Chiara Gemma (NI). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel mio intervento di oggi voglio portare la voce di Lorenzo, Nicolò, Francesca, Giuseppe e Nico e di tutti quei ragazzi che ho avuto modo di conoscere in questi mesi, nel corso di una campagna che ho avviato in ascolto delle associazioni e delle famiglie di persone affette da disturbi dello spettro autistico.
Insieme ci stiamo battendo soprattutto per garantire tutela e assistenza ai soggetti adulti perché, purtroppo, una volta raggiunta la maggiore età diventano invisibili e vivono in una condizione di totale isolamento. Per loro bisogna individuare un percorso da seguire, sia a livello di inserimento professionale che per quanto riguarda le terapie farmacologiche. Nell'ottica di un inserimento lavorativo chiediamo una progettualità individualizzata, che sia rispettosa delle capacità e delle inclinazioni individuali di ciascuno. Soprattutto, però, siamo convinti che serva una rivoluzione culturale, ripeto rivoluzione culturale, per educare alla differenza individuale. Ricordiamoci che l'autismo non è un mondo a parte, ma è parte di questo mondo. Diamo alle persone con autismo l'opportunità che si meritano per realizzarsi. È un nostro dovere!