Il 26 novembre 2020 si è tenuto online il dodicesimo dialogo sui diritti umani tra l'UE e il Kazakhstan. Prima del dialogo hanno avuto luogo consultazioni con le organizzazioni della società civile a Bruxelles e a Nur-Sultan. Nel corso del dialogo l'UE ha invitato il Kazakhstan ad adottare ulteriori misure al fine di svolgere indagini tempestive, approfondite, imparziali e indipendenti in merito a tutte le accuse di tortura e per assicurare i responsabili alla giustizia, in linea con le norme internazionali in materia di diritti umani. Gli orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani e lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani offrono possibilità concrete di sostegno ai difensori dei diritti umani in pericolo e alle loro famiglie.
Nel corso del dialogo sono stati citati esplicitamente il caso dell'attivista Dulat Agadil, deceduto in custodia cautelare nel febbraio 2020, e la recente morte del figlio diciassettenne Zhanbolat. L'UE ha sottolineato che le autorità kazake dovrebbero condurre un'indagine imparziale su entrambi i casi. Questo messaggio è stato trasmesso anche dalla delegazione dell'UE nel febbraio 2020, in relazione alla morte di Dulat Agadil.
L'UE ha sollevato i casi di altre vittime di torture in carcere, tra cui Erzhan Elshibaev, menzionato anche durante il comitato di cooperazione tra l'UE e il Kazakhstan nel settembre 2020.
L'UE intende seguire tutti questi casi presso l'ambasciata del Kazakhstan a Bruxelles e le autorità kazake a Nur-Sultan.