Situazione umanitaria dei rifugiati e dei migranti alle frontiere esterne dell'UE (discussione)
Laura Ferrara (NI). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, signora Commissaria, condizioni disumane e inaccettabili atti di violenza si ripetono ciclicamente alle frontiere esterne dell'Unione europea nel corso di emergenze umanitarie annunciate.
Sono migliaia le persone bloccate ai gelidi confini tra Bosnia e Croazia e lungo la rotta balcanica. Drammi umani si ripetono nelle isole greche e lungo le rotte mortali delle Canarie e del Mediterraneo centrale. Nel contesto di una pandemia globale, che ostacola diritti e procedure, a pagarne il prezzo più alto sono minori, donne, anziani e altre categorie più vulnerabili.
Si affrontano emergenze senza fornire soluzioni durature, lasciando che la legislazione europea di settore continui ad attribuire una responsabilità sproporzionata ai paesi di primo ingresso.
Bisogna allora abbandonare la logica degli interventi emergenziali. Il tempo delle parole è scaduto. Bisogna lavorare per una gestione strutturale, garantendo un aiuto per gli Stati membri frontalieri e assicurando equa ripartizione delle responsabilità tra tutti i paesi dell'Unione europea.