Interrogazione parlamentare - E-002713/2014Interrogazione parlamentare
E-002713/2014

VP/HR — Diritti delle donne detenute in Egitto

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-002713-14
alla Commissione (Vicepresidente/Alto Rappresentante)
Articolo 117 del regolamento
Barbara Matera (PPE) , Lara Comi (PPE) , Cristiana Muscardini (ECR) , Marco Scurria (PPE) , David Casa (PPE) , Dubravka Šuica (PPE) , Marietje Schaake (ALDE) , Sophia in 't Veld (ALDE) , Iñaki Irazabalbeitia Fernández (Verts/ALE) , Joanna Senyszyn (S&D) , Angelika Werthmann (ALDE) , Marie-Thérèse Sanchez-Schmid (PPE) , Nicole Sinclaire (NI) , Roberta Metsola (PPE) , Anne Delvaux (PPE) , Ana Gomes (S&D) , Jörg Leichtfried (S&D) , Hannu Takkula (ALDE) , Rolandas Paksas (EFD) , Joanna Katarzyna Skrzydlewska (PPE) , Zuzana Roithová (PPE) , Reinhard Bütikofer (Verts/ALE) , Antigoni Papadopoulou (S&D) , Alda Sousa (GUE/NGL) , Jan Březina (PPE) , Marisa Matias (GUE/NGL) , Salvador Sedó i Alabart (PPE) , Jean Lambert (Verts/ALE) , Rosa Estaràs Ferragut (PPE)

Secondo notizie recentemente diramate dagli organi di informazione, l'Egitto starebbe nuovamente realizzando «test di verginità» sulle donne in stato di detenzione. I test in questione sono invasivi e Amnesty International li considera una forma di tortura. Essi consistono in un esame che verifica la presenza di sangue nell'imene. Va rilevato che le notizie non sono state completamente verificate o confermate. Inizialmente quando l'esercito egiziano è salito al potere ha dichiarato che avrebbe messo al bando i test di verginità, ma finora ciò non è avvenuto. In realtà nel 2012 il generale Abdel Fattah el-Sissi ha difeso i test dichiarando che il loro scopo era quello di tutelare le ragazze dagli stupri, da un lato, e i soldati e ufficiali dalle accuse di violenza sessuale, dall'altro. Il fatto che uno dei candidati alle elezioni presidenziali egiziane giustifichi test come quelli in oggetto suscita preoccupazione, dal momento che questi ultimi, oltre a ledere i diritti delle donne, costituiscono una chiara violazione della Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW). Essi vanno inoltre ad aggiungersi ai rinnovati sforzi, tesi al soffocamento delle proteste politiche, nell'ambito dei quali i manifestanti sono arrestati e detenuti in condizioni terribili.

La task force UE-Egitto ha approvato un pacchetto di aiuti per contribuire a promuovere l'istruzione, combattere gli abusi nei confronti delle donne e incrementare la partecipazione di queste ultime al processo elettorale. È comunque importante che la Commissione continui a far sentire la sua voce quando si verificano violazioni dei diritti dei cittadini egiziani come quelle in oggetto.

1. Che tipo di pressioni intende esercitare il Vicepresidente/Alto Rappresentante al fine di garantire che il futuro leader egiziano metta al bando i cosiddetti «test di verginità» e migliori i diritti delle fasce più vulnerabili della popolazione del paese, alla luce della ripresa di una dura repressione nei confronti dei dissidenti politici?

2. Intende la Commissione offrire assistenza a livello finanziario o di mediazione per permettere la conduzione, da parte di tribunali civili, di indagini sulla presunta oppressione militare e quindi la consegna alla giustizia dei responsabili?

GU C 355 del 08/10/2014