Combustibili per uso marittimo sostenibili (iniziativa FuelEU Maritime) - Realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi (discussione)
Carlo Fidanza, a nome del gruppo ECR. – Signor Presidente, signora Commissaria, onorevoli colleghi, a distanza di poco meno di dieci anni dalla prima direttiva sulle infrastrutture per i carburanti alternativi, di cui sono stato relatore, lavorando già allora con il collega Ertug, che ringrazio per la collaborazione, si è scelto di dare vita a un regolamento, proprio per dare un quadro più chiaro all'industria, agli operatori e ai consumatori.
Devo dire francamente che ci saremmo però aspettati, a maggior ragione dopo la crisi e la guerra in Ucraina, una pausa di riflessione, una pausa di riflessione sull'intero pacchetto del "Fit for 55", che invece viene ancora utilizzato in chiave ideologica, e devo dire che, purtroppo, anche questo regolamento risente di questa impostazione. È un tassello di un'ideologia che ci sta spingendo a una transizione troppo rapida verso il tutto elettrico, ignorando quelle che possono essere le conseguenze sul piano geopolitico della dipendenza a cui ci consegneremo nei confronti della Cina che, come sappiamo, oggi detiene gran parte delle tecnologie e delle materie prime.
Una conseguenza sociale, perché stiamo ignorando l'impatto che questa rivoluzione imposta dall'alto avrà sulle tasche dei cittadini europei e anche degli Stati membri, perché ancora non si capisce bene chi dovrebbe pagare questa transizione così accelerata.
Si fa quindi di un approccio ideologico una normativa europea, ignorando, devo dire, Commissaria, il principio della neutralità tecnologica, che non è a sufficienza tutelato in questa normativa. Vedete, si cela tutto questo, si vende tutto questo come qualcosa di ambizioso, però quando l'ambizione si rifiuta di fare i conti con la realtà, rischia di diventare utopia, e le utopie, lo sappiamo, molto spesso hanno generato danni molto ingenti.