Diffusione e promozione di lingue europee parlate nell'Unione europea, non ancora ufficialmente riconosciute, come la lingua veneta
15.3.2018
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001585-18
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Mara Bizzotto (ENF)
Considerando le Carte sui diritti linguistici; preso atto che in Europa sono parlate molte lingue che, pur non avendo una tutela linguistica formale, non sono nemmeno espressamente proibite; considerato che tra queste vi è la lingua veneta, che è una lingua europea parlata oggi da 8 milioni di persone nel mondo (di cui 5 milioni in Europa), soprattutto in Italia, Croazia e Slovenia, e riconosciuta dalla Regione Veneto e dall'UNESCO; preso atto che in UE la lingua veneta e il suo grande patrimonio culturale sono oggetto di convegni accademici internazionali e di attività formative, quali seminari, corsi e festival culturali.
Considerato che i madrelingua, la comunità scientifica e l'UNESCO auspicano un riconoscimento formale di questa lingua, al fine di catalizzarne il percorso di valorizzazione, si chiede alla Commissione:
- 1)Con quali azioni potrebbe sostenere persone e istituzioni che parlano, apprendono e studiano la lingua veneta?
- 2)Ritiene compatibile con il diritto comunitario e con il sistema giuridico degli Stati membri menzionati il fatto che, congiuntamente o disgiuntamente, istituti scolastici, universitari o di ricerca, pubblici o privati parificati, rendano la lingua veneta oggetto di insegnamento curricolare, seppur facoltativo?
- 3)In generale, ritiene giuridicamente legittima l'adozione libera da parte di istituzioni pubbliche regionali e locali di specifiche forme di tutela, promozione e diffusione di queste lingue europee, anche in assenza di un loro riconoscimento formale?