Il "corridoio turistico" frutto dell'accordo tra Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia e Croazia non può escludere l'Italia
12.5.2020
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-002917/2020/rev.1
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Sergio Berlato (ECR), Carlo Fidanza (ECR), Raffaele Fitto (ECR), Nicola Procaccini (ECR)
Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia e Croazia si sono accordate per creare un "corridoio Covid free" che dirotti i turisti del Nord Europa verso le spiagge dei paesi della ex Jugoslavia, che, a loro dire, "hanno avviato un percorso positivo" di ripresa dall'emergenza Covid-19. Da tali accordi si vorrebbe escludere l'Italia, già duramente colpita da questa pandemia, che, dopo aver avviato anch'essa un "percorso positivo" di ripresa, si trova a essere nuovamente discriminata da un'Europa che ha contribuito a fondare. Il settore turistico in Italia vale il 13 % del PIL e conta oltre 4 milioni di occupati. Questo "corridoio Covid free" equivarrebbe per l'Italia a una contrazione del 73 % dei fatturati.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
- 1.Cosa può fare la Commissione in questa situazione?
- 2.Esiste un piano strategico a livello europeo per rivitalizzare e supportare il settore del turismo?
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Sostenitori[2]