Elnök asszony. – A következő napirendi pont a Laura Ferrara által az Állampolgári Jogi, Bel- és Igazságügyi Bizottság nevében készített jelentésről folytatott vita: A dokumentumokhoz való nyilvános hozzáférés a 2014–2015-ös időszakban (2015/2287(INI)) - (A8-0141/2016).
Laura Ferrara, relatrice.– Signora Presidente, onorevoli colleghi, vorrei innanzitutto ringraziare tutti i relatori ombra con i quali si sono tenute delle proficue riunioni e dei dibattiti costruttivi. E poi vorrei ringraziare anche tutti i cittadini che hanno contribuito con suggerimenti e proposte, alla stesura della risoluzione, la cui bozza era stata pubblicata sulla piattaforma online del Movimento 5 Stelle. Il frutto del lavoro portato avanti in stretta sinergia nei mesi scorsi è un buon testo e sono soddisfatta perché va nella direzione di garantire una maggiore trasparenza e un maggiore e migliore coinvolgimento dei cittadini nei lavori portati avanti nelle istituzioni.
Questo passo avanti è ancor più importante perché arriva in un momento storico in cui la fiducia dei cittadini nell'Unione europea vacilla: i palazzi delle istituzioni europee sono visti come dei luoghi opachi, in cui vengono prese decisioni che li riguardano direttamente ma di cui spesso non sanno nulla o quasi. Occorre prendere atto del fatto che della trasparenza si fa un gran parlare ma purtroppo non sempre alle parole seguono i fatti. Basti pensare che molte delle raccomandazioni formulate nelle analoghe risoluzioni del Parlamento degli anni precedenti non hanno avuto alcun seguito. Eppure la trasparenza, così come la democrazia partecipativa, sono dei principi democratici fondamentali, riconosciuti dal Trattato sull'Unione europea.
E allora è proprio nel solco, tracciato dal principio della democrazia partecipativa su cui l'Unione europea si fonda, che è stato stilato il testo, in cui si chiede di istituire un registro telematico pubblico sull'operato dei rappresentanti dei cittadini, sul processo decisionale e sul modo in cui viene stanziato e speso il denaro pubblico e i risultati ottenuti. Si chiede di migliorare, accrescere e semplificare l'accessibilità delle informazioni, attraverso lo sviluppo di un punto di accesso comune ai portali delle istituzioni dell'Unione europea, prevedendo altresì modalità di accesso che tengano conto delle esigenze delle persone con disabilità. La trasparenza delle istituzioni non può poi d'altro canto prescindere da un'adeguata protezione dei whistle-blower, che vanno protetti sia moralmente sia finanziariamente. Invitiamo pertanto la Commissione a presentare una proposta che tuteli gli informatori quale parte del sistema democratico.
Di centrale importanza è poi la trasparenza dell'intero processo legislativo. In tale contesto il consolidarsi della prassi dei triloghi, di cui i cittadini non sanno praticamente nulla, fa venire meno il necessario controllo pubblico, insito invece nella procedura legislativa ordinaria, favorendo il lavoro occulto dei lobbisti che possono, grazie alla fuga dei documenti, avere più facile accesso alle informazioni necessarie a condizionare il processo decisionale.
Pertanto, pur riconoscendo l'importanza e l'efficacia dei triloghi informali, chiediamo una maggiore trasparenza degli stessi e, conseguentemente, un maggiore controllo da parte dei cittadini. Con riferimento ai lobbisti invitiamo poi la Commissione a presentare, senza indugi, la sua proposta di accordo per l'istituzione di un registro interistituzionale obbligatorio dei lobbisti.
Ribadiamo poi la necessità di assicurare una maggiore trasparenza dei negoziati volti a concludere degli accordi internazionali. Il pubblico dovrebbe avere accesso al numero più ampio possibile di documenti. Crediamo poi che sia necessaria una maggiore trasparenza delle procedure di messa in mora e di infrazione nei confronti degli Stati membri: anche su questo si sa poco o nulla. Poi, con riferimento ai Fondi strutturali, occorre rendere facilmente accessibili i dati relativi alle procedure e ai beneficiari, al fine di contrastare e prevenire abusi, frodi e corruzione.
Come ho detto all'inizio del mio intervento, la mancanza di trasparenza è una delle principali cause della perdita di fiducia nelle istituzioni europee e sarebbe un errore fatale far finta di nulla, provando a dimenticare l'astensionismo crescente, il rinascere di sentimenti nazionalisti, il rischio di fenomeni di corruzione e di conflitti di interesse.
Come disse uno dei fondatori del Movimento 5 Stelle, Gian Roberto Casaleggio: "Non è corretto che qualcuno decida per i cittadini in base a logiche imperscrutabili e senza renderne conto. Il parlamentare è un dipendente dei cittadini: non può sottrarsi al loro controllo. In caso contrario non può parlarsi di democrazia diretta, o forse neppure di democrazia". Come parlamentare europea che crede nei valori della libertà e della partecipazione democratica, vi invito a impegnarci insieme per garantire un reale accesso pubblico alle informazioni.
Věra Jourová,Member of the Commission.– Madam President, honourable Members, this Commission – as President Juncker committed to this House – has made democratic change and transparency one of its ten political priorities. Our decisions affect millions of European citizens and therefore must be taken as democratically and transparently as possibly. The Commission already applies high transparency standards, but we are always open to examining our tools and practices and to adapting them further where necessary and appropriate.
The Commission welcomes that the resolution calls for Members of the Parliament and the Council to follow the Commission’s practice regarding the publication of information on meetings held by top political leaders and decision makers. At the Commission, information on more than 10 000 such meetings has been published. This transparency standard should become part of the culture of all EU institutions, as far as bilateral encounters with lobbyists, elected politicians and top decision—makers are concerned. The Commission also welcomes Parliament’s clear support for our intention to present a proposal for an inter—institutional agreement on a mandatory transparency register covering the three main institutions. To this effect, the Commission launched a public consultation on 1 March 2016, with a view to submitting a proposal in the second half of this year.
The Commission is convinced that across the three EU institutions involved in law—making, the same standards of transparency should be applied. The Commission also strongly welcomes the new inter-institutional agreement on better law—making. In that agreement, the Commission together with the other two institutions committed itself to further improving transparency in legislative procedures, and to setting up practical arrangements for cooperation in future international negotiations. Similarly, the creation of a joint the register of delegated acts by the end of 2017 will further increase the transparency of acts impacting on citizens and businesses.
The Commission calls on the co—legislators to adopt its proposals on access to documents aimed at extending the right of access to documents to all EU institutions, bodies, offices and agencies. The Commission has consistently supported, and will continue supporting, the co-legislators in finding common ground on the two pending proposals updating and upgrading Regulation 1049/2001. As regards the proactive publication of documents, I would like to recall that the Commission has established a solid practice of document registration and publication in its document register. It actively supports the pilot project introduced by Parliament, which is aimed at providing easier access to a wide range of unclassified documents held by EU institutions. The overall success of the project depends on building consistency between the institutions’ document management systems, including the need to avoid duplication of existing tools.
The Commission also makes constant efforts to comply with its publication requirements as defined in the sectorial legal bases. We take the view that the current rules and practices strike the right balance between transparency and the protection of personal data. As regards the suggestion to establish the post of Transparency Commissioner, I can assure you that First Vice—President Timmermans, who regrets he is unable to be here in person, is the Commissioner who ensures compliance and improves administrative practices in the field of access to documents. I can also confirm that transparency is seen as an issue off paramount importance by the Commission as a whole.
Anna Maria Corazza Bildt, on behalf of the PPE Group.– Madam President, public access to documents is essential to enhance people’s trust in our work and to bridge the gap between citizens and the EU institutions. At a time where populists claim that Eurocrats decide from Brussels over people’s lives, undermining the legitimacy of the EU, the EPP’s message is very clear: we have nothing to hide.
We are committed to transparency, openness and accountability. We should open the doors of the European institutions to show that decisions are taken democratically. The European Parliament is at the forefront, but more needs to be done, especially in the Council. I call on the Presidency to relaunch the negotiations on the regulation on public access to documents.
Citizens have the right to know what their representatives do on their behalf and how EU funds are spent in a fast, simple and user-friendly way. For instance, a common search and access point between the three institutions, like we have with the Your Europe portal, could make it easier for the public to find information. The people of Europe should be able to be involved in, participate in and influence EU decisions. This does not mean direct democracy. In Europe, we live in representative democracies and, of course, openness goes with responsibility. Public access is not about Wikileaks and it is not about whistle—blowers. Privacy has to be respected, while ensuring transparency.
And yes, Laura, the trilogues and international agreements must be more transparent, but we need to ensure a climate of mutual trust and the space to think. This is necessary to achieve results in negotiations. Personally, I committed to be open about my work. Reconnecting with people and gaining their trust in Europe is more important than ever, as we are confronted with common challenges that require a common European response.
PRZEWODNICTWO: RYSZARD CZARNECKI Wiceprzewodniczący
Anna Hedh, för S&D-gruppen.– Herr talman! Tillgång till handlingar är en grundläggande rättighet som skyddas både i EU:s stadga om de grundläggande rättigheterna och i fördragen.
Betänkandet som vi diskuterar idag fastslår just att en förutsättning för ett demokratiskt politiskt system är att medborgarna har möjlighet att känna till och granska hur beslut fattas.
Jag är också föredragande för själva lagstiftningsbetänkandet om förordningen om tillgång till handlingar, den s.k. öppenhetsförordningen, där det tyvärr råder blockering just nu. Med anledning av denna blockering så tycker jag att det är särskilt viktigt att vi i Ferrara-betänkandet tydligt kräver att alla EU:s institutioner och myndigheter ska tillämpa gällande förordning och rättvis praxis till fullo samt respektera de ändringar som tillkommit genom Lissabonfördraget och stadgan om de grundläggande rättigheterna.
Ett bra förslag i Ferrara-betänkandet är att EU:s institutioner ska underlätta utövandet av rätten att ta del av handlingar och främja god administrativ praxis. Detta bör göras genom en enhetlig uppsättning principer för tillgång till handlingar, vilket ska skapa större tydlighet för medborgarna. Utöver detta så kommer betänkandet även med förslaget om att skapa en förvaltningslag för EU.
En fråga som diskuterades mycket i utskottet rör regler för trepartsmöten. De är viktiga och effektiva ur lagstiftningssynpunkt, men de kan väcka frågor kring öppenheten i lagstiftningsförfarandet. S&D-gruppen tycker att det är viktigt med större insyn i trepartsmötena för att stärka demokratin, men det är också viktigt att medlagstiftarna ges tillräckligt med utrymme för eftertanke.
Därför ställer vi oss bakom förslaget att utöka återrapporteringen till de ansvariga parlamentsutskotten om läget i trepartsförhandlingarna. Handlingar som upprättats inom ramen för trepartsmöten, exempelvis föredragningslistor, sammanfattningar, protokoll och allmänna ställningstaganden i rådet bör i den mån de finns göras offentliga.
S&D-gruppen kommer att rösta för detta betänkande i sin helhet som en klar signal om att vi i parlamentet gör vad vi kan för att öka öppenheten i EU.
Monica Macovei, în numele grupului ECR.– Domnule președinte, dreptul de acces la informații și de acces la documente este un drept fundamental într-o democrație. Fără acest drept nu există democrație, există dictatură. Oamenii au dreptul să fie informați și trebuie să fie informați despre cum li se cheltuiesc banii, despre ce se întâmplă în administrație, în legislativ, ce hotărâri luăm în Parlamentul European sau în instituțiile europene, ce politici promovăm în numele lor. Aceasta înseamnă legitimitate pentru noi și responsabilitate tot pentru noi, pentru un sistem politic democratic. De asemenea, transparența și accesul la informații umplu golul de încredere care există astăzi între cetățenii europeni și instituțiile europene. Da, sunt foarte mulți cetățeni europeni care nu mai au încredere în instituțiile europene și haideți să le dăm informații și să încercăm să umplem acest gol. Au fost colegi care mi-au spus: dar de ce să punem pe site-ul Parlamentului atât de multe informații de care oamenii nu au nevoie? Și răspunsul este: haideți să le punem și să aleagă oamenii de ce informații au nevoie, nu noi să decidem de ce au ei sau nu nevoie!
Sophia in 't Veld, on behalf of the ALDE Group.– Mr President, I would like to congratulate the rapporteur on a job well done. I was her predecessor and I recognise much of the work we did two years ago.
A lot has been said about trust. The trust of citizens is at an all—time low and we need to get it back. At the same time, in this debate I often get the feeling that we do not trust the citizens because we are afraid to show the work that we are actually doing. I notice that, despite all the nice words, in all three institutions there is still not a culture of openness and transparency. There is a culture of secrecy and trying to disclose as little as possible. I know what I am talking about because I have carried out so many procedures trying to get access to documents and this even brought me to the Luxembourg Court twice. We should also realise that transparency is the rule. It is not a fancy liberal choice, but it is the law and we seem to forget that. Sometimes we say that we do not need to disclose this or that because we do not like it, it is awkward or we want space to think, but transparency is a legal obligation. If we do not want transparency, secrecy has to be justified specifically.
I refer to the resolution that we adopted two years ago that I had the honour of drafting. I note that the follow up to that resolution has been wafer thin. I am actually quite surprised to see that, when it comes to transparency in trialogues, we are actually taking a step back compared to the text that we adopted in 2014. So we were more inclined towards transparency in 2014 than we are in 2016 when the trust of citizens is so low.
Finally, I think there are three things that we should do which were in the previous resolution: appoint a transparency officer in all institutions, including in the Parliament, and the Presidency of this House has so far refused to do so; secondly draft an action plan; and, thirdly, we need rules for the classification of documents and a lighter procedure for challenging classification so that we do not need the Court.
Marina Albiol Guzmán, en nombre del Grupo GUE/NGL.– Señor Presidente, un ejemplo para que podamos valorar el grado de transparencia en la Unión Europea: aquí les muestro la declaración que nos hacen firmar para poder entrar en la sala secreta donde guardan bajo llave los documentos de la ATCI.
Nos recuerdan en esta declaración la necesidad de cumplir con las normas para la consulta de información clasificada: uno, asegurar la seguridad de los documentos clasificados; dos, bajo ninguna circunstancia, por acción u omisión, permitir que la información dada sea conocida por personas no autorizadas; tres, no reproducir los documentos clasificados o la información que contienen. Y nos recuerdan cuando firmamos esta declaración que, si no cumplimos estas normas, habrá acciones disciplinarias o incluso acciones legales.
Es decir, nos enseñan algunos documentos a cambio de que juremos silencio; silencio ante un ataque sin precedentes a nuestra democracia y nuestros derechos que se está negociando entre la Unión Europea y los Estados Unidos; silencio mientras las multinacionales redactan un acuerdo a la medida de sus intereses. Ustedes imponen silencio. Nosotros exigimos un referéndum para que el pueblo hable.
Josep-Maria Terricabras, en nombre del Grupo Verts/ALE.– Señor Presidente, el informe es una gran oportunidad para acercar las instituciones europeas a la ciudadanía. La transparencia debe ser una cuestión principal a nivel europeo. El Grupo Verts/ALE considera que sería adecuado tener un comisario responsable para la transparencia y el acceso público a los documentos.
Y señalo solo tres elementos importantes del informe: primero, el punto de acceso único a los portales de las instituciones europeas; segundo, la importancia de hacer público el máximo número de documentos posible a través de internet, también los documentos de acuerdos internacionales con terceros países en materia comercial o de cualquier otra índole; tercero, el registro obligatorio de los grupos de interés, que identificará los grupos de presión con influencia en la elaboración de normas europeas.
El informe insta, además, a la Comisión a hacer de Europa un referente a nivel global en materia de transparencia.
Ringrazio qui la collega Ferrara per il suo buon lavoro.
Gerard Batten, on behalf of the EFDD Group.– Thank you, Richard; always good to see you in the chair. The European Union talks a great deal about democracy and transparency, and so its dealings should be open to the scrutiny of the European citizens that it claims to represent.
One issue that concerns many people is TTIP – the proposed Transatlantic Trade and Investment Partnership trade treaty between the USA and the EU. TTIP is being negotiated in secret. MEPs have no say in those negotiations; we cannot influence their outcome. So far I have had over 20 000 e—mails from constituents concerned about TTIP, which will open up our public services and the National Health Service to US corporations. Of particular concern is the investor-state dispute settlement mechanism that would allow private companies to sue governments in tribunals should those governments try to protect their national interests. Last week, President Obama came to London, where he threatened the British public against voting to leave the European Union in the referendum on 23 June. How low has Britain sunk when a foreign leader can come to threaten us in our own capital while our prime minister looks on approvingly? It makes one want to vomit. Obama said that we should vote not to leave the EU or there will be no trade deal with the USA anytime soon, and indeed that we would have to wait at the end of the queue. He overlooked the fact that the UK is a major trading partner of the USA and yet we have no trade deal. He overlooked the fact that the USA is one of the top ten trading partners with the EU, and yet it has no trade deal with the EU. When Britain leaves the EU, precisely nothing will change regarding our trading arrangements with the USA. Obama wants Britain to remain in the EU because he wants TTIP forced through on all of us. The British people should stop deluding themselves. We do not have a special relationship with the USA; we have a servile relationship. The American political establishment is not our friend; it only cares about big business and the interests of international finance. It is in the best interests of the British people to vote to leave the European Union on 23 June and to implement that decision as quickly as possible.
Caterina Chinnici (S&D).– Signor Presidente, onorevoli colleghi, grazie all'onorevole Ferrara per il lavoro svolto. L'accesso ai documenti rappresenta infatti un aspetto essenziale della trasparenza delle istituzioni europee, oltre che un diritto garantito dai trattati. Purtroppo i cittadini incontrano spesso difficoltà nell'accesso ai documenti relativi al processo legislativo dell'Unione e nella possibilità di comprendere alcuni aspetti della sua attività amministrativa e questo anche a causa della persistente mancanza di un approccio interistituzionale coordinato in materia.
Credo che la proposta di risoluzione che oggi si discute, ribadendo la necessità di maggiore trasparenza nell'attività delle istituzioni e promuovendo un modello di coerenza dei principi che regolano l'accesso ai documenti, vada nella giusta direzione. Nel periodo di crisi di legittimità che l'Europa sta attraversando, ritengo che garantire il diritto di conoscere e controllare l'attività delle sue istituzioni sia una misura necessaria per accrescere la fiducia dei cittadini e per assicurare un maggiore spazio di partecipazione democratica.
Per questo occorre che tutte le istituzioni europee si muovano in questa direzione.
Pirkko Ruohonen-Lerner (ECR).– Arvoisa puhemies, kiitos esittelijä Ferraralle hyvästä työstä. Avoimuus on tärkeää silloin, kun käsittelemme yhteisiä päätöksiä ja yhteisiä varoja. Mutta se ei yksin riitä. Julkisen tiedon täytyy olla myös helposti löydettävissä. EU:sta tietoa etsivä kansalainen, toimittaja tai vaikkapa kansalaisjärjestön edustaja ei hyödy mitään avoimuudesta, jos dokumentit ovat haudattuina hankalien hakujärjestelmien taakse. Tässä kaikilla EU-instituutioilla on varmasti parannettavaa.
Onneksi tämä huoli on huomioitu myös Ferraran mietinnössä, jossa peräänkuulutetaan muun muassa parempia käyttöliittymiä asiakirjojen löytämiseen. Avoimuudella on toki myös rajansa. TTIP-kumppanuuden kaltaisia kansainvälisiä sopimuksia neuvoteltaessa kaikki tieto ei voi olla koko ajan julkista. Se asettaisi Euroopan unionin epäedulliseen neuvotteluasemaan. Nämä ovat kuitenkin poikkeustapauksia.
Avoimuus on kaiken lähtökohta. Se on yksi tärkeimmistä keinoista kasvattaa kansalaisten luottamusta EU:ta kohtaan ja kuten kaikki tietävät, tätä luottamusta me totisesti tarvitsemme.
Juan Fernando López Aguilar (S&D).– Señor Presidente, Comisaria, el motivo aparente de este debate en el Pleno es el informe anual sobre el acceso a los documentos en los años 2014 y 2015. Y se han hecho aportaciones que deben ser saludadas y reconocidas, por la ponente y los ponentes alternativos, especialmente en relación con la transparencia del procedimiento legislativo y con los diálogos tripartitos, en los que las modificaciones y los documentos relevantes deben ser transparentes y, además, se debe intentar transmitir por webstream los debates relevantes del procedimiento legislativo.
Pero insisto en que ese es solo el motivo aparente, porque aquí se ha puesto de manifiesto una protesta, ante el peligro de que algunas instituciones europeas practiquen lo que en España decimos que es «dime de qué presumes y te diré de lo que careces». Porque no se puede permitir que se proclame la transparencia más fuerte que nunca, bajo la Carta de los Derechos Fundamentales de la Unión Europea, y sea ignorada en la práctica por algunas instituciones.
Por tanto, quiero recordar que es imprescindible que Comisión y Consejo desbloqueen de una vez la actualización de la normativa general sobre transparencia y acceso a los documentos, largamente bloqueada durante toda la pasada legislatura y todavía hoy una cuestión no resuelta.
Andrejs Mamikins (S&D).– Mr President, the process of European integration and institution-building has always been based on the ideals of participatory democracy and transparency – at least in principle. It is therefore most unbecoming for a number of EU institutions, including Parliament, that maximum public access for all unclassified documents, even nowadays, is not fully guaranteed.
In the light of this, I support the idea of incorporating the European Council, the European Central Bank, the Court of Justice, and all other EU bodies and agencies within the scope of the regulation being discussed. Transparency for documentation related to delegated texts and negotiations on international agreements is of particular importance.
The most basic reasoning for such change is quite simple. Those who, through their taxes, supply the bulk of the EU’s budget deserve to know what is actually happening behind the walls of each institution. Moreover, a higher level of transparency would directly and positively affect public interest in the Union itself.
Pytania z sali
Nicola Caputo (S&D).– Signor Presidente, onorevoli colleghi, generare valore aggiunto nei procedimenti amministrativi e legislativi dei singoli Stati membri e delle istituzioni europee passa, non solo per un'adeguata attività politica, ma anche e soprattutto per la implementazione dei processi democratici di condivisione. Una maggiore consapevolezza infatti nobilita sia il processo legislativo che il connesso procedimento amministrativo e rinvigorisce il principio di pieno accesso ai documenti.
Quest'ultimo, pur tutelato dalla Carta dei diritti fondamentali, strenuamente difeso da costante giurisprudenza della Corte di giustizia e dei tribunali nazionali è diritto fondamentale messo a dura prova dalla mancanza di norme armonizzate sugli aspetti dell'accesso, della privacy, della corretta e tempestiva informazione dei cittadini, della classificazione dei documenti riservati, principi peraltro che sono solo apparentemente antagonisti.
In realtà la loro definizione è in costante mutamento, complice anche la velocità dei mezzi d'informazione e trasmissione dati e sfuggono ad una classificazione impedendo la formazione di un codice unico. Dello stesso si sente urgente necessità per i procedimenti di trilogo, di emendamento in Aula, del contatto con lobby e degli atti delegati che, se non pienamente condivise e accessibili, offuscano il principio di democrazia rappresentativa.
Νότης Μαριάς (ECR).– Κύριε Πρόεδρε, «ξανά στο ίδιο έργο θεατές»! Συζητούμε για διαφάνεια, πρόσβαση του κοινού στα έγγραφα, όταν εμείς, ως ευρωβουλευτές, μπορούμε να έχουμε πρόσβαση στα έγγραφα της διαπραγμάτευσης TTIP υπό τον όρο υπογραφής για την εξέταση εγγράφων υψηλού βαθμού εμπιστευτικότητας. Σε ένα δωμάτιο που δεν επιτρέπεται να κρατούμε σημειώσεις ή να φωτοτυπούμε τα έγγραφα, όταν δεν μας επιτρέπεται να δημοσιοποιήσουμε το περιεχόμενο των εγγράφων της TTIP, και όλα αυτά όταν οι γερουσιαστές στις Ηνωμένες Πολιτείες δεν έχουν αυτούς τους περιορισμούς, όταν οι βοηθοί τους έχουν και αυτοί πρόσβαση στα έγγραφα της TTIP, όταν, επιπλέον, 700 εμπειρογνώμονες που δουλεύουν για τη Γερουσία των ΗΠΑ έχουν επίσης πρόσβαση στα έγγραφα της TTIP, μια συμφωνία που ο Πρόεδρος Ομπάμα ζητά να ψηφιστεί άρον-άρον. Μια σύμβαση η διαπραγμάτευση της οποίας είναι η αποθέωση της μυστικής διπλωματίας.
Για ποια διαφάνεια μιλάτε κυρία Jourová; Για ποια δημοκρατία μιλάει η Ευρωπαϊκή Ένωση, όταν οι τρόικες και τα μνημόνια παραβιάζουν τα εθνικά συντάγματα, τις ευρωπαϊκές συνθήκες και ανατρέπουν δημοψηφίσματα αδιαφορώντας για τη λαϊκή κυριαρχία; Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο, ως το μοναδικό όργανο που εκλέγεται απευθείας από τους πολίτες, έχει χρέος να πρωτοστατήσει στο δημοκρατικό αγώνα για διαφάνεια και έλεγχο των θεσμών.
António Marinho e Pinto (ALDE).– Senhor presidente, caros colegas, permitam-me em primeiro lugar uma palavra de saudação e de agradecimento ao trabalho da relatora, a nossa colega Laura Ferrara.
A transparência no funcionamento das instituições da União Europeia é fundamental para a sua credibilidade perante os cidadãos que aqui todos representamos. Essa transparência implica a facilidade de acesso aos documentos e às informações, enquanto meios para reforçar a democracia participativa. A opacidade e as dificuldades criadas na implementação da transparência política e administrativa são inimigas juradas da democracia e da vitalidade das instituições públicas. É imperioso facilitar o acesso aos documentos relacionados com o TTIP, assim como o acesso aos documentos, a todos os documentos, dos trílogos. Quem não deve, não teme, diz-se no meu país, ou seja, quem faz o que deve fazer não precisa de se esconder nem de ocultar o seu trabalho.
Ivan Jakovčić (ALDE).– Gospodine predsjedniče, nisam zamjenik, ja sam zastupnik, ali hvala Vam na tome što pokušavati uvijek biti tako prisutan i prijazan prema zastupnicima.
Ono što želim naglasiti je svakako podrška koju želim dati gospođi Ferrari na ovom izvještaju zato što je zaista njen cilj približiti europske institucije građanima. Približiti europske institucije i sve ono što mi činimo, naš rad ovdje u Parlamentu, ali i u drugim institucijama Europske unije i to je zaista najbolji i jedini mogući ispravni način kako ponovno postići povjerenje naših sugrađana jer, stavimo ruku na srce, danas ideja Europe ipak ima ozbiljnih problema, a jedan od razloga je naš birokratizirani sustav.
Ono što želim na kraju predložiti je: maknimo iz našeg rječnika riječ transparentnost, stavimo u naš rječnik riječ otvorenost. To je po meni pravi izraz. Otvorenost naših institucija prema građanima i mogućnost da dođu do svih onih informacija koje su im potrebne.
Κώστας Χρυσόγονος (GUE/NGL).– Κύριε Πρόεδρε, η πρόσβαση των πολιτών στα έγγραφα που έχουν στη διάθεσή τους τα ευρωπαϊκά όργανα είναι θεμελιώδους σημασίας. Η εμπιστευτικότητα των εγγράφων θα έπρεπε να είναι η εξαίρεση και όχι ο κανόνας. Αυτό συνάγεται τόσο από τις διατάξεις του σχετικού κανονισμού, όσο και από την περιοριστική ερμηνεία που έχει δώσει το Δικαστήριο της Ένωσης στις εξαιρέσεις που προβλέπονται σε αυτόν. Εντούτοις, παρατηρούμε πολύ συχνά το φαινόμενο τα ευρωπαϊκά όργανα να αρνούνται στους πολίτες την πρόσβαση σε έγγραφά τους, καταστρατηγώντας την αρχή της ελεύθερης πρόσβασης.
Χαρακτηριστικό παράδειγμα αποτελεί η διατλαντική συμφωνία ΤΤΙΡ, καθώς ελάχιστες πληροφορίες έχουν δει το φως της δημοσιότητας, λόγω του απόρρητου χαρακτήρα των σχετικών εγγράφων. Οι ευρωπαϊκοί θεσμοί πρέπει να στραφούν άμεσα προς μια κοινή πολιτική ανοιχτής πρόσβασης στα έγγραφα, ώστε να ενισχυθεί η συμμετοχική δημοκρατία, η διαφάνεια και η λογοδοσία απέναντι στους πολίτες.
Kateřina Konečná (GUE/NGL).– Paní zpravodajko, děkuji vám za velmi povedenou zprávu. Chápu, že jste při jejím sepisování musela být diplomatická, a tak jste Komisi a Radu kritizovala jen jemně. Ale možná jste byla až příliš jemná.
Osobně se domnívám, že Evropský parlament dělá na poli transparentnosti velký kus práce. Netvrdím, že není prostor pro zlepšení, ale zcela souhlasím s kritikou za netransparentnost, kterou organizace DiEM 25 adresuje primárně Radě a Komisi. Vždyť kolikrát ani poslanci EP nemají lehké se k určitým materiálům dostat. Vezměme si například dnes již několikrát zmiňované podklady ke smlouvě TTIP. Teď nás čeká další bitva. Budeme od Komise žádat podklady pro vyšetřovací výbor EMIS a doufám, že Komise bude spolupracovat ochotně, ale nedokážu zakrýt své obavy.
Rozhodně bych se chtěla připojit k požadavku na Komisi, aby bez dalšího prodlení předložila svůj návrh centrálního povinného rejstříku lobbistů platného pro všechny orgány a instituce Evropské unie. Například u vyjednávání smlouvy TTIP byli lobbisté přítomni ve větší míře než neziskové organizace.
João Pimenta Lopes (GUE/NGL).– Senhor Presidente, o princípio da transparência, que deveria pautar o acesso público aos documentos das instituições europeias, é mais um daqueles princípios que apenas procuram embelezar o edifício regulamentar da União Europeia.
Assim se percebe o sistemático secretismo em que são celebrados acordos de livre comércio como o TTIP, o CETA, o TISA, sem que seja possível aceder aos conteúdos dos avanços dos processos negociais.
Assim se percebe que o acesso à documentação a escândalos como o Luxleaks tenha sido sistematicamente limitado ao público como os deputados deste Parlamento.
Assim se percebe que estruturas como o BCE, que, é bom lembrar, não são eleitas, se posicionem acima de qualquer escrutínio ou controlo democrático, recusando a disponibilização de documentação e a prestação de esclarecimentos sobre matérias relacionadas com a supervisão bancária, mesmo a deputados deste Parlamento, como sucedeu esta semana em Portugal. A prática demonstra que a transparência mais não é que um vidro fosco bem opaco no que a questões essenciais diz respeito.
(Koniec pytań z sali)
Věra Jourová,Member of the Commission.– Mr President, honourable Members, thank you for all your comments and your support for transparency which we fully share. It is not by chance that our two institutions are organising a joint event on transparency on 2 May, which will contribute to the public consultation for setting the transparency register and reach out to interested parties in Brussels and beyond. As I explained, the revision of Regulation 1049/2001 is pending before the co-legislators and the Commission stands ready to help Council and Parliament find common ground. Irrespective of this process, the current handling of requests under this regulation is fully compatible with Articles 41 and 42 of the Charter of Fundamental Rights. At the same time, the Commission is bound to observe the case law of the EU courts with regard to documents relating to infringement investigations against Member States.
The Commission looks forward to working with the European Parliament, the Council, the Ombudsman, the European Data Protection Supervisor, civil society organisations and all concerned stakeholders on shaping the future transparency regime. The Commission considers that in the areas where the EU is responsible for administration, the latter is governed by an extensive framework of rules, principles and practices. In that spirit, the Commission remains to be convinced about the opportunity of specific legislation providing for a horizontal framework of an EU administrative law at this stage.
Laura Ferrara, relatrice.– Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio la Commissione, ringrazio i colleghi intervenuti per il loro sostegno e ringrazio ancora una volta i relatori ombra. La trasparenza si pone come obiettivo ultimo da raggiungere e al tempo stesso come strumento per colmare le distanze tra i cittadini e le istituzioni europee, per coinvolgere maggiormente i cittadini, in virtù del principio di democrazia partecipativa, e per accrescere quella fiducia che – ripeto – oggi sembra vacillare nei confronti dell'Unione europea.
Mi è dispiaciuto sentir dire, talvolta in occasione di alcune discussioni con i colleghi, che i cittadini non sono interessati a determinati tipi di documenti o che non li comprendono. Bene, è possibile anche che determinate informazioni non vengano comprese o che suscitino poco interesse. In effetti, interfacciandomi con i cittadini, molte cose non vengono comprese a causa anche della terminologia tecnica o della vastità di informazioni e quindi della difficoltà nell'orientarsi tra tutto ciò che viene messo a disposizione.
Allora la sfida che si prospetta per il Parlamento europeo, ma anche per la Commissione e per il Consiglio, è proprio il maggiore coinvolgimento, rendendo le informazioni più fruibili ai cittadini, garantendo il diritto all'informazione, lasciando decidere ai cittadini cosa possa suscitare il loro interesse e cosa invece non riscuota la loro attenzione. Rendere le informazioni fruibili e maggiormente accessibili: le difficoltà ancora si incontrano nell'orientarsi sui diversi siti delle tre istituzioni europee, per cui l'appello ancora una volta, è quello di creare un punto unico di accesso in modo tale da facilitare il diritto all'informazione.
Punti nodali poi sono i negoziati internazionali, come il TTIP. Ciò che indispettisce maggiormente i cittadini, prima ancora del contenuto, è la segretezza di questi negoziati, l'influenza dei lobbisti e i negoziati tra le istituzioni europee, i cosiddetti triloghi, su cui ancora vige l'oscurità. Mi auguro che, a partire da questa relazione del Parlamento europeo e facendo tesoro anche delle relazioni presentate negli anni passati, si vada sempre più nella direzione di garantire una maggiore trasparenza.
Przewodniczący. – Zamykam debatę.
Głosowanie odbędzie się w czwartek 28 kwietnia 2016 r.
Oświadczenia pisemne (art. 162)
Indrek Tarand (Verts/ALE), in writing.– Access to documents is a necessity for transparency and democratic accountability. The recent rise of Euroscepticism means we need to strengthen our citizens’ trust in the European administration now more than ever. Furthermore, transparency acts as a deterrent to corruption and other questionable behaviour.
While the ‘revolving door’ remains a problem, only current members of the administration are within our remit. Yet it would still be a move forward if officials had to declare their meetings with people who now serve the private sector but remain in orbit around the institutions. An example of this would be Siim Kallas. Although, as a former Commissioner, Kallas has a duty to refrain from lobbying the Commission and/or its departments on behalf of Nortal, he has, in his position as Commissioner Dombrovskis’ special advisor, unfettered access to the Commission while being on the payroll of a software company on whose behalf he theoretically cannot lobby.
We need even tougher transparency rules to prevent this kind of behaviour, which clearly erodes public confidence and trust in the EU. It is regrettable that current transparency rules are not fully complied with and that the Commission is not making progress towards adopting an instrument which would allow for more transparency.