Pesca illegale
29.4.2015
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006855-15
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Marco Affronte (EFDD) , Fabio Massimo Castaldo (EFDD) , Marco Valli (EFDD) , Eleonora Evi (EFDD) , Piernicola Pedicini (EFDD) , Dario Tamburrano (EFDD) , Ignazio Corrao (EFDD)
Lungo il fiume Po, nel territorio delle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto sono attivi centinaia di «predoni del fiume» che pescano illegalmente ingenti quantità di pesce con lo scopo di esportarlo.
Nel periodo aprile-luglio 2014 il Corpo Forestale dello Stato, nel territorio di Rovigo, ha sequestrato circa 100 quintali di pesce frodato accertando che:
- —i pescatori di frodo sono principalmente di nazionalità rumena o ungherese,
- —ricevono pescato illegale anche da pescatori del posto che lo vendono in nero,
- —pescano in notturna con reti a maglia fitta lunghe centinaia di metri,
- —stivano il pesce in furgoni non attrezzati senza controlli igienici,
- —esportano pesce vivo ignorandone la sofferenza,
- —ignorano la catena del freddo, conservandolo 4-5 giorni in condizioni precarie,
- —rivendono il pescato in Romania e Ungheria a ditte autorizzate e legali, che non hanno esposto alcuna denuncia.
Con tale tecnica invasiva i pescatori in questiona hanno già distrutto l'ecosistema del delta del Danubio e provocato la drastica diminuzione del pesce nel fiume che ha danneggiato anche gli operatori turistici legati alla pesca sportiva.
1. Cosa intende la Commissione fare per tutelare i consumatori che mangiano questo pesce mal conservato?
2. Come intende essa tutelare le attività economiche regolari danneggiate da quelle illegali?