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Mercoledì 19 gennaio 2022 - Strasburgo Edizione rivista

Violazioni delle libertà fondamentali a Hong Kong
MPphoto
 

  Silvia Sardone, a nome del gruppo ID. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, arresti di giornalisti, incarcerazioni di dissidenti politici, violenze e scontri in piazza: la situazione a Hong Kong è sempre più preoccupante.

La Cina con il suo comportamento rappresenta sempre di più una minaccia globale per i diritti umani. Ciò che accade a Hong Kong è inaccettabile e l'atteggiamento dell'Unione europea è purtroppo succube nei confronti dei cinesi. La Cina sta utilizzando il suo crescente potere per silenziare i critici. Non vorremmo che l'Europa si piegasse perché si trova di fronte a un gigante economico mondiale.

L'arresto continuo di giornalisti, definiti "mele marce", sta facendo sprofondare Hong Kong in uno stato costante di repressione delle opinioni. Hong Kong, un tempo baluardo della libertà in Asia e nel mondo, è crollata dal diciottesimo posto nel 2002 all'ottantesimo posto nel 2021 nell'indicatore della libertà di stampa nel mondo. L'obiettivo del regime comunista cinese è di accompagnare l'isola sugli standard cinesi. La Cina infatti è al terzultimo posto su 180 paesi, con più di 120 reporter e blogger attualmente detenuti.

La repressione dei diritti a Hong Kong è un problema che vediamo anche a Taiwan, nel Tibet e verso altre minoranze. È del tutto evidente che non bastano più le dichiarazioni di condanna, ma è invece necessario imporre il rispetto dei diritti umani tra le condizioni di qualsiasi tipo di accordo commerciale o politico tra l'Unione europea e la Cina, anche attraverso delle sanzioni economiche.

 
Ultimo aggiornamento: 13 maggio 2022Note legali - Informativa sulla privacy