Prodotti tessili importati nell'UE
15.3.2010
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1845/10
di Claudio Morganti (EFD) , Cristiana Muscardini (PPE) , Gianluca Susta (S&D) e Niccolò Rinaldi (ALDE)
alla Commissione
Il regolamento (CE) n. 1907/2006[1] concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) stabilisce una rigida serie di norme in materia di utilizzo degli agenti chimici nella produzione dei prodotti tessili. Tali norme, intese a proteggere i lavoratori, i consumatori e l’ambiente, sono in contrasto con il quadro giuridico non rigoroso e con i controlli che si applicano ai prodotti tessili importati. In particolare, la Repubblica popolare cinese ha introdotto nel 2005 rigide norme applicabili soltanto ai prodotti tessili «prodotti, venduti e utilizzati» sul proprio territorio, che però non si applicano ai prodotti tessili destinati all'esportazione (cfr. il codice tecnico nazionale per la sicurezza dei prodotti tessili GB 18401). Di conseguenza, mentre i prodotti tessili europei destinati alla vendita sul mercato europeo o cinese sono soggetti a rigide norme e controlli, i prodotti cinesi dispongono di un più facile accesso al mercato europeo, in quanto non devono rispettare né il regolamento REACH né le norme cinesi.
È la Commissione a conoscenza dei rischi che corrono i consumatori europei acquistando prodotti tessili cinesi?
Come intende la Commissione far fronte alla questione della sicurezza dei consumatori europei?
Come intende la Commissione far fronte agli effetti negativi che una simile situazione ha sul mercato interno e sui cluster dell’industria tessile europea come a Prato, in Italia?
È la Commissione disponibile a promuovere la piena applicazione delle norme REACH ai prodotti tessili importati nell’UE?
- [1] GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.
GU C 138 E del 07/05/2011