Situazione nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo e assassinio dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del suo seguito
Fabio Massimo Castaldo (NI). – Signora Presidente, onorevoli colleghi, diamanti, uranio, oro ma soprattutto il coltan – una miscela di columbite e tantalio – minerali preziosissimi e strategici.
Questa la Repubblica democratica del Congo, uno dei paesi più ricchi di risorse al mondo e nel contempo il più povero di tutti, con un PIL pro-capite di 475 dollari. I profitti generati da questi materiali vanno fino al 98 % ai gruppi internazionali, il resto alimenta le bande armate che operano nel paese, sono più di 120 solo nel Nord Kivu, dove hanno il controllo quasi completo del territorio.
Ed è proprio in questo contesto che l'ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, con il loro autista Mustafa Milambo, sono stati uccisi. Un destino che sconvolge e addolora ma che non sorprende, se consideriamo che solo l'anno scorso ci sono state più di duemila vittime.
Cari colleghi, senza sicurezza non c'è sviluppo economico e viceversa, ed è per questo che dobbiamo intensificare il nostro supporto alla Repubblica democratica del Congo per le riforme in questi settori.
Nel contempo è necessario monitorare attentamente la normativa sui conflict minerals, pronti a estenderla e potenziarla ulteriormente perché la benedizione di una terra ricca non si trasformi in un affare per pochi, ma soprattutto in una condanna e una disgrazia per molti.