Elnök asszony. – Az első napirendi pont a Marco Affronteáltal a Halászati Bizottság nevében készített, „A halászati ágazatban az adatok gyűjtésére, kezelésére és felhasználására szolgáló uniós keretrendszer” című javaslatról szóló jelentésről folytatott vita (COM(2015)0294 – C8-0160/2015 – 2015/0133(COD)) (A8-0150/2016).
Marco Affronte, relatore. – Signora Presidente, onorevoli colleghi, la raccolta dei dati scientifici è essenziale per un'attuazione della politica comune della pesca, in quanto consente di fondarla sui migliori pareri scientifici. I dati servono per valutare lo stato degli stock ittici, la redditività dei vari segmenti del settore e l'impatto della pesca e dell'acquacoltura sugli ecosistemi. Ma i dati sono necessari anche per valutare le politiche dell'Unione europea: misure di gestione della pesca, misure finanziarie e strutturali a sostegno della pesca e della cultura, misure di mitigazione destinate a ridurre gli effetti negativi della pesca sull'ecosistema.
Ci servono dati scientifici per applicare buone norme ed efficaci politiche di gestione della pesca e ci servono dati per valutare se queste politiche funzionano o se vanno modificate e migliorate. Per questo motivo nel 2000 è stato istituito un quadro dell'Unione europea per la raccolta e la gestione dei dati sulla pesca, divenuto nel 2008 il quadro per la raccolta dei dati o Data Collection Framework (DCF), che ha rappresentato un importante progresso nell'elaborazione di una serie armonizzata di norme dell'Unione per la raccolta dei dati biologici, ambientali, tecnici e socioeconomici sui settori della pesca, dell'acquacultura e della trasformazione.
La politica comune della pesca ci impone di gestire le attività di pesca tenendo conto del loro impatto sull'ecosistema. Su queste basi dobbiamo costruire una più profonda e completa conoscenza degli ecosistemi marini, in modo da non muoverci alla cieca e non accorgerci delle conseguenze delle nostre politiche solo dopo che questi appaiono, spesso in maniera negativa. Ciò è particolarmente importante per poter conseguire il massimo rendimento sostenibile (Maximum Sustainable Yield, MSY) entro il 2020. Il massimo rendimento sostenibile è un concetto relativamente nuovo, molto importante, che si basa però su valori numerici che devono essere stabiliti in maniera scientifica e sulla base di dati, studi e ricerche.
La proposta della Commissione su questo dossier si basava su ciò che già funzionava nell'attuale sistema di raccolta dati, mantenendo così la continuità ma consentendo, al tempo stesso, di adeguarsi ai nuovi requisiti. Quello che siamo riusciti a ottenere, grazie al lavoro che abbiamo fatto insieme ai relatori ombra, con i quali c'è stato grande accordo su questa relazione e grande condivisione soprattutto nei momenti difficili di discussione con il Consiglio, è un campo di applicazione ampliato in modo da comprendere la raccolta dei dati per la protezione dell'ambiente marino, cioè dati che servono per valutare l'impatto della pesca sull'ecosistema marino, comprese le zone marine vulnerabili e le specie e gli habitat più delicati. Questo, ovviamente, insieme ai dati necessari per la gestione sostenibile di tutte le specie sfruttate commercialmente e in particolare per il raggiungimento di un buono stato ecologico entro il 2020.
Abbiamo inserito la necessità di coprire quelle attività di pesca cosiddette data deficient, cioè senza il necessario supporto attuale di conoscenze scientifiche; abbiamo anche voluto che questi dati fossero disposizione di tutti: istituzioni, ricercatori, associazioni ambientaliste e chiunque sia interessato a studiarli e a valutarli. Ma abbiamo anche posto dei termini più stretti per gli Stati membri, per rispondere alle richieste dei dati da utenti finali e delle altre parti interessate.
Ci muoviamo nella direzione di database a livello regionale, questo è importante perché i dati vengono raccolti su aree marine più ampie e in maniera standardizzata e armonizzata.
Raccoglieremo dati anche sull'acquacultura, sia a livello biologico che a livello socioeconomico; raccoglieremo dati sulla pesca ricreativa, anche se in questo caso ne siamo usciti parzialmente sconfitti perché era importante inserire i dati socioeconomici ma non ce l'abbiamo fatta; abbiamo comunque l'impatto ambientale della pesca ricreativa.
Abbiamo insistito affinché si raggiunga un numero adeguato ed esaustivo di campagne di ricerca obbligatoria in mare, da stabilire a livello dell'Unione, e infine, a seguito di un lungo braccio di ferro con il Consiglio, abbiamo ottenuto che la maggior parte del quadro di raccolta dei dati, in particolare l'elenco di quali dati e quali categorie di dati raccogliere, venga adottato tramite atti delegati. In questo modo abbiamo difeso le prerogative del Parlamento europeo che deve poter valutare e pronunciarsi su atti così importanti.
Julian King,Member of the Commission. – Madam President, can I just say a few words on behalf of Commissioner Vella, who would very much have liked to have been here for this discussion, but who unfortunately could not travel. Data collection might seem a rather technical issue, but it is – as we have just heard – fundamental to work in this area. It has been said that if you do not measure it, you cannot manage it, and management of our fish stocks is of critical importance for the stocks themselves and for the livelihood of our fishing communities. The European Parliament and the Council recognised this at the time of the adoption of the common fisheries policy, making a common declaration calling on the Commission to fast-track the review of the data collection framework.
The Commission delivered, and today I am happy to see that we have reached a political agreement on the new regulation, which can finally be adopted and published. This will enable the scientific institutions in Member States to start collecting the necessary data for all the new requirements of the CFP. This has been possible thanks to this House’s will to tackle efficiently such a technical subject. We can now move one step forward towards enhancing regional cooperation in data collection, which has been an important objective of the CFP reforms. The data collection framework is essential for the implementation of the CFP as it provides the basic data for scientific advice on fishing quotas and on impact assessments for the evolution of EU fisheries.
The recast was focused on two main issues. First, to ensure delivery on CFP reform objectives, providing the scientific data necessary for sustainable fisheries and aquaculture, while protecting the marine ecosystem and reducing discards and, at the same time, achieving economic, social, unemployment benefits and food security. Second, to simplify the current system: collect only what is needed, remove overlaps and reduce the number of rules at EU level.
Overall, as has been recognised, the current framework has proven to be fit for purpose, and therefore the basic principles will not change. EU multiannual programmes are agreed and adopted at EU level and then implemented by national work plans in which Member States divide tasks amongst themselves. Basic data storage will remain at Member State level, and Member States will remain responsible for ensuring that good quality data is available to end users such as the International Council for the Exploration of the Sea.
An important issue that was debated in the final stages between Parliament and Council was the adoption procedure for the multiannual programmes on data collection, which define the detailed data requirements, the list of scientific surveys at sea and thresholds for the obligation to collect data. We are satisfied with the final compromise, which splits up the multiannual programme in a delegated act for the data requirements and implementing acts for the thresholds and the list of surveys. Thank you to the rapporteur for his work on this and for the opportunity this morning to discuss this important subject.
Werner Kuhn, im Namen der PPE-Fraktion. – Frau Präsidentin, Herr Kommissar King! Ich möchte mich herzlich beim Berichterstatter, Marco Affronte, bedanken, der hier sehr konstruktive Arbeit geleistet hat. Es war ein gutes Miteinander auch mit den Schattenberichterstattern. Und wir waren uns alle einig darüber, dass die Datenerhebung des Fischereisektors, aber auch der Freizeitfischerei und der Aquakultur eine wichtige Basis dafür ist, um die gegenwärtige Situation der fish stocks, sprich der Bestände, einschätzen zu können.
Wir sind dabei und machen Mehrjahres-, Mehrartenpläne für die Ostsee, wir sind jetzt bei der Nordsee, gehen weiter in den Westostatlantik und dann nachher auch ins Mittelmeer. Und dafür ist es absolut notwendig, dass wir wissenschaftlich basierte Daten zur Verfügung haben. Da müssen alle mitarbeiten, alle Stakeholder, die sozusagen in dem System mit eingebunden sind. Da spielt der Sektor eine ganz entscheidende und große Rolle, sprich die Berufsfischerei. Sie ist natürlich sowieso verpflichtet, die Daten über ihre angelandeten Fänge zu dokumentieren und auch an die zuständigen Stellen zu geben. Aber wir wollen das auch für den Bereich der Freizeitfischerei in Angriff nehmen. Das ist in zunehmendem Maße ein Sektor, mit dem wir uns auseinandersetzen, weil er erstens eine große ökonomische Bedeutung hat, aber zweitens natürlich auch die fischereiliche Sterblichkeit von unterschiedlichen Fischarten eine ganz entscheidende Rolle spielt. Deshalb ist es notwendig, dass wir dort genauso Daten erfassen.
Im Bereich der Aquakultur möchte ich sagen, dass das hier natürlich auch sehr entscheidend für die Versorgung der Bevölkerung mit Fisch und Fischprodukten ist. Europa ist der größte Importmarkt der Welt. Wir können nur ungefähr ein Drittel mit eigenem Aufkommen realisieren und unsere Bevölkerung, unsere Kunden, versorgen. Alles andere sind Importe. Deshalb legen wir auch in besonderer Weise auf den Bereich der Aquakultur, der Kreislaufwirtschaft ein großes Augenmerk. Aber dazu brauchen wir natürlich auch Daten.
Richtig, Herr Kommissar, Sie haben das angesprochen: Es ist notwendig, dass wir die Gemeinsame Fischereipolitik, die Grundverordnung, in der Zukunft noch exakter durchsetzen können. Der Internationale Rat für Meeresforschung braucht dann natürlich auch Daten. Die können sie sicher auch alleine mit ihren Forschungsschiffen erheben, aber nicht in solchem Umfang, wie wenn wir die drei Sektoren miteinbeziehen – das heißt, die Berufsfischerei, die quotierte Fänge bringt, aber auch unquotierte Fänge, die Freizeitfischerei, die auch letztendlich ihre Daten angeben muss, und bei der Aquakultur soll es in besonderer Weise der Marinebereich sein, das heißt, die Aquakultur, die in den Küstenbereichen stattfindet, dass wir dort die Daten haben, um auch die Rückkopplung zu bekommen, welche Auswirkung es tatsächlich auf das Ökosystem hat. Die Interaktion zwischen den einzelnen Spezies spielt dabei auch eine Rolle.
Insofern, muss ich sagen, haben wir gute Ergebnisse erzielt, haben uns als Parlament auch gegenüber dem Rat soweit durchgesetzt, dass die delegierten Rechtsakte klar definiert sind: Wer hat welche Aufgabe zu erledigen? Da ist eindeutig klar, dass die verpflichtende Datenerhebung für den Bereich der offenen See gilt und die Schwellenwerte dort festgelegt sind. Das wird als Durchführungsrechtsakt sozusagen gemeinsam zwischen Rat und Kommission entschieden, und die delegierten Rechtsakte bleiben sozusagen mit der Einspruchsmöglichkeit des Parlaments – alles, was die Grundverordnung betrifft.
Herzlichen Dank nochmal allen Beteiligten. Wir haben hier eine gute Basis für die Gemeinsame Fischereipolitik in der Zukunft.
Ricardo Serrão Santos, em nome do Grupo S&D. – Senhora Presidente, quero também agradecer ao relator, o nosso colega Marco Affronte, assim como aos restantes relatores—sombra e aos representantes das instituições ao nível do trílogo. Penso que concluímos um bom regulamento.
Enquanto relator-sombra pelos Socialistas e Democratas para este diploma, saliento que os dados científicos das pescas têm sido essenciais para a gestão e decisão com base no conhecimento.
A revisão que aqui aprovamos abre novas possibilidades para a cooperação entre os Estados-Membros, tornando coerente a cooperação a nível regional. Sendo eu próprio oriundo de uma instituição científica que lida com dados de pesca, reforço a importância da coerência da informação recolhida.
Este novo regulamento dá também ênfase à possibilidade de cruzeiros científicos e não só à aquisição de dados biológicos à descarga da pesca comercial. Os cruzeiros científicos, independentes da pesca comercial, são fundamentais para completar uma visão holística dos recursos.
Outro aspeto muito relevante é a maior transparência no acesso aos dados resultantes dos programas abrangidos pelo regulamento. As instituições que tenham uma razão válida poderão solicitar os dados das pescas obtidos a partir dos sistemas de recolha financiados a nível europeu. Este diploma fomentará a transparência e, certamente, resultará em melhor conhecimento que permita sustentar melhor gestão.
Preocupa, no entanto, a falta de garantias na participação das autoridades regionais nas fases de planeamento e de recolha.
Sendo as entidades que mais de perto lidam com os problemas, em muitos casos, os governos regionais têm mesmo responsabilidades na gestão de recursos e podem, caso essa seja a interpretação do Estado-Membro, ficar fora do processo. Estarei atento e garantirei que ninguém fica excluído.
Por fim, quero ainda salientar a elegância com que foi resolvida a legitimidade do acompanhamento e da implementação do programa. Após um diálogo jurídico vivo e denso ao nível do trílogo, chegou-se a uma solução eficaz. A aproximação mista entre atos delegados e atos de execução legitima a especificidade de cada uma das instituições de governação europeias.
Ruža Tomašić, u ime kluba ECR. – Gospođo predsjednice, zahvaljujem gospodinu Affronteu na konstruktivnom izvješću. Prikupljanje podataka i njihovo korištenje u svrhu donošenja boljih podataka od posebne je važnosti u sektoru ribarstva. Želimo li osigurati ribarima pravo na rad te katalizirati ekonomski rast i očuvanje poslova u primorskim krajevima, a s druge strane učinkovito zaštiti morske resurse, naravno da se moramo osloniti na relevantne podatke.
Kao zastupnica iz Hrvatske zabrinuta sam što još uvijek nemamo potpune podatke o stanju ribljih stokova u Jadranu. Dostupni se podaci iz različitih izvora dobrim dijelom međusobno isključuju pa je teško donijeti politike koje će predstavljati kvalitetan balans između interesa ribara i zaštite resursa.
Stoga apeliram na nadležne na svim razinama da ovo pitanje reguliramo sa što manje propisa, osiguramo jednostavno prikupljanje podataka koje neće predstavljati opterećenje ribarima i olakšamo razmjenu među nadležnim tijelima. Relevantni su podaci ključ dobrih politika u ribarstvu.
António Marinho e Pinto, em nome do Grupo ALDE. – Senhora Presidente, começo por saudar também o relator e o excelente trabalho que fez e solidarizar-me com a perspetiva que incutiu no seu relatório, que é frisar a necessidade de dados científicos para podermos avaliar os impactos da pesca, não só ao nível da capacidade de reprodução dos stocks, no plano quantitativo, mas também e sobretudo ao nível da sustentabilidade ambiental dessa atividade económica, tão necessária ao desenvolvimento económico e tão necessária ao sustento de milhões de famílias em todo o mundo.
Gostaria de dizer que a sustentabilidade tem de incluir obrigatoriamente a questão ambiental. Não há sustentabilidade se não protegermos o ambiente e se não formos todos envolvidos nesse projeto e nesse trabalho de proteção da qualidade ambiental dos oceanos. Só assim as pescas serão sustentáveis, só assim as pescas poderão cumprir o seu objetivo económico.
Mas, por outro lado, quero também frisar que se deve criar um equilíbrio entre os interesses da pesca profissional e os interesses do turismo associados à pesca recreativa em determinadas regiões. Há situações em que os pescadores recreativos têm privilégios em relação aos pescadores profissionais – e isso não é admissível.
Por último, Sra. Presidente, Sr. Comissário, caros colegas, a política de recolha e consolidação dos dados para fazer uma boa gestão da política de pescas só é possível se houver um investimento, um aumento do investimento na investigação científica. São precisas mais verbas para a investigação científica nos oceanos, que possibilitem a recolha de dados fiáveis, que possam cumprir a sua missão informativa.
João Ferreira, em nome do Grupo GUE/NGL. – Senhora Presidente, só uma gestão dos recursos haliêuticos, ancorada num sólido conhecimento científico, permitirá uma exploração racional e sustentável desses recursos.
A necessidade de recolher, gerir e utilizar os dados da pesca em quantidade e qualidade suficientes é indiscutível, como inquestionável é também a necessidade de tornar estes dados comparáveis e integráveis a nível nacional, regional e internacional.
Há uma dimensão da gestão dos recursos que está, obviamente, para além das fronteiras nacionais, o que exige uma genuína cooperação e empenhada concertação no plano internacional.
O que é, todavia, questionável é que estas necessidades sejam melhor asseguradas no quadro da visão centralizadora que continua a prevalecer na política comum das pescas da União Europeia. Uma visão que tem expressão concreta no enquadramento institucional previsto no Tratado de Lisboa, que confere competências exclusivas à União Europeia neste domínio, o que desde sempre mereceu o nosso desacordo. O tempo tem vindo a mostrar o carácter pernicioso desta visão.
Para além disso, a mesma União Europeia que, erradamente, dispõe de competência exclusiva na definição da política, atira para cima dos Estados uma parte substancial dos custos de financiamento dessa mesma política, não assumindo por inteiro, como devia, as responsabilidades ao nível do financiamento, por exemplo, da aquisição e gestão dos dados.
Queremos mais e melhores dados? Sim. Queremos maiores possibilidades de escrutínio e maior transparência sobre a sua utilização, mas não caucionamos uma visão de gestão dos recursos que nos parece essencialmente errada.
Linnéa Engström, on behalf of the Verts/ALE Group. – Madam President, I want to start by thanking the rapporteur, my colleague Marco Affronte. I, of course, welcome the report, the negotiating agreement and the work conducted by the team. The new rules on data collection are intended to align this framework with the requirements of the reformed common fisheries policy. One of the things of particular importance to the Greens is sustainable fishing, to keep stocks above levels that can reduce maximum sustainable yield (MSY). This is respecting the objectives of the CFP, as provided in Article 2(2) [of Regulation (EU) No 1380/2013]. Reliable stock assessment, including FMSY, is essential to establish fisheries conservation measures, and to ensure that fishing is environmentally sustainable and economically profitable.
We need reliable, comprehensive and long-term data for the purpose of decisions on fisheries management and for the protection of ecosystems, including vulnerable species and habitats. In that respect, we stress the importance of the new framework for data collection, the obligation of the Member States on collection, storage, protection and provision of data, and cooperation within, and between, the Member States. Yesterday we discussed the increasingly vulnerable situation in the Arctic. This is a real example of where we need more science and more data to better understand the unique ecosystems that are now revealed – they have never been touched by mankind, and are being revealed now that the Arctic ice is melting.
Mike Hookem, on behalf of the EFDD Group. – Madam President, information is power. If you run the data you control what people think. Control thinking and you control people themselves and the choices they make. The European Union has long worked on this basis. The EU knows perfectly well that by centralising the data on fish stocks throughout Europe the UK can never escape the suffocating embrace of the common fisheries policy. If Great Grimsby, Hull, Scarborough, Whitby or any other fishing port in the UK is to have a future then we need our sovereignty back. No ifs, no buts; we need to take back full control of all our waters and the means to choose what data we collect. We decide what is monitored and when, and how, and if. Without the power to measure, analyse and utilise fishing data, the UK will still be unable to formulate its own fisheries policies and will remain under the hegemony of the CFP. This report is the Trojan horse, the cuckoo in the nest, the fifth column, the hidden enemy within. Sign up to this under the so-called Great Repeal Bill – which is no such thing – and the UK has lost half the battle to reclaim our own fisheries and waters before the negotiation has even begun. If that sounds theoretical, then just ask the artisanal, shore-based fishermen in my constituency who face losing their livelihoods following the recent sea bass ban. That ban originates in EU data and data control. Sovereignty shared is sovereignty lost.
Diane James (NI). – Madam President, it is universally acknowledged that the European Union’s common fisheries policy has created enormous environmental and economic damage: discards, overfishing, plummeting fish stocks and thousands of jobs lost. We actually already have that information, and that has led to a damaging impact on communities and cultures.
This report – and, I emphasise, an uncosted proposal – outlines a big data response. What is actually required is a complete overhaul and revision of the existing European Union fisheries policies before this is even started. At the last plenary session here in Strasbourg, the EU cloud was approved. I spoke at that meeting and I highlighted that nearly EUR 5 billion was still identified as the shortfall for the funding. Here we have a big data project linked to the EU cloud, we have not even identified the monies to fund the EU cloud, and yet we are seemingly going to approve a big data project. It really is back to front policy.
Gabriel Mato (PPE). – Señora presidenta, comisario, con datos de alta calidad, datos fiables, los científicos pueden dar consejos precisos, los operadores pueden administrar mejor su negocio y nosotros, los políticos, podemos tomar decisiones informadas y producir leyes justas. Todo el mundo gana.
El acuerdo alcanzado por los colegisladores prevé un marco mejorado y simplificado para reunir información amplia y fiable y para ponerla a disposición de todos los implicados a nivel regional y europeo. Las nuevas normas tienen por objeto garantizar que todos los datos pertinentes se recopilen siguiendo un enfoque de costo-beneficio y sin duplicación de esfuerzos. Incluye nuevos tipos de recolección de datos necesarios para la PPC, como los datos de ecosistemas o datos de acuicultura, y promueve soluciones regionales y, a su vez, personalizadas mediante el establecimiento de grupos regionales de coordinación.
Para la reforma de la PPC necesitamos datos, más que nunca, para medir el progresivo logro del rendimiento máximo sostenible, así como los efectos de la obligación de desembarque. Por tanto, este acuerdo es bienvenido.
Por supuesto, necesitamos ver cómo funcionará en su aplicación, porque nos preocupa cómo será en la práctica la coordinación regional, ya que el Reglamento no incluye una descripción precisa de la función de los grupos de coordinación regional ni un Reglamento muy claro. Tampoco está claro quiénes serán los usuarios finales, ya que se decidió no incluir ninguna definición al respecto. Y este es un tema delicado, ya que la confidencialidad de los datos es vital para los operadores. Incluso en las últimas reuniones de coordinación regional se ha puesto de manifiesto la necesidad de acotar de alguna manera este propio término, ya que no hacerlo supondrá una falta de racionalización de los recursos disponibles y, posiblemente, no cumplir con los objetivos que buscamos en este Reglamento.
En todo caso, bienvenido; muchas felicidades al ponente Affronte, a mi colega Kuhn y a todos los ponentes alternativos por un magnífico trabajo.
(El orador acepta responder a una pregunta formulada con arreglo al procedimiento de la «tarjeta azul» (artículo 162, apartado 8, del Reglamento))
David Coburn (EFDD), blue-card question. – Just a small question: do you not think that this is a French and Spanish plot to keep control of British fishing waters after Brexit?
Gabriel Mato (PPE), respuesta de «tarjeta azul». – Evidentemente, sabe la respuesta. De complot saben ustedes mucho más que nosotros.
Clara Eugenia Aguilera García (S&D). – Señora presidenta. Buena respuesta, señor Mato, ante determinadas apreciaciones que no merecen otras cosas.
Quiero destacar en primer lugar el buen trabajo realizado por el ponente Affronte, por Ricardo Serrão y por todos los demás ponentes alternativos, porque creo que se ha conseguido un texto interesante para algo que, en nuestra apreciación primera, es muy técnico. Es algo técnico, sí, pero fundamental para tomar determinaciones.
En la Unión Europea, en la pesca, se están recogiendo datos del marco del 2000. Hubo una reforma en 2008 y ahora la política pesquera comunitaria requiere que haya una adaptación, especialmente para articular en esa recopilación todo el asesoramiento científico de apoyo, que es un elemento sustancial para conseguir un gran objetivo de la PPC, el rendimiento máximo sostenible.
Por lo tanto, necesitamos una recopilación de datos adecuada, una buena gestión de estos datos y su uso para conseguir esos grandes objetivos de la PPC que sin esto no sería posible —conseguir los objetivos del rendimiento máximo sostenible— o, por ejemplo también, toda la recopilación de datos que nos van a dar los planes de descarte, que van a proporcionar datos nuevos muy interesantes.
Termino diciendo: en el Mediterráneo hay un gran déficit de los datos que nos van a ayudar a tomar decisiones futuras.
Remo Sernagiotto (ECR). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, una buona norma è quando concilia tutela e sviluppo. Per creare queste condizioni, vi è una grande necessità di raccogliere dati, di conoscere. Noi, come politici, come rappresentanti, non possiamo agire se non conosciamo, perché se una norma agisse solo sulla tutela o solo sullo sviluppo creerebbe una distonia totale rispetto alle volontà della politica.
Per questo motivo io penso che il regolamento in esame sia così importante – e ringrazio anche il collega Affronte e tutti quelli che ci hanno lavorato, il collega Kuhn – perché possiamo considerare la politica comune della pesca (PCP) una grande politica a nostra disposizione.
Non possiamo non tener conto dello sviluppo economico in Europa, soprattutto nei territori rivieraschi, laddove è possibile conciliare più sviluppi economici in tutela e una capacità di non pregiudicare l'armonia di una così importante economia come quella della pesca.
Maria Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL). – Senhora Presidente, concordamos que é muito importante contar com dados científicos certos e de qualidade para uma boa gestão das pescas, mas consideramos que o novo quadro nunca deverá interferir com o desenvolvimento normal das atividades da pesca artesanal e costeira e não deverá ser mais gravoso em termos económicos e administrativos para as frotas.
Pedimos que a recolha e gestão dos dados tenham em conta as especificidades da frota e que os dados socioeconómicos e ambientais se tornem uma parte fundamental da informação recolhida.
Quanto aos dados socioeconómicos, pedimos que se destaque também o papel e a situação das mulheres nas pescas – das marinheiras, redeiras, mariscadoras e outras mulheres que trabalham neste âmbito.
Além disso, os limiares abaixo dos quais não será necessária a recolha de determinados dados ou a realização de campanhas a bordo deverão ser definidos também tendo em conta o tipo de frota e os seus impactos nos recursos.
Jarosław Wałęsa (PPE). – Madam President, the EU framework for the collection and management of fisheries data has been in place since the year 2000. Under this framework, the Member States collect, manage and make available a wide range of biological, environmental, technical and social economic data on fishing, aquaculture and processing sectors needed for scientific advice.
The agreement we are discussing today includes an improved framework for gathering extensive and reliable information, and making it available at regional and European level. The improvement in data collection will enable the maximum sustainable yield to be evaluated more reliably and ensure long-term sustainability, as laid down in the basic regulation. The regulation will also update and simplify the current rules on data collection to take into account the new CFP reform, achieving maximum sustainable yield and lending obligation. The new rules will ensure that all the relevant data is collected following a cost-benefit approach and without duplication of effort, thus reducing the administrative burden. I am, therefore, in favour of this report.
Renata Briano (S&D). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, questo dossier affronta un problema molto sentito, soprattutto nel Mediterraneo, un mare ricchissimo di risorse ma caratterizzato da una forte mancanza di dati che consentano di conoscere realmente lo stato di salute dei nostri stock.
La riforma del quadro per la raccolta dei dati è quindi fondamentale per raggiungere gli obiettivi della PCP e richiede lo sforzo degli Stati membri per raccogliere i dati necessari a valutare lo stato delle risorse biologiche marine sfruttate, il livello della pesca e l'impatto di quest'ultima sulle risorse biologiche e anche sugli ecosistemi marini.
La raccolta, la gestione e l'uso dei dati devono rispondere a criteri di precisione, affidabilità e tempestività. Nello stesso tempo è necessario evitare che gli stessi dati siano raccolti più volte per scopi diversi, perché ciò comporterebbe un inutile spreco di risorse. A tal proposito, accolgo con favore la proposta di organizzare una rete europea di dati scientifici per utilizzare le informazioni raccolte a seconda dell'accertamento che si vuole realizzare e in modo da poter anche scambiarle con i paesi terzi.
Il tema è molto complesso e allo stesso tempo strettamente connesso alla necessità di gestire le attività di pesca, tenendo conto del loro impatto sugli ecosistemi ed è per questo che andrebbe gestito secondo il principio della regionalizzazione. Inoltre, abbiamo ancora molto da scoprire sul mare e le sue risorse, le conoscenze scientifiche sono fondamentali per una gestione efficiente e lungimirante ma non bastano, occorrono dati, oltre che sul prelievo, anche sul consumo sul commercio e sulla ristorazione. Anche su questo c'è ancora molto da fare.
Czesław Hoc (ECR). – Pani Przewodnicząca! Harmonizacja unijnych przepisów regulujących gromadzenie wszelkich danych dotyczących sektorów rybołówstwa, akwakultury i przetwórstwa ma kluczowe znaczenie dla wdrażania wspólnej polityki rybołówstwa, umożliwiając oparcie tej polityki na najlepszym możliwie doradztwie naukowym. Jednakże poważnie mnie niepokoi, a nawet irytuje fakt, że bardzo marginalnie, wręcz wcale, potraktowano problem danych w kwestii połowów przemysłowych, tzw. paszowych, na Morzu Bałtyckim.
Bałtyk jest stosunkowo płytkim morzem, zatem wielkie jednostki przemysłowe to pływające fabryki śmierci dla wszelkiego narybku i ryb stanowiących łańcuch pokarmowy dla dorsza. Są one odławiane na mączkę rybną i karmę. To rabunkowo prowadzona gospodarka, to braki w prawidłowym odżywianiu dorsza, a tym samym zakłócanie jego naturalnego procesu reprodukcji i wzrostu tego gatunku.
Bałtyk powoli umiera, rozpaczliwie woła o pomoc. Najwyższy czas na ratunek dorsza – ryby, która według Marka Kurlansky’ego zmieniła świat, a według Komisji Europejskiej może odejść w zapomnienie.
Luke Ming Flanagan (GUE/NGL). – Madam President, that the EU collectively, and many Member States individually, have gained immensely from Ireland’s fishing grounds since our accession in 1973 to what was then the EEC, is indisputable. It is also indisputable that when the value to the EU, with the fish taken from Ireland’s fishing grounds, is taken into account, far from being a net beneficiary of funding since joining the EU, Ireland is in fact a net contributor (pardon the pun). The question is, though: to what extent, and exactly how much, has the EU gained from Irish fishing grounds since 1973? Through a series of written questions to the Commission I have been trying to establish that figure, and have failed. Why? The reason repeatedly given is that the EU does not have the data for individual Member States and, for that reason, will not even attempt to give me an estimate. As I said, that the EU has gained from our fishing grounds is indisputable. The fact that they refuse to even give an estimate of that value from all the data they do have is not acceptable. I repeat, this is a matter of major significance for Ireland, even more so now that the EU has lost the UK. Get that data and get me that number.
José Blanco López (S&D). – Señora presidenta, la recopilación, la gestión y el uso de los datos es fundamental para el desarrollo de una actividad pesquera eficiente y para el buen funcionamiento de la política pesquera común.
Para evaluar el impacto de la actividad de la pesca sobre los ecosistemas y las poblaciones pesqueras debemos disponer de datos completos, fiables y armonizados. La recopilación de datos debe adaptarse a las nuevas necesidades sociales con mejoras de la transparencia y con una utilización eficiente de los recursos. Debe facilitarse el acceso a los datos y se deben evitar duplicidades, fomentando la coordinación, aunando esfuerzos entre Estados y contribuyendo a la regionalización de la gestión de la pesca.
Debemos asimismo contemplar la variable de género en todo el proceso de recogida de datos, visibilizando el papel de las mujeres en el sector pesquero. Este informe ofrece avances en muchos de estos aspectos y, por lo tanto, lo considero positivo.
Nicola Caputo (S&D). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, la raccolta dei dati è essenziale per l'attuazione della politica comune della pesca, perché consente di basarla su pareri oggettivi e scientifici. Oltre che per valutare lo stato degli stock ittici, la redditività dei vari segmenti del settore e l'impatto della pesca e dell'acquacoltura sull'ecosistema, i dati sono necessari per valutare le politiche dell'Unione europea quali, ad esempio, le misure di gestione della pesca e di mitigazione.
Importante è la creazione di banche dati regionali sovranazionali, mediante gruppi di coordinamento regionale, per avere dati aggregati e confrontabili. Nel mare Adriatico, ad esempio, si valuteranno complessivamente i dati di Italia, Slovenia e Croazia.
I dati saranno a disposizione di tutti – istituzioni, ricercatori, associazioni ambientaliste e chiunque sia interessato a studiare e a valutarli. Per la prima volta verranno inclusi nel quadro per la raccolta e la gestione dei dati anche i dati che provengono da altri settori che impattano sull'ecosistema marino, quali la pesca ricreativa e la l'acquacoltura.
Trattasi di un importante passo avanti che contribuirà a favorire non di poco lo sviluppo sostenibile della pesca, limitando così l'impatto sull'ecosistema marino.
„Catch the eye” eljárás
Νότης Μαριάς (ECR). – Κυρία Πρόεδρε, η χρήση δεδομένων στον τομέα της αλιείας είναι απαραίτητη για την αξιολόγηση των πολιτικών της Ένωσης, καθώς βοηθάει στη διαχείριση της αλιείας και στη λήψη διορθωτικών χρηματοοικονομικών μέτρων υπέρ των περιοχών που εξαρτώνται από την αλιεία και την υδατοκαλλιέργεια. Σε μια περίοδο που ο πρωτογενής τομέας στην Ευρωπαϊκή Ένωση δοκιμάζεται, η Ένωση πρέπει να λάβει μέτρα για την ανασυγκρότηση και ενίσχυσή του. Ειδικότερα οι παράκτιες και νησιωτικές περιοχές αντιμετωπίζουν σημαντικά προβλήματα εξαιτίας της οικονομικής ύφεσης, με αποτέλεσμα τη μείωση του πληθυσμού και τη φυγή των κατοίκων.
Σε χώρες όπως η Ελλάδα, που πλήττεται από τη λιτότητα και τα μνημόνια, οι αλιείς βιώνουν τις συνέπειες του αγροτικού μνημονίου, βλέποντας το εισόδημά τους να μειώνεται δραματικά. Η Ευρωπαϊκή Ένωση πρέπει να βοηθήσει στην ενίσχυση της απασχόλησης στις περιοχές αυτές και να αυξήσει τη χρηματοδότηση του αλιευτικού στόλου. Ιδίως, πρέπει να λάβει μέτρα υπέρ της στήριξης των ελλήνων αλιέων .
Ivan Jakovčić (ALDE). – Gospođo predsjednice, surađivao sam s institutima koji djeluju na Jadranskom moru, pogotovo s onim u Rovinju, ali i u Trstu, Splitu, u Anconi i moram naglasiti da sam potpuno svjestan koliko je važno prikupiti znanstvene podatke neovisno o tome što ponekad ti instituti imaju i pomalo oprečne podatke i oprečne procjene.
Znanstvena suradnja na osjetljivim morima kao što su mala zatvorena mora, a Jadransko more je takvo malo, zatvoreno more, u sklopu jednog većeg mora, Mediteranskog mora, koje isto tako na žalost nije dovoljno istraženo i nemamo dovoljno podataka što se cijelog Mediterana tiče te zato pozdravljam ovaj prijedlog i pozdravljam rezultate koje očekujemo. Predlažem da se k tome skupljaju i podaci o impaktu ribarstva i ribolova na turizam da vidimo što znači tradicijsko ribarstvo i da vidimo kakvo nam je zdravlje morskih organizama.
(A „catch the eye” eljárás vége)
Julian King,Member of the Commission. – Madam President, honourable Members, I would like to say thank you to the Parliament for prioritising the work on the Recast Regulation on Data Collection and, in particular, thank you to the rapporteur and his team for their work. I will make sure I give a full account of this discussion to Commissioner Vella.
We provided for transitional arrangements so that immediately after adoption and publication of the recast there is no legal vacuum. The current Multiannual Programme for Data Collection will remain applicable until replaced by a new one. There have been a couple of comments about data storage. I would just record that basic storage of data will remain at Member State level and Member States will remain responsible for ensuring that good quality data is available for end-users. The current multiannual programme was adopted last summer and it was already updated with many of the new requirements. So, there is no need to replace it urgently. The Member States’ work plans for data collection were approved last summer. Member States will already have started collecting data accordingly. When important modifications are needed, Member States will need to resubmit the work plans for approval in the normal way. Meanwhile, Member States have already started to transition from regional coordination meetings to regional coordination groups, ensuring more continuity and better involving the relevant end-users in data collection.
In summary, by the end of 2017 we expect the new legal framework for data collection to be operational for collecting all data needed for what I take to be our shared objective, the effective implementation and monitoring of the CFP. Thank you.
Marco Affronte, relatore. – Signora Presidente, onorevoli colleghi, solo un paio di considerazioni. Direi che, a parte qualche voce fuori dal coro, c'è un grande accordo su questa relazione, non solo sull'importanza dei dati scientifici – è stato ripetuto veramente tante volte – ma anche – e ringrazio chi si è espresso in questo senso – nel consenso sul lavoro che abbiamo fatto e su quello che siamo riusciti a ottenere.
Ringrazio anche la Commissione perché ha chiarito un punto che avrei chiarito io e cioè il fatto che i dati non vengono centralizzati ma rimangono a livello di Stati membri, anche se sono dell'idea che gli interventi che abbiamo ascoltato, soprattutto da parte dell'estrema destra, fossero di chi non ha in realtà letto il documento ma di chi ha fatto soltanto il suo intervento "classico".
Detto questo, ne approfitto per ringraziare chi ha lavorato con me su questo dossier: c'è stato un grande accordo dei relatori ombra di tutti i gruppi politici. Abbiamo lavorato molto bene, abbiamo cercato di fare le cose in maniera efficace ma anche velocemente, perché sappiamo che gli Stati membri hanno la necessità di poter partire con la raccolta nei tempi più brevi possibili. Ci siamo incagliati, senza aspettarcelo, per qualche mese con il Consiglio per il discorso dell'attribuzione dei poteri fra atti delegati e atti di esecuzione e, alla fine, come ha detto qualcuno, ne siamo usciti in maniera molto efficace ed elegante.
È evidente che, per avere delle buone politiche di pesca e arrivare all'obiettivo di una pesca sostenibile, sia dal punto ambientale che da quello socioeconomico, non possiamo prescindere da una profonda conoscenza delle risorse ittiche che andiamo a sfruttare e dalle conseguenze delle nostre decisioni e azioni sull'ambiente marino, sulle risorse e sul settori economico.
Per fare questo servono dei dati e l'entrata in vigore di questo regolamento è essenziale per muoverci in questa direzione.