Torna al portale Europarl

Choisissez la langue de votre document :

  • bg - български
  • es - español
  • cs - čeština
  • da - dansk
  • de - Deutsch
  • et - eesti keel
  • el - ελληνικά
  • en - English
  • fr - français
  • ga - Gaeilge
  • hr - hrvatski
  • it - italiano
  • lv - latviešu valoda
  • lt - lietuvių kalba
  • hu - magyar
  • mt - Malti
  • nl - Nederlands
  • pl - polski
  • pt - português
  • ro - română
  • sk - slovenčina
  • sl - slovenščina
  • fi - suomi
  • sv - svenska
 Indice 
 Testo integrale 
Resoconto integrale delle discussioni
XML 1k
Martedì 6 ottobre 2020 - Bruxelles Edizione rivista

Legge europea sul clima (discussione)
MPphoto
 

  Gianantonio Da Re (ID). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, con la legge europea sul clima la Commissione impone agli Stati membri l'obiettivo dell'azzeramento delle emissioni dei gas a effetto serra entro il 2050. Tale vincolo prevede una sorveglianza serrata da parte della Commissione, un pretesto per un vero e proprio controllo sulle politiche nazionali.

Gli obiettivi da raggiungere sono chiari ma nulla viene detto sui costi sociali ed economici che ciò comporterà: pensiamo all'inevitabile perdita di competitività delle nostre imprese rispetto a paesi come Cina, India e Stati Uniti, che non condividono l'obiettivo climatico; le nostre industrie europee, soprattutto quelle siderurgiche, sono soggette a costi energetici improponibili rispetto ai concorrenti globali.

La transizione energetica richiede gradualità, condivisione e ingenti aiuti economici, che le nostre imprese in questo momento non hanno. La lotta al cambiamento climatico deve avvenire salvaguardando le nostre imprese e soprattutto ricordiamoci di salvarle dal fallimento.

 
Ultimo aggiornamento: 8 dicembre 2020Note legali - Informativa sulla privacy