Epidemia di coronavirus: situazione attuale e garanzia di una risposta europea coordinata alle incidenze sanitarie, economiche e sociali (discussione)
Brando Benifei (S&D). – Signora Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, l'avanzamento del coronavirus in tutti i Paesi europei sta procedendo a un ritmo preoccupante. Sbaglia chi ritiene l'Italia un caso particolare, visto che i dati degli altri paesi, come Francia e Germania, non solo mostrano un tasso di incremento identico dei casi, seppure con nove giorni di ritardo. Purtroppo temo che non tutti lo abbiano ancora capito.
Bisogna invece capire che l'Italia non è il paese colpito più di tutti ma colpito per primo e che da subito ha adottato misure drastiche, che saranno costretti a prendere tutti se non ci sarà subito una reazione comune estremamente forte.
Grazie per la solidarietà e il supporto per le prime misure che sono state prese ma non basterà: oggi avrà luogo una videoconferenza tra i capi di Stato e di governo ma in ampio ritardo rispetto all'urgenza e alla gravità della situazione.
Serve una risposta concreta, rapida e coordinata a livello europeo, in primis sulle misure in campo sanitario. Serve poi un pacchetto di stimolo fiscale per far fronte all'impatto economico negativo. Servono ampi margini di spesa per gli Stati membri per far fronte all'emergenza sociale. Parliamo di molti miliardi, per finanziare interventi a sostegno di imprese e famiglie, lavoratori dipendenti, autonomi e di gruppi vulnerabili come gli anziani soli.
Abbiamo bisogno di un consorzio europeo per la ricerca sul COVID-19, per sviluppare noi un vaccino e le cure, per sostenere la creazione di una centrale d'acquisto europea per reperire e smistare i materiali necessari alla prevenzione e alle cure, mettendo fuori gioco ogni possibile speculazione e tentativo di sciacallaggio.
Abbiamo bisogno di fare questo rapidamente, con un Parlamento europeo che già dalla prossima settimana ricominci a lavorare.
L'Unione europea oggi ha l'ultima chiamata per dimostrare che non è solo un progetto di integrazione, che ha visto la sua gloria nei decenni passati e che oggi è invece condannata alla rovina, per non essere stata capace di adattarsi a un mondo che cambia, anche in termini di minacce globali come queste.
Io invece credo a questo progetto: dobbiamo crederci e combattere insieme con azioni concrete e rapide come quelle che ho citato, per difendere il futuro degli europei e dell'umanità intera.