Interrogazione parlamentare - E-005396/2020Interrogazione parlamentare
E-005396/2020

Carenze del CETA e presenza sul mercato europeo di carni trattate con ormoni

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-005396/2020
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Jean-Lin Lacapelle (ID), François-Xavier Bellamy (PPE), Ivan Vilibor Sinčić (NI), Rosanna Conte (ID), Gilles Lebreton (ID), André Rougé (ID), Gilbert Collard (ID), Aurelia Beigneux (ID), Herve Juvin (ID), Maxette Pirbakas (ID), Elżbieta Kruk (ECR), Ivan David (ID), Jérôme Rivière (ID), Annika Bruna (ID), Traian Băsescu (PPE), Catherine Griset (ID), Julie Lechanteux (ID), Ioannis Lagos (NI), Silvia Sardone (ID), France Jamet (ID)

Un audit[1] effettuato dalla DG Salute e sicurezza alimentare della Commissione con l'obiettivo di valutare la tracciabilità nella filiera canadese delle carni suine e bovine destinate all'esportazione nel quadro del trattato di libero scambio CETA ha evidenziato gravi carenze.

Il CETA ha infatti aperto il mercato europeo delle carni bovine agli esportatori canadesi, ma l'audit in questione rivela l'esistenza di alcune lacune nella legislazione canadese che permettono l'utilizzo dell'etichettatura "senza ormoni" anche per carni di bovini trattati con ormoni.

In considerazione del fatto che la direttiva 96/22/CE del Consiglio del 29 aprile 1996[2] vieta formalmente l'immissione sul mercato di carni bovine destinate al consumo umano trattate con sostanze ad azione tireostatica, estrogena, androgena o gestagena, nonché di sostanze β-agoniste (nomi scientifici degli ormoni), può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

Sostenitore[3]

Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 2020
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