Diritti dei lavoratori in Bangladesh (seguito della discussione)
Pierfrancesco Majorino (S&D). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, nelle catene del valore globale, che troppo spesso portano con sé squilibri insopportabili, sfruttamento, assenza di diritti, il Bangladesh è sicuramente un paese chiave, un paese dove molti marchi europei svolgono gran parte del proprio processo produttivo. Quello che accade in quel paese e le sue speranze di progresso ci riguardano quindi profondamente, dobbiamo sentirle anche come una nostra responsabilità.
È assolutamente cruciale che prosegua con forza un percorso per costruire un sistema di diritti del lavoro laddove essi mancano, contrastare il lavoro minorile e garantire piena agibilità ai sindacati, rafforzare i controlli nelle fabbriche, affrontare il tema dei salari, spesso assolutamente inaccettabili.
Otto anni dopo la tragedia del Rana Plaza che costò, come è stato ricordato, la vita a 1 134 persone, nessun passo indietro deve essere fatto rispetto al Bangladesh Accord, che ha garantito a oltre due milioni di lavoratori e lavoratrici un primo progresso nella sicurezza nelle fabbriche. Questo può essere possibile soltanto mantenendo impegni concreti e vincolanti e se avvertiamo la questione del destino dei lavoratori come una questione che ci riguarda.