Interrogazione parlamentare - E-003101/2011Interrogazione parlamentare
E-003101/2011

Inefficacia di una maggiore applicazione del DPI mediante l'ACTA contro la pirateria di prodotti multimediali

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-003101/2011
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Marietje Schaake (ALDE) , Lena Ek (ALDE) , Jan Philipp Albrecht (Verts/ALE) , Zuzana Roithová (PPE) , Petra Kammerevert (S&D) , Christian Engström (Verts/ALE) e Niccolò Rinaldi (ALDE)

La recente relazione «Media Piracy in Emerging Economies»[1] (Pirateria multimediale nelle economie emergenti) spiega che un aumento delle misure repressive non serve a contrastare la pirateria nei paesi in via di sviluppo. Una delle conclusioni della relazione è che la pirateria si manifesta quando la domanda dei consumatori non è soddisfatta. L'ACTA potrebbe criminalizzare consumatori che stanno semplicemente cercando un modo per avere accesso ai beni culturali che non sono a loro disposizione a causa delle barriere create da modelli di business ridondanti. Secondo la relazione, inoltre: «[...] L'incapacità di porre interrogativi più ampi sulle determinanti strutturali della pirateria e sugli obiettivi più ampi di applicazione della normativa impone costi intellettuali, politici e, fondamentalmente, sociali. Potremmo affermare che tali costi sono particolarmente elevati nel contesto di nuove proposte ambiziose di applicazioni di normative nazionali e internazionali, in particolare l'ACTA».

1. Concorda la Commissione che, considerate le conclusioni della summenzionata relazione, l'ACTA non raggiungerà il suo obiettivo di arrestare la pirateria nei paesi in via di sviluppo? In caso negativo, per quale motivo?

2. Dispone la Commissione di una strategia in grado di rispondere a una possibile futura valutazione che indicasse che l'ACTA non è riuscito a realizzare gli obiettivi per i quali era stato messo a punto e/o che è controproducente? In caso negativo, per quale motivo?

3. Concorda la Commissione che l'Europa dovrebbe assumere un ruolo guida in una riforma su scala globale dei DPI, come ad esempio il diritto d'autore, più adatta all'era digitale, per offrire a nuovi modelli di business la possibilità di prosperare e per dare agli artisti un'equa opportunità di godere dei frutti del loro lavoro in tutto il mondo, invece di cercare, sempre e del tutto inutilmente, di proteggere lo status quo applicando più rigidamente le normative esistenti? In caso negativo, per quale motivo?

4. Concorda la Commissione che rischia di allontanare potenziali consumatori di prodotti multimediali aumentando l'applicazione di leggi obsolete e inapplicabili nel mondo digitale senza violare alcuni dei diritti fondamentali dei consumatori? In caso negativo, per quale motivo?

GU C 309 E del 21/10/2011