18. Ocena zewnętrznych aspektów wyników i zarządzania w zakresie ceł jako narzędzie służące ułatwieniu handlu i zwalczaniu nielegalnego handlu (debata)
La Présidente. – L’ordre du jour appelle le débat sur le rapport de TizianaBeghin, au nom de la commission du commerce international, sur l’évaluation des aspects extérieurs du fonctionnement et de l’organisation des douanes, en tant qu’outil pour faciliter le commerce et lutter contre la fraude
Tiziana Beghin, relatrice. – Signora Presidente, onorevoli colleghi, come tutti voi sapete in Europa non ci sono frontiere tra i vari paesi, ma solo una grande frontiera comune per tutte le merci che arrivano dall'esterno.
Le regole per varcarla dovrebbero essere le stesse ovunque, ma in alcuni punti questa frontiera è più debole che in altri e questa situazione crea una distorsione dei traffici commerciali dall'estero e un pregiudizio alle risorse finanziarie dell'Unione europea. La risoluzione di cui sono autrice è un documento parlamentare che mette nero su bianco questa situazione ed è stata preparata con il prezioso contributo dei colleghi relatori per opinione e dei relatori ombra in commissione INTA, che voglio ringraziare tutti.
Signora Presidente, esistono porti europei dove i controlli doganali sono rigorosi e attenti, altri dove lo sono meno. Questa situazione crea concorrenza scorretta tra spedizionieri, amministrazioni portuali e Stati, che l'Europa non può tollerare. Indagando ho riscontrato varie tipologie di distorsione. C'è il caso, per esempio, in cui la stessa normativa europea è rispettata, ma applicata in modo difforme tra paesi diversi. Ci sono alcuni porti che corrono sul filo della legalità delle norme europee e ci sono anche quelli che proprio non rispettano le regole, godendo, per certi periodi, della connivenza di una parte delle autorità nazionali.
È un esempio il gigantesco scandalo scoppiato qualche mese fa, quando è emerso che tonnellate di merce contraffatta cinese avevano varcato la frontiera europea nel Regno Unito per poi riversarsi senza controlli in Francia e in Italia, dove hanno causato perdite per 4 miliardi di euro in IVA non riscossa, senza contare il pregiudizio all'entrata dell'Unione europea, che ammonta a circa 2 miliardi di euro di mancati dazi doganali raccolti dovuti al valore inferiore dichiarato. Questa situazione mina le fondamenta della politica commerciale europea.
Nel momento in cui negoziamo trattati di libero scambio, nel momento in cui diciamo ai cittadini che non devono temere prodotti pericolosi per la salute e l'ambiente, dobbiamo essere certi di poter rispettare questa promessa e di poter controllare efficacemente le merci in entrata in Europa. Questo, purtroppo, non è il caso perché l'Europa permette ad alcuni paesi di applicare diversamente le regole o di chiudere un occhio su parte del diritto comunitario.
Ecco perché nella risoluzione chiediamo un intervento della Commissione per garantire l'armonizzazione dei controlli e l'uniforme applicazione del diritto, per identificare le differenze di trattamento tra gli operatori economici, per continuare il cammino dell'informatizzazione e dell'interoperabilità dei database a livello europeo.
Chiediamo inoltre alla Commissione di misurare l'impatto di queste diverse prassi doganali sui flussi commerciali in entrata e in uscita e di adoperarsi in sede OMC per promuovere l'attuazione dell'accordo internazionale sulla facilitazione degli scambi e, infine, di cooperare in materia doganale con i principali partner commerciali.
Onorevoli colleghi, per scrivere questa risoluzione ho incontrato gli operatori di molti porti in Europa e in Italia, ho raccolto le loro testimonianze e ho portato le loro preoccupazioni a Bruxelles. Per questo vorrei ringraziare tutte le persone che ho incontrato sul territorio e, in particolare, l'Agenzia delle dogane, le autorità portuali, ma anche gli spedizionieri e i terminalisti di Genova, Trieste, Taranto, Palermo e Gioia Tauro e, non ultimo, gli uffici sanitari e fitosanitari che hanno prestato il loro contributo.
Infine, un ringraziamento speciale va alla Guardia di finanza, alla polizia, a tutte quelle forze civili e militari europee che svolgono attività di controllo doganale alle frontiere. Tengo molto a ringraziarle e a dire loro che la mia risoluzione vuole evidenziare le lacune legislative tra i nostri paesi, ma non vuole in nessun modo mettere in dubbio l'ottimo lavoro che queste forze svolgono per la sicurezza delle merci sul nostro territorio.
Spero che la Commissione voglia seguire le raccomandazioni che abbiamo formulato, questo sia per la tutela dei cittadini europei, sia per la tutela degli spedizionieri, degli operatori economici e delle attività portuali, ma anche per tutelare la concorrenza e per proteggere la dignità della politica commerciale.
Valdis Dombrovskis,Vice-President of the Commission. – Madam President, the customs union, which celebrates its 50th anniversary next year, is at the core of the EU. Vigilance and constant effort are needed to cope with ever new challenges to its functioning. They concern the safety and security of EU citizens and come with new trade patterns like e—commerce.
Let me briefly refer to some of the points raised in the report. First, on governance, in its communication of December 2016 on developing the customs union and its governance, the Commission outlined a strategic way forward. Stronger partnership between EU institutions and Member States, between customs and other border authorities, and between customs and trade, is a major priority. The Commission will report biannually to Parliament on the implementation of this strategy.
On uniform application, harmonised customs rules and electronic data exchange and processing are essential to the uniform application of the customs codes throughout the Union. In consultation with stakeholders, the Commission is preparing the necessary guidance.
On IT systems, we are working hard with Member States towards full integration of customs IT systems. In the meantime the transition will have to be properly managed. IT systems are also needed to support our customs cooperation with third countries.
On customs simplification and controls, we are committed to developing customs simplifications in combination with risk—based controls. This is reflected in the legal provisions of the Union Customs Code (UCC) and in the EU strategy and action plan for customs risk management. We are also reflecting this position in our negotiations of international agreements to strengthen both trade facilitation and customs cooperation on controls.
E—commerce and rapidly increasing volumes of small shipments are a major challenge for authorities. We are working with Member States, partner countries, international organisations like the World Trade Organisation, World Customs Organisation, and traders to find innovative solutions. Duty and tax evasion and avoidance are a major issue. We must develop coordination between customs and tax authorities and the relevant IT infrastructures with a view to improving the effectiveness of controls as well as accelerating trade.
On customs enforcement of intellectual property rights, the entry of counterfeit goods into the EU remains a major challenge. We have legal instruments in place. However, we need to redouble our efforts, in particular when it comes to closer cooperation between customs and the police and the implementation of risk management.
On customs infringements and sanctions, I would take this opportunity to thank the Committee on International Trade for its support in the directive on the common framework for customs infringements and sanctions, which is crucial for uniform application of customs legislation and for respect of our WTO obligations.
Finally, I would like to confirm the Commission’s continued commitment to working closely with the Parliament so as to ensure that EU customs policy is effective, proportionate and fit for purpose, both within the EU and at international level.
Nedzhmi Ali, rapporteur for the opinion of the Committee on Budgetary Control. – Madam President, congratulations to the rapporteur on the well—structured report and also thanks to Commissioner Dombrovskis for the detailed information.
The role that customs services play in the global trading environment, coping with the damage done by the illicit trade to the formal economy is indisputable. Illicit activities have a detrimental impact on economies in terms of growth, jobs, foreign investment and integrity of markets. At the same time they generate large sums for transnational organised crime. In order to eliminate the negative influence, the quality and performance of customs control on the transit of goods, particularly at ports and borders, is of high priority. It is necessary to ensure that there are homogenous control techniques among Member States for filtering at ports and borders by promoting modern risk management best control strategies. Inclusion of anti-fraud clauses in trade and investment agreements is necessary in order to protect the financial interests of the Union.
We need closer customs cooperation, both within the Union and with third countries, as well as an effective sharing of statistical information related to EU import controls. Thus, in addition to preventing damage to the economy we will protect the health and safety of consumers, limiting the risk to societies and markets.
Bendt Bendtsen, for PPE-Gruppen. – Fru formand! Handelspolitik og toldpolitik er to uens størrelser, men det er vigtigt, at begge fungerer, og at de kan fungere sammen. Vi lever i en verden, hvor vi har en stor international handel, og derfor er vi afhængige af vores toldmyndigheder, og at de også arbejder ens inden for EU. Toldmyndighederne spiller en væsentlig rolle i, hvordan bestemmelserne i både de multilaterale og bilaterale aftaler administreres. Det er vigtigt, at vi på tværs af Europa har ens håndhævelse af reglerne, så der er en ens og effektiv håndhævelse på europæisk plan. Det er desværre ikke sådan, det ser ud i dag. Det må der rettes op på!
Det må altså ikke være sådan, at der spekuleres i og snydes med reglerne, så man kan sende varerne til de havne, hvor reglerne ikke håndhæves ordentligt. Ingen i Europa er tjent med, at regler ikke håndhæves, og at der snydes på vægten. På den anden side må vi altså også sørge for, at de regler, som virksomhederne har, kan forstås, og at de er så lidt bureaukratiske som overhovedet muligt.
For EPP-Gruppen har det været vigtigt, at vi får en ”level playing field”, ens spilleregler, omkring vores havne, og det har også været vigtigt for os, at vi får simplificeret de regler, som virksomhederne skal arbejde efter.
Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, en nombre del Grupo S&D. – Señora presidenta, comisario, empezaré por felicitar a la ponente por su magnífico trabajo y por haber incorporado la mayoría de mis aportaciones.
La unión aduanera es, sin duda, uno de los primeros logros de la Unión, pero no ha finalizado: estamos lejos de conseguir una adecuada armonización de los controles aduaneros.
En algunos sectores, los operadores económicos buscan los puertos europeos que establecen menores requisitos de inspección y control y sanción, posibilitando la entrada en nuestros mercados de productos que no cumplen con los requisitos europeos ni medioambientales ni fitosanitarios y, desde luego, permitiendo la entrada de productos falsificados y mercancías ilícitas. Y estas divergencias están permitiendo no solo la competencia desleal con nuestra industria sino también entre puertos europeos, al penalizar a aquellos que exigen mayores requisitos y controles, y están provocando distorsiones del mercado, desviaciones del tráfico de comercio y, desde luego, un impacto medioambiental negativo.
Esta situación, creo que todos coincidimos en que es inadmisible. Y es evitable y depende de la voluntad política de defender nuestra Unión.
La Comisión Europea, el Consejo, los Estados miembros tienen que hacer todo lo necesario para conseguir una auténtica unión aduanera perfectamente armonizada.
Y el Parlamento Europeo también. Por eso, estamos aquí, trayendo esta magnífica resolución, introduciendo medidas concretas para ayudar a resolver este problema.
La Unión Europea necesita efectivamente armonizar los criterios de inspección y el número de controles en las aduanas; necesita establecer indicadores para evaluar las prácticas aduaneras. Y yo defiendo que es necesario conseguir que tengamos un organismo de control europeo que garantice, de verdad, un trato armonizado en los puertos de entrada de la Unión: no puede ser que sea un proceso tan complicado que sigamos viviendo la situación que se está dando.
Es necesario mejorar también la coordinación entre las autoridades aduaneras, la OLAF y la EUIPO, y armonizar las sanciones y reforzar la cooperación para garantizar la protección de los derechos de propiedad intelectual.
El comercio ilícito —ya lo hemos dicho— contribuye también a la financiación de organizaciones delictivas dedicadas al terrorismo, al blanqueo de capitales, al tráfico de drogas o de armas.
En conclusión, la Unión Europea necesita controles, inspecciones y sanciones armonizadas.
Martina Anderson, on behalf of the GUE/NGL Group. – Madam President, this report calls for harmonisation of controls at all points of entry into the customs union and for increased surveillance and security measures. I want to talk to you about Ireland post—Brexit. There are 277 roads crossing the border in Ireland. This is not counting farms that straddle the border nor houses where you enter the front door on one side of the border and leave it through the other side. Now during the conflict in Ireland cross—border smuggling was a daily occurrence. Among the achievements of the Good Friday Agreement was that smuggling was dramatically reduced.
If the might of the British military could not close the border, EU customs officials will not be able to close it; mission impossible. So bringing back customs posts on the border in Ireland will be unworkable as well as politically unacceptable and also an invitation to smugglers to set up shop on the border. Increased surveillance and security will be a direct threat to the peace process if the controls are located on the border in Ireland. The integrity of the customs union demands that a solution be found which keeps the north of Ireland in the EU and in the customs union and the only way to achieve this, short of Irish unity, is through designated special status within the EU and it is something that the Irish Government and this Parliament must insist on.
Bronis Ropė, Verts/ALE frakcijos vardu. – Ačiū pirmininke, gerbiamas komisare, gerbiami kolegos. Sunku pervertinti muitinės tarnybų veiklą ir nacionalinių muitinių bendradarbiavimo svarbą tiek kovojant su nelegalia prekyba, tiek ir užtikrinant, kad teisėta prekyba vyktų kuo sklandžiau ir efektyviau. Todėl galiu tik sveikinti Parlamento Tarptautinės prekybos komiteto susidomėjimą šia tema ir tam skirtą pranešimą. Deja, pranešimo turinys neįtikina manęs, kad jį verta palaikyti. Tai sakau kaip Žaliųjų frakcijos narys ir tiek, kaip buvęs Europos Sąjungos pasienio savivaldybės meras. Pranešime pasigedau priemonių skirtų kovoti ir ne su pagrįstu eismo ir taršos augimu. Be to negaliu sutikti ir su argumentacija, kuria pranešėja grindžia siekį perduoti atsakomybę už muitinių veiklą iš nacionalinio į Europos Sąjungos lygmenį.
Ačiū.
Jonathan Arnott, on behalf of the EFDD Group. – Madam President, I think we can all agree here that illicit trade and corruption in trade are problems that must be tackled. The rapporteur is spot on when she says that overly complex customs rules can harm SMEs. So a balance is always necessary. But also, every chain is only as strong as its weakest link – and again the rapporteur is absolutely right to recognise issues with so—called forum shopping, where goods are shipped through the area where it is perceived that customs controls are the most lax.
So, of course, there are issues. I also note that a recent report by Transparency International shows that, sadly, corruption is the norm and not the exception in public life, ranking 176 countries across the globe for corruption. We see that in the European Union there are countries like Denmark, Sweden, Finland, the Netherlands and the United Kingdom which all come out in the top ten, but there are other EU countries – and I will not name names for the sake of fairness – which are ranked lower than the one-party communist state of Cuba. So, when we talk about clamping down on illicit trade at EU level, there is immediately an issue. And when we look at the EU accession countries – the countries that the EU wants to absorb – the corruption levels seen there are ones that, frankly, would make Al Capone blush and, indeed in one case, are even worse than Iran.
Fundamentally, it is the same old problem. When you try to write the same rules across 28 countries, one size never really fits all, and trying to harmonise too much ends up causing problems.
Stanislav Polčák (PPE). – Já bych chtěl nejprve úvodem pogratulovat paní zpravodajce k předložení velmi kvalitní zprávy. Zazněla zde jistá kritika na tuto zprávu a já neříkám velmi často tato slova chvály na adresu zpravodajů a v tomto případě opravdu musím a musím se i její práce zastat.
Já bych chtěl také rovněž říci, že celní unie je skvělým projektem a myslím, že odráží právě tu společnou touhu Evropských společenství i v nějakém historickém kontextu. Také bych chtěl vyzdvihnout práci všech celních úřadů a poděkovat všem celníkům, protože odvádí, podle mého názoru, skvělou práci. Právě ta spolupráce a koordinace celních úřadů je zcela zásadní pro fungování celní unie. Samozřejmě pašeráctví je dlouhodobý problém, ale rozhodně nelze říci, že je neřešený.
My máme stanovená obchodní pravidla. Ta jsou napsána a mají být dodržována a jejich nedodržování musí být samozřejmě sankciováno. To je právě rovnost těch pravidel. Většinou tomu tak bývá, že kdo pravidla nedodržuje, tak je zásadně zvýhodněn, a to bychom neměli jednoznačně dopustit. Tzn. stejná pravidla platná pro všechny.
Pokud máme hovořit o legálních vstupech na evropský trh, tak se to musí samozřejmě dít na úrovni přístavů a dalších vstupů a ty mají fungovat jako jediné legální vstupy. Nezákonný obchod samozřejmě sebou vede spoustu důsledků. Ať je to pašeráctví, podporování organizovaného zločinu nebo dokonce terorizmu. To jsou všechno negativní důsledky, jichž jsme si vědomi a kde musíme volat právě po spolupráci mezi členskými státy, jednotlivými celními úřady, aby tyto negativní důsledky byly skutečně potlačeny a potírány.
Maria Grapini (S&D). – Doamnă președintă, domnule comisar, combaterea comerțului ilicit este o necesitate. Avem nevoie de creșterea comerțului echitabil, comerțul ilicit omoară în primul rând IMM-urile, omoară industria europeană. Uniunea vamală și punerea în aplicare a Codului vamal al Uniunii introdus în 2016 riscă să fie ineficiente datorită întârzierii finanțării adecvate a sistemelor informatice. Cred, de asemenea, că trebuie să se clarifice tipul de sancțiune, penală sau administrativă, în cazul încălcării dispozițiilor vamale.
Domnule comisar, Uniunea Europeană are acorduri privind cooperarea și asistența administrativă reciprocă în domeniul vamal cu Coreea de Sud, Canada, SUA, India, China, Japonia. Exact aceste țări sunt responsabile de majoritatea produselor ilegale și contrafăcute și atunci aici trebuie să acționați: Comisia trebuie să acționeze în baza acordurilor, trebuie să apărați piața internă. Cred că este nevoie de o analiză mai aprofundată a situației comerțului ilicit și cred că dumneavoastră, Comisia, trebuie să veniți în comisiile responsabile din Parlamentul European și să prezentați un raport să vedem ce se întâmplă, cum se îmbunătățește această situație, cum reușim să trecem de la un comerț ilicit la un comerț echitabil și evident să stabilim măsuri concrete pentru perioada următoare. Cred foarte mult, de asemenea, că este nevoie să apărați indicațiile geografice ale produselor agroalimentare: aici este pusă în pericol și sănătatea oamenilor. De asemenea, la produse textile, unde avem situații alarmante, sunt situații în care copiii, femeile, oamenii s-au îmbolnăvit de la produse tratate cu coloranți și chimicale neadecvate.
Interventions à la demande
Michaela Šojdrová (PPE). – Standardizaci a harmonizaci celních kontrol či trestních sankcí považuji za krok správným směrem. Celní unie vyžaduje přiměřenou harmonizaci na úrovni EU. Dosud zde máme rozdílné celní postupy, např. celní odbavení, revize, sankce či kontroly, které způsobují roztříštěnost a dodatečně i další administrativní zátěž. Právě tyto rozdíly pak umožňují obchodníkům s padělky či jinak podhodnoceným zbožím přístup na vnitřních trh.
Předřečníci tuto situaci již dostatečně hodnotili. Zboží je pak dopraveno do cílové destinace po neobvyklé trase, vyhýbá se kontrole při celním odbavení nebo komplikuje vymáhání. To je záležitost, kterou by se měla Komise rozhodně zabývat, a jsem ráda, že pan komisař se přihlásil k prosazování celního kodexu a lepšího vymáhání stávajícího práva.
Tuttavia, alcune falle nell'attuale sistema fanno registrare criticità legate alle alterazioni del valore commerciale, alla contraffazione, ai flussi finanziari illeciti e al riciclaggio di denaro in attività commerciali. Le differenze procedurali alle dogane, in particolare riguardo allo sdoganamento, alle ispezioni, alle sanzioni e ai controlli creano frammentazione, divergenze nella riscossione delle imposte tra gli Stati membri e distorsioni del mercato.
Occorre che le autorità doganali degli Stati membri siano proattive nella condivisione dei dati, nella cooperazione con gli organismi di controllo e, soprattutto, nell'identificazione delle anomalie legate alla manipolazione dei prezzi. Solo una più stretta cooperazione doganale può ridurre le attuali lacune dei sistemi di controllo doganale, garantendo un contrasto efficace al commercio illecito, alle contraffazioni e alle frodi e, quindi, tutelare gli operatori commerciali che svolgono la propria attività in modo legale, che di solito sono gli unici a pagare le conseguenze di un sistema doganale frammentario.
Νότης Μαριάς (ECR). – Κυρία Πρόεδρε, η τελωνειακή ένωση αποτελεί πράγματι βασικό πυλώνα της ίδιας της ευρωπαϊκής λειτουργίας. Αυτό σημαίνει σύμπραξη της Επιτροπής με τα κράτη μέλη. Σημαίνει οπωσδήποτε και μια αναγκαιότητα για απλούστευση των τελωνειακών διαδικασιών και ενεργοποίηση και διευκόλυνση του ηλεκτρονικού εμπορίου. Αυτό όμως που βλέπουμε είναι ότι ορισμένα κράτη μέλη κλείνουν τα μάτια στο τι συμβαίνει και έχουν μια διαφορετική αντιμετώπιση στο θέμα των ελέγχων. Εκεί δημιουργείται και ένας χώρος από τον οποίο πραγματικά έχουμε παραβίαση της τελωνειακής νομοθεσίας. Έχουμε έτσι εισφοροδιαφυγή, έχουμε ταυτόχρονα λαθρεμπόριο, όλα αυτά επιτείνονται και απ’ τις διάφορες ελεύθερες ζώνες οι οποίες υπάρχουν. Σημαντικό πρόβλημα αποτελούν τα κλεψίτυπα προϊόντα, δηλαδή τα προϊόντα «μαϊμού», τα οποία πραγματικά διαλύουν την ευρωπαϊκή οικονομία. Γι’ αυτό χρειάζεται συνεργασία, χρειάζονται παρεμβάσεις για να χτυπηθεί το ίδιο το λαθρεμπόριο.
Ivana Maletić (PPE). – Zahvaljujem predsjedavajućoj, čestitam izvjestiteljima i pozdravljam potpredsjednika Dombrovskisa.
Ako želimo carinski sustav koji funkcionira kvalitetno i učinkovito na cijeloj vanjskoj granici, neophodno je prekinuti različite prakse država članica, o čemu su kolege i govorili, a za to je ključna razmjena znanja i iskustava između carinskih uprava država članica, u čemu Europska komisija mora preuzeti ulogu koordinatora te dodatnim pojašnjenjima osigurati ujednačenu primjenu pravila. Drago mi je da je upravo potpredsjednik Dombrovskis potvrdio da se na tome radi.
Informacije o nezakonitoj trgovini i nepoštenim trgovačkim društvima trebaju se dijeliti, ali ne samo među carinskim upravama nego i među ministarstvima unutarnjih poslova i drugim institucijama kako bi se suzbijanje prijevara provodilo na svim razinama i što učinkovitije. Posebno želim istaknuti ulogu OLAF-a koji treba biti aktivniji u koordinaciji povezanih istraga jer je tu važna brzina i sinergija koju postižemo samo kroz zajedničko i dobro usklađeno djelovanje. Hvala.
(Fin des interventions à la demande)
Valdis Dombrovskis,Vice-President of the Commission. – Madam President, first of all I would like to thank the honourable Members for their
comments and for the importance they attach to the external aspects of customs performance and management as a tool to facilitate trade and fight illicit trade. I believe that our two institutions share the same objectives of wishing to have a strong customs policy, which is to first facilitate and accelerate legitimate trade and at the same time have efficient controls on the ground which ensure the safety and security of citizens, making sure of stopping fake or dangerous goods, drugs, explosives and arms from entering the EU market.
I would like to underline that the Commission recognises the importance of the external dimension of customs policy. In the recently published reflection paper on harnessing globalisation, further investment in EU customs risk management is seen as one of the means of responding to the challenges of globalisation and ensuring a level playing field.
I would like to address some of the points made during the debate. It is true that further work is needed, particularly with regard to strengthening cooperation at all levels, with economic operators, with Member States, with trading partners and also internally with other EU agencies and Commission services. But I can assure you this remains top on our agenda. The Commission will also endeavour to cooperate with other law enforcement administrations in order to achieve a harmonised and integrated control approach. This is the only way to both ensure the safety and security of citizens and to protect the financial interests of the EU. We should also remember that customs intelligence is also invaluable to law enforcement authorities and security agencies and should be fully explored.
Finally, I would like to confirm the Commission’s commitment to continue to cooperate closely with the Parliament so as to ensure that EU customs policies indeed are effective, proportionate and fit for purpose.
Tiziana Beghin, relatrice. – Signora Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio ancora tutti i colleghi che hanno collaborato attivamente a questa risoluzione.
Sono leggermente stupita di alcune posizioni, soprattutto il collega dei Verdi, che ha parlato dell'armonizzazione come di un problema per gli Stati che già oggi sono i più virtuosi. Ecco, io ritengo che armonizzare i controlli doganali sia invece un'occasione soprattutto per quegli Stati che oggi sono più virtuosi e tra questi, ricordo, anche l'Italia, che ha un primato per quel che riguarda la severità nei controlli.
Un'altra cosa che vorrei segnalare ancora al Commissario Dombrovskis e che non è stata citata è che noi non abbiamo la necessità di avere soltanto controlli più efficienti, che sicuramente dovranno essere fatti, ma soprattutto bisogna riconoscere che abbiamo una necessità di controlli uniformi. Questo non dipende solo ed esclusivamente da problemi legati, come ho spiegato in apertura del mio discorso, all'illegalità, quindi alla corruzione, ma ci sono anche prassi differenti legati a sensibilità differenti. Come ho detto, durante le missioni che ho svolto sul territorio, ho potuto vedere come ci siano sensibilità tecniche diverse, per cui gli operatori effettuano il forum shopping legato al fatto che in certi porti alcune merci contraffatte non entrerebbero mai, in quanto gli operatori sono più sensibili su determinati argomenti, e possono farlo altrove.
Noi abbiamo la necessità di rendere più snelli, più veloci per gli operatori, le pratiche di sdoganamento, ma abbiamo altresì la necessità di fare in modo che non sia possibile far entrare una merce da un porto differente semplicemente perché non c'è la dovuta conoscenza di alcune cose.
Questo credo che sia dovuto soprattutto a tutti i cittadini europei che hanno la possibilità così di essere difesi e tutelati, ma anche agli operatori economici che non vedono sottrarsi quote di traffico.
La Présidente. – Le débat est clos.
Le vote aura lieu demain.
Déclarations écrites (article 162)
Franck Proust (PPE), par écrit. – Monsieur le Président, Ce texte s’ajoute aux très nombreuses propositions que le Parlement européen formule depuis longtemps pour améliorer la coopération entre États membres et la vigilance de tous les acteurs en matière douanière. Lutter contre la concurrence déloyale est une priorité et nos services de douane, qui font un travail remarquable, doivent avoir les moyens de cette ambition. Sans mettre en danger les nouvelles formes de commerce, comme le e-commerce, ou les échanges internationaux, l’Union européenne doit apporter de la cohérence au sein même de son marché intérieur si elle veut continuer à développer de la cohérence dans le commerce international à travers l’OMC ou les accords commerciaux. La lutte contre la fraude fait partie de ces objectifs, tout comme la réduction des erreurs administratives qui peuvent intervenir du fait de la complexité de certaines démarches. Tous ces paramètres sont à prendre en compte et j’espère que la Commission européenne et, surtout, les États membres prendront en compte ces propositions pour mieux coordonner le travail difficile mais ô combien essentiel de nos services douaniers.