Risposta alle petizioni riguardanti la lotta alla precarietà e all'abuso dei contratti a tempo determinato (discussione)
Laura Agea (EFDD). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, i nostri cittadini oggi stanno pagando, ed evidentemente a caro prezzo, gli ultimi dieci anni di riforme strutturali che l'Europa ci ha chiesto, e che hanno provocato soltanto l'aumento del precariato, delle disuguaglianze e della povertà.
In Italia due milioni e mezzo di lavoratori hanno un contratto a tempo determinato. Negli ultimi tre anni gli occupati precari sono cresciuti dell'8,5 % a causa dei danni provocati dal "jobs act" e dalla "buona scuola". Solo nell'ultimo anno è stato creato un milione di contratti di lavoro, ma solo 27 000 sono a tempo indeterminato. Il resto appartiene alla giungla dei contratti non standard, come quelli a zero ore, che sono addirittura aumentati del 124,7 %.
Queste nuove forme di occupazione stanno inoltre rendendo meno netti i confini tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, portando a un peggioramento della qualità del lavoro e all'aumento del lavoro autonomo fittizio. Oggi abbiamo sentenze che certificano l'assenza di tutele efficaci per chi è vittima di abusi della contrattazione a termine, in violazione della normativa europea sul lavoro a tempo determinato.
Oggi, in buona sostanza, certifichiamo il fallimento delle riforme attuate nel nostro paese, su richiesta dell'Europa, poiché, come sempre ricordiamo, imporre riforme strutturali senza una valutazione ex ante è veramente deleterio.