Recepimento della direttiva 2000/78/CE
29.1.2014
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000869-14
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Pino Arlacchi (S&D) , Andrea Cozzolino (S&D)
La Commissione europea aveva ritenuto la Repubblica italiana inadempiente rispetto all'obbligo di recepire correttamente e completamente l'articolo 5 della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, non avendo imposto a tutti i datori di lavoro l'obbligo di prevedere soluzioni ragionevoli applicabili a tutti i disabili.
Con una sentenza dell'11 aprile 2013 la Corte di giustizia ha condannato l'Italia per il mancato recepimento della medesima direttiva.
Con la legge sul lavoro n. 99 del 9 agosto 2013, il governo italiano ha cercato di rispondere alla sentenza della Corte di giustizia intervenendo sulla normativa per i disabili con due specifiche norme:
- a)incrementando il fondo finalizzato a incentivare l'occupazione dei disabili, previsto dall'articolo 13 della legge n. 68/1999, con 10 milioni di EUR per l'anno 2013 e con 20 milioni di EUR per l'anno 2014;
- b)imponendo a tutti i datori di lavoro pubblici e privati di garantire il rispetto del principio della parità di trattamento tra i lavoratori, per cui dovranno essere adottati «accomodamenti ragionevoli», come definiti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili, ratificata ai sensi della legge n. 8/2009.
Tutto ciò premesso, sulla base della legge n. 99 del 9 agosto 2013, si chiede alla Commissione:
- 1.Ritiene che possa considerarsi conclusa l'infrazione per il mancato recepimento della direttiva 2000/78/CE da parte dell'Italia?
- 2.Possiede informazioni ulteriori rispetto allo stato di applicazione della medesima direttiva da parte dello Stato italiano?
GU C 296 del 03/09/2014