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Miercuri, 3 iulie 2019 - Strasbourg Ediţie revizuită

10. Alegerea Președintelui Parlamentului (al doilea tur de scrutin) (anunțarea rezultatelor)
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  Presidente. – Comunico l'esito della seconda votazione.

Numero di votanti: 704

Schede bianche o nulle: 37

Voti espressi: 667

Maggioranza assoluta necessaria per l'elezione: 334

I candidati hanno ottenuto i seguenti voti:

On.  Keller: 119 voti

On. Rego: 43 voti

(Applausi vivi)

On.  Sassoli: 345 voti

(Applausi vivi e prolungati)

Onorevole Zahradil: 160 voti

(Applausi)

L'on. Sassoli ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti espressi.

L'On. Sassoli è il nuovo Presidente del Parlamento europeo. Mi congratulo per la Sua elezione, le porgo i migliori auguri per il Suo mandato e la invito ad assumere la presidenza del Parlamento europeo.

 
  
  

PRESIDENZA DELL'ON. DAVID MARIA SASSOLI
Presidente

 
  
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  Presidente. – Cittadine e cittadini dell'Unione europea, signore e signori parlamentari, onorevoli colleghe e colleghi, cari amici, rappresentanti delle istituzioni, dei Governi, donne e uomini di questa amministrazione, tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell'assumere la Presidenza del Parlamento europeo e di essere stato scelto da voi a rappresentare l'Istituzione che più di ogni altra ha un legame diretto con i cittadini, che ha il dovere di rappresentare e anche di difendere, nonché di ricordare sempre che la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare e della solidarietà che sapremo sviluppare.

Permettetemi di ringraziare il Presidente Antonio Tajani per il lavoro che ha svolto, per il suo grande impegno, e la sua dedizione a questa Istituzione.

(Applausi prolungati)

Voglio anche dare il benvenuto ai parlamentari confermati e alle donne, che rappresentano il 40 % di tutti noi: è un buon risultato ma noi vogliamo di più.

(Applausi)

In questo momento, al termine di un'intensa campagna elettorale, ha inizio una legislatura che gli avvenimenti caricano di grande responsabilità, perché nessuno può accontentarsi di conservare l'esistente: ce lo dice il risultato elettorale e ce lo testimonia anche la composizione di questa Assemblea.

Siamo immersi in trasformazioni epocali: disoccupazione giovanile, migrazioni, cambiamenti climatici, rivoluzione digitale, nuovi equilibri mondiali, solo per citare alcune delle grandi questioni che, per essere tutte governate, hanno bisogno di nuove idee, del coraggio di saper coniugare con grande saggezza e il massimo di audacia.

Dobbiamo recuperare lo spirito dei padri fondatori, lo spirito di Ventotene, di coloro che seppero mettere da parte le ostilità della guerra e porre fine ai guasti del nazionalismo, dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza.

In questi mesi in troppi hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando anche divisioni e conflitti che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia. I cittadini hanno dimostrato invece di credere ancora in questo straordinario progetto, l'unico in grado di dare risposte alle sfide globali, alle sfide che abbiamo di fronte.

Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo più forte alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento. La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l'Unione europea.

Care colleghe e cari colleghi, pensiamo più spesso al mondo che abbiamo il dovere di vivere e alle libertà di cui godiamo. E allora diciamolo noi, visto che ad altri, ad est, a ovest, a sud fanno fatica a riconoscere che tante cose ci fanno diversi, non migliori ma diversi e che noi europei siamo orgogliosi delle nostre diversità. Ripetiamolo: perché sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere – e questa non è una banalità: il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo di misurare le nostre politiche; che in Europa nessuno può tappare la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le nostre istituzioni che li rappresentano sono il frutto della democrazia di libere scelte, di libere elezioni; che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, politica, filosofica; che da noi ragazze e ragazzi possono viaggiare, studiare, amare senza costrizioni; che nessun europeo può essere umiliato o emarginato per il proprio orientamento sessuale; che nello Spazio europeo, con modalità diverse, la protezione sociale è parte della nostra identità.

Il nostro modello di economia sociale di mercato va rilanciato. Le nostre regole economiche devono saper coniugare crescita, protezione sociale, rispetto dell'ambiente. Dobbiamo dotarci di strumenti adeguati per contrastare le povertà, dare prospettive ai nostri giovani, rilanciare investimenti sostenibili, rafforzare il processo di convergenza fra le nostre regioni e i nostri territori. La rivoluzione digitale sta cambiando in profondità i nostri stili di vita, il nostro modo di produrre e di consumare: abbiamo bisogno di regole che sappiano coniugare progresso tecnologico, sviluppo delle imprese, tutela dei lavoratori e delle persone.

Il cambiamento climatico ci espone a rischi enormi, ormai evidenti: servono investimenti per tecnologie pulite, per rispondere ai milioni di giovani che sono scesi in piazza e alcuni sono venuti anche qui, in quest'Aula, per ricordarci che non esiste un altro pianeta. Dobbiamo lavorare per una sempre più forte parità di genere e un sempre maggiore ruolo delle donne ai vertici della politica, dell'economia e del sociale.

Signore e signori, questo è il nostro biglietto da visita per un mondo che non ha regole ma che deve trovare regole e che noi vogliamo aiutare ad avere regole. Ma tutto questo non è avvenuto per caso. L'Unione europea non è un incidente della storia.

Io sono figlio di un uomo che a vent'anni ha combattuto contro altri europei. Sono figlio di una mamma, che anch'essa a vent'anni ha lasciato la propria casa e ha trovato rifugio presso altre famiglie. Io so che questa è la storia anche di tante vostre famiglie. E so anche che se mettessimo in comune le nostre storie e ce le raccontassimo davanti a un bicchiere di birra, non diremmo mai che siamo figli o nipoti di un incidente della storia, ma diremmo che la nostra storia è scritta sul dolore, sul sangue dei giovani britannici sterminati sulle spiagge della Normandia, sul desiderio di libertà, di Sofia e Hans Schöll, sull'ansia di giustizia degli eroi del ghetto di Varsavia, sulle primavere represse con i carri armati nei nostri paesi dell'Est, sul desiderio di fraternità che ritroviamo ogniqualvolta la coscienza morale impone di non rinunciare alla propria umanità e l'obbedienza non può considerarsi una virtù.

Non siamo un incidente della storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l'antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia: se siamo europei è anche perché siamo tutti innamorati dei nostri paesi. Ma il nazionalismo che diventa ideologia e idolatria produce virus, che possono produrre conflitti distruttivi.

Colleghe e colleghi, abbiamo bisogno di visione e per questo serve la politica. Sono necessari i partiti europei sempre più capaci di essere l'architrave della nostra democrazia. Ma dobbiamo dare loro anche nuovi strumenti: quelli che abbiamo sono insufficienti. Questa legislatura dovrà rafforzare le procedure per rendere il Parlamento europeo protagonista di una completa democrazia europea.

Ma non partiamo da zero. Non nasciamo dal nulla. L'Europa si fonda sulle sue istituzioni che, seppure imperfette e da riformare, ci hanno garantito le nostre libertà, la nostra indipendenza. Con le nostre istituzioni saremo in grado di rispondere anche a tutti coloro che sono impegnati a dividerci. E allora diciamolo oggi in quest'Aula, all'inizio di questa legislatura, che il Parlamento europeo sarà garante dell'indipendenza dei cittadini europei e che solo loro sono abilitati a scrivere il proprio destino. Nessuno per loro, nessuno al posto nostro.

In quest'Aula, insieme a tanti colleghi e colleghe con molta esperienza, vi sono anche tantissimi deputati alla prima legislatura. Porgo loro un cordiale saluto di benvenuto. Ho letto molte delle loro biografie e mi sono convinto si tratti di una presenza molto positiva.

Il 63 % di questo Parlamento è composto da parlamentari di prima legislatura. Molti di loro sono impegnati in attività sociali, hanno grandi competenze, grandi professionalità. Tanti sono impegnati anche nella protezione delle persone. E questo è un campo su cui l'Europa deve migliorare perché abbiamo il dovere di governare fenomeni nuovi. Sull'immigrazione, ad esempio, vi è troppo scaricabarile fra governi e ogni volta che accade qualcosa siamo impreparati e si ricomincia daccapo.

Signori del Consiglio europeo, questo Parlamento crede che sia arrivato il momento di discutere la riforma del regolamento di Dublino, che quest'Aula a stragrande maggioranza ha proposto nella scorsa legislatura.

(Applausi)

A stragrande maggioranza.

(Applausi)

Lo dovete ai cittadini europei che chiedono più solidarietà fra gli Stati membri. Ma lo dovete anche alla povera gente, per quel senso di umanità che non vogliamo smarrire e che ci ha fatto grandi agli occhi del mondo. Molto, signori del Consiglio, è nelle vostre mani e con responsabilità non potete continuare a rinviare le decisioni, alimentando sfiducia nelle nostre comunità, con i cittadini che continuano a chiedersi, ad ogni emergenza: "dove l'Europa? Cosa fa l'Europa". Questo sarà un banco di prova per superare e sconfiggere tante pigrizie e troppi egoismi.

E ancora. Parlamento, Consiglio e Commissione devono sentire il dovere di rispondere con più coraggio alle domande dei nostri giovani quando chiedono a gran voce che dobbiamo svegliarci, aprire gli occhi e salvare il pianeta. Mi rivolgo a loro: considerate questo Parlamento, che oggi inizia la sua attività, come il vostro punto di riferimento. Aiutateci anche voi ad essere più coraggiosi, per affrontare le sfide del cambiamento.

Voglio assicurare al Consiglio e alle presidenze di turno la nostra massima collaborazione e rivolgo lo stesso messaggio alla Commissione e al suo Presidente: le istituzioni europee hanno la necessità di ripensarci e di non essere considerate un intralcio alla costruzione di un'Europa più unita. Tramite il Presidente del Consiglio europeo, voglio rivolgere anche un saluto a nome di quest'Aula ai capi di Stato e di governo: 28 paesi che fanno grande l'Unione europea. E si tratta di 28 Stati, dal più grande al più piccolo, che custodiscono tesori unici al mondo. Tutti vengono da lontano. Posseggono cultura, lingua, arte, paesaggio e poesia che sono inimitabili e inconfondibili. Sono il nostro grande patrimonio, un patrimonio che merita il rispetto di tutti.

Ecco perché quando andrò a visitarli a nome vostro non sarò mai distratto e davanti alle loro bandiere e ai loro inni sarò sull'attenti, anche a nome di coloro che in quest'Aula non mostrano analogo rispetto.

(Applausi)

Lasciatemi infine rivolgere un saluto ai parlamentari britannici, comunque la pensino sulla Brexit: per noi immaginare Parigi, Madrid, Berlino, Roma lontane da Londra è doloroso. Sì, sappiatelo, con tutto il rispetto che dobbiamo per le scelte dei cittadini britannici. Per noi europei si tratta di un passaggio politico che deve essere portato avanti con ragionevolezza, nel dialogo e con amicizia ma sempre nel rispetto delle regole e delle rispettive prerogative.

Voglio salutare anche i rappresentanti degli Stati che hanno chiesto di aderire all'Unione europea: il loro percorso è avviato per loro libera scelta. Tutti capiscono quanto sia conveniente far parte dell'Unione europea. Le procedure di adesione proseguono e il Parlamento si è detto più volte, soddisfatto dei risultati raggiunti.

Infine, un in bocca al lupo a tutta l'amministrazione e ai lavoratori di questo Parlamento. Ci siamo dati un obiettivo nella scorsa legislatura: far diventare il Parlamento europeo la casa della democrazia europea. Per questo abbiamo bisogno di riforme, di trasparenza, di innovazione. Molti risultati sono stati raggiunti, specie sul bilancio, ma questa legislatura dovrà dare un impulso maggiore. Per fare questo c'è bisogno di un maggiore dialogo fra parlamentari e amministrazione che sarà mia cura sviluppare.

Care colleghe e cari colleghi, l'Europa ha ancora molto da dire se noi e voi sapremo dirlo insieme, se sapremo mettere le ragioni della lotta politica al servizio dei nostri cittadini, se il Parlamento ascolterà i loro desideri, le loro paure, anche la loro rabbia, ma soprattutto le loro necessità. Sono sicuro che tutti voi saprete dare il massimo contributo per un'Europa migliore, che può nascere con noi, con voi, se sapremo metterci cuore e soprattutto ambizione.

 
  
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  Manfred Weber, im Namen der PPE-Fraktion. – Herr Präsident! Im Namen der Europäischen Volkspartei, der Christdemokraten, gratuliere ich Ihnen zur Wahl. Wir bieten Ihnen die enge Zusammenarbeit an, um dies, was Sie uns vorgetragen haben, mit Leben zu erfüllen. 201 Millionen Menschen haben sich an der Europawahl beteiligt, ein großes demokratisches Fest haben wir gefeiert, und das ist das Mandat, das wir als Abgeordnete erhalten haben, das uns die Basis gibt, unsere Arbeit für diese Menschen auf diesem Kontinent zu erfüllen Sie haben eine große Verantwortung übernommen. Die Europäische Volkspartei wünscht Ihnen eine glückliche Hand in den nächsten zweieinhalb Jahren. Sie haben uns bei einem starken Europäischen Parlament an Ihrer Seite. Gratulation zu Ihrer Wahl!

 
  
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  Iratxe García Pérez, en nombre del Grupo S&D. – Señor presidente, en nombre del Grupo de la Alianza Progresista de Socialistas y Demócratas comenzaré felicitando al presidente Sassoli por esta nueva responsabilidad. Nada puede dar más orgullo y honor a un parlamentario o parlamentaria de esta Cámara que poder presidir la institución que representa la soberanía ciudadana.

Estamos aquí representando a los hombres y mujeres que quieren construir más y mejor Europa. Está en nuestras manos conseguir dar respuesta a lo que la ciudadanía está esperando de nosotros, que es devolver la esperanza del proyecto europeo. Tendremos cinco años por delante para poder trabajar cooperando entre los distintos diputados y diputadas al Parlamento Europeo para hacer que este proyecto se fortalezca; para hacer una Europa de la ciudadanía; una Europa de los derechos y los valores; una Europa de la igualdad y de la justicia. Y en nuestras manos está conseguirlo. Tendrá toda la colaboración y cooperación del Grupo de la Alianza Progresista de Socialistas y Demócratas. Su suerte será la suerte de este Parlamento y será la suerte del proyecto europeo.

 
  
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  Dacian Ciolos, în numele Grupului Renew Europe. – Domnule Președinte, doresc să vă felicit, în primul rând, pentru alegerea de astăzi și să îmi exprim încrederea că, așa cum am început încă de ieri discuțiile, vom lucra foarte bine împreună.

Participarea la vot de anul acesta pentru alegerile europene arată că cetățenii europeni au în continuare încredere puternică în acest proiect, iar acest mandat pe care îl avem în față trebuie să stea sub semnul înnoirii.

Negocierile la care am asistat în aceste zile din Consiliu arată - și trebuie, cred, să privim foarte pragmatic lucrurile - că reînnoirea aceasta probabil nu o să vină nici din partea Consiliului, nici din partea Comisiei Europene, dacă Parlamentul European nu se va afla în centrul acestui proiect. Noi suntem cei care reprezentăm cetățenii europeni și trebuie să ne asumăm această reînnoire și această schimbare.

De aceea, în Grupul Renew Europe veți avea un partener. Vă propunem chiar de la început - și propunem partenerilor noștri pro-europeni - proiectul unei Conferințe pentru viitorul Europei, în care să gândim modul în care putem aduce Europa mai aproape de cetățeni, în care să putem să ne asigurăm că nu negocierile de culise sunt cele care determină figurile proeminente care trebuie să conducă Europa, ci cetățenii pot să se exprime din acest punct de vedere (râsete). Veți avea susținere din partea noastră pentru un astfel de proiect...

Asta o să facem, dragi colegi, asta o să facem împreună, pentru că trebuie să dăm posibilitatea ca ceea ce spunem în acest Parlament să și facem în relațiile cu cetățenii. Veți avea în Renew Europe un partener pentru acest proiect. Mulțumesc.

 
  
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  Ska Keller, on behalf of the Verts/ALE Group. – Mr President, congratulations on your election. We are looking forward to working with you. I think ‘rights of the Parliament’ are exactly the right words, this is exactly what we need to discuss, because so far as Parliament we have always been working on increasing, advancing, the rights of Parliament because that also means increasing the rights of the citizens.

Right now our position on that is being challenged, as we all know, so we have to make sure that were not giving up on that, that we’re working on further improving and increasing European democracy. That is our task and we cannot give up on that. We also need to continue to work to support the idea that someone for Commission president should have been, and should be, a lead candidate.

We need to work on transnationalists, but we also need to do our work inside the European Parliament because it needs to have us to push for all these democratic rights, and there we also need to do some work when it comes to transparency inside the European Parliament.

So I’ve mentioned that, but I would also like to ask you something else, Mr President. You remember the resolutions that we had in the last legislature about how to prevent and what to do about sexual harassment, which is also a problem inside the European Parliament, unfortunately. I ask you and urge you to take those resolutions seriously, because people might be patient but people who are victims certainly should not be.

And then there’s one more issue. We are here today as the Greens/EFA Group and we are missing one of our Members who is not able to come here because his Member State has not put forward his name, even though he has been elected as a Member of the European Parliament. Through no fault of his own he cannot be here today, so I would like to ask you to look into the case and help us to restore the parliamentary rights of Mr Oriol Junqueras.

 
  
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  Marco Zanni, a nome del gruppo ID. – Signor Presidente, con questo incarico lei avrà l'onore e l'onere di guidare quest'Aula e questa Istituzione, in un momento difficile, in un momento in cui il distacco tra le istituzioni europee e i cittadini è ai suoi massimi, perché non siamo stati in grado di far capire ai cittadini europei la vicinanza di queste istituzioni.

Io ho apprezzato le parole che Lei ha usato sia nella sua presentazione, sia nel suo discorso di insediamento e alcuni concetti li condivido pienamente. Ha parlato di cercare di rendere questa Assemblea la casa della democrazia europea, ha parlato di diritti delle minoranze, ha parlato di rispetto per le idee diverse. Sono tutti obiettivi condivisibili su cui il gruppo Identità e democrazia coopererà. Però queste dichiarazioni contrastano con quanto da Lei dichiarato alcuni giorni fa sulla necessita di un cordone sanitario che impedisca ad alcuni partiti e gruppi parlamentari l'accesso alle cariche o alla rappresentanza cui, per il principio democratico di rappresentatività, avrebbero diritto in questo Parlamento.

Io spero che al Suo discorso e alle Sue parole condivisibili facciano seguito i fatti e questa Assemblea e Lei stesso ne avrà l'occasione tra pochi minuti. Se veramente volete rendere questa Assemblea la casa della democrazia, se veramente volete rispettare la volontà dei cittadini europei che hanno dato ai partiti di questo gruppo milioni di voti, se veramente volete avere un approccio costruttivo, supportate i nostri candidati alle cariche perché anche le minoranze hanno diritto di rappresentanza e di esprimere le loro idee all'interno di questo Parlamento.

Le faccio in bocca al lupo, sperando che davvero alle parole seguano i fatti: altrimenti non potremo parlare di un'Istituzione democratica, non potremo parlare di un'Istituzione che rispetta le idee diverse e non potremo parlare di un'Istituzione che è vicina al cambiamento che i cittadini europei ci hanno chiesto.

 
  
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  Raffaele Fitto, a nome del gruppo ECR. – Signor Presidente, anch'io voglio associarmi a nome del gruppo dei conservatori e riformisti nel rivolgere gli auguri di buon lavoro. Ci conosciamo, La conosco e quindi posso sicuramente esprimere una valutazione positiva rispetto al Suo operato, nonostante ci siano evidentemente delle distanze politiche che si sono anche rappresentate nel voto.

La nostra posizione è molto chiara: abbiamo una posizione come gruppo diversa su molte delle questioni che sono state e che sono oggetto del confronto in quest'Aula. Riteniamo fondamentale che quest'Aula torni ad avere un ruolo da protagonista rispetto alle scadenze e alle grandi questioni che sono sul tappeto e che il metodo sia un metodo diverso da quegli accordi nelle stanze che vengono siglati e poi calati ad un'Aula parlamentare. Noi lavoreremo perché tutto ciò non accada e lavoreremo perché questa Europa possa realmente cambiare. Cambiare dal suo punto di vista organizzativo, dalle scelte e che possa ridare forza, visibilità e ruolo agli Stati membri rispetto anche a quelle che sono le grandi questioni indicate.

Non mancherà il nostro contributo, ma il nostro contributo sarà chiaramente un contributo per riequilibrare queste posizioni e per cambiare profondamente l'attuale impostazione e l'attuale assetto di questa Europa. Buon lavoro Presidente.

 
  
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  Martin Schirdewan, im Namen der GUE/NGL-Fraktion. – Herr Präsident! Auch meinerseits herzlichen Glückwunsch zu Ihrer Wahl! Sie haben ja in Ihrer Rede einige große politische Projekte angesprochen, von denen wir auch als Linke hier im Hause einige teilen können, zum Beispiel die Reform des Dublin-Systems oder die Stärkung sozialer Rechte in der Europäischen Union, die Stärkung von Arbeitnehmerinnen- und Arbeitnehmerrechten.

Aber ich glaube, dafür brauchen wir eine gemeinsame demokratische Basis, und diese Basis – das ist eine Bitte an Sie, aber zugleich auch eine Forderung – besteht unserer Ansicht nach darin, dass wir auf transparenter Ebene miteinander arbeiten und die demokratischen Rechte auch kleinerer Fraktionen und einzelner Abgeordneter in diesem Haus gewahrt werden.

Das ist unsere Bitte an Sie für die gemeinsame zukünftige Zusammenarbeit. Dann werden wir gemeinsam auch an progressiven Projekten arbeiten können und die Europäische Union sowohl einem Demokratisierungsprozess unterziehen als auch einen progressiven Politikwechsel herbeiführen.

 
  
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  Presidente. – Ringrazio tutti i presidenti dei gruppi politici per i loro interventi.

 
Ultima actualizare: 20 septembrie 2019Aviz juridic - Politica de confidențialitate