Rosa D'Amato, a nome del gruppo EFDD. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, molto spesso i settori della ricerca e dell'innovazione sono quelli su cui si abbatte la scure di politiche miopi.
Noi invece li consideriamo di primaria importanza per il futuro dei cittadini, per il fiorire dei centri del sapere e per la solidità delle nostre imprese, affinché siano capaci di affrontare le sfide più rilevanti. Per questo abbiamo indicato come necessari ben 120 miliardi per il programma Horizon Europe, che va proprio a sostegno della ricerca e dell'innovazione.
Mi preme sottolineare che, oltre alla necessità di un maggiore raccordo con tutti i soggetti interessati, abbiamo voluto con forza che fosse mantenuto uno strumento destinato alla ricerca incrementale per le piccole e medie imprese con un budget specifico, ovviamente a fianco ad altre opportunità per la ricerca dirompente.
Dal punto di vista dell'inquinamento e delle risorse, abbiamo lottato per ottenere un vincolo di utilizzo dell'intero budget per il contrasto al cambiamento climatico, per incrementare l'efficienza energetica e per agevolare iniziative locali di autoproduzione e consumo.
Il testo poteva essere ulteriormente migliorato ma non dobbiamo dimenticare che è frutto di un confronto serrato anche con chi, talvolta, ha puntato più a soddisfare gli appetiti delle grandi lobby che a rispondere ai bisogni oggettivi della società. Abbiamo però ottenuto una posizione di compromesso che risponde sia alle esigenze dei portatori d'interesse che alle necessità delle persone.
Infine, anche se dovremo sicuramente vigilare in futuro perché il cosiddetto principio di innovazione non si ritorca contro le nostre micro, piccole e medie imprese e i cittadini, il nostro voto è favorevole. È favorevole perché non bisogna dimenticare che il cambiamento passa anche attraverso il sostegno a settori tanto importanti, quali sono la ricerca e l'innovazione.
Andrejs Mamikins (S&D). – Mr President, scientific research helped us to satisfy citizens’ priorities, both productivity and competitiveness. For centuries, ‘made in Europe’ has been a symbol of quality and knowhow. I even dare to say that the excellence in science, technology and the arts became a component of the EU’s normative power.
I support the proposal for a regulation on Horizon Europe and the report drafted by colleague, Dan Nica. This proposal serves the consolidation of the European Research Area and is going to deliver new jobs in science and research.
As a socialist and democrat, I defend the principle of open science and I believe that the diffusion of innovation makes the EU a unique scientific hub. However, we need to guarantee that our scientists choose to stay in Europe, because countries such as the United States, Canada and Australia appear attractive to researchers from Europe due to their larger innovation intensity and better social conditions. That is why we have to defend our social conditions in Europe.