Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000844/2020/rev.1 alla Commissione Articolo 138 del regolamento Mara Bizzotto (ID), Anna Bonfrisco (ID), Susanna Ceccardi (ID)
Oggetto: Allarme spie cinesi a Bruxelles e nelle istituzioni dell'UE
Grazie a inchieste giornalistiche (Die Welt, La Stampa, Bloomberg) basate su fonti del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), si è appreso dell'esistenza a Bruxelles di una estesa rete di agenti di intelligence cinesi. Il 2020 si è aperto all'insegna di ulteriori notizie circa il coinvolgimento di ex funzionari europei in attività di spionaggio a favore della Cina, che la Commissione ("EU-China/Strategic Outlook" marzo 2019) definiva economicamente un "avversario" e politicamente un "rivale sistemico che promuove forme alternative di governance". Poche settimane fa una portavoce del SEAE avrebbe confermato che il Servizio ha segnalato al proprio personale il pericolo di attività ostili da parte dell'intelligence cinese.
Bruxelles sarebbe sostanzialmente diventata "la capitale delle spie cinesi (circa 250) in Europa".
Queste attività dell'intelligence cinese non si limitano a singoli target istituzionali e sono particolarmente aggressive nella città sede di quasi tutte le istituzioni europee.
Alla luce di quanto precede, la Commissione:
1. è in possesso di informazioni su attività cinesi di spionaggio umano e informatico aventi ad oggetto la Commissione europea e quali misure di informazione e protezione del personale ha approntato?
2. Intende avviare un confronto con le altre istituzioni per predisporre misure comuni di protezione/informazione del personale comunitario?
3. Ha introdotto specifiche misure di protezione e controspionaggio rispetto a soggetti esterni non appartenenti alla funzione pubblica dell'UE che hanno accesso agli edifici della Commissione (lobbisti, giornalisti, ecc..)?