Situazione dei centri di accoglienza in Italia per i rischi legati alla COVID-19
28.8.2020
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-004688/2020
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Silvia Sardone (ID)
In Italia, per evitare focolai di COVID-19, il governo ha deciso di limitare le attività delle discoteche. Lo scopo è quello di ridurre i luoghi in cui le persone si affollano. Nelle ultime settimane sono aumentati i casi di contagio tra gli immigrati ospitati negli hotspot e nei centri di accoglienza.
Essendo luoghi in cui le persone sono costrette a vivere a stretto contatto, per di più nei luoghi comuni come mense e bagni senza alcuna garanzia delle condizioni igieniche, i primi a essere colpiti da misure precauzionali dovrebbero proprio essere questi luoghi. Invece il governo italiano, pur essendoci evidenti problemi di sicurezza sanitaria, non li chiude o ne limita l'uso.
Il governatore della Sicilia ha dichiarato: "Le regole europee e nazionali sono state stracciate. L'Europa fa finta di niente e il governo nazionale ha deciso - malgrado i nostri appelli - di non chiudere i porti". In questo contesto i centri di accoglienza continuano a essere un pericolo, anche perché molte cooperative non fanno minimamente rispettare il distanziamento.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
- 1.La Commissione intende sollecitare l'Italia a chiudere o comunque limitare l'utilizzo dei centri di accoglienza?
- 2.Cosa sta facendo in un contesto di aumento sensibile degli sbarchi in Italia?