Misure dell'UE per mitigare le ricadute sociali ed economiche della COVID-19 (discussione)
Antoni Comín i Oliveres (NI). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, credo che la Commissione europea abbia una grande responsabilità, ossia stabilire i criteri più obiettivi e chiari possibile per aiutare gli Stati a decidere quali misure adottare contro il Covid in ogni momento. Disgraziatamente non l'ha fatto, anche se l'abbiamo chiesto all'inizio della pandemia. Criteri basati su indicatori e dati scientifici affidabili e trasparenti: tasso di infezione, numero di positivi, indicatori di ricrescita, tasso di occupazione in terapia intensiva, quando e come fare il lockdown, quando chiudere bar e ristoranti, se è necessario istituire un coprifuoco. Sono decisioni che hanno gravi conseguenze per la salute, la vita, la libertà e l'economia di tutti e non dobbiamo politicizzare queste decisioni, non possiamo farne l'oggetto di una battaglia partigiana, come sta accadendo in Spagna.
Lì la gestione del Covid è diventata una battaglia campale politica, seguita con sdegno dal resto dei paesi dell'Unione. Perché la politica spagnola ha così tante difficoltà a gestire questa crisi in modo maturo, responsabile e intelligente come stanno facendo tanti altri paesi dell'Unione? Forse il fatto che il PIL spagnolo ha le previsioni di caduta più forti di tutta l'Unione ha qualcosa a che fare con tutto questo? È vero che l'economia spagnola è fortemente dipendente dal turismo, ma anche quella l'italiana lo è. E adesso la differenza tra Spagna e Italia, sia dal punto economico che sanitario, è significativa. Alcuni imparano dal passato e altri sembrano ripetersi nei loro errori.