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Interrogazione parlamentare - E-006089/2013Interrogazione parlamentare
E-006089/2013

Interpretazione della direttiva 2009/147/CE sugli uccelli per quanto riguarda la specie del colombo di città (Columba livia)

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006089-13
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Andrea Zanoni (ALDE)

La Columba livia è inserita tra le specie di cui all'elenco dell'allegato II, parte A della direttiva «Uccelli» 2009/147/CE. Si tratta, quindi, di una delle «specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico» delle quali, ai sensi dell'articolo 1, si occupa la direttiva stessa e delle quali si prefigge la conservazione, la gestione e la regolamentazione.

Di Columba livia, tuttavia, esistono alcune varianti tutte riconducibili al medesimo nome scientifico, tra cui la cosiddetta variante domestica, che prospera nei centri urbani.

Trattasi di una variante caratterizzata da taglia corporea normalmente più robusta, con forme più tozze e pesanti. Altri aspetti morfologici peculiari sono il becco più potente, le cere nasali più sviluppate e il capo in genere più grande e allungato, con un profilo che scende meno bruscamente in avanti. Quanto alla tonalità e alla disposizione dei colori del mantello, nella variante domestica della Columba livia può essere presente ogni possibile combinazione di livrea. Nella Columba livia propriamente detta, invece, il mantello è grigio lavagna con due barre alari nere e coda con banda nera terminale[1].

In merito alla variante domestica della Columba livia, sono noti da tempo l'esistenza di una diatriba in seno alla letteratura scientifica e il dibattito giuridico in merito allo status da attribuirsi alla stessa.

Secondo una prima tesi, il fatto di vivere stabilmente in ambito urbano, giovarsi dell'intervento umano per alimentarsi (somministrazione diretta di cibo e abbandono di rifiuti urbani), ricoverarsi e riprodursi porterebbe a far ritenere che tali animali, nella loro variante domestica, perdano lo status di uccelli selvatici.

Una seconda tesi è quella che sostiene al contrario che trattasi in ogni caso dell'uccello selvatico Columba livia, senza dare alcun rilievo al fatto che, nella sua variante domestica presente nelle città, tale uccello sia solito avvalersi del contributo dato dall'uomo per soddisfare i suoi bisogni.

Tutto ciò premesso, può la Commissione chiarire quale delle due tesi ritiene essere quella corretta?

GU C 46 E del 18/02/2014