Presidente. – Ho alcune comunicazioni. Una riguarda un fatto che ci ha molto rattristato e addolorato, perché c'è stata l'improvvisa scomparsa di un nostro collega, il deputato portoghese André Jorge Dionísio Bradford, che ha privato del suo impegno personale e politico il suo paese, il suo partito e il Parlamento europeo.
Era molto giovane, aveva 48 anni. Una vita dedicata all'impegno civico nella difesa della democrazia, nella valorizzazione dell'autonomia politica delle Azzorre, riconosciuto e lodato da tutti per la sua gentilezza, per la sua oratoria, per la sua solida formazione culturale e personale di grande rilevanza etica. È stato eletto al Parlamento europeo di recente e aveva davanti a lui una sfida nuova e importante.
Nel ricordare la memoria e l'esempio di André, esprimo profondo rammarico e solidarietà alla sua famiglia, ai suoi amici, al gruppo dei Socialisti e democratici e a tutti i colleghi al Parlamento europeo.
Presidente. – C'è anche un'altra comunicazione dolorosa, perché la scorsa settimana ci sono state delle gravi inondazioni in Europa che hanno colpito un'ampia zona del sud-est e del centro della Spagna e hanno causato l'esondazione di fiumi in ampie zone delle province di Valencia, Alicante, Murcia, Almería, Granada, Albacete e Madrid.
Sei persone hanno perso la vita, decine di migliaia sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni e i luoghi di lavoro. A nome di questa Camera desidero oggi esprimere la nostra vicinanza e le nostre condoglianze alle vittime e ai loro familiari e, al contempo, esprimere la nostra profonda solidarietà e il nostro affetto a quanti sono stati colpiti da queste inondazioni.
Vorrei anche trasmettere il nostro riconoscimento al lavoro instancabile dei servizi di emergenza, allo sforzo incredibile prodotto dalle squadre di salvataggio dei vari corpi speciali e a tutti i volontari che stanno partecipando alle attività di soccorso.
È in memoria del nostro collega e delle vittime in Spagna, anche come atto di vicinanza alle loro famiglie, che vi invito ad alzarvi e rispettare un minuto di silenzio.
(Il Parlamento, in piedi, osserva un minuto di silenzio)
Kati Piri (S&D). – Mr President, last week a prisoner exchange took place between Ukraine and Russia, and I think much to our joy Oleg Sentsov and 24 Ukrainian marines have been freed. But I think this House also agrees that this prisoner exchange should not come at the detriment of finding justice for the victims of MH17. Handing over one of the key suspects, Mr Tsemakh, to Moscow was very painful, not only for the victims but also for their families. So I hope this House can send a signal that of course we stand in solidarity with Ukraine, but we also expect them to live up to the UN resolution on finding the perpetrators who are responsible for shooting down MH17.
(Applause)
5. Approbation du procès-verbal de la séance précédente
Presidente. – Il processo verbale della seduta del 18 luglio 2019 e i testi approvati sono stati distribuiti.
Vi sono osservazioni?
Δημήτρης Παπαδάκης (S&D). – Κύριε Πρόεδρε, αγαπητοί συνάδελφοι, αυτή τη στιγμή η Κύπρος βρίσκεται περικυκλωμένη από το πολεμικό ναυτικό της Τουρκίας. Την ίδια στιγμή έχει εγκαταστήσει πλατφόρμες για ανακάλυψη υδρογονανθράκων στην Αποκλειστική Οικονομική Ζώνη της Κύπρου, που είναι και ευρωπαϊκή. Ταυτόχρονα, ο κύριος Τσαβούσογλου απειλεί καθημερινά με εποικισμό της πόλης της Αμμοχώστου, η οποία προστατεύεται από ψηφίσματα των Ηνωμένων Εθνών και του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου.
Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο οφείλει να αναλάβει δράση. Το Ευρωπαϊκό Συμβούλιο έχει αποφασίσει τη λήψη κυρώσεων κατά της Τουρκίας. Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο οφείλει να κινηθεί προς αυτή την κατεύθυνση.
Presidente. – Chiedevo se vi sono osservazioni sul processo verbale. Se non vi sono, il processo verbale è approvato.
(Il processo verbale della seduta precedente è approvato)
Presidente. – Un altro annuncio riguarda l'elezione del Mediatore europeo.
Cari colleghi, il 30 agosto 2019 è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale un invito a presentare candidature in vista dell'elezione del Mediatore europeo. Il termine ultimo per l'inoltro delle candidature è il 30 settembre 2019. Il 4 settembre avete ricevuto da me un'e-mail con ulteriori informazioni.
Vorrei ricordare che, ai sensi dell'articolo 231, paragrafo 2, del regolamento, ogni candidatura deve avere il sostegno di almeno quaranta deputati che rappresentino almeno due Stati membri. Ogni deputato può appoggiare una sola candidatura. Se un deputato appoggia più candidature, nessuna di tali scelte sarà presa in considerazione. Una volta che una candidatura è trasmessa al Presidente, non è più possibile ritirare o aggiungere firme di sostegno.
Scaduto il termine per la presentazione delle candidature valuterò l'ammissibilità dei candidati e trasmetterò la loro candidatura alla commissione per le petizioni, che terrà le audizioni dei candidati all'inizio di dicembre. Tali audizioni saranno aperte a tutti i deputati.
L'elezione del nuovo Mediatore in Aula è attualmente prevista per la plenaria di dicembre 2019.
12. Dépôt de documents: voir procès-verbal
13. Suites données aux positions et résolutions du Parlement: voir procès-verbal
14. Questions avec demande de réponse orale (dépôt): voir procès-verbal
Presidente. – Il progetto definitivo di ordine del giorno, fissato dalla Conferenza dei presidenti, ai sensi dell'articolo 157 del regolamento, nella riunione di giovedì 12 settembre 2019 è stato distribuito. Sono state presentate le seguenti proposte di modifica:
Lunedì
Non sono proposte modifiche.
Martedì
A seguito delle consultazioni con i gruppi politici, desidero presentare in Aula la seguente proposta di modifica del progetto definitivo di ordine del giorno che riguarda la giornata di martedì. Il titolo della dichiarazione della Commissione sulla posizione comune dell'Unione europea in vista del vertice delle Nazioni Unite sull'azione per il clima di New York dovrebbe essere cambiato in "Preparazione del vertice sull'azione per il clima e del vertice sugli obiettivi di sviluppo sostenibile di New York". Vi sono obiezioni?
(Il Parlamento accoglie la proposta)
Martedì (seguito)
I gruppi Verts/ALE e GUE/NGL hanno chiesto che la discussione sulle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sugli incendi boschivi in Amazzonia si concluda con una risoluzione, che sarà votata nella nella mattinata di giovedì. Do la parola all'on. Lamberts, presidente, per presentare la richiesta a nome del gruppo Verts/ALE.
Philippe Lamberts, au nom du groupe Verts/ALE. – Monsieur le Président, chers collègues, ce qui se passe dans l'Amazonie - parce qu'on n'en parle pas au passé, on en parle au présent -, les incendies de forêt massifs dans la région de l'Amazonie sont un problème de taille mondiale.
Il est tout à fait légitime pour ce Parlement non seulement d'en débattre, mais de s'exprimer. Ce que je crains fort, c'est que, si nous nous bornons simplement à débattre de la situation sans en tirer les conclusions, je vois déjà un certain nombre de personnes en Amazonie, les tenants de l'agro-business, se frotter les mains en disant: finalement, l'Europe est un tigre qui ne mord pas.
Je pense donc qu'il est important que nous concluions le débat par une résolution qui dit clairement, de notre point de vue, les conséquences que l'Union européenne devrait tirer si le Brésil reste dans la position qui est la sienne aujourd'hui, qui consiste à dire essentiellement qu'il n'y a pas de problème et que, finalement, les Européens n'ont qu'à se mêler de ce qui les regarde. Je pense que le cas de l'Amazonie nous regarde tous. Ce n'est pas seulement un patrimoine mondial, c'est un élément essentiel de la lutte contre le changement climatique et nous ne pouvons pas laisser la situation actuelle sans conséquences.
Je vous demande donc de voter la mise aux voix jeudi d'une résolution de ce Parlement qui dise clairement quelles sont les conséquences que nous comptons tirer de la situation.
(Il Parlamento respinge la richiesta di modifica)
Corina Crețu (S&D). – I’m sorry, my card doesn’t work, but I voted for. The card doesn’t work.
Martedì (seguito)
Presidente. – I gruppi ID e GUE/NGL hanno chiesto che la discussione e la votazione sulla relazione dell'on. Gualtieri sulla nomina del presidente della Banca centrale europea (Christine Lagarde) siano rinviate alla tornata di ottobre I per consentire alla sig.ra Lagarde di essere presente. Do la parola all'on. Bay per presentare la richiesta del gruppo ID.
Nicolas Bay, au nom du groupe ID. – Monsieur le Président, chers collègues, le débat et le vote prévus en présence de Mme Lagarde demain étaient programmés de longue date. C’est un débat évidemment essentiel et Mme Lagarde nous a fait savoir très tardivement qu’elle était retenue par des obligations à Washington et qu’elle ne serait pas présente. Certains prétendent aujourd’hui que son audition devant la commission des affaires économiques serait suffisante, ce n’est évidemment pas le cas.
Trop souvent, notre Parlement est considéré comme une simple chambre d’enregistrement de décisions qui sont prises ailleurs et dans l’opacité. Aujourd’hui on y ajoute l’humiliation. C’est une marque de mépris à l’égard de la seule institution européenne qui a la légitimité du suffrage universel.
La gouvernance de la BCE est évidemment fondamentale. La politique de l’euro fort, la politique de lutte contre l’inflation ne sont pas sans conséquences, nous le savons tous, sur l’emploi et sur les exportations européennes. Cela nécessite un vrai débat avec la principale intéressée.
Notre groupe demande donc à Mme Lagarde d’avoir la courtoisie de venir débattre devant le Parlement européen et demande évidemment, en conséquence, le report du vote et du débat prévus demain.
Philippe Lamberts (Verts/ALE). – Monsieur le président, je ne partage absolument pas l'argumentation de Monsieur Bay et comme il mentionne la procédure, je voudrais rappeler que la procédure prévoit une audition de la candidate par la commission compétente du Parlement européen, à savoir la commission des affaires économiques et monétaires.
Cette audition a eu lieu, Mme Lagarde s'est rendue disponible pour débattre de longues heures avec nous et donc, de ce point de vue -là, les règles ont été respectées et ces règles prévoient qu'ensuite, en effet, le vote soit soumis à la plénière. Néanmoins, je voudrais attirer l'attention de la plénière sur le fait que Mme Lagarde a manifesté qu'en principe, elle était d'accord de venir en plénière, ce que les règles ne l'obligent pas à faire.
Je pense que, si ce Parlement veut profiter de cette occasion pour améliorer son profil en menant un débat avec la candidate à la présidence de la Banque centrale, c'est une bonne chose. Mme Lagarde, je pense, avait de bonnes raisons d'être à Washington: l'assemblée générale du Fonds monétaire international se prépare et donc je ne prends pas son absence ici comme un signe de manque de respect. Néanmoins, c'est vrai que si, demain, le débat ne peut pas se tenir en sa présence, ça n'a pas beaucoup de sens de le tenir.
Donc, pour des raisons assez opposées à celles de monsieur Bay, je pense que ça pourrait avoir du sens – mais uniquement, uniquement si c'est de manière consensuelle dans ce Parlement – de tenir le débat et le vote en octobre I, mais si on veut présenter ça comme un acte de défiance à l'égard de Mme Lagarde, alors évidemment, nous ne nous rangeons pas à ces arguments-là.
Mais je pense que la raison pour laquelle il faut le faire, c'est une raison de stature de ce Parlement. Mener le débat sur la nomination de Mme Lagarde sans Mme Lagarde, ça n'a pas de sens et si on veut mener un débat sur la politique monétaire de l'Union, alors c'est autre chose, cette demande n'a pas été formule à la conférence des présidents et ce n'est pas celle qui nous est faite aujourd'hui non plus.
Manon Aubry, au nom du groupe GUE/NGL. – Monsieur le Président, je voulais préciser la demande de notre groupe de la Gauche unitaire européenne.
L’article 130 du règlement intérieur précise que la nomination de la présidente de la Banque centrale doit intervenir dans les deux mois suivant son audition. Or, son audition a eu lieu le 4 septembre. Nous avons donc jusqu’au 4 novembre pour nommer la présidente de la Banque centrale européenne et nous avons deux sessions au mois d’octobre. Cela pourrait nous permettre d’avoir un débat serein et sain avec Mme Lagarde, comme on peut l’attendre d’une politique monétaire et d’une nouvelle présidente de la Banque centrale européenne.
Je me souviens de son audition où elle a indiqué que la Banque centrale européenne avait écouté pendant bien trop longtemps le marché et qu’il était temps d’écouter les peuples européens. Eh bien, nous sommes ici, chers amis, les représentants des peuples européens, et il est temps que la Banque centrale européenne nous écoute, parce qu’elle a bien trop longtemps écouté le marché.
Je ne peux pas imaginer, chers amis, chers collègues, que vous refusiez un débat en présence de Mme Lagarde sur sa nomination à une instance dont on sait qu’elle est primordiale pour l’avenir de notre planète et aussi pour l’avenir des peuples. Je vous encourage à demander ce débat avec elle et en sa présence.
(Il Parlamento respinge la richiesta di modifica)
Antonio Tajani (PPE). – Sul tabellone principale i voti contrari appaiono come astensioni, quindi c'è un errore, mentre sul display è giusto. Per questo motivo i deputati non capiscono cosa è successo.
Udo Bullmann (S&D). – Herr Präsident! Im Saal herrscht der Eindruck vor, es habe auch eine elektronische Konfusion bei dem Antrag der Grünen über die Frage gegeben, ob wir das Amazonas-Thema mit einer Entschließung belegen – auch hier war nicht plausibel, ob das elektronisch angezeigte Ergebnis in der Tat der Abstimmung im Saal entsprochen hat. Ich würde Sie bitten, diese Abstimmung ebenfalls wiederholen zu lassen, weil es nicht sein kann, dass wir hier an technischen Problemen scheitern.
Presidente. – Per quanto riguarda la discussione sulla relazione Gualtieri, i risultati sono: a favore 175, contrari 274, astenuti 10. L'ordine del giorno resta invariato.
Per quanto riguarda la richiesta riguardante la discussione sull'Amazzonia, i risultati sono: a favore 192, contrari 228, astenuti 13.
Martedì (seguito)
Il gruppo Renew ha chiesto che la risoluzione che conclude la discussione sulle
dichiarazioni del Consiglio e della Commissione relative alle interferenze elettorali straniere e alla disinformazione nei processi democratici nazionali ed europei sia rinviata alla prima tornata di ottobre. Do la parola a chi vuole sostenere questa richiesta.
Sophia in 't Veld, on behalf of the Renew Group. – Mr President, it’s pretty straightforward. I think it is fine for us to have the debate, but clearly the draft resolution needs a bit more time. It is a very controversial and sensitive topic and we need to get it right. So let’s have the debate this time and work on the resolution for the next session.
Kati Piri (S&D). – Mr President, this initiative came from the S&D Group and I am very happy to see that there is a big majority in this House wanting to put this on the agenda. If it is necessary, in order to make sure we are united by setting up a special committee next week, we can live with the postponement. But I hope the outcome is not that we suddenly drop the case. So with that, we are in favour of having the debate tomorrow and the vote next week.
(Il Parlamento accoglie la richiesta di modifica)
Mercoledì
Il gruppo PPE ha chiesto che la discussione sulle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sull'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa si concluda con una risoluzione, che sarà votata giovedì. Do la parola all'on. Gahler per presentare la richiesta del gruppo PPE.
Michael Gahler, im Namen der PPE-Fraktion. – Herr Präsident! Einer guten Tradition folgend, besonderer Jubiläen in diesem Hause in einer Form mit Debatte und Entschließung zu gedenken, schlagen wir aus Anlass des achtzigsten Jahrestages des Molotow-Ribbentrop-Paktes – manche nennen ihn auch Hitler-Stalin-Pakt – vor, eine Debatte mit Entschließung durchzuführen, so wie wir es auch mit einem breiten Konsens vor zehn Jahren getan haben. Ich denke, die Konsequenzen dieses Paktes waren für den ganzen Kontinent fatal und sind ja teilweise bis heute noch spürbar. Ich denke, das ist dem traurigen Anlass angemessen, dass wir zu diesem Punkt eine Debatte mit Entschließung führen.
Miriam Dalli, on behalf of the S&D Group. – Mr President, first of all I would like to emphasise that we retain the title that is in the plenary agenda: ‘The importance of European remembrance for the future of Europe’.
Secondly, we kindly ask you to consider that we present and vote on a resolution in the October I plenary session. It is a very sensitive and important topic, and we would like to have enough time to work properly on the resolution.
(Il Parlamento accoglie la richiesta)
Mercoledì
Presidente. – Ai sensi dell'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, propongo che, a seguito della presentazione da parte del Consiglio, ci sia una discussione completa. Dico questo perché il gruppo Verts/ALE aveva chiesto che la presentazione da parte del Consiglio sul bilancio generale per l'esercizio 2020 fosse sostituita dalle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sul bilancio 2020. Io propongo che ci sia non solo la presentazione da parte del Consiglio, ma anche una discussione completa, che veda impegnata la plenaria.
Presidente. – L'ordine del giorno reca la discussione sulla dichiarazione della Commissione sulla situazione delle foreste dell'UE (2019/2807(RSP)).
IN THE CHAIR: MAIREAD McGUINNESS Vice-President
Miguel Arias Cañete,miembro de la Comisión. – Señora presidenta, la Comisión Europea, al igual que este Parlamento, quiere expresar su solidaridad con todos los afectados por las recientes lluvias torrenciales, inundaciones y riadas que han padecido diversas regiones españolas, y trasladar su pésame a las familias de los fallecidos en las mismas y sumarse al agradecimiento a todas las autoridades, cuerpos de seguridad, protección civil y voluntarios, que no han escatimado esfuerzo alguno para paliar los efectos de esta catástrofe.
I am taking this point this afternoon on behalf of my colleague Commissioner Hogan. I want to thank you for the opportunity to contribute to this issue and I welcome the interest of Parliament in forests.
Forests, covering 40% of the European Union’s land surface, are a precious resource for our society, environment and economy and must play a very important role in addressing the sustainability challenges ahead. They are also affected by climate change and associated extreme events like storms or forest fires, which generate additional management challenges.
In April this year, Commissioner Hogan organised a European Union conference on forests where we had the opportunity to discuss in depth the current challenges of the European Union’s forests and the forest-based sector. This was a very fruitful event, which had the participation of all relevant stakeholders: policymakers, administrators, researchers, forest—owner representatives, the forest industry, environmental NGOs and representatives of our civil society.
The conference confirmed the growing relevance and importance of forests and the forest-based sector in the context of the Paris Agreement, the global biodiversity targets and achieving the SDGs, while also underpinning the importance of forests for new and future-proof economic opportunities in rural areas.
Forests and forest-based products are crucial for achieving carbon neutrality by 2050, by constituting carbon sinks and by substituting fossil-based materials, as proposed in the political guidelines of the President-elect.
You have asked the Commission to present an assessment of the situation of European Union forests. Let me start by saying that forest policy is primarily the responsibility of the Member States. This is well reflected in the European Union forest strategy and the recent Council conclusions of March 2019 on the review of the strategy that confirmed the subsidiarity—based approach on forestry policy at European Union level.
In the last few years, forests across the European Union have been increasingly subject to several extreme events such as storms, droughts and pests – often seen as consequences of climate change – which are responsible for great losses in the forest economy and the associated ecosystems. The recent large-scale bark beetle outbreaks in many European countries add to the effects of forest fires, storms and windstorms and other pests.
The Commission chairs dedicated expert groups – the Standing Forestry Committee, the Coordination Group for Biodiversity and Nature, the Forest Fires Expert Group – to address these issues and facilitate regular exchange of information and good practice between Member States and the Commission. For instance, recent dedicated discussions have addressed the bark beetle situation in the Standing Forestry Committee in December 2018 and guidance on fire prevention-oriented management of forested landscapes in the Forest Fires Expert Group in November 2018. Forest protection and resilience will also be discussed in next week’s Coordination Group for Biodiversity and Nature.
An example of the magnitude of impacts is the large-scale mortality of Norway spruce forests in central Europe caused by bark beetle outbreaks, estimated at 80-82 million m3 for 2018. For Germany, the losses of forests as a result of bark beetle outbreak and the drought during the last two years is estimated to have resulted in more than 100 000 hectares of forests being seriously damaged.
Concerning forest fires, according to the European Forest Fire Information System (EFFIS) more than 300 000 hectares of forest burnt down by early September 2019, in 1 880 fires. This figure is more than 60 000 hectares larger than the 2008-2018 average. In total, it is estimated that up to four million hectares of forested areas in Europe are affected by forest damage. This damage is causing significant effects in European forest ecosystems, within and outside Natura 2000, and in the forest-based industry.
The current situation on the European roundwood market is beyond comparison: driven by damaged wood from droughts, heat, windstorms and floods, and bark beetle infestation, the market is flooded in terms of volume, and market prices are dropping. The situation is far from optimal from the point of view of climate change mitigation through harvested wood products.
In order to support forests and the forest sector’s needs, the European Union Forest Strategy achieved the alignment of the European Union funding instruments in support of a commonly agreed set of objectives and priorities, building on the key principles of sustainable forest management, multifunctionality and resource efficiency.
The common agricultural policy (CAP) is the main source of financial support for European Union forests. The planned public expenditure for 2014-2020 is about EUR eight billion, spread across 90% of the rural development programmes. Other EU funds, such as the cohesion policy, the civil protection mechanism, the LIFE financial instrument, or the research framework programme, consistently support the European Union objectives for forests.
Support for the prevention of damage to forests caused by fires, natural disasters and extreme events, and for the restoration of production potential, is also available to Member States through the European Union’s rural development policy. For the period 2014-2020, fire and natural disaster prevention and restoration account for over 20% of the planned CAP expenditure on forests, including EUR 1.7 billion for prevention, and EUR 700 million for restoration. Additionally, an amount of EUR 1.5 billion is programmed for ensuring the long-term resilience of forests.
The European Union civil protection mechanism has also been providing ample technical support to disaster prevention and preparedness, and means to help fight disasters such as forest fires. This mechanism has recently been strengthened, for example by establishing a European reserve of capacities that includes firefighting planes and helicopters. Moreover, we are also committing substantial support for research and innovation in the forest-based sector under Horizon 2020, including for the protection of forests and new practices and approaches to enhance forest resilience.
We expect that the budget will be substantially increased under Horizon Europe.
Peter Liese, im Namen der PPE-Fraktion. – Frau Präsidentin, liebe Kolleginnen und Kollegen! Der Wald ist bei uns in Europa ein wichtiger Klimaschützer; das gilt insbesondere dann, wenn der Wald auch bewirtschaftet wird und das Holz andere Produkte wie Stahl und Zement ersetzen kann. Er ist gleichzeitig wichtig für einen großen Wirtschaftssektor, für die Erholung und für die Biodiversität.
Der Wald ist in vielen Ländern in Europa in einem schlechten Zustand, beispielsweise in Tschechien, der Slowakei, Frankreich, Deutschland und Südskandinavien. Die Ursache ist offensichtlich die extreme Trockenheit der letzten beiden Jahre und dadurch die Ausbreitung von Schädlingen wie dem Borkenkäfer.
Also kurz gefasst: Ein wichtiger Klimaschützer ist in Gefahr, wahrscheinlich durch den Klimawandel. Deswegen müssen wir – jeder auf seiner Ebene – natürlich vor allen Dingen vor Ort in den Mitgliedstaaten, aber auch da, wo wir als Europäische Union Kompetenzen haben, helfen. Finanzielle Unterstützung müssen wir prüfen. Das geht zum Beispiel aus der zweiten Säule der Agrarpolitik. Dazu passt es aber nicht, die zweite Säule drastisch zu kürzen. Das werden wir als Parlament sicherlich nicht akzeptieren.
Aber es geht auch um die Auslegung von Regeln im Wettbewerbsrecht und in anderen Bereichen. Wir haben hier wirklich eine Katastrophe – und dessen muss sich jeder bewusst sein. Alle, die über die Auslegung von Regeln reden, müssen das eben auch entsprechend unbürokratisch jetzt tun.
Liebe Kolleginnen und Kollegen! Wir haben leider auf der Tagesordnung nur die Debatte. Die EVP wollte auch eine Entschließung. Ich hoffe, wir können in den nächsten Tagen darüber reden, dass wir hier nicht nur debattieren, sondern dass wir auch konkrete Aktionen vorbereiten, zum Beispiel eine Entschließung im nächsten Plenum. Wir müssen das Signal geben: Uns liegt der Wald am Herzen, und wir unterstützen alle, die sich um den Wald kümmern.
Eric Andrieu, au nom du groupe S&D. – Madame la Présidente, nous n'allons pas nous le cacher: l'Union européenne a sa part de responsabilité dans la déforestation mondiale. Nous, Européens, sommes responsables parce que nous importons énormément de bois provenant des quatre coins du monde. Nous sommes aussi responsables parce que nous continuons à importer ou à utiliser de très nombreux produits contenant de l'huile de palme. Certains pays, dont la France, continuent même d'en faire la promotion comme carburant, alors que la culture d'huile de palme est un désastre environnemental et que son utilisation est trois fois plus nocive pour le climat que le diesel fossile.
Nous sommes responsables, mais nous pouvons agir, nous devons agir. Il est de notre devoir de valoriser la ressource forestière européenne avec une vraie stratégie de protection et de restauration des forêts. Nous devons aussi fixer des règles claires pour une gestion durable de ces forêts.
Enfin, une remarque personnelle. Nous serions beaucoup plus crédibles si, dans les accords internationaux de libre-échange que l'Europe signe - comme avec le Mercosur, par exemple - nous mettions des clauses contraignantes telles que le respect de l'environnement.
Nils Torvalds, Renew-ryhmän puolesta. – Arvoisa puhemies, arvoisa komissaari Cañete, eurooppalainen metsä jaksaa välillä hyvin ja välillä aika huonosti. Syy siihen, että näin on, johtuu ehkä siitä, että ei ole mitään sellaista kuin eurooppalainen metsä, meillä on vain eurooppalaisia metsiä monikossa ja jotkut niistä jaksaa aika hyvin ja toiset taas huonommin.
Jotta me ymmärtäisimme, mistä itse asiassa kiikastaa, niin pitäisi ehkä katsoa mitä on tapahtunut viime vuosien aikana sekä Kanadassa että Venäjällä. Molemmissa maissa on ollut valtavia metsäpaloja. Itse asiassa Kanadan metsävarat ovat ekologisessa mielessä jo miinuksella juuri siitä syystä, että valtavat metsäpalot ovat päästäneet niin paljon hiilidioksidia ilmaan. Syy siihen on yksinkertainen: silloin kun luonto sytyttää metsäpalon, sinne ei pääse millään vehkeellä sammuttamaan. Ei ole metsäteitä, ei ole mahdollisuuksia sammuttaa, siitä syystä ongelma jää pysyväksi. Venäjällä meillä on aivan samanlainen tilanne: heinäkuussa paloi neljä miljoonaa hehtaaria metsää siellä eikä kukaan päässyt sammuttamaan.
Se, että me hoidamme metsät, edellyttää metsäteitä. Se edellyttää sitä, mitä Donald Trump vähän onnettomasti sanoi, että me käymme vähän haravoimassa. Se ei ole niin pientä haravoimista, se on ihan todella kovaa työtä. Mutta ilman metsänhoitoa me emme ratkaise tätä ongelmaa. Emme myöskään kirjapainajaksi kutsuttua bark beetle-ongelmaa, joka tällä hetkellä leviää aika pahasti Etelä-Euroopassa.
Bas Eickhout, on behalf of the Verts/ALE Group. – Madam President, thank you for this debate on European forests because we talk quite often about forests outside Europe, but I think it’s very important to talk about the state of our forests within the EU as well, especially because forests are very crucial for climate. They are a natural carbon sink and they are key for biodiversity – and on both matters Europe is not performing well.
First of all on climate: 40% of our current renewables come from biomass and in the Commission’s own impact assessment for the LULUCF Directive, it clearly states that we expect a decline in our sink in the future until 2030, and a decline in the sink is the same effect as higher emissions. So we have to look and do better there also, in forestry as a sink. But also on biodiversity: the Environmental Assessment Agency clearly states that the state of our forests is only at 25% of the favourable status in Natura 2000, in protected areas. So we expect action from the Commission in its climate law to improve the natural carbon sinks and a binding biodiversity strategy for 2030 in order to improve our forests for climate and biodiversity.
Teuvo Hakkarainen, ID-ryhmän puolesta. – Arvoisa puhemies, tuli pikku virhe, mutta jäsen Torvalds ehti jo lähteä. Siitä olisi hyvä jatkaa ja jatkankin.
Suomessa on panostettu metsänhoitoon yli 100 vuotta ja sen tuloksena meillä metsät kasvavat enemmän kuin koskaan aikaisemmin, ihan siitä syystä. Muun muassa metsissä on metsätiet tehty, että saadaan metsät hoidettua, samoin saadaan tulipalot ehkäistyä. Me olemme samalla leveysasteella kuin Venäjä, Kanada ja Ruotsi. Ruotsissa oli vähän aikaa sitten suuria metsäpaloja, mutta suomalaiset onnistuivat ne ehkäisemään. Koska Suomi elää metsästä, se myös osaa hoitaa metsiänsä niin, että ne kasvavat. Nyt kun täällä ollaan huolissaan Euroopan metsistä, tulkaa katsomaan Suomeen, kuinka asia hoidetaan.
Omakohtainen kokemus minulla on siitä. 16-vuotiaana olen lähtenyt jo metsätöihin ja olen nähnyt, kuinka metsiä kasvatetaan, hoidetaan ja niitä käytetään ja kuinka monimuotoisuus säilyy ja kaikki on kunnossa. Eli tervetuloa Suomeen katsomaan, miten asiat tehdään. Eikä niin, että täältä päin, jossa nämä ongelmat ovat, annetaan säännöksiä meille, jotka osataan tehdä se.
Robert Rowland (NI), blue-card question. – The question I had was whether there was a slight contradiction here between what we are advocating as a House, in protecting the European forests, and the European Union’s policy of biodiesel and biomass in its energy complex, where we’re advocating a green policy which causes the destruction of Indonesian rainforests – natural tropical rainforests – and also the loss of precious lives, of orang-utans, for example, and at the same time ...
(The President interrupted the speaker)
President. – Mr Hakkarainen, there is a blue-card request from Mr Rowland. Would you accept the blue card? Will you take the question? Yes.
Teuvo Hakkarainen (ID). – Kiitoksia, vastaan kyllä kysymykseen.
President. – Thank you sir, it is for 30 seconds, and that does not sound like a question to the previous speaker but you have had your 30 seconds.
Mr Hakkarainen, do you wish to respond to his point rather than his question? It is up to you, sir. He has finished speaking. You have the floor if you wish. Please could you stand up?
Teuvo Hakkarainen (ID), vastaus sinisen kortin kysymykseen. – Vastaan ainoastaan kysymykseen.
President. – You are going to stand up and answer the question? I wasn’t clear.
You are not going to answer the question? Thank you for your clarity.
Mr Rowland, you heard the response.
Jadwiga Wiśniewska, w imieniu grupy ECR. – Pani Przewodnicząca! Panie Komisarzu! Stan naszych lasów powinien stać się jednym z kluczowych wyzwań na przyszłe dziesięciolecia. W ostatnich latach obserwujemy z niepokojem proces niszczenia lasów: pożary, nielegalne pozyskiwanie drewna, pasożyty, chociażby kornik drukarz. W skali świata powierzchnia lasów zmniejszyła się w ostatnich dziesięciu latach, choć na szczęście na tym tle Unia nie wypada źle. W Polsce powierzchnia lasów systematycznie rośnie od 20% powierzchni kraju w 1946 r. do 30% dziś. I planujemy dalszy wzrost. Polskie Lasy Państwowe są bardzo dobrym przykładem gospodarowania zasobami leśnymi. Ja myślę, że my powinniśmy się wymieniać dobrymi praktykami. Co roku w Polsce sadzi się 500 mln drzew. Łącznie to niemal 60 tys. hektarów odnowień i zalesień. Niestety Unia często nie zachęca państw członkowskich do zalesiania i tak było, proszę Państwa, w przypadku LULUCF-u w poprzedniej kadencji, gdy nie doceniono roli aktywnej gospodarki leśnej w redukcji emisji. Tak więc warto wymieniać się dobrymi praktykami. Polskiej Lasy Państwowe są przykładem rozsądnego, właściwego gospodarowania na światowym poziomie.
President. – Before I give the floor to the next speaker, just to clarify for new Members of the House that the blue card means a 30-second question, and the person to whom you address the question has 30 seconds to answer. I think that is important for information.
João Ferreira, em nome do Grupo GUE/NGL. – Senhora Presidente, a vulnerabilidade da floresta tem expressão concreta na recorrência e dimensão dos incêndios, na predominância de espécies exóticas, na ocorrência das pragas, no insuficiente rendimento dos produtores florestais.
Entre as causas desta vulnerabilidade estão a falta de investimento e a falta de gente. São fatores, estes dois, indissociáveis das políticas e das orientações da União Europeia.
A Política Agrícola Comum, o subfinanciamento, a privatização e o desmantelamento de serviços públicos, incluindo serviços de extensão agrária e florestal, o domínio dos monopólios sobre o setor da madeira, asfixiaram milhares de pequenos produtores, comprometeram a multifuncionalidade da floresta, promoveram o desordenamento florestal e o abandono rural, votando ao abandono extensas áreas do território.
Onde antes havia gente, hoje há fogo!
Há muito que defendemos a necessidade de mais investimento na floresta, defendemos a necessidade de uma abordagem comunitária à prevenção de catástrofes, dotada de recursos adequados do orçamento comunitário, que tarda em ser posta em prática.
E a defesa da floresta exige também outras políticas agrícolas, de desenvolvimento rural, comerciais, para além do fim das limitações impostas ao investimento público.
Κωνσταντίνος Παπαδάκης (NI). – Κυρία Πρόεδρε, η Ελλάδα έζησε πέρυσι μεγάλη τραγωδία στο Μάτι με 102 νεκρούς. Φέτος, όπως κάθε χρόνο, βίωσε μεγάλες πυρκαγιές στην Εύβοια, στην Ανατολική Αττική, στη Ζάκυνθο, στο Λουτράκι και αλλού. Οι κυβερνήσεις αλλάζουν, αλλά ο ευρωενωσιακός σχεδιασμός μένει. Ο σχεδιασμός της εμπορευματοποίησης της γης, της επιχειρηματικής δράσης στα δάση, της εγκληματικής γύμνιας του κρατικού μηχανισμού με 1,1 δισεκατομμύριο ευρώ περικοπές την τελευταία δεκαετία στη δασοπυρόσβεση και δασοπροστασία.
Με το λεγόμενο «rescEU» οι ελλείψεις σε μέσα, προσωπικό, υποδομές και χρηματοδότηση σε κάθε κράτος μέλος όχι μόνο δεν καλύπτονται, αλλά, αντίθετα, νομιμοποιούνται και διαιωνίζονται. Αυτό στηρίζεται στη δέσμευση μέρους των επιχειρησιακών ικανοτήτων του κράτους μέλους με «τυράκι» περιορισμένες χρηματοδοτήσεις για αγορές και επιδιορθώσεις αεροσκαφών, οι οποίες θεωρούνται από την Ευρωπαϊκή Ένωση, συνολικά, κόστος. Ο μηχανισμός στέλνει δυνάμεις, όπως ήδη αποδεικνύεται, «κατόπιν εορτής», αν αυτές δεν απασχολούνται αλλού και μόνο σε «εξαιρετικά κρίσιμες καταστάσεις».
Απαιτούμε εδώ και τώρα επαρκή κρατική χρηματοδότηση με μόνιμο προσωπικό, με πλήρη δικαιώματα, άρτιο εξοπλισμό σε κάθε χώρα για την κάλυψη όλων των πραγματικών αναγκών και καμιά επιχειρηματική δράση στα δάση.
Herbert Dorfmann (PPE). – Frau Präsidentin, geschätzte Kolleginnen und Kollegen! Es ist in der Tat so, wie Sie, Herr Kommissar, gesagt haben: Der Zustand der Wälder in Europa ist zum Teil bedrohlich. Der Borkenkäfer breitet sich aus, und wahrscheinlich auch aufgrund des Klimawandels nehmen Stürme zu, auch zum Beispiel im letzten Herbst in meiner Region. Und doch haben Wälder und Bäume beim Klimaschutz und in der Biodiversität eine ganz herausragende Rolle: Bäume und Wälder sind wie eine grüne Lunge, und dafür und um das auch zu machen, ist eine nachhaltige Forstwirtschaft von ganz herausragender Bedeutung.
Die Rolle beim Klimaschutz können Wälder ja nur wahrnehmen, wenn das Holz auch geerntet wird, das heißt, wenn der Wald auch genutzt wird, und wenn letztendlich das Holz auch genutzt wird, um Baustoffe damit herzustellen oder auch Energie zu produzieren. Dieser Einsatz der Waldbauern für Nachhaltigkeit und für eine nachhaltige Forstwirtschaft gehört honoriert, und wir müssen alles tun, um die Waldbauern auch dazu zu bringen, den europäischen Wald lebendig zu erhalten, nachhaltig zu erhalten, damit dieser Wald seinen vielfältigen Funktionen im Kampf gegen den Klimawandel auch gerecht werden kann.
Ich denke, das kann man im Rahmen der zweiten Säule der Gemeinsamen Agrarpolitik tun, und auch ich bin sehr besorgt über die vorgeschlagenen Kürzungen in der zweiten Säule. Vor allem aber, glaube ich, sollten wir uns schon auch überlegen, ob wir nicht im Rahmen der Debatte um den Klimawandel auch neue Instrumente einführen müssen, um den Wald in Europa nachhaltig zu erhalten und seine Rolle im Kampf gegen den Klimawandel zu erhalten.
Paolo De Castro (S&D). – Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la situazione delle nostre foreste è sempre più a rischio e l'Unione europea deve essere, ancora una volta, capofila nella lotta contro questa emergenza.
Tanto è stato fatto, ed è utile ricordarlo, anche grazie alla politica agricola comune. Abbiamo assistito negli ultimi vent'anni a un incremento della nostra superficie forestale pari alla dimensione del Portogallo, segno di una strategia europea che va migliorata ma che ha portato già risultati importanti.
Tuttavia, caro Commissario, non possiamo fermarci. I tagli previsti alla politica agricola comune nella proposta della Commissione significano, in alcuni paesi, una pesante riduzione dei programmi di sviluppo rurale: in alcuni paesi si arriverà al 25 % di taglio e questo rappresenta certamente un passo indietro inaccettabile. I nostri agricoltori e i nostri silvicoltori devono essere protagonisti della sfida e correre ai ripari per quanto riguarda i problemi delle nostre foreste.
Allo stesso tempo bisogna intervenire anche nei confronti dei grandi paesi esportatori di legname con l'istituzione di un efficiente programma di certificazione che consenta l'attivazione di clausole di salvaguardia.
Ci troviamo davanti a una vera e propria emergenza climatica: solo un'Unione europea forte e unita saprà dare ai nostri cittadini le risposte coraggiose e non più rimandabili che ci attendono.
Nicolae Ştefănuță (Renew). – Domnule comisar, în România se află o mare parte a pădurilor virgine din Europa. Deși pădurile ar trebui protejate pentru rolul lor esențial în conservarea biodiversității, defrișările în masă în zonele protejate continuă. Directivele „Păsări” și „Habitate” sunt constant încălcate. Potrivit unui raport al Agent Green, peste 3 600 de hectare de pădure seculară s-au pierdut în România în ultimii șase ani. În parcurile naturale au fost tăiate 1,2 milioane de metri cubi de lemn. Incendiile sunt, desigur, importante, dar nu spun întreaga poveste a pădurii europene. Agent Green, ClientEarth și Euronatur au înaintat Comisiei o solicitare de ajutor pentru stoparea tăierilor de păduri din ariile naturale protejate.
Domnule comisar, ceea ce avem pe foaie nu este identic cu ceea ce avem în realitate. Cum veți face, totuși, să implementăm într-adevăr aceste norme europene, în interesul pădurii europene?
Anna Deparnay-Grunenberg (Verts/ALE). – Frau Präsidentin, meine Damen und Herren! Ich möchte Sie daran erinnern, dass der Wald langsam wächst. Er folgt den unergründlichen Rhythmen der Natur. Klar, wir müssen in Europa den Waldbau weiterentwickeln, naturnäher muss unsere Forstwirtschaft werden, resilienter, dem Klimawandel angepasster. Wir müssen auch unsere besonderen Biotope schützen, und Wildnis muss wieder mehr Platz bekommen. Auch müssen wir im Blick behalten, dass wir eine nachhaltige Produktion dieses unglaublich wertvollen ökologischen Rohstoffs Holz brauchen.
Aber es wird nicht möglich sein, den gesamten ökologischen Frevel, den unsere wachstumsgetriebene Industriegesellschaft begeht, nur im Wald und durch den Wald zu kompensieren. Das ist manchmal ein bisschen der Stand der Debatte. Wir werden nicht den unersättlichen Energiebedarf durch den Energiewald decken können – also die Kritik an Biomasse. Wir werden nicht den Wald einseitig als CO2-Senke sehen können. Und wir können auch nicht den ganzen Verlust der Biodiversität durch eine neue Waldpolitik verändern.
Da ist die Agrarpolitik falsch und auch die Handelspolitik falsch, um da wirklich etwas dran zu machen. Wir können das nicht alles gleichzeitig und schnell schaffen. Der Wald wächst langsam und lässt sich eben auch nur langsam verändern. Daran werden uns unsere Kinder messen.
Sylvia Limmer (ID). – Frau Präsidentin! In den Mitteilungen der Kommission lese ich immer wieder Überschriften wie „EU-Maßnahmen zum Schutz des Waldes“ oder „Wiederherstellung des Waldes“. Ja fürchten Sie sich denn nicht vor der eigenen Lächerlichkeit? Es ist doch genau jene EU, die mit ihrer sinn- und faktenbefreiten Energiewende zur nachhaltigen Zerstörung der Wälder beiträgt – übrigens die einzige Nachhaltigkeit der Energiewende in Bezug auf den Wald.
Blicken wir nach Deutschland, einem Land mit über 33 000 Windenergieanlagen, viele davon in bewaldeten Höhenlagen. Aber was kümmert es die selbsternannten Wald- und Umweltschützer – Waldvernichtung für einen guten Zweck. Hier ist nicht der Borkenkäfer der größte Schädling, sondern eben jene Energiewende: beispielsweise 70 geplante Windindustrieparks mit zirka 500 Windanlagen im UNESCO-Naturpark Odenwald, der Münsterwald, der Reinhardswald mit bis zu 800 Jahre altem Baumbestand. Die Liste ist ellenlang. Daher meine dringende Empfehlung: Überlassen Sie vernünftige Waldwirtschaft den Profis vor Ort und nicht ideologiegetriebenen EU—Technokraten!
(Die Rednerin ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 171 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)
Maria Grapini (S&D), Întrebare adresată conform procedurii „cartonașului albastru”. – Am ascultat intervenția dumneavoastră. Ați început spunând că este ridicol să analizăm situația pădurilor din Uniunea Europeană. Eu, din contră, cred că este nevoie să discutăm și să luăm măsuri. Ce credeți că ar trebui făcut dacă vorbim de o Uniune Europeană, o piață internă, o uniune de state? Ce credeți, că trebuie lăsat la latitudinea fiecăruia să facă ce vrea cu pădurile sau trebuie să analizăm aici și să găsim măsuri specifice pentru a reuși să îmbunătățim situația pădurilor?
Sylvia Limmer (ID), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der “blauen Karte”. – Ich denke, Sie haben meine Ausführungen nicht verstanden. Lächerlich ist, dass eine EU, die mit ihrer Energiewende und ihrer Politik zu genau dieser Zerstörung der Wälder führt, die dann am Ende bejammert wird, sich zur Retterin eben jener Wälder aufspielt.
Ангел Джамбазки (ECR). – Уважаема г-жо Председател, уважаеми г-н Комисар, уважаеми колеги, без съмнение дебатът е навременен, особено с поглед към последните няколко месеца, в които станахме свидетели на големи, мащабни горски пожари в световен мащаб, които изпепелиха хиляди хектара гори. Важно е обаче да не останем само с този дебат, както за съжаление често се случва в тази зала. Макар и управлението на горите да е политика в компетенциите и задълженията на държавите членки, е важно да отбележим още веднъж и да повторя и стратегията на Европейския съюз за горите, която трябва да служи като опорна точка, с която да се координират и националните политики.
Около 50% от площта на Европа представляват горски площи, което се явява около 5% от световния горски фонд. Макар и в световен мащаб Европа да не е толкова голям и значим горски фонд, клишето, че те са зелените дробове на планетата и трябва да полагаме грижи за тях, е вярно. Въпреки че глобално тенденциите са горските площи да намаляват, в Съюза те продължават да нарастват и са се увеличили с около 11 милиона хектара до 2010 година.
Вярвам, че всички присъстващи в залата са съгласни за жизненото значение, което горите оказват върху опазването на природата и биоразнообразието, смекчаването на последиците от изменението на климата и борбата за спасяването на отделните региони. Важно е да ги опазваме от незаконна сеч и опожаряване. Призовавам да се използват всички инструменти, най-вече личният пример.
Matt Carthy (GUE/NGL). – Madam President, forestry strategy, if implemented properly, should be good for the environment, it should be good for local communities and it should be good for rural economies.
We have a situation in my own Member State of Ireland where government policy has ensured that the forestry strategy does none of those things. Now that is not the fault of the European institutions, but the commitment that I would like from you, Commissioner, and the Commission this evening is that the EU won’t fund that policy and the strategy that has seen widespread planting of non-indigenous Sitka spruce, in some cases actually on peat bogland, whereby the actual planting of forests is doing more environmental damage than if they were not planted in the first place.
Secondly, Commissioner, I want you to answer the contradiction that lies at the heart of the Commission’s position in talking about a forestry strategy while at the same time giving a blank cheque to the Brazilian authorities to burn thousands, and hundreds of thousands, of acres of the most important forestry network in the world. That is a question that needs to be answered this evening, Commissioner.
President. – Mr Carthy, we are, as you know, having a debate tomorrow on that very important issue.
Jessica Polfjärd (PPE). – Fru talman. Vi är alla överens om att skogen spelar en nyckelroll i klimatomställningen. Kommissionens rapport visar att delar av Europas skogar far illa och har förlorat motstånd på grund av torkan. Det här är ett problem som måste tas på allvar och som måste följas. Men låt mig vara tydlig. Lösningen är inte reglering på EU nivå utan EU:s medlemsländers självbestämmande över skogsfrågan måste värnas och bibehållas. De som aktivt brukar skogen är också de som sitter på kunskapen om hur vi fortsätter att förvalta skogen bäst.
Men det finns två saker som vi kan göra på EU nivå. Det första är att modernisera och uppdatera skogsstrategin från 2013, eftersom stora framsteg har gjorts och omvärlden har förändrats sedan dess. För det andra kan vi se till att EU lagstiftningen tar till vara på de möjligheter som skogen och skogsprodukter ger.
Sylwia Spurek (S&D). – Madam President, the European Union’s forests are classified among the most valuable natural areas in the word. The Carpathian Forest is one example. Unfortunately, what is happening there nowadays raises the question: is it a second Białowieża case? The Polish Minister of the Environment decided on the mass logging of the forest. The White Carpathians initiative, WWF Poland and the Polish Natural Heritage Foundation are alarmed. The logging site covers Natura 2000 areas and violates EU law, namely the Habitats and Birds Directives.
It’s high time for EU action on this matter, and for the strong voice of the Commission and the Court of Justice to be heard.
Ulrike Müller (Renew). – Frau Präsidentin, Herr Kommissar! Ja, die extreme Trockenheit hat unsere Wälder in den letzten Jahren massiv belastet. Der Borkenkäfer konnte sich explosionsartig vermehren, und wenn ich mir die Zahlen von meinem Bundesland – von Bayern – anschaue, so wurden in den letzten fünf Jahren zwanzig Millionen Kubikmeter Borkenkäferholz geschlagen, zu einem Durchschnittspreis von 25 Euro je Hektar. Eine halbe Milliarde Euro Verlust für unsere bayrischen Waldbesitzer! Geld, das dringend benötigt wird, um tatsächlich den Waldumbau nach vorne zu bringen. Der Wald, wie wir ihn heute kennen, ist der Verlierer des Klimawandels.
Um für die Zukunft fit zu sein, brauchen wir einen nachhaltig bewirtschafteten Wald statt überbordende Gesetze im Umweltbereich. Wir benötigen eine nachhaltige Rohstoffstrategie zur Verwendung von Holz in allen Lebensbereichen. Ich könnte mir auch vorstellen, Borkenkäferholz in öffentlichen Bauprojekten einzubinden. Nur ein bewirtschafteter Wald speichert CO2 und schützt das Klima, das muss uns allen bewusst sein.
Michèle Rivasi (Verts/ALE). – Madame la Présidente, monsieur le Commissaire, chers collègues, nos forêts sont en péril et les incendies de cet été témoignent de cette prise de conscience. Quand on regarde, on perd l'équivalent de 800 terrains de football de forêt par heure, c'est énorme.
Monsieur Cañete, votre communication est très complète sur le constat, mais quand même pas assez volontariste sur les propositions, qui suggèrent beaucoup de dialogue et d'engagements volontaires, mais trop peu, bien trop peu de mesures contraignantes.
Je voudrais vous en faire quelques-unes, notamment sur le bois énergie. Il faut absolument exclure maintenant, et non en 2023, le bois énergie de la législation européenne sur les énergies renouvelables.
On sait que 80 pour cent de la déforestation mondiale est due à l'agriculture intensive, donc il faut arrêter d'importer de la viande, du soja, de l'huile de palme qui participent à la déforestation de l'Amazonie et de l'Indonésie.
Et enfin, il faut absolument donner les moyens aux peuples autochtones et aux communautés locales de protéger efficacement leurs forêts, car ils en sont les meilleurs gardiens.
Donc il y a plein de choses à faire, Monsieur Cañete, et on attend des propositions concrètes.
Hynek Blaško (ID). – Paní předsedající, pane komisaři, lesy střední Evropy umírají. Je to dáno kombinací několika faktorů. Zaprvé lidsky přemírná péče, sucho a katastrofa způsobená lýkožroutem smrkovým. Lidsky přemírná péče tkví v tom, že se vytvořily tzv. bezzásahové zóny v národních parcích. Lýkožrout smrkový tak dostal absolutně příznivé podmínky pro množení tím, že se nesmí v těchto zónách těžit ani napadané stromy.
V České republice kdysi nádherné lesy na Šumavě a částečně i v Bavorském lese jsou zničeny. Jak tristní pohled je na zdevastované lesy. Navrhuji, aby se Evropská komise situací urychleně zabývala a přijala rázná opatření k zamezení působení lidské hlouposti, byť odborné, a zrušila zákaz těžby napadených stromů v bezzásahových zónách. Zelení, co vy na to?
(Řečník souhlasil s tím, že odpoví na otázku položenou zvednutím modré karty (čl. 171 odst. 8 jednacího řádu).)
Michaela Šojdrová (PPE), otázka položená zvednutím modré karty. – Paní předsedající, já si nepřeju, aby tady byla česko-česká diskuze, ale pan Blaško zvedl návrh, aby Evropská komise zasahovala v členských státech. Vy se domníváte, pane kolego, že české ministerstvo životního prostředí, české lesnictví není schopné se rozhodovat samostatně? Vy si skutečně myslíte, že nám má někdo něco nařizovat? Já nejsem proti sdílení dobré praxe, ale věřím našim lesníkům, věřím našim odborníkům na životní prostředí.
Hynek Blaško (ID), odpověď na otázku položenou zvednutím modré karty. – Vážená paní kolegyně, já na rozdíl od Vás jsem likvidoval lýkožrouta smrkového a vidím, co se s Šumavou stalo, jezdil jsem tam. Byla jste tam někdy, když tam byly ty nádherné lesy? A protože si neumíme poradit sami, tak je potřeba, aby nám poradil někdo zvenčí, protože těch odborníků se tam vystřídalo tolik. Podívejte se na Šumavu, to je výsledek jejich práce.
Ruža Tomašić (ECR). – Poštovana predsjedavajuća, šume imaju važan utjecaj na klimatske i okolišne uvjete, kakvoću tla i poljoprivredu, energetsku neovisnost i pristupačnost a pritom predstavljaju i važan sirovinski resurs. Europa srećom nije ugrožena prekomjernim krčenjem šuma; dapače, šumska se površina na našem kontinentu povećava, što je ohrabrujuća informacija.
No, to ne znači da te svoje šume dobro koristimo i da njima dobro upravljamo. Razlike su među državama članicama velike, ne samo u smislu pokrivenosti njihovog teritorija šumama nego i u pogledu vlasništva. Dok je većina europskih šuma u privatnom vlasništvu, u Hrvatskoj je gotovo 80% u javnom vlasništvu i njima upravlja javna tvrtka. Dogovoreni ciljevi u budućim strategijama upravljanja šumskim površinama moraju nam biti zajednički, ali moramo paziti da pritom uvažimo specifičnosti svake države članice.
Hvala lijepa.
Αλέξης Γεωργούλης (GUE/NGL). – Κυρία Πρόεδρε, δεν είναι λογικό η Ευρωπαϊκή Ένωση να μη διαθέτει κοινή δασική πολιτική. Τα δάση, εκτός από φυσικός πλούτος μιας χώρας, είναι και ο πνεύμονας όλου του πλανήτη. Δημιουργούν οξυγόνο για όλους τους ανθρώπους αλλά και για τα ζώα. Υπολογίζεται ότι το 43% της έκτασης της Ευρώπης αποτελείται από δάση, τα οποία, εκτός από τον πλούτο των οικοσυστημάτων και τη χρήσιμη πηγή ανανεώσιμης ενέργειας που προσφέρουν, έχουν την ικανότητα να απορροφούν εκπομπές του διοξειδίου του άνθρακα. Τα ευρωπαϊκά δάση απορροφούν το 10% των εκπομπών αυτών.
Η ραγδαία υπερθέρμανση, όμως, οδηγεί σε φονικές πυρκαγιές. Φέτος, ο μέσος όρος των πυρκαγιών στην Ευρωπαϊκή Ένωση τριπλασιάστηκε. Ο ευρωπαϊκός Νότος –η Ελλάδα η Ιταλία, η Ισπανία και η Πορτογαλία– φλέγονται κυριολεκτικά κάθε καλοκαίρι με σημαντικές απώλειες σε φυσικό πλούτο, ζώα αλλά και ανθρώπους. Προβλέπεται επίσης ότι αυτός ο αριθμός θα αυξηθεί κατά 40% έως 100% τα τελευταία χρόνια. Δηλαδή, δεν θα έχουμε δάση να προστατεύσουμε σε λίγο καιρό. Για αυτό πρέπει να δράσουμε άμεσα όσο έχουμε την πολυτέλεια. Γιατί να μην πάρουμε σαν παράδειγμα το μεγάλο πράσινο τείχος στην Αφρική και να το ακολουθήσουμε; Μεγαλώσαμε με τον φόβο ότι η κλιματική αλλαγή θα είναι ένα πρόβλημα που θα απασχολούσε κάποια από τις επόμενες γενιές και, τελικά, η γενιά αυτή είμαστε εμείς.
Juan Ignacio Zoido Álvarez (PPE). – Señora presidenta, señor comisario, quiero darle las gracias y la enhorabuena por su trabajo al frente de la cartera de Energía y Acción Climática. Muchas gracias por su liderazgo para llevar a buen puerto el Acuerdo de París y por sus ambiciosos objetivos en materia de cambio climático.
Los bosques son uno de nuestros mayores activos desde el punto de vista medioambiental. Nos ayudan a proteger los suelos de la erosión, filtran el aire, sirven de hábitat para numerosas especies y tienen un papel fundamental en la lucha contra el cambio climático. De eso sabemos mucho en España, el segundo país con mayor superficie boscosa de toda Europa. Los bosques españoles nos han convertido en el país de la Unión Europea más rico en biodiversidad, y sus 7 500 millones de árboles absorben el 37 % del CO2 que emitimos.
Pero, al mismo tiempo, somos muy consciente de que no hay paisaje sin paisanaje. El buen estado de conservación y la salud de nuestros bosques dependen de su relación con los habitantes del mundo rural. Por eso, debemos reconocer el importante papel económico y social de los bosques en la Europa rural. Los bosques son fundamentales para luchar contra la despoblación, generando oportunidades económicas y empleo en la España vacía. Dan trabajo a la industria maderera y suministran el material necesario para la generación de bioenergía.
Por ello, mostramos nuestro pleno rechazo a los recortes propuestos por la Comisión para el presupuesto de la PAC.
VORSITZ: OTHMAR KARAS Vizepräsident
Nicolás Gonzalez Casares (S&D). – Señor presidente, como se ha dicho, por un lado, pagamos por productos agrícolas que reducen bosques en terceros países y, por otro, en algunas zonas de Europa el declive demográfico rural hace que el monte se expanda, con el consiguiente abandono de los cultivos tradicionales y la ganadería extensiva, del mismo modo que aumentan los incendios forestales.
Tampoco podemos permitirnos la pérdida progresiva de nuestros bosques autóctonos, singularmente los atlánticos, que son reservas de biodiversidad. Por ejemplo, en Galicia, la superficie de monocultivo de eucalipto se ha duplicado en veinte años. No se trata de eliminarlo, pero sí de impedir su descontrol e impulsar una gestión ordenada.
Desde la Unión Europea tenemos la obligación de favorecer una política comercial e internacional que frene la deforestación, pero también, señor comisario, aquí, en Europa, debemos impulsar una gestión forestal sostenible, proteger el bosque tradicional, luchar contra el despoblamiento rural, incentivar la ganadería extensiva y sostenible, conservando los fondos dedicados a la PAC, contribuyendo a mantener nuestros bosques y ecosistemas de un modo más saludable.
Martin Hojsík (Renew) – Vážený pán predsedajúci, vážený pán komisár, európske lesy, naše prírodné bohatstvo, sú v ohrození.
Ohrozuje ich nielen klimatická kríza, ale aj developeri, zlé hospodárenie, požiare i smrtiaca chémia. Ich devastácia škodí celej našej spoločnosti. Nachádzame sa v stave klimatickej núdze a ak máme obmedziť globálne otepľovanie pod jeden a pol stupňa a ochrániť našu biologickú rozmanitosť, musíme lesné ekosystémy skutočne chrániť. Potrebujeme také pravidlá, ktoré skončia plošné postreky nebezpečnými pesticídmi v lesoch, ktoré zastavia ich drancovanie, pomôžu ich obnove, ale rovnako zaistia, že aspoň časť, aspoň päť percent európskych lesov zostane nedotknutých, že zostanú bez zásahu. Ide o otázku princípu. Nikdy nesmie zvíťaziť politický záujem alebo krátkodobé ekonomické záujmy. Nemôžeme zabudnúť, že lesy nie sú len zdrojom príjmov, sú zdrojom života a biologickej rozmanitosti. Preto potrebujeme novú európsku stratégiu týkajúcu sa lesov, pretože ich životaschopnosť je základom budúcnosti.
Saskia Bricmont (Verts/ALE). – Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, quand on sait que les biens et les services forestiers participent à la réalisation de 9 des 17 objectifs de développement durable (production de denrées alimentaires, approvisionnement en eau propre, captage et stockage de carbone, biodiversité et, on l'oublie trop souvent, réduction des inégalités), l'intérêt pour les forêts devrait vraiment remonter dans l'agenda politique. En cela, nous saluons la volonté de la Présidente von der Leyen de faire de la réalisation de ces objectifs, une priorité. Mais, si politique de reboisement il y a, je retiens surtout une phrase de votre communication: les forêts nouvellement plantées ne peuvent remplacer les forêts primaires. Quand il y a destruction, elles ne peuvent être recréées. Quand il y a une perte, elle ne peut être compensée.
On parle beaucoup de l'Amazonie, elle fait évidemment la une, mais pas moins de 43 % du territoire européen est boisé. C'est donc un enjeu essentiel, il faut dégager les moyens. Il y en a dans le cadre de la politique agricole commune, mais ils sont largement sous-utilisés. La Commission européenne prévoit-elle d'en faire la promotion auprès des États membres?
Enfin, je le répète, avec mes collègues: la biomasse est un enjeu fondamental et nous savons qu'il y a une véritable aberration, une hypocrisie, à l'utiliser comme source d'énergie renouvelable.
Zbigniew Kuźmiuk (ECR). – Panie Przewodniczący! Zabierając głos w tej debacie, chcę podkreślić, że mój kraj, Polska, jest jednym z liderów Unii, jeżeli chodzi o prowadzenie zrównoważonej, wielofunkcyjnej gospodarki leśnej. Należy także dodać, że jest to gospodarka samofinansująca się. Ilość pozyskiwanego drewna w ciągu ostatnich trzydziestu lat podwoiła się, jednak bez uszczerbku dla zasobów leśnych w kraju, czego dowodem jest stały wzrost powierzchni lasów. Obecnie lesistość w Polsce wynosi blisko trzydzieści procent.
W tej sytuacji dobrze stało się, że lasy zostały wreszcie włączone rozporządzeniem Parlamentu i Rady z maja 2018 r. do ram polityki klimatyczno-energetycznej, co oznacza, że pochłanianie emisji CO2 przez lasy zostanie wreszcie uwzględnione w bilansach emisji poszczególnych krajów unijnych. Będzie to miało pozytywny wpływ na rozwój leśnictwa po roku 2020.
Niestety zmiany klimatu wpływają niekorzystnie na lasy w Europie: wysokie temperatury, długie okresy suszy, bezśnieżne zimy i dodatkowo ekstremalne zjawiska pogodowe, takie jak huraganowe wiatry, a także inwazja szkodników, w tym w szczególności kornika drukarza, powodują ogromne zniszczenia, co wymaga wsparcia gospodarki leśnej.
(Mówca zgodził się odpowiedzieć na pyitanie zadane przez podniesienie niebieskiej kartki (art. 171 ust. 8 Regulaminu))
Karen Melchior (Renew), blue-card question. – Thank you very much, Mr Kuźmiuk, for your intervention. Having lived in Poland I know the importance of the Polish forest and I want to hear what you think the Polish Government and Poland is doing to protect the original, very important forest in Poland.
Zbigniew Kuźmiuk (ECR), odpowiedź na pytanie zadane przez podniesienie niebieskiej kartki. – Dziękuję bardzo za to pytanie. Rzeczywiście wokół Lasów Państwowych w Polsce narosło w ostatnich miesiącach sporo nieporozumień, szczególnie jeżeli chodzi o tę sprawę kornika drukarza w Puszczy Białowieskiej. Ale te dane, które przed chwileczką zaprezentowałem, pokazują, że polskie Lasy Państwowe prowadzą wzorcową gospodarkę leśną w całej Unii Europejskiej. Co więcej – i to bardzo mocno chciałbym podkreślić – to jest gospodarka samofinansująca się. Dziękuję bardzo.
Anne Sander (PPE). – Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, chers collègues, les forêts précèdent les peuples, les déserts les suivent, disait Chateaubriand. Si cela est vrai dans certaines parties du monde – et l’actualité de cet été nous l’a cruellement rappelé – l’Europe fait exception en la matière, puisque la forêt européenne s’étend d’un hectare toutes les quatre secondes. C’est une chance, mais c’est surtout une grande responsabilité.
Dans un contexte de vague de chaleur intense, d’attaque de parasites et de maladies du bois, nous devons redoubler nos efforts pour que nos forêts européennes soient bien gérées et continuent à jouer un rôle économique, social et environnemental. Car le potentiel des forêts européennes pour la réalisation de l’accord de Paris est extraordinaire. Encore faut-il s’autoriser à exploiter nos ressources dans le plein respect du développement durable et de la croissance de notre patrimoine forestier sur le long terme.
Certes, il n’existe pas de politique forestière commune, mais les politiques européennes peuvent avoir un impact sur les politiques nationales. Aussi me paraît-il essentiel, Monsieur le Commissaire, que les crédits du deuxième pilier de la PAC soient maintenus pour la prochaine programmation budgétaire. Ils sont essentiels pour soutenir les propriétaires forestiers dans leur gestion forestière durable. Nous pensons aussi que notre projet de recherche doit être mobilisé pour soutenir l’adaptation au changement climatique.
Maria Arena (S&D). – Monsieur le Président, dans sa récente communication sur la protection des forêts, la Commission envisage des mesures de régulation additionnelles pour lutter contre la déforestation et mieux protéger les forêts. Alors deux questions. La première: avez-vous l’intention d’introduire une réglementation contraignante pour garantir que les produits à risque pour les forêts, par exemple les produits de l’agriculture intensive ou encore les produits de l’exploitation minière – dont on parle beaucoup moins et qui sont pourtant une cause importante de déforestation – et donc que ces produits qui sont mis sur le marché de l’Union ne soient pas liés à la déforestation et dans quel délai?
La seconde question: afin de faire des accords commerciaux un véritable levier contre la déforestation, envisagez-vous de rendre le chapitre «développement durable» contraignant, avec sanctions? Je vous donne un exemple de cette industrie minière canadienne qui a déraciné pas moins de 195 000 arbres en Turquie, dix fois plus que ce qui était prévu initialement. Comment garantir que l’or qui est exploité par cette entreprise ne se retrouvera pas sur le marché européen grâce à l’accord de libre-échange du CETA?
Norbert Lins (PPE). – Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! Unser Wald ist Lebensraum, Holzlieferant, Erholungsort und Klimaschützer zugleich. Doch im Moment ist er unser Patient, denn Hitze, Borkenkäfer und Stürme setzen ihm mehr denn je zu. Was unser Wald braucht, ist Pflege. Wir dürfen unseren Hoffnungsträger gegen den Klimawandel nicht allein lassen, sondern müssen ihn unterstützen. Laut Eurostat absorbieren Europas Wälder jährlich zehn Prozent der gesamten EU-Treibhausgasemission.
Es ist klar: Ein bewirtschafteter Wald hilft mehr gegen den Klimawandel als ein Wald, der sich selbst überlassen wird. Warum? Zum einen bindet Holz als Baumaterial dauerhaft Kohlenstoff, zum anderen sorgt nachhaltige Bewirtschaftung vor allem für gesunde Bäume und dadurch für eine maximale CO2-Aufnahmekapazität. Schlecht bewirtschaftete Wälder dagegen sind Verlierer des Klimawandels. Nicht nur sind sie anfällig für Dürren, sondern sie sind ebenso Brutherde für Schädlinge. Deshalb ist eine nachhaltige und aktive Forstwirtschaft Garant für gesunde Wälder und deren hohe CO2-Aufnahmekapazität.
Um diese Ziele verfolgen zu können, setze ich mich für eine Weiterentwicklung der europäischen Waldstrategie ein, welche neue, aber vor allem auch gesunde Wälder fordert. Ich freue mich da auf die Zusammenarbeit. Der Landwirtschaftsausschuss wird dazu auch Vorschläge erarbeiten.
(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 171 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)
Ulrike Müller (Renew), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Lins! Würden Sie mir zustimmen, dass wir im Bereich der Borkenkäferforschung tatsächlich auch Projekte und europäische Gelder mitnutzen sollten, zum Beispiel vom Life-Programm oder von Horizont 2020? Denn ich glaube, gerade zur Borkenkäferbekämpfung sind auch biologische Mittel inzwischen schon gut einsetzbar, die aber noch weiter erforscht werden sollten. Genau das ist nämlich die Richtung, in die wir gemeinsam gehen müssen.
Norbert Lins (PPE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Ja, die Frage kann ich sehr kurz und knapp beantworten: Das halte ich für eine gute Idee, für eine gute Möglichkeit, hier auch von der europäischen Seite zu unterstützen.
Eero Heinäluoma (S&D). – Arvoisa puhemies, jotta voimme tehdä metsien hyväksi jotakin järkevää, meidän täytyy tunnustaa, että Euroopassa ei ole yhtä metsää, vaan on kovin monenlaisia metsiä.
Suomi on Euroopan metsäisin maa, yli 70 prosenttia maan pinta-alasta on metsiä. Suomi on aina käyttänyt metsiä, mutta tehnyt sen viisaalla, vastuullisella tavalla. 100 vuoden aikana metsien määrä ei ole Suomessa vähentynyt. Ne ovat todellakin virkistyksen lähde, ne ovat olleet hyvinvoinnin lähde ja tänään me ymmärrämme, että ne ovat valtaisan tärkeitä hiilinielujen kannalta.
Avainasemassa on, että teemme kestävää metsänhoitoa ja siinä me voimme paljon oppia toisiltamme. Tärkeätä on, että kun komissio miettii jatkotoimia, niin niitä maita, jotka ovat hoitaneet metsänsä hyvin, ei rangaista, kun päätetään esimerkiksi hiilinielujen tulevaisuudesta.
Der Präsident. – Unsere nächste Rednerin ist Simone Schmiedtbauer aus der grünen Steiermark in Österreich, die – wie viele andere auch – heute ihre Jungfernrede hält.
Simone Schmiedtbauer (PPE). – Herr Präsident, geschätzte Kolleginnen und Kollegen! Danke vielmals für die nette Einleitung – ja, ich komme aus Österreich. 48 % – also beinahe 50 % – unserer Fläche besteht aus Wald. Vielleicht kann man deshalb nachvollziehen, warum mir der Wald – der Forst – so wichtig ist. Bevor wir aber über den Zustand der Wälder in Europa reden, möchte ich noch einmal ganz deutlich hervorstreichen, warum die Wälder von so großer Bedeutung sind.
Im Kampf gegen den Klimawandel gibt es keinen größeren Unterstützer als unsere nachhaltigen, aber bewirtschafteten Wälder. CO2 wird im Holz gespeichert und auch in den Holzprodukten. Der Wald ist zu schützen, aber auch sinnvoll zu nützen. CO2 speichern und europaweit mehr als drei Millionen Arbeitsplätze sichern, das kann unser Wald.
Mir ist es deshalb sehr wichtig, dass wir ganz sachlich an die Thematik herangehen. Das Klima ändert sich. Der Druck durch Schädlinge und extreme Wetterereignisse findet statt. In Anbetracht dessen muss die Europäische Kommission reagieren und unsere Waldbesitzer und den gesamten Forstsektor unterstützen. Wir brauchen deshalb eine neue, ganz starke EU-Forststrategie, die auch in Zukunft Klarheit schafft.
Wir können keine Kürzungen der zweiten Säule des Agrarbudgets, mit dem auch unsere Waldbesitzer unterstützt werden, hinnehmen. Wir brauchen öffentliche Gelder, um die Klimawandelfolgen in unseren Wäldern bewältigen zu können. Da sehe ich die Ausweitung des Europäischen Solidaritätsfonds als sehr guten Lösungsansatz, um den betroffenen Waldbesitzern den Rücken zu stärken. Sie können in Zukunft unsere Partner sein.
Adam Jarubas (PPE). – Panie Przewodniczący! Panie Komisarzu! Szanowni Państwo! Lasy są jednym z najważniejszych składników naszych ekosystemów. Od ich kondycji zależy zdolność pochłaniania i bilansowania części emisji gazów cieplarnianych. Od kondycji lasów zależy również poziom bioróżnorodności. Są one także elementem gospodarki, na którym opartych jest wiele europejskich miejsc pracy, zwłaszcza na poziomie lokalnym. Zgadzam się z przedstawioną oceną Komisji, że należy podjąć w ramach europejskiej strategii leśnej zdecydowanie działania, które mogą pomóc państwom członkowskim, właścicielom i zarządcom lasów w walce z problemami pożarów, kataklizmów, chorób czy szkodników lasów. Dzisiaj musimy zająć się tym problemem na poziomie europejskim, gdyż indywidualne działania mogą nie być tak efektywne. Chociaż zgadzam się z tym, że tym podstawowym poziomem powinien być poziom krajowy, jak najbliższy temu problemowi. Musi to być wsparcie na wielu poziomach, począwszy od koordynacji poprzez uruchamianie odpowiednich funduszy ze wspólnej polityki rolnej czy programu „Life”, na wspieraniu badań i rozwoju skończywszy. Strategia leśna powinna znaleźć odzwierciedlenie w programie „Horyzont Europa”. Odtworzenie substancji leśnej to z jednej strony właśnie kierunek działań, a z drugiej wzmacnianie odporności na szkodniki i czynniki atmosferyczne. Nie można również zapomnieć o infrastrukturze, która jest konieczna w przypadkach kryzysowych, i o wspomaganiu służb, które muszą być uruchamiane na poziomie państw członkowskich w przypadkach pożarów czy huraganów.
Álvaro Amaro (PPE). – Senhor Presidente, Senhor Comissário, caras e caros Colegas, nós sabemos todos que os Tratados não mencionam expressamente a palavra “florestas”. Também sabemos que, nos últimos anos, as instituições europeias, o Parlamento, mas naturalmente a Comissão, têm estado mais ativos na gestão deste património.
Mas eu quero dizer aqui hoje que consideramos que, apesar das dificuldades na gestão de uma floresta tão diferente nos diversos países, como de resto a agricultura o é em tantos países que fazem parte da União, foi possível fazer uma Política Agrícola Comum.
Também aqui tem que ser possível, no mínimo, fazer uma estratégia florestal comum. Por isso nós dizemos sim à preservação ambiental e ao equilíbrio ecológico, dizemos sim ao maior envolvimento dos municípios, das regiões, dizemos sim a uma gestão sustentável da biomassa, mas também dizemos sim ao valor económico da floresta.
Um maior valor económico da floresta com estas vertentes associadas implica mais gente nos territórios, e mais gente nos territórios significa mais desenvolvimento equilibrado.
Queria, por isso, deixar aqui uma sugestão, tal como disse a Colega Simone Schmiedtbauer há pouco, em relação ao reforço do Fundo de Solidariedade. Eu queria dizer, como se diz no meu país, que os fogos florestais não se combatem, evitam-se, e era por isso que eu gostaria de deixar a sugestão de termos um fundo para apoiar a prevenção na floresta.
Henna Virkkunen (PPE). – Arvoisa puhemies, on hyvä, että käymme keskustelua Euroopan metsien tilasta. Euroopan unionin pinta-alasta 40 prosenttia on metsää ja ne ovat meille äärettömän tärkeitä monellakin tavalla, mutta nyt erityisesti ilmastonmuutoksen torjunnan näkökulmasta.
Metsät tuovat ratkaisuja ilmastonmuutoksen torjuntaan kahta kautta. Toisaalta ne ovat tärkeä ja merkittävä hiilinielu, mutta toisaalta ne ovat myös kestävä raaka-aineiden lähde. Itse asiassa kaikki, mikä tehdään nyt öljystä, voidaan tehdä tulevaisuudessa puusta. Siksi on tärkeää tukea alan innovaatioita ja tuotekehitystä.
Mutta nyt kun puhumme erityisesti metsätuhoista, on tärkeä painottaa nimenomaan aktiivisen, kestävän metsänhoidon roolia. Sellaiset metsät, joita hoidetaan aktiivisesti, eivät ole niin herkkiä metsätuhoille, myrskyille ja tuhoeläimille kuin hoitamaton metsä. Ja eittämättä on niin, että ilmastonmuutoksen edetessä erilaiset ääri-ilmiöt ja myrskyt tulevat lisääntymään myös Euroopassa ja siksi meidän on huolehdittava metsistämme hyvin.
Ja aivan viimeisenä arvoisa komissaari, asia mihin meidän täytyy myös saada parannus viimeistään osana uutta metsästrategiaa, on eurooppalainen tietokanta metsävarannoista. Silloin kun tiedämme meidän metsiemme tilan, voimme paremmin myös keskustella siitä Euroopan tasolla. Kaikissa maissa tilastointi ei ole vielä sillä tasolla, että meillä olisi ajantasaista tietoa.
Der Präsident. – Für das nun folgende Verfahren der spontanen Wortmeldungen liegen mir bereits Wortmeldungen von mehreren Personen vor. Wie Sie wissen, gibt es die Regel, dass wir fünf Minuten spontane Wortmeldungen haben können. Ich kann darüber hinaus einige Minuten zugeben. Ich habe daher vor, acht Personen zu nehmen.
Spontane Wortmeldungen
Balázs Hidvéghi (PPE). – Elnök úr, tisztelt Biztos Úr, tisztelt Kollégák! Rohanó világunkban nagy kincs az az alázat és gondolkodásmód, amivel az erdészek bírnak. Miközben ők gondozzák a faji sokféleség fenntartásának egyik zálogát jelentő erdőinket, a világ többségével ellentétben nem egy-két éves, hanem húsz-harminc éves távlatban gondolkodnak. Jelenleg Magyarország területének több mint egyötödét fedi erdő. A magyar kormány által támogatott erdősítési program keretében idén tavasszal további huszonkétmillió facsemetét ültettek el erdészeink. Erdőink nemcsak otthont, rejtekhelyet és táplálékot biztosítanak állatok és növények millióinak, hanem aktívan hozzájárulnak a környezetükben élő emberek életminőségéhez is, a gazdaság és a vidék fejlődéséhez, és nem utolsósorban az éghajlat egyensúlyban tartásához. Mivel tudatában vagyunk annak, hogy az erdő nemcsak élőhely, nemcsak gazdasági és környezeti tényező, hanem az Úristen által a gondjainkra bízott teremtett világ része, a magyar kormány úgy döntött, hogy további 6000 hektárral növeli meg a hazai erdőterületek arányát... (az elnök megvonja a szót a felszólalótól)
Clotilde Armand (Renew). – Monsieur le Président, j'ai voulu prendre la parole pour insister sur le fait que la protection des forêts est encore à un niveau très faible, il me semble, sur notre continent.
Je prends comme exemple le système de protection des forêts vierges et quasi vierges. Bien que ces forêts ne représentent qu'une infime fraction de la superficie forestière en Europe, elles sont absolument remarquables en termes de valeur écologique et de conservation. Or, des surfaces importantes de forêts sauvages continuent d'être exploitées en Roumanie et en Slovaquie. Pour vous donner un ordre de grandeur, environ 10 000 arbres par an sont coupés de manière illégale dans toutes les forêts roumaines.
J'aimerais voir un jour un catalogue européen des forêts primaires, pour reconnaître leur valeur patrimoniale et leur assurer une protection élevée. Ce catalogue pourrait contenir l'inventaire de ces forêts qui répondent aux critères établis par un comité scientifique, ainsi que leur cartographie. J'insiste beaucoup sur ce projet de catalogue des forêts primaires.
Franc Bogovič (PPE). – Hvala za besedo. Danes govorimo o stanju gozdov v Evropi. Vsi vemo, da so gozdovi naša pljuča, da imajo zelo pomembno vlogo pri ponoru ogljika, prav tako da je v lesnih izdelkih pravo skladišče tega toplogrednega plina.
Po drugi strani je situacija v Evropi zelo različna od države do države. Sam prihajam iz Slovenije, ki je kar 60 % pokrita z gozdovi, in v Sloveniji imamo kvaliteten, trajnosten način upravljanja z gozdovi, tudi procent in površine gozdov naraščajo.
So pa naši gozdovi, prav tako kot drugi, občutljivi na številne vplive okolja, od požarov, vplivov zaradi snegoloma, posledic zaradi podlubnikov. Zato moramo okrepiti ta sektor in v programu razvoja podeželja, prav tako v programih LIFE in Horizon, zagotoviti primerna sredstva, da bomo lahko tudi kvalitetno in odgovorno upravljali z gozdovi v prihodnje.
Mauri Pekkarinen (Renew). – Arvoisa puhemies, viimeisen vuoden aikana maailmassa on palanut metsiä noin 15 miljoonaa hehtaaria. Se on enemmän kuin monen Euroopan unionin jäsenmaan pinta-ala. Näistä paloista on syntynyt päästöjä enemmän kuin monessa maassa teollisuuden ja energiantuotannon päästöt ovat yhteensä.
Yksi syy tällaiseen suureen määrään metsäpaloja on se, että maailmassa on aika paljon hoitamattomia metsiä. Hoitamattomat metsät ovat alttiita metsäpaloille. Suomen kokemukset kertovat tästä. 60–70 vuotta sitten Suomessa paloi metsiä vuodessa keskimäärin noin 100 000 hehtaaria. Viimeisen vuosikymmenen aikana, kun meillä on tehty hyvää metsänhoitotyötä, keskimäärin enää vain noin 1 000 hehtaaria vuodessa.
Minun viestini on se, että metsän kestävä ja biodiversiteetin turvaava taloudellinen käyttö ja hoito on tehokas este metsäpaloille ja se on ilmastokysymyksen kannalta oikea ja turvallinen tie.
Mick Wallace (GUE/NGL). – Mr President, the Irish Government recently published a plan to create 8,000 hectares of new forestry every year. The target for these newly planted trees is for 70% conifers and 30% broad leaves. This plan will essentially double down on Ireland’s existing commercial forestry policy, which violates the basic principles of biodiversity, with its complete over-dependence on Sitka spruce conifers.
Europe does not need factory-farm forests and cash-crop multicultures. We need the right trees in the right places.
42% of all Sitka spruce grown in Ireland is harvested for energy purposes, the rest is used as construction timber. 51% of Ireland’s total forested area is made up of Sitka spruce, therefore an enormous amount of Ireland’s forests are burned as biomass. 42% of all the Sitka spruce grown in Ireland is released back into the atmosphere as carbon.
At the heart of the problem is the renewable energy directive: the crazy and completely unscientific policy of treating biomass as having zero emissions or as being carbon neutral.
I’d ask the Commissioner to revisit the directive.
Marlene Mortler (PPE). – Herr Präsident, liebe Kollegen! Es ist heute schon viel Wichtiges und Richtiges gesagt worden, und uns allen muss klar sein: Der europäische Wald kann das weltweite Klima sicherlich nicht retten. Aber wir zeigen heute, dass wir es ernst meinen, wenn wir über die Lage des Waldes in Europa reden und vor allem nach Lösungen suchen. Denn der Wald ist der Verlierer des Klimawandels. Wenn Bäume absterben – es ist mehrfach gesagt worden –, binden sie kein neues CO2 mehr. Deshalb ist es wichtig, dass wir den Wald als den nachwachsenden Rohstoff – als wunderbaren Rohstoff – begreifen, der er ist, einmal zum Schützen, aber auch zum Nützen.
Ich plädiere abschließend dafür, dass wir alles tun müssen, um Millionen neuer Bäume in Europa eine Chance zu geben und die Mitgliedstaaten im Rahmen ihrer europäischen Strategien zu animieren, den Ball ganz oben auf die Agenda zu setzen.
Stanislav Polčák (PPE). – Pane předsedající, já jsem rád, že se věnujeme tomuto důležitému tématu oproti jiným, která se věnují např. brexitu. Myslím si, že je důležité ukázat občanům, že se věnujeme i praktickým problémům. Já zde nebudu opakovat to, co již bylo řečeno, na druhou stranu bych chtěl zdůraznit, že my máme nástroj, který můžeme použít v rámci ochrany lesů, a to jsou naše evropské fondy. Myslím si, že bychom měli pomoci právě ve vysazování lesů, stromů tam, v těch členských státech, kde je to potřeba, a samozřejmě také ve scelování pozemků, to zde ještě nebylo zdůrazněno.
Naše pomoc by měla směřovat obcím, regionům, ale i sdružením, např. sdružením soukromých a obecních vlastníků, to je všechno možné, v rámci České republiky je takovéto jedno velmi silné sdružení. Měli bychom také podporovat výzkum právě proti škůdcům, kteří ničí naše lesy. Těch nástrojů máme celou řadu. Myslím si, že je dobré je používat, a já jsem připraven na to pomoci svým hlasováním při jednání zde v plénu.
Valter Flego (Renew). – Poštovani predsjedavajući, hvala vam predsjedniče, poštovani povjereniče, vidimo što se dešava ovih tjedana u amazonskoj prašumi. Jasno da je to rezultat, prije svega, nebrige, da je to strašno, da treba reagirati i naravno, vrlo oštro i jako djelovati u tom pravcu.
No, međutim, uvijek trebamo krenuti od sebe, vidjeti kako mi doma možemo nešto dobro učiniti. Iz tog razloga, naravno, da trebamo imati na umu da onečišćenje ne poznaje granice i da isto tako klimatske promjene ne poznaju granice. Priroda može bez čovjeka, ali čovjek ne može bez prirode i to je jasno. Iz tog razloga, zalažem se za više novaca u budućem financijskom razdoblju za protupožarne putove, za pošumljavanje i za liječenje oboljelih šuma. Na taj način, mi ćemo ulagati sasvim sigurno u svoju zdravu sadašnjost, ali i budućnost. I to trebamo učiniti.
(Ende der spontanen Wortmeldungen)
Miguel Arias Cañete,Member of the Commission. – Mr President, I would like to thank all the Members for their respective contributions, which reflect the genuine interest in our forests throughout the European Union. The EU is committed to protecting and restoring existing forests, including within the European Union, as confirmed in the recent communication on stepping up European Union action to protect and restore the world’s forests.
The sustainable management of our forests can enhance their resilience against extreme events, help confront the climate-change challenge and guarantee the conservation of biodiversity and the provisioning of key services to our society.
The future common agricultural policy, with a new balance of responsibilities between Member States and the European Union, will continue to support the sustainable management of the EU forests, based on a needs assessment and a long-term strategy, acknowledging their role in the transition towards a low-carbon and climate-friendly economy, in support of rural livelihoods and the bioeconomy, and in protecting biodiversity and providing ecosystem services.
In the light of the commitments made by President-elect Ms von der Leyen in terms of biodiversity and climate change, in the new Green Deal further action could be envisaged in the context of the announced post-2020 biodiversity framework, in order to improve the conservation status and the resilience of European Union forests.
We will also consider forest protection and restoration as a specific priority for the future in the context of reflection on the new strategic framework for forests after 2020.
Der Präsident. – Die Aussprache ist geschlossen.
Schriftliche Erklärungen (Artikel 171)
Асим Адемов (PPE), в писмена форма. – Уважаеми колеги, горите в ЕС са нашето „зелено“ богатство и изпълняват важни екологични, социални и икономически функции. Те заемат над 40% от територията на ЕС, усвояват около 10% от въглеродните емисии, осигуряват заетост на над 3 млн. европейци и крият огромен потенциал за развитие на биоикономиката. Същевременно горските екосистеми са изправени пред все по-големи предизвикателства, свързани с промените в климата: екстремни суши, горски пожари, наводнения, свлачища, инвазивни видове, патогени и др.
В резултат на климатичните промени през последните десетилетия зачести броят и интензитетът на горските пожари в цяла Европа, включително и в България. Не само потушаването на горските пожари, но и възстановяването на горите и горските местообитания след пожар отнема много усилия, време и средства. Справянето с тези предизвикателства изисква устойчиво управление на горите, дейности по превенция и засилено сътрудничество между държавите членки.
В тази връзка приветствам постигнатия напредък в изпълнение на Стратегията на ЕС за горите и споделям необходимостта от разработване на нова стратегия за периода след 2020 г., с цел по-нататъшно подобряване на координацията и обмена на добри практики между държавите членки.
Christine Schneider (PPE), schriftlich. – Brände, Sturm, Trockenheit und Insektenbefall gefährden unsere Wälder massiv – insofern sind Nothilfemaßnahmen erforderlich. Wir brauchen dringend einen langfristigen Plan zum Erhalt unserer Wälder, damit unser Wald als Klimaschützer, Erholungsgebiet, Lebensraum für Flora und Fauna und Wirtschaftsfaktor erhalten werden kann. Ein wichtiger Punkt ist die Verstärkung der forstlichen Forschung in den Bereichen klimaresistentere Baumarten und Forstpflanzenzüchtung, Verstärkung der europäischen Zusammenarbeit im Monitoring sowie Bekämpfung von Schädlingen und deren Verbreitung. Dabei wäre es zielführend, wenn die Nationalstaaten intensiver zusammenarbeiten und ihre Forschung und Ergebnisse koordinieren würden.
17. Brevetabilité des plantes et des procédés biologiques essentiels (débat)
Der Präsident. – Als nächster Punkt der Tagesordnung folgt die Aussprache über die Anfrage zur mündlichen Beantwortung an die Kommission von Norbert Lins im Namen des Ausschusses für Landwirtschaft und ländliche Entwicklung über die Patentierbarkeit von Pflanzen und im Wesentlichen biologischen Verfahren (2019/2800(RSP)).
Norbert Lins, Verfasser. – Herr Präsident, Frau Kommissarin, liebe Kolleginnen und Kollegen! Der barrierefreie Zugang zu Pflanzenmaterialien ist die Grundvoraussetzung für die Innovationskraft der europäischen Pflanzenzüchter und unserer Landwirte sowie für die genetische Vielfalt unserer Pflanzen. Darin waren sich in der letzten Sitzung des Agrarausschusses am 4. September alle Mitglieder einig. Durch die Entscheidung der technischen Beschwerdekammer des Europäischen Patentamts vom Dezember 2018 ist dieser barrierefreie Zugang nun aber gefährdet. Die Mitglieder meines Ausschusses haben daher einstimmig beschlossen, eine klare politische Botschaft zu senden. Gestatten Sie mir als Vorsitzendem des Agrarausschusses dieses Hauses, die Hintergründe für diese vom Agrarausschuss verfasste Anfrage an die Kommission gemäß Artikel 136 der Geschäftsordnung vorzustellen.
Im Jahr 2015 entschied die technische Beschwerdekammer des Europäischen Patentamts, dass Produkte, die aus im Wesentlichen biologischen Prozessen, wie Pflanzensamen, natürlichen Merkmalen und Genen, gewonnen werden, patentierbar sein sollten. Aufgrund dieser Entscheidung wurden ein Brokkoli und eine Tomatensorte zum Patent angemeldet. Als Reaktion darauf verabschiedete das Parlament im Dezember 2015 eine Entschließung zur Klärung des Patentrechts für Pflanzen. Dies ist im Wesentlichen die Richtlinie 98/44/EG, die biotechnologischen Erfindungen Patentschutz gewährt.
Die Kommission erklärte im November 2016, dass niemals beabsichtigt wurde, Patente auf natürliche Merkmale zu erteilen. Alle Mitgliedstaaten haben diese Auslegung unterstützt. Im Anschluss daran kam es zu internen Deutungshoheiten zwischen dem Verwaltungsrat des Europäischen Patentamts, welcher der Kommissionslinie folgte, und der technischen Beschwerdekammer. Letztere blieb bei ihrem Standpunkt, dass die Patentierbarkeit von Pflanzen erlaubt sein müsse. Der Präsident des Europäischen Patentamts beantragte daraufhin bei der großen Beschwerdekammer des Europäischen Patentamts – bei der es sich um die höchste Instanz handelt – ein endgültiges Urteil. In diesem Zusammenhang sind Dritte berechtigt, schriftliche Erklärungen zu dem Sachverhalt bei der großen Beschwerdekammer einzureichen. Die Frist hierfür ist der 1. Oktober 2019.
Der Agrarausschuss hat heute zwei Fragen an die Europäische Kommission. Erstens: Beabsichtigt die Kommission, eine schriftliche Erklärung an die große Beschwerdekammer des Europäischen Patentamts zu richten, um die Innovationsfähigkeit des Pflanzenzüchtungssektors der Union und das allgemeine öffentliche Interesse zu schützen? Und zweitens: Welche Maßnahmen ergreift die Kommission, um sicherzustellen, dass Produkte, welche aus natürlichen Prozessen entstehen, nicht patentierbar sind? Unsere europäischen Pflanzenzüchterinnen und -züchter und die Landwirtschaft brauchen endlich Klarheit über ihre zukünftige Innovationsfähigkeit.
Elżbieta Bieńkowska,Member of the Commission. – Mr President, honourable Members, thank you very much for raising this issue because, as was said, it is extremely important to have clarity there. So let me start with the second part of your question, and here the answer is rather simple. The European Commission has taken action to ensure that products resulting from natural processes are not patentable. The Commission has been in close contact both with the European Parliament, the Council, of course, the Member States, and also with the industry stakeholders in relation to the issue of the non-patentability of these products.
As requested by the European Parliament in its resolution of December 2015, the Commission adopted in 2016 a notice on certain articles of the Directive on the legal protection of biotechnological inventions. The Commission argues in the notice that plants obtained by essentially biological processes should not be patentable.
The Commission notice was unanimously welcomed by the Council conclusions at the end of February 2017, and then EU Member States followed this interpretation in the national laws, and in their patent practices.
Now to the first part of your question. Indeed, the Commission, representing the EU, will present so-called amicus curiae observations in the proceeding initiated by the President of the European Patent Office. This will be done before the deadline of 1 October. While the European Patent Convention is not part of Union law, it is in the European Union’s interest to avoid a conflict between the European Patent Convention and the biotechnology directive.
The practical effects of the directive would be seriously compromised if the EPO can grant patents for subject matters which the directive excludes from patentability. The substance of the observation will therefore seek an interpretation of the European Patent Convention in line with the directive, as interpreted in the above-mentioned Commission notice from 2016, and thus by the European Parliament, the Council and even all 38 contracting states of the European Patent Organisation.
Thus the context of the submission of the Commission will support both the innovative capacity of the European plant breeding sector and the general public interest.
Annie Schreijer-Pierik, namens de PPE-Fractie. – Voorzitter, commissaris, hartelijk dank. Als Parlement hebben wij eind 2015 helder geëist dat natuurlijke planteigenschappen vrij beschikbaar moeten blijven voor het ontwikkelen van nieuwe rassen. Dat hebben we gezegd, en dat er zo snel mogelijk een eind moet komen aan de octrooieerbaarheid van planten verkregen via een "proces van wezenlijk biologische aard". Dit is opgelost, zo leek het althans, door dit correct vast te leggen in uitvoeringsregel 28, paragraaf 2 van het Europees Octrooiverdrag, na een goede verklaring namens de Commissie in 2016, zoals u net hebt gezegd.
Helaas heeft een van de multinationals dit aangevochten waarna een Technische Kamer van Beroep van het Europees Octrooibureau op 5 december 2018 heeft besloten dat deze regel ongeldig tot stand zou zijn gekomen en dus niet geldt. Het is oneigenlijk dat de Technische Kamer deze kwestie zelf heeft proberen af te handelen en oordeelde in strijd met de democratische wil van de medewetgever, ook van dit Parlement.
Uit deze uitleggende verklaring van de Commissie blijkt duidelijk dat het bij de totstandkoming van de Europese biotechnologierichtlijn nooit de bedoeling is geweest van de Europese Commissie, van de Raad en het Parlement om via deze richtlijn de octrooieerbaarheid van natuurlijke eigenschappen, van een proces van wezenlijk biologische aard mogelijk te maken of deze kwestie open te laten.
Het is nu dan ook democratische noodzaak dat de Commissie, dit Parlement en de lidstaten bij de Grote Kamer van Beroep van EPO als medewetgever en verdragspartner hun standpunt kenbaar maken en tijdig indienen. Het is belangrijk dat wij octrooien op planten verkregen via een in wezen biologisch proces nu zo snel mogelijk onmogelijk maken en het kwekersrecht verdedigen! Als de Grote Kamer anders oordeelt, zullen de Europese instellingen als medewetgever naar andere juridische middelen moeten grijpen. Wij dulden namelijk geen octrooi op het leven!
Eric Andrieu, au nom du groupe S&D. – Monsieur le Président, Madame la Commissaire, nous ne voulons pas que les produits issus de procédés biologiques soient brevetables. Il s'agit d'une question d'éthique politique et d'un enjeu économique.
Nous ne voulons pas que quelques riches multinationales ou riches groupes agro-alimentaires posent des obstacles au matériel de sélection végétale. Nous devons nous battre pour promouvoir l'innovation. Nous sommes pour la diversité génétique des cultures et nous devons nous battre pour que la santé des citoyens européens reste une priorité.
Accéder librement aux matériaux végétaux est essentiel pour la capacité d'innovation du secteur de la sélection végétale et des agriculteurs européens, encore une fois oubliés.
Ces dérives empêcheraient tout sélectionneur d'accéder et d'utiliser les variétés existantes pour créer de nouvelles variétés, mais aussi tout agriculteur de produire ses propres semences. Je ne veux pas de monopole de quelques grands groupes de l'agro-business sur le vivant. Des entreprises dont le seul but est de faire de l'argent au détriment de l'innovation et du progrès partagé.
Jan Huitema, namens de Renew-Fractie. – Voorzitter, met deze resolutie wil ik het patenteren van planteigenschappen verkregen door klassieke veredeling nogmaals op de agenda zetten. Ook al zegt het Europees Octrooibureau dat het voorlopig geen patenten af zou geven, toch heerste er nog een juridische discussie of het wel of niet mag. Dit leidt tot grote onzekerheid, maar ook bezorgdheid bij kwekers en bij burgers. Planteigenschappen zoals de rode kleur van tomaat, de smaak van zoete paprika of de lange steel van broccoli komen gewoon in de natuur voor. Het is natuurlijk gek dat een bedrijf daar een patent op kan vragen. Dit is hoogstens ontdekt en absoluut niet uitgevonden. Niet alleen ben ik er moreel gezien op tegen dat daar een patent op aangevraagd kan worden, ik maak me ook grote zorgen over de consequenties wanneer dit mogelijk is. Ik zie namelijk dat er een wedloop zal ontstaan en dat een paar bedrijven alle patenten in handen krijgen en dat er een monopolie gaat bestaan op groente en fruit. En dat maakt de weg weer vrij voor woekerprijzen op ons voedsel.
Daarnaast is het zo dat het ook de innovatie remt, bijvoorbeeld die rode kleur van tomaat. Andere kwekers kunnen daar niet mee verder veredelen en het gevolg is dat er geen ontwikkeling meer is van nieuwe gewassen. Dit is een groot risico voor onze wereldwijde voedselvoorziening, omdat dit gewassen ontzettend kwetsbaar maakt voor nieuwe ziektes en nieuwe plagen. Ik begrijp heel goed dat bedrijven graag hun nieuwe gewassen willen commercialiseren, alleen daar is het patentrecht niet het juiste instrument voor. Daar is het kwekersrecht de goede manier voor. Ik vraag daarom ook jullie allen om duidelijke steun dat we als Europees Parlement nogmaals een krachtig signaal kunnen afgeven, dat het nooit onze bedoeling is geweest dat het mogelijk is dat patenten afgegeven kunnen worden op planteigenschappen en dat we dat nu ook absoluut niet willen.
Martin Häusling, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. – Herr Präsident, liebe Kollegen! Es ist eigentlich sehr ärgerlich, dass wir uns hier jetzt schon zum dritten Mal damit auseinandersetzen müssen: Wir hatten 2012 eine Entschließung, 2015 und jetzt wieder, weil das Europäische Patentamt eigentlich das ignoriert, was wir politisch wollen, nämlich kein Patent auf Leben, kein Patent auf biologische Verfahren. Das Europäische Patentamt hat natürlich ein Interesse daran, Patente zu erteilen – das ist ja völlig klar –, ein wirtschaftliches Interesse. Aber hier muss die Politik, hier müssen wir sozusagen ins Rad greifen, und die Europäische Kommission muss jetzt wirklich sehr energisch Druck machen, denn es kann nicht sein, dass eine Institution die Beschlüsse des Gesetzgebers weitgehend ignoriert.
Wir haben jetzt wieder über Brokkoli und Tomaten zu entscheiden, aber das ist eine grundsätzliche Entscheidung: Wenn wir jetzt nicht den Bauern und den Kleinzüchtern das Recht geben, ihre Sorten zu nutzen, dann, und das müssen wir langfristig halt sehen, werden immer mehr Konzerne versuchen, ihre Patente anzumelden, ihre Rechte darauf zu sichern, und diejenigen, die es eigentlich am meisten brauchen, nämlich die Bauern und die Kleinzüchter, die verlieren dann ihre Rechte. Deshalb, liebe Kolleginnen und Kollegen, ist es jetzt wirklich entscheidend, an dieser Stelle klar zu sagen: Stopp, Europäisches Patentamt!
Ivan David, za skupinu ID. – Pane předsedající, udělení patentu na odrůdu rajčete a protirakovinnou vlastnost jedné odrůdy brokolice Evropským patentovým úřadem je porušením zaprvé úmluvy OSN o biodiverzitě, zadruhé Nagojského protokolu k této úmluvě, zatřetí Evropské patentové úmluvy a jejího prováděcího protokolu. Smluvní stranou Evropské patentové úmluvy jsou všechny členské státy. Každá naše země má své zástupce ve správní radě Evropské patentové organizace, která má pravomoc řešit takové spory kolem patentů vydaných evropským úřadem.
Proto navrhujeme vyzvat členské státy, aby prostřednictvím svých zástupců ve správní radě Evropského patentového úřadu úřad a jeho úředníky přinutily zaprvé zrušit již udělené patenty na odrůdy a jejich vlastnosti a zadruhé zajistit, aby se již nikdy nic takového neopakovalo ani v těch 240 rozjednaných případech, ani jindy.
Bert-Jan Ruissen, namens de ECR-Fractie. – Voorzitter, een dwaalspoor is 't. Anders kan ik de weg die is ingeslagen met het afgeven van patenten op planteigenschappen niet typeren. Het geeft een beperkt aantal bedrijven machtige monopolieposities. Dat is wat het doet. Maar de prijs is hoog, te hoog wat ons betreft. Want veredelingsbedrijven verliezen daardoor hun vrije toegang tot genetische bronnen, terwijl die vrije toegang juist cruciaal is voor het verder ontwikkelen van nog weer betere rassen.
Ik ben blij met de brede consensus in dit huis over dit onderwerp. Laten wij deze week een krachtig signaal afgeven richting het Europees Octrooibureau, dat dit dwaalspoor van patentering verlaten moet worden, en wel zo snel mogelijk. Natuurlijk moeten ook in de plantenveredeling intellectuele-eigendomsrechten voldoende beschermd worden. Maar daarvoor hebben we al een mooi en evenwichtig systeem, namelijk het systeem van kwekersrecht. Octrooien horen in de wereld van planten eenvoudigweg niet thuis. Een plant is nu eenmaal geen uitvinding, planten zijn van ons allemaal. Eigenlijk moet ik het anders zeggen: ze zijn onderdeel van Gods schepping en wij mensen zijn rentmeesters.
Sandra Pereira, em nome do Grupo GUE/NGL. – Senhor Presidente, ainda que não se reconheça a possibilidade de patentear variedades obtidas sem manipulação genética, a verdade é que o Instituto Europeu de Patentes continua a atribuir patentes sobre sementes.
Observamos a criação de autênticos monopólios nos processos de produção no setor agrícola. As multinacionais controlam e dividem o mercado entre si à custa da ruína de muitos pequenos e médios agricultores, da redução da diversidade das produções e das possibilidades de escolha dos consumidores, que se tornaram mais dependentes dessas multinacionais.
Uma coisa é a invenção de processos de transformação genética com recurso à biologia molecular e direitos de propriedade intelectual aplicados a esses processos, e outra coisa é o produto, os organismos vivos, novos que sejam, provenientes dessas tecnologias.
Não é aceitável a existência de direitos de propriedade intelectual sobre estes organismos, como não é aceitável o patenteamento de processos de seleção genética convencionais, processos de cruzamento ou produtos de melhoramento resultantes desses cruzamentos, como novas variedades de plantas ou animais. Nem tão pouco são aceitáveis processos de seleção assistidos laboratorialmente em que estejam envolvidos genomas inteiros.
Daniel Buda (PPE). – Domnule președinte, doamna comisar, doamnelor și domnilor colegi, cercetarea și inovarea nu trebuie să fie blocate de proceduri administrative. Dezvoltarea oricărui sector în general și cel al agriculturii în special este dependentă de cercetare și inovare. Ne confruntăm astăzi cu realități care nu pot fi ignorate: creșterea populației globale, limitarea resurselor naturale sau epuizarea acestora pe alocuri, dar mai ales schimbările climatice ne obligă să acționăm de îndată. Trebuie să identificăm noi resurse, mecanisme și procedee de obținere a hranei, care trebuie să fie în cantități suficiente, de calitate și la prețuri accesibile.
În acest context, consider că plantele obținute prin proceduri tradiționale nu pot să fie brevetate. Consecințele ar fi dezastruoase, nu doar pentru agricultori, care ar fi nevoiți să plătească bani în plus pentru folosirea diferitelor soiuri de plante, ci și pentru domeniul cercetării. Or, astăzi vedem că este nevoie mai mult decât oricând de cercetare. Nu în ultimul rând, să nu uităm consumatorii. Ei vor fi cei care vor plăti în final toate aceste abuzuri din partea Oficiului European de Brevete.
În același timp, noi, cei de aici, însă, nu trebuie să funcționăm ca niște pompieri de serviciu și să intervenim ori de câte ori cineva dorește să breveteze un proces natural. Din contră, atât noi, cât și Comisia Europeană trebuie să transmitem un mesaj foarte clar: aceste procese naturale prin selecție și încrucișare nu pot să fie brevetate.
Paolo De Castro (S&D). – Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, in un momento in cui l'innovazione e il miglioramento varietale non OGM delle piante sono l'unico modo per ridurre l'impatto ambientale del settore agricolo, la decisione da parte dell'Ufficio europeo dei brevetti è per noi inaccettabile.
Non possiamo permettere che la disponibilità di materiale vegetale venga limitata o che le capacità dei nostri laboratori di ricerca vengano messe a rischio, con pesanti ripercussioni sulla sostenibilità della nostra agricoltura e la salute di tutti i cittadini europei.
Per questo, caro Commissario, le chiediamo di intervenire al più presto, presentando le osservazioni necessarie per evitare che questa decisione vada contro il volere, più volte espresso, dai colegislatori e di ristabilire la certezza giuridica necessaria, perché l'agricoltura diventi sempre più protagonista nella lotta al cambiamento climatico e capace di rispondere, anche attraverso l'utilizzo di nuove tecniche di miglioramento varietale, in modo ambizioso alle richieste di milioni di cittadini.
Ulrike Müller (Renew). – Herr Präsident, Frau Kommissarin! Die Entscheidung der Technischen Beschwerdekammer des Europäischen Patentamtes, Patente auf Pflanzen zu gewähren, die durch klassische Züchtung hervorgebracht wurden, ist aus Sicht der Landwirte in keiner Weise nachvollziehbar. Der freie Zugang zu Saatgut ist für mich wichtig, damit die innovativen Fähigkeiten der europäischen Pflanzenzüchter erhalten bleiben. Ich will eine Vielfalt des Saatguts in Europa, und ich möchte, dass die kleinen Pflanzenzüchter diesen Zugang zu den genetischen Ressourcen weiterhin haben.
Der freie Zugang zu Saatgut ist auch ein Schlüsselelement, um neue Sorten zu züchten, die den Herausforderungen des Klimawandels besser gewachsen sind. Ich hoffe also, dass die Große Beschwerdekammer des Europäischen Patentamtes die Entscheidung revidiert, damit auch künftig keine Patente auf Pflanzen vergeben werden.
Benoît Biteau (Verts/ALE). – Monsieur le Président, Madame la Commissaire, chers collègues, le groupe des Verts a toujours été un des plus farouches adversaires de la brevetabilité du vivant, Martine l’a rappelé tout à l’heure.
Je pense que sur le fond, vu les interventions que je viens d’entendre, nous sommes tous à peu près d’accord. En revanche, sur la forme, la question reste un peu plus grave. Qui est chargé d’établir la loi dans l’Union européenne? Le Parlement et le Conseil, ou le Bureau européen des brevets? Depuis dix ans, cet organisme, sous la pression des États-Unis et des principales firmes semencières, attribue des brevets illégaux pour des plantes, oignons, tomates, brocolis, et même pour des animaux, comme dernièrement sur le saumon.
L’Union européenne dispose de certificats d’obtention végétale. Ils sont loin d’être parfaits, ils permettent néanmoins aux paysans résistants de semer toutes les espèces en population, comme j’ai pu le faire sur ma propre ferme. C’est d’ailleurs à la lumière de l’efficacité de l’utilisation de ces semences-là, dont la diversité, la variabilité génétique ont permis de faire leurs preuves, qu'il a été possible, lors du débat sur l’évolution du cahier des charges de l’agriculture biologique, de montrer combien c’était efficace.
Donc au niveau international, dans toutes les enceintes possibles, les États-Unis, alliés des multinationales, poussent pour que les bre...
(Le Président retire la parole à l’orateur)
Gilles Lebreton (ID). – Monsieur le président, en 2015, l'Office européen des brevets avait jugé possible de breveter des végétaux, comme par exemple des variétés de tomates et de brocolis. Il avait ensuite changé de position devant l'ampleur des protestations. Hélas, le 18 décembre 2018, sa chambre de recours technique a tranché en faveur de la funeste position de 2015.
Comme la commission de l'agriculture, je demande à la Commission et au Parlement européen de protester auprès de l'Office européen des brevets. Il faut réaffirmer clairement notre opposition absolue à la brevetabilité du vivant. L'intérêt général doit l'emporter sur les intérêts particuliers des puissants lobbies qui sont à l'oeuvre. Le maintien de la biodiversité, la protection des consommateurs et la défense de nos agriculteurs dépendent de nous.
Je rappellerai pour terminer qu'il existe déjà depuis 1961 une protection juridique des semences issues de la recherche. Il s'agit du certificat d'obtention végétale, qui est beaucoup plus respectueux que le brevet des droits des agriculteurs.
ELNÖKÖL: DOBREV KLÁRA alelnök
Mazaly Aguilar (ECR). – Señora presidenta, de antemano quería dar las gracias a todos ustedes por el minuto de silencio por las víctimas de las inundaciones en mi nación, España.
El consenso en la Comisión de Agricultura demuestra la necesidad y urgencia de esta Resolución. No es admisible que, en contra del espíritu del legislador, se abra la puerta de atrás a las patentes de plantas obtenidas según procesos esencialmente biológicos. Esta discutida decisión perjudica a las empresas más pequeñas, pero, sobre todo, a la innovación en la agricultura.
Sin embargo, este error de la Oficina Europea de Patentes y del tribunal de apelación no puede servir a los grupos más radicales como excusa para atacar un sistema europeo de patentes y protección de variedades que funciona a la perfección y garantiza los derechos del conjunto de operadores.
Un error concreto no puede cuestionar un sistema de patentes que favorece el desarrollo de nuestra agricultura y que, en la actualidad, funciona con eficiencia.
Anja Hazekamp (GUE/NGL). – Voorzitter, al zo'n 4 miljard jaar is er leven op aarde en dat leven is geen eigendom, van niemand en dat moet het ook niet worden. Het idee dat je planten, dieren en biologische processen kunt patenteren, is bizar, maar toch is dat precies wat er gebeurt. Zo bestaat er een octrooi op zalmen en forellen die gevoerd worden met bepaalde planten, waardoor het gehalte aan onverzadigde vetzuren wordt verhoogd. Maar die vissen en die planten zijn geen uitvinding! Deze absurde patenten leiden tot monopolisering van ons voedsel en brengen de voedselzekerheid in gevaar. Maar ondanks grote weerstand van boeren, van burgers, van kwekers, van de Commissie en van dit Parlement tegen deze kwalijke praktijken blijft het Europees Octrooibureau toch octrooien verlenen aan voedingsmultinationals. Dat is onacceptabel en ik vraag dan ook aan de Commissie: wat en hoe gaat u doen om dit te stoppen? Voorts ben ik van mening dat de Europese landbouwsubsidies moeten worden afgeschaft.
Pina Picierno (S&D). – Signora Presidente, gentile Commissario, onorevoli colleghi, anch'io mi unisco al coro pressoché unanime dei colleghi che sono intervenuti e che hanno già espresso contrarietà verso questa decisione davvero incomprensibile dell'Ufficio europeo dei brevetti.
Del resto la posizione di questo Parlamento sulla brevettabilità delle piante ottenute tramite metodi naturali e biologici è chiara, ed è chiara ormai dal 2015, quando quest'Aula si è espressa – voglio ricordarlo – con una maggioranza netta contro questo tipo di brevetti. Sulla medesima linea si sono espressi il Consiglio e poi la Commissione, e quindi non credo che vi possano essere dubbi sulla volontà politica di non avallare alcun tipo di brevetto su piante ottenute tramite procedimenti biologici.
Quindi, Commissario, oggi noi chiediamo a Lei, chiediamo alla Commissione, che faccia sentire la sua voce autorevole nella fase finale di questo procedimento presso l'Ufficio europeo dei brevetti, affinché venga tutelato il settore della selezione vegetale ma soprattutto venga tutelato l'interesse generale dei cittadini europei.
Karen Melchior (Renew). – Fru formand! I 2014 havde vi ikke kun valg til Europa-Parlamentet i Danmark, vi havde også en afstemning om, hvorvidt Danmark skulle tilknytte sig EU-patenterne. Det var en afstemning, som vi vandt, og Danmark tilsluttede sig. Men det var en hård debat, hvor jeg insisterede på, at patenter, og hvad der bliver patenteret, i Europa ikke gælder liv og ikke gælder planter.
Hvis EPO ikke har forstået de klare politiske signaler, bliver vi nødt til at gøre det klarere. I Jamaica eksisterer der en vild peberplante, som er resistent over for forskellige typer af skadedyr. Den resistens er der nu blevet taget patent på, og vi har endnu ikke fået en afklaring på det. Det er enormt vigtigt, ikke kun for vores planteproducenter, men også for vores europæiske demokrati, at vi får en afklaring på dette spørgsmål.
Sarah Wiener (Verts/ALE). – Frau Präsidentin! Tomaten sind keine Maschinen, und Brokkoli sind keine technischen Verfahren – es darf und kann keine Patente auf Leben geben, auf Lebensmittel, Mittel zum Leben. Mit Verwunderung habe ich die Auslegung des Europäischen Patentamtes zum Patentrecht wahrgenommen. Es gibt – das wurde ja auch schon öfters gesagt – eine große Gefahr, eine reale Gefahr, dass Züchter und damit auch Bauern keinen Zugang zu bestehenden Sorten mehr erhalten. Ein Monopol von wenigen Saatgutherstellern, die nichts anderes als Gewinnmaximierung im Sinn haben, kann und muss verhindert werden und ist überhaupt nicht hinnehmbar. Ganz klar ist für mich auch, dass das Europäische Patentamt nicht das Wohl und den allgemeinen politischen Willen bekundet, sondern wohl dann doch seine eigenen finanziellen Interessen.
Mit großem Interesse habe ich auch wahrgenommen, dass der designierte Landwirtschaftskommissar Wojciechowski sich 2015 als EU-Abgeordneter eindeutig gegen die Patentierung von Pflanzen ausgesprochen hat. Ich fordere ihn hiermit auf, sich aktiv einzusetzen, den Willen des Parlaments durchzusetzen und diesbezüglich gegen das Europäische Patentamt vorzugehen.
Marc Tarabella (S&D). – Madame la Présidente, Madame la Commissaire, ceci est un abus inacceptable et dangereux. Les firmes semencières multinationales veulent le monopole sur le vivant et mettent en avant le progrès et l'innovation. C'est un prétexte. Et ce n'est pas seulement un problème juridique, c'est aussi un problème éthique et moral.
Je voudrais rappeler, Madame la Commissaire, que, lors du Conseil des ministres du 18 mars dernier, de nombreux États membres, donc des gouvernements de l'Union européenne, en majorité, ont exprimé leur soutien à la notice interprétative de la Commission de 2016, indiquant que les produits issus de procédés essentiellement biologiques ne devraient pas être brevetables.
Enfin, les produits issus de procédés essentiellement biologiques ne devraient pas être brevetables, il s'agit de la meilleure garantie d'une disponibilité permanente de tous types et variétés de semences pour nos agriculteurs.
Clara Aguilera (S&D). – Señora presidenta, ya finalizando el debate, me sumo a la unanimidad de esta Cámara, de todos los grupos políticos aquí presentes y todos los diputados que han intervenido; esta unanimidad se dio también en la Comisión de Agricultura y, por lo tanto, queremos lanzar a la Comisión —en este caso a la señora Bieńkowska— un mensaje político claro e inequívoco, desde la comisión y desde este Pleno: no puede darse la patentabilidad de plantas que se hayan obtenido por procesos biológicos, claramente.
Y para eso tienen que intervenir, con esa reclamación del proceso, antes del uno de octubre. Por eso esta pregunta oral, por eso esa Resolución, es verdad que en tercer lugar. Es algo muy sensible, que muestra además si vamos a tener capacidad de respuesta ante esta oficina de patentes.
Quiero decir, para terminar, que se debe conservar el interés público general y diferenciar claramente entre variedad protegida y patente. La posición de este Parlamento es clara. Espero que la Comisión Europea esté también a la altura de las circunstancias.
„Catch the eye” eljárás
Michaela Šojdrová (PPE). – Paní předsedající, já jsem si se zájmem vyslechla stanovisko paní komisařky, já jí za to děkuji. Jsem ráda, že zde panuje všeobecná shoda nad tím, že patentová ochrana v rostlinném i živočišném šlechtitelství je nesmysl. Máme zde ovšem spor s Evropským patentovým úřadem, která zřejmě podlehla jistému lobby šlechtitelské společnosti. Oceňuji tedy, že postoj Komise je v tomto jednoznačný a také postoj Rady byl shodný v tom smyslu, ve kterém zde my vyslovujeme apel.
Takže je na členských státech, aby také pomohly prosadit tuto vůli na jednáních v Evropském patentovém úřadu, protože členské státy EU tam mají většinu. Já se tedy velmi přimlouvám za to, aby pokračovala tato iniciativa ve spolupráci Evropská komise – Parlament – členské státy, a věřím, že se podaří toto nesmyslné opatření zrušit.
Mick Wallace (GUE/NGL). – Madam President, it’s ludicrous that the European patent authority thinks they can issue patents for plants that are naturally occurring. Here we have natural varieties of broccoli and tomatoes being patented just for more and more profit. Quite frankly, you couldn’t make it up. Multinationals already have enough negative impact on our lives. It would be madness to allow them to monopolise natural life, putting pressure on farmers and commodifying every aspect of our lives. They get away with this already with GMOs, which we should not tolerate either.
You should demand that the European Patent Office respect the European Patent Convention which excludes natural life from being patented. Patenting natural life is unthinkable. It is capitalism gone mad.
Herbert Dorfmann (PPE). – Frau Präsidentin! Wir glauben ja in Europa manchmal, dass Pflanzenzüchtung nur ein Geschäft großer multinationaler Konzerne wäre. Dem ist in Europa überhaupt nicht so. Viele kleine Akteure, Forschungsanstalten und eben auch größere machen Pflanzenzüchtung in Europa, und gerade kleinere Akteure brauchen eben den freien Zugang zu Genmaterial, das heißt, sie müssen das gesamte in Europa und in der Welt zur Verfügung stehende Genmaterial nutzen können, um es für die Züchtung zu verwenden.
Deswegen ist es so wichtig, dass wir diesem Ansinnen, diese Sorten patentieren zu lassen, einen Riegel vorschieben. Ich bin froh, dass wir uns hier in dieser Aula über die politischen Fraktionen hinweg sehr einig sind. Wir sollten, glaube ich, alles tun, damit Leben und Pflanzen nicht patentierbar sind, zumindest wenn sie traditionell gezüchtet sind. Für gentechnisch veränderte Organismen haben wir ja eine eigene Regelung, die nicht zur Debatte steht.
(„Catch the eye” eljárás vége)
Elżbieta Bieńkowska,Member of the Commission. – Madam President, I would like to thank all Members for their remarks because I am happy that we are on the same, very unanimous, position. It was very clear from the very beginning in the Commission and the political message that I want to send: that plants obtained by natural biological processes should not be patentable.
I can only assure you that we will try and engage in a discussion with the European Patent Office (EPO). We will try to take a very active role to restore, firstly, legal certainty, because we know how important it is for different stakeholders in the sector; then, to preserve, of course, the interests of the European plant breeding sector, farmers, the general public; but to restore common sense. So, thank you very much for this discussion because it gives us yet more strength in our future endeavours.
Elnök asszony. – A következő pont a Bizottság alelnökének és az Unió külügyi és biztonságpolitikai főképviselőjének nyilatkozata a hongkongi helyzetről (2019/2808(RSP)).
Azonban mielőtt elkezdenénk a vitát, azt szeretném kérni, hogy most figyeljenek rám, mindenki tegye föl a fülhallgatót, aki nem tette meg, ugyanis az e heti plenárison egy új rendszert fogunk tesztelni. A „catch the eye”, azaz a spontán kérdéseket és a kékkártyás kérdéseket, azaz az azonnal feltett kérdéseket elektronikus úton szeretnénk, hogyha jeleznék. A rendszer használatára vonatkozó tájékoztatót e-mailben minden képviselő már megkapta, úgyhogy a felszólalásra irányuló kérelmüket használhatják elektronikus kártyájuk segítségével is. Éppen ezért az is lenne a kérésem, hogy ha fel akarnak szólalni, akár „catch the eye” spontán felszólalás, akár kékkártyás azonnali kérdésben, kérem, hozzák magukkal a szavazókártyájukat is.
Természetesen ez egy teszt üzemmód, ezért az átmeneti időben lehetőség lesz arra, hogy kézfeltartással, illetve a kártya feltartásával is jelezzék a hozzászólási igényüket, azonban nagyon szeretnénk, hogyha a hatékonyabb ülésezés kedvéért át tudnánk térni az elektronikus rendszerre. Köszönöm szépen! Úgyhogy először ezen vita során fogjuk tesztelni ezt az elektronikus rendszert, aki „catch the eye” vagy kékkártyával hozzá akar szólni, azt kérem, hogy ha nála van a szavazókártyája, akkor tegye meg.
Elżbieta Bieńkowska,Member of the Commission, on behalf of the Vice-President of the Commission / High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy. – Madam President, let me make this initial presentation of the situation in Hong Kong on behalf of the High Representative, Federica Mogherini.
Over the past month, the people of Hong Kong have exercised the fundamental right to demonstrate peacefully for their autonomy and the rights of freedom of expression and assembly. Throughout the summer, we invited all sides to reject all kinds of violence and to de-escalate the situation. In this sense, the announced withdrawal of the extradition bill is a step in the right direction.
The people of Hong Kong have marched in unprecedented numbers and these massive demonstrations have shown their determination. It is reported that as many as 1.7 million people took to the streets on 18 August this year.
In recent weeks, as the situation has escalated, there have been scenes of major violence by triads, apparent attacks on bystanders, reports of excessive use of force by the security forces, petrol bombs and wanton vandalism. All such violence is unacceptable and it cannot be condoned.
Nevertheless, the protests have been predominantly peaceful and they continue to be widely supported by the population of Hong Kong. The EU has consistently supported the ‘one country, two systems’ principle. This principle, which is guaranteed in the Basic Law, is also an international commitment from China under the Sino-British Joint Declaration of 1984, as ratified by the Chinese National People’s Congress.
It gives Hong Kong a high degree of autonomy and ensures respect for the fundamental rights and freedoms of Hong Kong’s people. This principle is also crucial for business confidence in Hong Kong, a city which remains an important financial centre and a strategic port and transport hub.
The ‘one country, two systems’ principle is essential for Hong Kong to continue fully to play its strategic economic role. The European Union supports the preservation of the rights and freedoms of the citizens of Hong Kong and its high degree of autonomy. This is essential for the prosperity not only of Hong Kong but also of mainland China. Respect for fundamental rights and freedoms and the independence of the judiciary are also vital for the development of Hong Kong, and for the daily lives of its people, and should be upheld in line with the Basic Law and China’s international commitments.
On 18 July, the European Parliament discussed the situation in an emergency debate and you adopted the resolution. Meanwhile, the European External Action Service published three statements, and on 17 August the High Representative made the formal declaration, approved by all Member States, rejecting violence and calling for inclusive dialogue involving all key stakeholders.
The High Representative discussed the situation with several international partners over the summer and released a joint statement with the Foreign Minister of Canada.
Hong Kong was part of the EU Foreign Ministers’ informal discussion in Helsinki at the end of August. Since then, Chief Executive Carrie Lam has announced, on 4 September, that the extradition bill, which would have allowed extradition from Hong Kong to mainland China, will be formally withdrawn. This welcome move from the authorities potentially opens up space to work towards a peaceful and enduring solution.
However, the situation remains tense. We witness with concern the rising violence in Hong Kong. We maintain our expectation that all sides should refrain from violence and seek solutions through genuine and constructive dialogue. For this to happen, it seems that, first, bold steps may be needed to restore trust.
Secondly, we see that business confidence and investment sentiment are also being affected. Hong Kong is a vital bridge between the EU’s economy and China’s. We have a common interest to see the situation evolve positively, including through broad-based dialogue with all key stakeholders to find a lasting and peaceful solution.
Michaela Šojdrová, za skupinu PPE. – Paní předsedající, děkuji za udělení slova a také za zařazení tohoto bodu, protože jak řekla paní komisařka, situace v Hongkongu není jednoduchá a boje stále pokračují. Když jsem viděla reportáž z hongkongských demonstrací, ty tisíce lidí v ulicích pochodující za udržení svobody, připomínaly mi tyto obrázky události staré třicet let ve východní a střední Evropě. Až na to, že tenkrát se diktatura odstraňovala a nyní ze strany Číny vidíme, že je snaha některé prvky diktatury nastolovat.
Jako křesťanka jsem si musela všimnout také významné role křesťanské víry v motivaci demonstrantů-katolíků. Při střetu s policií ji demonstranti vyzývali, aby nepoužívala násilí a zpívali Aleluja našemu Pánu. Tito lidé si zaslouží naši podporu. Lidé, kteří se nebojí vystoupit a bojovat za svá lidská i politická práva. Demonstrují již několik měsíců a dostáhli stažení kontroverzního zákona. Odpor vůči navrhovanému zákonu by nebyl tak bouřlivý nebýt již zkušenosti z roku 2015, kdy čínská tajná policie unesla na pevninu pět redaktorů hongkongského knihkupectví, kteří se podíleli na vydávání knih o zákulisních intrikách v komunistickém vedení Čínské republiky. Zákon tedy byl stažen, ale rozhořčení trvá, a je dobře, že Evropská unie, Evropský parlament i touto diskusí vysílá jasný signál, že Čína musí počítat s tím, že lidská práva jsou podmínkou pro jakoukoliv další – i hospodářskou – spolupráci.
Maria Arena, au nom du groupe S&D. – Madame la Présidente, la contestation à Hong Kong ne tarit pas, et ce malgré le retrait par les autorités de Hong Kong du projet de loi autorisant l'extradition. Mais, doit-on le signaler, ce projet ne fait partie que d'une revendication par rapport aux cinq revendications portées par les activistes.
Ces millions de personnes qui manifestent dans les rues depuis trois mois maintenant comptent sur notre soutien, le soutien européen. Les libertés fondamentales, comme le droit de manifester ou encore l'indépendance de la justice, sont et doivent rester des garanties pour défendre un État, deux systèmes.
Les violences perpétrées par les autorités chinoises à l'encontre des manifestants à Hong Kong sont totalement disproportionnées. Le recours excessif à la force est une violation des normes internationales et des droits fondamentaux.
Mais nous ne pouvons rester juste à regarder. L'Union soutiendra toujours ceux qui défendent les droits de l'homme et l'état de droit par des moyens pacifiques. Or, il apparaît que certains États membres de l'Union ont vendu du matériel technologique qui a servi à la répression à l'encontre des manifestants, en particulier du matériel de surveillance et des gaz lacrymogènes.
Dans notre résolution de 2019, nous demandions à l'Union de mettre en place un mécanisme de contrôle des exportations vers la Chine pour éviter que les entreprises européennes et leurs technologies ne soient complices des violations des droits fondamentaux.
Deux mois plus tard, où en sommes-nous? Les dernières auditions que nous avons menées au Parlement européen nous ont montré des témoignages glaçants aujourd'hui d'activistes qui ne craignent plus pour leur liberté mais qui craignent pour leur vie. Quel est le message concret que nous pouvons leur donner?
Hilde Vautmans, namens de Renew-Fractie. – Voorzitter, vijftien weken: zo lang al zijn de massabetogingen gaande in Hongkong. Met miljoenen zijn de demonstranten die vreedzaam op straat komen en die ijveren voor meer democratie, voor meer respect, voor de politieke rechten, zoals ook de collega's hier vandaag al hebben aangekondigd. En wat blijkt? Wat krijgen ze als antwoord? Rubberen kogels, repressie, traangas. Kortom: buitensporig politiegeweld. En dat naast intimidatie, repressie, censuur en arrestaties.
We mogen niet onverschillig blijven en hier hebben verschillende mensen het al gezegd: één land, twee systemen. Het is goed dat die wet is ingetrokken. Maar de demonstranten vragen meer. We moeten ervoor waken dat Hongkong niet afglijdt naar een ondemocratische weg. We moeten Beijing heel duidelijk zeggen dat interne aangelegenheden niet meer intern zijn wanneer de universele rechten van de mens worden geschonden. Vandaar, mevrouw de commissaris, twee heel concrete vragen: hoe gaat u de dialoog met China weer op gang brengen? Hoe gaat u hen duidelijk maken dat wij willen dat protesten vreedzaam kunnen doorgaan? Hoe gaat u hen vragen om eindelijk een onafhankelijk onderzoek te starten naar dat buitensporig politiegeweld? Demonstranten moeten vreedzaam kunnen protesteren en niet langer vrezen voor hun leven.
Reinhard Bütikofer, on behalf of the Verts/ALE Group. – Madam President, two weeks ago I visited Hong Kong and I talked to actors from different walks of life. I came back even more convinced than before that this Parliament did the right thing when, before the summer, we declared that we stand with the people of Hong Kong.
The movement for democracy and freedom in Hong Kong is still going on, and it still deserves our continuing solidarity. ‘One country, two systems’ must not be undermined by intervention from Beijing or by imposing emergency regulations. It is not enough to withdraw the rendition bill. The people want more change. Primarily, they want an independent inquiry into the violence – in particular, police violence – and they want universal suffrage. Universal suffrage was promised to them 22 years ago in the Basic Law. The promise has not yet been kept.
Beijing must keep this promise. We, as Greens, support the fight for universal suffrage in Hong Kong. Democracy must win!
Jérôme Rivière, au nom du groupe ID. – Madame la Présidente, l’Union européenne, notre Parlement, se montrent particulièrement actifs pour veiller à faire respecter la démocratie en Chine.
C’est bien sûr une belle pratique que de veiller à faire respecter le choix des peuples et de dénoncer les manœuvres, les violences qui les bloquent. Y veiller en Chine c’est bien, partout en Europe, ce serait mieux.
Au Royaume-Uni, un Parlement usé vient s’opposer à une décision démocratique et souveraine des citoyens britanniques et tente de bloquer leur choix de quitter l’Union européenne. En Italie, une combinaison politique contre nature s’arc-boute pour empêcher un retour aux urnes pourtant souhaité par les Italiens. En France, un président autocrate, appuyé par un Parlement qui, mécaniquement, ne représente en rien le vote populaire, impose des textes qui jettent des Français, bien plus nombreux qu’à Hong Kong, dans la rue. Le projet de réforme des retraites en est le plus récent exemple.
Ne pas dénoncer ces pratiques, ces manœuvres, est indigne d’une assemblée parlementaire, de notre assemblée parlementaire. C’est en continuant sur ce chemin qui écarte partout les peuples d’Europe que meurt la démocratie.
Anna Fotyga, on behalf of the ECR Group. – Madam President, we stand by the people of Hong Kong. This has been the continued attitude of the European Parliament since the protests started and since the violations against book-keepers.
The people of Hong Kong won their initial battle: the extradition law was withdrawn. Yet all parties should obey the Declaration of 1984 and, in particular, Beijing should refrain from attempts to launch provocations there. We continue to stand by the people of Hong Kong.
Idoia Villanueva Ruiz, en nombre del Grupo GUE/NGL. – Señora presidenta, es ya el decimoquinto fin de semana desde la gran manifestación del 9 de junio, que marcó el comienzo de la actual crisis en Hong Kong, y que estamos viendo cómo está terminando en diferentes escenarios de violencia. Ayer mismo presenciamos nuevas escenas de violencia, donde la policía recurrió al enjuiciamiento penal y a los cañones de agua contra los manifestantes.
Queremos ser muy claras. Hoy, aquí, reiteramos nuestro apoyo sin fisuras al derecho de manifestación como un derecho fundamental en todas las partes del mundo. Y, en este caso, en Hong Kong, como no puede ser de otra manera. Por lo tanto, pedimos que se investiguen también las actuaciones policiales y se ponga en libertad a los manifestantes pacíficos.
Los derechos fundamentales y los derechos humanos son universales e indivisibles. Por eso, hoy también queremos denunciar aquí la actuación de la Comisión y de este Parlamento Europeo cuando ve y denuncia la vulneración de derechos humanos en el exterior pero mira para otro lado cuando ocurre en nuestro propio territorio.
Los Estados miembros de la Unión Europea no tienen ningún problema con llegar a grandes acuerdos comerciales con China. Nosotros pensamos que es la hora de que la Unión Europea tenga un plan estratégico con China, actualizado, en la relación con este país.
Instamos, por tanto, al diálogo. Instamos a la Comisión, al Parlamento y a China a que garanticen los derechos de todas las personas, así como a que se establezca una postura europea adaptada a los retos geopolíticos del siglo XXI.
John David Edward Tennant (NI). – Madam President, we either believe in democracy and freedom, or we don’t. If we don’t, this debate is pointless. If we do, then it is a principle that goes beyond national boundaries. In fact it goes beyond European boundaries, it is universal.
Violence by the state against protesters is completely unacceptable. Violence by protesters should not get a free pass either. But the issue on its merits is so simple: who should decide who governs Hong Kong? Forget the Qing Dynasty and the 99-year lease, forget the 19th century politics still impacting the 21st – the answer must be that the people of Hong Kong should have the same right to self-determination as every human being deserves.
Isabel Santos (S&D). – Senhora Presidente, a luta daqueles que nos últimos meses se têm manifestado pacificamente nas ruas de Hong Kong é, neste momento, uma luta pela liberdade de expressão e de associação, pelos direitos cívicos e pela democracia.
A União Europeia não pode, por isso, ficar indiferente aos apelos que lhe são lançados no sentido de uma ação firme e determinada junto das autoridades locais e das autoridades chinesas, com vista a travar a escalada do uso da violência contra os manifestantes.
É preciso que a União Europeia utilize todos os instrumentos ao seu alcance de modo a que se evitem ocorrências trágicas e que se faça entender às autoridades chinesas que o caminho não é o da repressão das vozes dissidentes e do uso desproporcionado da força, mas sim o diálogo com vista à solução pacífica do conflito.
Devemos aqui saudar os apelos feitos pelos dirigentes dos diversos movimentos para que as manifestações se mantenham pacíficas e dizer ao governo chinês que não basta limitar-se às declarações de intenções e que é necessário dar passos decisivos no sentido do respeito dos direitos humanos, do Estado de direito e da liberdade de expressão e de associação.
Bernard Guetta (Renew). – Madame la Présidente, Madame la Commissaire, chers collègues, c’est le courage, la détermination et l’éternel combat pour la liberté qui viennent de marquer un très grand point à Hong Kong. Non seulement les autorités chinoises n’ont pas osé répéter là-bas l’abomination de la place Tiananmen, mais les autorités locales, avec l’assentiment de Pékin, bien sûr, ont annulé leur décret sur l’extradition vers la Chine.
Nous devons applaudir les manifestants de Hong Kong et nous réjouir de cette victoire, car tout recul d’un gouvernement ignorant des droits de l’homme profite de par le monde entier à la liberté de tous.
Notre satisfaction n’est cependant pas suffisante. Nous devons soutenir le combat pour la liberté de la Chine qui est et restera, en tout état de cause, l’un de nos principaux partenaires économiques et l’une des grandes puissances de ce siècle. Nous le devons par obligation morale, mais nous le devons aussi parce que nous le pouvons.
Nous le pouvons, car dans leur bras de fer avec M. Trump, les autorités chinoises ne peuvent pas se permettre de s’aliéner l’Europe dont elles ont besoin. Nous le pouvons, nous, parlementaires européens, parce que notre assemblée est la seule institution au monde qui soit assez forte, indépendante et unie dans sa défense des droits de l’homme pour pouvoir faire face à un régime qui est devenu la plus grande, la plus moderne et la plus sophistiquée des dictatures.
Nous le pouvons, enfin, car nous aurons bientôt la possibilité de le manifester en attribuant, je l’espère et vous y appelle tous, de tous les groupes politiques, en attribuant donc le prix Sakharov à un opposant chinois en la personne de M. Ilham Tohti, défenseur emprisonné du peuple ouïghour, dont il est à la fois l’enfant et l’une des grandes figures.
Catherine Rowett (Verts/ALE). – Madam President, in its old objectionable imperial days my country thought of itself as the mother of the free, but whose freedom did that empire guarantee, and where has it gone now? Yesterday, protesters holding Union Jacks demonstrated at the British Consulate in Hong Kong, and rightly so, for Britain surely retains a duty to defend their freedoms accorded in the Joint Declaration of 1984.
The recent response from the UK ambassador for human rights seems too sanguine, for the withdrawal of the infamous extradition bill can’t in itself resolve the concerns. If Britain itself will not challenge China’s oppressive response, let us in this European Union step up. Let us be the ones defending human rights without borders and securing universal suffrage for Hong Kong. Let us become truly the mother of the free, and not by building an empire, but by challenging imperial interference.
Anna Bonfrisco (ID). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, i trattati dell'Unione europea ci uniscono tutti nel principio inviolabile della democrazia e dello Stato di diritto.
Registriamo, al contrario, come la Cina tenti invece in ogni sede, comprese le Nazioni Unite, di sminuire i diritti individuali delle persone, anteponendo il primato dello Stato su ogni tipo di libertà individuale, col pretesto della difesa della sovranità nazionale.
Affermare, come ha fatto Carrie Lam, che i suoi concittadini siano una piccola minoranza di violenti, senza appoggio sociale, senza interessi economici, portatori di caos e di minacce, peggio della SARS o delle crisi finanziarie, è falso e profondamente antidemocratico. Le azioni della polizia e delle autorità di Hong Kong da lei guidate sotto lo stretto controllo delle autorità cinesi sono a dir poco inumane.
A tutto ciò noi dovremmo rispondere senza timidezze, con una ferma dichiarazione politica dell'UE, che riconosca la specialità dello status di Hong Kong e guidi il perimetro delle nostre future relazioni con la Cina, nel nome del rispetto dei diritti dell'uomo.
Mislav Kolakušić (NI). – Poštovana predsjedavajuća, imam želju da u ovom Parlamentu raspravljamo o vladavini prava i demokraciji u trećim zemljama. Međutim, pozivam vas sve da razmislimo o vladavini prava koja ne postoji u Republici Hrvatskoj. U Republici Hrvatskoj 94 % građana u ispitivanju javnog mnijenja smatra da Hrvatskom vlada korupcija, 76 % hrvatskih građana smatra da imamo loše i izrazito loše pravosuđe.
Nažalost, monitoring koji smo imali prilikom ulaska u Europsku uniju nije bio dovoljan. Ja sam 21 godinu u hrvatskom pravosuđu. Devet godina sam bio sudac Trgovačkog suda i mogu vam osobno potvrditi da je hrvatsko društvo iznimno korumpirano društvo i da prvenstveno moramo riješiti, u što se moraju uključiti sve institucije Europske unije, pa i Europski parlament, vladavinu prava i korupciju u našoj Europskoj uniji i onda ćemo imati puno pravo raspravljati o vladavini prava u trećim zemljama.
Neena Gill (S&D). – Madam President, over a million people in Hong Kong have taken to the streets to peacefully exercise their fundamental right to protest. In response, they have been met with brutality, tear gas and rubber bullets. Many have been arrested and injured. Their only crime is a struggle for democracy and human rights. Their values are our values and they’re taking huge risks in endangering their livelihoods and even their lives.
The Commission and the European External Action Service really need to consider all measures in their power to support the people of Hong Kong, who are looking to us with hope, for support and with their demand for universal suffrage. We have the leverage. For example, should we consider the threat of withdrawal of Hong Kong’s financial status as third country equivalence if the Chinese Government takes aggressive action against the protesters and their leaders?
I would like to remind the Chinese and Hong Kong Governments of their obligations to the ‘one country, two systems’ principle – to the protection of civil and political rights in Hong Kong that they signed up to at the time of transfer from the UK in 1997. The EU – especially the UK – has a special responsibility to the people of Hong Kong. We need to act to protect them and ensure that they are given refuge in Europe if they continue to be targeted.
Lars Patrick Berg (ID). – Frau Präsidentin! Wir sprechen heute zur Lage in Hongkong. Ich denke, wir sind uns alle einig, dass wir das Prinzip „ein Land, zwei Systeme“ für die Regierungsführung Hongkongs unterstützen. Wir alle können die Erklärung der Hohen Vertreterin und des kanadischen Außenministers unterstützen, als sie die chinesische Regierung und die Behörden Hongkongs aufforderten, das dortige Grundgesetz zu achten und anzuerkennen, und dass nur ein inklusiver Dialog die inneren Unruhen, die Hongkong jetzt beschäftigen, beilegen kann.
Forderungen nach einer unabhängigen Untersuchung der gewalttätigen Vorfälle vor allem seitens der Polizei, wie jetzt vom Vereinigten Königreich vorgeschlagen, sind eine Möglichkeit vorzugehen. Es ist aber auch darauf zu achten, die chinesische Regierung nicht immer weiter in die Defensive zu drängen, sodass die Dialogbereitschaft, sich mit den Anliegen der Menschen in Hongkong und der internationalen Gemeinschaft weiter auseinanderzusetzen, bestehen bleibt.
Eine strategische Diplomatie, die es der chinesischen Regierung ermöglicht, ohne Gesichtsverlust in den Dialog zu gehen, kann hoffentlich die Ergebnisse erzielen, die von den Bürgern Hongkongs leidenschaftlich vorgetragen werden, und eine weitere schreckliche Katastrophe, wie sie sich auf dem Tiananmen-Platz 1989 ereignete, verhindern.
Tonino Picula (S&D). – Poštovana predsjedavajuća, hvala lijepo gospođo predsjednice, prošlo je 100 dana od početka prosvjeda u Hong Kongu, najveće krize u odnosima s Kinom od 1997. godine kada je, u skladu s principom jedna zemlja-dva sustava, uz široku autonomiju Hong Kong vraćen Kini.
Premda je u međuvremenu povučen sporni zakon kojim bi se građani Hong Konga radi suđenja lakše izručivali Kini, prosvjednici se jednakim intenzitetom nastavljaju boriti za proširenu listu svojih zahtjeva. Između ostalog, traže veći stupanj demokratskih sloboda i puštanje tisuća uhićenih prosvjednika. Zabrinjava nas sve intenzivnije nasilje na ulicama Hong Konga. Zakonodavstvo Hong Konga treba djelovati u potpunosti u skladu s međunarodnim standardima i ljudskim pravima. Jednako tako, Kina se u procesu primjene svojih reformi i sve većim globalnim angažmanom deklaratorno opredijelila za međunarodni okvir poštivanja ljudskih prava, budući da je potpisnik međunarodnih ugovora. Potrebno je prije svega, dakle, stvoriti neophodne uvjete za okončanje nasilje te osigurati nastavak dijaloga između svih ključnih dionika. To je jedino jamstvo za ispunjavanje preuzetih dogovora i obaveza.
(Zastupnik je pristao odgovoriti na pitanje postavljeno podizanjem plave kartice (članak 171. stavak 8. Poslovnika))
Tomislav Sokol (PPE), pitanje koje je podizanjem plave kartice postavio. – Poštovana predsjedavajuća, hvala lijepa.
Kolega Picula, jezgrovito ste opisali situaciju u Hong Kongu i malo ste dali taj povijesni osvrt, kako je išla integracija Hong Konga u Kinu, ali s obzirom da cijelo pitanje vladavine prava i važnost Kine kao trgovinskog, političkog i svakog drugog partnera Europske unije, s obzirom na sve veće kineske investicije na području Europske unije pa i Republike Hrvatske, kako vidite, ako možete ukratko reći, odnose između Europske unije i Kine u budućnosti s obzirom na sve ove probleme koje ste sami spomenuli?
Tonino Picula (S&D), odgovor na pitanje postavljeno podizanjem plave kartice. – Poštovana predsjedavajuća, hvala Vam doista na pitanju i ja se nadam da ćemo svi zajedno odgovoriti u ovom mandatu Europskog parlamenta, odgovarajući upravo na pitanje kako i na koji način rješavati odnose Europske unije sa svim onim zemljama za koje postoji sumnja, opravdana ili ona koju treba dokazati, da svojim postupcima ugrožavaju demokratske standarde.
Hoćemo li stavljati na prvo mjesto utrku za profitom, hoćemo li stavljati na prvo mjesto gospodarske interese, a pri tome stavljati sa strane ipak one neke, ja bih rekao, polazne i neprolazne vrijednosti same Europske unije. Ako doista budemo dobro odmjerili jedno i drugo, doista možemo možda utjecati na poboljšanje standarda poštivanja ljudskih prava u onim sredinama u kojima se ona očito ne poštuju adekvatno. Dakle, na nama je zapravo da odaberemo politiku vlastitih prioriteta.
„Catch the eye” eljárás
Stanislav Polčák (PPE). – Paní předsedající, podle mého názoru my musíme podpořit právě pokojné demonstrující v Hongkongu, je to sto dní, které otřásly Hongkongem. Otřásly i naši důvěru v dialog, které strany mohou vést tak, aby dospěly k zdárnému řešení. Demonstranti chrání své právo na autonomii, své základní právo na shromažďování, které jsou zaručeny hongkongskou ústavou. Jsem rád, že právě novela extradičního zákona byla stažena, ale náš hlas, myslím, že by dnes měl podpořit demokracii v Hongkongu a pokojné protestující, protože ta spirála násilí a provokací, která byla roztočena v Hongkongu, je skutečně nebezpečná.
Myslím si, že my bychom měli podpořit lidská práva i přes určité investice, o tom zde již byla řeč, protože my musíme mluvit o lidských právech i v případě, kdy jezdíme na delegace do Číny. Kdo jiný má mluvit než my a nevyměňujme lidská práva za obchodní příležitosti, to si myslím, že nám nesluší.
Julie Ward (S&D). – Madam President, along with other British Socialists and Democrats, Labour Party members, students and democracy activists, I signed an open letter to express solidarity with the continuing struggle for democracy in Hong Kong.
We support the Hong Kong people’s upsurge against the attacks on their democratic rights, against oppression and inequality. We support the immediate five demands of the movement: for an end to repression, for serious measures to deal with the police state and for democracy, including a government elected by universal suffrage.
We call on the labour and trade union movement across the world to organise political and practical solidarity with the Hong Kong struggle for democracy. We support independent workers’ and students’ organisations involved in the struggle. We demand the reinstatement of the Cathay Pacific airline workers sacked for supporting the democracy movement, including their union leader Rebecca Sy and City Legislative Council Member Jeremy Tam.
The battle to defend democratic liberties of all workers, particularly migrants in the US and UK, is inseparable from that of our sisters and brothers in Hong Kong now.
Mick Wallace (GUE/NGL). – Madam President, I find a serious lack of balance with this debate. Not all the protests in Hong Kong have been peaceful. Their leadership has close ties to the far right and there has been much foreign interference and disinformation, with millions of dollars flown from the US regime change outfit, National Endowment for Democracy, into the civil society groups at the heart of this anti-China movement. There is even a photo of a protest leader meeting with a US diplomat in Hong Kong.
There are legitimate concerns for many of these young people who are on the streets, with their bleak job prospects and rising rents more closely connected to neoliberalism, the financialisation of the city and the domination by oligarchs of their economy and the property sector. Saying that China must meet the demands of this violent foreign-backed anti-China proxy force would just be the EU getting in on the foreign meddling in China’s affairs.
Let’s not wear blinkers on this matter.
Hermann Tertsch (ECR). – Señora presidenta, yo estoy totalmente de acuerdo con lo que estamos diciendo sobre Hong Kong, sobre la defensa de los derechos humanos en Hong Kong, y también los querríamos para China. Pero lamento mucho que en este canto a los derechos humanos nos olvidemos, por ejemplo, de otra cosa, que es una paradoja.
Hace una semana solo, la señora Mogherini estaba en Cuba, cuando se estaba produciendo allí, en la isla, una brutal represión, una ola represiva como muy pocas ha habido. Y la señora Mogherini estaba hablando de una Cuba estupenda, una Cuba que serviría de puente para la Unión Europea hacia Iberoamérica. Un escándalo de discurso el de Mogherini en La Habana, de complicidad con la dictadura sangrienta que, desde hace sesenta años, aplasta a los cubanos, que desde hace sesenta años entra en Iberoamérica a desestabilizar y a apoyar tiranías como la venezolana o la nicaragüense, y que actúa como desestabilizadora general.
Por favor, seamos un poquito más coherentes.
Clare Daly (GUE/NGL). – Madam President, I roundly condemn police violence anywhere, by any state force on any continent, but I have to say that there is something very selective about this discussion on the protests in Hong Kong and indeed the blanket coverage that they are being given across Europe. The issue is being portrayed as a simplistic one with authoritarian China, on the one hand, and people crying out for freedom and democracy on the other.
Nothing is ever that simple and there is plenty of evidence of external interference. Much of the anger in Hong Kong is directed at the fact that the cost of living is astronomical with the highest rents in the world. But I find it a bit intriguing that we have to go halfway across the world to find a place where we can denounce police repression or where we can back democratic rights. Here in France, for example, the behaviour of the police and brutal repression has resulted in hundreds of people securing permanent injuries. We are saying nothing about that. There are political prisoners in jails in Spain, including some of our colleagues here. We say nothing about that.
So, while supporting the release of prisoners in Hong Kong and supporting investigations into violence there, I offer the same support for the European continent – in France and Spain and all the other countries that are trampling on democratic rights.
(„Catch the eye” eljárás vége)
Elżbieta Bieńkowska,Member of the Commission, on behalf of the Vice-President of the Commission / High Representative of the Union for Foreign Affairs and Security Policy. – Madam President, I would like to thank Members for their interventions. I think almost all of them were very unanimous and summed up our feeling and approach to the ongoing events in Hong Kong. I want to thank you for keeping the subject at the top of your agenda.
As universal suffrage was mentioned a few times, I would like to remind you that the EU supports the implementation of the Basic Law, which states that universal suffrage is an aim for both the legislative council and chief executive. Such a reform would have to be agreed by all political stakeholders, both in Hong Kong and in Beijing. From this debate and the previous exchange of views that we had in July, we see that the European Union has a strong stake in Hong Kong and is concerned about its continued stability, continued prosperity and, most importantly, the respect of fundamental rights.
We will continue to follow the situation very closely, including the impact on EU residents and citizens and on EU economic interests in Hong Kong. It is more vital than ever to engage in dialogue to bridge the tensions within society for the benefit of Hong Kongers at large and in the Hong Kong Special Administrative Region as an international hub.
Allow me, therefore, to again express on behalf of High Representative Mogherini my appreciation for your attention and support in maintaining this important file at the top of your agenda, and I will repeat – as some of you have said – that fundamental rights are universal and should be protected.
Elnök asszony. – A vitát lezárom.
19. Interventions d'une minute sur des questions politiques importantes
Elnök asszony. – A következő napirendi pont a fontos politikai kérdésekkel kapcsolatos egyperces felszólalások (az eljárási szabályzat 172. cikke).
Tomislav Sokol (PPE). – Poštovana predsjedavajuća, prije trideset godina, otprilike u ovo vrijeme, malo kasnije, je pao Berlinski zid. I pad Berlinskog zida i pad zločinačkog komunističkog režima doista je otvorio nove perspektive za cijelu Europu, a pogotovo ovu srednju i istočnu Europu da se u punom smislu integriraju u Europsku uniju.
Veliki je napredak od tad postignut. I doista možemo reći da je Europska unija i njeno proširenje na istok doista bila puni uspjeh. Ono što je svakako tome doprinijelo su i europska kohezijska politika i europski fondovi. Utemeljena na načelu solidarnosti, sredstva iz europskih fondova iz europskog proračuna su doista omogućila da se zemlje srednje i istočne Europe u velikom smislu preobraze i da doista sustignu u razvoju velikim dijelom i one zapadne i sjeverne države članice.
Nažalost, mi smo sada u situaciji da se opet na neki način te razlike između istoka i zapada Europe naglašavaju. U situaciji smo da se govori o smanjenju i predlaže određeno smanjenje kohezijske politike. Mislim da ne bi trebalo ići u tome smjeru. Mislim da je kohezijska politika uspjeh Europske unije, mislim da je kohezijska politika ono što je omogućilo da doista i oni potrebiti, oni koji su najmanje razvijeni, dobiju adekvatna sredstva, da im se omogući jednaka šansa i mogućnost da se natječu i sa onima najrazvijenijima i mislim da u tom smislu treba ići dalje.
Nemojmo negirati kohezijsku politiku, radimo na jednakosti svih u Europskoj uniji, promovirajmo načelo solidarnosti jer bez njega Europska unija i europske integracije nemaju budućnosti.
Juan Fernando López Aguilar (S&D). – Señora presidenta, en este verano del año 2019, en la primera quincena de agosto, una sucesión de pavorosos incendios ha tenido lugar en la isla en la que he nacido y resido, Gran Canaria. Con un coste incuantificable, pero que ha causado una devastación forestal en un medio protegido, parajes naturales absolutamente preciosos. Diez mil hectáreas calcinadas, seis mil personas desplazadas.
Y este es el momento de hacer una reflexión sobre las limitaciones del recientemente inaugurado Mecanismo de Protección Civil de la Unión Europea, con su Centro Europeo de Coordinación de la Respuesta a Emergencias, al que España ha contribuido generosamente con dos aeronaves del total de siete aeronaves y seis helicópteros puestos a disposición de este dispositivo.
Sin duda ninguna, el Gobierno de España ha mostrado prontitud en la respuesta. El Gobierno de España movilizó a la Unidad Militar de Emergencias, bregada en estas situaciones dificilísimas. Pero además hace falta una respuesta europea más flexible que la que permite hasta el momento el Fondo Europeo de Solidaridad, cuyo umbral cuantitativo para acceder a la ayuda y, sobre todo, cuya fecha de regulación, 2002, están pidiendo a gritos una actualización para que la Unión Europea muestre efectivamente una respuesta solidaria, temprana e inmediata cada vez que se produzca un incendio catastrófico como el que ha tenido lugar en Gran Canaria.
Klemen Grošelj (Renew). – Spoštovana predsedujoča, ne glede na intenzivne napore Komisije in komisarja, odgovornega za širitev, da se presežejo napetosti na Zahodnem Balkanu, še posebej v Bosni in Hercegovini, pa se razmere v regiji ne umirjajo.
Še več, priča smo nadaljnji destabilizaciji regije in v tem kontekstu izstopajo, poleg institucionalne krize v Bosni in Hercegovini, odnosi med Republiko Srbijo in Kosovom, kjer se kosovsko ekonomsko prekomerne in neutemeljene carinske stopnje vse bolj izpostavljajo kot minski kamen vsakršnemu napredku v pogovorih med obema stranema in na poti k iskanju trajnejše rešitve tega za regijo in njeno prihodnost ključnega vprašanja.
Pozivam Komisijo, da se v luči prihajajočih volitev v obeh državah kar najaktivneje vključi v iskanje za obe strani sprejemljive rešitve, predvsem pa k umiku navedenih carin in s tem odprtjem možnosti za obnovitev dialoga in procesa pomiritve med obema stranema.
François Alfonsi (Verts/ALE). – Madame la Présidente, en septembre 2013, notre Parlement a adopté quasiment à l’unanimité un rapport dont j’étais l’auteur sur les langues menacées de disparition au sein de l’Union européenne. En votant ce rapport, le Parlement s’adressait à la Commission, qui n’a rien fait depuis, ou si peu, à tel point que le multilinguisme ne figure plus dans aucune des lettres de mission des futurs commissaires européens.
Le Parlement s’adressait aussi aux États membres pour qu’ils favorisent l’essor de ces langues. Or, en France, six ans après, la charte européenne des langues régionales et minoritaires n’est toujours pas ratifiée. Pire, le ministre de l’éducation en poste depuis l’élection de M. Macron, M. Jean-Michel Blanquer, a engagé une politique ouvertement linguicide à l’égard de nos langues.
Il est arrivé à l’Union européenne d’intervenir en faveur du respect des droits de l’homme face aux manquements de certains États membres. Le respect du patrimoine européen que constituent nos langues et nos cultures est demandé par notre Parlement et par les traités européens. Je demande donc que soit officiellement rappelée à l’État français la position du Parlement adoptée par plus de 90 % des députés en septembre 2013, et j’attends de la Commission qu’elle fasse le nécessaire pour que ce patrimoine européen ne soit plus menacé de disparition.
Aurelia Beigneux (ID). – Madame la Présidente, mes chers collègues, le rapport d’une association française, Générations futures, reconnue par le ministère de l’Environnement, faisait état d’une dangerosité sous-estimée des pesticides en Europe. Le rapport pointe notamment du doigt le fait que, je cite: «L’évaluation des pesticides ne prend pas en compte toutes les données scientifiques, bien que le règlement européen l’exige.»
Il faut admettre que, pour les consommateurs et citoyens européens, la confusion est totale et légitime. Il y a une profusion d’études contradictoires et l’étude de leurs commanditaires laisse à penser qu’elles sont orientées ou bien éludent délibérément certaines données.
Il y a urgence, enfin, à produire une vaste étude indépendante de tout intérêt financier ou idéologique et surtout de permettre aux consommateurs de s’y retrouver et d’être les plus informés possible. Il faut que cette étude soit la plus exhaustive possible, en l’élargissant évidemment aux perturbateurs endocriniens qui prolifèrent dans notre quotidien.
Krzysztof Jurgiel (ECR). – Pani Przewodnicząca! Od 2 stycznia 2019 r. zostały zniesione wizy typu C „na zakupy” wydawane obywatelom Białorusi udającym się do Polski. W wyniku unijnych regulacji mogą oni korzystać z wiz turystycznych pod warunkiem spełnienia wielu wymagań formalnych: potwierdzenie rezerwacji hotelu, posiadanie określonej sumy pieniędzy. W efekcie znacznie spadła liczba Białorusinów z terenów przygranicznych przyjeżdżających na zakupy do naszego regionu – do województwa podlaskiego. Handel przygraniczny zapewnia liczne miejsca pracy, daje utrzymanie mieszkańcom – to jest obecnie zagrożone. Należy rozważyć przywrócenie wiz zakupowych lub uproszczenie formalności przy wizach turystycznych. Nowe rygory wizowe stoją ponadto w sprzeczności z duchem i zasadami Partnerstwa Wschodniego Unii Europejskiej.
Henrik Overgaard Nielsen (NI). – Madam President, following the vote of 17.4 million Britons to leave the European Union, EU leaders stated that they would work to ensure Brexit was not a success. Could that be because if Brexit was a success then other EU members would follow suit?
If we asked the peoples of Europe whether they want a free trade agreement or a political superstate, there would be a massive majority for free trade. But why should the people be given a voice? Democracy is only respected when it gives the right answer.
I come from a background where my father went underground for four years in the Second World War and was the voice of liberation on state radio when Monty liberated our country. I come from a background where my parents started the Danish Eurosceptic movement in the 1960s and I come from a background where I campaigned to halt the oppressive Maastricht Treaty, so I bow to no one in my belief in democracy, free speech and self-government. I urge this Chamber to live up to its initial purpose of being the democratic light-tower of the EU, by not only respecting the British people but respecting those beyond the privileged, unrepresentative, echo chamber of the European Parliament.
Stanislav Polčák (PPE). – Paní předsedající, já bych se ve své jedné minutě chtěl věnovat kolosálnímu střetu zájmů českého premiéra a závěrům, k nimž dospěli evropští auditoři. Jak jistě víte, Evropská komise se zabývá střetem zájmů u českého premiéra, který je podle jejich předběžných zjištění zároveň vlastníkem velké společnosti, která rovněž čerpá evropské peníze z evropského rozpočtu prostřednictvím řady programů.
Již v prosinci loňského roku komisař Oettinger předběžně uvedl, že tyto programy nadále čerpá tato firma a je nadále také vlastněna českým premiérem. Dnes auditoři Evropské unie zjistili toto napojení na českého premiéra a zároveň identifikovali celou řadu problematických míst v tomto čerpání evropských peněz. Bohužel předběžné závěry odmítá česká vláda zveřejnit, a proto já bych poprosil Komisi, aby zveřejnila finální závěry, které budou vysloveny právě v případě auditu, které byly prováděny na vlastnictví českého premiéra vůči společnosti Agrofert.
Rory Palmer (S&D). – Madam President, low-income groups will be disproportionately affected by any price rises in food. Not my words, but the words from the government’s own no-deal Brexit scenario document.
Now last week I attended a meeting of the Bassetlaw Food Bank trustees, where we received reports of demand going up month on month again, where we discussed holiday hunger, kids not getting enough food in the school summer holidays. Now no one in 2016 voted for higher prices at the supermarket checkouts. This is not scaremongering, this is the reality.
Now Prime Minister Johnson may or may not have enjoyed his lunch in Luxembourg today, but for families across Britain, the poorest families, those already struggling to make ends meet, his, Prime Minister Johnson’s, reckless careering towards a no deal will make it harder for those families to put food on their table.
Let’s be clear. No deal will push more families, more kids, below the bread line and for the sake of those parents going to the food banks, literally to beg for food for their kids, no deal cannot be allowed to happen.
Vlad-Marius Botoş (Renew). – Stimați colegi, Uniunea Europeană, acest proiect minunat, acest proiect care, din punctul meu de vedere, este cel mai bun lucru care s-a întâmplat pe acest continent, vorbește de ani în șir de măsuri necesare pentru protecția mediului. Și totuși, una dintre cele mai importante măsuri pentru protejarea faunei și florei europene - infrastructura verde - stă în expectativă de ani buni. Există și soluții, soluții punctuale. Există numeroase ONG-uri specializate în acest domeniu. Există mii de specialiști pasionați care pot să se apuce de treabă. De mâine. Au experiență în implementarea multor proiecte din domeniul mediului și chiar experiența unor proiecte de succes realizate în parteneriat între mai multe state.
Nu mai putem aștepta să vedem cum dispar specii sau habitate. Nu mai putem aștepta crearea unor agenții sau instituții naționale. Este momentul să cerem Comisiei Europene să deschidă liniile de finanțare pentru aceste ONG-uri și să dea undă verde oamenilor să se apuce de treabă. Și trebuie să impunem de aici, din acest for, de la nivelul european, ca aceste fonduri să fie deschise cât mai repede pentru aplicarea de proiecte și să se adreseze tuturor actorilor din domeniul mediului, în egală măsură. Cred că a venit momentul să cerem mai puține discuții și mai multă acțiune.
Catherine Rowett (Verts/ALE). – Madam President, after more than 30 years Japan has recently resumed its outrageous practice of commercial whaling, which is in breach of international law and undermines the protection of biodiversity and marine ecosystems. This Parliament has repeatedly called on the Commission to engage with Japan with a view to abolishing this practice, and it is deeply regrettable that the EU-Japan free trade agreement does not contain any specific provisions on whaling. However, we cannot stand back and allow the slaughter of whales for profit to continue.
For this reason, my party colleagues and I have written a letter to the Commissioner for Trade questioning whether Japan’s actions comply with the sustainable development chapter of the trade deal. If not, we call on her to initiate enforcement procedures immediately. We must stop celebrating trade deals when they clearly betray even the best of our environmental practices.
Guido Reil (ID). – Frau Präsidentin, liebe Kolleginnen und Kollegen! Schön, dass wir uns mal kennenlernen. Ich bin neu hier, und ich wundere mich über einiges. Besonders gewundert hat mich, was ich in meiner Wohnung in Brüssel in einem Neubau gefunden habe: eine Glühbirne. Die Älteren von uns werden sich vielleicht noch daran erinnern: Genau vor zehn Jahren wurde die Glühbirne hier verboten. Vorher hat sie uns 130 Jahre lang mit ihrem warmen Licht erhellt, und wir haben sie verboten. Damals wollte man die Verbraucher zwingen, Energiesparlampen einzusetzen. Energiesparlampen sparen zwar tatsächlich Energie, da ist aber Quecksilber drin, und Quecksilber ist nicht unbedingt gut für die Umwelt.
Also die Brüsseler sind mir sympathisch; die haben einen gesunden Menschenverstand, das habe ich schon festgestellt. Die Brüsseler halten nicht so besonders viel von diesem Regulierungs- und Verbotswahn der Europäischen Union, und das finde ich gut so. Denn wir haben in Europa mündige, aufgeklärte Bürger, und diese mündigen und aufgeklärten Bürger sollten auch die Freiheit haben, selbst zu entscheiden, was sie kaufen und wie sie leben in einem freien Europa. Glück auf!
Ангел Джамбазки (ECR). – Уважаема г-жо Председател, уважаема г-жо Комисар, уважаеми колеги, искам да Ви обърна внимание върху едно скандално намерение на германския концерн „Фолксваген“ да прави нови инвестиции на завода си в Турция. Това е същата Турция, която арестува и вкарва журналисти в затвора. Това е същата Турция, която не използва никакви екологични норми. Това е същата Турция, която нарушава споразумението си за асоцииране и предполага и предлага незаконна държавна помощ за този завод. Това е тази Турция, която заплашва и изнудва Европейския съюз с това, че ще пусне нелегалните мигранти.
В тази Турция германският концерн „Фолксваген“ иска да пренесе втория си по големина завод в Европа. Това е скандално, това е непочтено, това е нередно. Обръщам се и към Вас, и към комисаря, и към министър-председателя на провинция Долна Саксония и го питам кога е искрен. Тогава, когато ни говорят за правата, идват в София да адвокатстват на всякакви позорни сборища, или тогава, когато някъде се нарушават права, но концернът ще изнесе там пари.
Обръщам се и към сегашната Комисия, и към председателя Фон дер Лайен, и към бъдещия комисар по конкуренция и настоявам Европейската комисия да се произнесе и да не допусне тази сделка да се осъществи – европейски пари да бъдат изнесени в една ислямизираща се държава и да бъде финансиран режимът на Ердоган.
Eugen Tomac (PPE). – Doamnă președintă, stimați colegi, vorbim în fiecare zi despre democrație și drepturile omului în Parlamentul European. Tocmai de aceea am ales astăzi să vorbesc despre locul în care respectul pentru acesta lipsește cu desăvârșire. Mă refer aici la autoproclamata regiunea transnistreană.
La mai puțin de 100 de kilometri de granița de est a Uniunii Europene, Federația Rusă duce un război împotriva drepturilor omului. Acolo, românii, majoritari fiind, sunt discriminați în mod flagrant. Vă pot spune asta pentru că am fost acolo de foarte multe ori. De altfel, sunt unul dintre puținii politicieni europeni cu interdicție de intrare în Federația Rusă. Tocmai pentru opiniile incomode pe care le-am exprimat la adresa liderilor ruși, care au ales să calce în picioare drepturile și libertățile fundamentale ale acestor cetățeni.
Acum, în calitate de membru al Parlamentului European, promotor indiscutabil al valorilor democratice, avem obligația de a nu-i abandona pe cetățenii din această zonă. Prin urmare, solicit Serviciului European de Acțiune Externă să documenteze și să elaboreze un raport temeinic privind nerespectarea drepturilor omului în această regiune ocupată ilegal de Federația Rusă, regiune-parte a Republicii Moldova. Vor descoperi foarte multe lucruri interesante.
Carmen Avram (S&D). – Doamnă președintă, stimați colegi, în timp ce noi vorbim despre sustenabilitate și biodiversitate, Europa însăși se confruntă în prezent cu dispariția unor specii care ar putea fi salvate dacă am lua măsuri urgente. Una dintre cele mai afectate este sturionul de Dunăre. Pe porțiunea românească a fluviului, acest pește, care a supraviețuit dinozaurilor, dispare acum. El continuă să fie pescuit în mod agresiv de către pescarii ucraineni care nu se supun regulilor Uniunii Europene și e pus în pericol de schimbările climatice și de barajele care sunt construite în amonte.
Astfel, din cele șase specii pe care le-a avut România, două au dispărut, iar, în cazul celorlalte patru, la ultima numărătoare, exemplarele au fost înregistrate în numere neașteptat de mici. De exemplu, la unul dintre tipuri au fost înregistrați nouă masculi la o numărătoare și nicio femelă. Deși există numeroase convenții europene, ele nu par să funcționeze, iar pagubele economice și sociale sunt extrem de mari. Solicit, așadar, de urgență și Parlamentului și Comisiei Europene să ia în calcul măsuri mult mai dure pentru salvarea sturioului, finanțare și soluții suplimentare pentru perpetuarea acestei specii înainte de a fi prea târziu.
Nicolae Ştefănuță (Renew). – Doamna președintă, lupta împotriva schimbărilor climatice depinde și de statul de drept și de respectarea lui. Și am să vă dau astăzi două exemple care arată că, uneori, chiar normele Uniunii Europene, normele secundare, nu respectă întru totul articolul 11 din tratat. Prin acest articol se prevede o obligație transversală pentru Uniune de a ține cont de impactul asupra mediului în toate politicile sale.
Primul exemplu este pachetul de mobilitate, care obligă la întoarcerea acasă a vehiculelor. Aceasta ar conduce la creșterea dramatică a curselor în gol. Conform Eurostat, 22 % din toate vehiculele care fac transport de marfă în Uniunea Europeană vor fi curse goale. Aceasta va însemna o creștere semnificativă a emisiilor de dioxid de carbon.
Al doilea exemplu, și acesta foarte important, iar colegul meu, Vlad Botoș, l-a evocat, Uniunea nu permite accesul la justiție în fața Curții de Justiție a Uniunii Europene pentru ONG-uri, în conformitate cu articolul 9 din Convenția de la Aarhus. Deci, dacă este să respectăm întru totul dezideratul nostru pentru oprirea efectelor schimbărilor climatice, trebuie să începem la noi acasă, inclusiv cu respectarea dreptului internațional.
Diana Riba i Giner (Verts/ALE). – Señora presidenta, tres de los ocho jóvenes de Altsasu, en Euskal Herria, suman más de 1 000 días en la cárcel. Están en prisión por el simple hecho de verse involucrados en una pelea en la cual también participaron miembros de la Guardia Civil que estaban fuera de servicio. El fiscal afirmó que se trataba de un ataque terrorista y, aunque la Audiencia Nacional desestimó estos cargos, los condenó con severos delitos que van de dos a trece años de cárcel.
En 2017, cincuenta y dos eurodiputados solicitaron la intervención del presidente Juncker, y el vicepresidente Timmermans anunció que vigilarían de cerca el caso. Amnistía Internacional también señaló el riesgo de ambigüedad del cargo de terrorismo y expresó su preocupación por el hecho de que se esté discriminando a los acusados por su ideología. Pasado mañana se prevé una nueva audiencia y desde aquí pedimos a la nueva Comisión que siga el caso detenidamente y que tome las medidas necesarias si el Estado español no actúa conforme a la Carta de los Derechos Fundamentales de la Unión Europea.
Silvia Sardone (ID). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, mi rivolgo al Presidente Sassoli anche se, nonostante il suo incarico di Presidente del Parlamento, ora non è presente in Aula.
Ho però seguito con attenzione le sue dichiarazioni dall'inizio del suo insediamento e devo dire che ho colto una vera e propria ossessione per l'immigrazione. Ha detto prima di essere a favore delle ONG, senza considerare il fatto che facilitano, di fatto, gli scafisti; ha detto che è necessario accogliere gli immigrati, senza considerare che la maggior parte di loro, quelli che entrano in Italia, sono clandestini e non hanno alcun diritto di essere accolti; ha attaccato la politica dei porti chiusi, dopo anni in cui l'Italia, grazie alla sinistra, è diventata il campo profughi di tutta Europa. Dal Presidente mi sarei aspettata più moderazione, non un tifo pro-immigrazione senza alcun freno.
Stesso atteggiamento, devo dire, ho visto da parte della Presidente della Commissione. Ho sentito solo buonismo, parole vuote, spot, dopo anni di nulla assoluto da parte dell'Europa. Vogliamo semplicemente un'Europa meno concentrata a parlare di finta integrazione e più concentrata, invece, a difendere i propri confini, esattamente come fa Salvini in Italia.
Concludo dicendo che siamo stanchi di un'Europa che per mesi ha criticato l'Italia e che non ha minimamente aiutato il nostro paese.
(La Presidente toglie la parola all'oratrice)
Traian Băsescu (PPE). – Doamna președintă, aș vrea să atrag atenția asupra unui lucru pe care îl știm toți, dar nu îl discutăm. Este vorba despre faptul că, în ultimii ani, Uniunea Europeană a devenit tot mai puțin relevantă în politica externă globală și în deciziile globale. Solicit lansarea unei dezbateri în Parlamentul European, în cadrul Comisiei pentru afaceri externe - AFET, în Comisia Europeană, o dezbatere cu privire la soluțiile prin care Uniunea Europeană să devină un pol de putere globală, așa cum poate să fie, alături de Statele Unite, China și Federația Rusă. În lipsa unui astfel de obiectiv, riscăm să devenim o zonă politică și economică care va recepționa efectele globalizării, fără să participe, în numele celor 500 de milioane de europeni, la deciziile privind direcția pe care urmează să o ia globalizarea. Din acest motiv, cred că avem obligația să răspundem intereselor celor 500 de milioane (Președinta a întrerupt vorbitorul)… de europeni, participând la deciziile care modelează procesul de globalizare în viitor.
Maria Grapini (S&D). – Doamnă președintă, doamnă comisar, stimați colegi, astăzi doresc să trag un semnal de alarmă legat de traficul de persoane, traficul de minori, traficul de femei pentru prostituție. Sunt rețele transfrontaliere. De aceea, mi-am permis să fac o scrisoare Președintelui Parlamentului, dar cer și Comisiei să intervină urgent prin agențiile pe care le plătim din bugetul Uniunii Europene, așa cum este Europol, și să facă o anchetă în toate statele membre, pentru că nu va putea niciodată un singur stat să rezolve aceste rețele de trafic de persoane, de trafic de carne vie.
Trebuie să subliniez că Uniunea Europeană înseamnă și securitatea cetățenilor. Drepturile cetățenilor, drepturile omului înseamnă și securitate. Trebuie să mai spun că și drepturile copiilor nu sunt respectate și am un exemplu concret chiar în țara care deține președinția, Finlanda. Copiii instituționalizați nu au dreptul să își spună punctul de vedere, deși legea prevede că la doisprezece ani se pot prezenta în instanță. Este cazul doctoriței Simicală, cu doi copii. Se chinuie de trei ani. Trebuie, totuși, să ne gândim nu numai la dezvoltarea economică, nu numai la alte lucruri, ci și la apărarea drepturilor omului.
Trebuie să spun că respectarea drepturilor omului trebuie analizată nu numai în țările din est, pentru că traficul se face dinspre est în țările din vest. Așadar, solicit această anchetă în toate statele membre.
Lívia Járóka (PPE). – Elnök Asszony! Soproni képviselőként engedjék meg, hogy mindenekelőtt most a Páneurópai Piknik 30 éves évfordulójáról szeretnék megemlékezni. Pont azért, hogy mi, soproniak, de egyébként a posztkommunista és nyugati országokból jövő képviselőtársaim is itt a teremben rengetegen részesülhettek abból a büszkeségből, hogy annak idején, 30 évvel ezelőtt részesei lehettünk a szabadság, az egység megteremtésének. Nagyon érdekes, hogy 30 évvel később ez az egység, a politikai, erkölcsi és társadalmi horizont, amit akkor megnyitottuk, a tolerancia, az egyenlőség és a szabadság egyre inkább eltűnni látszanak, és a szétszakadás felé tart az Európai Unió, ha másképp nem is, gazdaságilag mindenképpen. 120 millió szegény ember van, akik nem rendelkeznek lakhatáshoz szükséges alapvető higiéniai feltételekkel, olyan, mint a vécé, a csatornarendszer, vagy a tiszta ivóvíz, és én azt gondolom, hogy a Von der Leyen-Bizottság első száz napjába ez a kérdés bele kell, hogy illeszkedjen. Hisz a mai demokráciáinkban ha nem találunk orvoslatot az összeurópai szegénységre, akkor tulajdonképpen a mi demokráciáink fogatlan oroszlánok, akik nem tudnak kezdeni semmit az alapvető érdekeikkel a polgáraiknak. Arról nem is beszélve, hogy gazdaságilag is ez nagyon hátraveti az Európai Uniót. Nagyon köszönöm! Kérem, hogy a 30 évvel ezelőtti eszmékhez hűen tegyünk valamit a szegénység ellen Európában!
Sylwia Spurek (S&D). – Madam President, colleagues have probably heard of the smear campaign against judges critical of the Polish Government, the so—called Piebiak scandal. Łukasz Piebiak was Poland’s Deputy Minister of Justice, who resigned after a news portal published communications via WhatsApp and Facebook Messenger. These communications could be evidence of a campaign of intimidation, coordinated from within the Justice Ministry, against judges resisting government efforts to take control of the Polish judiciary. Nemo judex in causa sua, but the General Prosecutor is, at the same time, the Minister of Justice and supervises their proceedings. It is high time to set up a special inquiry committee within this Parliament in order to ensure independent proceedings in this matter.
Juan Ignacio Zoido Álvarez (PPE). – Señora presidenta, España acaba de sufrir una de las peores inundaciones de toda su historia, que ha afectado a Andalucía, la Región de Murcia, la Comunidad Valenciana y Castilla-La Mancha. Las comunicaciones por tren, avión y carretera quedaron cortadas. Se han contabilizado cuantiosos daños materiales y pérdidas de cultivo. Miles de personas han tenido que ser evacuadas de sus viviendas y, lamentablemente, hemos sufrido la pérdida de vidas humanas.
Es ahora cuando Europa debe mostrar su solidaridad con los miles de españoles que han sufrido las consecuencias de las inundaciones. Quiero aprovechar este momento para manifestarles a todos ellos nuestro apoyo y mano tendida para solucionar las consecuencias. E igualmente, el reconocimiento a todos los que han intervenido en los distintos operativos.
Por ello, señora presidenta, llamo con urgencia a la activación del Fondo Europeo de Solidaridad. Europa debe contribuir con todos los recursos que están en su mano para paliar los daños de una situación verdaderamente dramática y ayudar a que todo vuelva a la normalidad en el menor plazo posible.
Ibán Garcia Del Blanco (S&D). – Señora presidenta, la lucha contra el cambio climático o la sustitución de las energías tradicionales por energías renovables es, desde luego, una partida que la Unión Europea y la propia humanidad están jugando y en la que se juegan también su propia supervivencia. Pero no tiene sentido que esa partida sea solo soportada por algunas regiones de Europa. Hay muchos países —la mayoría de los países— que, de acuerdo con los planteamientos de la propia Unión, están realizando esta tarea y están acelerando además los procedimientos para ir haciendo esta sustitución. Y muchos de ellos también han planteado procedimientos de reconversión económica y social de esas propias regiones, pero la verdad es que hasta este punto no han sido especialmente exitosos.
Es ya hora de que la propia Unión Europea se implique mucho más, en complemento de los propios Gobiernos nacionales, y trate de aportar fondos, y no solo fondos económicos suficientes, sino también expertise, también asesoramiento para la aplicación de estos fondos. Creo que ha llegado ya el tiempo de que, en las próximas perspectivas financieras, la propia Unión aporte —como digo— fondos suficientes, y no solo meros parches. Desde luego que esta Unión Europea se industrializó y Europa se industrializó con el carbón. La Unión Europea, su germen, también vino alrededor del carbón; generaciones enteras de europeos y europeas han dejado su salud, han dejado su vida alrededor del carbón. Creo que estamos ante una cuestión no solo de justicia social, sino también de justicia con la historia.
Robert Hajšel (S&D) – Vážená pani predsedajúca, mier považujeme v Európskej únii už za samozrejmosť a myslíme si, že ozajstná horúca vojna nám už nehrozí.
Nie je to ale tak. Pred 80 rokmi zachvátila Európu druhá svetová vojna, o ktorej sa hovorí, že bola v podstate po 20-ročnej pauze iba akýmsi pokračovaním tej prvej svetovej vojny, ktorej príčiny sa neodstránili. Napadnutie Poľska nacistickým Nemeckom 1. septembra 1939 sa považuje za začiatok druhej svetovej vojny, hoci už predtým sa bojovalo inde. Menej sa už hovorí o tom, čo napadnutiu Poľska predchádzalo. Nebol to iba odsúdeniahodný pakt Ribbentrop – Molotov, o ktorom budeme veľa hovoriť v nasledujúcich dňoch, a ktorý spôsobil veľa krvavých a negatívnych udalostí v Európe. Nezabúdajme však ani na Mníchovskú dohodu, na tzv. Mníchovský diktát, ku ktorému došlo necelý rok pred napadnutím Poľska, v rámci ktorého najväčšie európske demokracie Veľká Británia a Francúzsko uvoľnili ruky Hitlerovi, aby rozbil Československo a zabral veľký kus jeho územia. Odvtedy sa posilnenému Hitlerovi darilo pokračovať v jeho Drang nach Osten oveľa ľahšie. Bola to zrada a ani obetovanie demokratického Československa nezabránilo vojne.
Ja by som chcel povedať: majme to na pamäti, je to memento pre nás a na záver len chcem zdôrazniť, že dnes už vojna nie je ziskový biznis, ale iba to mier nám negarantuje. Musíme sa snažiť ďalej tento mier presadzovať a obhajovať.
Λευτέρης Νικολάου-Αλαβάνος (NI). – Κυρία Πρόεδρε, σε ολόκληρη την Ευρωπαϊκή Ένωση οι κυβερνήσεις προχωρούν σε αντιδραστικές αλλαγές στους νόμους για τη λειτουργία των εργατικών συνδικάτων. Στην Ελλάδα, η κυβέρνηση της Νέας Δημοκρατίας προσπαθεί να επιβάλει συνδικαλιστικό νόμο, ο οποίος περιλαμβάνει ηλεκτρονικά μητρώα στα συνδικάτα – φακέλωμα των εργαζομένων. Καταστρατηγεί τα καταστατικά τους, εισάγει την ηλεκτρονική ψηφοφορία για την απεργία, χτυπώντας τις συλλογικές ζωντανές διαδικασίες, φέρνοντας την κατάργηση του απεργιακού δικαιώματος και συνεχίζοντας την αντιλαϊκή πολιτική της προηγούμενης κυβέρνησης, που άνοιξε τον δρόμο με εμπόδια στην απεργία.
Παρόμοια μέτρα εφαρμόζονται σε άλλα κράτη μέλη της Ευρωπαϊκής Ένωσης, όπως είναι η Ιταλία, η Βρετανία, το Βέλγιο και η Σουηδία. Η Ευρωπαϊκή Ένωση, το κεφάλαιο και οι κυβερνήσεις του δυναμώνουν την αντεργατική επίθεση. Ανησυχούν για το ενδεχόμενο μιας νέας καπιταλιστικής οικονομικής κρίσης. Προετοιμάζονται δυναμώνοντας την καταστολή εργατικών αγώνων, υπονομεύοντας τα συνδικάτα και τις αγωνιστικές διεκδικήσεις, προσπαθώντας να περάσουν τον επικίνδυνο για τους εργαζόμενους κοινωνικό εταιρισμό.
Οι εργαζόμενοι αντιστέκονται σε αυτές τις αντεργατικές μεθοδεύσεις. Οργανώνουν την πάλη τους, όπως γίνεται αυτή τη στιγμή στην Ελλάδα. Αντιπαρατίθενται, μαζικά, στην κυβερνητική πολιτική. Παλεύουν για αγωνιστικά συνδικάτα που θα υπερασπίζονται τα εργατικά δικαιώματα και θα συγκρούονται με τις δυνάμεις του κεφαλαίου και την εξουσία τους.
Elnök asszony. – A következő ülésre holnap kerül sor: 2019. szeptember 17., kedd, 9.00–14.00 és 15.00–21.00
A napirendet közzétették, az Európai Parlament honlapján elérhető.
Az ülést berekesztem.
20. Ordre du jour de la prochaine séance: voir procès-verbal