Risposta della Vicepresidente Federica Mogherini a nome della Commissione
1.6.2017
La comunicazione congiunta del 25 gennaio 2017[1] prevede azioni operative per affrontare la situazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Esse non includono una proposta di blocco navale davanti alle coste della Libia.
La comunicazione propone le azioni elencate in appresso, con la gestione delle frontiere affrontata nell'ambito di un approccio globale. Tali azioni sono in linea con il diritto internazionale, in particolare con i diritti fondamentali e il principio di non respingimento, che vieta il rimpatrio forzato dei rifugiati o dei richiedenti asilo verso un paese in cui siano soggetti a rischio di persecuzione. Le azioni in questione sono le seguenti:
- —ridurre il numero degli attraversamenti ampliando i programmi di formazione per la Guardia costiera libica (Sophia, Programma Seahorse), e assistendo le autorità libiche anche con l'apporto di mezzi di pattugliamento supplementari;
- —intensificare la lotta contro scafisti e trafficanti, attraverso la rete Seahorse per il Mediterraneo e incoraggiando la partecipazione di Tunisia, Algeria, Egitto;
- —aumentare i reinsediamenti e promuovere i rimpatri volontari assistiti dalla Libia;
- —rafforzare la gestione dei flussi di migranti attraverso la frontiera meridionale della Libia, ampliando la cooperazione con i vicini meridionali, in particolare il Niger;
- —mobilitare 200 milioni di euro a favore della «finestra» per l’Africa settentrionale (North Africa Window) della Task Force dell'UE per l'Africa (90 milioni di euro per la Libia approvati nell'aprile 2017).
- [1] http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN-IT/TXT/?qid=1495620366426&uri=CELEX:52017JC0004&from=EN