szavazatommal támogattam.

 
  
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  Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), por escrito. ‒ Hemos votado en contra de este informe, que califica de éxito el primer año de andadura de la unión bancaria. Desde nuestro punto de vista, el principal problema que el proyecto debía enfrentar, la existencia de bancos sistémicos («too-big-to-fail»), no ha sido en absoluto resuelto, con el añadido de que algunos de estos bancos (como el Deutsche Bank) se encuentran hoy en un estado de insolvencia que amenaza de nuevo la estabilidad del conjunto de la Unión. Respecto al órgano supervisor, el MUS, consideramos que su desempeño durante la crisis griega, así como la violación de sus propias evaluaciones por parte del BCE, merecía una investigación y una condena de las que contiene el informe. Por último, respecto a la cuestión de la garantía de depósitos, que permitiría evitar contagios de deuda privada a deuda pública y equiparar el nivel de riesgo de los distintos bancos europeos, el informe es ambiguo reflejando los desacuerdos que existen al respecto entre los distintos sectores conservadores.

 
  
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  Viktor Uspaskich (ALDE), raštu. – Palankiai vertinu tai, kad sėkmingai sukurta Bendra pertvarkymo valdyba ir valstybėse narėse įsteigtos nacionalinės pertvarkymo institucijos. Pažymiu, kad laikydamasi atitinkamų EBI standartų, Bendra pertvarkymo valdyba parengė pertvarkymo veiklos vadovus, kuriais siekiama skatinti nuoseklų, veiksmingą ir proporcingą požiūrį į pertvarkymo užduotis BPeM.

 
  
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  Ivo Vajgl (ALDE), in writing. ‒ I voted in favour of the report on the Banking Union, Annual Report 2015. The Banking Union is an EU-level banking supervision and resolution system. It is one of the crucial components of the EU’s attempt to create a true Economic and Monetary Union (EMU) and to reinstate confidence in the banking sector, which was seriously damaged due to the financial crisis.

The report assesses the work that has been done in 2015 as well as the mechanisms needed for supervision and regulation. The report equally focuses on the third pillar in the form of a European Deposit Insurance Scheme (EDIS), which constitutes a single scheme for guaranteed deposits.

 
  
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  Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE), por escrito. ‒ El informe pide a la Comisión y a los supervisores que evalúen cómo el incremento de las exigencias de capital a la banca en la legislación actual y futura puede afectar a la capacidad crediticia y, en consecuencia, a la oferta de crédito. También examina la propuesta de un sistema de garantía de depósitos, la organización del Fondo Único de Resolución y las reglas sobre la exposición de la banca a la deuda soberana. Hablamos de un documento equilibrado que ha contado con un amplio consenso, por lo que considero necesario votar a favor.

 
  
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  Elena Valenciano (S&D), por escrito. ‒ He votado a favor de este primer informe sobre la unión bancaria porque coincido con la valoración positiva que se hace de este nuevo paso en la construcción europea, imprescindible para conformar una auténtica unión económica y monetaria en clave federal.

Me parece adecuada la evaluación que se realiza del Mecanismo Único de Supervisión desde su puesta en marcha en noviembre de 2014, así como el apoyo al propuesto Sistema Europeo de Garantía de Depósitos, cuarta, y absolutamente necesaria, pata de la unión bancaria, junto a la regulación única para los veintiocho, la supervisión por el Banco Central Europeo para los diecinueve y la reestructuración y/o liquidación de entidades financieras domiciliadas en la zona del euro.

En este sentido, es muy importante que el Parlamento no demore la tramitación de la propuesta sobre el Sistema Europeo de Garantía de Depósitos en beneficio de los más de trescientos millones de ciudadanos que viven en la zona del euro, ni que esta se vincule a otros asuntos que no vienen al caso.

De ahí que en ningún caso cabe interpretar que este informe apoya introducir el establecimiento de límites a la compra de deuda soberana por parte de las entidades financieras fuera del marco de Basilea.

 
  
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  Marco Valli (EFDD), per iscritto. ‒ Nel corso di questa Plenaria è stata votata la prima relazione sull'Unione bancaria, che ha espresso un giudizio positivo che non ritengo giustificato. Crediamo, infatti, che l'Unione bancaria abbia già ampiamente dimostrato le sue fragilità, poiché poco risolutiva se non accompagnata da una riforma strutturale delle banche che preveda una netta separazione delle attività speculative da quelle tradizionali di credito all'economia reale.

Nel contesto della supervisione da parte dell'SSM, abbiamo criticato le modalità di conduzione dell'asset quality review, che considera solo il rischio del credito e non tiene conto in modo appropriato dei derivati, falsando così le valutazioni reali di rischio nelle banche. Inoltre, abbiamo sottolineato l'esistenza di conflitti di interesse nella gestione tra politica monetaria e supervisione da parte della BCE. Per quanto riguarda l'SRM, abbiamo denunciato sia l'illegalità del bail-in sia l'inutilità del single resolution fund che non presenta una dotazione sufficiente per gestire crisi bancarie di natura sistemica.

Crediamo, infine, che la proposta dell'EDIS sia troppo debole per tutelare realmente i depositi, che dovrebbero essere garantiti da una banca centrale che svolga la funzione di prestatore di ultima istanza. Il testo finale, frutto del compromesso fra socialisti e popolari, non ha incluso gran parte delle nostre istanze e per questo ho votato contro la relazione.

 
  
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  Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. ‒ Ik stemde vóór dit jaarverslag over de Europese Bankenunie. Dit verslag geeft een goede stand van zaken weer en benadrukt de uitdagingen die nog steeds voor ons liggen.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. ‒ Ce rapport porte sur les indices des prix à la consommation.

La Commission propose d’établir un cadre juridique uniforme pour le développement, et la diffusion des données sur des indices des prix (IPCH) à la consommation et en matière de logement.

L’IPCH sert à fournir une mesure de l’inflation utilisée pour calculer les valeurs économiques telles que les salaires, les loyers, les taux d’intérêt…

Améliorer les statistiques en ce domaine, faire en sorte qu’elles soient le plus objectives, impartiales et comparables possible dans tous les États membres et pour tous les produits me parait une bonne chose. Pourtant, nous avons constaté avec stupéfaction qu’après le trilogue entre les différentes institutions, la possibilité d’ajouter dans le calcul de l’inflation les produits de la prostitution, des stupéfiants, et des jeux de hasard ce qui légitime ces activités et va bien évidemment fausser les statistiques.

Mon groupe, la GUE/NGL, a déposé une série d’amendements pour retirer ces "produits" faisant référence à de curieuses "consommations". Aucun n’a été retenu.

J’ai donc voté donc contre ce rapport.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. ‒ A União Bancária, hoje em discussão, é mais uma demonstração das falsas soluções encontradas para resolver a profunda crise sistémica em que a UE se encontra há já mais de uma década.

Como é facilmente demonstrável, esta União Bancária não resolve coisa nenhuma. Baseia-se num sistema de supervisão bancário que já deu provas, na sua curta existência, que não é eficaz, como dolorosamente sabemos em Portugal. O sistema de resolução e o seu fundo comum de resolução é curto e é claramente insuficiente, mesmo depois das perdas dos acionistas, pelo que os contribuintes serão seguramente novamente chamados a pagar para salvar os bancos sistémicos.

E ler o regulamento que o diz, e passo a citar: "um regime de resolução eficaz deverá minimizar os custos a suportar pelos contribuintes” ou mais à frente, "com custos mínimos para os contribuintes e para a economia real".

É, aliás, significativo que se avance com esta união bancária antes da prometida restruturação do sistema bancário.

Sejamos claros, para nós, não há solução sólida sem uma recuperação do controlo público da banca e do sistema financeiro. Só assim teremos um sistema financeiro ao serviço da economia e verdadeiramente seguro para os cidadãos.

 
  
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  Harald Vilimsky (ENF), schriftlich. ‒ Der einheitliche Aufsichtsmechanismus (SSM), der eine einheitliche, homogene Aufsicht über die Banken der teilnehmenden Mitgliedstaaten erreichen soll, stellt die erste Säule dar. Der einheitliche Abwicklungsmechanismus (SRM), der für einheitliche Regeln und Verfahren und ein gemeinsames Beschlussverfahren für eine geordnete Abwicklung insolventer Banken sorgt, stellt die zweite Säule dar. Die dritte Säule betrifft die einzelstaatlichen Einlagensicherungssysteme – ein einheitliches, hohes Niveau der Einlagensicherung unabhängig vom Standort der Einlagen.

Dieses gesamte Regelwerk soll die Bankenunion vollenden, daher habe ich dagegen gestimmt.

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR), schriftlich. ‒ Der Entschließung des Parlaments zur Bankenunion – Jahresbericht 2015 habe ich nicht zugestimmt.

Als Schattenberichterstatterin habe ich versucht, diesen Bericht zu verbessern. Das ist nicht gelungen. Er greift auch nach seiner Verabschiedung nicht das Problem der Vermischung von Geldpolitik und Bankenaufsicht auf, er befürwortet weiterhin die Sozialisierung der Risiken aus den nationalen Einlagensicherungssystemen und ignoriert, dass die als Rechtsgrundlage für die Aufsicht bei der EZB gewählte Vorschrift des Art. 127 AEUV untauglich ist.

Über die viel fundamentaleren Probleme der Bankenunion haben wir im parlamentarischen Prozess gar nicht gesprochen. Deshalb wiederhole ich an dieser Stelle, dass die Bankenunion untauglich ist, die Probleme der Banken und des Euro als Währung zu lösen. Wir haben es mit einer Krise des Währungssystems zu tun, die zu einer chronischen Überschuldung der Banken geführt hat. Dieses Problem lässt sich nicht durch die Verlagerung der Aufsicht auf die europäische Ebene lösen. Das ist ausgeschlossen. Sobald die Krise des Euro wieder aufflammt, wird sich zeigen, wie nutz- und hilflos die Bankenunion ist. Stattdessen wird die EZB erneut auf Kosten der Sparer und Geldnutzer überschuldete Großbanken und Staaten retten.

 
  
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  Julie Ward (S&D), in writing. ‒ Although the banking union is a pillar of the monetary union that the UK is not party to, the increased economic stability it will provide is of great benefit to the British economy. Such moves may well help prevent or mitigate the next financial crisis.

I welcome the call in this report for banking union measures to take into account a diversity of business models, as cooperatives and mutuals have an important role to play in a more socially just and more democratic economy.

We must always keep at the forefront of our minds that the banking and financial services industry is exactly that: a service for the real economy, that must result in inclusive and sustainable growth. Never again must we promote the growth of our financial industries as an end in itself. The banking sector must be regulated to guarantee responsible decision-making for the benefit of ordinary working people and for those who are without employment. Again, this is something that the EU can deliver, and that the UK, unfortunately, could not or would not do alone.

 
  
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  Marco Zanni (EFDD), per iscritto. ‒ Per la prima volta, il Parlamento europeo si è espresso attraverso una relazione d'iniziativa sullo stato dell'Unione bancaria.

La relazione ha analizzato separatamente i tre pilastri dell'Unione bancaria: il meccanismo unico di supervisione (SSM), il meccanismo unico di risoluzione (SRM) e il sistema di garanzia dei depositi europeo (EDIS). Per ognuno di essi, si esprime soddisfazione per i risultati finora raggiunti. Sono state avanzate poche critiche e quasi nessuna proposta per favorire dei miglioramenti. Al contrario di quanto espresso nella relazione, il meccanismo messo in piedi con l'Unione bancaria ha già ampiamente mostrato le sue fragilità, non solo nel caso della supervisione, ma anche in quella della risoluzione, come si è visto dalle applicazioni del bail-in. Sebbene quest'unione risolva alcune conseguenze della crisi, essa non agisce sulle cause restando dunque uno strumento monco e inefficace.

 
  
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  Janusz Zemke (S&D), na piśmie. ‒ Pozytywnie oceniam sprawozdanie w sprawie funkcjonowania unii bankowej. Analizy wskazywały, że w 2015 roku nastąpiła poprawa sytuacji finansowej w sektorze bankowym w Europie. Wiele słabych banków zostało dokapitalizowanych, poprawiły też one jakość swojego zrządzania. Spadła liczba bankructw banków, tak dotkliwa nie tylko dla gospodarki, ale także dla klientów banków, czyli praktycznie dla wszystkich Europejczyków. Następuje poprawa w zakresie ogólnodostępnych informacji o funkcjonowaniu banków. Istotne znaczenie ma także umocnienie kompetencji Europejskiego Banku Centralnego, który potrafi obecnie szybciej i skuteczniej rozwiązywać różne problemy pojawiające się w sektorze finansowym. Wspólne zasady oceny banków na poziomie europejskim przynoszą zatem coraz lepsze efekty.

 
  
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  Carlos Zorrinho (S&D), por escrito. ‒ Votei favoravelmente o relatório Gualtieri por acreditar numa união bancária capaz de garantir a segurança e a resiliência do sector bancário e financeiro enquanto se assegura um elevado nível de proteção dos cidadãos contra a falência de bancos e a insolvência de entidades financeiras.

O grupo socialista tem apoiado, desde a primeira hora, os dois pilares desta união bancária: o Mecanismo Único de Supervisão e o Mecanismo Único de Resolução.

No entanto, sublinho que está ainda por cumprir o terceiro pilar desta união bancária: o Sistema Europeu de Seguro de Depósitos. Um sistema robusto de garantia de depósitos financiado pelas contribuições do sector financeiro poderá evitar o resgate de bancos com dinheiro dos contribuintes.

Na ausência deste elemento em falta, não se pode dar a União bancária por concluída e, portanto, capaz de cumprir a ambição a que se propõe. Deverá ser essa a nossa prioridade para o próximo ano.

 
  
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  Preşedintele. – Perioada consacrată explicațiilor privind voturile s-a încheiat.

 

9. Opravy hlasování a sdělení o úmyslu hlasovat: viz zápis
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(Ședința, suspendată la ora 13.35, a fost reluată la ora 15.00)

 
  
  

PRZEWODNICTWO: RYSZARD CZARNECKI
Wiceprzewodniczący

 

10. Schválení zápisu z předchozího zasedání: viz zápis
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11. Cenová krize v evropském odvětví vepřového masa (rozprava)
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  Przewodniczący. – Kolejnym punktem porządku dnia jest debata nad pytaniem wymagającym odpowiedzi ustnej skierowanym do Komisji przez Czesława Siekierskiego w imieniu Komisji Rolnictwa i Rozwoju Wsi w sprawie kryzysu cenowego w europejskim sektorze wieprzowiny (O-000020/2016) (2016/2581(RSP)) (B8-0118/2016).

 
  
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  Czesław Adam Siekierski, autor. Panie Przewodniczący! Panie Komisarzu! Podejmujemy ważne pytanie, gdyż problem jest wyjątkowo trudny, bardzo widoczny na rynku rolnym wieprzowiny w Unii Europejskiej, bardzo odczuwalny przez producentów trzody chlewnej. Wiemy, że tendencje światowe są takie, że od czterech lat obniżają się ceny artykułów żywnościowych. W roku 2015 ta obniżka cen światowych sięgnęła 15%, jednak pewną zaletą, wartością wspólnej polityki rolnej były działania na rzecz stabilizacji rynków rolnych, na rzecz stabilizacji dochodów rolników, ale także na rzecz stabilizacji relacji między podażą a popytem. Wiemy, że te osiągnięcia wspólnej polityki rolnej są doceniane przez społeczeństwo Europy, że są doceniane także przez rolników, ale sytuacja stała się wyjątkowo trudna i złożona. Mamy świadomość, że wspólna polityka rolna jest coraz bardziej uzależniona od wymiaru zewnętrznego – od tego, co się dzieje na rynkach światowych. Mówię w nawiązaniu do tego, o czym wspomniałem: o cenach żywności w ujęciu światowym.

Przechodzę do sformułowania pytania, które jest Państwu znane. Wciąż utrzymujące się rosyjskie embargo na import żywności zamknęło największy unijny rynek dla hodowców świń, dla sektora wieprzowiny, co stało się dodatkowym poważnym problemem obok tych wspomnianych wcześniej. Prowadzi to do silnej presji na obniżenie cen, wykraczające poza normalne cykliczne zmiany w sektorze wieprzowiny. Tak zwane cykle świńskie są rzeczą normalną, ale to, co się dzieje, przekracza sytuacje kryzysowe, jakie wystąpiły wcześniej.

Średnia wartość tusz wieprzowych klasy E w samym tylko grudniu spadła o 9%. Pamiętajmy, że grudzień to był okres przedświąteczny, a więc czas wzmożonych zakupów także na rynku. Wielu rolników Unii produkuje świnie poniżej kosztów produkcji. Zainteresowanie ostatnim programem pomocowym na rzecz prywatnego magazynowania jest znacznie wyższe niż w przypadku wcześniejszych programów. Jednakże wsparcie prywatnego magazynowania może nie wystarczyć, aby ustabilizować ceny i wzmocnić rynek. Przyszłe naciski na rynek mogą się pojawić i zapewne pojawią się, gdy produkty zaczną opuszczać magazyny, w których są zgromadzone, za przechowanie których płacimy, a więc nastąpi zwiększona podaż na rynek. To może znowu prowadzić do kolejnego spadku cen i jeszcze trudniejszej sytuacji dla producentów.

Komisja zadaje w związku z powyższym następujące pytania: czy Komisja Europejska zamierza podjąć w tej sytuacji dalsze działania po programie pomocy dla prywatnego magazynowania? Po drugie: jaki wpływ programu na rzecz prywatnego magazynowania przewiduje Komisja w kontekście wpływu na rynek oraz stabilności cen (o czym już wspominałem, gdyż to mięso wieprzowe wypłynie z powrotem z magazynu, nawet jeśli je tam teraz zatrzymamy, płacąc za jego przechowanie)?

Czy Komisja podejmie kroki, aby zapewnić, że dostępne środki finansowe z pomocy w ramach programu na rzecz prywatnego magazynowania trafią przede wszystkim do rolników, powtarzam – do rolników, którzy odczuwają tak wielkie trudności i potrzebują pomocy – czy znowu trafią w otoczenie rolników, do operatorów, pośredników? Wiemy, że w tym łańcuchu żywnościowym od pola do stołu rolnik jest najsłabszym ogniwem i zazwyczaj wszystkie kłopoty i problemy związane ze spadkiem cen przenoszą się od handlu poprzez producentów, pośredników do rolnika.

Jakie działania podejmie Komisja w kontekście embarga rosyjskiego, szczególnie w odniesieniu do zakazu dotychczasowego, dotyczącego także tłuszczu wieprzowego, smalcu, produktów z podrobów? Wiemy, że wprowadzenie embarga miało podteksty polityczne, nie wiązało się sytuacją na rynku rolnym, nie zawinili temu rolnicy. A sytuację mamy taką, że koszty ponoszą rolnicy, a embargo także politycznie nie przynosi skutków.

 
  
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  Johannes Hahn, Mitglied der Kommission. Herr Präsident, meine sehr verehrten Damen und Herren Abgeordnete! Der europäische Schweinesektor befindet sich in der Tat in einer sehr angespannten Situation. Die Hauptursache ist eine erhebliche Produktionsausweitung in den letzten beiden Jahren. Der Wegfall Russlands als Exportmarkt hat die Situation zwar verschärft, aber letztlich nicht alleine verursacht.

Die Kommission hat im Rahmen der gemeinsamen Marktordnung mit Beihilfen zur privaten Lagerhaltung von Schweinefleisch auf diese Situation reagiert, und im Januar dieses Jahres wurden 90 000 Tonnen Schweinefleisch mit einem Budget von ungefähr 27,6 Millionen Euro eingelagert. Sinn dieser Maßnahme ist es, dem Markt in Zeiten niedriger Preise am Anfang dieses Jahres kurzfristig Fleisch zu entziehen und nach dem saisonalen Preisanstieg im Frühsommer – da ist ja dann die Grillsaison in vollem Gange – wieder dosiert zuzuführen.

Das erklärt auch, warum die Kommission diese Marktmaßnahme immer nur für eine begrenzte Zeit einsetzen kann. Wenn die eingelagerte Menge zu groß ist, übersteigen die negativen Effekte die Markteffekte bei der Auslagerung der eingefrorenen Produkte.

Die jüngste Einlagerung hat den saisonalen Preisverfall im Januar gestoppt und hatte somit einen direkten Einfluss auf die landwirtschaftlichen Einkommen. Das Sicherheitsnetz hat also funktioniert.

Lassen Sie mich auch ganz klar und deutlich sagen: Maßnahmen der gemeinsamen Marktordnung wie zum Beispiel private Lagerhaltung können und sollen auch nicht Marktkräfte ersetzen. Sie können jedoch die notwendigen Marktanpassungen unterstützen. Wir sehen gegenwärtig klare Signale, dass der Markt reagiert.

Zusätzlich zu den direkten Marktstützungsmaßnahmen profitiert der Schweinesektor vom Solidaritätspakt, den die Kommission im September 2015 verabschiedet hat. Dies beinhaltet die Möglichkeit gezielter Maßnahmen im Tierhaltungssektor für ein Gesamtvolumen von 420 Millionen Euro.

Was die sanitären Handelsbeschränkungen Russlands für Fett, Speck und Nebenprodukte angeht, hat die Kommission bereits 2014 ein WTO-Verfahren angestrengt. Obwohl noch keine offizielle WTO-Entscheidung vorliegt, deuten alle vorläufigen Informationen aus Genf auf eine Bestätigung der EU-Position hin. Dies wird zweifelsohne die Verhandlungsposition der Kommission bezüglich eines Marktzugangs stärken.

Lassen Sie mich abschließend festhalten, dass die Kommission die Marktsituation sehr aufmerksam im Auge behält und, wie in der Vergangenheit, eventuell erforderliche Maßnahmen zeitnah treffen wird.

 
  
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  Daniel Buda, în numele grupului PPE. Domnule președinte, agricultura la nivel european trece prin momente extrem de dificile, generate de embargoul impus de Rusia și de imposibilitatea găsirii de noi piețe. Sectorul creșterii porcilor este extrem de afectat. Astăzi, se produce 1 kg de carne cu 1,25 de euro și se vinde cu 0,78 de Euro. Această situație este intolerabilă, în condițiile în care prețul cărnii la raft nu a suferit modificări corelative, întrebându-ne, nu doar retoric, pentru cine muncesc fermierii? Cu siguranță nu pentru consumatori!

Recenta măsură luată de Comisie pentru sprijinirea acestui sector, și anume depozitarea privată, chiar dacă este superioară schemelor anterioare, nu este suficientă pentru a stabiliza prețurile și a ajuta crescătorii de porci. Mai mult, în unele state membre această schemă s-a dovedit a fi ineficientă, fie că vorbim de Franța sau de România, dat fiind faptul că, pur și simplu, nu există suficiente spații pentru depozitarea privată. Comisia ar trebui să identifice noi mecanisme de sprijin al acestui sector și să se asigure că banii alocați ajung într-adevăr acolo unde trebuie.

De asemenea, solicit Comisiei Europene să-și reconsidere poziția față de porcul românesc, crescut într-un teritoriu liber de pestă porcină clasică de aproape opt ani și să permită comerțul liber cu acesta în spațiul european. Este inadmisibil ca România să-și fi îndeplinit toate obligațiile sanitar-veterinare, iar funcționarii din cadrul Comisiei Europene să nu-și facă timp să analizeze această situație și să o deblocheze.

 
  
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  Eric Andrieu, au nom du groupe S&D. Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, vous nous dites que les revenus des agriculteurs, des éleveurs de porcs se sont stabilisés. Nous ne devons pas vivre dans la même Europe! Dans un pays comme la France, aujourd'hui, un agriculteur se suicide tous les deux jours, et ce depuis dix ans maintenant.

L'agriculture vit une crise profonde et cette crise n'est pas spécifique à la France. Partout en Europe, la situation se dégrade. Ce qui est vrai pour le porc l'est également pour le lait et les fruits et légumes. À ce titre, je regrette que nous n'ayons pas pu avoir un débat en plénière sur la crise agricole globale – un débat en début de semaine –, ce qui aurait permis à nos collègues députés d'être plus nombreux, et, surtout, un débat en présence du commissaire à l'agriculture et au développement rural.

Monsieur Hogan, votre absence aujourd'hui est signe de mépris à notre encontre, mais surtout à l'encontre des milliers d'agriculteurs qui souffrent et sont en désespérance. 30 % des éleveurs de porcs sont en situation de crise et 10 % ont déjà fait faillite depuis le début de cette crise. Votre Commission, Monsieur le Commissaire Hogan, s'est trompée dans ses anticipations depuis plus de deux ans. Nous sommes confrontés à une crise de marché et, comme vous le savez, seule la Commission européenne a le pouvoir de réguler.

Je vous demande, Monsieur le Commissaire, une fois encore, de nous écouter avant le Conseil du 14 mars 2016. Utilisez les articles 221 et 222 de l'OCM unique, qui vous permettent de prendre des mesures exceptionnelles de réduction de la production, comme l'abattage des truies, la diminution du poids des carcasses. 3 kilos de moins par carcasse régleraient aujourd'hui le problème de la surproduction. Rouvrez les mesures de stockage privé avec une meilleure adaptation de la liste des produits stockables pouvant être vendus à l'exportation. Mettez en place l'étiquetage sur l'origine des viandes transformées, comme le réclament les consommateurs et comme nous vous le demandons depuis maintenant plus de deux ans.

Enfin, Monsieur le Commissaire, déployez, comme cela a été dit par M. Siekierski, une action diplomatique cohérente et pertinente pour arriver à lever l'embargo sanitaire russe. Mettez-y tous les moyens nécessaires. Nous mesurons la difficulté de l'exercice, mais aujourd'hui, la solution n'est pas d'aller chercher des nouveaux marchés sur les autres continents du monde, mais de régler le problème de l'embargo avec la Russie.

 
  
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  Janusz Wojciechowski, w imieniu grupy ECR. Panie Przewodniczący! Sytuacja rolników–hodowców trzody chlewnej w Unii Europejskiej jest trudna w całej Unii, ale jest szczególnie trudna w niektórych krajach, a zwłaszcza w moim kraju, w Polsce. Na hodowców trzody w Polsce spadły trzy plagi geograficzne: afrykański pomór świń, rosyjskie embargo i europejska polityka rolna – polityka, która nie chroni w szczególności małych producentów, właścicieli małych rodzinnych gospodarstw rolnych, ale sprzyja koncentracji produkcji i wielkim gospodarstwom.

Potrzebne są zdecydowane działania, żeby poprawić sytuację, bo na przykład w Polsce jeszcze 8 lat temu mieliśmy 19 milionów sztuk trzody chlewnej, a dzisiaj nie ma nawet połowy tej liczby. Potrzebne jest wsparcie dla producentów trzody chlewnej, potrzebny jest powrót do dopłat do przechowalnictwa wieprzowiny, potrzebne są działania otwierające nowe rynki zbytu, dotacje wywozowe, eksportowe – to są środki, które mogą i powinny poprawić sytuację, która jest naprawdę dramatyczna. Producenci trzody chlewnej naprawdę błagają, proszą i żądają pomocy Unii Europejskiej.

 
  
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  Jan Huitema, namens de ALDE-Fractie. De varkensprijs is fors gedaald als gevolg van overproductie en een gesloten Russische markt. De Russische markt moet worden opengesteld voor producten die geen onderdeel zijn van het politiek embargo, maar geboycot worden als gevolg van de vermeende Afrikaanse varkenspest. We moeten als de wiedeweerga alternatieve afzetmarkten openbreken. Japan is hiervan een goed voorbeeld.

Maar het allerbelangrijkste is dat we ons richten op structurele oplossingen. De positie van de varkenshouder in de keten moet worden verbeterd, bijvoorbeeld door middel van producentenorganisaties. Europese varkenshouders moeten fors investeren om te voldoen aan strenge eisen op het gebied van dierenwelzijn en milieu. Deze investeringen moeten de varkenshouders uit de markt terug kunnen verdienen. Een gelijk speelveld in de EU is van ongekend belang.

In sommige landen wordt geld uit Brussel gebruikt om de varkensvleesproductie verder te verhogen, terwijl er een overschot is. Bovendien worden Europese afspraken lang niet overal op de juiste manier nagekomen. Het is fantastisch om te zien dat de sector zelf ook initiatieven onderneemt voor een betere marktpositie zoals productinnovaties. Die zouden meer ruimte moeten krijgen.

 
  
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  Miguel Viegas, em nome do Grupo GUE/NGL. Segundo um adágio popular usado em Portugal, “quem semeia ventos colhe tempestades”. As instituições europeias resolveram criar uma PAC completamente desregulamentada, confiando nas regras do mercado para resolver todos os problemas. Os resultados estão à vista e demonstram que os instrumentos públicos de regulação da produção são uma ferramenta indispensável. Portugal era, em 1993, na abertura das fronteiras, autossuficiente em carne de porco. Hoje importamos 40 % do que consumimos. Os preços são insuportavelmente baixos, pondo em perigo toda a fileira.

Senhor Comissário, a situação é urgente. Não se compadece com pequenos paliativos e muito menos com mais estudos. Exigimos medidas vigorosas e imediatas. Queremos medidas que permitam aos produtores uma remuneração justa no seu trabalho e acabe com as práticas abusivas da grande distribuição. Queremos que seja salvaguardado o direito a cada país de produzir por forma a garantir níveis mínimos de soberania alimentar. O que não queremos, Senhor Comissário, é ver desaparecer mais um setor vital para a nossa economia, à semelhança de tantos outros que perdemos desde a nossa adesão à União Europeia.

 
  
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  Bronis Ropė, Verts/ALE frakcijos vardu. Niekam ne paslaptis, jog kiaulienos sektorius yra gilioje krizėje kaip ir pieno sektorius ir kiti. Šiandien kiaulienos supirkimo kainos yra žemiausios per paskutinį dešimtmetį. Per metus jos vidutiniškai sumažėjo 13 %. Tiesa, parduotuvėse kaina mažėja kur kas lėčiau, jei apskritai ji mažėja. Visi žinome, jog daug kiaulininkystės ūkių yra pasiėmę kreditus modernizuoti gamybai, įgyvendinti gyvūnų gerovės  ir aplinkosaugos reikalavimus. Todėl žemos supirkimo kainos verčia kelti klausimą: ar kiaulininkystė Europoje gali išgyventi? Kokia to priežastis? Priežastis dvejopa. Viena vertus – išaugusi pasaulinė kiaulienos pasiūla. Kita vertus – reikalingos, tačiau brangiai kainuojančios gyvūnų gerovės priemonės Europoje. Ne paskutinį vaidmenį vaidina ir ne visuomet sąžiningas prekybininkų elgesys ir afrikinio kiaulių maro protrūkis. Ką galime padaryti? Pradėkime nuo tarptautinės konkurencijos sąlygų suvienodinimo. Kodėl mes verčiame savo ūkininkus laikytis gyvūnų gerovės reikalavimų, tačiau leidžiame importuoti ketvirčiu pigesnę mėsą iš tokių šalių kaip JAV ar Brazilija, kuriose gyvūnų gerovės standartų beveik nėra. Be to, turime žinių, kad ten mėsiniai gyvūnai yra šeriami pašarais su GMO. Kviečiu Komisiją imtis priemonių apriboti mėsos importą iš trečiųjų šalių, kurios taiko žemesnius nei europiniai gyvūnų gerovės standartai. Dar geriau būtų, jei Komisija imtųsi realių veiksmų ir Pasaulio prekybos organizacijos mastu siūlytų įdiegti aukštus pasaulinius mėsinių gyvūnų gerovės standartus. Antra, imkimės priemonių užtikrinti sąžiningą pridėtinės vertės pasiskirstymą, ribokime prekybininkų savivalę, jų galimybes manipuliuoti lentynų mokesčiais. Trečia, primenu, jog ūkininkai labai laukia realių eksporto skatinimo mechanizmų. Omenyje turiu visų pirma eksporto garantijų sistemą. Ir pabaigai, bet ne mažiau svarbus klausimas – afrikinis kiaulių maras. Ši liga, išplitusi kai kuriose valstybėse narėse, įskaitant ir mano šalį Lietuvą, kenkia ES kiaulienos reputacijai ir riboja eksporto galimybes. Lietuvos institucijoms pavyko sustabdyti šios ligos plitimą, tačiau ūkininkai patiria didelių nuostolių dėl su ja susijusių nesąžiningų komercinių praktikų, kai supirkėjai siūlo itin mažą kainą už sveikas kiaules, užaugintas ūkiuose, patenkančiuose net ir į sąlyginai saugią III zoną.

(Kalbėtojas sutinka atsakyti į asmens, pakėlusio mėlynąją kortelę, klausimą (Darbo tvarkos taisyklių 162 straipsnio 8 dalis)).

 
  
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  Stefan Eck (GUE/NGL), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. Herr Kollege, Sie wissen sicherlich selbst, dass es für die EU unmöglich ist, Tierschutzstandards außerhalb der EU zu verlangen. Meine Frage an Sie: Wollen Sie tatsächlich die wenigen Standards im Bereich Tierschutz, die wir hier in der EU schwer, schwer erkämpft haben, herunterfahren, nur um wieder zu einem marktgerechten Preis zu kommen? Das kann es doch wohl nicht sein!

 
  
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  Bronis Ropė (Verts/ALE), atsakymas į pakėlus mėlynąją kortelę pateiktą klausimą.   Labai ačiū už klausimą. Iš tikrųjų labai geras klausimas. Savo kalboje sakiau, kad Europos standartai yra pakankamai aukšti ir neturėtų būti taip, kad iš kitų šalių įvežama daug žemesniais standartais – tokiu būdu numušamos kainos ir mūsų kiaulienos rinka negali konkuruoti ir tokiu būdu ūkininkai gauna mažas supirkimo kainas, o dalis žmonių valgo atvežtą blogą produktą.

 
  
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  Dominique Bilde, au nom du groupe ENF. Monsieur le Président, le secteur européen de la viande porcine traverse aujourd'hui une crise majeure, qui est la conséquence directe de la braderie de notre agriculture organisée avec la complicité des dirigeants politiques européens et nationaux.

D'abord, l'embargo russe, contrecoup des sanctions européennes, ruine de nombreux producteurs en Europe et en France. Il est plus qu'urgent de le lever, ce qui aura un impact direct sur les prix.

Ensuite, il y a un déséquilibre entre l'offre et la demande. En Europe, la production augmentera de 3 % cette année, soit dix millions de porcs supplémentaires sur le marché européen. Ainsi, les producteurs français sont des victimes directes des producteurs allemands ou espagnols, qui pratiquent le dumping social en embauchant des travailleurs détachés payés 4 ou 5 euros de l'heure, dans le cas de l'Allemagne, ou en appliquant moins de charges et de normes, comme c'est le cas en Espagne.

En France, le gouvernement a proposé un prix plancher de 1,40 euro par kilo, prix permettant tout juste aux agriculteurs français de survivre. Les industriels et la grande distribution ont évidemment jugé ce prix minimum trop élevé face à la concurrence étrangère et ont boycotté le marché national de référence.

La lutte par la qualité, dans le respect du bien-être animal, et notamment de la directive 2008/120/CE sur la protection des porcs, ne doit pas pénaliser les producteurs français au regard de certains États peu regardants sur les normes ou de l'importation de viande de porc de pays extra-européens, dont les normes sociales, sanitaires ou environnementales ne seraient pas identiques aux nôtres.

Comment peut-on penser que l'Union européenne se préoccupe réellement du sort des éleveurs quand elle refuse de suspendre les négociations du traité transatlantique, qui exposera nos éleveurs à la concurrence d'éleveurs américains dont les coûts sont inférieurs de 40 % aux leurs ou quand, sous la pression de la Commission, la France renonce à imposer l'étiquetage de l'origine des viandes.

 
  
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  Norbert Lins (PPE). Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ganz herzlich bedanke ich mich, dass diese dringende Debatte geführt wird.

Angesichts der Stellung, welche die Landwirtschaft meines Erachtens in der europäischen Politik einnehmen sollte, und aufgrund der akuten Krise, in welcher sich viele landwirtschaftliche Betriebe aktuell befinden, möchte ich allerdings betonen, dass ich die zeitliche Ansetzung der Debatte auf Donnerstagnachmittag sehr unglücklich finde.

Auch in meiner Heimatregion Baden-Württemberg ist die Zahl der Schweinehalter in den letzten fünf Jahren um ein Viertel zurückgegangen. Tendenz: stark steigend. Die lang anhaltende Niedrigpreisphase führt zu Einkommens- und Liquiditätsproblemen bei unseren Landwirten. Bei einem Schlachtpreis in meiner Region von ca. 1,30 EUR pro Kilo kann kein Schweinehalter dauerhaft überleben.

Aufgrund der anhaltend schwierigen Marktsituation besteht neuer Handlungsbedarf. Kurzfristig sollten wir – wie 2015 – ein auf alle Mitgliedstaaten verteiltes neues Hilfspaket schnüren. Vom aktuellen Programm werden in Deutschland nur höchstens 1 550 von 25 700 Veredelungsbetrieben profitieren können. Langfristig muss die Verbesserung der Absatzförderung sowie die Erschließung neuer Märkte vorangetrieben werden.

Ein Problem ist auch die Verantwortung von Marktpartnern und des Lebensmitteleinzelhandels. Diese müssen ihre Verantwortung für die heimische Landwirtschaft erkennen und übernehmen.

Abschließend hoffe ich, dass bei der Sitzung des Agrarrats am Montag sinnvolle Maßnahmen beschlossen werden.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D). Monsieur le Président, chers collègues, il est inacceptable que ce débat ait lieu sans le commissaire responsable, M. Hogan. La situation est grave, le revenu des agriculteurs a fondu, les secteurs laitier et porcin, notamment, s'enfoncent dans une crise dont l'Union européenne semble ne pas mesurer l'ampleur et la gravité.

Dans mon pays, la Belgique, la situation est particulièrement grave. La crise du secteur laitier affecte tout le pays, tandis que celle du secteur porcin touche principalement le nord du pays, la Flandre.

Je vais d'ailleurs continuer à m'exprimer en néerlandais.

De toestand van de Vlaamse varkenskwekers is dramatisch. Momenteel levert elk varken dat naar het slachthuis gebracht wordt minder dan 1 euro per kilo op, terwijl de kweker 1,30 euro nodig heeft om uit zijn kosten te komen en 1,50 euro om er zijn brood mee te kunnen verdienen. De prijs die de kweker voor zijn vlees krijgt, volstaat niet om de stijgende productiekosten ten gevolge van de hogere voedsel- en energieprijzen te dekken. De varkenskwekers zijn gedwongen om met verlies te verkopen, dit terwijl verkopen met verlies verboden is in alle economische sectoren, behalve dus voor de landbouwers.

Met haar ultraliberale visie en haar streven om nieuwe markten te veroveren, stevent de Europese Commissie af op een catastrofe. Met haar voorstellen, die bedoeld zijn om de crisis aan te pakken, is zij er op geen enkel moment in geslaagd de situatie onder controle te brengen.

Mijnheer de commissaris, ik heb het al verschillende keren in dit Parlement herhaald, de prijs moet worden vastgesteld rekening houdend met de productiekosten en mag nooit lager liggen dan deze kosten. De urgentie dwingt tot actie. We hebben concrete maatregelen nodig om het aanbod te beperken. We moeten ook met spoed een waarnemingscentrum voor de varkensvleesprijzen oprichten dat informatie verzamelt over de prijs, het productieniveau en het aantal slachtingen, de inseminaties, de winstmarges, de voorraad en de evolutie op de markt. Daarnaast moet er snel onderhandeld worden over een opheffing van het Russische embargo.

Mijnheer de commissaris, het is dringend. Laten we niet langer nadenken, maar actie ondernemen.

 
  
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  Bas Belder (ECR). De crisis in de varkenssector duurt al veel te lang. Namens de sectororganisatie in mijn land, Nederland, enkele vragen. Is de Commissie bereid alternatieve maatregelen te overwegen in plaats van private opslag? Dit is immers een uitzonderlijke crisissituatie. De sector is van mening dat tijdelijk vervroegd slachten een effectievere maatregel is dan de opslag van vlees. De prijs verbetert dan zonder risico op marktverstoring achteraf.

Ten tweede, heropening van de Russische markt is van groot belang. Nu de WTO komt met een negatieve beoordeling van de Russische maatregelen zou een technische oplossing met Rusland toch snel te regelen moeten zijn.

Ten slotte wil ik, met mijn collega Huitema, de noodzaak onderstrepen van een gelijk speelveld binnen de EU en daarbuiten.

 
  
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  Jasenko Selimovic (ALDE). Herr talman! I diskussionerna omkring problematiken med EU:s svinuppfödare sägs ofta att det största problemet är konflikten med Ryssland. Det är inte sant.

En del länder har haft väldigt liten exponering mot Ryssland medan andra har haft verkliga problem att hitta alternativa marknader. Det stora problemet är att EU-kommissionen och politiken har varit inriktade på kortsiktiga åtgärder, som stöd till privatlagring. Dessa åtgärder löser inte problemet på ett strukturellt sätt utan riskerar att snarare förvärra saken efter ett tag.

Det som krävs är nya, omfattande och mer marknadsbaserade lösningar och en annan politik. Man bör satsa på att stärka konkurrenskraften inom det europeiska jordbruket, och tuffare krav borde ställas på djurskyddet hos dem som exporterar sina produkter till EU för att få en mer rättvis konkurrens.

Det är bara genom att ta tag i problemet på ett strukturellt sätt som vi kan komma åt det, genom åtgärder med hjälp av producenter, industri och konsumenter.

 
  
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  Anja Hazekamp (GUE/NGL). De varkensindustrie hobbelt al decennia van de ene crisis naar de andere. Deze crisis is niet nieuw. We hebben crises gehad door de varkenspest, door de varkensgriep, crises door het instorten van markten, crises door hormoonschandalen, noem maar op. En alleen maar omdat Europa de slager voor de hele wereld wil zijn!

Miljoenen varkens worden onder erbarmelijke omstandigheden gehouden om zo snel mogelijk in goedkope hamlappen en karbonades te veranderen. Veel varkens worden zonder verdoving gecastreerd. Staarten en tanden worden afgeknipt als de dieren nog geen zeven dagen oud zijn, en dat terwijl dit al 20 jaar verboden is.

De problemen komen niet door het instorten van de markt in Rusland. Er is domweg meer aanbod dan er vraag is. In plaats de productie te verlagen, slaan we het vlees op in vriezers en wordt er reclame gemaakt voor het eten van varkensvlees. Europa moet zich niet langer voor het karretje van de vee-industrie laten spannen door deze dieronvriendelijke, milieuvervuilende en ziekmakende industrie tegen wil en dank te laten groeien. Dit is het moment om de sector te laten krimpen en te hervormen.

Deze varkensindustrie is ziek en staat even wankel op de poten als de varkens die in deze industrie leven. Daarom moet hier geen cent meer naar toe. Ook daarom ben ik voorts van mening dat de Europese landbouwsubsidies moeten worden afgeschaft.

 
  
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  Annie Schreijer-Pierik (PPE). Net als altijd staat de varkenshouderij als laatste punt op de agenda. Toch is dit thema belangrijk, want in Nederland en in de andere lidstaten staat het water veel boeren aan de lippen omdat ze zelfs veevoer, dokterskosten en mestafzet niet meer kunnen betalen en failliet gaan. Vaak is er ook geen geld meer voor de huishouding.

Sinds de Russische boycot - en hopelijk is die snel opgelost - zijn vraag en aanbod volledig uit balans. Terwijl de Europese varkensproductie nog steeds toeneemt, gaan de prijzen omlaag. Tegelijkertijd is de kostprijs in Nederland de afgelopen jaren enorm toegenomen door de strengere toepassing van milieu- en dierenwelzijnsnormen, mevrouw Hazekamp. Daardoor hebben boeren in Nederland 20 eurocent extra kosten per kilogram geslacht gewicht tegenover 7 cent in Duitsland en Denemarken. Het ontbreekt de varkensmarkt dan ook volledig aan één Europees gelijk speelveld.

De 10 miljoen euro die het Nederlands kabinet uit de extra crisispot van 500 miljoen heeft toegekend aan de varkenshouders, is een schrale troost. Het geld komt niet in de portemonnee van de boer terecht voor betaling van de kosten. Ook moeten we degenen die willen stoppen vooruit helpen. Dus: 1) goede begeleiding voor de kwekers die willen stoppen; 2) hulp voor diegenen die willen doorstarten; en 3) hulp voor de varkenskwekers die hun bedrijf willen uitbreiden. Zou hiervoor, commissaris, de crisisreserve van de landbouwbegroting ook niet moeten worden aangesproken? Crisisgeld is toch voor alle sectoren?

Tot slot is verbetering van de onderhandelingspositie een belangrijk onderdeel van de oplossing. Vorig jaar heb ik met de boerenacties in Brussel uit de handen van COPA-COGECA een goed plan in ontvangst mogen nemen. Hierin staat hoe boeren, veevoederleveranciers, winkelketens en de overheid tot een eerlijke prijs komen. Zou dit niet een voorbeeld voor Europa moeten zijn?

 
  
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  Karol Karski (ECR). Z powodu trwającego już od dłuższego czasu ogromnego kryzysu na rynkach rolnych rolnicy w całej Unii Europejskiej znaleźli się w tragicznej sytuacji, niektórzy z nich z powodu bardzo niskich cen produktów rolnych mają poważne problemy finansowe i mogą stracić cały dorobek życia. Już we wrześniu 2014 r. z inicjatywy grupy ECR Parlament Europejski wezwał Komisję do podjęcia natychmiastowych działań w celu wsparcia rolników zmagających się z kryzysem wywołanym przez rosyjskie embargo oraz inne problemy.

Katastrofalna sytuacja na rynku wieprzowiny w Polsce wynika z tego, że Polska ponosi ciężar i skutki zabezpieczenia Unii przed rozprzestrzenianiem się afrykańskiego pomoru świń. Polska ponosi straty z uwagi na brak możliwości eksportu, mimo że choroba została już opanowana. Wsparciem Unii muszą zostać objęte polskie gospodarstwa produkujące trzodę chlewną, gdyż z powodu niskich cen wskutek afrykańskiego pomoru świń oraz embarga są one w gorszej sytuacji niż gospodarstwa z pozostałych państw członkowskich. Polscy rolnicy ucierpieli także szczególnie z powodu ubiegłorocznej suszy, która spowodowała bardzo poważne problemy w sektorze produkcji zwierzęcej ze względu na brak pasz i wzrost ich cen.

Wzywam Komisję Europejską do podjęcia działań i natychmiastowego rozwiązania tego ogromnego kryzysu na rynkach rolnych.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE). Gospodine predsjedniče, treba nam kratkoročno i dugoročno rješenje. Kratkoročno rješenje treba biti ono koje će diversificirati naš proizvod na način da ćemo osvojiti nova tržišta, a pogotovo kinesko tržište. U mogućnosti smo osvojiti kinesko tržište i predlažem da imamo jednokratnu subvenciju za proizvođače svinjskoga mesa i da se g. Hogan „razleti”, da tako kažem, po ovoj našoj planeti te da kratkoročno rješenje razriješi ovu situaciju.

To će također biti djelomično dugoročno rješenje, jer ćemo imati diversifikaciju tržišta, a s druge strane jednog dana će se vratiti i rusko tržište. Ono na što želim posebno pozvati je da se čim prije obavi inspekcija u Hrvatskoj, kako bi se utvrdilo da u Hrvatskoj više nema nikakvih tragova svinjske kuge, jer hrvatska proizvodnja svinjskog mesa ima mogućnost velikog izvoza i molim da to Komisija učini zaista čim prije.

 
  
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  Stefan Eck (GUE/NGL). Herr Präsident! In der EU wird mehr Schweinefleisch produziert als nachgefragt wird, und das aus verschiedenen Gründen: einerseits durch Billigimporte, Embargo, andererseits, weil immer mehr Menschen auf das billige, krankmachende Schweinefleisch verzichten wollen. Und jetzt wird gefordert, neue Exportmärkte zu erschließen, um die Nachfrage anzukurbeln. Anscheinend stört dabei niemanden, dass wir damit die Betriebe in diesen Importländern über kurz oder lang zugrunde richten.

Ich hatte gedacht, wir hätten aus der Milchkrise unsere Lehren gezogen. Die massiven Preiseinbrüche, die wir jetzt erleben, sind nichts anderes als der Ausdruck einer verfehlten Agrarpolitik und Firmenpolitik, denn die großen Handelsketten haben ja mittlerweile eine so große Machtstellung am Markt, dass sie die Preise diktieren können.

Die Lösung: Die Produktionsmenge muss sich an der Nachfrage orientieren, und die Schweinefleischproduzenten sollten sich endlich darauf einstellen, dass die Zahl der Fleischreduzierer und der Vegetarier in Zukunft sehr stark zunehmen wird.

 
  
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  Anne Sander (PPE). Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, la situation est grave. Cela fait des mois que les agriculteurs vendent à perte. Rien qu'en France, 15 à 20 % des exploitations porcines sont au bord du dépôt de bilan.

La première raison de cette crise – l'embargo russe – est conjoncturelle. Que fait la Commission pour aider les agriculteurs à supporter les coûts de nos choix diplomatiques?

La seconde raison, structurelle, est le déséquilibre dans la chaîne de valeurs. Nous devons adapter notre droit de la concurrence pour permettre aux éleveurs de se regrouper afin de peser davantage sur la fixation des prix.

Enfin, au-delà du porc, c'est toute l'agriculture qui est en crise, et si l'Europe veut dmeurer une puissance agricole durable, il est urgent d'agir.

 
  
 

Pytania z sali

 
  
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  Seán Kelly (PPE). Mr President, I attended a meeting on Monday night with the Commissioner for Agriculture, Mr Hogan, I am here today, and there is no doubt about it: there is actually a growing awareness of the crisis, but there are no solutions for the crisis.

So I have three questions for Commissioner Hahn to answer. Firstly, is the agricultural sector – we are talking about the pig sector now, but I refer to the agricultural sector in general – carrying the can for the rest of Europe on the Russian bans? Secondly, what prospects are there, short-term, medium-term and long-term, for growing our markets outside the European Union? Thirdly, what efforts are being made to grow our sales within Europe and indeed abroad, especially in view of what the previous speaker said about moves to turn people off eating meat because of all sorts of strange contradictory surveys that come out almost daily?

 
  
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  Andrejs Mamikins (S&D). Priekšsēdētāj, godātais komisāra kungs! Cūkgaļas cenu kritumu cēloņi ir vairāk nekā skaidri — tas ir sankciju karš ar Krieviju, par ko jau šeit teica vairāki mani kolēģi, bet, kā mēs zinām, pirms sankciju kara uzsākšanās tirdzniecība starp Eiropas Savienību un Krieviju sastādīja vairāk nekā vienu miljardu eiro diennaktī. Dotajā brīdī Latvijas lauksaimnieki cieš ļoti lielus zaudējumus, un faktiski sanāk tā, ka lauksaimniecības nozare ir vissregulējamākā Eiropas Savienībā, bet ko mēs varam izdarīt ar mūsu pašu regulācijām? Tās ir bezspēcīgas. Tātad mums obligāti jāatver Krievijas tirgus atpakaļ Austrumeiropai, manai valstij, Latvijai, jo Krievija ir tradicionāls tirgus Eiropas Savienībai.

Ir apsveicami, ka faktiski noņemtas sankcijas no Baltkrievijas, un, iespējams, Eiropas cūkgaļas audzētāji varētu ienākt arī Baltkrievijas tirgū, bet jāapzinās, ka tas nenotiks rīt vai parīt. Ir vajadzīgs laiks.

Nobeigumā gribu pateikt, ka kādreiz Latvijas cūkgaļa bija ļoti slavena visā Eiropā. Drīzumā, ja mēs nepieņemsim steidzamus mērus, mums par Latvijas cūkgaļu paliks vien atmiņas.

 
  
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  Beata Gosiewska (ECR). W imieniu polskich producentów wieprzowiny chciałabym wyrazić rosnące zaniepokojenie przedłużającą się destabilizacją na rynku wieprzowiny w Polsce i brakiem skutecznych działań ze strony Komisji Europejskiej. Mój kraj ponosi główny ciężar oraz skutki zabezpieczenia unijnych granic przed rozprzestrzenianiem się afrykańskiego pomoru świń, a to bezpośrednio przekłada się na ogromne straty producentów sektora mięsa wieprzowego. Dotychczasowe działania podjęte przez Komisję Europejską okazały się niewystarczające dla poprawy sytuacji dochodowej producentów wieprzowiny, którzy codziennie odnotowują dalsze straty.

Dlatego w pełni popieram postulaty mojego kraju dotyczące dalszego finansowego wsparcia sektora mięsa wieprzowego i oczekuję takich rozwiązań Komisji Europejskiej, które realnie wpłyną na poprawę sytuacji producentów wieprzowiny. Kraj, który stał się swoistą zaporą chroniącą rynek całej Unii Europejskiej, powinien być w sposób szczególny wspierany, a nie pozostawiany sam sobie. Pytanie do Komisji Europejskiej: czy wreszcie podejmie skuteczne działania, aby zapewnić godne ceny w łańcuchu dostaw od pola do stołu?

 
  
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  Jozo Radoš (ALDE). Gospodine predsjedniče, izražavam punu potporu Odboru za poljoprivredu koji je postavio ovo pitanje, zato što se poljoprivrednici u EU-u, proizvođači svinjskog mesa nalaze u krizi, a pitanje je hoće li ta kriza eventualno u budućnosti biti veća.

Komisija planira otvoriti skladišta i na ljeto plasirati zamrznuto meso, a pitanje je hoće li baš tada biti najpovoljniji trenutak za to. Naglašavam važnost onoga dijela pitanja koji će pomoći da sredstva koja su namijenjena poljoprivrednicima doista dođu u njihove ruke i pozivam Komisiju da osnaži programe za pomoć privatnim skladištima, jer neimanje privatnih skladišta poljoprivrednike čini osobito osjetljivima, izloženima ucjenama i manipulacijama trgovaca što nije samo slučaj u proizvodnji mesa. U Hrvatskoj su u tom smislu osobito izloženi proizvođači voća.

I na kraju, pozdravljam prijedloge kolega da Europska komisija pokuša povećati europsko tržište i uvesti više mjere standarda proizvodnje u zemljama iz kojih EU uvozi meso.

 
  
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  Maria Grapini (S&D). Domnule președinte, domnule comisar, criza prețurilor în sectorul european al cărnii de porc, sunt convinsă, este cunoscută. Presiunea pe preț va determina diminuarea numărului de fermieri care să se dedice creșterii porcilor. Eu cred că lipsește o viziune pe termen lung și cred că rolul politicii agricole comune este și de a menține echilibrul între cerere și ofertă atunci când apar factori externi, așa cum a apărut embargoul cu Rusia.

Vorbim, în Uniunea Europeană, de internaționalizarea afacerilor. Ce se face în cadrul politicii agricole pentru a se putea exporta pe alte piețe, pe piețe terțe, nu numai în interiorul Uniunii Europene? Și, domnule comisar, poate că, în cadrul portofoliului dvs, ne puteți spune ceva: ce se întâmplă cu relația și embargoul cu Rusia? Pentru că comisarul pe probleme de agricultură lipsește și cred că merită un vot de blam.

Țara mea și alte țări din Uniunea Europeană sunt tradițional crescătoare, au această tradiție în a crește porcii și a procesa carnea. Se vorbește aici numai de efect, dar trebuie să ne gândim și la efectul pe termen lung. Dispar locuri de muncă, domnule comisar! E vorba de un întreg segment care se ocupă cu creșterea porcilor și procesare. Ce doriți să faceți în continuare pentru eliminarea crizei?

 
  
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  Branislav Škripek (ECR) Európska únia bola vždy hrdá na kvalitu poľnohospodárskej produkcie, poctivej práce svojich poľnohospodárov v členských štátoch. Súčasná kríza v sektore bravčového mäsa dáva otázku, kam až siaha naša márnivosť a neváženie si práce ľudských rúk.

Mám dva uhly pohľadu. Jeden sú finančné straty kvôli sankciám voči Rusku. Spôsobilo to výrazný pokles exportu našich chovateľov a je našou povinnosťou pomôcť im finančne prekonať túto likvidačnú situáciu. Preto treba pristúpiť k ďalšiemu odškodneniu našich producentov a v krátkodobom horizonte navýšiť podporu súkromného skladovania a dlhodobo podporovať úsilie o získavanie odbytíšť v tretích krajinách. Druhá vec je, že tu stále máme rovných a rovnejších. Napriek prísľubom o vyrovnaní dotácií pre všetky členské štáty sú poľnohospodári v krajinách, ako je Slovensko, vystavení oveľa horším podmienkam ako producenti z členských štátov s vyššími dotáciami. Bez regulácie kvótami na maximálny objem výroby pre krajiny im zo Slovenska nedokážeme konkurovať.

Tak je potrebné zaoberať sa možnosťou zavedenia systému kvót maximálnej produkcie pre jednotlivé krajiny a o vhodnosti tohto systému svedčia problémy v sektore mlieka, ktoré nastali v celej EÚ po zrušení tejto oblasti.

 
  
 

(Koniec pytań z sali)

 
  
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  Czesław Adam Siekierski (PPE). W takiej formie mogłem poprosić o zabranie głosu celem dodania krótkich komentarzy. Komisarz Hogan jest w Polsce na zaproszenie ministra rolnictwa, co było wiadome już od 6 tygodni. Dzisiejszy termin to decyzja kierownictwa Parlamentu, szkoda, że nie było to połączone z dyskusją w poniedziałek, kiedy omawialiśmy punkty z obszaru rolnictwa, kiedy uczestniczył także pan komisarz Hogan. Ale myślę, że może dobrze dla sprawy, że jest pan komisarz Hahn, bo są też wyjątkowo ważne sprawy związane z embargiem, o czym pani posłanka mówiła.

Proszę Państwa, równocześnie musimy zauważyć, że na rynku europejskim maleje spożycie, między innymi dlatego, że ciągle słyszymy w mediach: laktoza szkodzi zdrowiu, mięso czerwone szkodzi zdrowiu. To wpływa także na poziom spożycia na rynku europejskim. Natomiast rośnie konkurencja na rynku światowym i musimy sobie odpowiedzieć dzisiaj: chcemy tę konkurencję wygrywać, musi rosnąć skala produkcji. To, czego byśmy nie chcieli, to uprzemysłowienie – bardzo trudno jest w tej sytuacji utrzymać małych rolników, to wymaga specjalnych instrumentów wsparcia dla produkcji w małych gospodarstwach, co jest ważne dla rolnictwa, charakteru rolnictwa europejskiego.

 
  
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  Johannes Hahn, Mitglied der Kommission. Herr Präsident, meine Damen und Herren! Vielen Dank und auch danke für den Hinweis, warum mein Freund und Kollege Phil Hogan heute nicht da sein kann. Aber ich kann Ihnen versichern, auch im Namen der gesamten Kommission, dass wir die Marktsituation im Agrarsektor sehr ernst nehmen.

Am kommenden Montag schon, im Agrarministerrat, stehen Marktfragen ganz oben auf der Agenda. Kommissar Hogan wird speziell zur Situation im Bereich der tierischen Erzeugung Stellung nehmen. Sowohl die Mitgliedstaaten als auch dieses Hohe Haus haben mit der gemeinsamen Agrarmarktordnung einen klaren Rechtsrahmen gesetzt. Dieser sieht ein Sicherheitsnetz vor, und davon macht die Kommission auch Gebrauch.

Ein starker ländlicher Raum erfordert wirtschaftlich stabile landwirtschaftliche Betriebe, und es liegt im Interesse aller, diese in wirtschaftlich schwierigen Zeiten auch zu unterstützen. Allerdings dürfen wir auch nicht vergessen, dass sich – von uns allen gewollt – die gemeinsame Agrarpolitik im Zuge mehrerer Reformschritte zu einer marktorientierten Agrarpolitik gewandelt hat.

Das Europäische Parlament hat diese Entwicklung immer unterstützt. Eine Landwirtschaft, die am Markt vorbei produziert, ist gesellschaftlich nicht konsensfähig. Marktorientierung heißt aber auch, dass die Kräfte des Marktes wirken und auf Produktionsstrukturen Einfluss nehmen. Dies ist ein logischer Prozess, der zwar in Krisenzeiten besonders deutlich wirkt, doch auch unter normalen Bedingungen kontinuierlich abläuft.

Wer diesen Strukturwandel negiert, der ist aber auch nicht ehrlich, und wir wollen eine ehrliche Agrarpolitik. Sei es Schweinefleisch, Milch oder welches Agrarprodukt auch immer, die Kommission wird verantwortungsbewusst den von Parlament und Rat gesetzten Handlungsspielraum nutzen, wenn es gilt, schwierige Marktsituationen abzufedern, im Sinne einer zukunftsfähigen und wettbewerbsfähigen gemeinsamen Agrarpolitik.

Da ich von einigen Rednern auf mein eigentliches Dossier angesprochen wurde, kann ich Ihnen sagen, dass gerade von Vertretern dieses Hauses, die sich auch heute sehr stark zu Wort gemeldet und eingebracht haben, besonders auch die Frage der Situation der Ostukraine und der sich daraus ergebenden Konsequenzen immer wieder angesprochen wird. Wir sind sehr zuversichtlich, dass es hier bald zu einer positiven Lösung kommen wird. Ich bin da sehr optimistisch. Ich hoffe, dieser Optimismus erdrückt mich nicht, und wenn das der Fall ist, dann ergeben sich auch neue Situationen, die auch offenkundig im Agrarbereich eine positive Auswirkung haben sollten.

 
  
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  Przewodniczący. – Zamykam debatę.

Oświadczenia pisemne (art. 162)

 
  
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  Norbert Erdős (PPE), írásban. A súlyos és számos gazdát tönkretevő európai sertéságazati válságra tekintettel felháborítónak tartom, hogy az Európai Parlament csak csütörtök délután foglalkozik ezzel a témával, amikor számos képviselőtársam egyéb kötelezettségei miatt már nem lehet itt. Követelem ezért, hogy a vitát „fő műsoridőben” ismételjék meg a következő plenáris ülés alkalmával. Kérem az Európai Bizottságot, hogy egyrészt igazítsa a sertéshús intervenciós árát a valós termelési költségekhez, másrészt indítsa el újra a most kifutó sertés magántárolási támogatást.

 
  
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  Marijana Petir (PPE), napisan. Pozdravljam pitanje Odbora za poljoprivredu postavljeno Komisiji o problemu s kojim se susreću uzgajivači svinja zbog krize na tržištu svinjskoga mesa. Do sada poduzeti napori od strane Komisije na rješavanju tog problema nažalost se ne pokazuju dostatnima i odgovarajućima. Potpore za privatno skladištenje samo odgađaju rješavanje problema, ne stabiliziraju tržište već ga više otvaraju špekulantima, a u konačnici trpe proizvođači zbog dodatnog pada cijena poljoprivrednih proizvoda koji se izravno prodaju s poljoprivrednih gospodarstava.

Hrvatska je preživjela krizu s uvozom mesa 2014. godine kada je prema podacima Hrvatske poljoprivredne agencije, u prvih pet mjeseci te godine proizvodnja svinjskog mesa pala za 7000 tona ili gotovo 10%. Hrvatska se proizvodnja nije oporavila, dok je uvoz mesa nastavljen. U tom smo vremenu iskusili i uvoz smrznutog svinjskog mesa, pa i iz članica EU-a koje je bilo odmrzavano te ponovno smrzavano o čemu sam već više puta govorila te zbog čega se zalažem za označavanje punog ciklusa proizvodnje mesa, uključujući i datum klanja. Tržište EU-a je prezasićeno svinjskim mesom, kao i s mnogim drugim poljoprivrednim proizvodima, te povećanje stope izvoza na druga tržišta, koja danas iznosi 13%, vidim kao jedino rješenje koje mora pomoći stabilizaciji unutarnjeg tržišta EU-a.

 
  
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  Tibor Szanyi (S&D), írásban. Igazat adok az aggodalmaknak, hisz fontosnak tartom a termelők helyzetének rendezését, már azért is, mivel van egy markáns közös politikánk, a KAP. Megértem, hogy mi, képviselők az emberek és a termelők érdekében felemeljük a hangunkat és megoldást sürgetünk. Megoldásokat, melyekkel időt nyerhetünk, például rövid távon a magántárolási programmal, vagy közép-hosszútávon a feldolgozott húsok eredetcímkézésével.

Másrészről azonban, az árválság közepette gondot okoznak a fogyasztói árak is, ahogy az éhezés és az alultápláltság is az EU egyes régióiban. Az EU hatalmas pénzekkel támogatja a mezőgazdaságot. Ez a pénz azonban sok esetben nem a termelőkhöz jut, hanem a gazdag földtulajdonosokhoz, akik csak bérbe adják a földet. A feldolgozóipar egy része ellenőrizetlen minőségű, harmadik országból érkező alapanyagot használ. A termelő nyomott árakon tudja csak eladni a termékét, míg a fogyasztóhoz már aranyárral érkezik az áru.

Egyszerű azt kérni, hogy az EU tegyen lépéseket az orosz embargó feloldása érdekében, de talán hasznosabb lenne bátor lépéseket tenni az adóharmonizáció és az adómentes, elérhető árú élelmiszerek felé. Felhívnám a figyelmet, hogy ez utóbbi az Alapszerződés KAP-ra vonatkozó egyik eleme. Adóharmonizációt kell végrehajtanunk úgy, hogy növekedjen a termelők jövedelme, de csökkenjen a fogyasztói ár is. Ez nem egy álom, hanem egy közös elhatározással megvalósítható vállalás egy erősebb EU felé.

 

12. Akty v přenesené pravomoci (čl. 105 odst. 6 jednacího řádu): viz zápis

13. Předložení dokumentů: viz zápis

14. Rozhodnutí o určitých dokumentech: viz zápis

15. Petice: viz zápis

16. Předání textů přijatých během zasedání: viz zápis
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17. Termíny příštích zasedání: viz zápis
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18. Přerušení zasedání
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(Posiedzenie zostało zamknięte o godz. 16.00)

 
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