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Interrogazione parlamentare - E-008846/2014(ASW)Interrogazione parlamentare
E-008846/2014(ASW)

Risposta di Tibor Navracsics a nome della Commissione

La Commissione riconosce l’importanza delle lingue minoritarie nel patrimonio linguistico e culturale dell’Europa. La Commissione mira in particolare a far sì che, sin dalla prima infanzia, tutti i cittadini europei comincino a parlare due lingue straniere; essa appoggia e completa le politiche nazionali d’istruzione finalizzate al raggiungimento di questo obiettivo. Anche le lingue regionali e minoritarie fanno parte di questo approccio.

La Commissione coopera con il Consiglio d’Europa e fa continuo riferimento alla Carta europea delle lingue regionali o minoritarie quale strumento giuridico dedicato specificamente alla loro tutela e promozione.

L’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica sono uno dei sei obiettivi primari del programma Erasmus+, destinato a finanziare l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. L’apprendimento delle lingue permea l’intero programma; nel campo delle lingue regionali e minoritarie è anche possibile finanziare partenariati strategici. Altri programmi che prevedono possibilità di finanziamento sono Europa creativa, Orizzonte 2020 per la ricerca o Europa per i cittadini. Una rassegna completa delle possibilità di finanziamento nel campo delle lingue si trova sul sito Web della Commissione[1].