Gianantonio Da Re (ID). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, con la legge europea sul clima la Commissione impone agli Stati membri l'obiettivo dell'azzeramento delle emissioni dei gas a effetto serra entro il 2050. Tale vincolo prevede una sorveglianza serrata da parte della Commissione, un pretesto per un vero e proprio controllo sulle politiche nazionali.
Gli obiettivi da raggiungere sono chiari ma nulla viene detto sui costi sociali ed economici che ciò comporterà: pensiamo all'inevitabile perdita di competitività delle nostre imprese rispetto a paesi come Cina, India e Stati Uniti, che non condividono l'obiettivo climatico; le nostre industrie europee, soprattutto quelle siderurgiche, sono soggette a costi energetici improponibili rispetto ai concorrenti globali.
La transizione energetica richiede gradualità, condivisione e ingenti aiuti economici, che le nostre imprese in questo momento non hanno. La lotta al cambiamento climatico deve avvenire salvaguardando le nostre imprese e soprattutto ricordiamoci di salvarle dal fallimento.