Oggetto: Sequestro di limoni turchi e rischi per i consumatori
La Sicilia è una regione dove la coltivazione degli agrumi gioca un ruolo strategico per l'economia del territorio. Eppure, da anni si assiste ad una vera e propria invasione di agrumi da paesi terzi, spesso di dubbia qualità.
Giovedì scorso è scattato un maxi-sequestro di limoni nel corso di un controllo presso un’azienda che si occupa di prodotti ortofrutticoli a Siracusa.
I limoni compromessi, di provenienza turca, non presentavano caratteristiche idonee in rapporto alle regole della normativa comunitaria.
Dal 2017 al 2019 in Sicilia sono stati effettuati ben 2 950 controlli, circa 20 000 analisi di laboratorio e oltre 166 sono state le intercettazioni di vegetali e prodotti di origine vegetale non conformi alla vigente normativa europea.
Alla luce di quanto precede, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
1. È a conoscenza di questo episodio?
2. Ha intenzione di attuare una politica volta a tutelare i prodotti europei e in particolare prodotti di eccellenza come gli agrumi italiani?
3. Intende salvaguardare il settore dell’agrumicoltura siciliana e tutelarla i consumatori che rischiano di acquistare limoni tossici provenienti da Paesi terzi?