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Interrogazione parlamentare - E-009620/2016Interrogazione parlamentare
E-009620/2016

Controlli insufficienti sulla presenza di pesticidi nel caffè

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-009620-16
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Piernicola Pedicini (EFDD)

Dalle statistiche sulle importazioni si rileva che il primo fornitore di caffè all'Italia è da sempre il Brasile, e Trieste è tra i porti principali d'ingresso del caffè in Europa. Una volta superato il controllo sanitario ministeriale alla frontiera, il caffè viene autorizzato per la vendita anche negli altri paesi. Tuttavia, le analisi condotte dall'Agenzia dell'Ambiente del Friuli, per conto del ministero della Salute, non valutano la presenza di alcuni pericolosi fitosanitari ampiamente utilizzati nelle coltivazioni brasiliane del caffè ma vietati nell'Unione. In particolare, i controlli ufficiali non ricercano la presenza del pericoloso pesticida Terbufos e del glifosato, seppur l'impiego di quest'ultimo è permesso in Europa entro certi limiti.

Tenendo conto del regolamento (CE) n. 1881/2006 e del regolamento (CE) n. 149/2008, può la Commissione spiegare come intende intervenire per monitorare la qualità del caffè importato dal Brasile e, nello specifico, verificare che esso non contenga residui di pesticidi vietati dall'Unione e/o che i residui di quelli consentiti non superino i limiti massimi stabiliti (LMR)?