Risposta data dall'Alto Rappresentante/Vicepresidente Catherine Ashton a nome della Commissione
31.8.2011
La Commissione è a conoscenza della situazione di Maryam Bahreman, avvocatessa iraniana che difende i diritti delle donne, ed è al corrente dell'impegno che da tempo la signora Bahreman dedica ai diritti umani e ai diritti delle donne in Iran, anche attraverso la campagna «One million signatures». La Commissione è inoltre a conoscenza del suo arresto, ordinato dalle autorità iraniane, poco dopo la sua partecipazione a riunioni nel quadro della 55esima sessione della commissione ONU sul ruolo delle donne, tenutasi a New York.
Il 6 luglio 2011, l'Alta rappresentante/Vicepresidente Catherine Ashton ha rilasciato una dichiarazione pubblica, in cui ha espresso la sua profonda preoccupazione per i numerosi e recenti arresti in Iran ai danni di giornaliste, artiste e paladine dei diritti delle donne. Tra queste figurano: Maryam Bahreman, cui fa riferimento l'onorevole parlamentare, la fotografa Maryam Madjii, la regista Mahnaz Mohammadi, la giornalista Zahra Yazadi e Mansoureh Behkish.
Nella dichiarazione tradotta in lingua farsi per raggiungere un vasto pubblico, Catherine Ashton ha invitato l'Iran a rispettare il diritto alla libertà di espressione, conformemente agli obblighi internazionali in materia di diritti umani. L'Alta Rappresentante/Vicepresidente ha inoltre fatto appello all'Iran affinché disponesse la scarcerazione immediata delle donne citate e di altre detenute che lottano per la difesa dei diritti delle donne in Iran.
Da allora vi è stato uno sviluppo positivo, vale a dire la liberazione di Mansoureh Behkish, una delle donne detenute.