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 Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
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Martedì 10 marzo 2020 - Bruxelles Edizione rivista

Epidemia di coronavirus: situazione attuale e garanzia di una risposta europea coordinata alle incidenze sanitarie, economiche e sociali (discussione)
MPphoto
 

  Silvia Sardone, a nome del gruppo ID. – Signora Presidente, onorevoli colleghi, io mi chiedo: ma l'avete capito che ci troviamo di fronte a una situazione davvero straordinaria, paragonabile solo a una guerra?

Perché, io mi vergogno di questa Europa, che è totalmente incapace di rispondere adeguatamente a un'emergenza di queste dimensioni. Mi vergogno di un'Europa che da un mese discute di coronavirus e non fa nulla: avete creato una task force con cinque Commissari che non ha prodotto assolutamente nulla.

Mi vergogno di un'Europa che è disunita e certamente in ritardo. Mi vergogno di un'Europa inefficace e assente: che figura ci fa questa Istituzione di fronte ai tantissimi medici e infermieri in trincea oggi negli ospedali?

Mi vergogno di un'Europa che non ha protocolli unici per gestire questa epidemia: ci sono paesi che hanno fatto tanti tamponi, chi nessuno. Ci sono paesi che usano totale trasparenza e altri che nascondono i dati o minimizzano per evitare le conseguenze economiche.

Mi vergogno di un'Europa che abbandona paesi interi, come l'Italia, imprese, commercianti, cittadini. Mi vergogno, tantissimo, dei tanti paesi che hanno bloccato le esportazioni di macchinari per la terapia intensiva; mi vergogno di quei paesi che hanno requisito le mascherine e i materiali medici per l'Italia.

Mi vergogno che non ci sia un approccio solidale all'emergenza. Mi vergogno degli speculatori e mi vergogno altresì delle catene di distribuzione che hanno preteso il bollino "coronavirus free" sui prodotti alimentari italiani. Qualcuno evidentemente sta usando il virus per fare una guerra commerciale ai prodotti italiani.

Mi vergogno che, in un momento di tale emergenza, ci siano degli euroburocrati che pretendono l'approvazione del MES, invece di mettere al primo posto la questione del coronavirus. Mi vergogno di un'Europa che, di fronte al grido di aiuto dell'Italia, risponde solamente con la proposta di uno scomputo del deficit delle spese una tantum.

Non basta! Qui ci vuole un piano colossale di investimenti infrastrutturali e il superamento dei parametri troppo rigidi per affrontare una recessione, che si presenta drammatica.

Concludo: io mi vergogno di chi se ne frega delle ripercussioni sul settore turistico; mi vergogno di un'Europa che ipotizza di mettere a disposizione una cifra irrisoria. Ma mi vergogno anche di chi dice "più Europa" quando qua l'Europa non sta esistendo! Mi vergogno, infine, di un'Europa che discute e basta quando ogni giorno perso è un dramma!

 
Ultimo aggiornamento: 4 giugno 2020Note legali - Informativa sulla privacy