Predsedajúci. – Ďalším bodom programu je správa, ktorú predkladá Paolo De Castro, o návrhu nariadenia Európskeho parlamentu a Rady o zemepisných označeniach Európskej únie pre víno, liehoviny a poľnohospodárske výrobky a o systémoch kvality pre poľnohospodárske výrobky a o zmene nariadenia (EÚ) č. 1308/2013, (EÚ) 2017/1001 a (EÚ) 2019/787 a zrušení nariadenia (EÚ) č. 1151/2012 (COM(2022)0134 – C9– 0130/2022 – 2022/0089(COD)) (A9– 0173/2023).
Paolo De Castro, Rapporteur. – Signor Presidente, signora Commissaria, onorevoli colleghi, nonostante la legislatura in corso abbia a tratti dato l'impressione di un'Unione europea distaccata dalla realtà agricola, il nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche restituisce un esempio concreto di come l'Europa – spinta dalla necessaria volontà politica – sia in grado di accompagnare i nostri agricoltori e produttori agroalimentari verso sistemi produttivi sempre più resilienti.
Trent'anni di investimenti e riforme delle nostre politiche agricole hanno infatti portato alla creazione di una vera e propria "politica di qualità", decisiva nel rendere la nostra filiera agroalimentare ineguagliabile al mondo in termini di qualità del cibo e sostenibilità dei processi di produzione, anche grazie a un modello unico di tutela, gestione e promozione di tanti prodotti sinonimo di eccellenza, unicità e legame con il territorio.
I negoziati degli ultimi mesi, grazie al forte mandato negoziale del Parlamento europeo, hanno portato a introdurre nel nuovo regolamento novità fondamentali, che faranno evolvere un sistema capace di generare valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico. Partendo dalla proposta della Commissione, abbiamo creato per la prima volta un vero e proprio testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che garantirà un maggiore allineamento tra tutti i settori, salvaguardando le specificità dei vari comparti.
Tuttavia, alcune modifiche si sono rese necessarie già dagli obiettivi di questa riforma, che ora includono la necessità di garantire un reddito adeguato ai produttori di qualità, contribuendo al raggiungimento di un maggior sviluppo delle nostre aree rurali. I pilastri su cui, come Parlamento, abbiamo voluto incardinare il nostro lavoro sono diventati i quattro punti caratterizzanti l'intera riforma.
Innanzitutto, a partire dal rafforzamento dei consorzi, veri motori per lo sviluppo del sistema delle indicazioni geografiche, con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del "turismo ad indicazione geografica".
Secondo, una maggiore protezione, soprattutto a livello internazionale, online e nel sistema dei domini Internet, oltre a quando le indicazioni geografiche sono utilizzate come ingredienti. Abbiamo poi posto fine, una volta per tutte, a quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente, tramite norme nazionali, o addirittura strumenti unionali, come le menzioni tradizionali, la reputazione delle nostre indicazioni geografiche.
Ancora, la semplificazione delle procedure amministrative, stabilendo tempi certi di meno di un anno per l'esame da parte della Commissione delle richieste sia di registrazione che di modifica dei disciplinari delle indicazioni geografiche.
Infine, la sostenibilità e la trasparenza nei confronti dei consumatori, con l'indicazione obbligatoria sull'etichetta di qualsiasi prodotto DOP o IGP del nome del produttore e la redazione di un rapporto che spieghi l'importanza di questi prodotti in termini di sostenibilità ambientale, sociale, economica e di rispetto del benessere animale.
Colleghi, la riforma che ci apprestiamo ad approvare rappresenta l'unico atto legislativo di questa legislatura a supporto di un settore agroalimentare più competitivo e sostenibile.
È per questo che voglio ringraziare i colleghi relatori, i relatori ombra, la Presidenza spagnola del Consiglio, la Presidenza svedese, la Commissione – in particolare la Direzione generale dell'Agricoltura – e, non da ultimo, le nostre segreterie, per l'impegno senza il quale non sarebbe stato possibile raggiungere un risultato tanto importante non solo per i contenuti, ma anche per aver saputo contemperare le differenti posizioni di tutti gli attori coinvolti, dai produttori ai consumatori di questi prodotti che sono invidiati in tutto il mondo.
Adrián Vázquez Lázara, ponente de opinión de la Comisión de Asuntos Jurídicos. – Señor presidente, señora comisaria McGuinness, señorías, el sistema de indicaciones geográficas es un modelo de éxito de la Unión Europea. Son claves para nuestros productores y nuestras exportaciones porque confieren un valor añadido, un sello de calidad a nuestros productos. El texto que debatimos es positivo por varias razones. En ese sentido, le doy la enhorabuena al ponente De Castro por su excelente trabajo.
Se aumentan los poderes de los productores de indicaciones geográficas, mejora la protección a la Unión Europea, y a nivel internacional, y agiliza el sistema de registro eliminando burocracia. Además, la Oficina de Propiedad Intelectual de la Unión Europea establecerá un sistema de alerta de nombres de dominio y desempeñará un papel crucial en la lucha contra la falsificación de indicaciones geográficas.
Sin embargo, echo de menos algunas propuestas que salieron de la Comisión JURI. Desde 2019, cuando la EUIPO y la DG AGRI firmaron el acuerdo de protocolo, la EUIPO ha participado en el preexamen y el registro de indicaciones de manera eficaz y eficiente.
Aún así, creo que el texto que votamos es un gran paso adelante, pero también espero que en la próxima revisión del Reglamento la Comisión vuelva a poder transferir las competencias a la EUIPO.
Mairead McGuinness,Member of the Commission. – Mr President, good afternoon, colleagues, and can I just pay a tribute to Paolo De Castro – whose eye I cannot catch, but there you are – for his work on this file and indeed all of those who contributed to it. Given that we do have farmers’ protests across Europe, I think this is a very good news story and sends a very strong signal, because our system of geographical indications helps to promote and protect the unique qualities of the food and drink that our farmers produce here in the European Union, and those are qualities of authenticity, of taste, heritage and diversity.
It’s also worth reflecting on why the Commission came forward with this proposal. We had three main goals in mind. Number one, to protect intellectual property rights in the European Union, so that our farmers and producers are fairly rewarded for their efforts. Number two, to increase the uptake of GIs across the EU – because there are large differences today between Member States and if we address this imbalance, we can help rural and regional economies across the EU. And third, we want to harmonise and simplify the legal framework, a process started by the CMO reform.
So, at the end of October, we welcomed the political agreement on this new legislation. I believe the agreement reached is a balanced compromise which takes into account the sensitivities of all involved. The new legislation will create a simpler GI framework by introducing a single registration procedure for agricultural products, wines and spirit drinks. This will help to make the process more attractive for producers and more straightforward for administrations, both inside and outside the EU. Producer groups are empowered and we introduce the concept of recognised producer groups on a voluntary basis. I welcome these additions, which will help farmers to reinforce their position in the value chain and again, this is important, as we see our farmers raising concerns not just in Brussels but in all our Member States.
Equally, we are giving producers stronger tools to defend their interests, with rules on the use of a GI as an ingredient in a processed product and by strengthening the protection of GIs in the online environment. This is very welcome.
So I want to thank the Parliament for its support throughout the process. This work allowed us to find common ground and to meet the objectives we set. I look forward to your vote tomorrow and hope that you can endorse the final text, and that will allow us to put the law into practice in as little time as a month, and it will let our producers benefit from the new provisions as soon as possible. We will better protect the quality and diversity of our European agricultural sector for years to come because of your work.
Danilo Oscar Lancini, relatore per parere della commissione per il commercio internazionale. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, vengo dalla Franciacorta, terra bresciana che ha fatto di eccellenza, sostenibilità e qualità molto più che uno slogan. Per noi è un modo di vita, non una questione di mercato.
Questo regolamento rafforza gli standard e la qualità alimentare dell'UE e garantisce che il nostro patrimonio culturale, gastronomico e locale sia preservato e certificato come autentico all'interno dell'UE e nel mondo. Questo vuol dire più tutela per le nostre specificità, per le produzioni locali e per quell'insieme di sapori e conoscenze che rendono così unici i nostri territori, come la nostra e la mia Franciacorta.
A Bruxelles gli agricoltori protestano e mi chiedo: che senso ha difendere le nostre indicazioni geografiche se a colpi di maggioranza danneggiate la nostra agricoltura assimilandola all'industria? Che senso ha difendere le nostre eccellenze se ci imponete cibi sintetici e farine di grillo? Che senso ha vietare gli alcolici a tutti per colpa di pochi ubriaconi? È come vietare le caramelle ai bambini perché lo zucchero fa male ai denti.
Ecco, mi piacerebbe vedere anche in altri dossier meno ideologia e più pragmatismo. Se vogliamo tutelare agricoltura, vini e spiriti, non c'è più tempo da perdere.
Anne Sander, au nom du groupe PPE. – Monsieur le Président, Madame la Commissaire, chers collègues, enfin une bonne nouvelle pour le monde agricole, c’est vraiment ce que représente cette réforme des indications géographiques! Parce que, oui, les indications géographiques sont une réussite, un succès de l’Union européenne qui montre qu’en promouvant l’indication de l’origine comme signe de qualité, l’Europe peut renforcer les productions locales essentielles au développement des territoires.
Et depuis leur création, elles n’ont cessé de se développer sur le continent et à la conquête de consommateurs européens et internationaux. Les Européens sont fiers de pouvoir consommer des produits authentiques des régions européennes. On dénombre plus de 700 appellations en France, plus de 3 500 en Europe, qui génèrent 65 milliards de valeur pour nos territoires et pour nos emplois.
Ce sont des productions qui s’exportent, qui sont valorisées, appréciées dans le monde entier, et que beaucoup aimeraient reproduire à l’envi. Mais justement, les indications géographiques sont le fruit d’une terre et d’un savoir-faire souvent ancien et qui ne sont pas reproductibles à l’envi, comme une simple marque. Et c’est bien pour cela que nous nous sommes battus, ici au Parlement européen, pour que l’Agence européenne de la propriété intellectuelle ne revoie pas elle-même et ne soit pas responsable du cahier des charges, car les IG ne sont pas des marques. Elles sont bien différentes. Et c’est pour cela que la Commission européenne doit rester compétente en la matière.
Sur la question viticole, nous sommes parvenus à garder une cohérence entre la politique viticole présente dans la politique agricole commune et les règles relatives aux indications géographiques. C’est fondamental pour assurer la cohérence. Pour terminer, j’ajouterai qu’avec ce texte, nos indications seront mieux protégées, parce que là aussi, il y a un véritable enjeu si l’on veut garder cette création de valeur dans nos territoires. C’est un texte qui permet de consolider, de clarifier, de simplifier et de valoriser davantage nos spécificités.
Clara Aguilera, en nombre del Grupo S&D. – Señor presidente, señora comisaria McGuinness, en primer lugar, quiero felicitar a mi colega Paolo De Castro, y a todos los ponentes alternativos, por el buen trabajo que se ha realizado. Como bien ha dicho él, es una de las satisfacciones que podemos dar al sector agrario por todo el trabajo que se ha realizado, y yo lo creo también.
Este Reglamento viene a modernizar el Reglamento relativo a las indicaciones geográficas, cuya última modificación fue hace dos años, y con esto conseguimos una mayor modernización del marco legal. Hablamos de las denominaciones de origen, indicaciones geográficas protegidas o especialidades tradicionales garantizadas que están permitiendo al sector agroalimentario —no solo al productor, también al sector industrial, a la cadena alimentaria—, producir y comercializar productos con una calidad reconocida dentro y fuera de la Unión Europea, que es el gran valor que se ha conseguido después de convertirlo en un elemento esencial de todos y cada uno de los acuerdos comerciales que se negocian por parte de la Unión Europea con terceros países. Por tanto, una calidad excepcional reconocida dentro y fuera de la Unión Europea.
El valor económico estimado de estas especialidades de calidad es de 80 000 millones de euros, y estoy muy orgullosa de que mi país represente el 10 % de ese alto valor. Estamos hablando de una importante política económica, social y territorial. No solo económica, sino social y territorial, de ahí su peso.
También me parece muy satisfactorio que la EUIPO no tenga el peso que querían algunos. Yo creo que debe estar en la DG AGRI y voy a seguir defendiendo que esto se produzca. Finalmente, por eso, me ha parecido un magnífico resultado y pienso que debe seguir siendo gestionado políticamente a través de la Dirección General de Agricultura.
Así pues, enhorabuena a todos. Es un gran éxito para el sector de la cadena alimentaria.
Marie-Pierre Vedrenne, au nom du groupe Renew. – Monsieur le Président, alors que les chocs se succèdent (crise financière, Brexit, …), alors que les aléas climatiques et les intempéries sont devenus la norme, alors que nos agriculteurs sont victimes de Poutine et de ses tentatives de déstabilisation de l’agriculture européenne, des femmes et des hommes engagés perpétuent nos traditions et produisent des aliments de qualité. Ces savoir-faire, comme le comté, le cidre, l’oignon de Roscoff, sont protégés à travers l’appellation des indications géographiques.
Ces produits, c’est une chance pour l’agriculture européenne que nous défendons. Ces produits, c’est une force immense pour l’Union européenne qui fut pionnière avec ce système de protection que nous exportons. Ces produits, c’est un avantage pour notre rayonnement international.
L’Union européenne bâtit chaque jour davantage la réciprocité en garantissant que nos indications géographiques soient aussi préservées dans les autres pays. Les indications géographiques incarnent l’essence même du terroir, de l’identité culturelle et de l’identité économique des communautés qui le produisent. Il nous faut continuer à préserver cet héritage et ce sceau d’authenticité avec force et vigueur.
Claude Gruffat, au nom du groupe Verts/ALE. – Monsieur le Président, bonjour Madame la Commissaire, chers collègues, hier, 900 tracteurs et autant d'agriculteurs et agricultrices manifestaient dans les quartiers européens à Bruxelles. Comme vous le savez, la dénonciation des politiques néolibérales imposées par l'Organisation mondiale du commerce aux agriculteurs est au cœur de cette manifestation. Cet ultralibéralisme condamne notre agriculture, nos territoires, nos terroirs et est à rebours de la nécessaire souveraineté alimentaire.
Face à cette concurrence exacerbée à laquelle nos agriculteurs font face, le système des IG est un rempart qui permet de lutter contre les produits contrefaits qui menacent la réputation des produits issus des territoires locaux et régionaux, ainsi que les moyens de subsistance de leurs producteurs et productrices. Ces productions protégées par une IG sont au nombre de 3500 dans l'Union européenne et nous pouvons en être fiers car elles favorisent la chaîne d'approvisionnement alimentaire plus courte et à forte valeur.
Autant d'ambitions que le groupe des Verts défend, que nous avons essayé de porter dans ce dossier. Ce dossier avait trois lignes importantes, trois lignes majeures pour nous. La première concernait le cadre octroyé au vin. Suite au trilogue, les dispositions relatives au contrôle et à l'étiquetage des vins ont été maintenues dans l'OCM et nous en avons été globalement satisfaits.
La deuxième préoccupation concernait le rôle octroyé à l'EIPO et nous avons défendu tout au long des négociations que les tâches les plus sensibles impliquant l'examen, l'approbation et l'opposition des demandes d'IG devaient rester dans les mains de la Commission. Et là encore, nous avons été globalement satisfaits.
Malheureusement, notre dernière ligne rouge concernait les pratiques de durabilité que la Commission souhaitait instaurer dans le cahier des charges des IG. Ces pratiques ont été la monnaie d'échange pour négociation sur d'autres points dans le dossier, rien d'ambitieux et aucun système de contrôle de mise en place n'est sorti des négociations. Ces pratiques de durabilité ont été réduites à peau de chagrin et ne sont plus que des effets d'annonce, voire de greenwashing.
Dommage que ce texte ne bénéficie pas de cette innovation à cette étape. Étant donné que ce point était une nouveauté dans le dossier et était central pour nous les Verts, nous nous abstiendrons sur le vote final. Je souhaite remercier Paolo Di Castro, le rapporteur et tous les autres shadow rapporteurs pour le bon travail tout au long des négociations.
Mazaly Aguilar, en nombre del Grupo ECR. – Señor presidente, mañana en este Parlamento se va a votar un acuerdo alcanzado con el Consejo de la Unión Europea sobre una nueva legislación que fortalecerá la protección de las indicaciones geográficas. Regulará también la utilización de productos con denominación de origen que sean ingredientes de otros productos elaborados. Estos cambios son un paso significativo para garantizar la autenticidad y la calidad de los productos agrícolas europeos, proteger los intereses de los productores y preservar la reputación de las denominaciones de origen en el mercado.
Como ponente alternativa de este informe no puedo sino estar satisfecha con los acuerdos y avances alcanzados porque la aprobación final de este acuerdo reflejará, por una vez, el compromiso de la Unión Europea con la protección de su patrimonio agrícola y la promoción de productos de calidad reconocidos a nivel internacional.
Expreso mi más sincera enhorabuena al ponente, Paolo De Castro, al resto de ponentes alternativos y a todas aquellas personas que en el equipo han ayudado a obtener esta magnífica y estupenda noticia, por fin, para el sector primario.
Elena Lizzi, a nome del gruppo ID. – Signor Presidente, signora Commissaria, onorevoli colleghi, approviamo finalmente in via definitiva il regolamento sulla revisione delle indicazioni geografiche, uno dei pochi risultati degni di nota di questa legislatura, anche perché è frutto di un vero lavoro di condivisione, come dovrebbe essere sempre.
Siamo dovuti però intervenire con correzioni rispetto al testo base, perché la Commissione non aveva ben strutturato norme per un comparto che vale 90 miliardi. La Commissione voleva trasformare le indicazioni geografiche in marchi commerciali e con le sue politiche incomprensibili voleva sgretolare le disposizioni sul vino. Grazie agli emendamenti della Lega-Salvini Premier, in futuro non ci saranno più casi come il "Prosek". Ricordo al Commissario, che non si è ancora espresso a questo riguardo, che procrastinare non risolve il problema. Però forse in questo caso ormai è meglio aspettare la pubblicazione del regolamento. Per fortuna ci abbiamo pensato noi a riempire alcuni silenzi all'interno del testo. Ma in futuro?
Purtroppo, gli agricoltori, anzi direi finalmente, si stanno accorgendo di quello che è successo in questi cinque anni e anche ieri sono tornati in piazza a protestare contro questa Commissione. Ora la Commissione emana in fretta e furia azioni a favore degli agricoltori, cercando di rimediare agli errori del passato: troppo tardi! Non è mai, forse troppo tardi, ma in questo caso è troppo tardi. C'è bisogno di cambiare rotta e solo noi della Lega, da sempre contrari alle "eco-follie", siamo e saremo dalla parte degli agricoltori.
Eugenia Rodríguez Palop, en nombre del Grupo The Left. – Señor presidente, con el sistema de indicaciones geográficas, nuestros agricultores pueden apostar por productos de calidad y obtener un precio más justo por ellos, mejorando su posición en la cadena de valor. No es que esto solucione todas las demandas del campo, pero, frente a la idea de la agricultura como una simple industria extractiva, favorece a la agricultura familiar y social y le ofrece herramientas para resistir al expolio de los fondos de inversión.
La reforma que hoy aprobamos refuerza, además, el papel de las agrupaciones de productores, mejora los mecanismos de protección y garantiza que la del vino siga siendo una política agraria en el marco de la PAC. En España, gracias a las denominaciones de origen, hay bodegas pequeñas arraigadas en el territorio que generan empleo, se adaptan al entorno y lo conservan.
Las indicaciones geográficas no son esos derechos de propiedad intelectual con los que cada uno se apropia de lo que produce: porque no solo valoran el producto, sino la forma de producirlo, que por su carácter muchas veces tradicional y situado, entronca con el saber colectivo de las zonas rurales. La supervivencia del campo depende también de la sabiduría de quienes lo viven y lo trabajan.
Es verdad que, en esta reforma, las medidas de sostenibilidad no son las que marcaba la Estrategia «De la Granja a la Mesa», porque algunos siguen empeñados en confrontar al campo con la conservación del suelo, el agua, los nutrientes y la biodiversidad. Pero, a pesar de eso, hemos dado un paso adelante en favor de los agricultores. Confiemos en que otros puedan hacer mañana lo que hoy no hemos podido lograr.
Maxette Pirbakas (NI). – Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, chers collègues, les plus de 2 000 produits relevant de systèmes de qualité sanctionnés par une AOP ou une IGP sont la pierre angulaire de notre système agricole, le moteur de l'exception agricole européenne. Cela va bien au-delà de la simple propriété intellectuelle dans laquelle un juridisme étroit veut les enfermer. Il s'agit de notre identité charnelle, mais aussi de l'attractivité financière de notre agriculture, puisqu'un produit labellisé se vend en moyenne entre 1,5 et 3 fois le prix d'un produit non labellisé.
Ce modèle fragile est systématiquement menacé dans le cadre des accords de libre-échange, nos partenaires extérieurs voulant faire passer notre vision des choses pour des mesures protectionnistes dissimulées. S'agissant des vins et spiritueux, parmi lesquels les rhums IGP des départements français qui sont les meilleurs au monde, le secteur est plus stratégique. Les vins représentent 50 % de la valeur totale de vente de toutes les IGP et les spiritueux représentent 15 %.
La proposition de règlement que vous proposez est un nouveau pas dans la protection de nos systèmes de qualité. Je le voterai évidemment, Monsieur le Commissaire, mais je voudrais retrouver ce même engagement en faveur des IGP dans la négociation des accords de libre-échange, ce qui n'est hélas pas toujours le cas.
Daniel Buda (PPE). – Domnule președinte, doamnă comisar, doamnelor și domnilor colegi, în primul rând, felicit toți actorii implicați în acest proces, care reprezintă un pas important pentru consolidarea regulamentului privind indicațiile geografice. Stimați colegi, un lucru este cert: indicațiile geografice nu sunt doar simple etichete. Ele reprezintă o promisiune de calitate și originalitate. În spatele fiecărei indicații geografice se ascund povești de patrimoniu și tradiții transmise de-a lungul generațiilor. Acest regulament vine la timpul și momentul oportun, dacă tot discutăm de protestele fermierilor, într-un sector în care există nevoie de predictibilitate și soluții viabile.
Indicațiile geografice sunt elemente esențiale pentru diferențierea produselor noastre pe o piață globală competitivă și pentru susținerea dezvoltării rurale și valorificarea resurselor locale. Fermierii sau grupurile de producători își vor putea consolida poziția în lanțurile de aprovizionare, având la îndemână instrumentele necesare prin care să ofere consumatorilor produse de înaltă valoare adăugată și mai ales din regiuni bine definite. Vreau însă să atrag atenția că protecția indicațiilor geografice este esențială și pentru prevenirea falsificării și a imitării produselor autentice, care pot afecta nu doar economia, ci, mai grav, reputația și încrederea consumatorilor.
Negocierile din trialog au subliniat angajamentul nostru colectiv de a proteja aceste valori. Munca noastră nu se oprește însă aici. Trebuie să intensificăm acțiunile de promovare pentru a crește gradul de conștientizare a calității acestor produse în rândul consumatorilor, iar etichetarea trebuie să fie făcută de o manieră care să nu creeze confuzii. Indiferent că vorbim de pălincă, de vinurile de Jidvei sau de prosciutto di Parma, consumatorul trebuie să aibă garanția calității produselor cumpărate.
Ibán García Del Blanco (S&D). – Señor presidente, el sistema de indicaciones geográficas protegidas está valorado por sí mismo en 80 000 millones de euros a día de hoy y tiene todavía margen potencial para poder evolucionar, para poder aportar todavía mayor valor añadido para nuestros productores y productoras y para que pueda haber una evolución.
En ese sentido, hay que poner en valor, una vez más, el valor de la propiedad intelectual y la importancia que tiene en nuestro mercado, en nuestra capacidad de crecer y en el sostenimiento de nuestra productividad para el futuro.
De ahí que, como apunta este informe, sea tan importante que la protección geográfica no solo se refuerce, sino que también se extienda a las operaciones en línea, y que esto se haga mediante bloqueo geográfico de conformidad con el Reglamento de Servicios Digitales.
Quiero felicitar por este nuevo informe, por esta nueva propuesta, a los ponentes, así como a las presidencias sueca y española, ambas implicadas. Y quiero felicitar también por la participación de la Oficina Europea de Propiedad Intelectual que creo que tiene el saber hacer suficiente para poder aportar también valor añadido.
En ese sentido, creo que es una buena norma, que tiene muchos elementos de equilibrio y positivos y, por ello, pido el voto a favor para el día de mañana.
Valter Flego (Renew). – Poštovani predsjedavajući, već sam par puta iz ovoga mjesta upozoravao na krivotvoritelje meda i maslinovog ulja koji na police trgovina stavljaju patvorene proizvode. I onda imamo ekstra djevičansko maslinovo ulje, jednu litru na polici u trgovini po tri ili četiri eura, a dijete u osnovnoj školi zna da je nemoguće ga proizvesti po toj cijeni, a isto je s medom.
Ali danas želim reći da se to, nažalost, dešava i s vinom. Možemo pričati o istarskoj malvaziji, o graševini, o plavcu malom... Zato, poštovani povjereniče, ja vas molim da shvatite da geografska oznaka zemljopisnog podrijetla, je dobra, ali nije dovoljna u zaštiti kvalitete naših poljoprivrednih proizvoda i zato inzistiramo na premium oznaci, kako bi naši kvalitetni poljoprivredni proizvođači mogli živjeti od svog rada, a ne da moraju diljem Europe prosvjedovati. I tako bi se mogla napraviti jasna razlika između poljoprivrednih proizvoda na policama.
I da, tražim da osvijestite ministarstva poljoprivrede u državama članicama da prestanu prebacivati odgovornost i da uvedu red na tržištu kako, bi se sankcioniralo podvaljivače, a ne proizvođače.
Manuela Ripa (Verts/ALE). – Herr Präsident, sehr geehrte Kollegen, liebe Kommission! Die Europäische Union ist wie kein anderes Land Vorreiter in Qualitätserzeugnissen. Keiner kann uns hier etwas vormachen, was den Reichtum und die Vielfalt unserer regionalen Lebensmittel ausmacht. Daher ist es richtig und wichtig, die Qualitätsprodukte, die unser europäisches, regionales, kulturelles Erbe ausmachen, zu schützen und ihre mit ihrem geografischen Ursprung sowie traditionellem Know-how verbundenen einzigartigen Eigenschaften herauszustellen. Gerade jetzt, in Zeiten, wo europäische Landwirte dem Druck und Konkurrenzkampf mit Billigprodukten aus Drittländern ausgesetzt sind, müssen ihre traditionellen Qualitätserzeugnisse geschützt werden.
Begrüßenswert in dem Kommissionsvorschlag war, dass ein Fokus auf nachhaltige Herstellung gelegt werden sollte, also auf einen besseren Schutz der natürlichen Ressourcen unserer Ökosysteme und mehr Tierschutz. Das muss dann auch gleichermaßen für Produkte aus Drittstaaten gelten. Leider gibt es jedoch keine einheitlichen Standards für die Nachhaltigkeit. Es gibt keine Kontrollen und keine Verpflichtungen einzuhalten. Vielmehr können die Kriterien für Nachhaltigkeit von Erzeugergemeinschaften selber festgelegt werden, was zu einem reinen Greenwashing verkommen und Verbraucher damit in die Irre führen kann. Ohne klare Vorgaben findet das auch keine Nachahmung bei unseren Handelspartnern. Das ist eine verpasste Chance, den Nachhaltigkeitsaspekt der Produkte zu stärken und damit die Qualität unserer europäischen Produkte gerade gegenüber Produkten aus Drittstaaten hervorzuheben und zu verfestigen.
Krzysztof Jurgiel (ECR). – Panie Przewodniczący! Popieram projekt porozumienia w sprawie oznaczeń geograficznych. Znacząca liczba produktów objętych systemem znakowania geograficznego dowodzi, że żywność produkowana w Europie cechuje się wyjątkową jakością i prezentuje imponujące dziedzictwo kulinarne, które mamy obowiązek chronić przed nieuczciwą konkurencją i tandetnymi podróbkami. Wśród różnych elementów nowej regulacji szczególnie dobrze oceniam uproszczoną i skuteczniejszą procedurę rejestracji nowych produktów. Dobrze, że nowe rozporządzenie rozszerza zakres ochrony oznaczeń geograficznych w Internecie.
Doceniam również zostawienie państwom członkowskim niezbędnej elastyczności przy wyznaczaniu tzw. uznanych grup producentów o zwiększonych uprawnieniach i obowiązkach. Produkty chronione graficznie to często unikatowe produkty lokalne, którym trudno jest konkurować z produkcją masową. Dlatego konieczne jest stałe wzmacnianie pozycji rolników, zwłaszcza drobnych producentów, w łańcuchach dostaw żywności. W związku z tym wnioskuję o intensywną pracę nad kolejną nowelizacją dyrektywy o nieuczciwych praktykach handlowych, ponieważ analizy rynkowe jasno dowodzą, że pomimo nowelizacji w roku 2019 wielu sprzedawców hurtowych nadal nadużywa swojej dominującej pozycji na rynku kosztem dostawców rolnych.
Gilles Lebreton (ID). – Monsieur le Président, chers collègues, le système européen des indications géographiques est un grand succès. Il permet de protéger 3 500 dénominations de vins, spiritueux et produits agricoles. La présente réforme a pour ambition de l’améliorer encore davantage, notamment en clarifiant les règles d’enregistrement des indications géographiques et en assurant leur protection sur internet.
Deux craintes qui entouraient cette réforme ont été levées. D’une part, les dispositions relatives aux vins sont maintenues dans le règlement sur l’organisation commune des marchés, comme le souhaitaient les professionnels du secteur. D’autre part, la réforme clarifie le rôle de l’Office de l’Union européenne pour la propriété intellectuelle. Conformément aux attentes du monde agricole, la réforme ne lui confie que des tâches administratives de gestion des enregistrements, le pouvoir de décision sur le contenu des indications géographiques étant laissé à la Commission. L’objectif d’améliorer la protection des indications géographiques est donc atteint. Il faut se féliciter que l’Union européenne ait réussi, en la circonstance, à soutenir l’excellence de nos produits agricoles et viticoles.
Emmanuel Maurel (The Left). – Monsieur le Président, la colère des agriculteurs européens ne faiblit pas. C’est une colère évidemment légitime, mais ce qui se joue dans ce mouvement va au-delà du simple aspect économique, car c’est aussi, d’une certaine façon, de notre mode de vie dont il est question. Et c’est là que je fais le lien avec notre sujet. Sans souveraineté alimentaire, il n’y a pas de patrimoine gastronomique et culinaire. Il faut faire tenir ensemble les deux. Et c’est la raison pour laquelle nous avons besoin de tous les paysans d’Europe.
C’est vrai que le monde paysan est traversé par des contradictions, le productivisme l’emportant parfois sur la qualité. Mais c’est un monde qui a aussi son unité, où les traditions les plus ancrées et les savoir-faire les plus exigeants sont transmis de génération en génération, et notamment pour tout ce qui concerne les indications géographiques et les appellations d’origine contrôlée. Nous avons la chance d’avoir la meilleure agriculture du monde, celle qui respecte le plus les normes et des standards élevés exigeants. Je ne sais pas si on pourra garder un tel niveau, y compris pour nos IGP et nos AOP, sans protéger davantage notre agriculture face à une concurrence déloyale qui ne respecte pas les normes. Donc, en renforçant notre législation sur les IGP, en les dotant d’un régime spécifique dans les accords de libre-échange, nous prouvons que c’est possible, et j’espère de tout cœur que nous progresserons encore dans ce domaine.
José Manuel Fernandes (PPE). – Senhor Presidente, as indicações geográficas valorizam as nossas raízes e tradições, promovem o nosso património cultural e gastronómico, defendem a autenticidade, defendem o mundo rural, são sinal de qualidade, são mais-valia, são uma herança e um legado que temos de acarinhar.
Temos de proteger os produtos, ainda que alguns sejam impossíveis de replicar, como é o caso do vinho verde. Há que simplificar e simplificar para nós possibilitarmos o aumento desta mais-valia, que são as indicações geográficas.
Para além da simplificação é ainda necessário apoiar, sobretudo os pequenos produtores, porque indicações geográficas são sobretudo para a defesa do mundo rural, e este objetivo de defender os pequenos produtores implica que haja aconselhamento, que haja estruturas regionais e locais para ajudarem os agricultores, os pequenos produtores, a poderem certificar os seus produtos, podendo ter indicações geográficas protegidas.
Aproveito para elogiar o trabalho da Comissão e do nosso relator. As indicações geográficas são uma mais-valia e permitem reforçar o mundo rural, os pequenos produtores, a agricultura.
Cristina Maestre Martín De Almagro (S&D). – Señor presidente, la Unión Europea es el primer exportador mundial de productos agroalimentarios con 230 mil millones, de los cuales 80 mil millones provienen de productos con indicaciones geográficas.
Estos productos agroalimentarios poseen unas características que son genuinas y de calidad, y que los hacen únicos en el mundo. Por eso poseen etiquetas de indicaciones geográficas y nos centramos en protegerlos y compartirlos más allá de nuestras fronteras. Para eso también está la Unión Europea.
La semana pasada, la Comisión Europea aprobó la inscripción en el registro de denominaciones de origen de la denominación de origen Campo de Calatrava. ¿Por qué? Pues porque no hay lugar en el mundo donde se cultive un vino con los mismos extraordinarios matices y nutrientes gracias a su producción en una zona pedregosa y volcánica que lo hace único en el mundo. Para eso están estas consideraciones.
Por tanto, este Reglamento que aprobamos hoy garantiza que cualquier persona en el mundo pueda degustar un excelente vino con denominación de origen o un excelente queso manchego sin que le den gato por liebre. Este Reglamento, además, garantiza el futuro y la supervivencia del sector agrario, y también la economía de la zona como potencial turístico de comercio, que también es un valor añadido para muchos territorios que lo necesitan. Por lo tanto, enhorabuena, querido Paolo de Castro, por el excelente trabajo que ha realizado.
Ladislav Ilčić (ECR). – Poštovani predsjedavajući, poštovani kolege, hrvatsko vino prošek, pod tim imenom, postoji od šesnaestog stoljeća. Tada nije postojalo jedinstveno tržište, pa tako ni želja da se okoristi sličnošću imena nekog drugog proizvoda. Ne postoji ni danas, zato što se prošek, kao jedno tamno, slatko desertno vino, značajno razlikuje od drugih proizvoda sličnih imena.
Podržavam ovo izvješće jer donosi dosta poboljšanja, a iznad svega zato što donosi odredbu po kojoj će se odluka o zaštiti nekog proizvoda - a tako će biti i za prošek - donijeti prema proceduri koja je bila aktualna kad je postupak počeo. Dakle, prošek ne bi smio biti žrtva prekompleksne europske regulative, kao niti nekakvih zakulisnih političkih igara. Drago mi je da Europska unija služi zaštiti autohtonih i kvalitetnih domaćih proizvoda kao što su prošek i prosecco i nadam se da će prošek uskoro dobiti zasluženu zaštitu.
Rosanna Conte (ID). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, 890 indicazioni geografiche tra cibi, vini e bevande spiritose: con questi dati l'Italia è il primo Paese europeo per prodotti certificati DOP e IGP, che hanno un valore di più di 20 miliardi di euro totali.
Grazie a questo regolamento proteggeremo di più i nostri produttori, soprattutto dalla contraffazione, e finalmente garantiremo che il nostro patrimonio culturale, gastronomico e locale venga certificato come autentico nell'Unione europea e in tutto il mondo. Si tratta di un risultato importante, che magari traccerà la strada anche per dirimere dispute come quella del "Prosek" e il nostro amato Prosecco. Sicuramente in futuro non si presenteranno più problemi simili, perché il nuovo regolamento è chiaro: le menzioni tradizionali come il "Prosek" non potranno essere registrate in caso di indicazioni geografiche come il Prosecco.
Per arrivare a questo risultato, noi della Lega abbiamo lavorato in prima linea, dimostrando di essere sempre a fianco dei produttori e dei territori per la salvaguardia delle nostre eccellenze agroalimentari.
Salvatore De Meo (PPE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto voglio ringraziare il relatore Paolo De Castro per il lavoro che ha saputo fare rispetto ad un regolamento sulle indicazioni geografiche che, proprio in questo momento di grande tensione tra le istituzioni e il mondo agricolo, conferma invece come le politiche europee possono concretamente beneficiare il settore, valorizzando il lavoro dei produttori e favorendo nuove opportunità di crescita. Infatti, questo regolamento, a differenza di altri, rafforza la percezione positiva della nostra Unione europea.
Le indicazioni geografiche non sono solo un marchio ma una garanzia di qualità e di legame con un territorio: proteggono i nostri metodi di produzione, tutelano la tradizione e le caratteristiche uniche dei nostri prodotti, che sono conosciuti in tutto il mondo. Con le nuove norme, i gruppi di produttori avranno maggiori diritti e avranno un ruolo più attivo nella gestione delle indicazioni geografiche. Ciò significa una maggiore autonomia e soprattutto capacità di proteggersi da pratiche commerciali sleali, che sempre più minacciano l'integrità e il valore dei nostri prodotti. Allo stesso tempo, saranno i consumatori a beneficiare di questa iniziativa perché avranno la certezza di poter acquistare prodotti sani e legati al territorio.
In un contesto globale sempre più competitivo, l'Europa deve essere baluardo della qualità e della tradizione. Le nuove indicazioni geografiche, con questa revisione, sono uno strumento per rafforzare la competitività dei nostri prodotti sui mercati globali, promuovere la diversità e la sostenibilità del nostro sistema agricolo e creare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo per le zone rurali.
Questa risoluzione, con un voto favorevole diventa un investimento nel futuro del nostro sistema agroalimentare e nel benessere dei nostri concittadini.
Achille Variati (S&D). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi con il nuovo regolamento sulle indicazioni geografiche, il Parlamento mette in campo una serie di novità decisive per rafforzare la competitività e la sostenibilità delle nostre filiere di qualità, contribuendo allo sviluppo delle comunità rurali europee.
Per questo voglio ringraziare il relatore, onorevole De Castro, in particolare per aver rafforzato la protezione di DOP e IGP non solo a livello internazionale e online, ma anche all'interno del mercato unico, dove ancora oggi permanevano falle che consentivano, per esempio, l'utilizzo di strumenti quali le menzioni tradizionali per evocare denominazioni protette distintive invece di interi territori europei e invidiate in tutto il mondo, come ad esempio il Prosecco.
Il testo che ci apprestiamo a votare farà evolvere ulteriormente la politica di qualità che negli ultimi decenni ha fortemente supportato la grande forza propulsiva delle filiere dei prodotti di indicazione geografica, da sempre espressione di un patrimonio economico per la sua natura non delocalizzabile, frutto del lavoro coeso di un sistema complesso e organizzato che in Italia coinvolge 200.000 operatori e 300 e più consorzi di tutela.
Sergio Berlato (ECR). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, tra le giuste lamentele che vengono evidenziate in questi giorni durante le proteste dei nostri imprenditori agricoli, si evidenzia la mancanza di un reddito adeguato; si denuncia l'enorme divario tra i prezzi che vengono riconosciuti ai produttori e i prezzi pagati dai consumatori.
Questo succede anche per effetto di una domanda fortemente organizzata, soprattutto nella grande distribuzione organizzata, e un'offerta che non è ancora adeguatamente organizzata. Questo crea le condizioni perché i nostri imprenditori agricoli, o alcuni di essi, possano sopravvivere, ma non certo vivere in modo dignitoso.
Per garantire competitività alle nostre produzioni, bisogna togliere il più possibile il prodotto dall'anonimato e il rafforzamento delle indicazioni geografiche, come le denominazioni di origine, va in questa direzione. Bisogna garantire ai nostri consumatori, anche attraverso un'adeguata etichettatura, di poter conoscere la qualità, la tipicità e la salubrità dei nostri prodotti.
Io mi voglio complimentare con Paolo De Castro per il suo instancabile lavoro di mediazione e di tessitura che ha portato a un risultato che è frutto di un equilibrio importante che gli sarà riconosciuto dai nostri imprenditori agricoli in tutta Europa.
Christine Schneider (PPE). – Herr Präsident, meine sehr geehrten Damen und Herren! Geografische Angaben – sie sind eine Erfolgsgeschichte. Sie schützen unsere traditionellen Spezialitäten in Europa bereits seit über 30 Jahren – und das ist gut so! Aber leider drohten die Kommission und einige regelwütige Parlamentarier mit dem Bericht massiv zu übertreiben. Sie wollten verpflichtende Herkunftsangaben für Zutaten einführen, die nicht aus dem Produktionsgebiet stammen.
Damit hätten wir ein bürokratisches Monster geschaffen. Dann bräuchten wir vermutlich in Zukunft einen Beipackzettel, zum Beispiel für unseren Nürnberger Lebkuchen. Denn Mandeln, das ist eine Hauptzutat von Lebkuchen, die wachsen nun mal nicht in Nürnberg. Am Ende konnten wir aber den Beipackzettel verhindern und stattdessen Kompromisse finden, die praxistauglich sind. Aber es zeigt, welche katastrophalen Auswirkungen vermeintlich gutgemeinte Gesetze haben können. Wir müssen endlich aufhören, uns im Kleinklein zu verlieren. Nur so schützen wir unsere einzigartigen Produkte und ihre Produzenten in unseren Heimatregionen auch in der Zukunft.
Maria Grapini (S&D). – Domnule președinte, doamnă comisar, stimați colegi, astăzi sunt bucuroasă că ajungem să discutăm despre acest regulament, pentru care m-am luptat și când eram în mișcarea patronală. Cred că indicațiile geografice pentru vin, produse spirtoase, dar și pentru produsele agricole aduc efecte inclusiv în economia circulară, păstrează tradițiile culturale, iar micii producători în rural pot să dezvolte turismul. Ei știu cel mai bine și se transmite această tradiție din generație în generație.
Eticheta pusă pe produs le asigură consumatorilor siguranța că este un produs autentic din acea zonă și combate cumva contrafacerea. De aceea susțin acest regulament și sper cât mai repede și mă bucur că și din țara mea avem plăcinta dobrogeană, brânza de Ibănești și multe alte produse cu indicație geografică și sper că și la celelalte produse de artizanat să ajungem să aplicăm indicația geografică. Asta ne identifică în lume și, doamnă comisar, sigur, spun și eu că ar trebui și în acordurile comerciale să punem și să protejăm și instrumente de sprijin al micilor producători.
Rafał Romanowski (ECR). – Panie Przewodniczący! Pani Komisarz! Jeden bardzo ważny komunikat, który powinien wybrzmieć z dzisiejszej debaty, jest taki, że europejska żywność to żywność najwyższej jakości, że jest wytwarzana w systemie bezpieczeństwa żywności, który jest nieosiągalny dla innych kontynentów, a produkty oznaczone geograficznie to przede wszystkim gwarantowana, tradycyjna specjalność.
Dlatego choćby nasi producenci, producenci polscy, często lokalni, działający w ramach skromnego rodzinnego agrobiznesu, zasługują na lepszą ochronę prawną swoich unikatowych produktów, a jednocześnie na to, aby przepisy dotyczące rejestracji nowych produktów były im bardziej przyjazne.
Dlatego bardzo ważne jest, aby nowe przepisy były aktywnie stosowane w umowach Unii Europejskiej z państwami trzecimi o wolnym handlu. Domagam się, aby warunek uznania i skutecznej ochrony wszystkich oznaczeń geograficznych Unii Europejskiej z państwami trzecimi był traktowany priorytetowo przy zawarciu takich umów. Nie możemy otwierać naszych rynków bez gwarancji, że nasze wyjątkowe dziedzictwo kulturowe i gastronomiczne jest w pełni szanowane i chronione.
I kolejna rzecz: rozporządzenie powinno teraz zostać uzupełnione o kompleksową strategię promocji tych specjalnych produktów na wspólnym rynku oraz na rynkach zewnętrznych. W naszych społeczeństwach wzrasta świadomość konsumencka i jest to niezbędne.
Franc Bogovič (PPE). – Gospod predsednik! Spoštovani kolega Paolo de Castro, hvala za tvoje poročilo. Vrsto let se že boriš za geografska porekla, ki so zelo pomembna za kmetijstvo. Veseli me, da je danes z nami Mairead McGuinness, ki je tudi kot članica Odbora za kmetijstvo veliko govorila o tem in dobro pozna, o čem govorimo.
Govorimo o tem, da z geografskimi označbami dvigujemo vrednost pridelkov, postavljamo boljši položaj teh pridelkov na tržišču, po drugi strani omogočamo lokalno povezanost turizma, podeželja in ustvarjanja novih delovnih mest na podeželju. Zato mislim, da je nujno, da poenostavljamo te postopke, tudi v Sloveniji ima 27 zaščitenih kmetijskih pridelkov zelo velik pomen.
Ko pa spremljam te proteste po evropskih ulicah, mi misel pride tudi na to, da bi morali še več narediti na ostalih označbah, ki so povezane z lokalno pridelavo. In te označbe na neki način inkorporirati v prehransko verigo in na ta način dvigniti celotno vrednost kmetijskega proizvoda. Vsekakor pa pozdravljam, da se to najprej zgodi za proizvode z geografskimi označbami.
Tonino Picula (S&D). – Poštovani predsjedavajući, kolegice i kolege, prije svega čestitke izvjestitelju - svaka reforma koja pojednostavljuje pravila, skraćuje procedure i pomaže proizvođačima je dobrodošla. Nova uredba je dobra vijest za proizvođače preko tri i pol tisuće već zaštićenih proizvoda. Među njima je i 71 iz Hrvatske.
Kvaliteta europske poljoprivrede je njezin glavni adut na svjetskom tržištu. Ta kvaliteta ne proizlazi iz puke geografije, već iz duboko ukorijenjene tradicije u lokalnim zajednicama. Govorimo o generacijskom znanju koje baštinimo na malom, ali raznolikom kontinentu. Stoga posebno pozdravljam članak 13., o homonimima, koji omogućuje zaštitu proizvoda sličnih imena pod uvjetom da postoje jasne razlike u uvjetima upotrebe te da se kupce ne dovodi u zabunu.
To je dobra vijest za hrvatsko desertno vino prošek stoljetne tradicije u Dalmaciji, na čijoj zaštiti radim od 2013. godine, vino koje s proseccom, talijanskim aperitivom, doista dijeli tek sličnost u imenu. Doista, nema razloga zašto svaki dobar obrok ne bi mogao započeti čašom dobrog prosseca i završiti čašicom dobrog prošeka.
Gabriel Mato (PPE). – Señor presidente, señora comisaria, en unos momentos en el que el campo agoniza y se rebela frente a una política suicida, resulta extraño que vayamos a aprobar una norma que beneficia a los agricultores, aún más después de la votación de esta mañana del Reglamento sobre la restauración de la naturaleza, que va a tener consecuencias muy negativas para los agricultores.
En Europa contamos con más de 3 500 indicaciones geográficas protegidas, como el plátano de Canarias, que aportan aproximadamente 80 000 millones de euros en exportaciones. Además del claro valor económico, también nos permite proteger productos de calidad y respetuosos con el medio ambiente, potenciando el empleo rural, preservando tradiciones en toda Europa y aportando un importantísimo valor añadido a nuestra agricultura.
El nuevo régimen simplifica los requisitos para los agricultores a la vez que protege nuestros productos tradicionales frente a terceros países. Celebremos esta nueva normativa y aprovechemos para seguir trabajando en favor de nuestros agricultores. Hoy más que nunca nos necesitan.
César Luena (S&D). – Señor presidente, tengo que decirle algo al señor Mato, que se acaba de ir de aquí. Que no, que la Ley de Restauración de la Naturaleza solo traerá beneficios al sector primario y al campo. Abandonen el negacionismo extremista. Ya lo verán.
Gracias, Paolo de Castro, compañero, por haber traído aquí este informe y por haber hecho el trabajo tan bien porque estamos hablando de un patrimonio no solamente económico, sino también social, político y cultural de esa Europa de las regiones.
Creo que la creación de nuevas garantías y su introducción en un único texto es muy importante. Quiero destacar tres cosas: en primer lugar, simplificar el sistema de registro para los productores será muy importante. En segundo lugar, reforzar la protección en el mercado internacional y en el comercio digital. Y, por último, la Ley reconoce a los Consejos reguladores como el motor para el desarrollo de las indicaciones geográficas, y creo que eso es un gran paso adelante.
En definitiva, considero que haber unificado este Reglamento para preservar las indicaciones geográficas protegidas es una política muy valiosa que habla muy bien del Parlamento Europeo.
Angelika Winzig (PPE). – Herr Präsident, sehr geehrte Frau Kommissarin, geschätzte Kolleginnen und Kollegen! Der Schutz geografischer Angaben für landwirtschaftliche Erzeugnisse ist eine Erfolgsgeschichte der EU. Von den 3 761 Produkten kommen 57 aus Österreich, wobei die ersten geschützten Erzeugnisse schon vor unserem EU—Beitritt registriert wurden.
Die neue Verordnung führt die bisherigen Regelungen in ein gemeinsames Schutzsystem zusammen, und darüber hinaus wird auch der Online—Schutz von geografischen Angaben verbessert. Vereinfachte Registrierungsverfahren, die nicht länger als sechs Monate dauern, zeigen, dass Landwirtschaft auch ohne Überregulierung funktionieren kann. Ja, es gibt eine Menge regionale Spezialitäten, die nicht nur den Europäern zugutekommen, sondern sie sind auch wichtige Exportprodukte weit in der ganzen Welt.
Vystúpenia podľa postupu prihlásenia o slovo zdvihnutím ruky
Tomislav Sokol (PPE). – Poštovani predsjedavajući, oznaka zemljopisnog podrijetla, garancija je kvalitete i izvornosti poljoprivrednih proizvoda po kojima je Europa poznata, a jedno od njih je i hrvatski prošek. To je tradicionalno slatko desertno vino, koje se bojom, mirisom, cijenom i načinom konzumacije u potpunosti razlikuje od talijanskog prosseca. Međutim, pojedine skupine pokušale su iskoristiti izmjenu ove Uredbe da bi Hrvatskoj oduzele legitimno pravo na zaštitu tradicionalnog naziva prošek, no to, unatoč snažnom lobiranju, nisu uspjele.
Suprotno izvješću Europskog parlamenta koje je sadržavalo štetne odredbe kojima se zabranjuje zaštita prošeka na europskoj razini i protiv kojeg sam glasovao, konačnim tekstom Uredbe omogućujemo zaštitu prošeka. Ovo vino ima neprocjenjivo značenje u višestoljetnoj, povijesnoj i enološkoj tradiciji Hrvatske, koja ga ima svako pravo zaštititi kao svoj tradicionalni proizvod.
Podsjećam, Europska komisija prethodno je zauzela stajalište da homonimija, odnosno sličnost u nazivu, sama po sebi nije dovoljan čimbenik za odbijanje zahtjeva za zaštitu te da dva slična naziva mogu koegzistirati, a drago mi je da je to sada i ovdje usvojeno. Stoga pozivam Europsku komisiju da što prije dodijeli zaštitu tradicionalnog izraza za hrvatsko desertno vino prošek. I podržavam donošenje ove Uredbe.
Billy Kelleher (Renew). – Mr President, I welcome this report and I think that geographical indications are a critically important component in recognising the diverse quality of food production across Europe in terms of its culture, its heritage and its general traditions – and it is of a high quality.
And I do welcome the recommendations around the consolidation of rules, ensuring the integrity of assessing and awarding, and making sure that PDOs and PGIs have a standard that is benchmarked internationally as well and sets the highest standards from the point of view of protection. So, I very much welcome this.
From an Irish perspective, clearly, food production in the agri-food sector is critically important and I do urge that we increase the number and the uptake of GIs in Ireland itself from the point of view of the quality of food and drink we produce. And I would encourage everybody involved in the sector to look at making applications to protect and vindicate our traditional food production systems in Ireland, and to ensure that they have access to the European market – and also globally as well – and that they can be vindicated in the event of there being breaches or flagrant abuse of GIs or plagiarism.
Silvia Sardone (ID). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, in un contesto in cui criminalizzate gli agricoltori e penalizzate i nostri produttori, per fortuna questo testo valorizza le specificità dei prodotti agroalimentari, aumentando l'adozione delle indicazioni geografiche.
Purtroppo, come è noto, i prodotti di qualità italiani sono spesso soggetti a pratiche di contraffazione. Per colpa dell'Italian sounding, nel mondo oltre due prodotti agroalimentari italiani su tre sono falsi – due su tre – senza ovviamente avere nessun legame produttivo e occupazionale con il nostro Paese.
Pensate che, ponendo un freno al dilagare dell'agropirateria a tavola, si potrebbero creare ben 300.000 posti di lavoro solo in Italia! Un fenomeno negativo che rischia di essere ulteriormente spinto da accordi di libero scambio con i Paesi extraeuropei, come ad esempio il Mercosur, con il pericolo di vedere convivere prodotti di qualità europea con le brutte copie sui mercati locali.
Per questo è necessario che l'Europa torni a difendere le nostre produzioni.
Fabio Massimo Castaldo (Renew). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, come sappiamo fin troppo bene nel mio Paese, in Italia, il subdolo fenomeno della contraffazione del cosiddetto Italian sounding colpisce indiscriminatamente un patrimonio di circa 19 miliardi di euro: migliaia di imprese che da generazioni portano avanti con orgoglio le nostre tradizioni. Solo nella nostra Italia sono attualmente riconosciuti 578 prodotti DOP e 257 prodotti IGP, un numero che ci porta ad avere il primato nell'UE.
Il nostro compito è quello di preservare queste eccellenze tanto nel mercato interno quanto in quelli esteri. E oggi, con questa riforma, lo stiamo facendo. Abbiamo ottenuto una maggiore semplicità nella registrazione delle indicazioni geografiche, armonizzando le norme per i settori alimentare, del vino e degli alcolici.
Anche una maggiore tutela delle indicazioni nel mercato digitale, garantendo quindi maggiore trasparenza ai consumatori. E infine rafforziamo il cruciale ruolo dei consorzi. Ma soprattutto mettiamo fine a fenomeni di sfruttamento delle somiglianze linguistiche, come nel caso del Prošek o del Parmizan.
Che questa riforma ci sia di insegnamento. Oggi parliamo di vittoria perché abbiamo dato certezze e trasparenza ma soprattutto abbiamo ascoltato fino in fondo le esigenze delle nostre realtà territoriali produttive. Ascoltiamole sempre e non perderemo mai.
Aurélia Beigneux (ID). – Monsieur le Président, alors que nos agriculteurs sont à bout de souffle face à la production étrangère, les exploitants nous alertent sur l’importance des indications géographiques protégées. Sans les IGP, l’Europe ne pourra pas se battre contre la concurrence de plus en plus agressive et totalement déloyale du reste du monde.
De ce règlement dépend la survie de nos vins, de nos boissons spiritueuses et d’une grande partie de notre agriculture de manière générale. Les IGP sont la preuve que le protectionnisme fonctionne. Elles jouent un rôle crucial dans la préservation de la diversité culturelle, de la tradition et de l’authenticité des produits. C’est grâce à cette production protection légale que les consommateurs du monde entier peuvent faire la différence entre des produits bas de gamme élaborés de manière totalement industrielle, sans aucune norme environnementale d’ailleurs, et nos produits qui font la fierté des Européens.
Mais ce matin, en votant pour le règlement sur la restauration de la nature, vous avez une nouvelle fois trahi la confiance des agriculteurs. Soutenez nos producteurs, soutenez notre riche patrimoine et nos savoir-faire, le savoir-faire français, évidemment. Et bien-sûr, soutenez nos agriculteurs face aux groupes industriels!
(Ukončenie vystúpení podľa postupu prihlásenia sa o slovo zdvihnutím ruky)
Mairead McGuinness,Member of the Commission. – Mr Vice-President, colleagues, I would like to thank you as I think this debate has been really positive, and the fact that so many colleagues spoke in the debate speaks to the importance of food and agriculture for Europe.
Now, in these tumultuous times, with our farmers taking to the streets, delivering on geographical indications may seem marginal. Yet geographical indications have long played and will continue to play a key role in maintaining farmers income. And I repeat that we are ready in the Commission to begin implementing the new rules over the next few weeks when Parliament votes tomorrow.
I want to end by saying, dear Mr De Castro, dear Paolo, you rightly have the last word in this debate as rapporteur and, again, I thank you for your work on GIs. Your attention to farming and quality food is well known, including our work together over many years on the Agriculture Committee here in the European Parliament. So it’s nice to have a moment to acknowledge that.
Paolo De Castro, Rapporteur. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, ringrazio la Commissaria McGuinness per le parole e tutti i colleghi per lo straordinario supporto a questo lavoro di due anni, in cui ci siamo davvero messi in ascolto delle istanze di tutti gli attori coinvolti e abbiamo sviluppato uno strumento innovativo che spero davvero possa dare un ulteriore forte impulso alle filiere di qualità. Lasciatemi dire: dopo le crisi dovute alla pandemia, all'invasione russa dell'Ucraina e all'impennata dei costi di produzione, finalmente davvero una buona notizia per i nostri agricoltori europei!
Ma voglio dire che questa riforma non può rappresentare un punto d'arrivo. Deve invece diventare una piattaforma da cui partire per dare slancio ad una nuova fase di sviluppo delle filiere ad indicazione geografica, ormai passate dall'essere una questione di pochi Stati membri particolarmente affezionati alla propria cultura culinaria, a rappresentare un vero patrimonio economico e politico, oltre che culturale e sociale a livello europeo.
Esistono infatti potenzialità di crescita enormi per le produzioni di qualità e per cogliere questa opportunità ora il testimone passa nelle mani dei produttori e delle filiere, che dovranno dimostrare di essere all'altezza della sfida e sfruttare al meglio quanto tracciato con questo regolamento.
Nel frattempo, però, l'Unione non può rimanere a guardare. Per questo, cara Commissaria, chiediamo fin da oggi la creazione di un piano d'azione ad hoc, sulla scorta di quanto già facciamo per il settore biologico, che possa ulteriormente supportare e consolidare un patrimonio, come detto, non delocalizzabile e che coinvolge milioni di operatori a livello europeo.
Cari amici, cari colleghi, questa è l'Europa che vogliamo, capace di accompagnare gli agricoltori verso sistemi produttivi sempre più competitivi e sostenibili, riallacciando quel legame con le nostre aree rurali, che pare essersi un po' smarrito negli ultimi anni.
Predsedajúci. – Rozprava sa skončila.
Hlasovanie sa uskutoční v stredu 28. 2. 2024.
Písomné vyhlásenia (článok 171)
Isabel Carvalhais (S&D), por escrito. – A revisão do Regulamento relativo às Indicações Geográficas é uma oportunidade para reforçar a defesa deste instrumento valioso para a promoção de uma produção agrícola diversificada, mais harmoniosa com o meio natural e de maior valorização económica para os agricultores.
As indicações geográficas dos produtos agrícolas proporcionam aos consumidores a garantia de um produto de qualidade certificada, com ligações profundas aos territórios, essencialmente às zonas rurais e às suas tradições. Também por isso, as indicações geográficas são um motor para a atividade económica das zonas rurais – muitas delas regiões com desafios de desenvolvimento –, para criar oportunidades de emprego e contribuir para o desenvolvimento de outros setores, e para o reconhecimento da importância das zonas rurais para a sociedade.
O novo Regulamento relativo às Indicações Geográficas traz novos elementos que são importantes para a defesa deste instrumento e para responder a novos desafios, como sejam a prevenção da utilização ilegal das indicações geográficas, também online, a proteção, enquanto ingredientes, de outros produtos, e mais direitos para as organizações de produtores. Este regulamento é um contributo importante no caminho para um setor agrícola europeu mais forte e na valorização do rendimento dos agricultores.