Interrogazione parlamentare - E-0526/2009(ASW)Interrogazione parlamentare
E-0526/2009(ASW)

Risposta data da Jacques Barrot a nome della Commissione

1. La Commissione è consapevole dei rischi connessi alla diffusione sempre più ampia della socializzazione in rete.

2. La direttiva 95/46/CE[1] assicura la protezione dei dati personali e si applica a prescindere dalla tecnologia usata per il trattamento dei dati. Pertanto, nella misura in cui i dati personali sono trattati attraverso siti di socializzazione in rete, la direttiva si applica a tali servizi a condizione che rientrino nella giurisdizione UE, per esempio in virtù del loro stabilimento o dell'uso di strumenti nel territorio dello spazio economico europeo.

Tenuto conto dell'entità dello scambio di dati personali su Internet e della diffusione crescente dei siti di socializzazione in rete, il Gruppo di lavoro articolo 29 per la protezione dei dati personali, organo consultivo della Commissione, sta elaborando un parere che interessa i provider di questi siti e i responsabili politici. Tale parere, dopo la sua adozione prevista per la prima metà del 2009, mostrerà agli operatori come svolgere le loro attività nel rispetto della vigente normativa europea sulla protezione dei dati. In particolare, indicherà alle autorità di controllo nazionali della protezione dei dati rappresentate nei gruppi di lavoro come affrontare le violazioni della privacy, quando identificate. Aiuterà poi la Commissione a valutare in che misura la direttiva sulla protezione dei dati sia stata correttamente attuata nel diritto interno e se le norme siano rispettate nel contesto specifico dei servizi di socializzazione in rete.

3. La direttiva sulla protezione dei dati affida alle autorità di controllo nazionali della protezione dei dati il compito di controllare le attività di trattamento svolte nel loro territorio. Se il responsabile del trattamento viola gli obblighi previsti dalla normativa nazionale che recepisce la direttiva sulla protezione dei dati, l'autorità di controllo nazionale competente deve prendere misure appropriate per far rispettare la legge.

Nel 2008, la Commissione ha riunito una Task Force per la socializzazione in rete e ha mediato il primo accordo europeo in materia che è stato firmato da 17 fra i principali siti europei di socializzazione in rete, tra cui Facebook e Myspace, in occasione della giornata «Safer Internet» del 10 febbraio 2009. Le società del web firmatarie si impegnano a prendere misure adeguate per ridurre i rischi potenziali per gli utenti al di sotto dei 18 anni nei seguenti modi: assicurando che i profili completi online e gli elenchi dei contatti siano automaticamente classificati come «privati»; garantendo che le opzioni di tutela della privacy siano evidenti e accessibili in ogni momento, cosicché gli utenti possano capire facilmente chi può accedere a quanto da loro messo on line; e approntando un tasto «segnalazione di abusi». Entro aprile 2009 le società del settore presenteranno un’autocertificazione sull'attuazione di questi principi alla Commissione, la quale continuerà a monitorare il processo.

Per quanto riguarda poi il coordinamento delle attività delle forze di polizia per le misure contro la cibercriminalità, l’UE ha recentemente intensificato l’impegno contro i reati su Internet decidendo di istituire piattaforme nazionali di segnalazione e una piattaforma di segnalazione Europol per denunciare tali reati[2]. Queste iniziative permetteranno presto ai cittadini di segnalare le attività illecite su Internet e di migliorare lo scambio di informazioni a livello europeo.

GU C 189 del 13/07/2010