Violazione della libertà religiosa in Cina. Arresto di Padre Lu Xiaozhou, sacerdote della chiesa cattolica "clandestina"
26.6.2003
INTERROGAZIONE SCRITTA E-2250/03
di Maurizio Turco (NI), Marco Pannella (NI), Marco Cappato (NI), Benedetto Della Vedova (NI), Gianfranco Dell'Alba (NI) e Olivier Dupuis (NI)
alla Commissione
- L’agenzia cattolica di notizie "Uca News" riferisce che, lo scorso 16 giugno, Padre Lu Xiaozhou, un sacerdote della chiesa cattolica "clandestina", mentre si recava all’ospedale per accudire i malati è stato arrestato a Wenzhou (1.416 chilometri a sud-est di Pechino);
- nel pomeriggio dello stesso giorno, le forze di sicurezza hanno perquisito la sua abitazione sequestrando tutti i suoi beni;
- il 17 giugno Padre Lu Xiaozhou è stato trasferito presso l’Ufficio per gli affari religiosi, con l’intenzione di fargli firmare una lettera in cui dichiara di entrare a far parte dell’Associazione cattolica patriottica, riconosciuta dal governo;
- la nota di agenzia sostiene che il sacerdote probabilmente non verrà rilasciato fino a quando non firmerà quel documento;
- questo episodio si verifica a pochissimi giorni dall’arresto di 12 protestanti della chiesa cristiana clandestina in un villaggio della provincia dello Yunnan.
Ciò premesso, può la Commissione far sapere:
- di quali informazioni dispone su questa ennesima violazione del diritto alla libertà religiosa, riconosciuto dall’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo;
- cosa intende fare per ottenere l’immediato rilascio del sacerdote cattolico e dei 12 fedeli protestanti arrestati nel mese di giugno?
- se intende significare al governo cinese una formale condanna delle pratiche intimidatorie, organizzate presso gli uffici per gli affari religiosi, che hanno l’obiettivo di forzare i religiosi appartenenti alle chiese clandestine a rinnegare la loro fede ed aderire alle chiese ufficiali riconosciute dallo Stato?
GU C 78 E del 27/03/2004