Giovedì 16 ottobre scorso, il tribunale d'appello di Lahore (Pakistan) ha confermato la pena di morte inflitta a Asia Bibi, madre di famiglia cristiana di cinque figli, accusata di blasfemia per aver bevuto a una fontana riservata ai musulmani.
Anche se il ricorso davanti alla Corte suprema pachistana e, in ultima istanza, l'intervento presidenziale potrebbero risparmiare a Asia Bibi la condanna alla pena capitale, le tensioni attizzate dagli estremisti religiosi rendono molto incerto un atto di clemenza da parte delle autorità pachistane.
La mobilitazione in loco si intensifica, spesso a rischio della vita di coloro che intervengono per difendere la madre di famiglia pachistana. Per tale motivo questo caso molto emblematico richiede una forte mobilitazione internazionale, nella quale l'Unione europea può svolgere un ruolo importante.
L'Unione europea ha il dovere di mobilitarsi per difendere i valori di tolleranza e la libertà di culto ovunque nel mondo.
Può l'Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza indicare quali iniziative diplomatiche urgenti intende adottare l'Unione europea nei confronti del Pakistan affinché nei confronti di Asia Bibi possa essere assunto un atto di clemenza?