Assalto della Cina ad infrastrutture e imprese italiane ed europee - Tutela da parte della Commissione UE degli asset economici strategici dei Paesi membri
9.11.2020
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006075/2020
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Mara Bizzotto (ID)
Nel marzo 2019 l'impresa statale cinese China Communications Construction Company (CCCC) e l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale hanno firmato un accordo di cooperazione per un partenariato in ambito industriale e logistico collegato al porto di Trieste.
L'accordo si inserisce nell’ambizioso progetto d'investimenti e infrastrutturale della Nuova Via della Seta, per lo sviluppo del quale la Cina è interessata anche al porto di Taranto.
Oltre alle infrastrutture, la Cina è da anni attiva nell'acquisizione di imprese e asset strategici italiani ed europei, soprattutto nel settore manifatturiero e delle telecomunicazioni.
In considerazione del fatto che l'industria italiana e quella europea subiscono la concorrenza sleale della Cina, che applica misure di dumping e finanzia con sussidi statali le proprie imprese; che recentemente gli Stati Uniti hanno inserito la CCCC nella loro lista nera di imprese straniere, perché la ritengono coinvolta in corruzione, finanziamenti predatori e distruzione ambientale in varie parti del mondo; e che l’attuale crisi economica, aggravata dalla pandemia, ha pesantemente colpito moltissime aziende in Italia e in UE, che ora potrebbero diventare oggetto delle mire cinesi, si chiede alla Commissione:
- 1.È a conoscenza della penetrazione cinese nel tessuto economico italiano ed europeo?
- 2.Come intende contrastare le azioni predatorie della Cina riguardo agli asset economici strategici italiani e europei?