Campi di lavoro cinesi in Tibet
15.12.2020
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006975/2020
al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Articolo 138 del regolamento
Mikuláš Peksa (Verts/ALE), Michaela Šojdrová (PPE), Patrick Breyer (Verts/ALE), Hannes Heide (S&D), Miriam Lexmann (PPE), Aušra Maldeikienė (PPE), Ivan Štefanec (PPE), Salima Yenbou (Verts/ALE), Francisco Guerreiro (Verts/ALE), Fabio Massimo Castaldo (NI)
I campi di internamento nella regione dello Xinjiang hanno giustamente richiamato una considerevole attenzione nell'UE e il Parlamento in passato ha chiesto che fossero comminate sanzioni per tale violazione manifesta dei diritti umani. Non dobbiamo dimenticare che atrocità simili sono commesse contro il popolo tibetano.
Secondo una relazione della Jamestown Foundation, più di 500 000 tibetani sono stati portati con la forza in questi campi di lavoro per apprendere "la disciplina del lavoro e la lingua e l'etica cinesi". Tali fatti indicano una inaccettabile inosservanza dei diritti umani e delle libertà religiose, politiche nonché personali dei tibetani. Alla luce di quanto sopra illustrato, può la Commissione far sapere:
- 1.se sta lavorando su un regime di sanzioni o prendendo qualsiasi altro provvedimento concreto contro le persone responsabili dei campi di lavoro in Tibet, compreso Chen Quanguo, l'artefice di tali campi;
- 2.se prenderà in considerazione l'esistenza di tali campi durante i colloqui di cooperazione con la Cina, ad esempio durante i negoziati sull'accordo globale UE-Cina in materia di investimenti;
- 3.alla luce della dichiarazione pubblica del Presidente della Commissione all'ultimo vertice UE-Cina riguardo al fatto che i diritti umani non sono negoziabili, in quale modo saranno affrontati tali campi e le altre violazioni dei diritti umani in Tibet in occasione del prossimo dialogo e summit UE-Cina sui diritti umani?
Sostenitori[1]
- [1] La presente interrogazione è sostenuta da deputati diversi dagli autori: Clara Ponsatí Obiols (NI), Carles Puigdemont i Casamajó (NI), Antoni Comín i Oliveres (NI)