Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita (discussione)
Gianantonio Da Re (ID). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, la strategia dell'Unione europea sulla biodiversità per il 2030 costituisce un progetto per favorire il passaggio ad un'agricoltura più sostenibile.
Le misure proposte dalla Commissione non devono diventare delle nuove imposizioni per i nostri agricoltori. L'obiettivo di riservare entro il 2030 almeno il 25 % dei terreni agricoli all'agricoltura biologica non tiene conto delle realtà territoriali e delle caratteristiche delle nostre aziende agricole. La scelta di tale tipologia produttiva dovrebbe essere una libera scelta da parte dei nostri agricoltori e non un'imposizione che risulterebbe penalizzante soprattutto per le realtà agricole più piccole.
Inoltre, è indispensabile tener conto della diversità dei sistemi agricoli nazionali e regionali e della loro vulnerabilità nelle condizioni climatiche avverse, pensiamo agli ingenti danni subiti recentemente dall'agricoltura nelle regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia.
La transizione verso sistemi agricoli più sostenibili non deve essere un obbligo ma una scelta caratterizzata dalla gradualità e supportata da adeguati e concreti sostegni economici ai nostri agricoltori. Non accettiamo le imposizioni di Bruxelles. La nostra agricoltura deve essere aiutata e non penalizzata. Biodiversità sì, ma con tempi e modi ragionevoli.