Conseguenze della riforma giudiziaria italiana del 2012

17.2.2021

Interrogazione con richiesta di risposta scritta  E-000955/2021
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Angelo Ciocca (ID)

La legge delega 148 del 14 settembre 2011 ha fissato i criteri alla base della riorganizzazione degli uffici giudiziari sul territorio italiano. Ad essa ha poi fatto seguito, nel 2012, una riforma giudiziaria che ha stabilito la soppressione dei piccoli tribunali e procure, accorpandoli a sedi più grandi. A distanza di anni, questa decisione si sta rivelando particolarmente dannosa, avendo messo a rischio non soltanto la sicurezza, l'economia e la cultura di molti territori ma anche il rispetto di uno dei principi cardine dell'Unione europea.

L'articolo 10, paragrafo 3, TUE dispone infatti che ogni cittadino abbia il diritto di partecipare alla vita democratica dell'Unione e che le decisioni vengano prese nella maniera il più possibile aperta e vicina ai cittadini. Chiudendo i tribunali locali, l'Italia ha di fatto violato il principio di prossimità, oltre ad aver contribuito ad allungare ulteriormente i tempi di emissione di sentenza.

Alla luce di queste considerazioni, può la Commissione far sapere quali misure intende adottare per chiedere una rapida risoluzione della questione?