Interrogazione parlamentare - E-0244/2006Interrogazione parlamentare
E-0244/2006

Diritto alla proprietà immobiliare in Croazia

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0244/06
di Cristiana Muscardini (UEN) , Roberta Angelilli (UEN) , Sergio Berlato (UEN) , Alessandro Foglietta (UEN) , Romano La Russa (UEN) , Umberto Pirilli (UEN) , Adriana Poli Bortone (UEN) e Salvatore Tatarella (UEN)
alla Commissione

«La Voce del Popolo» di Fiume ha pubblicato il 21 dicembre 2005 delle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti dal Ministro degli esteri della Croazia in occasione del ricevimento di fine d'anno offerto dal capo dello Stato Stipe Mesič. Parlando dell'accesso al mercato immobiliare, il Ministro ha dichiarato che la Croazia, ai sensi dell'accordo di associazione e stabilizzazione con l'Unione europea, applica le norme previste dalla sua legislazione nazionale in merito alla vendita di immobili a cittadini stranieri. «Quando si tratta di persone fisiche — ha affermato — ciò si basa sul principio della reciprocità, che applichiamo nei confronti di tutti i paesi, e quindi anche dell'Italia», sostenendo che sono state chieste alle autorità italiane prove sulle condizioni alle quali i cittadini croati possono acquistare immobili in Italia, ma che finora non è pervenuta alcuna risposta. Le autorità italiane, da parte loro, in una nota verbale del 19 dicembre indirizzata al Ministero degli esteri croato, afferma che nel corso di una riunione congiunta che ha avuto luogo il 10 e l'11 ottobre 2005 la parte italiana ha chiarito al riguardo che, al di là di ogni richiamo ad intese bilaterali vigenti fra i due paesi in materia di diritti civili, nell'ordinamento italiano non sussistono vincoli all'acquisto di proprietà immobiliari da parte dei cittadini croati sprovvisti della residenza, ove l'altro ordinamento preveda parimenti tale possibilità d'accesso. La parte croata, a livello tecnico, ritiene necessario inviare delle note per risolvere definitivamente la questione.

1. Può la Commissione verificare se il verbale di una riunione congiunta (quella del 10 e dell'11 ottobre scorso) possa rappresentare una risposta al governo croato in merito al tema trattato?

2. In caso di dubbio, perché il governo croato non procede ad uno scambio di note, come era stato proposto in sede tecnica da un suo rappresentante?

3. Non ritiene la Commissione che le affermazioni del Ministro possano causare ulteriori tensioni tra le parti interessate e non favorire quel clima disteso necessario ai negoziati con l'UE, contestati tra l'altro da una manifestazione tenuta a Strasburgo, davanti al Parlamento europeo, da profughi giuliano-dalmati anche sul tema della proprietà immobiliare?

GU C 328 del 30/12/2006