Interrogazione parlamentare - E-0779/2004Interrogazione parlamentare
E-0779/2004

Violazione della libertà di religione in Polonia

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0779/04
di Maurizio Turco (NI)
alla Commissione

Visti

-  l’articolo 6 del trattato dell’UE;

-  gli articoli 10 e 22 relativi alla diversità culturale e religiosa della carta di diritti fondamentali dell’UE;

-  la Convenzione europea sulla salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950 (in particolare l’articolo 9);

-  il rapporto internazionale del 2003 sulla libertà di religione formulato dal Dipartimento di Stato statunitense ;

-  la decisione della Commissione del 19 febbraio 2003, relativa alle domande di adesione all’UE presentate da Repubblica ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia;

-  la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio “Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2004” del 29 ottobre 2003 (COM (2003) 645 def);

-  i criteri politici di Copenaghen nei quali si fa riferimento al diritto alla libertà di religione;

 

considerato

-  che in Polonia, religiosi ortodossi hanno denunciato azioni discriminatorie nei confronti della loro comunità;

-  che vi sono relazioni di riguardo a una ripartizione di fondi non paritaria per gli eventi culturali associati alla chiesa ortodossa;

-  che si sono registrati episodi dove in caso di licenziamento gli ortodossi erano i primi a subirlo, ed altri dove la stampa locale riteneva il cattolicesimo un requisito necessario per essere considerati veri cittadini;

 

visto che la Polonia è uno dei paesi che il 1 maggio 2004 entrerà a far parte dell’UE:

 

-  la Commissione è a conoscenza della totalità dei fatti sopra descritti? In caso affermativo, quale è la sua opinione al riguardo? 

-  Poiché la libertà di religione e di associazione figura fra gli argomenti prioritari dell’Unione, e facendo riferimento alla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio “Programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2004” del 29 ottobre 2003, dove si specifica che gli obblighi giuridici dell’UE e dei nuovi Stati membri nei confronti dell’acquis comunitario si compiono dal primo giorno dell’adesione, la Commissione può indicare se  intende verificare presso le autorità di questo paese le sue intenzioni in merito? Vale a dire: in che modo la Commissione intende far rispettare a questi paesi l’acquis  fin dal primo giorno di appartenenza all’UE se si verifica al contempo una violazione degli stessi diritti il cui rispetto è condizione indispensabile per l’adesione stessa all’UE?

-  Considerando che i criteri politici definiti nel parere della Commissione del 19 febbraio 2003 implicano che i paesi candidati assicurino la stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani e il rispetto della tutela delle minoranze, la Commissione non ritiene che tali fatti rappresentino un ostacolo all’adesione di questo paese all’UE e siano contrari, pertanto, all’acquis comunitario e che il paese in cui si sono verificati violi totalmente tali criteri?

-  La Commissione intende utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per porre fine a questa violazione del diritto alla libertà di religione e di culto?