Settori tessile, dell'abbigliamento e delle calzature in Portogallo
17.3.2010
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1919/10
di Nuno Melo (PPE)
alla Commissione
I settori tessile, dell’abbigliamento e delle calzature ricoprono un ruolo importante nell’economia portoghese.
La produzione portoghese, in questi settori, è ai più elevati livelli su scala globale e l'offerta diversificata coniuga prezzi competitivi e alta qualità.
Tuttavia, la sopravvivenza delle imprese del settore, che da decenni destinano ingenti investimenti alla modernizzazione, dipende dall’esistenza e dal rispetto delle regole per un mercato sano.
L’UE ha permesso l’accesso nel proprio territorio di prodotti provenienti da paesi definiti emergenti, importati a prezzi inferiori rispetto ai prezzi di costo alla produzione sostenuti dalle imprese nazionali.
Ciò non deriva da una maggiore capacità competitiva delle imprese dei paesi emergenti ma dal mancato rispetto delle regole, che l’UE ritiene basilari, riguardanti, in particolare, la tutela della salute pubblica, l’utilizzo di materie prime ammesse, la protezione sociale dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente, che comportano costi di produzione differenti, in condizioni inaccettabili di evidente concorrenza sleale.
Se non verranno presi provvedimenti, si continuerà ad assistere alla chiusura delle imprese attive nell'UE, all’aumento della disoccupazione dei suoi cittadini e alla crisi sociale che, in molte aree, è già evidente.
L’interrogante chiede pertanto alla Commissione:
- —Riconosce l’esistenza del quadro descritto, nel quale le imprese dei paesi emergenti agiscono in concorrenza sleale nei settori tessile, dell’abbigliamento e delle calzature rispetto alle imprese portoghesi e dell’Unione europea?
- —Quali misure sono state concretamente adottate per contrastare tale distorsione delle normali regole di mercato?
GU C 138 E del 07/05/2011