Tassa unica di circolazione in Portogallo — Discriminazione intracomunitaria
31.1.2008
INTERROGAZIONE SCRITTA E-0612/08
di José Ribeiro e Castro (PPE-DE)
alla Commissione
Il Portogallo ha adottato un nuovo regime fiscale nel settore automobilistico (legge n. 22-A del 29 giugno 2007) il cui carattere discriminatorio a livello intracomunitario solleva interrogativi sulla sua legalità.
La tassa unica di circolazione (IUC) prevede regimi di imposizione sulle automobili private (e sui veicoli a uso promiscuo il cui peso lordo non superi i 2 500 kg) che variano molto a seconda della data di immatricolazione in Portogallo. Se la data è anteriore al 1o luglio 2007, viene mantenuto il regime di imposizione fiscale precedentemente in vigore (in genere meno oneroso). Uno degli elementi di definizione della base imponibile è l’anno di immatricolazione in Portogallo.
I due regimi evidenziano due tipi di discriminazione per i veicoli fabbricati e immatricolati in una medesima data in un paese comunitario.
Si consideri per esempio la stessa marca e lo stesso modello di veicolo, a benzina e con cilindrata di 1 400 cc, fabbricato e messo in circolazione qualche anno fa. Con un’immatricolazione originaria in Portogallo del 1995, tale veicolo deve pagare una tassa annuale di 28 euro. Se il veicolo è stato invece originariamente immatricolato in Germania nel 1995 e importato in Portogallo nel 2001 (immatricolato in quest’ultimo paese in quella data), dovrà pagare una tassa di 50 euro. Se il veicolo è stato immatricolato originariamente in Germania nel 1995 e importato in Portogallo nell’ottobre del 2007 (e immatricolato in quest’ultimo paese a quella data) dovrà pagare una tassa di 50 euro (relativa alla cilindrata) cui si aggiunge un altro importo relativo al livello di emissioni di CO2.
Si consideri ora l’esempio di un veicolo più recente, a benzina e con cilindrata di 1 300 cc. Con un’immatricolazione originaria in Portogallo del 2005, tale veicolo deve pagare una tassa annuale di 32 euro. Se invece è stato inizialmente immatricolato in Italia nel 2005 e importato in Portogallo nell’ottobre del 2007 (e qui immatricolato in tale data), dovrà pagare una tassa di 50 euro (relativa alla cilindrata) cui si aggiungerà una somma in funzione del livello di emissioni di CO2.
Può la Commissione rispondere ai seguenti interrogativi:
- —È a conoscenza di tale nuova tassa unica di circolazione in Portogallo? Ha già ricevuto reclami provenienti dai contribuenti?
- —Ritiene giustificabile che un veicolo messo in circolazione in un paese dell’Unione europea sia oggetto di discriminazione a livello della legislazione/registrazione in Portogallo e sia soggetto a un’imposta diversa da quella che sarebbe applicata se lo stesso veicolo fosse stato inizialmente immatricolato in Portogallo?
- —È disposta la Commissione a formulare delle raccomandazioni affinché lo Stato portoghese modifichi la legge, ponendo fine alla discriminazione intracomunitaria di cui sono oggetto veicoli inizialmente immatricolati nella stessa data in un qualsiasi altro Stato membro?
GU C 291 del 13/11/2008