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Interrogazione parlamentare - E-001857/2011(ASW)Interrogazione parlamentare
E-001857/2011(ASW)

Risposta data da Johannes Hahn a nome della Commissione

1. Nel Piano Europeo di ripresa economica del novembre 2008 la Commissione ha riconosciuto l'eventuale impatto della crisi economica e finanziaria sull’attuazione dei programmi dei Fondi strutturali nonché la questione dei problemi di liquidità a livello nazionale o regionale. La Commissione si è pertanto mostrata aperta a discutere con le autorità del programma del Fondo strutturale modifiche ai tassi di cofinanziamento che tengano conto dei problemi di liquidità nel rispetto dei massimali di cofinanziamento dell'85 % per l’obiettivo «Convergenza» e del 50 % per l’obiettivo «Competitività regionale e occupazione» previsti dalla normativa applicabile. Al momento attuale la Commissione non sta valutando un aumento temporaneo dei massimali regolamentari. Per quanto riguarda lo stato di avanzamento dell’esecuzione del programma i dati più recenti dimostrano che la Commissione non ha mai effettuato tanti pagamenti relativi alle politiche di coesione come nel quarto trimestre del 2010. La stragrande maggioranza di quelli effettuati sono pagamenti intermedi, cioè rimborsi per spese per i progetti già effettuate e certificate dagli Stati membri. Ciò sta ad indicare che la spesa sul terreno per la politica di coesione cresce col procedere del periodo di programmazione. Le ultime cifre sull'assorbimento (in termini di pagamenti dell’UE agli Stati membri paragonati allo stanziamento 2007-2013) sono le seguenti: 20,9 % per il Fondo di coesione, 24,4 % per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e 24,0 % Fondo sociale europeo (FES). L’applicazione della regola del «disimpegno automatico» alla fine del 2010 indica inoltre che gli eventuali importi interessati non sono rilevanti (meno dello 0,05 % degli impegni complessivi in questione).

2. In conformità della normativa sulla politica di coesione, i pagamenti intermedi sono effettuati unicamente sulla base delle spese effettivamente sostenute dai beneficiari per l'attuazione dei progetti e dichiarate alla Commissione dagli Stati membri. Le recenti cifre sull’esecuzione del bilancio riflettono quindi gli effettivi progressi compiuti in tema di attuazione dei programmi. Le cifre dimostrano altresì il successo della risposta immediata alla crisi da parte della Commissione, ovvero l’aumento degli anticipi di pagamento per i programmi nel 2009. I pagamenti effettuati dalla Commissione nel 2010 hanno superato per la prima volta i 30 miliardi di euro. Tale cifra corrisponde al 6 % in più di quanto era stato programmato all’inizio dell’anno.

3. La Commissione ha sollecitato gli Stati membri ad utilizzare la flessibilità intrinseca dei programmi per reindirizzare i Fondi su misure anticrisi. Agli Stati membri è stata anche data la possibilità di modificare i propri programmi in modo tale da adattarli meglio alla crisi e alle nuove esigenze. La Commissione ha introdotto procedure accelerate ed ha anche aumentato[1] la flessibilità finanziaria concessa agli Stati membri. Essi avevano la possibilità di utilizzare i fondi FESR e FSE non spesi del periodo di programmazione 2000-2006 con un estensione di sei mesi del termine ultimo di ammissibilità fino a giugno 2009. È inoltre stato modificato due volte il regolamento generale (CE) 1083/2006[2] al fine di consentire un ulteriore prefinanziamento dei programmi 2007-2013 nel 2009 come conseguenza della crisi. Riguardo al problema di modulare i tassi di cofinanziamento a seconda delle priorità nell’ambito dei programmi dei Fondi strutturali tale flessibilità già esiste. Le disposizioni attuali prevedono la possibilità di applicare il livello di priorità ai tassi di cofinanziamento fino a un massimo del 100 %, a condizione che il tasso medio complessivo di finanziamento rispetti i suddetti massimali dell'85 % e del 50 %. Considerata l'importanza che la Commissione attribuisce agli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo essa si mostrerà sicuramente aperta a discutere con le autorità del programma dei Fondi strutturali misure che favoriscano gli investimenti in tali settori, ivi compreso l'utilizzo della flessibilità disponibile relativa ai tassi di cofinanziamento.

4. Riguardo al rischio di disimpegno automatico a norma della cosiddetta «regola N+2/3» la Commissione desidera sottolineare che la sua applicazione alla fine del 2010 non determina un significativo disimpegno automatico dei fondi (si veda il punto 1). Premesso ciò, è evidente che taluni programmi hanno subito notevoli ritardi nell'attuazione, in particolare in Bulgaria, Romania e nelle zone di convergenza in Italia nonché in diversi programmi di cooperazione territoriale. Ciò dà adito a serie preoccupazioni dato che accresce il rischio di disimpegno nel rimanente periodo di programmazione. La Commissione segue da vicino le azioni intraprese a livello nazionale e regionale volte a ridurre i rischi di disimpegno e accelerare l’attuazione dei programmi.

Riguardo all’Italia, la Commissione ha esercitato una pressione forte e costante a tutti i livelli al fine di recuperare i ritardi. In risposta ai diversi interventi della Commissione le autorità italiane si sono impegnate ad attuare, in stretta collaborazione con la Commissione, azioni specifiche che comportano in particolare la riprogrammazione dei programmi dell'obiettivo «Convergenza» al fine di permettere sia un miglioramento sostanziale dell’attuazione dei programmi interessati, sia una riassegnazione degli importi non spesi ad altri programmi.

Riguardo alla Romania, il rischio di disimpegno per il 2011 è minimo (EUR 22 milioni da dichiarare alla Commissione entro la fine dell’anno). Per il 2012 e soprattutto per il 2013, il rischio tuttavia è alto, circa EUR 9 miliardi di spese ammissibili rimanenti da dichiarare alla Commissione entro la fine del 2013. Su richiesta della Commissione, le autorità rumene stanno preparando un Piano d’azione in cui, sulla base degli ostacoli identificati all’attuazione dei programmi finanziati dall'UE, si concordano e attuano diverse misure volte a superare tali difficoltà. Una volta messo a punto, il piano d'azione sarà approvato dal governo e incluso nel piano nazionale di riforma. In aggiunta alle misure operative da adottare nell’ambito del piano d’azione, la Commissione ha richiesto un rafforzamento del coordinamento politico generale dei programmi finanziati dall’UE.

Riguardo alla Bulgaria, il rischio di disimpegno automatico per il 2011 è minimo, mentre è moderato per il 2012 e alto per il 2013. Le autorità bulgare stanno elaborano piani d’azione specifici volti ad accelerare la realizzazione di progetti finanziati dall’UE nel settore dei trasporti acquatici, stradali e ferroviari in cui le difficoltà di attuazione sono più pronunciate. Le istituzioni finanziarie internazionali hanno offerto il proprio aiuto per migliorare il sistema di attuazione bulgaro e dal dicembre 2010 tali sforzi sono coordinati dalle autorità bulgare. Alcuni degli sforzi comprendono la creazione di nuove strutture di attuazione (strade) o il riesame del settore (trasporti acquatici, stradali e ferroviari).

GU C 294 E del 06/10/2011